Partirà da Palermo alla volta del Parco Archeologico Valle dei Templi ad Agrigento e il borgo marinaro di Porto Empedocle, il treno storico che percorre una delle linee più panoramiche della Sicilia. L’iniziativa, in programma domenica 6 novembre, offrirà ai turisti a bordo un programma ricco di eventi, che punta a soddisfare le esigenze di chi vuole vivere una giornata alla scoperta di storia, cultura e tradizioni di luoghi splendidi.
Le fermate del treno storico
Il treno storico partirà alle ore 7.50 dalla stazione di Palermo Centrale ed effettuerà fermate intermedie nelle stazioni di Bagheria, Termini Imerese, Roccapalumba-Alia, Cammarata San Giovanni Gemini, Aragona Caldare e Agrigento Bassa. Alle 11.15 il convoglio d’epoca raggiungerà la stazione tempio di Vulcano, rinnovata di recente e ubicata nel cuore della Valle dei Templi, dove di recente è stata fatta un’incredibile scoperta.
Qui i passeggeri potranno scendere e trascorrere una giornata all’interno del leggendario Giardino della Kolymbethra, accolti dalle guide del Fondo Ambiente Italiano (FAI). Come tutte le prime domeniche del mese, l’accesso al Parco archeologico sarà gratuito.
Chi invece intende proseguire il proprio viaggio fino a Porto Empedocle, potrà raggiungere in treno l’ottocentesca stazione del borgo in provincia di Agrigento, con arrivo alle 11.33. I viaggiatori avranno l’opportunità di visitare il Parco ferroviario, per poi proseguire il tour alla scoperta di Porto Empedocle con le guide dell’Archeoclub Agrigento che propongono tre escursioni tra i luoghi della Vigata di Andrea Camilleri, il Lido Marinella e la meravigliosa Scala dei Turchi. Il convoglio di ritorno partirà dalla stazione di Porto Empedocle Succursale alle 17.07 e da Tempio di Vulcano alle 17.15, con arrivo a Palermo previsto per le 20.26.
Giardino della Kolymbethra, gioiello della Valle dei Templi
In greco, Kolymbethra indica un tipo di piscina utilizzata in età romana per giochi acquatici. Prima “sontuosa piscina popolata da pesci e da cigni” di cui scrive lo storico greco Diodoro siculo, una volta interrata diventa un fertile orto-frutteto. Quando poi si aggiungono gli agrumi, prende la denominazione di “giardino”, come si usa chiamare in Sicilia gli agrumeti tradizionali.
Il Giardino della Kolymbethra è coltivato in una piccola valle tra il tempio dei Dioscuri e il tempio di Vulcano (o di Efesto), nel sito identificato con l’antico bacino artificiale costruito per volere del tiranno Terone dopo la vittoria nella battaglia di Himera, nel 480 a.C.
Il giardino, non più coltivato dagli anni ’80, è stato recuperato al suo uso originario e alla fruizione ad opera del FAI, e oggi riassume in 6 ettari il paesaggio agrario e naturale della Valle dei Templi, fiore all’occhiello di Agrigento. La bellezza della Kolymbethra è legata alla forma degli alberi e al fascino del fenomeno della rifioritura, per cui frutti e fiori si succedono ininterrottamente nel corso delle stagioni, all’ombra e alla frescura assicurate dalla chioma sempreverde.
Nelle zone più scoscese, si trovano le piante della macchia mediterranea, mentre al di là del piccolo fiume c’è un agrumeto, uno degli ultimi “giardini” siciliani, con limoni, mandarini e aranci di antiche varietà, irrigato secondo le tecniche della tradizione araba. Dove l’acqua non arriva, si possono ammirare gelsi, carrubi, fichi dìindia, mandorli, mirti e olivi “saraceni”. Un luogo unico, immerso in uno dei siti archeologici più grandi del mondo. Un patrimonio paesaggistico, quello del Parco archeologico Valle dei Templ, estremamente vario e di straordinaria bellezza, frutto della commistione fra elementi naturali originari e l’azione millenaria dell’essere umano.