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Sogni di lasciare tutto e cambiare vita? Questi luoghi ti pagano per farlo

Cambiare vita per molti vuol dire fare un salto nel buio! Quante volte guardandosi intorno ci si rende conto che il posto in cui si vive va stretto e non ci si sente più bene? Immaginare di trasferirsi e fare realmente le valige però sono due cose completamente diverse, rese ancora più lontane da tanti ostacoli che possono rendere irrealizzabile il progetto.

Se si sta sognando di vivere una vita in libertà immersi nella natura, ci sono dei posti nel mondo fatti su misura. Ma c’è di più! È possibile essere pagati proprio per trasferirsi in quelli che sono dei veri e propri paradisi.

L’indiscutibile fascino dell’America

Il sogno americano ancora oggi affascina molti e ci sono proprio alcune città degli Stati Uniti pronte a far diventare questo sogno realtà. Su tutte spicca Tulsa in Oklahoma che nel novembre del 2018 ha lanciato il programma “Tulsa Remote”. Indirizzato a chi ha un lavoro da remoto, trasferendosi qui si riceveranno 10.000 dollari e per un anno una somma mensile di 500 dollari per pagare l’affitto.

La città di Topeka, in Kansas, poi, per aumentare la popolazione della città e trovare risorse da inserire in differenti settori come quello finanziario, dell’editoria e dell’istruzione dal 2020 offre un “bonus”. Chi decide di spostarsi nella capitale dello Stato americano avrà a disposizione 15.000 dollari per acquistare casa e 10.000 per sostenere le spese dell’affitto.

Topeka, una delle città del Kansas

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La piazza principale della città di Topeka

Le bellezze della natura e un ritmo di vita tranquillo non sono sufficienti ad attirare le persone nello Stato del Vermont, il meno popolato negli USA dopo il Wyoming. Dal 2019 si è deciso quindi di incentivare le persone a trasferirsi da queste parti offrendo un aiuto economico per affrontare le spese di trasferimento.

Rimanendo in America, ma spostandos in quella del sud, ci si può imbattere nel progetto “Start-up Chile”, volto a trasformare la capitale Santiago nel regno del tech. Il programma nato nel 2010 offre a chi vuole vivere e avviare la sua attività di start-up ben 40.000 dollari e una rete di contatti.

Le meraviglie europee e italiane

Se si vuole cambiare vita, ma non andare troppo lontano, non c’è bisogno di attraversare l’Oceano, è possibile rimanere in Italia. Quale posto migliore se non la Sardegna per ricominciare da zero? L’isola che incanta i turisti per i suoi paesaggi mozzafiato, sta subendo una grave crisi di spopolamento. Le amministrazioni locali quindi hanno pensato di offrire fino a 15.000 euro a coloro che andranno a vivere qui o acquisteranno casa in un comune con meno di 3.000 abitanti.

Non meno incantevole della Sardegna è il Salento e più precisamente la località di Presicce-Acquarica, un comune nato nel 2019. L’intento è quello di far aumentare la popolazione offrendo a chi decide di risiedere nel paese 30.000 euro per acquistare casa e ristrutturarla.

Oltre l’Italia ma sempre in Europa, c’è la Svizzera che è pronta ad accogliere tutti coloro che decideranno di vivere nella piccola Albinen. Il meraviglioso villaggio del cantone elvetico del Vallese, offrirà a chi è munito di cittadinanza svizzera o un permesso di soggiorno permanente poco più di 25.000 euro per gli adulti e più di 10.000 euro per i bambini. Chi deciderà di trasferirsi nel villaggio, per avere l’incentivo dovrà acquistare una casa e trasformarla nell’abitazione principale nei successivi 10 anni.

Paesaggio di Calasetta in Sardegna

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Uno scorcio della spiaggia di Calasetta in Sardegna
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Offerta Ryanair: prenota entro l’Epifania per volare fino a Carnevale

C’è una nuova offerta Ryanair che scade il 6 gennaio, festa della Befana. E quale migliore regalo per chi è appassionato di viaggi se non un volo per una nuova meta?

Sul sito della compagnia aerea ci sono voli a partire da 8 euro (a tratta ovviamente). Ci si può far tentare da questi prezzi stracciati per andare alla scoperta di una nuova città o cercare la destinazione che avete desiderato visitare da tempo e scoprire che ora è più accessibile che mai.

Se volete il nostro consiglio, ecco quali sono i voli che prenoteremmo e le città che visiteremmo.

Perché andare a Copenhagen

La prima meta da prenotare adesso è Copenhagen, anche se i mercatini di Natale hanno già chiuso e le luminarie natalizie sono già spente. Questa città è una vera scoperta. Se la via più famosa e fotografata della città è Nyhavn, affacciata sul canale con le sue inconfondibili case colorate, c’è una Copenhagen completamente diversa, moderna, contemporanea e giovane che vi stupirà.

Si chiama Refshalevej ed è un’ex area industriale, sede dei cantieri navali B&W, riqualificata negli ultimi anni e trasformata in zona ricreativa. La si raggiunge in un quarto d’ora di bicicletta – il mezzo più utilizzato in città – ed è la zona più hipster del momento. Sempre affacciata sui canali, è un concentrato di locali, ristoranti – vi si trovano alcuni tra i più famosi del mondo, come Noma, Amass e Alchemist – e residenze, alcune ricavate all’interno di container trasformati in piccoli appartamenti.

città più care mondo

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Le due facce di Copenhagen

Un quartiere animatissimo, tanto che d’estate si viene qui a prendere il sole sui moli, a pagaiare con il kajak, a prendere un drink all’aria aperta e c’è pure un mercato street food, il Reffen. Ma tutto l’anno ci sono eventi e festival.

Perché andare a Bratislava

La Capitale della Slovacchia è un piccolo gioiello che merita un viaggio. C’è chi la chiama “piccola Praga” tanto è deliziosa, ma in realtà ha moltissime attrazioni che la caratterizzano e che la rendono davvero unica. Attraversata dal Danubio, è una delle tappe delle crociere fluviali e dista poco più di un’ora di navigazione da Vienna e il doppio da Budapest.

È una città che si gira tranquillamente a piedi ed è perfetta da visitare in un weekend. Con un budget ridotto avrete modo di visitare una città ricca di storia. Passeggiando per il centro storico di Bratislava fatto di vie pedonali su cui s’affacciano belle case d’epoca che ospitano locali, wine bar – la Slovacchia produce un ottimo vino – ristoranti, boutique hotel e negozi, ci si imbatte in alcune sculture di bronzo davvero singolari: la più famosa è quella dell’operaio che si riposa e che spunta fuori da un marciapiede, ma c’è anche la statua di Napoleone, di Christian Andersen, della Ninfa, dell’uomo che saluta col cappello, dell’uomo che inciampa e molte altre ancora.

Se salite sul tetto del Vecchio municipio, che oggi ospita il Museo della città, il più antico della Slovacchia, capite perché del soprannome di questa città: dall’alto si scoprono i tetti rossi delle case che ricordano davvero quelli di Praga. Ma c’è un altro edificio che ricorda la Capitale Ceca: il castello, visibile da ogni punto della città.

Bratislava

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Bratislava, tra le migliori mete low cost d’Europa
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Sa Spendula, la cascata più incredibile della Sardegna

Villacidro, nel Medio Campidano, è stato un tempo paese di montagna, rinomato per l’aria salubre, mentre oggi si presenta come una moderna cittadina in cui sopravvivono immutate le tradizioni agropastorali. La sua vera ricchezza è costituita dalle bellezze naturali che lo circondano, una su tutte Sa Spendula, la cascata più suggestiva della Sardegna, il cui fascino conquistò anche Gabriele D’Annunzio.

Sa Spendula, la cascata per eccellenza della Sardegna

È conosciuta in tutta la Sardegna e il suo nome, Sa Spendula, sta proprio per ‘La Cascata’. Del resto, non serve un’altra denominazione per definire quella che in tutto il territorio è considerata la cascata per eccellenza. Monumento naturale che più caratterizza Villacidro e meta imperdibile per chiunque giunga nella cittadina situata a 45 chilometri da Cagliari, è un maestoso salto del torrente Coxinas che ha le sue sorgenti nell’altopiano omonimo, a circa 700 metri sul livello del mare.

Il rio scende verso il Campidano lungo una gola stretta e profonda che si è formata tra il monte Omo e il Monte Margiani, poi a un certo punto compie tre balzi consecutivi, per un’altezza complessiva di 60 metri di dislivello. L’ultimo salto, di circa 30 metri, è proprio Sa Spendula, una lama d’acqua lucente che si infrange su rocce granitiche rosa e grigie, per poi precipitare dentro una gola dominata da una guglia detta Campanas de Sisinni Conti.

Immersa in uno scenario favoloso e circondata da montagne selvagge, questa cascata ha ricevuto nel tempo l’omaggio di viaggiatori e turisti d’eccezione, tra cui Gabriele D’Annunzio. Nel 1882, in occasione di una sua visita a Villacidro in compagnia di Cesare Pascarella ed Edoardo Scarfoglio, D’Annunzio dedicò a Sa Spendula il sonetto  ‘La Spendula’, pubblicato sul giornale letterario ‘Capitan Fracassa’, che diede ancora più prestigio a questa meraviglia naturale.

Come raggiungere la celebre cascata

Per raggiungere Sa Spendula si percorre un breve sentiero che costeggia il torrente e conduce proprio sotto al magnifico salto. Nei periodi di pioggia intensa, l’impetuosità dell’acqua non permette ai visitatori di avvicinarsi troppo, ma offre comunque lo spettacolo di una suggestiva nuvola spumeggiante. Qui vi troverete anche la fitta pineta Campus de Monti, con un’area attrezzata, raggiungibile attraverso un grazioso ponte in legno. Il luogo ideale per scampagnate con tutta la famiglia.

Le altre attrazioni nei dintorni di Villacidro

Tra i sentieri dell’area di grande valore naturalistico, detta Monte Linas-Oridda-Marganai, dove fare escursioni a piedi, in bici e a cavallo, lo spettacolo prosegue con le cascate del rio Linas: Piscina Irgas​, con un salto di 4​5 metri, e Muru Mannu, nel territorio di Gonnosfanadiga, che con il suo salto di 72 metri rappresenta la più alta della Sardegna. Tra le  attrazioni da non perdere ci sono anche la valle di Villascema, con i rinomati ciliegeti, e il Parco di San Sisinnio, con la più importante aggregazione di grandi oleastri della regione.

Villacidro è rinomata anche per i prodotti tipici, come l’eccellente olio d’oliva, i vini da cui deriva una pregiata acquavite, e le ciliegie, cui è dedicata a giugno una celebre sagra. Definita da molti viaggiatori del passato come ‘la piccola Svizzera sarda’, la cittadina nel sud-ovest dell’isola è da sempre uno dei centri più importanti della zona, rimasto saldamente ancorato ai valori del passato, celebrati dallo scrittore Giuseppe Dessì, cui ha dato i natali, al quale è dedicato il Parco Culturale Giuseppe Dessì all’interno del monte Linas.

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Le location della serie Tv “La vita bugiarda degli adulti”

La serie Tv “La vita bugiarda degli adulti” tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante e trasmessa su Netflix vede protagonisti Valeria Golino nel ruolo di Vittoria, Giordana Marengo in quello di Giovanna e Alessandro Preziosi in quello di Andrea, padre di Giovanna. Racconta il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di Giovanna ed è ambientata in una Napoli degli Anni Novanta.

Così come la saga dell’”Amica geniale” che ha reso celebre l’autrice, anche in questo caso è il Capoluogo partenopeo a far da sfondo alle vicende, una città che la Ferrante conosce molto bene perché vi è nata (ed è una delle poche cose che si conoscono di lei, la cui identità è avvolta dal mistero). Anzi: nel romanzo e nella fiction si parla di ben due Napoli, quella “bene” e quella no.

Di Napoli sono ancora oggi riconoscibili alcuni luoghi in cui è ambientata la serie e non tutti così famosi e turistici. Infatti, si passa continuamente dai quartieri del centro a quelli della periferia perché la storia è incentrata proprio su questo dualismo.

Uno di questi è l’Officina 99, un centro sociale occupato autogestito nato proprio negli Anni ’90 e che ha sede ancora oggi in uno stabile abbandonato nel quartiere Poggioreale, in zona Gianturco. E, come nella maggior parte dei centri sociali, qui vengono organizzati incontri, proiezioni cinematografiche, concerti e altre attività più o meno lecite.

La “Napoli di sopra”

Giovanna e la sua famiglia abitano al Vomero, uno dei quartieri alti di Napoli dove vive la borghesia cittadina sin dalla fine del 1800 quando nacque il rione. Le splendide ville e le palazzine in stile tardo Liberty che vennero costruite attorno alla Villa Floridiana, la più famosa del quartiere, e verso l’area di Castel Sant’Elmo, il castello medievale in cima al colle, e di San Martino costituirono, fino alla metà del Novecento, il tratto più distintivo di questo quartiere.

Da questa “Napoli di sopra“, nella serie “La vita bugiarda degli adulti” si scorgono facilmente il Golfo di Napoli con la sagoma del Vesuvio in lontananza, la celebre piazza del Plebiscito, il belvedere di Posillipo, gli scogli di tufo di Marechiaro e le 13 rampe (o 13 discese) di S. Antonio, nate dal ripristino di un’antica strada di epoca greco-romana che collegava le zone basse di Chiaia e Mergellina con Posillipo.

Della Napoli “su” fa parte anche la collina di Pizzofalcone detta anche “Monte di Dio”, considerata la terrazza più antica di Napoli e la città vecchia ovvero il primo insediamento urbano del territorio. Una curiosità: il nome Pizzofalcone risale alla metà del ‘200, quando Carlo I d’Angiò scelse di praticare la caccia al falcone facendo costruire sulla collina una falconeria.

La “Napoli di sotto”

Vittoria, la zia reietta, invece, vive nel quartiere Pascone (o Poggioreale), una zona popolare dove è cresciuto anche papà Andrea, prima di riuscire a emanciparsi grazie agli studi e a diventare insegnante e collaboratore dell’Unità, tanto da tagliare completamente i ponti con la famiglia.

È la cosiddetta “Napoli di sotto”, quella periferica, con i palazzi di Gianturco e di Poggioreale dai cui terrazzi si scorge il Centro Direzionale o Cdn, un insieme di moderni grattacieli che, sorti a ridosso della stazione di Napoli Centrale, costituiscono una vera e propria cittadella. Progettato dall’architetto giapponese Kenzō Tange, questo enorme complesso fu stato completato nel 1995 e allora era il primo agglomerato di grattacieli a essere realizzato in tutto il Sud Europa.

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Fonte: @Netflix

Il quartiere popolare Pascone del romanzo della Ferrante
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I viaggi che ti metteranno in pace con il mondo

Ogni tanto, ognuno di noi ha bisogno di staccare da tutto e da tutti. Mettere insieme le idee, rilassarsi, trovare la pace, non pensare a niente, non fare niente: rimettersi in pace con il mondo, insomma.

Ci sono luoghi o esperienze che sono in grado di dare effetti benefici alla nostra mentre oltre che al nostro corpo. Sicuramente la tranquillità mentale non la si trova rinchiudendosi tra le mura domestiche. Bisogna uscire di casa, stare all’aria aperta, a contatto con la natura per ricevere gli stimoli giusti. E per questo è necessario usare tutti i sensi: gli occhi per guardare lontano e per fare il pieno di bellezza, le orecchie per ascoltare anche il più piccolo rumore, il tatto e l’olfatto per immergersi nell’ambiente e, perché no, anche il gusto.

Ci sono posti meravigliosi, creati da Madre natura e per questo un vero e proprio miracolo. Dinnanzi a certi luoghi è impossibile non restare impressionati e non farsi soprassedere dall’emozione.

Abbiamo individuato alcuni luoghi che riteniamo rappresentativi delle emozioni che possono dare. Sono solo degli esempi che ciascuno può interpretare a modo proprio, cercando il luogo che, a suo parere, lo possa mettere in pace con il mondo.

L’immensità del deserto

Tra i posti che più sono in grado di trasmettere emozioni c’è il deserto. Alcune persone hanno eletto i deserti a catalizzatori e non possono fare a meno di essere attirati da queste vastità infinite, veri miracoli della natura, in continuo movimento e mai uguali a se stessi. Le dune del deserto, così leggere e così mutevoli, sono pura magia. Se sembrano luoghi desolati, ricordate che al contrario non lo sono affatto e che sotto la sabbia si nasconde la vita: piccole creature, animali selvaggi, piante e radici e persino acqua. Tra i più rappresentativi c’è il deserto di Neom in Arabia Saudita.

Il silenzio del deserto è una medicina per la mente. Il suono delle dune che quasi “cantano” accarezzate dal vento è irriproducibile con i nostri strumenti musicali. E poi, la notte: non esiste altro luogo al mondo dove trovare una così completa assenza di inquinamento luminoso. Nel deserto si possono ammirare le più belle stellate della vostra vita.

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Fonte: 123rf

Il deserto di Neom in Arabia Saudita

L’aurora boreale

Luoghi ma anche esperienze, come in questo caso. L’aurora boreale è uno degli spettacoli più incredibili che la natura sia in grado di mettere in scena. A volte non è facile scorgerla, altre invece appare improvvisamente nel cielo buio tingendolo come enormi pennellate. Verde, la più comune, ma anche gialla o rossa, arancione o lilla.

I nordici la chiamano “danza degli dèi” e in effetti non c’è nulla di più simile a una danza come i fasci luminosi dell’aurora boreale che rischiara il cielo. Ammirare questo spettacolo è una delle esperienze più incredibili che si possano fare nella vita. Ora esistono anche delle app che indicano la percentuale di probabilità che l’aurora si presenti.

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Fonte: 123rf

L’aurora boreale nel Nord Europa

La vastità del mare

È provato scientificamente che il mare fa bene al cervello e ammirare la sua vastità ci fa sentire meglio. Il mare agisce su diversi neurotrasmettitori del cervello umano. Se almeno una volta avete vissuto l’esperienza di andare ad ammirare l’orizzonte su una spiaggia o una scogliera è impossibile negare la sensazione di pace interiore che si è provata di fronte a uno scenario tanto perfetto. L’odore di salsedine, il senso di immensità e il rumore delle onde creano un’armonia perfetta che fa bene al nostro cervello.

Innanzitutto, il colore blu del mare emette onde elettromagnetiche che regolano il nostro stato emozionale. Inoltre, l’acqua è il nostro stato naturale. Gli esseri umani vivono per nove mesi in acqua nel ventre della madre e lo stesso corpo umano è composto da H2O al 65%. Il cervello è in grado di percepirlo, quindi reagisce e si rilassa.

Un altro effetto terapeutico lo fornisce il rumore delle onde. Esso influisce regolando la dopamina e la serotonina, entrambe neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale che controllano gli impulsi nervosi. Se si è stressati dalla frenesia quotidiana, dunque, non c’è miglior cura se non fermarsi ad ammirare le onde del mare.

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Fonte: 123rf

La celebre Bass Rock in Scozia

 La calma di un lago

Placidi specchi d’acqua in grado di rilassare e portare la mente lontano lontano.. I laghi, dicono gli esperti, fanno molto bene alla salute e alla mente e sono in grado di cancellare lo stress. Uno dei numerosi benefici è il clima lacustre che ha sulla nostra salute, tra cui un effetto sedativo sul sistema nervoso. Ma non solo.

La massa d’acqua assorbe i raggi del sole e rilascia lentamente il calore assorbito, riducendo quindi l’escursione termica e i problemi di termoregolazione. Inoltre, come per il mare, la vicinanza all’acqua fa bene alla mente. La scienza, infatti, sostiene che stare a contatto con l’acqua ci rende più felici e più sani. Questo perché l’acqua stimola il cervello a rilasciare sostanze chimiche collegate alla felicità, come ossitocina, dopamina e serotonina. Da alcuni studi condotti è emerso anche che il rendimento e la concentrazione delle persone che si trovano nei pressi di panorami lacustri è maggiore.

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Fonte: 123rf

Il Lago Bovilla in Albania

I paesaggi montani

Oltre a poter respirare aria buona a pieni polmoni, la montagna è perfetta per staccare dal caos e dal rumore. Lo dicono i medici da sempre: la montagna è salute. Basta salire a poche centinaia di metri di altitudine per sentirsi già meglio, lontani dall’inquinamento e in mezzo a paesaggi naturali. E più si sale meglio è.

È scientificamente dimostrato, infatti, che quando diminuisce l’ossigeno disponibile, il nostro organismo compensa aumentando la percentuale di globuli rossi nel sangue, con un effetto energetico. Camminare è uno dei modi più facili, più economici e più efficaci per esercitare il proprio fisico. Camminare a ritmo sostenuto in montagna, poi, è fonte di salute perché migliora le prestazioni del cuore, dei polmoni e la circolazione, abbassando la pressione sanguigna.

E poi, la montagna è salute psichica. Aiuta a concentrarsi, ci rende più creativi e aiuta a curare la depressione, migliorando l’autostima, l’agilità mentale e la consapevolezza di sé. Più si sale più aumenta la luminosità e il sole di montagna lentamente curerà la nostra depressione invernale e ci alimenterà di vitamina D. In Italia abbiamo la fortuna di avere le più belle montagne del mondo; quindi, non serve andare lontani per trovare il benessere fisico e mentale.

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Le Tre Cime di Lavaredo, le montagne più iconiche d’Italia
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Aspettando la Befana: l’Epifania nel mondo è in tripudio di tradizioni e folclore

La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, dicono, per portare caramelle, dolci e cioccolato a chi è stato buono. A chi invece ha tentennato con le buone azioni e i nuovi propositi, è destinato solo il carbone. Non stupisce, quindi, che il personaggio simbolo dell’Epifania sia attesissimo dai bambini, almeno da quelli che si sono comportati bene durante l’anno. Diverso è per gli adulti, che sanno bene che il 6 gennaio coincide anche con la fine di tutte le feste natalizie. Ma chi è davvero la Befana? E soprattutto: come si festeggia nel resto del mondo?

Befana: le origini

Presente nel calendario di moltissimi Paesi, la festa dell’Epifania si celebra in Italia il 6 gennaio, e non solo coincide con la fine di tutte le festività legate al Natale, ma è collegata anche alla figura tradizionale e folcloristica della Befana.

La tradizione cristiana celebra questo giorno per ricordare l’adorazione dei Magi che arrivarono fino a Betlemme per dare il benvenuto al Messia. La stessa parola Epifania, infatti, in greco vuol dire apparizione, e fa riferimento alla manifestazione divina. In questo stesso giorno, nel nostro Paese e nel resto d’Europa, prendono vita tutta una serie di tradizioni e festeggiamenti che affondano le loro origini in superstizioni e usanze lontane, proprio lì dove troviamo anche la figura folcloristica della Befana.

Prima di fondersi con elementi cristiani, infatti, quella dolce vecchietta che di notte gira per la città, per riempire le calze ai bambini, era per le popolazioni celtiche la Regina del freddo, anche conosciuta come Beira. La tradizione pagana, invece, vedeva in questa la personificazione di Madre Natura. Se appariva vecchie e trasandata, era solo per rappresentare la fine del vecchio anno. Dopo di che, infatti, si sarebbe trasformata in una giovane fanciulla.

La fusione delle credenze pagane con quelle cristiane ha dato vita alla Befana come la conosciamo noi oggi. Eppure quella dolce e generosa signora non appartiene alle tradizioni del resto dei Paesi cristiani, che celebrano il 6 gennaio in modi differenti e anche un po’ bizzarri. Scopriamoli.

Epifania nel mondo: ecco come si festeggia

In Spagna, l’Epifania è una festa molto sentita. In tutte le città del Paese, infatti, i bambini si preparano a celebrare l’arrivo dei Re Magi già la sera prima, ponendo davanti alle porte delle loro case cibo e acqua per i cammelli. Il giorno del 6 gennaio, invece, cittadini di ogni età si riuniscono tra le strade e le piazze per assistere al grande corteo dei Re Magi.

Originale e bizzarra è invece la tradizione diffusa in Francia per il giorno dell’Epifania. Il 6 gennaio, infatti, le persone si riuniscono a tavola per celebrare la festa con prodotti caratteristici, tra cui il galette de rois, un dolce tipico del Paese. Proprio in questo si nasconde una fava. La tradizione vuole che chi la trova diventerà il re o la regina della giornata.

In Russia, invece, esiste una figura folcloristica che assomiglia molto alla Befana. Si tratta di Babuschka, anche lei raffigurata come una vecchia signora, che accompagna Padre Gelo durante la notte di Natale per consegnare regali a tutti i bimbi buoni. Durante l’Epifania vera e propria, che viene celebrata il 19 gennaio nelle chiese ortodosse, si perpetua un rito davvero particolare che prende il nome di Kreshenie. In questa occasione le persone si tuffano nelle acque ghiacciate per celebrare il battesimo di Gesù.

In Islanda, invece, l’Epifania è strettamente collegata agli Jólasveinar, i 13 Babbi Natale che fanno compagnia ai cittadini durante tutto il periodo delle feste natalizie consegnando regali ai bambini. Il 6 gennaio, in occasione della Threttándinn, l’ultimo Babbo Natale sceso in città ritorna sulle montagne in cui vive, concludendo così il periodo delle feste.

Anche in Romania viene celebrato il giorno dell’Epifania con il ricordo dell’arrivo dei Re Magi. I bambini sono i grandi protagonisti della giornata: girano tra le strade della città bussando alle porte delle case per raccontare storia in cambio di doni e frutta secca.

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Foresta Umbra, vero gioiello del Sud Italia

Il nome potrebbe trarre in inganno, ma la Foresta Umbra è una meravigliosa area protetta che si trova nella parte più interna del Parco Nazionale del Gargano, in Puglia, e più precisamente in provincia di Foggia. Con una una superficie di circa 10.000 ettari, è un vero gioiello del Sud Italia, un angolo del nostro Paese che vale la pena scoprire.

Cosa sapere sulla Foresta Umbra

La prima cosa che c’è da sapere è perché, nonostante prenda vita nel Meridione del nostro Paese, sia soprannominata “Umbra” quasi a rimandare all’altrettanto spettacolare regione del Centro Italia. Stando alle credenze popolari, tale nome deriva da “ombra” a causa dei suoi spazi molto ampi e ombreggiati donati dalla fitta e densa vegetazione. Secondo altri, invece, è così chiamata per via dei primi abitanti che l’hanno popolata, gli “umbri”.

Nel 2017 la Foresta Umbra è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO per le sue faggete vetuste, mentre nel più recente 2022 è stata persino inserita nella classifica delle 10 foreste più belle del mondo.

La Foresta Umbra, insieme al Gargano, può definirsi “il regno della biodiversità” e, al contempo, è anche oggetto di continui studi in quanto la vegetazione che la popola è caratterizzata dal fenomeno del macrosomatismo: le piante sono più grandi della norma. Ciò vuol dire che visitandola si incontrano arbusti di dimensioni monumentali.

foresta umbra puglia

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Gli alberi monumentali della Foresta Umbra

Ma le cose da sapere sulla Foresta Umbra non sono finite qui. Da queste parti, infatti, vivono oltre 2.000 di specie vegetali, ed essa detiene anche il titolo di più grande foresta italiana di latifoglie con faggi, con altezze di oltre 40 metri e diametri superiori al metro. Non meno importante è la sua fauna popolata da tante specie protette dal WWF, come il capriolo Italicus.

Come visitare la Foresta Umbra

Dopo tutte queste premesse, è chiaro che la Foresta Umbra è un luogo bellissimo e speciale del nostro Paese. Infatti, chi ama la natura da queste parti troverà il suo piccolo paradiso personale: qui si possono fare tantissime attività tra cui Trekking, MTB, E-Bike.

In Foresta ci sono ben 15 percorsi adatti ad ogni livello di preparazione, perfettamente tracciati e senza impattare con la natura. Particolarmente interessante è il tragitto che conduce al cutino di Scaranappe, un piccolo laghetto che mostra il suo “cuore” dopo le giornate di pioggia.

Molto particolare è anche il percorso che porta a scoprire Monte Sant’Angelo e Mattinata, passando per Monte Sacro. Sulla sua cima di quest’ultimo, si conservano alcuni suggestivi resti dall’antica abbazia della Santissima Trinità del Monte Sacro, un antico ma affascinante villaggio monastico.

Optando, invece, per un itinerario che porta da Vico del Gargano a Peschici, si può ammirare il bellissimo ex monastero di Calena o lo stesso centro storico di Vico, tra i più interessanti di tutto il Gargano.

Chi vuole conoscere più a fondo le meraviglie di questo luogo, non deve di certo perdersi il piccolo museo naturalistico dove è possibile trovare informazioni su fauna e flora e dove poter fare amicizia persino con dei dolci daini.

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I daini della Foresta Umbra

Oltre la natura: i borghi della Foresta Umbra

La Foresta Umbra si estende nei comuni di Monte Sant’Angelo, Vieste, Vico del Gargano, Carpino e Peschici. Angoli delle Puglia che sono davvero bellissimi e in grado di regalare tantissime attrazioni per i loro visitatori. Scopriamoli insieme uno a uno.

Monte Sant’Angelo, luogo spirituale

Monte Sant’Angelo può vantarsi di essere il centro abitato  più elevato del Gargano grazie ai suoi 843 metri di altitudine. Non a caso è situato in una mirabile posizione panoramica su uno sperone a sud del promontorio, con vista mozzafiato sul Tavoliere delle Puglie sul Golfo di Manfredonia.

Ma non solo. Questo borgo, infatti, è famoso in tutto il mondo per la sua storia religiosa, tanto che santi, imperatori, papi, re o semplici fedeli giungono fin qui per inginocchiarsi davanti all’altare dell’Arcangelo Michele. Secondo la tradizione, proprio nel suo Santuario di San Michele Arcangelo sarebbero avvenute le apparizioni dell’arcangelo in una grotta.

Vieste, come un quadro

Visitare Vieste è come venire catapultati dentro un quadro d’autore. Complici il suo limpido mare, la sua incredibile costa ricca di spiagge lunghissime e bellezze naturali come le meravigliose grotte marine e il Pizzomunno, è una meta amata dai turisti di tutto il mondo.

Ma Vieste è anche storia, soprattutto grazie al suo centro storico fatto di vicoli stretti e casette bianche a strapiombo sul mare, la sua cattedrale, il castello, i trabucchi e molto altro ancora.

Vico del Gargano, il “paese dell’amore”

Scegliere come tappa Vico del Gargano vuol dire scoprire il “paese dell’amore”, ma anche uno dei comuni tra “I Borghi più belli d’Italia”. Dalle origini antichissime, vanta un caratteristico centro storico che è un vero labirinto di stradine e vicoli stretti su cui si affacciano case e palazzi imperdibili.

E poi un piccolo angolo suggestivo: il famoso “vicolo del bacio” che una è stradina, larga non più di 50 centimetri e lunga circa 30 metri, da percorrere con il proprio partner in quanto si è costretti a “sfiorarsi” per potervi passare.

Carpino, famosissimo centro di produzione di fave e di olio

Poi c’è Carpino, un famosissimo centro di produzione di fave e di olio, che sorge lontano dal mare e che conserva tanti luoghi di interesse. Uno di questi è la Chiesa madre di San Nicola di Mira che si trova nella parte più alta del paese e che vanta numerosi elementi in stile barocco pugliese. Non meno particolari sono la Chiesa di Santa Croce e la Chiesa di Sant’Anna: due edifici religiosi rurali che presentano elementi tipici della simbologia sacra del Gargano.

Altro luogo d’interesse all’interno degli itinerari culturali è il Palazzo Baronale, così come sono degni di noti i diversi percorsi naturalistici della zona.

Peschici, mare cristallino e verdi pinete

Terminiamo questo viaggio a Peschici che è un borgo che si sviluppa tra mare cristallino e verdi pinete. A colpirvi, in particolar modo, saranno le sue case: sono aggrappate a una rupe. Il suo principale punto di interesse è senza ombra di dubbio il centro storico che prende vita all’interno di maestose mura medievali intervallate da torrioni.

Spettacolare, però, è anche la sua Marina che è protetta dai venti meridionali e che è circondata da un costone roccioso sul quale è arroccata la cittadina di Peschici.

Insomma, non resta che organizzare un viaggio alla scoperta dei borghi e della natura della Foresta Umbra.

Peschici puglia

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Panorama di Peschici
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Pinzolo, il piccolo gioiello delle Dolomiti

Che lo Dolomiti siano splendide, le regine delle montagne e le cime più belle della Terra è risaputo, ma non tutti sono a conoscenza che tra queste spettacolari formazioni rocciose sorge un piccolo gioiello: Pinzolo. Con una popolazione di poco più di 3.000 anime, il borgo sorge in una zona dove Svizzera, Austria e Italia si incontrano. In sostanza, qua è possibile inebriarsi di uno dei più magnifici scenari montani che si possano trovare nel nostro Paese.

Cosa vedere nel centro storico di Pinzolo

Pinzolo fa parte della provincia di Trento ed è situato nell’alta Val Rendena, nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta. Tra le sue attrazioni più belle, senza ombra di dubbio merita una menzione il centro storico che è puntellato da caratteristiche abitazioni dalle tonalità pastello e contornate da tetti spioventi, balconate in legno e affreschi.

Passeggiando tra le tipiche vie del borgo, vi ritroverete al cospetto di alcuni edifici da non perdere come la peculiare Chiesa di San Vigilio che sfoggia una bellissima facciata medievale ricoperta da affreschi di epoche diverse. Uno dei più importanti è la “Danza macabra” di Simone Baschenis che raffigura nobili e plebei che sono praticamente uguali di fronte alla morte.

Incastonato in una fascia alta più di 2 metri e larga più di 22, è accompagnato da didascalie che raccontano di un monologo recitato da un morto. Un edificio affascinante e costruito con le pietre di granito della Val Genova e adornata con il marmo di Ragoli ed il legno degli altari.

danza macabra pinzolo

Fonte: iStock

La “Danza macabra” di Simone Baschenis

Molto interessante è anche il Monumento al Moleta che rende omaggio alla tradizione degli arrotini della Val Rendena. Poi ancora la Parrocchia di San Lorenzo che sfoggia una magnifica facciata decorata con affreschi e con un grande portale in granito.

Ancor più spettacolare è il sui grandioso interno ad unica navata in stile barocco che è persino impreziosito da bellissimi affreschi sulla volta. Ma non solo. Qui, infatti, sono presenti quattro altari marmorei che custodiscono importanti pale d’altare e statue di Santi; uno straordinario organo a 700 canne e due confessionali e banchi di noce massiccio.

La natura di Pinzolo

Il bellissimo borgo di Pinzolo si rivela un ottimo punto di partenza per coloro che vogliono avventurarsi in indimenticabili escursioni. Del resto ci troviamo nel Parco Naturale Adamello Brenta, la più vasta area protetta del Trentino.

Tra le meraviglie da non perdere in questa zona vi segnaliamo le Cascate Nardis che sono, molto probabilmente, le più spettacolari di tutto il territorio. Vi basti sapere che hanno un dislivello superiore ai 100 metri.

Cascate Nardis trentino

Fonte: iStock

Le affascinanti Cascate Nardis

Una novità degli ultimi anni, che pur non essendo del tutto naturale merita di essere segnalata, è il Biolago di Pinzolo che è il risultato di un innovativo progetto di ingegneria che consiste nell’aver creato uno specchio d’acqua perfettamente balneabile e realizzato con le tecnologie più avanzate che consentono la depurazione delle acque attraverso l’utilizzo delle piante.

A solo 7 chilometri di distanza da Pinzolo, vale la pena fare un salto ai Laghi di San Giuliano e Garzonè che vantano un colore così azzurro che è in grado di far innamorare chiunque. Circondati da un’ampia pineta, offrono una vista panoramica sulla Val di Genova e sono raggiungibili dal sentiero SAT 221 e dal 230.

Le altre esperienze da non perdere a Pinzolo

Le esperienze da fare in questo borgo-gioiello non limitano di certo a quelle che vi abbiamo descritto. Tra le altre possibilità vi segnaliamo la Ski Area Campiglio-Dolomiti di cui fa parte Pinzolo insieme a Folgarida, Marilleva e Madonna di Campiglio.

Farci un salto vorrà dire ritrovarsi in un vero e proprio paradiso per gli amanti della montagna e degli sport invernali: 155 chilometri di piste immersi nell’irresistibile scenario delle Dolomiti di Brenta, patrimonio dell’Unesco.

Chi è in cerca di adrenalina, invece, non può perdersi un indimenticabile volo biposto in parapendio. Anche perché, molto probabilmente, è uno dei modi migliori per contemplare il panorama spettacolare delle Dolomiti.

Poi ancora le ciaspolate in quanto a Pinzolo, e nella vicina Madonna di Campiglio, sono davvero moltissimi i sentieri tracciati dedicati alle racchette da neve.

A pochi chilometri dal borgo di Pinzolo, invece, da non perdere sono le Terme Val Rendena. Da queste parti potrete fare il bagno in un’acqua ricca di ferro e oligominerale che viene spezzo utilizzata come cura respiratoria e vascolare.

dove fare Parapendio nelle Dolomiti

Fonte: iStock – Ph: Diego Fiore

Il parapendio nelle Dolomiti

Le altre meraviglie del Parco Naturale Adamello Brenta

Come detto in precedenza, Pinzolo si trova nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta che è stato riconosciuto Unesco Global Geopark, grazie al suo raro patrimonio geologico e morfologico di grande interesse scientifico.

Va da sé che le cose da visitare sono davvero tantissime, ma secondo noi particolarmente degna di nota è la Val Algone che è una delle valli più ampie e selvagge dell’intero Parco. Se invece la vostra intenzione è trascorrere una giornata interessante e immersa nella quiete della natura, la vostra meta dovrebbe essere il Lago di Valgola che si distingue per le sue uniche e limpide acque.

Alle falde delle Dolomiti di Brenta, merita una visita anche la Cascata Rio Bianco, anche se è bene sapere che “muore” in inverno per poi “rinascere” in primavera.

Tra i luoghi più famosi della zona c’è il Lago di Tovel, un gioiello naturalistico incastonato tra alcune delle vette più alte del Parco. Uno specchio d’acqua che vanta delle sfumature che vanno dall’azzurro al verde smeraldo. Un tempo, inoltre, era noto in tutta Europa come il lago rosso per via della colorazione rosso sangue che assumeva ogni estate grazie alla fioritura di un’alga particolare, la Tovellia sanguinea. Sfortunatamente, però, questo fenomeno non si ripresenta dall’ormai lontano 1964.

Chi non soffre di vertigini deve necessariamente avventurarsi sul Sentiero dei Fiori, un itinerario di particolare interesse storico e naturalistico che si snoda tra quota 2900 e 3100 da cima Payer a Punta Pisgana. Infine, vi consigliamo di fare un salto a Irone, un villaggio fantasma praticamente immerso nella natura e che d’estate si ripopola.

Insomma, Pinzolo e i suoi dintorni sono un vero gioiello del Dolomiti, ma anche dell’Italia e del mondo intero.

Lago di Tovel trentino

Fonte: iStock

Il meraviglioso Lago di Tovel
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Italiani, boom di vacanze in baite e chalet di montagna

Avete presente i video di “Last Christmas” degli Wham! o di “Perfect” di Ed Sheeran dove i protagonisti trascorrono una vacanza romantica e indimenticabile in uno chalet di montagna isolati dal mondo, circondati solo da boschi di pini e di infinite distese di neve fresca? Ebbene, pare sia la nuova passione degli italiani che hanno scelto, per le vacanze invernali di quest’anno, baite e chalet,

È quanto emerge dai risultati della ricerca condotta da Subito.it. Da un’analisi delle quasi 3milioni di ricerche nella categoria “case vacanza” effettuate tra ottobre e novembre 2022, la parola “Capodanno” è stata la keyword più utilizzata.

In particolare, gli utenti hanno mostrato interesse per ville, casali e chalet situati anche al di fuori dei circuiti turistici tradizionali. Non a caso, è emersa una decisiva predilezione per le case in montagna, sia in riferimento a mete classiche dell’inverno sulla neve sia per quanto riguarda località meno conosciute.

Boom di case vacanza

Torna dunque il desiderio di divertirsi in compagnia, in famiglia o tra amici. E cosa c’è di meglio se non cercare soluzioni ad hoc. È così che hanno fatto moltissimi italiani, che negli ultimi due mesi hanno ricercato la casa ideale per le loro vacanze. Tra le soluzioni abitative più cercate, sono andate per la maggiore le grandi abitazioni indipendenti come ville, baite, casali e chalet.

Non soltanto abitazioni per più persone, ma soprattutto contesti indipendenti e possibilmente isolati. Più camere, più ambienti e magari cucine che vanno oltre gli angoli cottura degli appartamenti cittadini sono soluzioni perfette per festeggiare muovendosi da casa, ma senza rinunciare a tutte le comodità e al piacere di vivere le feste in compagnia, con tutto lo spazio che serve.

L’affitto di soluzioni individuali per brevi periodi durante le feste sembra quindi essersi confermata come la scelta perfetta per trascorrere le feste. È l’ideale per le famiglie con bambini, che così non sono vincolate da ritmi prefissati, ma anche per tutti coloro che hanno dovuto lavorare fino all’ultimo giorno e hanno così potuto fare smart working senza pesare sugli altri e, sicuramente, per i gruppi.

Che si parli di famiglie numerose, di compagnie di amici, di single o di coppie, una casa affittata in condivisione per le vacanze garantisce, oltre al piacere di stare insieme, anche la convenienza di dividerne il costo dell’affitto potendo così scegliere contesti che da soli non ci si potrebbe permettere.

Mete meno scontate

In base alle ricerche effettuate su Subito, nella categoria “casa vacanze” tra ottobre e novembre, le mete più ricercate da Nord a Sud dell’Italia, a vincere è stata la montagna, per divertirsi sulle piste da sci o con lo slittino, per girare tra terme e mercatini di Natale o semplicemente per godere del panorama innevato.

Nella top ten delle località più ricercate ci sono i grandi classici come Cervinia, Bormio o le valli alpine tra Veneto, Lombardia e Piemonte, ma queste mete sono state superate nelle ricerche da località meno famose, come parchi naturali e piccoli comprensori sciistici che partono dal Trentino e arrivano fin sulla Sila calabrese.

Ci sono posti come Camigliatello Silano, in Calabria, passando dai paesini sui rilievi abruzzesi come Roccaraso, la meta più cercata in assoluto, seguita da Asiago, nel Veneto, e dal Terminillo, nel Lazio. Nella top ten vediamo quindi località da scoprire, come la Val Vigezzo e la Val Sesia in Piemonte, e dove godere delle bellezze dell’inverno anche lontano dalle grandi folle.

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Tutti pazzi per la location della serie Tv “The White Lotus”

Tra le tendenze di viaggio che stanno prendendo sempre pia piede c’è sicuramente quella del cine turismo. Lo dicono gli esperti e lo dimostrano i fatti. Film, fiction, serie Tv sono d’ispirazione per tutti coloro che stanno incollati davanti agli schermi e che sognano di visitare i luoghi più affascinanti e iconici dove sono ambientate le scene più belle.

Il Commissario Montalbano” ha fatto da apripista in Italia, tanto che oggi esistono tour guidati sui luoghi del celebre commissario in Sicilia. Ma non è stata da meno la saga del “Trono di spade” girata in diversi paesi d’Europa, dall’Irlanda alla Croazia.

A dimostrazione del fatto che anche le più recenti serie Tv fanno sognare chi le segue, c’è la notizia che Taormina, la nota località siciliana, ha registrato un vero e proprio boom di prenotazioni, in particolare da parte di turisti inglesi e americani.

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Fonte: IPA

La protagonista di “The White Lotus” Jennifer Coolidge in una scena della serie Tv sulla terrazza del San Domenico Palace di Taormina

Merito è sicuramente della cittadina stessa, molto amata soprattutto dai turisti stranieri per i suoi vicoli acciottolati, per il suo meraviglioso Teatro Greco e per la vista mozzafiato che si gode dall’alto della sua posizione sul mare e sull’Etna.

Ma sicuramente ha contribuito la messa in onda di “The White Lotus”, una serie giunta già alla seconda stagione (la prima ha vinto ben dieci Emmy Awards), girata proprio a Taormina e che evidentemente ha fatto impazzire molti giunti da Oltreoceano.
Anche la stampa straniera, dal New York Times al Guardian, se ne è accorta, parlando dell’“Effetto White Lotus” e di come la Sicilia sia “hot” in termini turistici.

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Fonte: IPA

Jennifer Coolidge in una scena selle serie Tv in giro per Taormina

Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, “abbondano gli articoli che descrivono in termini entusiastici le location usate dalla serie o spiegano alcuni dei miti utilizzati nella storia, come quello delle teste di moro. Le ricerche sul web per i viaggi in Sicilia, spiegano gli esperti del sito di viaggi Hopper, sono aumentate di qualcosa come il 50% il giorno dopo la messa in onda dell’ultimo episodio negli Stati Uniti”.

È la nostra Sicilia a fare da sfondo ai sette episodi della serie targata HBO, trasmessa in Italia da Sky Atlantic e in streaming da Nhow che vede protagonisti Murray Bartlett (tra le tante serie, “The Good Wife”), Connie Britton (“West Wing – Tutti gli uomini del Presidente”), Jennifer Coolidge (tra le ultime serie, “The Watcher”) e la nostra Sabrina Impacciatore.

La seconda stagione di “The White Lotus”, infatti, è ambientata all’interno di uno dei resort più belli non soltanto della regione ma di tutta Italia. Stiamo parlando del San Domenico Palace, ribattezzato per la serie “White Lotus”, il loto bianco.

L’hotel di “The White Lotus”

Nel pieno centro storico di Taormina e a due passi dal Teatro Greco, questo hotel, che fa parte del gruppo Four Seasons, aggrappato alla roccia, s’affaccia sul golfo con vista sull’Isola Bella e sull’Etna.

Ricavato in quello che nel XIV secolo era un convento, oggi è uno degli indirizzi più ricercati dalle celebrity da sempre, che vengono in Italia, che spesso chiedono espressamente di soggiornare nelle Suite speciali intitolate all’Etna, al Teatro o alla Principessa Cecilia di Grecia e Danimarca, che soggiornò al San Domenico Palace nel 1906 in occasione della luna di miele con il marito Guglielmo II, Principe reale dell’Impero tedesco.

Dove sarà ambientata “The White Lotus 3”

È già stata annunciata la terza stagione, ma, nonostante il titolo dell’ultimo episodio andato in onda sia “Arrivederci”, pare non sarà girata ancora in Italia.

Lo stesso creatore della serie, Mike White, avrebbe infatti anticipato che i futuri episodi potrebbero essere ambientati in Asia.