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Dicembre a Brunico: la città si accende di magia

Con l’arrivo di novembre inizia ufficialmente quel periodo durante il quale possiamo organizzare i nostri viaggi. Non avventure qualsiasi, intendiamoci, ma quelle che ci conducono direttamente nel fantastico mondo del Natale.

Tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, infatti, le città che conosciamo si trasformano in cartoline incantate. Mentre le luci scintillanti illuminano le strade, le piazze e i quartieri al crepuscolo, nell’aria si diffonde il dolce profumo di mandorle tostate e vin brulé mentre tutto intorno allegre melodie si trasformano nella colonna sonora delle nostre più belle vacanze natalizie.

È la magia del Natale che prende vita, e che non lascia immune nessuno. La stessa che si prepara a invadere Brunico, il capoluogo storico, culturale ed economico della Val Pusteria. Preparate le valigie, si parte!

Natale a Brunico: cosa fare e cosa vedere

Incastonata alla stregua di un tesoro prezioso nello straordinario e autentico paesaggio della Regione Turistica del Plan de Corones, e fiancheggiata dalle Valli di Tures e Aurina, Brunico è da sempre una delle mete più amate dagli amanti della natura e degli sport invernali, nonché sede del comprensorio della Val Pusteria.

La città è un vero e proprio gioiello da scoprire, in ogni stagione dell’anno. Dal delizioso centro storico caratterizzato da botteghe, caffè e negozi tradizionali passando per la natura che la circonda tutto intorno, e che qui è assoluta protagonista. Brunico è la destinazione ideale per trascorrere vacanze invernali all’insegna del relax e della natura, godendo di tutto ciò che la montagna può offrire: sport, passeggiate romantiche e scorci incantati, e poi ancora buona cucina e tradizioni secolari.

Ma è nel periodo di Natale che Brunico dà il meglio di sé, sprigionando una magia straordinaria in ogni angolo, strada e quartiere. Mentre la neve incornicia il paesaggio e trasforma la città in una vera e propria cartolina invernale, l’Avvento alpino prende vita incantando cittadini e viaggiatori di ogni età e provenienti da ogni dove. Ecco quali sono gli appuntamenti imperdibili.

Gli appuntamenti imperdibili

Se state pensato di organizzare un viaggio per andare alla scoperta delle più straordinarie atmosfere natalizie, allora Brunico è la destinazione giusta da raggiungere. A Partire dal 25 novembre, infatti, il caratteristico mercatino di Natale si prepara a invadere completamente la città.

Ai piedi della maestosa cima innevata del Plan de Corones, oltre 30 graziose casette di legno animeranno il centro storico e le strade illuminate a festa. Lasciatevi guidare dal profumo del brulé e dei dolcetti tipici appena sfornati per raggiungere questo luogo incantato che vi permetterà di perdervi e immergervi nella straordinaria atmosfera natalizia.

Sarà questa l’occasione perfetta per deliziare il palato con la gastronomia locale, ma anche per scoprire l’artigianato artistico e locale e per comprare souvenir e regali legati alla tradizione del posto.

Oltre al mercatino di Natale nel cuore di Brunico, la città sarà animata da diversi eventi con un unico obiettivo: far vivere la magia del Natale. Cori e gruppi intoneranno le colonne sonore delle vacanze natalizie mentre saranno organizzate diverse attività per i più piccoli. Tra gli appuntamenti imperdibili c’è sicuramente la sfilata di San Nicolò, quella dove appaiono anche i Krampus, i diavoli travestiti e mascherati che accompagno il Santo in una delle manifestazioni più attese di tutto l’Alto Adige.

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Questo è lo stadio più spettacolare del mondo: ti sorprenderà

Non si possono contare sulle dita di una mano tutte le meraviglie che popolano il mondo, le stesse che capeggiano le nostre travel wish list e che ci invitano ogni giorno a metterci in viaggio.

Lo facciamo per raggiungere le opere ingegneristiche e i capolavori architettonici firmati dall’uomo, per esplorare le attrazioni sensazionali che con i secoli si sono trasformate nei simboli di città e Paesi e per scoprire le aree archeologiche di estrema importanza che conservano e valorizzano le testimonianze storiche dell’intera umanità. Ma lo facciamo anche per osservare l’immenso patrimonio paesaggistico plasmato sapientemente da Madre Natura.

Il viaggio che vi proponiamo oggi, però, non ci porta in questa luoghi. Non sarà un’avventura alla scoperta di una delle meraviglie del mondo antico o moderno, né tanto meno di qualche miracolo della natura, ma di uno stadio. Non uno qualsiasi, ma il più spettacolare e suggestivo mai costruito fino a questo momento.

Lo stadio più bello del mondo

È un viaggio particolare e inedito quello che vogliamo fare oggi insieme a voi, ma non per questo meno straordinario. Sì perché la destinazione è un campo di calcio, uno stadio incredibile che sin dalla sua costruzione ha attirato la curiosità e l’interesse di moltissime persone. E non si tratta di una meta cara solo agli appassionati dello sport in questione, perché lo stadio di cui parliamo oggi è davvero un capolavoro visivo incastonato in un paesaggio mozzafiato destinato a incantare chiunque lo sorvoli, anche chi non ama il calcio.

Ci troviamo in Norvegia, e più precisamente a Henningsvaer, un pittoresco e delizioso villaggio di pescatori delle Isole Lofoten, nonché una delle mete turistiche più rinomate e frequentate dell’intero territorio. Diviso a metà dal canale principale, e per questo ribattezzato anche la Piccola Venezia delle Lofoten, il paese dei pescatori è caratterizzato da un’atmosfera sospesa e quasi incantata, scandita solo dal ritmo delle barche colorate in continuo movimento.

Un viaggio in questa destinazione consente di andare alla scoperta di uno dei villaggi più caratteristici e tradizionali delle Lofoten e di tutta la Norvegia, ma permette anche di ammirare quello che è lo stadio più bello del mondo. L’Henningsvaer Stadion, che prende il nome proprio dall’omonimo villaggio, è uno stadio galleggiante, circondato dal Mar di Norvegia. Il campo, infatti, è stato costruito su un piccolo isolotto roccioso collegato all’isola principale da un ponte.

Henningsvaer Stadium

Fonte: iStock

Henningsvaer Stadion

Benvenuti all’Henningsvaer Stadion

Il campo da calcio è stato realizzato su uno degli isolotti rocciosi emersi dalle acque del Mar di Norvegia, proprio nel cuore delle Lofoten. La superficie è stata livellata e ricoperta con un prato sintetico sul quale poi è stato costruito uno stadio che, come si evince dalle foto, non ha nulla a che vedere con le più moderne e avveniristiche costruzioni nel resto del mondo. Eppure si tratta di un vero e proprio capolavoro dell’uomo, al punto tale che qualcuno lo ha già ribattezzato come l’ottava meraviglia del mondo.

All’Henningsvaer Stadion non ci sono tribune, né tanto meno sono ospitate dispute internazionali o mondiali. A giocare nello stadio, costruito per il club calcistico di Henningsvaer, ci sono solo le squadre amatoriali. Ma questo non influisce in nessun modo sulla sua straordinarietà che, anzi, lo ha trasformato in una vera e propria attrazione turistica, non solo per la posizione strategica, ma anche per il panorama mozzafiato e naturale che si snoda tutto intorno.

Curiosità sull’Henningsvaer Stadion

Essendo completamente circondato dall’acqua, intorno al campo sono state posizionate delle griglie laterali realizzate con le rastrelliere utilizzate per l’essicazione del merluzzo. La loro presenza impedisce che la palla finisca in nel mare.

Henningsvaer Stadium

Fonte: iStock

Henningsvaer Stadion

 

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Foreste urbane: in Lombardia si riscopre il verde fuori città

Una serie di giornate interamente dedicate alla scoperta, o ri-scoperta, delle aree boschive, ma anche dei parchi, delle zone verdi e del paesaggio naturale che sorge intorno alle città lombarde. Un viaggio a tappe, che dal 5 al 27 novembre, accompagnerà i visitatori verso una presa di coscienza e conoscenza di ciò che li circonda, in una serie di escursioni guidate volte alla scoperta dei luoghi e dei boschi dietro casa e che meritano di essere tutelati e preservati nel tempo.

L’iniziativa

Cammina Foreste Urbane”, questo il nome del progetto, è un’iniziativa promossa da Ersaf in collaborazione con Legambiente Lombardia e realizzata con il sostegno di Lipu, CAI e Federparchi, che si sviluppa in ben 50 appuntamenti sparsi per tutta la Lombardia, con lo scopo di far conoscere le aree boschive urbane e periurbane delle Regione, promuovendo la progettazione di nuove aree e di una più massiccia “cura partecipata” del verde comune.

Tra le tappe previste dall’iniziativa e che verranno visitate, spiccano parchi molto noti come il Bosconcittà o il Parco Nord, intorno a Milano, e altre zone verdi che sono state formalizzate solo di recente. Ma non solo. Tra i protagonisti green di questo tour nella natura ci sono anche le aree curate da comitati spontanei e il cui lavoro punta sia al mantenimento delle zone stesse che alla possibilità di farle diventare aree protette, in un’esperienza che vuole aumentare la consapevolezza del patrimonio naturale regionale e dell’importanza che l’uomo ha nella sua tutela.

La tappe di “Cammina Foreste Urbane”

Per esempio visitando il PLIS “Parco delle Roggìe”, a Magnago, in una visita a cura di Legambiente Busto che, a partire dalle 14 del 6 di novembre, donerà la possibilità di scoprire un’area boschiva di querce davvero unica, un vero e proprio corridoio verde che collega il Parco Alto Milanese al Ticino, o provando l’ebrezza di passeggiare tra i colori del foliage dei boschi di Sumirago, il 13 Novembre dalle ore 9.30, in una visita a cura di Legambiente Castronno che vale davvero la pena di vivere.

Ma non solo, perché le tappe dell’iniziativa “Cammina Foreste Urbane” sono davvero tante, alcune della quali verranno proposte nel weekend del 19 e 20 novembre e che andranno a toccare le aree verdi e boschive tra i territori del Varesotto, Alto Milanese e Bassa Comasca. Come quello promosso da Legambiente Parabiago, che il 19 novembre porterà alla scoperta del Plis del Roccolo, un caratteristico bosco di pianura che una volta veniva usato per il “roccolo” appunto, un sistema utilizzato per la caccia degli uccelli.

Nell’area del Saronnese, invece, il 19 e 20 Novembre si andrà a fa visita al Lura, un torrente intorno al quale sono nate delle aree verdi periurbane e di cui beneficiano i cittadini del posto.

Uscite pensate per rendere più partecipe la comunità verso la salvaguardia del patrimonio boschivo e naturale delle aree che circondano le città in cui si vive, promuovendo un concetto di cura partecipativa e attenzione mirata alla tutela delle stesse, per preservare l’estremo valore naturale di queste aree e incrementare la possibilità di crearne di nuove, prendendosi cura dell’ambiente e, di conseguenza, anche di sé.

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La Provenza raccontata da Ridley Scott e Peter Mayle è anche in Italia

È veramente difficile trovare qualcuno che non abbia visto “Un’ottima annata”, il film del 2006 diretto da Ridley Scott e tratto dal romanzo omonimo di Peter Mayle. Un lungometraggio girato in una regione francese inondata di luce e che per molto tempo è stata anche la casa di entrambi gli artisti: la Provenza.

Un territorio che si distingue per essere unico nel suo genere e che è in grado di dare vita a dei prodotti che è quasi impossibile ricreare altrove. La buona notizia è che adesso sono disponibili in tutta la loro originalità anche in Italia. Ma prima di svelarvi come ottenere le varie eccellenze, facciamo insieme un viaggio in questa incantevole terra attraverso i luoghi del film e le opere letterarie di Mayle.

La Provenza di Ridley Scott e Peter Mayle

La Provenza di Ridley Scott è quella del Luberon, un territorio costellato di villaggi che lasciano davvero senza fiato. Uno di questi è Gordes, elegantemente arroccato su una collina e impreziosito da edifici di roccia bianca che cambiano colore in base al passare delle ore.

Tornato alla ribalta grazie a “Un’ottima annata” anche Bonnieux, un paesino che possiede antiche chiese, imponenti mura e viuzze caratteristiche che affascinano qualsiasi viaggiatore. Così come Lacoste, che dalla cima della collina su cui è posizionato regala un panorama che arriva dritto al cuore.

Poi ancora Ménerbe, un villaggio-fortezza che si estende su un sinuoso promontorio roccioso. Infine, Lourmarin che, a differenza degli altri, è adagiato ai piedi della Combe de Lourmarin, un’incredibile gola che separa in due parti il Massiccio del Luberon.

Peter Mayle, invece, ci porta in una Provenza che dà il meglio di sé. Come quella che si può scoprire nel suo romanzo autobiografico, “Un anno in Provenza”, che racconta anche delle maestrie artigiane che lavorano i prodotti di questo territorio. Oppure “La mia Provenza”, dove si evince che questa è una zona che sembra attingere dalle cose semplici, dalla terra, dai colori e i profumi della natura, senza dimenticare le tradizioni e le usanze popolari che qui vengono custodite e preservate.

Modi di essere che danno vita a un mondo di eccellenze eterogenee in cui la lavanda è il naturale vessillo.

I prodotti della Provenza direttamente a casa tua

Ed è proprio dalla consapevolezza delle unicità di questa terra che è nato Come in Provenza, un negozio virtuale italiano che mette a disposizione tantissimi prodotti che sono stati visti creare direttamente dalle mani dei mastri artigiani provenzali.

Il catalogo è davvero ricco e in grado di accontentare qualsiasi esigenza. Senza ombra di dubbio la star della situazione è la lavanda, una pianta aromatica dalle numerose virtù poiché è antisettica, calmante e cicatrizzante. Con essa, ma anche con altre ricchezze del territorio, vengono realizzati prodotti per il corpo che sono naturali e autentici. Veri e propri capolavori che si ispirano alla natura provenzale, alle sue colline profumate e ai suoi immensi campi in fiore.

Straordinari anche i profumi che nascono da materiali naturali e secondo piramidi olfattive precise e complesse. Fragranze ispirate alla grazia della natura della zona e delle sue luci.

Non mancano gli articoli cosmetici e per il benessere a base di materie prime naturali ed ecologiche provenienti dalla Provenza e dal Mediterraneo.

Poi i tessuti provenzali che possono far nascere il sole sulle tavole, inebriare le stanze con il profumo di lavanda e molto altro ancora. In poche parole, sono in grado di portare nelle nostre case il cuore della Provenza.

E ancora le ceramiche che sono famose per i colori sgargianti che attingono ai temi della natura locale e ai soggetti della terra tra cui le cicale, le olive, la lavanda e le ocre. Così come la gastronomia, le famose erbe, il delizioso miele e le imperdibili tisane.

Insomma, adesso grazie a Come in Provenza è possibile avere a casa propria le tipicità uniche di quei luoghi che si possono trovare solo nel Luberon.

Contenuto offerto da Come In Provenza

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Le idilliache isole caraibiche di cui forse non avete mai sentito parlare

“Vedrai, a Cartagena de Indias ogni cosa è diversa. Questa solitudine senza tristezza, questo oceano incessante, questa immensa sensazione di essere arrivato”, scriveva il premio Nobel Gabriel García Márquez. Città dalle tante anime e Patrimonio dell’Umanità UNESCO, la perla portuale della Colombia ha molto da offrire, ma ciò che forse non tutti sanno è che al largo delle sue coste fluttuano sulle acque cristalline piccole isole caraibiche che vale la pena scoprire.

Tierra Bomba e Isole del Rosario, piccole e splendide

A pochi minuti di barca da Cartagena ci si imbatte nell’isola di Tierra Bomba, che si estende per circa venti chilometri quadrati e fa parte della baia della città e della sua storia politica e culturale. Le tranquille spiagge di sabbia bianca e le acque azzurre, oltre alle ricchezze storiche e naturali, hanno reso questo luogo una destinazione da sogno, ideale per sfuggire al trambusto cittadino e alle spiagge più affollate della terraferma. Vi si possono ammirare anche le rovine di un castello del XVII secolo distrutto durante le battaglie passate.

Sono invece 27 le Isole del Rosario, a 60 miglia da Cartagena, circondate da barriere coralline incontaminate e da un mare di ogni tonalità tra l’indaco e il verde lime. L’arcipelago è protetto come Parco Naturale Nazionale, con quattro isole completamente off limits. Sulle due più grandi – Isla Grande e Isla del Rosario – si trovano hotel, pensioni, servizi e programmi di immersioni e sport acquatici. Pur essendo fattibile come escursione giornaliera, meritano una sosta di una o due notti, e sono più tranquille la sera, quando buona parte dei turisti ritorna in città. Nell’entroterra si può visitare la lussuosa villa abbandonata che un tempo apparteneva a Pablo Escobar.

Barú e Providencia, due gioielli caraibici

Barú condivide lo stesso mare edenico delle Isole del Rosario, ma di ‘isola’ ha soltanto il nome, separata com’è dalla terraferma da un sottile canale e collegata da un ponte. È famosa per le sue sabbie bianche e rosa, oltre che per le acque cristalline che permettono di vedere i fondali e i numerosi pesci colorati, e che danno la sensazione di trovarsi su un’isola tropicale. Gli appassionati di birdwatching vengono qui per ammirare “la più grande voliera del Sud America”. La maggior parte delle spiagge sono private, mentre la bellissima Playa Blanca è l’unica spiaggia pubblica.

Un altro paradiso nel Mar dei Caraibi è l’isola di Providencia, a poco più di 80 chilometri dalla costa colombiana e a 150 chilometri dal Nicaragua. Quando sbarcate, potete iniziare il vostro tour dalla più grande barriera corallina del Paese e la terza barriera corallina più lunga del mondo, presso l’Old Providence McBean Lagoon National Nature Park. È inoltre possibile godere di una splendida vista sul mare dei sette colori di San Andres dalla cima del Cangrejo Cay, a un’altezza di circa 30 metri. Si raggiunge il Parco prendendo una barca da Providencia, con l’opportunità di godere del panorama su Cayo de los Tres Hermanos e Cayo de la Cabeza de Morgan. Il luogo ideale per gli amanti dell’ecoturismo e delle attività acquatiche come le immersioni e lo snorkeling, grazie alla biodiversità che si può ammirare nelle sue acque cristalline.

Playa Blanca Baru
La bianchissima spiaggia di Playa Blanca a Barú
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La nave di lusso che ospiterà le wag ai Mondiali del Qatar

Il Qatar si sta preparando ad accogliere migliaia di tifosi per i Mondiali di calcio che inizieranno il prossimo 20 novembre a Doha.

Oltre ai grattacieli costruiti in tempi record che ospiteranno nuovi hotel, che andranno ad aggiungersi ai numerosi già presenti nella Capitale, saranno organizzati alloggi temporanei decisamente originali. Tra questi, alcune navi da crociera attraccate al porto per tutta la durata dell’evento sportivo.

Dove soggiorneranno le wag inglesi

Ed è proprio a bordo di una di queste che saranno ospitate le wag (wives and girlfriends) della nazionale britannica. Le mogli e le famiglie dei calciatori inglesi, infatti, soggiorneranno a bordo della nuova e lussuosissima MSC World Europa, che sarà varata proprio a Doha il prossimo 13 novembre.

La nave più innovativa del mondo

L’ammiraglia, che proprio in questi giorni ha lasciato i Chantiers de l’Atlantique di Saint-Nazaire, in Francia, e che sta attraversando il Canale di Suez diretta in Qatar, sarà una vera chicca. Oltre a essere “vergine” e a consentire quindi alle wag – e anche a molti tifosi – di essere i primi a salire a bordo e a dormire nei letti delle splendide cabine, è la prima di una nuova generazione di navi, quelle super green, alimentate a gas naturale liquefatto (GNL).

Lungo 333,3 metri e con una stazza di 205.700 tonnellate, questo palazzo galleggiante potrà ospitare fino a 6.761 passeggeri.

Avrà anche un design innovativo, con una prua mai vista prima d’ora. Non ha solo un valore estetico, ma ha lo scopo di migliorare la stabilità della nave offrendo un comfort maggiore per gli ospiti.

Calciatori off limits

Secondo i tabloid britannici, i calciatori inglesi (26 in tutto, tra titolari e riserve), però, non potranno salire a bordo per far visita alle loro mogli/compagne/fidanzate perché dovranno restare in ritiro per tutta la durata del loro Mondiale, anche per questioni sanitarie. Alloggeranno comunque in un resort di lusso, il Souq Al Wakra, che si trova proprio nello storico souq di Doha, ricreato in stile mediorientale con confortevoli suite e una splendida piscina esotica circondata da palme.

A bordo, ogni lusso

Le wag dovranno quindi consolarsi con tutti i lussi offerti a bordo della nave, dai negozi alla spa fino al più lungo prendisole presente su una nave da crociera dove ci sono ben sei piscine e 14 vasche con idromassaggio.

Potranno cambiare ristorante ogni giorno scegliendo tra i 13 a bordo, bere una pinta di birra, per non sentire la mancanza di casa, nel micro-birrificio creato o seguire un corso di mixology per imparare a creare il proprio cocktail preferito e riproporlo ai propri compagni una volta terminata la FIFA World Cup. Una vera fatica, insomma.

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Zurigo sta per trasformarsi in un albergo diffuso a tema natalizio

L’autunno inoltrato è meraviglioso, non solo perché è questo il periodo durante il quale la natura mette in scena i suoi spettacoli più belli, ma anche e soprattutto perché è questo il momento in cui tutti gli amanti del Natale possono iniziare il countdown che li separa dall’arrivo dell’Avvento.

È lo stesso periodo durante il quale possiamo organizzare quei viaggi straordinari che ci portano alla scoperta di città che si trasformano in autentiche cartoline, consentendoci di toccare con mano tutta la magia che appartiene il Natale.

Ed è proprio quella stessa magia che si appresta a invadere completamente Zurigo. Dal 25 novembre, infatti, la città svizzera si trasformerà in un albergo diffuso a tema natalizio. Preparate le valigie, si parte!

Bentornati all’HOTEL NOËL

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio a Zurigo. La città situata nel nord della Svizzera ospita una storia antichissima le cui testimonianze sopravvivono nel delizioso centro storico che si sviluppa sulle rive del Limmat, nelle passeggiate suggestive e nelle pittoresche viuzze dell’Altstadt.

Sono tante le cose da fare e da vedere in questa città che stupisce in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Ma c’è qualcosa di straordinariamente magico che accade qui quando il Natale arriva. Come molte altre città, infatti, anche quella svizzera si accende di magia durante il periodo dell’Avvento. Ci sono i mercatini di Natale, da quello antichissimo che si snoda lungo il centro storico, a quelli più recenti che popolano le strade e le piazze, e tutti sono destinati a incantare.

E mentre le luci della città illuminano il cammino di cittadini e viaggiatori, e il profumo di mandorle tostate e vin brulé li conducono nei luoghi più caratteristici, c’è un’altra magia che prende vita ed è quella che porta il nome di HOTEL NOËL.

Dal 25 novembre, data che corrisponde con l’inizio del magico periodo natalizio zurighese, torna il progetto HOTEL NOËL, reduce dal grande successo dello scorso anno.

Anche per questa stagione natalizia dieci artisti allestiranno e decoreranno, con le loro opere, una camera in dieci hotel zurighesi all’insegna del motto “The Christmas Paradox”, trasformando la città in un grande albergo diffuso dove l’arte sarà assoluta protagonista.

Dormire in una stanza d’artista nella splendida cornice natalizia di Zurigo

Saranno 10 le camere allestite da artisti locali di fama internazionale in tutta la città che si preparano a diventare i migliori punti di partenza e di ritorno durante un viaggio organizzato per esplorare la magia di Zurigo sapientemente abbigliata a festa.

Ogni camera, infatti, si trasformerà in un’opera d’arte vivente in cui lo spirito natalizio è interpretato in maniera soggettiva da ciascun artista coinvolto. Sarà possibile, quindi, dormire all’interno di alloggi che per forme e colori, evocano oggetti, storie e situazioni che appartengono al Natale come quel calendario dell’Avvento pensato da Ingo Giezendanner per il Pop Up Hotel Krone Zurich.

L’originale albergo diffuso sarà inaugurato il 24 novembre con un vernissage aperto al pubblico in tutte le 10 camere allestite per l’occasione. Dopo di che sarà possibile prenotare una delle stanze per vivere una delle esperienze più incredibili e magiche di questo Natale.

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Riparte il treno storico per la Valle dei Templi

Partirà da Palermo alla volta del Parco Archeologico Valle dei Templi ad Agrigento e il borgo marinaro di Porto Empedocle, il treno storico che percorre una delle linee più panoramiche della Sicilia. L’iniziativa, in programma domenica 6 novembre, offrirà ai turisti a bordo un programma ricco di eventi, che punta a soddisfare le esigenze di chi vuole vivere una giornata alla scoperta di storia, cultura e tradizioni di luoghi splendidi.

Le fermate del treno storico

Il treno storico partirà alle ore 7.50 dalla stazione di Palermo Centrale ed effettuerà fermate intermedie nelle stazioni di Bagheria, Termini Imerese, Roccapalumba-Alia, Cammarata San Giovanni Gemini, Aragona Caldare e Agrigento Bassa. Alle 11.15 il convoglio d’epoca raggiungerà la stazione tempio di Vulcano, rinnovata di recente e ubicata nel cuore della Valle dei Templi, dove di recente è stata fatta un’incredibile scoperta.

Qui i passeggeri potranno scendere e trascorrere una giornata all’interno del leggendario Giardino della Kolymbethra, accolti dalle guide del Fondo Ambiente Italiano (FAI). Come tutte le prime domeniche del mese, l’accesso al Parco archeologico sarà gratuito.

Chi invece intende proseguire il proprio viaggio fino a Porto Empedocle, potrà raggiungere in treno l’ottocentesca stazione del borgo in provincia di Agrigento, con arrivo alle 11.33. I viaggiatori avranno l’opportunità di visitare il Parco ferroviario, per poi proseguire il tour alla scoperta di Porto Empedocle con le guide dell’Archeoclub Agrigento che propongono tre escursioni tra i luoghi della Vigata di Andrea Camilleri, il Lido Marinella e la meravigliosa Scala dei Turchi. Il convoglio di ritorno partirà dalla stazione di Porto Empedocle Succursale alle 17.07 e da Tempio di Vulcano alle 17.15, con arrivo a Palermo previsto per le 20.26.

Giardino della Kolymbethra, gioiello della Valle dei Templi

In greco, Kolymbethra indica un tipo di piscina utilizzata in età romana per giochi acquatici. Prima “sontuosa piscina popolata da pesci e da cigni” di cui scrive lo storico greco Diodoro siculo, una volta interrata diventa un fertile orto-frutteto. Quando poi si aggiungono gli agrumi, prende la denominazione di “giardino”, come si usa chiamare in Sicilia gli agrumeti tradizionali.

Il Giardino della Kolymbethra è coltivato in una piccola valle tra il tempio dei Dioscuri e il tempio di Vulcano (o di Efesto), nel sito identificato con l’antico bacino artificiale costruito per volere del tiranno Terone dopo la vittoria nella battaglia di Himera, nel 480 a.C.

Il giardino, non più coltivato dagli anni ’80, è stato recuperato al suo uso originario e alla fruizione ad opera del FAI, e oggi riassume in 6 ettari il paesaggio agrario e naturale della Valle dei Templi, fiore all’occhiello di Agrigento. La bellezza della Kolymbethra è legata alla forma degli alberi e al fascino del fenomeno della rifioritura, per cui frutti e fiori si succedono ininterrottamente nel corso delle stagioni, all’ombra e alla frescura assicurate dalla chioma sempreverde.

Nelle zone più scoscese, si trovano le piante della macchia mediterranea, mentre al di là del piccolo fiume c’è un agrumeto, uno degli ultimi “giardini” siciliani, con limoni, mandarini e aranci di antiche varietà, irrigato secondo le tecniche della tradizione araba. Dove l’acqua non arriva, si possono ammirare gelsi, carrubi, fichi dìindia, mandorli, mirti e olivi “saraceni”. Un luogo unico, immerso in uno dei siti archeologici più grandi del mondo. Un patrimonio paesaggistico, quello del Parco archeologico Valle dei Templ, estremamente vario e di straordinaria bellezza, frutto della commistione fra elementi naturali originari e l’azione millenaria dell’essere umano.

Giardino Kolymbethra
Lo splendido Giardino della Kolymbethra
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6mila chilometri lungo il Cammino di Margherita d’Austria

Un nuovo cammino, lungo 6.000 chilometri, forse il più lungo del mondo, ripercorre uno dei momenti storici più importanti, ma anche meno noti, d’Italia e d’Europa.

Il nuovo cammino di Margherita d’Austria, figlia dell’imperatore Carlo V d’Asburgo e della sua amante Giovanna van der Gheynst, che amava farsi chiamare “Madama” (da cui il celebre Palazzo Madama a Roma, oggi sede del Senato della Repubblica italiana) attraversa mezza Italia e mezza Europa, toccando, in quattro nazioni, i luoghi più significativi legati a questo personaggio storico.

Il cammino di Margherita d’Austria

Il trekking escursionistico ripercorre antiche vie, casati e feudi appartenuti agli Asburgo. Un cammino già tracciato su carta ma che aveva bisogno di essere ufficialmente riconosciuto.

Margherita fu, infatti, governatrice dei Paesi Bassi spagnoli, ma era signora di una serie di feudi italiani. Dal primo marito, Alessandro de’ Medici, ottenne, tra gli altri, i titoli di duchessa consorte di Firenze, mentre dal secondo, Ottavio Farnese, di duchessa di Parma e Piacenza.

L’itinerario

L’itinerario collega Napoli con Oudenaarde, in Belgio, città natale di Margherita d’Austria (1522), e passa per Roma, L’Aquila (dove visse per lungo tempo e dove, ancora oggi, esiste il Palazzo Margherita, sede del municipio), Ascoli Piceno, Parma e Piacenza.

Diverse le varianti che si possono percorrere e che abbracciano i casati e i feudi appartenuti a Margherita nelle provincie di Rieti (soggiornò nel pittoresco borgo di Leonessa, ai piedi del Terminillo, e visse a Cittaducale, una splendida città-fortezza immersa nella Sabina), di Roma (tra cui Castel Madama, dove ogni anno, la seconda settimana di luglio, si celebra in suo nome il Palio di Madama Margherita), di Viterbo e in Emilia-Romagna, incluso San Marino.

Una volta superato l’arco alpino, in Piemonte, il cammino prosegue in Svizzera per poi toccare Reims, in Francia, Bruxelles, per concludersi a Oudenaarde, villaggio celebre per essere un capolavoro del gotico.

Il progetto del cammino di Margherita d’Austria, che ha lo scopo di valorizzare un patrimonio storico in forma assolutamente sostenibile e slow, è nato da un’iniziativa di tre associazioni di Ortona, in Abruzzo, la SearchGo, il Progetto Ortona 2.0 e NoveZeroSei.

E, in lavorazione, c’è già il progetto di un nuovo cammino, quello sulle tracce dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, padre naturale di Margherita, a cui ne seguiranno altri che ripercorreranno le gesta dell’intero casato.

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Natale a casa Windsor: aperte le porte delle residenze reali

Il Natale è quel periodo che fa sognare a occhi aperti, che fa impazzire grandi e bambini. Quello durante il quale tutto ciò che conosciamo si trasforma di incredibile meraviglia. Le case, le facciate degli edifici, le strade, le piazze e i quartieri s’illuminano di bellezza, mentre nell’aria si diffondono profumi e suoni che incantano e lasciano senza fiato.

A partire dal 1° dicembre, e anche un po’ prima, la magia si diffonde in ogni angolo del mondo, permettendo a viaggiatori, turisti e cittadini di toccare con mano il miracolo natalizio. E se è vero che ogni luogo del pianeta diventa incredibilmente speciale in questo periodo, è altrettanto vero che ci sono alcune destinazioni che incantano, come loro solo sanno fare.

Oltre i mercatini, che sono sempre in cima alle nostre travel wish list, c’è qualcosa di davvero straordinario che possiamo fare quest’anno a partire dall’ultima settimana di novembre: trascorrere il Natale all’interno delle residenze della famiglia reale. Scopriamo come.

Natale a casa Windsor

Per gli appassionati di principi, cavalieri e regnanti, i castelli rappresentano una meta assolutamente da raggiungere. E quale Paese, se non il Regno Unito, è l’emblema delle storie reali? Qui è possibile andare alla scoperta di fortezze, castelli fiabeschi e leggendari e lasciarsi suggestionare da tutte le storie conservate al loro interno.

Sempre qui è possibile ammirare quello che è il più grande, antico e celebre castello del mondo, quello della residenza della famiglia reale inglese.

Situato nella contea del Berkshire, nel Regno Unito, il Castello di Windsor ha da sempre ricoperto un ruolo fondamentale all’interno della storia del Paese, non solo per la sua fondazione, che risale al XI secolo per volontà di Guglielmo I il Conquistatore, ma anche per la sua architettura, e soprattutto per il suo antico legame con la famiglia reale.

Non stupisce poi molto che, da sempre, il Castello di Windsor sia meta imprescindibile di tutti i viaggiatori che giungono nel Regno Unito. Ma oggi è possibile visitarlo anche in un’altra veste, quella natalizia che, lo sappiamo, rende tutto più magico.

A partire dal 24 novembre 2022, e fino al 2 gennaio 2023, gli States Apartments del castello saranno aperti al pubblico e visitabili in tutta la loro meraviglia. Sarà questa l’occasione per esolorare alcuni dei luoghi più iconici legati alla storia della famiglia reale, immersi in un’atmosfera lussuosa, scintillante e magica.

Windsor, però, non sarà l’unica residenza reale ad aprire le sue porte per permettervi di vivere un Natale fuori dall’ordinario.

Visitare le residenze reali inglesi a Natale

Come abbiamo anticipato, gli States Apartments saranno accessibili a tutti a partire dal 24 novembre. Cosa aspettarsi? Addobbi sontuosi e scintillanti, decorazioni lussuose e ghirlande straordinarie, e poi ancora diversi suppellettili reali, gli stessi che hanno popolato la tavola allestita nella State Dining Room nel Natale del 2020, in occasione della permanenza della Regina durante le festività natalizie.

Non mancano, ovviamente, i maestosi alberi di Natale e le loro incredibili decorazioni. Come da tradizione sarà presente l’abete Nordmann nella St George’s Hall con un’altezza di 6 metri. Insieme a questo, altri alberi popoleranno le stanze del castello.

Windsor, come abbiamo detto, non sarà l’unica residenza reale visitabile durante il periodo delle feste. La magia dell’Avvento, infatti, sarà visibile anche all’interno dell’Holyroodhouse Palace, residenza principale dei sovrani di Scozia da secoli.

Anche in questo caso sarà possibile passeggiare tra le stanze dell’edificio sapientemente addobbate. Ci saranno grandi alberi di Natale a campeggiare nella Sala del Trono e nella Grande Galleria, mentre nella Royal Dining Room si  potrà ammirare una tavola perfettamente imbandita con i servizi della famiglia reale.