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Esiste un villaggio da fiaba in Galles dove il tempo si è fermato

Il mondo che abitiamo è un luogo meraviglioso. Lo sanno bene tutti quei viaggiatori che non perdono occasione per esplorare il globo in lungo e in largo e per lasciarsi sorprendere da tutte le bellezze che gli appartengono. Alcune portano la firma di Madre Natura, altre, invece, sono state sapientemente costruite dall’uomo. Il risultato finale, però, è sempre destinato a incantare.

Ci sono luoghi, poi, che sono così belli da non sembrare reali e che, al contrario, sembrano appartenere a tutti quei posti che fino a questo momento abbiamo solo immaginato o sognato.

Ed è proprio in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi. Un villaggio da fiaba situato nel Galles, che non assomiglia a niente di tutto ciò che abbiamo visto fino a ora. Un paesino dove il tempo sembra essersi fermato proprio nel suo momento migliore.

Il villaggio da fiaba in Galles

Aguzzate bene la vista e preparate lo smartphone per immortalare paesaggi di immensa bellezza: il viaggio che facciamo oggi vi lascerà senza fiato. Ci troviamo in Galles, e più precisamente nella contea di Gwynedd, a una manciata di chilometri dal Parco Nazionale di Snowdoni, una meta imprescindibile per tutti i viaggiatori amanti della natura.

Proprio qui esiste un piccolo villaggio che interrompe la linearità dei paesaggi idilliaci che si snodano tutto intorno, ma che in questi si inserisce in maniera armoniosa. Un luogo dove il tempo non segue le regole che scandiscono il resto del mondo. Uno spazio immortale, cristallizzato e bellissimo.

Il nome di questo villaggio è Portmeirion, ma credeteci quando vi diciamo che descrivere la sua bellezza è quasi impossibile. Progettato dall’architetto Clough William-Ellis, e costruito tra il 1925 e il 1976, questo villaggio assomiglia in tutto e per tutto a un paesaggio visto in una fiaba.

Portmeirion, il villaggio dove il tempo si è fermato

Fonte: 123rf

Portmeirion, il villaggio dove il tempo si è fermato

Benvenuti a Portmeirion

Erano i primi anni ’20 del secolo scorso quando, dalla mente visionaria e creativa di Clough William-Ellis, nasceva il progetto del villaggio di Portmeirion. La sua missione era quella di creare un insediamento urbano in un paesaggio naturale senza deturparlo o alterarlo.

Così, acquistando un terreno dove sorgevano le rovine di un piccolo villaggio abbandonato, l’architetto Clough William-Ellis diede vita a un sogno, che ancora oggi è visibile in tutto il suo splendore.

Molto più di un paesino, Portmeirion è una vera e propria opera d’arte che si integra perfettamente nella natura, e che ricorda in tutto e per tutto una favola italiana. Per costruire gli edifici e le case, infatti, l’architetto si è ispirato proprio all’Italia e allo stile palladiano. Il risultato, però, è fiabesco.

Case dai colori pastello, decorazioni eleganti e sinuose, e poi giardini lussureggianti, fontane e statue sono incorniciate dalla splendida natura del territorio che trasforma anche una semplice passeggiata in un’esperienza all’insegna della bellezza.

Il villaggio è rimasto immutato nel tempo, e oggi i viaggiatori possono raggiungerlo per trascorrere qui istanti davvero indimenticabili. Il momento migliore per visitarlo è sicuramente il mese di giugno. Proprio in questo periodo, infatti, va in scena il celebre Festival N° 6, una manifestazione che celebra la musica, l’arte e la cultura e che coinvolge tutto il villaggio e i territori limitrofi.

Se vi sembra di aver già visto questo luogo, non vi sbagliate. Portmeirion, infatti, ha fatto da sfondo a una delle più famose serie televisive degli anni ’70: “The Prisoners”.

Portmeirion

Fonte: 123rf/degephotos

Portmeirion, il villaggio in stile palladiano nel Galles
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Val Mivola, infinite esperienze nelle Marche

C’è una zona delle Marche, e più precisamente in nove comuni della provincia di Ancona: Arcevia, Barbara, Castelleone Di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra De’ Conti, Trecastelli, che si trova tra i fiumi Misa e Nevola e che offre un’infinità di itinerari e altrettante imperdibili esperienze.

Il territorio in questione prende il nome di Val Miviola e permette di passare dall’arte all’artigianato, dalla natura allo sport, dall’enogastronomia alla storia e alla devozione. In sostanza, in questo angolo d’Italia è possibile sorprendersi, emozionarsi, e  allo stesso tempo, divertirsi, inebriarsi di cultura e rilassarsi a stretto contatto con la natura.

Val Mivola: un museo diffuso e un parco naturale allo stesso tempo

Avete letto bene, la Val Mivola è un museo diffuso e un parco naturale allo stesso tempo. Tutto merito degli Appennini da un lato, delle placide coste accarezzate dal mare dall’altro e, nel mezzo, di borghi incantati, unici e caratteristici.

Ognuno dei suoi nove comuni, infatti, può vantare le sue tipicità, delle perle rare che val la pena visitare. Scopriamoli insieme.

Senigallia, la località balneare per eccellenza (e non solo)

Da molti Senigallia è conosciuta come una delle località balneari più famose d’Italia. Del resto la sua ampia spiaggia di velluto, lunga ben 14 chilometri, e l’affascinante Rotonda sul Mare non possono che confermare quanto appena detto. Ma la verità è che questa cittadina è molto di più.

Vi basti pensare che è stata nominata Città della fotografia anche grazie al suo Palazzo del Duca dove si trovano le opere del grande fotografo Mario Giacomelli, nato e vissuto in città: una collezione permanente di circa 80 fotografie che racconta l’universo poetico ed artistico di Giacomelli.

Senigallia marche

Fonte: Ufficio Stampa

Veduta di Senigallia

Per i più fervidi ammiratori del fotografo, è immancabile l’itinerario che ricostruisce il legame tra alcuni suoi scatti e le colline della sua amata città natale. Si tratta di un percorso ad anello che si sviluppa per circa 10 km in una vasta zona della campagna circostante in direzione di Ostra e che permette di indagare il rapporto dell’artista con le sue radici, il suo passato e la sua terra.

Trecastelli, con un museo meraviglioso

A Trecastelli, invece, avrete la possibilità di visitare il Museo Nori de’ Nobili che custodisce un’ampia selezione delle opere di questa grande pittrice e rappresenta uno dei pochi musei interamente al femminile.

Ci sono ben cinque stanze che conservano circa settanta dipinti e che rappresentano ognuna un periodo specifico della vita di Nori, tratteggiando l’intero percorso artistico e il travagliato vissuto della pittrice. Il Museo Nori de’ Nobili è il vero punto di partenza per la riscoperta critica della pittrice marchigiana, a lungo ingiustamente dimenticata nel panorama artistico contemporaneo.

Ostra, una tappa all’insegna della spiritualità

I più spirituali potranno trovare pane per i loro denti a Ostra dove sorge il Santuario della Madonna della Rosa che custodisce gelosamente una raccolta di tavolette votive che sono una testimonianza di autentica devozione popolare in una forma artistica molto intensa e suggestiva.

Molto suggestivo è anche il piccolo Teatro La Vittoria, un’affascinante struttura dalla forma di ferro di cavallo la cui costruzione attuale risale al 1863. Il palcoscenico venne edificato in legno d’abete secondo i dettami dell’acustica del senigalliese Cortesi. Vincenzo Nini, invece, dimorando per sei mesi consecutivi all’interno del teatro, mise a punto il complesso e ingegnoso macchinario di scena, tutt’oggi funzionante e visitabile.

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Fonte: Ufficio Stampa – Ph: Andrea Giuliani

Il bellissimo Teatro di Ostra

Corinaldo, piccolo gioiello

Ben più noto, ma ugualmente spettacolare, è Corinaldo che si distingue per essere un piccolo gioiello circondato da una poderosa cinta muraria di quasi 1 km. Straordinario è il suo centro storico medievale che si sviluppa in vicoli stretti in cui perdersi per poi ritrovarsi nel mezzo di incantevoli piazze.

Corinaldo, però, gode anche di una curiosa fama: è la “Città dei matti”. Un soprannome che si deve ad una serie di storie legate ai suoi abitanti. Si narra, per esempio, di un figlio emigrato in America che spediva i propri guadagni al padre – di nome Scuretto – per costruire la loro casa. Soldi che però, puntualmente, finivano nelle osterie di Corinaldo.

Alla richiesta del figlio di esibire una prova dello stato dei lavori della casa, Scuretto ebbe l’idea geniale di far costruire solo la facciata di un edificio con tanto di numero civico, facendosi poi fotografare alla finestra della finta abitazione. Il figlio non se la bevve, e smise di inviare i soldi. Così la casa non venne mai finita e oggi, a metà di via della Piaggia, ovvero la scalinata centrale di Corinaldo, al civico numero 5 sorge una facciata con tanto di targa che recita “casa di Scuretto”.

Ostra Vetere con la casa di terra e paglia

L’itinerario in Val Mivola continua per raggiungere Ostra Vetere dove è d’obbligo una sosta alla casa di terra e paglia, una costruzione che risale agli inizi del Novecento e che rappresenta un interessante esempio di architettura povera.

Castelleone di Suasa tra storia e antichità

E ancora storia e antichità a Castelleone di Suasa, dove dimorano i resti di uno dei siti romani più ricchi e interessanti della regione: il municipium di Suasa. Poco conosciuto dalle fonti antiche, era in realtà un centro importante della valle, soprattutto dal punto di vista commerciale.

L’antico abitato, stretto e lungo, chiuso ai lati dal fiume Cesano e dalle colline, ospitava il vasto anfiteatro costruito alla fine del I sec. d.C., uno dei più grandi della regione, capace di accogliere diverse migliaia di spettatori.

Barbara, dove fare un incredibile percorso

Raggiunta Barbara, il consiglio è quello di seguire il percorso della Canalecchia, un affascinante itinerario alla scoperta delle leggende e dei “tesori” di questo piccolo borgo. Uno di questi è il Ponte del Bombo che prende il nome da un brigante della zona.

Barbara marche
Veduta di Barbara

Poi i Sabbioni, un tratto di strada costeggiato da alte scarpate di sabbia compressa che durante la Seconda Guerra Mondiale si trasformarono in un perfetto rifugio dai bombardamenti. Infine la Canalecchia, un’antica sorgente circondata da una fitta vegetazione, un luogo ricco di significato per la popolazione del posto perché si narra che qui Santa Barbara salvò la popolazione fermando l’esercito invasore.

Il percorso poetico a Serra De’ Conti

Un’esperienza unica e particolare è poi il percorso poetico studiato dal poeta Gio Evan a Serra De’ Conti: con una mappa da ritirare all’ufficio turistico del comune, i viaggiatori potranno andare alla ricerca delle dieci poesie nascoste nei vicoli del centro storico del paese, alla scoperta degli angoli più suggestivi di questo grazioso borgo.

Molto interessante è anche il Museo delle Arti Monastiche “Le Stanze del Tempo sospeso”, che raccoglie i reperti di cultura materiale appartenuti al vicino Monastero di S. Maria Maddalena.

Arcevia e i suoi Castelli

Infine, Arcevia e i suoi Castelli, luoghi magici incastonati nel verde dei boschi, circondati da alte mura, dove sembra che il tempo si sia fermato: Avacelli, Castiglioni, Montale, Piticchio, Loretello, Nidastore, San Pietro in Musio, Palazzo e Caudino sono nove fortezze medievali dalle quali godere di splendidi panorami e viste mozzafiato.

Insomma, la Val Mivola merita di essere scoperta, anche perché accoglie tutti i suoi visitatori con un’offerta turistica ricca e vivace.

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Fonte: iStock

Veduta di Arcevia
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Riparte il Treno di Dante con nuove e suggestive tappe

Viaggia lungo la storica linea Faentina che collega Firenze a Ravenna, il Treno di Dante, un treno speciale che tocca i luoghi e i borghi che hanno ispirato il Sommo Poeta.

Nato nel 2020 per celebrare il 700° anniversario della morte di Dante, da allora questo convoglio storico non ha mai smesso di viaggiare. Piace agli italiani, ma anche agli stranieri, ai giovani, alle famiglie ma anche ai più âgé perché è un viaggio “slow”, che lentamente attraversa paesaggi meravigliosi, quelli dell’Appennino tosco-emiliano, fa sosta nei borghi più caratteristici a cavallo delle due Regioni, permettendo di scendere e di visitarli o di prendere parte a una delle tate sagre stagionali, ma è soprattutto un viaggio ricco di storia e di cultura che appassiona davvero tutti, indipendentemente dall’età.

Il Treno di Dante riparte con la bella stagione e con alcune novità. Alle tappe previste se ne aggiungono altre due inedite, legate al genio fiorentino che, forse, aveva altre origini. Inoltre, si potrà estendere lìesperienza soggiornando nei borghi che si attraversano con il treno.

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Fonte: Fondazione FS

Il Treno di Dante, un itinerario storico-culturale ma anche enogastronomico

Le tappe del Treno di Dante

Lungo i 136 chilometri di binari il treno fa tappa in sei dei luoghi legati alla figura del poeta: Firenze, Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella, Faenza e Ravenna.

A partire da aprile, però, si aggiungono anche le tappe di Ferrara e di Bologna. Queste due città sono molto legate a Dante. A Ferrara, infatti, viveva la famiglia Aldighieri, da cui potrebbe discendere la famiglia Alighieri. A Bologna, invece, Dante era molto legato, come molti altri giovani della sua epoca, in quanto patria di poeti e filosofi, e la frequentava regolarmente per ragioni di studio oltre che di amicizia.

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Fonte: 123rf

Il borgo di Brisighella, tappa del Treno di Dante

Borgo San Lorenzo

Borgo San Lorenzo fu, in passato, un importante crocevia al centro del Mugello. È legato alla figura di Dante in quanto, nel 1290, il Comune di Firenze acquisì i diritti sul borgo, che rimase fedele al guelfismo, subendo più volte gli attacchi ghibellini nei decenni seguenti; Borgo San Lorenzo divenne, infatti, terreno di scontro già subito dopo il convegno dell’8 giugno 1302 di San Godenzo, a cui presero parte sia Dante sia gli Ubaldini.

Marradi

Su Marradi esiste una curiosa leggenda legata al Sommo Poeta e ai primi anni del suo esilio, secondo la quale l’Alighieri denunciò il furto del cavallo con il quale stava fuggendo da Firenze. Gli venne obbiettato che gli abitanti del luogo erano tutti galantuomini. Al che, Dante rispose con un arguto gioco di parole: “Sì, ma-radi!”. Secondo altri avrebbe esclamato: “Marradi, piantan fagioli e nascon ladri”. Le origini di Marradi, in realtà, sono molto più antiche. Qui vissero i Liguri, gli Etruschi e i Celti, prima della conquista Romana, in seguito alla quale venne costruita, intorno al 59 a.C., la strada di collegamento tra Faenza e Firenze. Marradi divenne così un luogo di sosta e di ristoro per i viandanti.

Brisighella

L’antico borgo di Brisighella, uno dei Borghi più belli d’Italia, è famoso per la rocca manfrediana del XIV secolo che ospitò Dante Alighieri all’inizio delle sue peregrinazioni per l’Italia, per il santuario del Monticino (secolo XVIII) e per la torre dell’Orologio (XIX secolo), ma anche per le sue terme.

Faenza

E poi c’è Faenza che è una delle città più note a Dante che, nella “Divina Commedia”, citò diversi personaggi faentini o collegati con Faenza. Il 25 marzo (il “Dantedì”) c’è un ricchissimo calendario di eventi, incontri e attività legate al Poeta in città. La splendida piazza del Popolo è il cuore pulsante di Faenza, tra due eleganti porticati, uno sul fianco del Palazzo Comunale e l’altro su quello del Palazzo del Podestà. La città è famosa per la ceramica, che vanta una tradizione plurisecolare, espressione di un artigianato artistico di eccezionale qualità.

Cosa vedere a Faenza

Fonte: Shutterstock

Tutte le bellezze di Faenza, in Emilia Romagna

Le soste intermedie a Faenza, Brisighella e Marradi dei sabati e delle domeniche durano un’ora e mezza.

I Grand Tour

Il viaggio a bordo del Treno di Dante solitamente dura una giornata, si parte la mattina per fare rientro la sera. Tuttavia, da quest’anno si potrà anche soggiornare fuori durante le tappe facendo dei veri e propri Grand Tour culturali.

Il Grand Tour chiamato “Crociera delle città d’arte” può durare 3 o 7 giorni (quest’ultima sicuramente apprezzata dai turisti stranieri che, in una settimana, potranno andare alla scoperta di un meraviglioso territorio italiano).

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Fonte: Treno-di-Dante-interno

I vagoni “Centoporte” del treno storico

Tour di 3 giorni

Il tour di tre giorni parte da Firenze e prevede di pernottare a Faenza o a Brisighella consentendo, così, di viaggiare con calma e di godere appieno di queste località anche grazie alle visite guidate organizzate. Il giorno successivo si parte alla volta di Ravenna per il tour “Tra Dante e i mosaici” per poi proseguire verso Ferrara dove si può visitare il delizioso centro storico cittadino con il celebre Castello estense e pernottare per riprendere il viaggio il terzo giorno in direzione di Bologna dove i passeggeri vengono accompagnati nel tour guidato intitolato “Dante e il medioevo”.

Tour di 7 giorni

Il tour di sette giorni e sei notti parte anch’esso da Firenze, dove si può soggiornare due notti ed esplorare la città del Rinascimento in tutti i suoi mille aspetti, con visite guidate. Poi si sale a bordo del treno e si parte per il borgo medievale di Brisighella o la città della ceramica, Faenza, a scelta, dove si pernotta per poi ripartire diretti a Ravenna, città che ha ospitato Dante Alighieri fino alla sua morte (è qui che c’è la tomba) famosa per gli splendidi mosaici bizantini. Il viaggio si conclude a Bologna, ma, volendo, anche a Venezia,

Un viaggio nel tempo

Il convoglio su cui si viaggia è composto da tre carrozze “Centoporte”, uno dei simboli della locomozione ferroviaria italiana, ispirato alle diligenze dei primi del ‘900, e caratterizzato da interni fatti interamente in legno, con scomparti composti da due divanetti a tre posti ognuno dei quali con la propria porta d’accesso alla banchina della stazione (da cui il nome cento porte). C’è un vagone di Prima classe con divani di velluto e boiserie, un vagone bagagliaio attrezzato per il trasporto delle biciclette, un vagone bar e uno ristorante. Il treno è guidato una locomotiva storica che può essere un diesel D445 oppure a vapore, ancor più suggestivo. I posti a bordo sono in tutto 280.

A bordo del treno, per tutta la durata del viaggio, è presente un assistente che ha il compito di aiutare i passeggeri e di accompagnarli nelle loro esperienze oltre che di intrattenerli narrando loro la storia dei luoghi toccati e legati a Dante. In questo caso è un vero e proprio Dante Alighieri che indossa la guarnacca rossa, la lunga veste dell’Ordine dei Medici e degli Speziali, il copricapo e la corona d’alloro a decantare i versi dei suoi Canti durante il lungo viaggio.

Le date dei treni

Il treno riparte per le vacane di Pasqua. Il primo Treno di Dante, infatti, inizia a viaggiare l’8 aprile e ogni weekend, fino al 1° novembre (con una breve pausa durante l’estate, dal 4 giugno al 2 settembre), partirà dalla stazione di Firenze. Durante il fine settimana pasquale e il ponte del 2 giugno partirà due volte al giorno. Le viaggi che durano tre giorni partono: 8-9-10 aprile e 2-3-4 giugno 2023.

I prezzi

Il viaggio di una giornata a bordo del Treno di Dante costa 75 euro A/R. Il tour di tre giorni, incluso il pernottamento in camera doppia, costa a partire da 399 euro (pacchetto Smart con posto in Classe standard e pernottamenti in alberghi “smart”) a 489 euro (pacchetto Charme, in Prima classe con hotel di charme). Ci sono anche offerte famiglia.

I biglietti del treno danno accesso anche a musei, rocche, teatri e palazzi e ad alcune convenzioni con ristoranti e trattorie selezionate e possono essere usufruite nelle giornate di utilizzo del treno, ma anche in altre giornate.

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In Ungheria c’è un luogo magico, che sembra provenire da un altro mondo

Non solo Budapest, città ricca di fascino e di splendidi monumenti tutti da visitare: l’Ungheria è una destinazione meravigliosa che cela alcune piccole perle assolutamente da scoprire. La sua natura ancora incontaminata è l’ideale per una vacanza in pieno relax, e sulla scia del turismo legato al wellness c’è un luogo che vi lascerà sicuramente a bocca aperta. È un gioiello naturale scoperto quasi per caso, che ha avuto origine da un fenomeno così raro che si verifica solo in tre posti al mondo.

Le piscine naturali di Egerszalók

A circa 90 km da Budapest, potrete trovare un luogo dall’aspetto magico: si tratta delle piscine naturali di Egerszalók, una sorgente di acqua termale proveniente dalle viscere della terra che ha dato vita ad uno spettacolo meraviglioso. La cornice è quella dei monti Matra, appartenenti ai Carpazi Occidentali, tra le cui vette spunta quella più alta di tutta l’Ungheria. Qui, solo una manciata di anni fa, è avvenuta una scoperta sorprendente. Nel 1961, alcuni operai stavano lavorando alla ricerca di gas naturale e petrolio. L’esplorazione perforativa non ha dato i suoi frutti, ma ha portato alla luce questa sorgente nascosta in profondità.

L’acqua calda, che raggiunge temperature attorno ai 65-68°C, sale in superficie da ben 410 metri di profondità ed è così ricca di minerali che ha dato vita ad una collina di sale di ben 1.200 metri quadrati. Accanto ad essa, nel corso del tempo si sono formate delle piccole piscine naturali terrazzate: la sorgente, scendendo sul fianco di una piccola altura, ha infatti depositato residui di calcio, magnesio, zolfo e altri minerali che, solidificandosi, hanno creato queste pozze dall’aspetto così suggestivo. Si tratta di un fenomeno piuttosto raro, visibile solamente qui e in altri due luoghi al mondo: a Pamukkale, in Turchia, e presso il Parco Nazionale di Yellowstone, negli Stati Uniti.

La collina di sale a Egerszalók

Fonte: 123RF | Ph. marina113

La collina di sale a Egerszalók

Sono molti i turisti che giungono presso Egerszalók per sfruttare le incredibili proprietà terapeutiche delle sue acque termali, che contengono ben 30 oligoelementi diversi. E anche le l’atmosfera è particolarmente ricca di zolfo, che permea l’aria con il suo caratteristico odore pungente, immergersi nelle piscine naturali rimane un’esperienza meravigliosa e salutare. Solo qualche anno fa, le sorgenti termali sono state ufficialmente dichiarate luogo di cura: le sue acque possono curare disturbi ossei e articolari, problemi dermatologici e malattie ginecologiche.

Cosa vedere nei dintorni di Egerszalók

Le piscine naturali non sono certo l’unica attrattiva di una regione ricca di bellezze. Dopo aver ammirato l’incredibile panorama offerto dalla collina di sale e dalle piccole pozze d’acqua terrazzate, potete immergervi nei dintorni e scoprire tanti luoghi meravigliosi. Il primo è proprio il villaggio di Egerszalók, che si trova a due passi dalle piscine: è un coacervo di strette viuzze su cui si affacciano tante casette, e vi si respira l’atmosfera autentica dell’Ungheria. Particolarmente affascinanti sono poi le abitazioni rupestri scavate nelle rocce di tufo, il perfetto connubio tra natura e opera dell’uomo.

Tappa imperdibile per chi ama esplorare luoghi incontaminati è il lago artificiale creato dallo sbarramento del torrente Laskó, dove molte persone si riuniscono per pescare. E a poca distanza si può infine visitare la cittadina di Eger, dove potrete ammirare un suggestivo castello costruito più di mille anni fa: le sue mura hanno visto passare tantissima storia, e ne porta ancora impressi i segni. Naturalmente, potete concludere la vostra esplorazione assaporando alcune specialità tipiche del luogo e degustando i migliori vini della regione.

Il centro storico di Eger

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Il centro storico di Eger
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SiViaggia ti regala il numero 26 dello sfogliabile GATE

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda e attualità.

A pagina 114-115 del numero 26 trovate un articolo di SiViaggia dedicato a Budapest, una città vicina e facile da raggiungere per trascorrervi un weekend ed è la meta ideale per chi ha un occhio attento al budget. Ma soprattutto, è una città bellissima. Anzi, due. C’è infatti Buda e c’è Pest, divise dal grande fiume blu, il Danubio..

E poi, qualche nostro consiglio per organizzare gite fuoriporta in Italia, tra luoghi inediti, giardini fioriti e treni romantici.

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Borghi itinerari culturali Lazio vacanza natura Viaggi

Alla scoperta del Lazio tra storia, natura e arte in zone inedite e ricche di meraviglie

Se c’è un Paese particolarmente diversificato e ricco di siti di interesse sorprendenti quello è l’Italia. Dalla storia millenaria, lo Stivale è puntellato di zone meno note e spesso fuori dai classici circuiti turistici in grado di regalare bellezze genuine e, allo stesso tempo, estremamente affascinanti. È il caso del Lazio, regione del Centro Italia la cui città più conosciuta è certamente Roma, ma che oltre a essa ha davvero tantissimo da regalare ai suoi visitatori.

Il modo migliore per esplorare questi posti, vista la storia secolare e le numerose ricchezze dei territori, è rivolgersi a un’agenzia specializzata che permetta di venire a conoscenza di cose e luoghi che, alle volte, non sono scritte nemmeno sui libri.

Viaggi organizzati alla scoperta del Lazio più autentico

Fonte: Caldana Europe Travel

Civita di Bagnoregio (VT)

Grazie agli esperti di Caldana Europe Travel, grande e dinamico tour operator specializzato nell’organizzazione di viaggi guidati in Italia e in Europa, potrete percorrere degli incredibili itinerari alla scoperta di alcuni dei luoghi più suggestivi ed emozionanti del Lazio.

In particolare, vogliamo concentrarci su due territori: la Tuscia che per la sua bellezza è persino stato spesso luogo di riprese per molti film di grandi registi del cinema italiano, e la Riviera di Ulisse, meraviglioso tratto costiero tirrenico con spiagge e paesaggi leggendari. In sostanza, vi portiamo a scoprire il Nord e il Sud del Lazio.

La Tuscia degli Etruschi

Fonte: Caldana Europe Travel

Tarquinia (VT)

C’è un popolo che, precedentemente ai Romani, ha fatto la storia d’Italia e che, ancora oggi, è avvolto da un fitto mistero: gli Etruschi. Grazie ai viaggi organizzati di Caldana Europe Travel in Tuscia, potrete saperne di più su questi geniali ingegneri e spirituali abitanti che ci hanno lasciato un patrimonio dal valore inestimabile.

Il tour operator mette a disposizione varie formule di viaggio che portano alla scoperta di Viterbo, capoluogo della Tuscia, e conosciuta anche come “la Città dei Papi”. Questa deliziosa località del Nord del Lazio sfoggia un ricco patrimonio storico-artistico, come la spettacolare Piazza dei Priori su cui si affacciano il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Governatore e il Palazzo del Podestà; la maestosa Piazza San Lorenzo dove sorgono il Palazzo dei Papi e la Cattedrale di San Lorenzo, uno dei patroni della città insieme alla più sentita Santa Rosa.

Fonte: Caldana Europe Travel

Viterbo (VT)

Subito dopo, Tarquinia, città Patrimonio Mondiale dell’Unesco e uno dei centri più importanti della Dodecapoli etrusca. Da queste parti avrete modo di immergervi nella Necropoli dei Monterozzi con le sue oltre 2.000 tombe dipinte con colori intensi e vivaci e nel suggestivo borgo medievale racchiuso da un’imponente cinta muraria.

Poi ancora Caprarola per fare una visita guidata presso il suo sontuoso Palazzo Farnese, gioiello tardo-rinascimentale con stanze decorate in modo sfarzoso e con affreschi celebrativi della famiglia Farnese o a tema mitologico. Quello stesso giorno avrete la possibilità di dirigervi verso Bagnaia per la visita dei giardini di Villa Lante, uno dei più bei giardini all’italiana che esistano al mondo.

L’itinerario in Tuscia prosegue con l’ormai famosa in tutto il mondo Civita di Bagnoregio, soprannominata la “città che muore” per via della costante erosione delle rocce tufacee su cui poggia. Raggiungibile solo percorrendo a piedi uno stretto e ripido ponte pedonale, è annoverata tra i Borghi più belli d’Italia.

Durante un tour della Tuscia non può di certo mancare una sosta al misterioso Parco dei Mostri di Bomarzo, il primo grande giardino manierista costruito per volere di Vicino Orsini, signore di Bomarzo. Statue di draghi, orsi, sirene e figure mitologiche, genereranno meraviglia e stupore.

Fonte: Caldana Europe Travel

Parco dei mostri di Bomarzo (VT)

Partenza per il Lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa, dove scoprire Montefiascone con il suo celebre vino e la Collegiata di Santa Cristina, nella stessa Bolsena.

Il viaggio terminerà a Orvieto, in Umbria, una delle dodici città – stato etrusche che sfoggia uno splendido Duomo gotico.

La Riviera di Ulisse

Fonte: Caldana Europe Travel

Isola di Ponza (LT)

Il Lazio è per gran parte bagnato dalle limpide acque del Mar Tirreno e nella sua zona Sud sorge la meravigliosa Riviera di Ulisse che deve il suo nome al mito dell’eroe greco che qui sbarcò perché attratto dai sortilegi della Maga Circe.

Il tour organizzato conduce alla scoperta di Gaeta, dove sarà possibile ammirare la celebre e spettacolare Montagna Spaccata con il suo Santuario della Santissima Trinità. Non mancherà una visita al Quartiere Medievale, al Duomo di Sant’Erasmo, alla Chiesa di San Giovanni a Mare e molto altro ancora.

Fonte: Caldana Europe Travel

Montagna spaccata a Gaeta (LT)

Un’altra incredibile tappa della Riviera di Ulisse è Sperlonga, anch’essa parte de “I Borghi più belli d’Italia”. Collocata su di uno sperone roccioso a picco sul mare, regala i resti della Villa di Tiberio e della Grotta, una cavità dove sono stati rinvenuti alcuni gruppi di statue risalenti al I. secolo a.C.

Il viaggio continua in direzione Isola di Ponza, la più estesa delle Pontine, che vanta una forma stretta e allungata simile a una luna. Tra coste frastagliate con scogliere interrotte da calette e spiagge da sogno, riuscirete persino ad ammirarla da uno dei suoi punti di vista migliori: in barca.

Poi ancora Sermoneta dove visitare uno dei castelli più maestosi e meglio conservati della regione e il celebre Giardino di Ninfa, dichiarato Monumento Naturale della Repubblica Italiana e unanimemente considerato uno dei più bei giardini del nostro Paese.

Fonte: Caldana Europe Travel

Giardino di Ninfa – Cisterna di Latina (LT)

Infine, direzione Ostia Antica per innamorarsi di una delle aree archeologiche più interessanti del Centro Italia (e non solo).

Insomma, i viaggi organizzati di Caldana Europe Travel sono una garanzia di bellezza, storia e natura, occasioni uniche da non perdere.

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Il selfie più romantico di San Valentino si scatta su queste panchine

È iniziata la caccia più romantica dell’anno, quella che porta i viaggiatori di tutto il mondo alla scoperta di luoghi suggestivi e affascinanti da scoprire e riscoprire con la propria dolce metà. Del resto, quale occasione migliore se non quella di San Valentino per organizzare un viaggio di coppia?

Le cose da fare, così come i luoghi da raggiungere in occasione della giornata dell’amore sono tantissime. I più tradizionalisti, per esempio, possono approfittare di questa occasione per concedersi una cena per due e rinnovare le promesse d’amore; i più avventurosi possono prenotare un alloggio straordinario da raggiungere dopo un’esperienza adrenalinica; i più romantici, invece, possono andare alla ricerca di paesaggi suggestivi che fanno da sfondo alle istantanee d’amore più belle di sempre.

Se rientrate in questa categoria, allora, sarete felici di sapere che non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo per immortalare, con una foto, l’amore. Non solo perché l’Italia è un Paese bellissimo, ma anche e soprattutto perché il Distretto del Novese, proprio in occasione di San Valentino, si è trasformato nel territorio più romantico del nostro Stivale. Proprio qui, infatti, sono state istallate diverse panchine pronte a trasformarsi nello sfondo perfetto di un selfie d’amore.

Il territorio più romantico d’Italia

A partire dal 14 febbraio, e fino al 5 marzo, i comuni del Distretto del Novese celebrano l’amore, e lo fanno con una missione condivisa: trasformare il Basso Piemonte nel territorio più romantico del BelPaese.

Proprio in occasione della giornata dedicata all’amore, sul territorio, sono state installate le Panchine di San Valentino. Luoghi perfetti dove gli innamorati possono trascorrere del tempo, rinnovare le promesse e suggellarle con un selfie romantico godendo dello sfondo di alcuni degli scorci più belli del territorio.

Le Panchine di San Valentino non solo celebrano l’amore, ma invitano anche i viaggiatori del mondo a scoprire gli angoli nascosti e meno noti del Distretto del Novese. Le installazioni, infatti, si trovano nei pressi di scorci caratteristici che rivelano castelli, dimore storiche, paesaggi viticoli, un sito archeologico e il paese degli Spaventapasseri.

Le Panchine di San Valentino

Dopo il successo dello scorso anno, torna l’edizione delle Panchine di San Valentino, per offrire un’esperienza suggestiva, romantica e inedita a tutte le persone che viaggiano in coppia. A partire dal 14 febbraio, infatti, l’invito del Distretto del Novese è quello di andare alla scoperta delle 44 panchine installate nei luoghi più affascinanti del territorio dai comuni, dalle associazioni, dalle cantine e dai privati.

I comuni coinvolti in questa iniziativa sono 28. I viaggiatori troveranno 5 panchina ad Arquata Scrivia, 2 a Basaluzzo, 2 a Francavilla Bisio, 3 a Gavi e 4 a Novi Ligure. Completano questo circuito romantico anche le panchine installate a Borghetto Borbera, Bosco Marengo, Bosio, Capriata d’Orba, Carrosio, Casaleggio Boiro, Cassano Spinola,  Fresonara, Lerma, Montaldeo, Mornese, Parodi Ligure, Pasturana, Predosa, San Cristoforo, Sardigliano, Serravalle Scrivia, Stazzano, Tassarolo, Vignole Borbera, Villalvernia, Voltaggio e Vendersi.

Molto più di comode sedute, queste panchine di San Valentino sono il luogo perfetto per celebrare l’amore, e per scoprire le meraviglie di questi territori attraverso passeggiate condivise.

Le coordinate per raggiungere le postazioni, e per seguire questo sentiero romantico, saranno disponibili a partire dal 14 febbraio sul sito del Distretto del Novese e sull’omonima App, disponibile sia per iOs che per Android. Non vi resta che organizzare il vostro itinerario con smartphone alla mano e scattarvi il selfie più romantico di San Valentino.

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Dormire in cima al mondo: il rifugio che sfiora il cielo

Le esperienze che viviamo durante i nostri viaggi, quelle uniche, straordinarie e indelebili, passano anche per gli alloggi. Lo sanno bene tutti quegli avventurieri che hanno sperimentato le diverse forme di accoglienza proposte dalle strutture ricettive negli ultimi anni.

Case sugli alberi, baite immerse nella natura, alloggi stravaganti e bizzarri, camere ad alta quota e poi, ancora, campeggi e glamping di lusso. Insomma, le proposte sono tantissime e tutte, in un modo o nell’altro, sono destinate a far vivere avventure straordinarie a tutti i viaggiatori.

Eppure tra i tanti alloggi che abbiamo visitato e conosciuto attraverso i racconti degli avventurieri, ce n’è uno che, secondo noi, non è paragonabile a nessun altro. Si tratta di un rifugio che è anche la meta finale di un’escursione mozzafiato, e che funziona anche da alloggio e da campeggio essenziale. Una vecchia torre di avvistamento situata in cima al mondo, proprio lì dove è possibile sfiorare il cielo con un dito.

Dormire in cima al mondo: l’esperienza a Washington

Il nostro viaggio di oggi ci porta alla scoperta di uno dei paesaggi più affascinanti e suggestivi del mondo intero, quello che si snoda sul massiccio del Three Fingers. Si tratta di una montagna situata nella contea di Snohomish, a Washington, che vanta un’altezza straordinaria che la rende una delle vette più importanti del Paese. Il suo nome evocativo fa riferimento proprio alle tre cime della montagna che incorniciano il paesaggio del nord della contea di Snohomish e lo caratterizza in maniera unica.

Raggiungere le vette della montagna non è semplice e, al contrario, affrontare i sentieri escursionistici richiede una buona preparazione. Tuttavia la scalata vale l’impegno, non solo per il panorama suggestivo che si apre passo dopo passo, ma anche perché su una delle cime, posto a oltre 2000 metri di altezza, c’è un alloggio sbalorditivo all’interno del quale gli avventurieri possono trovare rifugio e godere del panorama più suggestivo del mondo.

Su una delle tre vette della montagna, infatti, sorge uno storico edificio, una vecchia torre di osservazione degli incendi costruita negli anni ’30 del secolo scorso. Il Three Fingers Lookout, questo il suo nome, è situato sul punto più alto della montagna, ed è uno dei più antichi luoghi di osservazione sopravvissuti sul territorio. È stato inserito anche nel registro nazionale dei luoghi storici del Paese e ora è gestito da un gruppo di escursionisti che lo hanno trasformato in un rifugio.

Come raggiungere la torre di avvistamento

Il Three Fingers Lookout, situato sull’omonima montagna, è il luogo perfetto in cui riposarsi dopo la scalata. Un rifugio che unisce in sé tutte le caratteristiche di un camping essenziale e di un rifugio montano, garantendo visioni straordinarie su tutto il territorio circostante.

La vecchia torre di avvistamento è aperta a tutti gli escursionisti che osano scalare il Three Fingers e che cercano un luogo per riposarsi, per rigenerare i sensi e ricaricare le energie. Il Three Fingers Lookout può ospitare fino a un massimo di quattro persone, per cui il consiglio è quello di arrivare presto in cima per garantirsi un posto.

Gli avventurieri che vogliono dormire qui devono munirsi di tutta l’attrezzatura necessaria per dormire, sacchi a pelo e coperte, e per cucinare. In cambio, però, avranno il privilegio di dormire in uno degli alloggi più alti del mondo e sfiorare il cielo con un dito a ogni ora del giorno e della notte.

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Le nuove rotte di Vueling del 2023

L’anno è iniziato da poco, ma non è mai troppo presto per iniziare ad organizzare la prossima vacanza. Con Vueling, ora c’è più scelta che mai: la compagnia aerea low cost ha lanciato ben 30 nuove rotte per il 2023, ampliando l’offerta anche per quanto riguarda l’Italia. Ci sono infatti tantissimi collegamenti tra il nostro Paese e le più belle destinazioni europee, una rete in grado di soddisfare le esigenze di tutti i passeggeri. Vediamo quali sono le principali novità.

Vueling, i trend del 2023

La compagnia aerea spagnola ha deciso di aprire l’anno con alcune interessantissime novità per i propri clienti, cavalcando alcuni dei trend più sentiti per il 2023. Il primo riguarda la destagionalizzazione: l’idea è quella di proporre un’offerta costante per tutto l’anno, evitando di concentrare i suoi voli unicamente nei periodi di picco per i viaggi (come l’estate e le festività). Per attirare i turisti, Vueling ha aggiunto nuove rotte invernali verso le più belle destinazioni calde quali l’Egitto (Il Cairo), il Marocco (Marrakesh) e le isole Canarie.

Ma aumentano le frequenze anche da e verso le principali città europee: è il caso di Londra, che ora vanta 10 nuovi collegamenti con località quali Malaga e Siviglia. Vueling ha incrementato anche i voli per le città del nord Europa come Copenhagen e Amsterdam, mentre l’aeroporto di Parigi ha ben 24 rotte in più rispetto ad una manciata di anni fa. E l’Italia? La società low cost ha deciso di ridurre la stagionalità nelle sue basi di Roma e Firenze, aggiungendo nuove destinazioni invernali e dando così un servizio più completo ai propri passeggeri.

Un’altra novità importante riguarda poi la digitalizzazione, un processo ormai avviato da anni e giunto decisamente al suo culmine durante il periodo del Covid. Le previsioni stimano che si arriverà ben presto ad una distribuzione del 100% dei servizi della compagnia attraverso il canale digitale, per offrire ai clienti un’esperienza migliore e personalizzata.

Le nuove rotte di Vueling

Ma quali sono i collegamenti che la compagnia aerea opererà nel 2023? Sono più di 300 le rotte attive nel corso dell’anno, di cui 30 appena lanciate, per un totale di oltre 100 destinazioni raggiunte (prevalentemente in Europa). Molto interessante è l’offerta estiva di Vueling per il nostro Paese, con più di 40 collegamenti verso 23 diverse mete distribuite in 8 Paesi europei. Partiamo dall’aeroporto di Roma Fiumicino, che vanta ben 14 destinazioni: si va dalla Spagna (Alicante, Barcellona, Bilbao, Ibiza, Malaga, Maiorca e Valencia) alla Grecia (Mykonos e Santorini), passando per la Croazia (Dubrovnik e Spalato), la Francia (Parigi Orly), il Regno Unito (Londra Gatwick) e un collegamento interno (Lampedusa).

Lo scalo di Firenze vede invece 9 collegamenti, di cui due interni (Catania e Palermo) e i restanti verso l’Olanda (Amsterdam), la Spagna (Barcellona, Bilbao e Madrid), la Danimarca (Copenhagen), la Francia (Parigi Orly) e il Regno Unito (Londra Gatwick). Mentre Milano Malpensa potrà contare su rotte per Barcellona, Bilbao, Ibiza e Parigi Orly con una frequenza settimanale che arriverà fino a 34 voli. Vueling offre i suoi servizi anche da altri aeroporti italiani, tra cui Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lampedusa, Napoli, Olbia, Palermo, Torino e Venezia.

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Vacanze: gli italiani viaggeranno (e spenderanno) di più

Viaggerà un terzo degli italiani in più e spenderà quasi il doppio per le proprie vacanze. È quanto è emerso da un osservatorio condotto da Compass, la società di credito al consumo del Gruppo Mediobanca, relativa alle previsioni di viaggio di quest’anno.

Secondo i dati, il 36% in più dei nostri connazionali ha tutta l’intenzione di mettersi in viaggio. Per quasi la metà delle persone interpellate (il 49%) viaggiare è il miglior modo per impiegare il tempo libero. E anche il budget previsto per le vacanze è molto più alto, con una media di 1.928 euro, quasi 500 euro in più rispetto allo scorso anno.

Perché quest’anno si viaggerà di più

I motivi di questo boom dei viaggi sono diversi. Da una parte, dopo due anni di stop e di tira e molla la gente si sente finalmente libera di potersi muovere praticamente ovunque, senza vincoli – green pass, mascherine ecc. – né limiti – Paesi chiusi, quarantene ecc. -. Dall’altra, secondo l’osservatorio Compass, si sta diffondendo sempre più una nuova abitudine tra i viaggiatori chiamata “Buy Now Pay Later” (“compra ora e paga dopo”). Questa nuova forma di pagamento sembra essere ormai divenuta una pratica consolidata.

Infatti, circa la metà degli intervistati (il 42%) sa di cosa si tratta, una percentuale che sale nel Nord Italia (46%), tra i giovani della Gen Z (48%) e tra i Millennial (51%).

In generale, il “Buy Now Pay Later” è uno strumento a supporto della gestione del budget dedicato alle vacanze, con oltre la metà degli italiani che lo ritiene utile (52%), specie le famiglie. I Millennial, in particolare, si dimostrano i veri promotori di questa tipologia di pagamento e lo ritengono anche un valido incentivo per viaggiare di più.

I nuovi trend delle vacanze

Più vacanze e più soldi per viaggiare, dunque, ma per andare dove? Secondo i dati dell’osservatorio, agli italiani piace sempre più girovagare nei centri storici dei borghi e delle città (lo apprezza il 41%, con un picco del 51% per la Gen Z). Per molti è addirittura irrinunciabile potersi dedicare al relax completo e al dolce far niente (24%).

Cammini ed escursioni, entrare in contatto con nuove culture e tradizioni, visitare musei e dedicarsi all’enogastronomia sono gli altri elementi ritenuti chiave per una vacanza ben riuscita.

A livello generazionale, ai Boomer piace molto partire in compagnia (66%), mentre la Gen Z predilige un’esperienza basata sull’esplorazione (56%). Anche quando si parla di viaggi, chi fa da sé fa per tre o almeno è quello che gli italiani dimostrano con le loro abitudini sull’organizzazione delle vacanze. Il 54% prenota tutto da solo, dal trasporto alle attività fino all’alloggio.

Quasi un terzo (il 28%) si rivolge alle agenzie di viaggio, anche se i senior sono molto più soliti farlo: tra Gen Silent e Boomer si tocca quota 66%.

All’estremo opposto, un italiano su dieci viaggia, ma non organizza nulla a eccezione del trasporto. Per chi si organizza in anticipo, la prenotazione avviene in media tre mesi prima, con il 25% che preferisce il last minute (non più di due settimane prima). I più previdenti sono i Millennial (32%) che pianificano le vacanze circa sei mesi prima.