Paese che vai, usanze che trovi: il celebre proverbio si addice alla perfezione ad alcuni aspetti della cultura e ancora di più al Carnevale. Il periodo più allegro e colorato dell’anno fatto di travestimenti, maschere e dolci, è il momento per divertirsi e fare festa. Le sfilate di carri allegorici segnano la fine dello stesso Carnevale nella maggior parte delle città. In altre invece la tradizione viene soppiantata da streghe, battaglie a suon di arance e tagli di cravatte che hanno una sola cosa in comune: trascorrere una giornata in allegria.
Non solo tradizione: i Carnevali in Italia
Dopo quello di Venezia, uno dei Carnevali più famosi in Italia è quello di Ivrea con la sua battaglia delle arance. Il frutto succoso viene scagliato dai carri alle squadre di terra che rispondono con la stessa arma. Una rievocazione che ricorda la rivolta dei contadini contro un tirannico barone.
Dal sud passiamo al nord, in Valle d’Aosta: qui il Carnevale fa rima con Napoleone e il suo passaggio durante la campagna d’Italia. I landzettes indossano una maschera di legno e i vestiti, ricoperti di specchietti e paillettes per scacciare gli spiriti maligni, ricordano quelli dell’esercito napoleonico. Anche la Sardegna vanta un Carnevale del tutto particolare e ricco di simbologia. A Mamoiada, nella Barbagia, viene messa in scena la lotta tra il bene e il male. Gli Issohadores vestiti in modo colorato e allegro sfilano al fianco dei Mamuthones, uomini coperti di peli di pecora, campanacci al collo e maschere di legno.
Come si festeggia il Carnevale nel resto del mondo
Non solo in Italia, anche nel resto d’Europa ci sono Carnevali alternativi. A Colonia fa da padrone il romanticismo, perché dai carri vengono lanciate rose e le donne dopo aver tagliato la cravatta agli uomini chiedono in cambio un bacio. Non molto lontano da Colonia, per le vie di Binche (vicino Bruxelles) i Gilles percorrono le strade al suono dei tamburi e degli zoccoli sul selciato.
Carnevale vuol dire anche sovvertire le regole e a Solothurn in Svizzera lo hanno preso alla lettera. La città, convinta di essere agli antipodi delle Hawaii, per una settimana cambia il nome in Honolulu, destituisce il sindaco e la via del municipio prende il nome di “via dell’Asino”. Le streghe invece si impossessano del villaggio basco di Mundaka dove le donne indossano una parrucca bionda e vestono i panni delle megere.
La fine del Carnevale serve anche a scongiurare lo spettro dell’inverno, questo è quello che succede a Strání, una città della Repubblica Ceca. I protagonisti con sciabole di legno borchiate ingaggiano una lotta-balletto nei boschi contro la stagione più fredda dell’anno e banchettano con piatti a base di maiale. Musica e rumore non sono di casa a Nadur, piccolo villaggio di Gozu, un’isola dell’arcipelago maltese. Qui i carri allegorici e la popolazione con indosso maschere irriverenti sfilano infatti nel silenzio più totale.
Non solo nel vecchio continente, anche in Canada il Carnevale diventa fuori dal comune, in particolare nel Quebec. Qui i protagonisti sono gli sport invernali e gli spettacoli aperti al pubblico, accompagnati da sculture di neve esposte nel palazzo di ghiaccio.
Tradizionale, alternativo, pittoresco: la cosa certa è che il Carnevale è un’occasione unica per divertirsi e festeggiare.