Giunta alla terza stagione, la fiction Tv RAI “La porta rossa” piace per la trama davvero inusuale. Non è il solito giallo. In questo caso, l’ispettore di polizia, Leonardo Cagliostro (interpretato da Lino Guanciale), che è rimasto ucciso in modo misterioso, torna sotto forma di fantasma per indagare sul proprio assassinio. Lui vede tutto e tutti – inclusi i propri familiari – ma nessuno è in grado di scorgerlo, se non attraverso l’aiuto di una medium.
Le vicende fra thriller e mistero si svolgono in una delle città più belle d’Italia: Trieste. La co-protagonista della serie infatti è proprio lei, con le sue piazze, i suoi palazzi storici e i suoi scorci sul mare unici.
Le location della fiction “La porta rossa”
Innanzitutto, il Commissariato, dove sono state girate tantissime scene della fiction, è stato ricavato nel Palazzo Carciotti, ben riconoscibile anche dall’esterno. Si trova a Riva Tre Novembre, 13 (che un tempo prendeva il nome dallo stesso palazzo), nel centro storico di Trieste, all’inizio del Canal Grande. L’edificio settecentesco prende il nome dal suo primo proprietario, il commerciante greco Demetrio Carciotti, il cui nome è inciso sulla facciata e vi soggiornò per un breve periodo persino il Cancelliere austriaco Metternich.
Per la sua architettura e il portico che anticipa l’ingresso a palazzo spesso viene confuso per un teatro (il vicino Teatro Verdi gli somiglia molto). La cupola di rame con un’aquila napoleonica che sovrasta l’edificio però è inconfondibile. Gli ambienti interni sono riccamente decorati, con colonne, sculture, bassorilievi e pareti affrescate.
Cagliostro osserva ciò che accade in città da un punto panoramico, icona di Trieste. Nelle prime due serie si trattava dell’Ursus, un pontone-gru degli Anni ’30 del Novecento dichiarato Bene di interesse culturale come pezzo di archeologia industriale della città.
Nella terza stagione della serie la location è stata sostituita con il Faro della Vittoria, ben visibile e riconoscibile da chiunque giunga a Trieste. Non è soltanto un faro fondamentale per chi arriva via mare, ma è anche la commemorazione dei caduti e un simbolo della rinascita di Trieste dal dopoguerra.
Oltre che dal faro, l’ex ispettore ama guardare la propria città anche dalla cima della Torre dell’orologio che si trova nel Municipio affacciato sulla famosissima piazza dell’Unità d’Italia, la più grande e celebre di Trieste.
Ma chi seguen la serie riconoscerà altri luoghi del Capoluogo friulano. Come lo storico Palazzo Vivante, con la sua facciata gialla, dimora prestigiosa dell’alta borghesia triestina e oggi sede dell’ “Opera Figli del Popolo”; la Centrale Elettrica di Opicina che si trova sull’altopiano del Carso, lo stabilimento balneare Ausonia e la Cava di Sgonico.