È stato inaugurato alcuni giorni fa quel capolavoro che sembra destinato a entrare nella storia dell’arte di strada. E in effetti non è difficile immaginare che sarà proprio così dato che stiamo parlando del murale ecologico più grande del mondo.
A realizzarlo è stato l’artista venezuelano Oscar Olivares, un nome che sicuramente non è nuovo all’interno della scena artistica internazionale. Nonostante la sua giovane età, appena 23 anni, Olivares è già diventato il pioniere di un nuovo modo di fare arte, utilizzando il suo talento e la sua visione per creare dei murales ecologici, con l’obiettivo di riqualificare determinati territori ma soprattutto per sensibilizzare le persone sui cambiamenti climatici attraverso la consapevolezza, di cui l’arte si è fatta veicolo di comunicazione.
L’ultima sua opera, un capolavoro visionario completamente realizzato con tappi di bottiglie, è ora il più grande murale ecologico mai realizzato fino a questo momento. Grazie a quest’opera la città di Guatire, vicino Caracas, è diventata un esempio da seguire dal punto di vista dell’arte, del riciclo ma anche del lavoro di squadra, dato che per realizzare il murale sono state coinvolte attivamente più di 1000 persone appartenenti alla comunità del posto.
L’arte come strumento per sensibilizzare le persone
Negli ultimi anni la street art si è guadagnata un posto d’onore nella scena urbana, non solo rendendola più bella, ma anche contribuendo a questioni etiche e sociali. Argomenti importanti, come quello del cambiamento climatico, non sono solo i protagonisti di queste opere d’arte che stanno colorando la città ma sono dei veri e propri strumenti di consapevolezza accessibili a tutti.
Sono molti, infatti, i murales che parlano di sostenibilità, di ambiente e di salvaguardia del pianeta. Lo fanno con le raffigurazioni, ma anche con gli strumenti utilizzati per la loro realizzazione come vernici ecologiche e pitture antismog. Così gli artisti di tutto il mondo si sono fatti carico di di un’importante missione, quella di diffondere la consapevolezza e renderla accessibile a tutti.
E così ha fatto anche Oscar Olivares che, nonostante la sua giovane età, ha già firmato quello che è considerato il murale ecologico più grande del mondo. Non è l’unico, però, realizzato dall’artista che in solo 5 mesi ha creato opere di street art anche in altre città del Paese. Utilizzando 850.000 tappi di plastica, recuperati dai rifiuti, Olivares ha colorato Táchira, Zulia e Aragua, fino ad arrivare a Guatire, l’ultima tappa di un tour ecosostenibile che parla di presente e futuro, di consapevolezza e attenzione verso le persone e verso il pianeta.
Il più grande murales ecologico del mondo
Dopo aver lasciato il segno in diversi territori del Venezuela, Oscar Olivares è arrivato a Guatire, nello stato di Miranda, per firmare il suo più importante capolavoro. Utilizzando oltre 400000 tappi di bottiglie, e coinvolgendo l’intera comunità della città, ha creato un murale di immensa bellezza. Il lavoro, che è durato circa un mese e mezzo, ha visto nascere il murale ecologico più grande mai realizzato fino a questo momento, promuovendo valori come il riciclo e la consapevolezza ecologica.
Ma il lavoro, per Oscar Olivares, non termina qui. Dopo aver inaugurato il suo grande murale a Guatire, infatti, l’artista si è messo in viaggio verso la prossima città per realizzare una nuova opera.