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Benvenuti a Kastoria, la meta emergente della Grecia

È un volto inedito della Grecia, quella meta “che non ti aspetti”, dall’atmosfera balcanica, perfetta da scoprire in tutte le stagioni, anche in inverno: benvenuti a Kastoria, che si specchia nelle acque del lago Orestiada nella Macedonia Occidentale, a 190 chilometri da Salonicco.

Kastoria, magia e fascino

Unita alla terraferma da un piccolo istmo, Kastoria appare immersa in uno scenario idilliaco, tra il lago e l’abbraccio della vegetazione, ammantata di fascino e magia in un clima da sempre salubre.

Lo storico quartiere di Doltso è il punto da cui partire per conoscerla meglio: caratteristico e romantico, ospita le antiche e tipiche abitazioni del XVIII e XIX secolo, i colorati “Arhonitka“, sia ristrutturate sia dal piacevole aspetto decadente.
Al loro interno, trovano posto musei, bar e taverne, dalle eleganti finiture in legno.

Passeggiando lungo le stradine della città vecchia, è facile imbattersi in esaurienti pannelli che raccontano la storia delle famiglie che vi abitarono, tra cui Skoutaris e Picheon.

Sono poi visibili ancora i resti della cinta muraria ma fiore all’occhiello di Kastoria sono le numerose chiese bizantine e paleocristiane, perle di rara bellezza.

Da citare, l’imponente chiesa bizantina Agioi Anargyroi, tra Anargyron e Gousi, e le chiese di Agios Ioannis Prodramos e Agios Loukas, sulle rive del lago.

Ma non è tutto. Da segnare in lista per una visita sono il Museo delle Tradizioni di Kastoria, collocato nelle stanze dell’antica residenza Nerantzis Aivazis, e il Museo Bizantino, dove ammirare una serie di pregevoli icone.

Cosa fare a Kastoria, tra attività all’aperto e festival da non perdere

kastoria

Fonte: iStock

Lungolago di Kastoria

Oltre alle attrazioni del centro storico, vanto di Kastoria sono il suo lago e le alture che la avvolgono come in un abbraccio e la rendono ideale per praticare attività all’aria aperta quali escursionismo, trekking e gite in mountain bike: sono nove, infatti, i chilometri di piste e sentieri che costeggiano il lago e non mancano centri per il noleggio di biciclette e mountain bike.

Elegante e tranquilla, Kastoria accoglie nella sua dimensione rilassata e invita a prenderne parte, facendo una sosta in uno dei raccolti bar del lungolago o camminando senza fretta tra i vicoletti tortuosi e ripidi.

Due volte all’anno, invece, la città si anima con eventi di grande rilevanza: il Ragkountsaria Festival, a gennaio, coinvolgente festa che allieta con balli della tradizione e taverne aperte, e il Nestorio River Festival, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, cinque giorni di eventi e festeggiamenti con la partecipazione di musicisti e DJ greci e internazionali.

Come arrivare in città

Il modo più comodo per raggiungere Kastoria è servirsi degli autobus extraurbani con partenza da Salonicco (due ore e mezza di viaggio, sei corse giornaliere), Ioannina (tre ore e mezza, quattro corse al giorno),  e Atene (nove ore di viaggio, due corse giornaliere).

La stazione degli autobus si trova su lungolago meridionale, dinanzi al Parco della Fiamma Olimpica, dove è situato anche un chiosco per le informazioni turistiche.

Oltre agli autobus, è possibile servirsi di auto a noleggio oppure dei taxi. Inoltre, durante il Nestorio River Festival, sono a disposizione autobus speciali che consentono di spostarsi comodamente tra le varie zone dell’evento.

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Il ristorante più romantico del mondo si trova in Italia. E ospita solo un tavolo per 2

C’è sempre un buon motivo per celebrare l’amore, meglio ancora se lo si fa attraverso esperienze sensoriali ed emozionali da vivere e condividere con la propria dolce metà. Viaggi romantici, avventure adrenaliniche ed esplorazioni incantate, e poi, ancora alloggi da sogno e panorami mozzafiato.

Insomma, le cose da fare e da condividere sono tantissime, lo sappiamo. Quello che forse non sapete, però, è che anche una semplice cena in un ristorante può trasformarsi in un’esperienza indimenticabile. Non un ristorante qualsiasi, intendiamoci, ma quello più piccolo e romantico del mondo.

Si chiama Solo per due, e come il nome stesso suggerisce, si tratta di un locale che ospita solo un tavolo, esclusivamente per due persone. Per raggiungerlo non avrete bisogno di volare in capo al mondo perché questo ristorante si trova in Italia, ed è bellissimo!

Il ristorante più piccolo e romantico del mondo si trova in Italia

“Qui si celebra la cena d’amore per antonomasia”, è questa la promessa del ristorante più piccolo e romantico del mondo, e a guardare le fotografie non abbiamo dubbi che sia davvero così.

Il locale, che ospita solo ed esclusivamente un tavolo per due persone si trova a due passi dalla Capitale d’Italia, e più precisamente a 70 chilometri da Roma. Per raggiungerlo, infatti, dobbiamo arrivare a Vacone, un piccolo comune italiano di appena 200 abitanti, in provincia di Rieti.

È qui che, in un territorio affascinante e suggestivo, si trova un’antica residenza risalente al secolo scorso che affaccia proprio sulle vestigia di un’antica villa romana. Secondo alcune fonti, risalenti a Carlo Bartolomeo Piazza, questa abitazione di campagna un tempo era appartenuta al poeta latino Orazio. Il contesto storico e paesaggistico appena descritto, vale da solo un viaggio a Vacone. Eppure l’esperienza qui non si limita alla vista, ma prosegue anche per tutti gli altri sensi. In questa residenza, infatti, è stato realizzato il ristorante più piccolo del mondo.

Non ci sono code, attese o turni, né tantomeno confusione o altre persone. Il ristorante, infatti, ospita solo un tavolo, destinato a una cena per due, e immerso in un contesto romantico, esclusivo e d’altri tempi.

Ristorante Solo per dueRistorante Solo per due

Fonte: Solo per due

Ristorante Solo per due

Un a cena per due

Non è solo il ristorante più piccolo del mondo, Solo per due, infatti, è anche il più romantico. Non è un caso che, negli anni, il locale si sia trasformato in un indirizzo imperdibile per gli innamorati d’Italia e del mondo.

Una volta varcato il cancello della residenza, la magia ha inizio. Prima di raggiungere il ristorante, infatti, occorre attraversare un giardino delle meraviglie, dove sono coltivate e collezionate specie di palme provenienti da ogni parte del globo. Dopo di che inizia l’esperienza culinaria vera e propria.

Le persone che prenotano un tavolo per due nel ristorante, sono completamente immerse in un’atmosfera d’altri tempi, in un ambiente ricercato e raffinato caratterizzato da tantissimi dettagli. La stessa tavola, è riccamente decorata con tovaglie di lino, posate d’argento e candelabri. Non manca neanche un campanellino, anche questo d’argento, per chiamare il cameriere all’occorrenza.  La cucina proposta è rigorosamente italiana, con un menu che cambia in base alla stagione e al periodo.

Una volta seduti il tavolo, le luci si abbassano, e a illuminare la sala resta solo la luce dei candelabri. Così l’atmosfera si fa magica, e il sogno condiviso ha inizio.

Ristorante Solo per due

Fonte: Solo per due

Solo per due, il ristorante più piccolo del mondo
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San Valentino: la caccia più romantica dell’anno ha inizio

Quando il calendario segna la fine del mese di gennaio, tutti gli innamorati del mondo si mobilitano per andare alla ricerca di esperienze uniche e straordinarie da vivere e condividere con la propria dolce metà nel giorno di San Valentino. Intendiamoci, l’amore può e dovrebbe essere celebrato ogni giorno dell’anno, ma l’arrivo di una ricorrenza così non può essere certo ignorato.

Così ecco che febbraio, diventato il mese degli innamorati per antonomasia, si trasforma nel periodo perfetto per organizzare viaggi e avventure per scoprire e riscoprire i luoghi del mondo avvolti dalle magiche atmosfere invernali.

Ma non c’è bisogno di allontanarsi poi così tanto per condividere con il proprio partner esperienze suggestive e indimenticabili. In Italia, per esempio, sta per partire la caccia più romantica dell’anno, quella dedicata alle coppie, alle famiglie e all’amore in generale. Pronti a partire?

San Valentino: un caccia romantica da condividere

Organizzare un viaggio nel Distretto del Novese, per scoprire i comuni che gli appartengono e tutte le meraviglie che questi ospitano, è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Ma lo è ancora di più nel mese di febbraio, dato che proprio in questo periodo il Basso Piemonte si trasforma nel territorio più romantico d’Italia. Tutto merito dell’iniziativa “Panchine di San Valentino” che, come il nome stesso suggerisce, è un omaggio all’amore e a tutte le coppie del mondo.

La terra di confine tra Piemonte e Liguria, e i comuni del Novese, tornano a ospitare nel mese di febbraio tutta una serie di panchine inedite e suggestive, caratterizzate da cuori di ogni foggia e dimensione. Nasce così un vero e proprio circuito dell’amore, un sentiero romantico che cittadini e viaggiatori sono chiamati a scoprire e a esplorare, passo dopo passo, insieme alla propria dolce metà.

Come trovare le Panchine di San Valentino

I più romantici ricorderanno sicuramente questa iniziativa, inaugurata lo scorso anno e accolta da cittadini e viaggiatori con molto entusiasmo. Nella scorsa edizione, infatti, sono state raccolte più di 300 fotografie scattate proprio dalle coppie che, attraverso lunghe e suggestive passeggiate, sono andate alla ricerca delle panchine dell’amore. Per trascorrere del tempo insieme, dichiararsi i propri sentimenti, e scattare istantanee romantiche e di immensa bellezza.

Dal 14 febbraio, e fino al 5 marzo, l’iniziativa si ripete. Le amministrazioni comunali, le proloco e le associazioni locali, infatti, stanno già puntellando il territorio con queste sedute inedite e straordinarie. Agli innamorati d’Italia e del mondo, non resta che raggiungere il Piemonte, e più precisamente il Novese, per scoprirle e fotografarle tutte.

Le coordinate delle Panchine di San Valentino verranno svelate a ridosso del 14 febbraio sul sito ufficiale del Distretto del Novese e sull’omonima applicazione per smartphone. Sempre qui, le coppie in viaggio potranno trovare un itinerario romantico per scoprire i luoghi simbolo del territorio.

Le stesse Panchine di San Valentino, infatti, verranno posizionate in punti strategici e caratteristici, come luoghi di cultura, arte, belvedere abbinati alle eccellenze enogastronomiche, come i famosi baci di dama, i biscotti più romantici del BelPaese. Non vi resta quindi che organizzare il vostro viaggio nel Novese e prepararvi alla caccia più romantica dell’anno!

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Bovino, gioiello nascosto della Puglia

Che la Puglia sia una regione in grado di regalare emozioni è cosa risaputa ormai da quasi tutti i viaggiatori del mondo. Ma molti non sono a conoscenza che alcuni dei suoi borghi meno noti sono in grado di catapultare in una dimensione fatta di bellezza e storia come pochi altri luoghi del pianeta. È il caso di Bovino, piccolo paese antico in provincia di Foggia annoverato fra i Borghi più belli d’Italia.

Bovino, cosa vedere

Bovino sorge tra le affascinante cime dei Monti Dauni e, senza ombra di dubbio, si distingue per essere uno dei borghi più caratteristici e autentici del nostro Paese. Immerso in un territorio naturale molto suggestivo, viene anche chiamato il “Borgo degli 800 portali di pietra”. Il motivo è molto semplice: sfoggia tantissime porte che sono una ricca testimonianza dei maestri scalpellini, arte tramandata da generazione in generazione.

Essendo un borgo medievale di montagna, visitandolo proverete una sensazione davvero speciale: quella di toccare il cielo con un dito. Poco dopo vi sembrerà di camminare nella storia, mentre il rumoroso silenzio e gli odori della natura circostante vi lasceranno addosso una sensazione di pace.

È inutile negarlo, ma le stagioni migliori per visitare Bovino sono la primavera e l’estate, quando l’esplosione della natura rende il panorama di cui è forgiato una vera gioia per gli occhi. Ciò non toglie che, grazie ai suoi tanti siti di interesse, vale sempre la pena fare un viaggio in questa località del foggiano.

Da non perdere assolutamente è il suo elegante centro storico puntellato di case e vicoli stretti. Passeggiandovi sentirete il profumo del pane e le risate dei bambini che si rincorrono in strada tirando calci ad un pallone. Cose che, piano piano, stanno andando perdendosi nel nostro Paese.

bovino puglia centro storico

Fonte: iStock

Un vicolo del centro storico di Bovino

Ma la verità è che Bovino vanta anche una storia storia ricca di avvicendarsi di popoli e tradizioni tramandate, e per questo è uno scrigno di monumenti da scoprire.

Il Duomo di Bovino

Imperdibile e maestoso è il Duomo di Bovino, un edificio in cui storia, religione e mistero si mescolano armoniosamente. Ciò che indubbiamente vi colpirà sono gli stili diversi che lo compongono. Meraviglioso è il coro ligneo al suo interno che rivela fate antropomorfe, coppe che nascondono serpenti e diversi altri simboli del paganesimo.

Dedicato a Santa Maria Assunta, è un mix perfetto di religione e storia e soprattutto un edificio che sfoggia un’architettura particolare segnata dalle numerose ristrutturazioni che hanno portato a fondere tanti stili diversi, ma con un risultato splendido.

Il Castello dei duchi di Guevara

Tra i monumenti più antichi e degni di nota del borgo vale la pena segnalare il Castello dei duchi di Guevara che sorge sulla parte più alta del territorio. L’ingresso è posto in prossimità della torre cilindrica normanna e al suo interno è possibile visitare il Museo Diocesano.

castello di bovino

Fonte: Wikiepdia – Ph: Ettore Timi

Il Castello dei duchi di Guevara a Bovino

Grazie alla sua posizione sopraelevata, questa fortezza domina la vallata e le casette del centro storico con le loro caratteristiche pareti bianche. Attualmente, inoltre, è stato trasformato in luogo di ospitalità dotato di tutti i comfort moderni.

Il Santuario di Santa Maria di Valleverde

Situato tra Bovino e Ponte Bovino, piccola frazione del borgo, il Santuario di Santa Maria di Valleverde è un’altra struttura che vale la pena visitare in zona. Si trova immerso in un contesto altamente suggestivo in quanto prende vita esattamente nel bosco della Mengaga.

Secondo la tradizione, qui ci fu un’apparizione della Madonna. Più precisamente, nel 1266, un legnaiolo di nome Niccolò sognò la Beata Vergine che lo pregava di riferire al Vescovo di Bovino di costruire una chiesa a “difesa della Puglia e a protezione del popolo di Bovino”.

Cosa visitare nei dintorni di Bovino

Come vi abbiamo accennato in precedenza, Bovino sorge in un contesto armonioso e splendido, tanto che i suoi dintorni nascondo gioielli che sono mete da visitare.

Una di queste è la Strada dei Monaci che dal paese conduce al Mulino ad acqua del borgo. Quello che vi ritroverete di fronte è un vero capolavoro dell’ingegneria dell’Ottocento.

Quando fu creato sfoggiava due macine distinte: una destinata al commercio, l’altra a produrre mangime per gli animali. Recentemente ristrutturato utilizzando pezzi originali dell’epoca, ancora oggi è in funzione e dà vita a uno sfarinato derivante dal grano duro coltivato dai proprietari della struttura.

Se invece volete continuare ad andare a caccia di borghi, da non perdere nei suoi dintorni è Accadia, un paesino incastonato tra i più elevati rilievi dell’Appennino Dauno e le verdi colline del fondovalle. Da queste parti le case sono scavate nella roccia e sono ancora perfettamente conservate nel Rione Fossi.

Degna di nota è soprattutto l’ottocentesca Fontana Monumentale, affiancata dalla Torre dell’Orologio e dominata dal Santuario della Madonna del Carmine che si trova arroccato sulla cima del monte Crispignano.

Un altro borgo della zona da non perdere è Castelluccio dei Sauri che vanta origini antichissime al punto da essere costellato di importanti testimonianze archeologiche. Adagiato nel cuore del Tavoliere delle Puglie, il suo patrimonio storico si arricchisce di anno in anno grazie ai numerosi reperti che vengono riportati alla luce dagli scavi.

Molto interessante sono il Pozzo di Annibale, che secondo la leggenda fu edificato per volontà del condottiero cartaginese, la stele antropomorfa e i suggestivi scorci del centro storico.

Poi ancora Deliceto che sorge sull’apice di una collina e che è circondato da boschi e torrenti. Straordinario è il suo possente castello normanno del secolo XI che si affaccia su un profondo burrone che scende fino al Cervaro. Ma non solo. Seppur semplice, risulta molto suggestiva la Chiesa Madre intitolata al Santissimo Salvatore che custodisce le reliquie del Beato Benvenuto da Gubbio (copatrono del paese) e una Croce reliquaria del 1400.

A 4 chilometri di distanza, invece, da non perdere è l’affascinante Santuario della Madonna della Consolazione che ancora oggi sfoggia le stesse caratteristiche architettoniche che possedeva nel XV secolo. Un luogo dalla storia importantissima in quanto qui si scrisse prima la “Teologia Morale”, e poi la popolare “Tu scendi dalle stelle, o Re del Cielo”.

Insomma, Bovino e dintorni hanno molto da regalare ai loro visitatori, gioielli pugliesi autentici che prima o poi bisogna assolutamente scoprire.

Deliceto puglia

Fonte: iStock – Ph: LucaLorenzelli

Deliceto, in provincia di Foggia
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Africa deserti Namibia Posti incredibili Viaggi

Un miraggio nel deserto: dormire tra le dune più alte del mondo

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare veri. Posti plasmati sapientemente da Madre Natura che hanno assunto forme, lineamenti e colori che sembrano usciti da un sogno, ma che sono ancora più belli perché reali.

E questo è il caso deserto rosso in Namibia, una distesa di sabbia infuocata che brilla sotto i raggi del sole e che crea un paesaggio mozzafiato dove dominano imponenti dune che svettano verso il cielo, fino a sfiorarlo.

Ci troviamo a Sossusvlei, uno dei luoghi simbolo della Namibia, nonché il deserto più fotografato e raggiunto dai viaggiatori di tutto il mondo. Proprio qui, dove la natura domina aspra e selvaggia, è possibile vivere un’esperienza unica al mondo, quella di dormire tra le dune più alte del pianeta.

Namibia: il deserto che diventa magia

Situato nel cuore del Parco nazionale di Namib-Naukluft, l’area di Sossusvlei è una meta imprescindibile per tutti i viaggiatori che raggiungono la Namibia. Il motivo è facilmente intuibile: dall’alba al tramonto il deserto si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo che lascia senza fiato, un gioco di luci e o ombre che illumina la distesa dorata infinita e sterminata e che tinge tutto di oro e di rosso.

Assolute protagoniste di questa visione incantata sono le dune dai colori intensi, che virano dal rosa all’arancione, passando per il rosso. Le caratteristiche nuance di queste montagne sabbiose, sono dovute alla composizione ferrosa del terreno e alla sua ossidazione. Ma non sono solo i colori a incantare, ma anche le altezze che sono mozzafiato.

A Sossusvlei, infatti, è possibile ammirare quelle che sono le dune più alte del mondo che hanno un’altezza che supera i 200 metri. E poi c’è lei, la Big Daddy, che con i suoi 380 metri d’altezza si è guadagnata il primato assoluto di duna più alta del pianeta.

Un luogo magico, questo, in cui vivere quello che possiamo definire il viaggio della vita. Ma non è tutto perché, oltre a camminare tra le maestose dune, e ammirare gli splendidi tramonti infuocati che si perdono all’orizzonte, è possibile anche dormire qui, in un resort in mezzo al deserto che si apre davanti agli occhi dei viaggiatori come un miraggio.

Un miraggio in mezzo al deserto: dormire tra le dune più alte del mondo

Proprio a Sossusvlei, immersa nel deserto più bello e famoso della Namibia, si staglia nel paesaggio solitario Le Mirage Desert Lodge & Spa. Il nome scelto per la struttura ricettiva non è un caso e, al contrario, è un preludio all’esperienza che si andrà a vivere: un miraggio in mezzo al deserto, una vera e propria oasi di infinita bellezza che permette agli avventurieri di vivere l’esperienza più straordinaria di sempre.

Situato a circa 21 chilometri dall’accesso Sesriem a Sossusvlei, il lodge assume le forme e i lineamenti di una fiaba nel deserto. Una struttura unica, e completamente immersa nel deserto della Namibia, che si configura come il luogo ideale per chi vuole raggiungere e ammirare le dune più alte del mondo.

Considerata una delle strutture più uniche e caratteristiche della zona di Sossusvlei, Le Mirage Desert Lodge & Spa offre ai viaggiatori tutta una serie di servizi e comfort da hotel a 5 stelle. Ma il vero lusso, s’intende, è quello che si vive affacciandosi alla finestra dei propri alloggi, proprio lì dove è possibile perdersi con lo sguardo in uno dei deserti più mozzafiato del mondo intero.

Le Mirage Desert Lodge & Spa

Fonte: 123rf/PhotoFra

Le Mirage Desert Lodge & Spa
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Estonia Europa Notizie vacanza natura vacanze Viaggi

Relax vista natura: è “saunamania” in questo Paese

È arrivato il momento di pianificare i viaggi grandi e straordinari di questo 2023 che, come le tendenze confermano, sono all’insegna del relax e del benessere, meglio ancora se con vista natura.

Sempre di più, infatti, i viaggiatori si mettono in movimento per lasciarsi alle spalle il caos e il disordine cittadino e raggiungere tutte quelle destinazioni dove la natura regna sovrana, per riconnettersi ad essa, per ritrovare le energie e rigenerare i sensi.

E se è un viaggio così che sognate quest’anno, allora l’Estonia è il luogo giusto da raggiungere. Non solo perché il Paese è un concentrato di meraviglie culturali, artistiche, storiche e naturalistiche, ma anche e soprattutto perché questo 2023 è l’anno della sauna, e le proposte da vivere e da condividere, ve lo anticipiamo, sono estasianti.

Bentornati in Estonia

Organizzare un viaggio in Estonia è sempre un’ottima idea. Questo Paese dalle mille sfaccettature, infatti, ospita tantissime bellezze naturali che si trasformano, in ogni stagione, nella cornice ideale di vacanze all’insegna del relax e della bellezza. Ci sono le aree boschive, che occupano il 51% del territorio del Paese, e c’è il mare, al quale si aggiungono corsi d’acqua e laghi.

Non mancano i paesaggi incantati, quelli bianchi e candidi in inverno, e quelli prismatici in primavera, quando le fioriture colorano di bellezza le sterminate distese del territorio. La voglia di perdersi nella natura incontaminata, poi, si alterna al desiderio di scoprire le bellezze storiche e culturali del Paese, come quelle conservate a Tallinn, la cui città vecchia è stata inserita nei siti del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Insomma, organizzare un viaggio in Estonia è davvero un’idea grandiosa, e lo è ancora di più quest’anno. Il Paese, infatti, ha deciso di dedicare questo 2023 alla tradizione della sauna, un elemento della cultura locale che affonda le radici in secoli lontani, nonché attività imprescindibile per gli estoni e per i viaggiatori.

Smoke Sauna

Fonte: Martin Mark

Smoke Sauna

L’anno della sauna: cosa fare e cosa vedere in Estonia

Sono tante le cose da fare nel Paese, ma se chiedete a un local quali sono le esperienze imperdibili non abbiamo dubbi sulla risposta: la sauna. Questo rituale di benessere, infatti, è parte integrante della vita estone da centinaia di anni. Inserite nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, le saune estoni sono una tradizione unica e antica.

Considerate da sempre un luogo di purificazione fisica e spirituale, nei secoli scorsi le saune venivano utilizzate dagli antenati per curarsi attraverso bagni, massaggi con le erbe e rituali magici.

Per celebrare questo importante elemento culturale locale, l’Organizzazione del Turismo Rurale Estone ha deciso di istituire “L’anno della Sauna” che è stato inaugurato proprio in questo 2023, e che prevede tutta una serie di eventi che raccontano e celebrano rituali, storia e folklore.

Sono tante le saune che popolano il territorio estone, così come le tipologie, ma tutte hanno in comune la stessa missione: rigenerare il corpo e la mente. Nel Paese si possono provare differenti esperienze: ci sono le saune solitarie immerse nella campagna, e quelle che ampliano l’offerta di strutture ricettive, hotel e agriturismi. Ci sono quelle create all’interno di capanne o grotte nella foresta e con vista mare. C’è poi la smoke sauna, quella che completa il rituale con un bagno nel lago ghiacciato. Non mancano neanche proposte più particolari, come la sauna nell’igloo a Kõrvemaa, o quelle di ghiaccio.

Quello che conta, come abbiamo già detto, è lasciarsi i problemi e le preoccupazioni alle spalle per godersi un’esperienza di puro relax. Non vi resta che preparare le valigie e scegliere la vostra sauna preferita.

AQVA Hotel & Spa, Estonia

Fonte: Priidu Saart

AQVA Hotel & Spa, Estonia
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In Egitto è stata scoperta una nuova tomba reale

Qual è il Paese che, in fatto di scoperte, non ha nulla da invidiare al resto del mondo? Difficile dare una risposta corretta, ma quel che è certo è che l’Egitto è uno di quelli. Non a caso proprio qui, e più precisamente a Luxor, è stata rivenuta una tomba risalente a ben 3.500 anni fa. Scopriamo insieme di cosa si tratta nel dettaglio.

La tomba reale di Luxor

Un team internazionale, composto da studiosi e ricercatori egiziani e britannici, ha scoperto un’antica tomba reale che fino a quel momento era totalmente sconosciuta. Un’importantissima sepoltura che è tornata alla luce durante i lavori di scavo che la missione sta anche ora conducendo nell’area occidentale di Luxor.

Il rinvenimento è stato annunciato dal Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto e la sua rilevanza è stata sottolineata da Mostafa Waziri, Segretario Generale del Consiglio Supremo del Ministero.

Secondo le prime analisi, la tomba sembra essere della moglie di un faraone di quasi 3.500 anni fa, appartenente alla XVIII dinastia, quella di Akhenaton e Tutankhamon.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Fathi Yassin, direttore generale delle Antichità dell’Alto Egitto e capo della missione dal lato egiziano, ha spiegato che i lavori di scavo stanno proseguendo con l’obiettivo di ricostruire la disposizione architettonica dell’intera sepoltura. Mohsen Kamel, Direttore del Sito delle Valli Occidentali, ha purtroppo fatto sapere che la tomba versa in cattivo stato di conservazione.

Il motivo di queste condizioni è probabilmente legato alle notevoli infiltrazioni d’acqua che si sono verificate in tempi antichi e che hanno allagato le sue camere, con spessi depositi di sabbia e calcare che hanno portato alla cancellazione di molte delle iscrizioni parietali. Per questa ragione, infatti, non è possibile determinare con certezza chi riposasse in questa sepoltura.

Allo stesso tempo però, Piers Latherland, il capo della spedizione dal lato inglese, ha affermato che la tomba potrebbe appartenere a una delle mogli reali o principesse dei faraoni conosciuti con il nome di Thutmose, di cui finora sono stati portati alla luce pochissimi esempi. La XVIII dinastia dei faraoni, parte del periodo della storia egizia noto come Nuovo Regno, si concluse nel 1292 a.C. ed è considerata tra gli anni più prosperi dell‘Antico Egitto.

L’importanza di questa scoperta

Nonostante le cattive condizioni, questa scoperta non è da sottovalutare in quanto questo è un periodo di grande attività nella zona. Vi basti sapere che all’inizio del 2023, un team di archeologi spagnoli ha ritrovato ben 60 mummie in due tombe, non troppo posteriori rispetto alla XVIII dinastia e collegate, tramite camere, al luogo di sepoltura del visir Amenhotep-Huy.

In particolare, in Egitto si spera che anche grazie a queste campagne di scavo – con relative scoperte – possa essere definitivamente rilanciato il settore del turismo, che rappresenta una delle principali fonti di reddito per il Paese. Inoltre quest’anno, e più precisamente a ottobre, è prevista l’apertura del GEM – Grand Egyptian Museum de Il Cairo, il più grande museo al mondo dedicato alle antichità egizie, con i tesori di Tutankhamon e che ospiterà una collezione di più di 100mila oggetti.

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È considerato uno dei borghi più belli della Svizzera

Al confine con l’Italia prende vita un Paese in cui sembra costantemente di vivere una favola. Il posto in questione è la Svizzera, luogo in sorgono dei villaggi che sono uno più bello degli altri e spesso circondati da una natura incontaminata. Tra questi, però, ce n’è uno che è appena stato designato “Best Swiss Villages” dall’Associazione dei Borghi più belli della Svizzera.

Viaggio a Hospental, un borgo da favola

Il borgo in questione si chiama Hospental ed è la prima località del Canton Uri e la terza della Svizzera centrale (dopo Luthern nel Canton Lucerna e Gersau nel Canton Svitto) a ricevere il marchio e a entrare a far parte della rete dei Borghi più belli della Svizzera.

Si distingue per essere un incantevole villaggio di montagna in cui storia, cultura, bellezza e sostenibilità sono all’ordine del giorno e, soprattutto, abbracciano tutte le stagioni. Situato a 1495 metri sul livello del mare nel mezzo della Valle dell’Ursern, Hospental è un ottimo punto di partenza per i passi di montagna in estate e per lo sci di fondo in inverno.

Il comune di cui fa parte è composto dall’omonimo villaggio e dall’ex insediamento walser di Zumdorf. Il suo nome, invece, deriva dal latino “hospitale”, locanda. Thomas Christen, Direttore di Andermatt – Urserntal Turismo, a seguito di questo riconoscimento ha dichiato: ” Il comune di Hospental con il Sindaco Rolf Tresch ed i suoi abitanti, sono fieri di essere stati inseriti nella cerchia dei Borghi più belli della Svizzera. La cura e il mantenimento dell’immagine del villaggio alpino è importante per tutti e viene praticata attivamente dalla comunità. Per la destinazione Andermatt e per la gente della valle Urana, il nuovo Label è gratificante!”

hospental svizzera

Fonte: iStock

Veduta di Hospental

Kevin Quattropani, Presidente dell’associazione dei Borghi più belli della Svizzera, ha fatto sapere che: “Siamo molto lieti di accogliere il primo Comune del Canton Uri nella famiglia dei borghi più belli. Situata al centro dell’asse turistico nord-sud-ovest-est delle Alpi, Hospental può essere perfettamente combinata con gli altri borghi membri della rete di Breil nella Surselva grigionese, Ernen nel Goms vallesano, Gersau sul lago dei quattro cantoni e Giornico in Leventina”.

Cosa comporta a Hospental questo riconoscimento

L’associazione “I Borghi più belli della Svizzera” è stata fondata a Lugano nel 2015 e si propone di valorizzare i piccoli tesori della Svizzera e del Liechtenstein a livello nazionale e internazionale. L’associazione fa parte della federazione internazionale “I Borghi più belli del Mondo”, che riunisce e rappresenta Francia, Italia, Belgio, Spagna, Germania, Libano, Giappone e Svizzera.

Al giorno d’oggi fanno parte dell’associazione del Paese a due passi dall’Italia 47 borghi in 17 cantoni e 1 villaggio nel Principato del Liechtenstein, tra cui località famose come Ascona, Bergün, Bremgarten, Gruyères e Saint-Ursanne. Per far parte di questo “club” nei villaggi devono vivere meno di  10.000 persone e, oltre a essere particolarmente belli, devono anche trovarsi in un paesaggio d’eccezione.

Giocano un ruolo fondamentale anche l’autenticità e l’aspetto storico, così come la volontà della comunità di fare rete. Dal 2022 l’associazione è partner del programma “Un amore di luogo” che riunisce 50 località d’importanza nazionale (ISOS) e dal 2023 del programma “Swisstainable” per il turismo sostenibile di Svizzera Turismo.

villaggio più bello svizzera

Fonte: iStock

Panoramica di Hospental

Hospental: cosa vedere

Senza ombra di dubio a meritare una vista è il centro del villaggio puntellato di case che risalgono ancora ai tempi della prosperità e che riescono a creare un’immagine molto armoniosa del borgo stesso. Caratteristica del paesaggio è a la torre fortificata, risalente al XIII secolo e situata nella frazione di Zumdorf, che appartiene al comune di Hospental. Chiamata Torre dei Signori, è ancora ben conservata.

Molto interessanti sono anche la Chiesa parrocchiale barocca eretta nel XIV secolo e ricostruita nel 1706-171; la Cappella e Casa parrocchiale di San Carlo, la Cappella di San Nicola in località Zumdorf attestata dal 1591 e ricostruita nel 1719-1721 e l’Ospizio del San Gottardo, fondato nel IX-X secolo. In poche parole, pur essendo Hospental il villaggio più piccolo di tutta la Svizzera – con solo 190 anime a popolarlo – è un luogo che vale comunque il viaggio.

hospental in inverno

Fonte: Andermatt Urserntal Tourismus

Vista di Hospental in inverno

Cosa fare nei dintorni

Come vi dicevamo in precedenza, Hospental è un perfetto punto di partenza per scoprire numerose e splendide attrazioni della Svizzera. Per esempio, potreste andare presso il San Gottardo che è il re dei passi alpini. Non a caso, questa è la montagna che probabilmente vanti più miti di tutte ma anche con la maggiore storia riguardante le vie di comunicazione del Paese.

Il panorama è mozzafiato e vi si può intraprendere il percorso della Tremola, considerato la strada più antica della Svizzera, oppure la nuova strada lungo la quale si incontra una splendida terrazza dalla quale ammirare la valle Leventina.

In qualsiasi modo sceglierete di attraversare il passo del San Gottardo, vi tufferete comunque  in un’avventura: bus, bicicletta durante i mesi estivi, oppure sulle leggendarie diligenze del Gottardo, carrozze trainate da cinque splendidi cavalli. Potrete visitare, inoltre, l’Ospizio San Gottardo anche per riposarvi in un clima raffinato e in perfetta armonia con la natura.

Altri luoghi da poter raggiungere nei dintorni di Hospental, soprattutto in inverno, sono quelli in cui è possibile dedicarsi agli sport della stagione fredda. Da queste parti, sono presenti i comprensori sciistici Andermatt/Oberalp/Sedrun e Gemsstock – Andermatt. Distano tra i 2,7 chilometri e i 4 chilometri dal centro.

Le 48 località che fanno parte della rete dei borghi più belli in Svizzera

Oltre al fiabesco Hospental, fanno parte dell’Associazione dei Borghi più belli della Svizzera altre 48 affascinanti località. In ordine alfabetico e nel dettaglio: Aarburg (AG), Albinen (VS), Ascona (TI), Avenches (VD), Bergün (GR), Bosco Gurin (TI), Breil (GR), Bremgarten (AG), Büren an der Aare (BE), Bursins (VD), Dardagny (GE), Diessenhofen (TG), Erlach (BE), Ernen (VS), Evolène (VS), Gersau (SZ), Giornico (TI) Grandson (VD), Grandvillard (FR), Grimentz (VS), Grüningen (ZH), Gruyères (FR), Hospental (UR), La Neuveville (BE), Le Landeron (NE), Lichtensteig (SG), Luthern (LU), Madulain (GR), Morcote (TI), Moudon (VD), Muggio (TI), Niedergesteln (VS), Porrentruy (JU), Poschiavo (GR), Romainmôtier (VD), Rougemont (VD), Saillon (VS), Saint Saphorin (VD), Saint Ursanne (JU), Schwellbrunn (AR), Simplon Dorf (VS), Splügen (GR) Soglio (GR), Triesenberg (FL), Trogen (AR), Tschlin (GR), Valangin (NE), Yvorne (VD).

Non resta che prepararsi per raggiungere la vicina e magica Svizzera per correre alla scoperta di Hospental e dei suoi imperdibili dintorni.

dove sciare vicino hospental

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Piste da sci di fondo nella Valle di Ursen, tra Andermatt e Hospental
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Puoi dormire in un castello di neve nella natura artica

Sono tante, tantissime, le esperienze che possiamo vivere in questo periodo dell’anno, proprio ora che i territori del mondo si sono trasformati nel palcoscenico di uno spettacolo di immensa bellezza, quello della natura. Grande protagonista della stagione è la neve, proprio lei che con il suo abbraccio candido e soffice ha avvolto e imbiancato strade, quartieri e città, trasformandole in cartoline invernali che lasciano senza fiato.

È questo il momento migliore per mettersi in viaggio, per esplorare territori vicini e lontani che in inverno ci regalano visioni straordinarie. Luoghi che, per forme, colori e lineamenti, assomigliano proprio a tutte quelle immagini che abbiamo visto, fino a questo momento, solo nelle favole.

E se è un’esperienza da fiaba, che volete vivere questo inverno, allora la Lapponia è davvero il posto giusto da raggiungere. Qui, infatti, è stato costruito un castello di neve nella natura artica, destinato a far vivere ai viaggiatori l’esperienza più incantata di sempre. Preparate le valigie: si parte!

Una fiaba invernale a Kemi

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Kemi, in una città finlandese situata nella regione della Lapponia. Situata in prossimità del circolo polare articolo, a meno di 100 chilometri da questo, la città è il perfetto punto di partenza per tutti i viaggiatori che vogliono vivere avventure sotto lo zero, ed esplorare gli sconfinati territori della regione finlandese.

Ma c’è un altro motivo per raggiungere Kemi, lo stesso che ha reso questo luogo la meta prediletta di tutti gli amanti dei paesaggi invernali. Si tratta dello SnowCastle che, come il nome stesso suggerisce, è un castello completamente realizzato con neve e ghiaccio, ricavati dall’acqua del mare che bagna la città.

Il castello, solitamente aperto da fine gennaio a metà aprile, si trova in un’area che garantisce un’esperienza ghiacciata a 365 gradi. Il grande parco, infatti, ospita diverse strutture davvero spettacolari. Oltre all’edificio da fiaba, all’interno del quale è possibile ammirare tutta una serie di opere e sculture di ghiaccio e neve, qui è possibile anche mangiare all’interno del ristorante ghiacciato più grande del mondo che può ospitare fino a 200 persone.

L’esperienza, però, non finisce qui. Lo SnowCastle, infatti, offre ai viaggiatori anche tutta una serie di alloggi immersi nella natura circostante, come le glass villas, dimore caratterizzate da pareti e soffitti in vetro che affacciano direttamente sul mare e sulle meraviglie naturali della Lapponia.

SnowCastle, il ristorante Lumihiutale

Fonte: Getty Images

SnowCastle, il ristorante Lumihiutale

Dormire nel castello di neve nella natura artica

Costruito nel 1996, lo SnowCastle viene inaugurato ogni anno in concomitanza dell’arrivo del mese di gennaio. Utilizzando la neve e il ghiaccio dell’acqua di mare, il castello prende forma tra pareti innevate che incorniciano sentieri bianchissimi e conducono i visitatori al cospetto di scenari da favola. Qui, infatti, ci sono diverse stanze che ospitano sculture di ghiaccio e neve e decorazioni straordinarie.

L’esperienza sotto zero, però, non finisce qui, dato che nell’area che circonda il castello di neve sono stati costruiti il ristorante di ghiaccio più grande del mondo, il Lumihiutale, e degli alloggi spettacolari: le Seaside Glass Villas.

Queste ville, caratterizzate da ampie vetrate trasparenti, affacciano direttamente sul mare e sulla neve che invade la città ogni inverno. La vista è mozzafiato, a ogni ora del giorno e anche di notte. Il soffitto di questi alloggi, infatti, è trasparente, così da permettere agli ospiti di ammirare dalla propria stanza la meraviglia del cielo stellato illuminato dai colori dell’aurora boreale.

Glass Villas, gli alloggi dello SnowCastle di Kemi

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Glass Villas, gli alloggi dello SnowCastle di Kemi
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Dove si trova la “camera con vista” del celebre film

È stato uno dei luoghi più sognati a metà degli Anni Ottanta, quando uscì il film diretto da James Ivory “Camera con vista“, tratto dall’omonimo romanzo dell’autore inglese E.M. Forster, “A Room with a View”.

Il film, per chi non se lo ricordasse, interpretato dall’attore drammatico Julian Sands e da una giovanissima Helena Bonham Carter, al suo debutto cinematografico, è ambientato soprattutto a Firenze. È stato vincitore di tre Oscar, tra cui proprio quello per la miglior scenografia.

Dove è stato girato il film

Alcune scene sono state girate nella campagna toscana e altre in Gran Bretagna, terra d’origine di Lucy Honeychurch e di George Emerson partiti per l’Italia per il famoso Grand Tour che i giovani dell’epoca ancora facevano come parte del loro percorso culturale.

I due protagonisti visitano luoghi come la Basilica di Santa Croce, dove la protagonista va ad ammirare i monumenti dedicati ai grandi artisti e poeti della storia, piazza della Signoria con le statue dalla Loggia dei Lanzi, l’antichissima Torre di Arnolfo, piazza Santissima Annunziata e il Lungarno.

Protagonista assoluta oltre ai personaggi è però la famosa camera, quella di Lucy, la cui finestra mostra una delle vedute più incantevoli di Firenze, di quelle che fanno sognare sognare chiunque, i turisti stranieri, specie inglesi e americani, che per anni l’hanno cercata, ma anche per noi italiani che troppo spesso scordiamo di avere a portata di mano delle bellezze che tutto il mondo ci invidia.

Forster ne ha fatto lo sfondo di una storia d’amore molto “British” e al contempo molto romantica, ma il regista che ha scelto la location l’ha fatto conoscere in tutto il mondo, trasformandolo in albergo simbolo di Firenze.

Dov’è la vera “camera con vista”

Ebbene, in “Camera con vista”, la finestra è quella della Pensione Bertolini, nome di fantasia usato per la Pensione Quisisana e Ponte Vecchio, che si trovava al numero 4 di Lungarno Archibusieri, nel pieno centro storico di Firenze. Era un edificio del 1200 – risalente ai tempi di Dante, quindi – trasformato in elegante pensione per turisti, frequentato da molti artisti e intellettuali, con arredi d’epoca, lampadari del ‘700 e una grande eleganza nonostante la sua semplicità.

Si parla al passato perché questa pensione purtroppo non esiste più, e il motivo è dovuto a una tragica vicenda, quella della Strage di via dei Georgofili avvenuta il 27 maggio del 1993 quando un’autobomba esplose a causa di un attentato terroristico compiuto da “Cosa nostra”.

Si sa però che la camera dove sono state girate le scene più iconiche del film era la numero 22 e aveva una grande porta finestra su un piccolo terrazzo affacciato sull’Arno e con un’incantevole prospettiva del Ponte Vecchio, di Palazzo Vecchio e del Duomo.

Dopo la chiusura, l’albergo fu rinnovato e riaprì di nuovo con un nuovo nome, Hotel degli Orafi che esiste tuttora. Su quello che era il portone principale di accesso si trova ancora oggi uno scudo con una variante dell’arme della famiglia Fabbroni. Oggi la “camera con vista” – che prende il nome proprio dal celebre film – che si trova al quarto e penultimo piano della palazzina è la numero 414. Inutile dire che è richiestissima.