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Bryce Canyon, un capolavoro della natura

Non molto tempo fa vi abbiamo parlato di un tour che per molti è il viaggio della vita: un itinerario alla scoperta della Costa Ovest degli Stati Uniti. E c’è una delle tappe che, più di altre, vi lascerà incantati e a bocca aperta: il Bryce Canyon.

Bryce Canyon, cosa sapere

Il Bryce Canyon National Park è uno dei parchi nazionali più sorprendenti di tutti gli Stati Uniti d’America. Al di là della costa, infatti, vale sempre la pena fare una deviazione per questo luogo maestoso che senza ombra di dubbio è uno dei più affascinanti parchi dello Utah.

Visitarlo vuol dire scoprire alcune delle rocce più colorate della Terra. Sono chiamati “hoodoos“ e si distinguono per essere dei pinnacoli del tutto singolari. Inoltre, vi sembrerà di ritrovarvi all’interno di una serie di anfiteatri a forma di cavallo.

Come visitare il Bryce Canyon

La visita al Bryce Canyon può essere fatta sia in una mezza giornata che in più giorni. Sta a voi scegliere quanto dedicarvi in base ai vostri piani e all’interesse per un sito del genere. Ciò che dovete assolutamente considerare, però, è che il punto più alto del parco è a più di 2700 metri sul livello del mare.

In sostanza, salvo in casi eccezionali, le temperature estive raramente superano i 30° C, mentre durante l’inverno non è atipico sfiorare i -10°. Luglio e agosto, oltre a essere mesi caldi, possono anche rivelarsi particolarmente piovosi a causa di temporali che tendono a essere brevi ma piuttosto intensi, soprattutto durante il pomeriggio.

Se a disposizione avete un solo giorno, quello che vi conviene fare è salire a bordo della vostra automobile o sui vari autobus a disposizione che conducono alla scoperta di punti panoramici da sogno:

  • Bryce Point: meraviglioso soprattutto all’alba, ed è uno dei punti più alti che si affaccia lungo il bordo dell’anfiteatro e che consente di ammirare moltissimi hoodoos dalle forme più stravaganti;
  • Inspiration Point: tra i siti più scenografici in quanto le formazioni rocciose si sono naturalmente disposte con una precisione che ha dell’incredibile;
  • Sunset Point: si raggiunge seguendo il sentiero Navajo Loop che scende in una stretta gola ripida fra delle pareti di roccia;
  • Queen’s Garden Trail: una passeggiata che conduce attraverso affascinanti formazioni rocciose e alberi;
  • Natural Bridge: un punto panoramico da cui ammirare un meraviglioso arco naturale di pietra di ben 85 metri di lunghezza e 125 metri di altezza;
  • Agua Canyon: in questa zona potrete scoprire alcuni degli hoodoos più articolati che si mescolano al panorama delle Pink Cliffs e della Navajo Mountain;
  • Rainbow Point: l’ultimo ed emozionante punto panoramico, anche se il consiglio è quello di visitarlo per primo in quanto, per molti, è il meno interessante di tutti.

Cosa fare al Bryce Canyon in più giorni

Se avete la fortuna di avere più giorni per visitare il Bryce Canyon National Park sappiate che le attività da fare sono moltissime. Numerosi, infatti, sono i sentieri di diverse lunghezze e per diversi livelli di preparazione che conducono alla scoperta delle viscere di questo parco fuori dal comune.

Inoltre, a disposizione ci sono diversi programmi che variano a seconda della stagione come la Full Moon Hikes, della camminate al chiar di luna; l’ Astronomy & Night Sky, per osservare il meraviglioso cielo stellato che si apre sopra ai propri occhi; escursioni a cavallo e molto altro ancora.

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Valle della Dordogna, uno dei paesaggi più belli d’Europa

C’è una zona in Europa dove il tempo scorre lentamente e in cui tra grotte ornate, villaggi incantevoli e maestosi castelli, si può comprendere l’epopea degli uomini della Preistoria, le storie dei cavalieri del Medioevo e la fioritura delle arti del Rinascimento.

Siamo nella Valle della Dordogna, in Francia, un territorio eccezionale che vi lascerà davvero a bocca aperta.

Valle della Dordogna, coda sapere

La Valle della Dordogna si trova in Nouvelle-Aquitaine, una regione che offre un’infinità di spunti e di meraviglie da visitare. Questa magica zona francese è anche conosciuta come Dordogne – Périgord, due nomi che in realtà indicano la stessa area. Tuttavia, il primo è quello che possiamo definire il “nome storico”.

Ma non solo. Questo particolare territorio è conosciuto anche come “la regione dei mille e uno castelli” perché costellato di bellissimi manieri medievali e rinascimentali. Inoltre, è costituita da 4 zone chiamate “I 4 Périgord”:

  • bianco: per il colore della pietra locale;
  • nero: perché vi prendono vita numerosissimi lecci dalle sfumature molto scure;
  • rosso: per le calde tonalità delle foglie nelle vigne in autunno;
  • verde: grazie alla sua vegetazione lussureggiante.
Valle della Dordogna

Fonte: iStock

Un angolo della Valle della Dordogna

Cosa vedere nella Valle della Dordogna

Non è facile fare una selezione dei luoghi da visitare assolutamente presso la Valle della Dordogna. Del resto parliamo di una zona che è una delle più grandi riserve della biosfera del mondo, ma anche di un posto pregno di siti storici di particolare interesse e in cui fare delle esperienze culturali e gastronomiche di altissimo livello. Scopriamo insieme cosa non perdere assolutamente.

La Roque Gageac, il paese della roccia

La prima tappa che vi consigliamo di fare si trova nel Périgord nero ed è un vero e proprio paesino scolpito nella roccia: La Roque Gageac. Considerato uno dei villaggi più belli di Francia, sorge tra una falesia calcarea e il placido fiume Dordogna.

L’atmosfera che si respira è idilliaca e sospesa nel tempo, ma anche impreziosita dalla presenza di palme, piante di banane e limoni. Il modo migliore per visitarlo è passeggiando tra i suoi viottoli per ammirare gli edifici che sembrano prendere vita direttamente dalla roccia e tutti caratterizzati da tetti spioventi e appuntiti. In sostanza, sembra di essere stati catapultati dentro un vero e proprio libro di fiabe.

A sorprendervi, inoltre, sarà il perfetto equilibrio di colori: le strutture in pietra ambrata con i tetti in ardesia si confondono magistralmente con la falesia retrostante quasi a renderli una cosa sola. Da non perdere, senza ombra di dubbio, è il Palazzo Tarde che dalla sua posizione domina il grazioso villaggio.

La Roque Gageac francia

Fonte: iStock – Ph: OSTILL

La bellissima La Roque Gageac

Le Grotte di Lascaux, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO

Gli amanti della storia non possono di certo perdersi le Grotte di Lascaux che sono persino Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Scoperte nel 1940 per puro caso da quattro adolescenti, sono alcune delle più importanti caverne decorate del Paleolitico.

Vi basti pensare che una di queste è persino soprannominata la “Cappella Sistina della Preistoria”. Non a caso, al loro interno sono conservate opere d’arte parietale vecchie di 17.000 anni.

Périgueux, con edifici che hanno attraversato i secoli

Molto interessante anche Périgueux, una magnifica città d’arte e storia che fa parte del Périgord bianco. Si distingue per essere una realtà puntellata da un vasto numero di edifici che hanno attraversato i secoli, come la Cattedrale di San Front che è caratterizzata da due grandi cupole che la rendono particolarmente somigliante a Montmartre.

Essa, inoltre, è una tappa del Cammino di Santiago di Compostela. Decisamente peculiari anche il Palazzo Abzac de Ladouze, Palazzo Gilles Lagrange o Palazzo di Fayolle.

Périgueux francia

Fonte: iStock

La splendida città di Périgueux

Sorges, meta imperdibile per buongustai

I buongustai non possono certo perdersi una vera a propria perla del Périgord bianco: Sorges. Tale località, infatti, è considerata la Capitale del tartufo nero, il “tuber melanosporum”. E no, non c’è da sottovalutare questo nomignolo in quanto, secondo gli esperti, il tartufo di Sorges offre una fragranza e, al contempo, rivela i suoi sapori in maniera davvero unica al mondo.

Inoltre, potrete esplorare un museo dedicato a questo pregiato tubero e anche partecipare al mercato del tartufo, di cui però vanno sempre verificate le date online.

Bourdeilles, con un castello da favola

Nel Périgord verde da non perdere è Bourdeilles, un altro dei villaggi più belli di Francia, che regala ai visitatori un’imponente fortezza medievale del XIII secolo e un elegante castello rinascimentale.

Quest’ultimo, inoltre, consente di poter fare una visita guidata nella torre più alta di tutto il Périgord.

Bourdeilles francia

Fonte: iStock

Il Castello di Bourdeilles

Brantôme en Périgord, una delle più belle

Brantôme en Périgord, sempre facente parte della zona considerata verde, è per molti una delle più belle e incantevoli cittadine di tutta la regione.

Un luogo dove scoprire un piccolo centro raffinato in cui svetta fiera un’imponente abbazia benedettina, risalente al 769, costruita all’interno di una falesia.

Limeuil, in una pozione straordinaria

Una delle tappe da fare assolutamente nel Périgord rosso è Limeuil, un antico paesino che si trova in una posizione straordinaria: alla confluenza dei fiumi Dordogna e Vézère. È considerato uno dei villaggi medievali più belli di tutta la valle ed è un vero e proprio susseguirsi di edifici in pietra ricoperti di rose e case a graticcio.

Bellissimi, inoltre, sono le Jardins Panoramiques de Limeuil, dei giardini botanici situati sul sito dell’antico castello fortificato che, come dice il nome, regalano delle viste davvero splendide.

Limeuil, francia

Fonte: iStock

Lo splendido villaggio di Limeuil

Bergerac, la patria di Cyrano

L’ultima tappa che vi consigliamo di fare nel Périgord rosso è Bergerac anche conosciuta come la patria di Cyrano, celebre commedia-tragedia teatrale del poeta francese Edmond Rostand che si è ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del seicento francese, precursore della letteratura fantascientifica.

Una città, quindi, ricca di storia e il cui centro storico ospita splendidi vicoli medievali, case a graticcio, finestre antiche e incantevoli porte rinascimentali. Non mancano statue dedicate a Cyrano de Bergerac, così come la possibilità di fare una crociera a bordo di una gabarre, la tradizionale barca regionale dal fondo piatto.

Insomma, la Valle della Dordogna è in grado di regalare paesaggi e luoghi altamente affascinanti.

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Dalla festa dei folli al Carnevale Ambrosiano: storie, tradizioni e celebrazioni

Quando il calendario segna la fine di gennaio, ci ricorda non solo l’avvicinarsi della stagione delle grandi fioriture, ma anche l’arrivo di un periodo sorprendente, fatto di festeggiamenti folli, celebrazioni ironiche e irriverenti e tanto divertimento. Stiamo parlando del Carnevale, quel momento dell’anno dove tutto, o quasi, è concesso.

Una festa, questa antichissima e secolare, che affonda le sue origini in tempi lontani. Se è vero che oggi i festeggiamenti sono legati al mondo cattolico e al cristianesimo, è altrettanto vero che il folclore che appartiene al Carnevale è indissolubilmente legato ai lontani saturnali, le festività romane organizzate in onore del dio Saturno.

Sono molte le persone che durante questo periodo si mettono in viaggio, per perdersi e immergersi in tutte quelle atmosfere festose che, col tempo, sono diventate davvero iconiche. Ne sono un esempio il romantico ed elegante carnevale di Venezia, così come quello di Rio o di New Orleans. Ma c’è un altro evento tutto da scoprire, che differisce da quello romano che siamo soliti festeggiare, e che ci porta direttamente nella città di Milano. Stiamo parlando del Carnevale Ambrosiano.

C’era una volta la festa dei folli

Chi conosce bene Milano, o chi ci ha trascorso del tempo in città, avrà sicuramente celebrato almeno una volta nella vita il Carnevale Ambrosiano. Cambiano le date, ma anche le tradizioni che si celano dietro a questa festa e che differiscono da quello romano, che è in assoluto il più festeggiato.

I rito ambrosiano è perpetuato nelle chiese dell’arcidiocesi di Milano, e nelle diocesi dei territori vicini. La differenza più grande che emerge sta proprio nelle date che lo riguardano. L’ultimo giorno di Carnevale, infatti, non è il martedì grasso, ma il sabato.

Secondo gli storici, le origini del Carnevale Ambrosiano sono direttamente collegate alla figura di Sant’Ambrogio e alla sua richiesta di celebrare la Quaresima al suo ritorno dal pellegrinaggio. Secondo altri studiosi, invece, i riti vennero posticipati a causa di guerre e carestie che invasero la città proprio durante il periodo delle celebrazioni.

Sono diverse le fonti che parlano del Carnevale Ambrosiano già nel Medioevo. Conosciuto come festa dei folli, questo periodo inaugurava tutta una serie di feste irriverenti, ironiche e a tratti scandalose, che portavano in scena il capovolgimento dell’ordine societario. I poveri diventavano re, mentre i più ricchi e i personaggi altolocati era destinati a trasformarsi negli oggetti dello scherno.

Nonostante la celebrazione sia stata più volte censurata e bandita, a causa dei numerosi sbeffeggiamenti, la festa è sopravvissuta almeno fino al XVI secolo, per poi assumere le sembianze che conosciamo noi oggi.

Come e dove celebrare il Carnevale Ambrosiano

Oggi il Carnevale Ambrosiano segue molte delle tradizioni di quello romano che solitamente celebriamo. Carri allegorici, parate e feste si snodano nella città di Milano e nei territori di alcune diocesi limitrofe. Non mancano neanche i dolci caratteristici come le chiacchiere di Carnevale e i tortelli.

Come succede nel resto d’Italia e del mondo, infatti, parate e sfilate inondano il centro cittadino e i quartieri di Milano ospitando ogni anno un tema diverso. Solo che la data cambia: non si scende in strada il martedì grasso, ma il sabato successivo.

Se volete unirvi alle celebrazioni del Carnevale Ambrosiano quest’anno, la data da segnare in agenda è quella del 25 febbraio 2023. Non dimenticate di indossare la vostra maschera più bella!

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In Svizzera puoi conoscere i cuccioli di San Bernardo della Fondazione Barry

Organizzare un viaggio in Svizzera è sempre una buona idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Il Paese che confina con l’Italia, infatti, ospita un paesaggio davvero incredibile, fatto di laghi, paesini e vette alpine dall’incredibile bellezza che si alternano tra i comprensori sciistici e i sentieri escursionistici.

Ci sono poi le città, caratteristiche e ferventi, i centri storici medievali e i monumenti iconici. Imperdibili, poi, sono gli orologi e la cioccolata, simboli del Paese conosciuti e amati in tutto il mondo.

Insomma, un viaggio in Svizzera regala sempre avventure sorprendenti e inedite. Ma c’è un motivo in più per raggiungere il Paese questo inverno che piacerà soprattutto agli amanti degli animali. Sì perché a Martigny sono appena nati sei cuccioli di San Bernardo e potrete fare la loro conoscenza raggiungendo la Fondation Barry du Grand-St-Bernard.

Sei cuccioli in Svizzera: il regalo di questo 2023

Ci troviamo a Martigny, nel Canton Vallese, proprio lì dove un incrocio di strade unisce l’Italia, la Francia e la Svizzera. La città, che si trova su un colle situato ai piedi delle Alpi Svizzere, è considerata la meta ideale da raggiungere per gli amanti degli sport invernali per le numerose stazioni sciistiche che si snodano tutto intorno, come quella di Verbier.

Ma Martigny ospita anche un luogo straordinario, un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti degli animali. In città, infatti, è presente la Fondation Barry du Grand-St-Bernard, il celebre e tradizionale allevamento del cane nazionale svizzero.

Si tratta del più antico e importante allevamento del mondo del San Bernardo che non solo si occupa proteggerli, crescerli ed educarli ad attività sociali, ma anche di farli conoscere al mondo intero. La missione della fondazione, infatti, è quella di far entrare in contatto le persone con questi animali favorendo l’interazione tra cani ed esseri umani.

Nella Fondazione Barry vivono in permanenza 30 San Bernardo, tra cui anche Ann vom Baronenschloss, conosciuta come Abby. La cagnolina è diventata mamma per la prima volta proprio quest’anno, mettendo alla luce sei splendidi cuccioli che le persone potranno conoscere a partire dal mese prossimo.

Fondazione Barry: come incontrare i cuccioli di San Bernando

È successo il 2 gennaio, proprio agli albori dell’anno nuovo: Abby ha partorito e sono nati cinque cuccioli maschi e una femminuccia. Una volta raggiunta l’età di sei settimane, quindi a metà febbraio, sarà possibile ammirare i cuccioli al Barryland di Martigny.

Abby viene dalla Germania, ma è arrivata nel Vallese quando era ancora una cucciola. Il padre dei neonati, invece, si chiama Obelix e vive in Italia. Dalla loro unione sono nati sei splendidi cuccioli, considerati dalla fondazione un vero e proprio dono per l’inizio di questo 2023.

Raggiungere Martigny per conoscere i cuccioli, ma anche per esplorare il fantastico universo dei cani simbolo della Svizzera è davvero un’ottima idea. Qui, infatti, si può entrare a contatto con la storia di questi leggendari animali, ma anche trascorrere del tempo insieme a loro.

Gli animali che vivono all’interno della Fondation Barry, che ha il compito di proteggerli e preservare la razza, vengono educati a compiti sociali come la pet-terapy, per esempio. Ma non è tutto perché le persone che raggiungono la struttura, possono conoscere da vicino i San Bernardo.

Durante il giorno, infatti, le persone possono osservare i cani occupati nelle loro attività quotidiane, come quella del pasto, ma possono anche incontrarli, conoscerli e trascorrere del tempo con loro. L’esperienza è meravigliosa.

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Aeroporti italiani: i migliori e i peggiori scali

Dopo un periodo estivo di cancellazioni e ritardi nei voli, con l’arrivo di gennaio e dell’anno nuovo anche le prenotazioni dei viaggi sono ripartite più numerose che mai. Se da una parte, però, la voglia di viaggiare è sempre tanta, dall’altra il sapere quali sono gli aeroporti italiani migliori (o peggiori) nel nostro Paese fa sempre comodo. Soprattutto se si cerca di rendere perfetto ogni singolo istante del proprio viaggio.

Proprio per questa ragione, ParkVia, fornitore di parcheggio aeroportuale, ha portato avanti un’indagine approfondita sugli aeroporti italiani e sui servizi offerti dagli stessi, dalla possibilità di accedere alla rete Wi-Fi alla presenza di parcheggi, dalla distanza in termini chilometrici dalla città, alla frequenza dei voli fino alla quantità di destinazioni coperte. Un’indagine che ha visto partecipare ben 33 scali italiani e che, ovviamente, ha fatto emergere quali siano gli aeroporti migliori e “peggiori” del nostro Paese.

I migliori

Secondo questo studio, infatti, si sono aggiudicati i tre gradini del podio l’aeroporto di Roma-Fiumicino, primo della classifica, seguito da Napoli Capodichino al secondo posto e da Milano Malpensa al terzo.

Nel primo, infatti, i viaggiatori in partenza hanno a disposizione Wi-Fi gratuito e illimitato, cosa non da poco in un’epoca in cui tutti vogliono essere connessi H24, ma anche lounge aeroportuali e servizi come il fast track. L’aeroporto di Napoli Capodichino, invece, pur offrendo un numero di voli e di destinazioni inferiore rispetto a quello di Roma-Fiumicino, ha però il grande vantaggio di essere più vicino al centro della città di Napoli, a soli 4,4 km, offrendo gli stessi servizi del precedente e anche un parcheggio coperto. Al terzo posto, poi, come detto, spicca Milano Malpensa, che si aggiudica il gradino più basso del podio e un trofeo come aeroporto internazionale più grande del nord Italia.

Appena fuori dal podio, al quarto posto della classifica, ecco l’aeroporto di Olbia, che ha anche ottenuto il voto migliore secondo le recensioni su Google, seguito da un altro milanese, l’aeroporto di Milano Linate e gli scali di Bari, Cagliari, Torino, Venezia e Milano Orio al Serio.

Gli ultimi della classifica

Ma chi sono, invece, gli aeroporti agli ultimi posti di questa indagine? All’ultimo posto dei 33 scali italiani presi in esame, spunta l’aeroporto di Crotone, poiché qui, oltre a mancare il Wi-Fi, il parcheggio coperto e i servizi di fast-track e lounge, anche l’offerta scarseggia, con soli 50 voli al mese e quattro destinazioni coperte.

Poco più su, al penultimo posto si posiziona l’aeroporto internazionale d’Abruzzo, sito a Pescara, con qualche volo in più rispetto allo scalo precedente, circa 300 e 18 destinazioni di volo, ma con la mancanza degli stessi servizi dello scalo di Crotone. Al terzo posto di questa classifica degli aeroporti risultati tra i “peggiori” del nostro Paese, poi, c’è l’aeroporto di Perugia, dotato di Wi-Fi gratuito ma limitato e che offre solo 15 destinazioni ai suoi utenti, seguito da Cuneo, Parma, Firenze e Alghero.

Una lista molto utile ai viaggiatori che, in questo modo, sanno cosa aspettarsi e come comportarsi. Ma che può essere utile anche agli aeroporti stessi, spronandoli ad aumentare i propri servizi e le destinazioni coperte dai voli e assecondando la richiesta crescente di chi parte e le esigenze attuali dei viaggiatori moderni, iper connessi e desiderosi di avere la massima possibilità di scelta.

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L’offerta per volare a prezzi bassissimi (scade a mezzanotte)

Nel giorno in cui ha annunciato le nuove rotte aeree che ci saranno quest’anno, Ryanair ha anche lanciato una nuova offerta per volare a prezzi molto convenienti.

L’offerta è valida solo per oggi 12 gennaio e scade a mezzanotte e si può viaggiare in tutte le destinazioni raggiunte dalla compagnia volando entro la fine di febbraio.

Ci sono biglietti aerei a partire da 9,99 euro (a tratta) per tantissime destinazioni, in Italia, Europa, Nord Africa e Medioriente. In attesa di poter raggiungere le nuove mete annunciate in partenza dagli aeroporti di Milano Malpensa e da Bergamo ovvero Fiume, in Croazia, Zara, sulla costa della Dalmazia, Zante, in Grecia, Belfast, in Irlanda, Brno, nella Repubblica Ceca, Cluj e Iasi, in Romania, e Düsseldorf, in Germania, ecco i nostri consigli di viaggio per partire in questo periodo.

Andare in Giordania

È il momento giusto per visitare la Giordania, con tutte le sue bellezze storiche e naturalistiche, spendendo davvero poco. Oltre ai voli in offerta, viaggiare in queto Paese non + affatto costoso. Si arriva ad Amman dove fondamentale è visitare l’antica città di Jerash. Le tappe obbligate per chi visita la Giordania per la prima volta sono naturalmente Petra, magnifica come non mai, e il deserto del Wadi Rum, ma in realtà ci sono tantissimi altri luoghi da visitare.

Petra

Fonte: istock

La magnificienza di Petra

Come Madaba, l’antica città nota per la magnifica moschea dorata, i minareti e per le splendide opere di arte bizantina. Oppure la Valle del Giordano con la città di Al-Karak e la sua Cittadella, il castello più importante della Giordania, ma soprattutto il luogo dove venne battezzato Cristo e il famoso Monte Nebo, da cui Mosè scorse per la prima volta la Terra Promessa. E per chi desidera anche rilassarsi al mare, si può scegliere tra Mar Rosso o Mar Morto. Un viaggio pieno di emozioni che vi consigliamo assolutamente di fare.

Viaggio in Israele

Un altro viaggio che vale la pena fare ora con le tariffe aeree così basse è quello in Israele e in Terra Santa. Questo Paese offre un’infinità di itinerari davvero per tutti i gusti. Dalla Capitale Tel Aviv, con i suoi edifici moderni, la spiaggia meravigliosa e i locali notturni per cui è famosa alla meravigliosa Gerusalemme, com le sue antiche mura, Patrimonio Unesco, e la storia e la spiritualità che si respira dentro a ogni pietra, davanti al Muro del pianto, nel Santo sepolcro e sulla Spianata delle Moschee.

Masada

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Masada, l’antica fortezza d’Israele

Ma c’è una Gerusalemme più contemporanea, quella degli ampi viali, dei locali e del famoso Yad Vashe, il Museo dell’Olocausto, un luogo da visitare una volta nella vita. E poi c’è il deserto del Negev, il Mar Morto e l’antica fortezza di Masada, oltre ai luoghi religiosi, come Nazaret, il Lago di Tiberiade, Betlemme e Cesarea. Un viaggio in Israele è un tuffo nella storia.

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Parco Nazionale del Durmitor, un viaggio tra cime, laghi e canyon

Un viaggio in Montenegro è l’occasione ideale per lasciarsi sorprendere da un capolavoro naturalistico e paesaggistico di rara bellezza, uno scrigno di tesori solcato da profondi canyon e disegnato da 48 imponenti cime di roccia calcarea che superano i 2000 metri, 18 laghetti alpini dai colori mozzafiato e una verdeggiante distesa, a perdita d’occhio, di abeti e pini.

Si tratta del Parco Nazionale del Durmitor, il più grande dei cinque del Paese, nella zona nord-ovest, a circa due ore di auto dalla capitale Podgorica, una meta imperdibile per fare il pieno di natura, meraviglia e relax.

Il Parco, il luogo più affascinante delle Alpi Dinariche

Proclamati Parco Nazionale già nel 1952 e dichiarati Patrimonio UNESCO nel 1980, gli straordinari paesaggi del massiccio del Durmitor (“il più potente e maestoso tra i giganti montuosi dei paesi slavi del sud” per citare le parole del geografo Hussert, con un’altezza di 2522 metri) risplendono di un fascino unico, luoghi incontaminati plasmati da rocce carsiche, dalle caverne più profonde della penisola Balcanica, e da limpidi fiumi che, con la loro azione incessante, hanno dato vita a superbi canyon come nel caso del fiume Tara: di ben 1300 metri, è il più esteso e profondo d’Europa, secondo soltanto a quello del Colorado.

Ma non è tutto: il Parco vanta un’estensione di 321 chilometri, un’impagabile ricchezza di fauna e flora (sono più di 1300 le specie di piante vascolari) con autentiche rarità naturali quali, ad esempio, le foreste di pini neri a Crna poda dove svettano tronchi a oltre 50 metri di altezza che superano i 400 anni di vita.

Fonte d’ispirazione per chi ama la natura e paradiso per i trekker e gli escursionisti, dona anche la possibilità di scoprire antichi, e più recenti, monumenti culturali: i più significativi sono quelli di origine medievale tra cui ponti, torri di guardia, resti di fortificazioni e città, necropoli e i monasteri nella Valle del fiume Tara.

Meritano una menzione particolare anche i mulini che si incontrano lungo i torrenti del Durmitor e i “katuni” (villaggi), e le tipiche case rurali chiamate “savardak”.

Le chicche da non perdere assolutamente

lago nero

Fonte: iStock

Il Lago Nero

Il Parco è una delle destinazioni più interessanti per il turismo montenegrino e pullula di meraviglie tutte da scoprire e ammirare con una passeggiata, una gita in bicicletta, un percorso di rafting, un’escursione e un sentiero per il trekking.

Ma quali sono i punti da non lasciarsi sfuggire? Il Lago Nero (Crno Jezero), ombreggiato dal Picco di Meded e abbracciato da foreste di abete bianco europeo, abete rosso e pino silvestre, è il più suggestivo dei 18 laghi, composto da due piccoli laghetti, perfetto per nuotare e andare in barca o rilassarsi sulle sue sponde in uno scenario da fiaba.

Centro turistico del Parco e punto di partenza per le escursioni, è la raccolta città di montagna di Zabljak, stazione sciistica con 11 chilometri di piste da sci e snowboard. Immersa tra radure silenziose, pure sorgenti e torrenti, è l’ideale per riscoprire il contatto con la natura incontaminata e praticare attività sportive all’aria aperta nonché per assaggiare le specialità locali tra cui va citata la focaccia di granturco.

Ancora, da vedere il Ponte sul fiume Tara, conosciuto come “ponte di Djurdjevica“: con 5 arcate e una lunghezza di 365 metri, svetta al di sopra del canyon più grande del Montenegro. Lo splendido fiume, dalle acque cristalline, è perfetto per gli amanti del rafting.

Infine, meritano una visita il Lago di Zminje dal colore verde intenso, nel cuore della foresta a 1500 metri di altitudine, e il Lago di Jablan, vegliato dalla montagna Crvena Greda, tra il volo delle farfalle e il canto degli uccellini.

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Puoi dormire in questo castello e trascorrere una notte da fiaba

Sono fatti anche di suggestioni, storie ed emozioni, i viaggi che facciamo intorno al mondo. Gli stessi che ci invitano a esplorare il globo in lungo e in largo per scoprire e riscoprire tutta la bellezza che gli appartiene.

Nonostante, infatti, ci mettiamo in cammino per tanti e diversi motivi, l’obiettivo che accomuna tutti i viaggiatori è quello di vivere esperienze uniche e indimenticabili, che passano inevitabilmente per tutte le avventure che scegliamo di vivere.

E se è un’esperienza unica che volete vivere, che parla di principi e regnanti, di cavalieri e di favole, di storie e di leggende, allora c’è solo un posto da raggiungere al più presto. In un luogo non molto lontano, infatti, esiste un castello dalle fattezze meravigliose all’interno del quale è possibile dormire, e trascorrere così una notte da fiaba.

C’era una volta il Castello di Ooidonk

Il nostro viaggio di oggi ci conduce nei territori affascinanti delle Fiandre Orientali, proprio lì dove l’arte dei fiamminghi ha preso vita, sempre lì dove esistono paesaggi, città e campagne che ospitano castelli e torri, musei e beghinaggi, birrifici e canali.

Ed è proprio qui, sulla riva del fiume Leie, tra le città di Deinze e Gand, che si erge maestoso e possente un castello di incredibile bellezza che, per forme e lineamenti, sembra uscito da una fiaba.

Si tratta del Castello di Ooidonk, le cui origini affondano nel XIII secolo. Raso al suolo dai soldati austriaci nel secolo successivo, e distrutto da un incendio nel 1500, l’edificio venne ricostruito seguendo i dettami dello stile originale e assunse la forma che ancora oggi possiamo ammirare.

Impossibile non visitarlo durante un viaggio a Deinze o a Gand, il Castello di Ooidonk, infatti, è una meta imprescindibile per chi si appresta a esplorare le meraviglie delle Fiandre Orientali. Perché è una tappa obbligata lo si intuisce dalle fotografie che lo ritraggono: il castello, caratterizzato dallo stile architettonico spagnolo e fiammingo rinascimentale, permette di toccare con mano gli antichi fasti del territorio e di perdersi e immergersi in un’atmosfera favolistica.

Oggi il Castello di Ooidonk è abitato dal conte Henry e dalla sua famiglia, ma è comunque aperto al pubblico per le visite turistiche. Ma l’esperienza non finisce qui, perché alcune stanze dell’edificio sono prenotabili su Airbnb e permettono ai viaggiatori di vivere un’avventura indimenticabile, trasformandoli nei protagonisti di una fiaba per una o più notti.

Dormire in un castello: l’esperienza da fiaba

In questo storico castello, che fa da sfondo ai desideri più reconditi, è possibile trascorrere una o più notti all’insegna degli antichi fasti. Quattro camere dell’edificio, infatti, sono state restaurate, rinnovate e messe a disposizione di tutti i viaggiatori che arrivano nelle Fiandre Orientali.

Le stanze del Castello di Ooidonk sono prenotabili su Airbnb e sono dotate di tutti i comfort. A disposizione degli ospiti c’è anche una cucina attrezzata, un salone dove trascorrere momenti all’insegna del relax e una splendida terrazza che permette di contemplare la natura che si snoda intorno alla struttura.

Ad accogliere gli ospiti, invece, ci sono i proprietari in persona, il conte Henry e sua moglie Coralie ‘t Kint de Roodenbeke. La loro missione è quella di garantire a tutti i viaggiatori di vivere un’esperienza da fiaba.

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Viaggi illimitati sui treni con un solo biglietto: la nuova offerta

Basta un solo biglietto per viaggiare illimitatamente su tutti i treni regionali, per un mese intero: è questa la nuova offerta di cui approfittare subito, così da poter tornare a scoprire le infinite bellezze del nostro Paese senza spendere troppo. D’altra parte, il treno è forse il mezzo di trasporto migliore per i tragitti brevi, oltre ad essere una vera e propria esperienza da non lasciarsi sfuggire.

La nuova offerta per viaggiare in treno

Si chiama Promo FULL, ed è l’offerta lanciata da Trenitalia per iniziare alla grande il nuovo anno. Attiva da gennaio 2023, la promozione prevede l’acquisto di un unico biglietto per poter viaggiare senza limiti all’interno di una sola regione italiana. I passeggeri che decidono di aderire, dovranno comprare il tagliando di viaggio una sola volta e potranno sfruttarlo per un intero mese solare su tutti i treni regionali, regionali veloci e metropolitani (in seconda classe). Al momento, l’offerta è valida per le seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto.

Questa è una splendida notizia non solo per i tantissimi passeggeri che viaggiano quotidianamente per lavoro, ma anche per i turisti. Ora potremo infatti scegliere una meta a nostro piacere tra le tantissime splendide località italiane coperte dalla promozione, e poi semplicemente acquistare il biglietto unico e viaggiare in lungo e in largo entro i confini regionali, regalandoci un vero e proprio viaggio on the road (ma sui binari!). Il prezzo? Varia da regione a regione, e si va dai 90€ della Basilicata ai 145€ della Puglia.

Turismo, il treno è un vero trend

Perché viaggiare in treno? Questo è il mezzo di trasporto più amato dai turisti, soprattutto negli ultimi anni: un tempo considerata la scelta più veloce e comoda per spostarsi anche sui lunghi tragitti, era stato soppiantato dal boom dei viaggi in aereo. Ma da qualche tempo a questa parte abbiamo riscoperto il fascino dei treni, il loro muoversi “lento” attraversando splendidi paesaggi che possiamo ammirare dal finestrino senza doverci preoccupare della guida. Inoltre è un modo green di spostarsi, in particolar modo rispetto all’auto.

Approfittando delle offerte (proprio come la Promo FULL appena lanciata da Trenitalia), muoversi in treno è anche conveniente: mai come in questi ultimi mesi gli italiani guardano al risparmio, visti i prezzi ormai alle stelle per le vacanze. In realtà, c’è molto di più. Il treno può essere vissuto come una vera e propria esperienza, soprattutto nelle tratte “storiche” più affascinanti come quella leggendaria dell’Orient Express. In tutto il mondo stanno nascendo itinerari meravigliosi da percorrere a bordo di convogli d’epoca, e uno di questi (l’Orient Express La Dolce Vita) presto attraverserà il nostro Belpaese in tutto il suo splendore.

E che dire dei treni panoramici? Percorsi semplicemente incantevoli come quello affrontato dal Bernina Express, a cavallo tra Italia e Svizzera, permettono di godere di paesaggi unici al mondo comodamente seduti davanti a enormi vetrate che sostituiscono i più classici finestrini. Nel nostro Paese ce ne sono diversi da scoprire, come ad esempio il Treno del Foliage (che percorre la Val Vigezzo) o la Circumetnea, per andare alla scoperta dei deliziosi borghi abbarbicati alle pendici del vulcano siciliano.

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Occhi verso il cielo: dopo secoli torna la Cometa di Neanderthal

Ci mettiamo in viaggio per andare alla scoperta delle numerose meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo, spesso dimenticandoci che lo show naturale più bello e affascinante di sempre si trova proprio lì, sopra le nostre teste.

Da secoli, infatti, il cielo è il palcoscenico di uno spettacolo senza eguali, quello che vede la Luna, le stelle e i pianeti come assoluti protagonisti, compagni di un viaggio ideale che possiamo vivere ogni sera dopo il crepuscolo.

Quest’anno, poi, c’è un fitto calendario di eventi imperdibili che si alterneranno proprio sopra le nostre teste. Il prossimo prevede l’arrivo della Cometa di Neanderthal, un grande ritorno atteso da migliaia di anni. Sedetevi comodi e aguzzate la vista: lo spettacolo sta per iniziare.

Occhi puntati verso il cielo: lo spettacolo sta per iniziare

Stelle luminose e sciami meteorici, danze dei pianeti e notti oscure illuminate dalla grande Luna: questo 2023 si preannuncia favoloso per tutti gli appassionati di astronomia e per coloro che da sempre subiscono il fascino del cielo stellato. Gli eventi imperdibili, come abbiamo anticipato, sono tantissimi, motivo per il quale consigliamo di organizzare viaggi verso le destinazioni prive di inquinamento luminoso per garantirsi una visione strategica e nitida sui grandi spettacoli che si susseguiranno nel cielo.

Tra gli appuntamenti più attesi dell’anno c’è il grande ritorno di una cometa, non una qualsiasi ma quella di Neanderthal, che manca dal nostro cielo da migliaia di anni. È il suo nome a suggerirci che l’ultimo avvistamento risale proprio a quando sulla terra viveva l’uomo di Neanderthal.

Sono passati 52.000 anni, da quel momento, e proprio in questi giorni la cometa è tornata a mostrarsi nel nostro cielo. Gli esperti preannunciano già notti indimenticabili, illuminati proprio dalla sua scia e dai suoi colori. Ecco quando e come avvistarla.

Cometa di Neanderthal: quando e come ammirarla

Il suo nome ufficiale è C/2022 E3, ma tutti la conosciamo come cometa di Neanderthal. Gli esperti stanno seguendo la sua scia, caratterizzata da sfumature verdi e scintillanti, già dallo scorso marzo. Ma ora che la luminosità del corpo celeste è aumentata, potremmo ammirare anche noi questo spettacolo, anche a occhio nudo.

Il primo appuntamento da segnare in agenda è quello del 12 gennaio, giorno in cui la cometa si troverà nel punto più vicino al sole. Il 1 febbraio, invece, si troverà a 42 milioni di chilometri dalla Terra, raggiungendo il punto più vicino a noi. Se la distanza vi sembra tantissima, non vi sbagliate, ma questo avvicinamento ci permetterà di ammirare la cometa di Neanderthal nel suo massimo splendore.

Gli esperti dell’Unione Astrofili Italiani (Uai), annunciano che la cometa sarà visibile a occhio nudo a partire dal 24 gennaio, sempre se le condizioni meteo lo permetteranno. Il consiglio è quello di raggiungere luoghi bui e privi di inquinamento luminoso per avere una visuale più nitida.

Cosa aspettarci dall’osservazione ce lo mostra la Nasa, con la meravigliosa fotografia scattata da Dan Bartlett durante il passaggio della cometa nella costellazione settentrionale della Corona Boreale. Tuttavia, per ammirare nel dettaglio la coda della cometa, e quelle luci scintillanti che sfumano verso il verde, sarà necessario munirsi della giusta attrezzatura, come binocoli e cannocchiali.

In alternativa, potrete ammirare lo spettacolo comodamente seduti da casa, grazie al Virtual Telescope Project, che trasmetterà in diretta streaming le immagini della Cometa di Neanderthal.