Quando il calendario segna la fine di gennaio, ci ricorda non solo l’avvicinarsi della stagione delle grandi fioriture, ma anche l’arrivo di un periodo sorprendente, fatto di festeggiamenti folli, celebrazioni ironiche e irriverenti e tanto divertimento. Stiamo parlando del Carnevale, quel momento dell’anno dove tutto, o quasi, è concesso.
Una festa, questa antichissima e secolare, che affonda le sue origini in tempi lontani. Se è vero che oggi i festeggiamenti sono legati al mondo cattolico e al cristianesimo, è altrettanto vero che il folclore che appartiene al Carnevale è indissolubilmente legato ai lontani saturnali, le festività romane organizzate in onore del dio Saturno.
Sono molte le persone che durante questo periodo si mettono in viaggio, per perdersi e immergersi in tutte quelle atmosfere festose che, col tempo, sono diventate davvero iconiche. Ne sono un esempio il romantico ed elegante carnevale di Venezia, così come quello di Rio o di New Orleans. Ma c’è un altro evento tutto da scoprire, che differisce da quello romano che siamo soliti festeggiare, e che ci porta direttamente nella città di Milano. Stiamo parlando del Carnevale Ambrosiano.
C’era una volta la festa dei folli
Chi conosce bene Milano, o chi ci ha trascorso del tempo in città, avrà sicuramente celebrato almeno una volta nella vita il Carnevale Ambrosiano. Cambiano le date, ma anche le tradizioni che si celano dietro a questa festa e che differiscono da quello romano, che è in assoluto il più festeggiato.
I rito ambrosiano è perpetuato nelle chiese dell’arcidiocesi di Milano, e nelle diocesi dei territori vicini. La differenza più grande che emerge sta proprio nelle date che lo riguardano. L’ultimo giorno di Carnevale, infatti, non è il martedì grasso, ma il sabato.
Secondo gli storici, le origini del Carnevale Ambrosiano sono direttamente collegate alla figura di Sant’Ambrogio e alla sua richiesta di celebrare la Quaresima al suo ritorno dal pellegrinaggio. Secondo altri studiosi, invece, i riti vennero posticipati a causa di guerre e carestie che invasero la città proprio durante il periodo delle celebrazioni.
Sono diverse le fonti che parlano del Carnevale Ambrosiano già nel Medioevo. Conosciuto come festa dei folli, questo periodo inaugurava tutta una serie di feste irriverenti, ironiche e a tratti scandalose, che portavano in scena il capovolgimento dell’ordine societario. I poveri diventavano re, mentre i più ricchi e i personaggi altolocati era destinati a trasformarsi negli oggetti dello scherno.
Nonostante la celebrazione sia stata più volte censurata e bandita, a causa dei numerosi sbeffeggiamenti, la festa è sopravvissuta almeno fino al XVI secolo, per poi assumere le sembianze che conosciamo noi oggi.
Come e dove celebrare il Carnevale Ambrosiano
Oggi il Carnevale Ambrosiano segue molte delle tradizioni di quello romano che solitamente celebriamo. Carri allegorici, parate e feste si snodano nella città di Milano e nei territori di alcune diocesi limitrofe. Non mancano neanche i dolci caratteristici come le chiacchiere di Carnevale e i tortelli.
Come succede nel resto d’Italia e del mondo, infatti, parate e sfilate inondano il centro cittadino e i quartieri di Milano ospitando ogni anno un tema diverso. Solo che la data cambia: non si scende in strada il martedì grasso, ma il sabato successivo.
Se volete unirvi alle celebrazioni del Carnevale Ambrosiano quest’anno, la data da segnare in agenda è quella del 25 febbraio 2023. Non dimenticate di indossare la vostra maschera più bella!