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Il più bel viaggio da regalare ai bambini quest’autunno

Qualunque bambino sarebbe il più felice del mondo se lo portassero un giorno a Disneyland. Il parco a tema più grande d’Europa è quello che si trova alle porte di Parigi e che ha già reso felici intere generazioni di bimbi e di ragazzi.

Quest’autunno più che mai un viaggio a Disneyland Paris è il più bel regalo che si possa fare. Vi spieghiamo il perché.

Proprio quest’anno Disneyland Paris festeggia il suo 30° anniversario, con eventi inediti.

Halloween a Disneyland Paris

Inoltre, è il momento del Festival di Halloween Disney, finalmente, senza restrizioni Covid. Non solo faccine sorridenti come quelle di Minnie e Topolino, delle principesse e di tutti i personaggi dei cartoon e dei film d’animazione, nel parco, in questo periodo escono allo scoperto anche i Cattivi Disney: Maleficent, Capitan Uncino, la Regina di Cuori, Crudelia De Mon e i più spaventosi del gruppo.

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Fonte: @Disneyland Paris

Topolino sul carro durante la parata di Halloween

Il 29 e il 31 ottobre sono previsti due party serali esclusivi che durano fino alle due di notte, ma fino al 6 novembre è previsto un calendario fitto di spettacoli, attrazioni adrenaliniche, incontri, avvolti in un’atmosfera spettrale.

Sì, perché in occasione di Halloween il parco è stato decorato a tema. Una volta entrati, si possono ammirare gli addobbi tipici di questa festa, dalle zucche sorridenti alle ghirlande di luci, lanterne, spettri e scheletri alti fino a 3 metri. E quest’anno, per la prima volta, le decorazioni abbelliscono anche gli hotel del parco.

Durante il giorno sono previsti diversi appuntamenti a tema Halloween: sul Royal Castle Stage due volte al giorno ci sarà uno spettacolo con luci ed effetti speciali; sulla Main Street U.S.A. più volte al giorno sfilerà la parata Mickey’s Halloween capitanata da Topolino a bordo del carro “Mickey’s Illusion Manor” decorato da alcuni spaventosi fantasmi; davanti al Castello della Bella Addormentata al calar della sera i Cattivi Disney cercheranno di spaventare gi ospiti del parco durante lo show Nightfall with Disney Villains.

Il 30° anniversario di Disneyland Paris

Tutto ciò prima del grande appuntamento quotidiano ideato per festeggiare i trent’anni di Disneyland Paris, lo spettacolo Disney D-Light, e di Disney Illuminations. Sempre considerando il fatto che di appuntamenti qui ce ne sono tanti al di là dell’anniversario e di Halloween.

Quindi, gli ospiti potranno assistere ad altre parate tra un’attrazione e l’altra come la “Disney Stars on Parade” o visitare i “Giardini delle Meraviglie”, un’esposizione di 30 opere d’arte raffiguranti i personaggi come Maleficent, Ursula e Jafar o incontrare i personaggi Disney in giro per il parco.

Tantissime sono le attrazioni all’intero dei due parchi Disneyland (l’altro è Walt Disney Studios, dedicato ai più grandi), ma per restare in tema di Halloween ce ne sono due assolutamente consigliate a chi ama il brivido: una è Phantom Manor, una dimora abbandonata dove gli spiriti luminescenti sono impegnati a godersi il loro banchetto e a ballare il valzer nella grande sala da pranzo; l’altra è la Tower of Terror, un ascensore che precipita dal 13° piano di un grattacielo in fiamme tra ambienti bui e fantasmi.

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Fonte: @Disneyland Paris

La terribile Phantom Manor dentro Disneyland Paris

Il viaggio nel viaggio

Non solo divertimenti una volta arrivati nel parco. Il viaggio a tema inizia appena fuori casa. E questo i bambini lo adoreranno. Infatti, a Parigi si può arrivare benissimo in treno, specie se a bordo di uno speciale dedicato ai personaggi Marvel.

Il treno francese ad alta velocità TGV INOUI, in occasione della recente apertura dell’Avengers Campus, l’area tematica dedicata ai Supereroi Marvel, all’interno di Disneyland Paris, ha tematizzato uno dei tre treni giornalieri che, a partire dal 13 ottobre, tutti i giorni viaggiano da Milano (Stazione Garibaldi) alla Capitale francese con una fermata a Torino Porta Susa. Il treno degli Avengers è quello che parte da Milano alle 14.10 e che arriva a Parigi alle 21.19.

I bambini tra i 4 e gli 11 anni compiuti hanno uno sconto del 50% sul biglietto ferroviario, mentre sotto i 4 anni è previsto un biglietto da 9 euro, ma può essere gratuito senza posto assegnato.

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Fonte: @TGV INOUI

Il treno ad alta velocità a tema Avengers
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Muralla Roja: puoi dormire nell’edificio rosso che ha incantato il mondo

Organizzare un viaggio in Spagna è sempre un’ottima idea, sopratutto quando ci muoviamo per inseguire e soddisfare quell’esigenza di vivere nuove e inedite esperienze. E le avventure che ci aspettano nel Paese della penisola iberica, questo è certo, sono destinate a incantare.

Lo fanno perché il paesaggio, così vasto e variegato, lascia senza fiato, così come stupiscono e travolgono le culture e le tradizioni che appartengono ai diversi territori. Lo fanno anche le grandi città, con un patrimonio architettonico immenso, e le vaste e sterminate pianure, così l’acqua azzurra e cristallina del mare che brilla sotto il sole.

Ma le esperienze, lo sappiamo, non passano solo per le attrazioni turistiche e per i paesaggi che possiamo ammirare, ma anche e soprattutto per gli alloggi. E in Spagna ce n’è uno davvero spettacolare: la Muralla Roja di Ricardo Bofill.

La Muralla Roja di Ricardo Bofill

Il nostro viaggio inizia a Calp, nel comune spagnolo situato sulla costa settentrionale in provincia di Alicante che con gli anni è diventato la meta prediletta di tutti gli amanti del mare. È qui che esiste un edificio celebre in tutto il mondo che non ha bisogno di presentazioni: la Muralla Roja.

Una fortezza labirintica progettata dall’architetto Ricardo Bofil nei primi anni 70′ destinata a catturare lo sguardo di chiunque arrivi fin qui. L’edificio a strapiombo sul mare, è caratterizzato da colori accesi e cangianti che mostrano tutte le tonalità di rosa e di rosso, con sprazzi di azzurro, e che fanno da contrasto al verde circostante e al colore del cielo e del mare.

Sin dalla sua costruzione, l’edificio post moderno ha catturato l’attenzione di tutti, e sono stati molti i cittadini che si sono spinti fin quaggiù per ammirare la Muralla Roja, e fotografarla, anche solo dall’esterno.

La struttura, del resto, lascia senza fiato. Il complesso colorato, infatti, è caratterizzato da motivi geometrici che formano torri, cortili e scale, e che sono ispirati alla cittadina fortificata di Kasbah.

L’edificio per molti anni è stato il sogno proibito di tutti gli amanti del design e anche di quelli che, arrivati a Calp, sono rimasti affascinati dalle forme geometriche e dai colori di questo incredibile gioiello architettonico che affaccia sul mare. Accedervi, dopo la sua inaugurazione nel 1973, era possibile solo su invito, essendo questo di proprietà privata.

Ora, però, tutto è cambiato. Perché alcuni dei 50 appartamenti privati che caratterizzano il complesso architettonico sono prenotabili su Airbnb e promettono esperienze indimenticabili e sensazionali.

Muralla Roja

Fonte: iStock

Muralla Roja

Dormire nell’edificio più bello della Spagna

È stato un sogno a lungo rimandato, quello di poter esplorare il capolavoro di design firmato da Ricardo Bofil dall’interno, che però oggi può essere realizzato in occasione di una vacanza a Calp.

Sono diversi, infatti, gli appartamenti della Muralla Roja prenotabili su Airbnb, nella sezione dedicata agli alloggi del design, all’interno dei quali è possibile godere di una vista mozzafiato, direttamente sul Mediterraneo, e vivere un’esperienza di viaggio unica e straordinaria.

L’atmosfera degli interni, così come quella degli esterni è davvero incredibile, così particolare da catapultare gli ospiti all’interno di un paesaggio onirico e surreale.

La stessa fortezza, inoltre, per colori, geometrie e atmosfere labirintiche, rimanda proprio alla location di Squid Game, la celebre serie televisiva coreana tra le più viste su Netflix. In questo caso, però, la struttura non è il teatro di un gioco spaventoso, al contrario, è un alloggio straordinario che promette di vivere un’esperienza di viaggio unica.

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Qatar, per i Mondiali di calcio le navi diventano hotel

Nonostante il Qatar si sia fatto in quattro negli ultimi anni per riuscire a ospitare milioni di visitatori che, tra poco più di un mese, inizieranno ad arrivare per assistere agli incontri dei Mondiali di calcio FIFA 2022, un letto in hotel per tutti molto probabilmente non ci sarà.

Il Paese non è solito ospitare eventi di tale portata. Ecco perché, ai numerosi grattacieli che sono sorti in pochi mesi a Doha, la Capitale, e agli accordi con i Paesi confinanti – a partire dall’Arabia Saudita – per garantire un alloggio alle migliaia di fan in arrivo da tutto il mondo si è aggiunta la possibilità di ospitare i visitatori su navi da crociera.

Tre navi hotel a Doha

Attraccate al porto, una volta terminati i campionati le navi riprenderanno il largo, ma per un mese – dal 20 novembre al 18 dicembre – daranno ospitalità a molti tifosi.

La compagnia di crociere MSC porterà a Doha ben tre navi da crociera che fungeranno da “hôtel flottant”: la Opera (che proprio qualche anno fa è stata “allungata” aggiungendo più cabine e spazi comuni), la Poesia e la World Europa che diventeranno veri e propri hotel galleggianti.

Una crociera a tutti gli effetti

Come per una normale crociera, gli ospiti potranno scegliere il tipo di cabina (vista mare, con balcone, suite ecc.) e godere dei servizi della nave, dalle piscine alla spa, dal kids club – per chi viaggia con bambini – agi spettacoli serali oltre ai bar e ristoranti.

I passeggeri potranno soggiornare a bordo delle navi non meno di due notti. Si potrà scegliere tra il servizio bed and breakfast, per poter poi godere di tutto ciò che la città offre, o per una comoda pensione completa, bevande incluse.

La MSC Opera può ospitare fino a 2.679 passeggeri, la Poesia 3.013 mentre la MSC World Europa, che sarà pronta tra poco e sarà varata proprio a Doha il prossimo 13 novembre, sarà una super nave da 6.761 passeggeri.

La nuova super nave Europa

La nuova ammiraglia sarà una vera chicca. Oltre a essere “vergine” e a consentire quindi ai tifosi che andranno in Qatar di essere i primi a salire a bordo e a dormire nei letti delle splendide cabine senza un graffio, questa nave è la prima di una nuova generazione di navi, quelle super green, alimentate a gas naturale liquefatto (GNL).

Lunga 333,3 metri e con una stazza di 205.700 tonnellate, la MSC Europa avrà anche un design innovativo, con una prua mai vista prima d’ora. Non ha solo un valore estetico, ma ha lo scopo di migliorare la stabilità della nave offrendo un comfort maggiore agli ospiti.

Anche il prezzo è interessante (almeno per ora): soggiornare sulla MSC Opera costa 110 euro a notte per persona, sicuramente molto meno di un hotel della stessa categoria in città. I prezzi della Poesia e soprattutto della MSC Europa non sono ancora stati annunciati., Se siete interessati, stay tuned.

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Fonte: @MSC

la nuova MSC World Europa che sarà varata a Doha il 13 novembre
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In Sri Lanka puoi sfiorare il cielo con un dito

Esistono luoghi incredibili che incantano e meravigliano, gli stessi che inevitabilmente diventano i protagonisti di quei viaggi che sono destinati a cambiarci per sempre la vita. E ne sono così tanti che la lista sarebbe infinita, ma quello che è certo è che è loro il compito di ricordarci quanto è bello il mondo che abitiamo.

Un mondo che può essere attraversato in lungo e in largo, che può essere guardato in faccia, a testa in sù, ma anche con lo sguardo rivolto verso il basso come succede in Sri Lanka, nella cittadina centrale di Gampola.

Si perché è qui che sorge e svetta a un’altezza vertiginosa una torre color avorio, un complesso religioso che permette di salire in cima, lì dove si può osservare il panorama più suggestivo di sempre: il mondo sotto di noi. Proprio lì dove è possibile sfiorare il cielo con un dito.

In Sri Lanka, ad ammirare il mondo dall’alto

È un viaggio indimenticabile, unico e magico quello che ci porta alla scoperta dello Sri Lanka, il Paese insulare dell’Oceano Indiano, celebre per il suo variegato e immenso paesaggio. Un patrimonio naturalistico, storico e culturale che non conosce eguali e che ci permette di attraversare foreste pluviali e pianure aride, spiagge sabbiose e rovine antichissime risalenti a oltre 2000 anni fa.

Il viaggio di oggi ci porta nella Provincia Centrale dello Sri Lanka, nella cittadina di Gambola. È qui che esiste un luogo dove è stato eretto un edificio che annulla i confini esistenti tra cielo e terra, una torre vertiginosa che svetta verso il cielo e che oltrepassa le nuvole arrivando a posizionarsi oltre 3000 metri di altezza sul livello del mare.

È sempre qui che, in questa struttura maestosa, è stato creato un centro spirituale che accoglie pellegrini e viaggiatori di tutto il mondo che possono ammirare un panorama che lascia senza fiato, che possono toccare il cielo con un dito. Benvenuti sulla torre di Ambuluwawa.

Torre di Ambuluwawa

Fonte: Getty Images

Torre di Ambuluwawa

Sulla cima della torre di Ambuluwawa

La torre di Ambuluwawa è una di quelle destinazioni che tutti dovremmo raggiungere almeno una volta nella vita. Questo edificio di color avorio, infatti, è un luogo al di fuori dall’ordinario destinato a lasciare senza fiato.

Un luogo sacro e caro, tanto ai cittadini quanto ai pellegrini, che è considerato il simbolo dell’armonia e dell’umanità dell’intero Paese. Ambuluwawa non è solo una torre mozzafiato che emerge tra le montagne circostanti e che definisce l’intero paesaggio, ma è anche il primo centro multi religioso dello Sri Lanka.

All’interno della struttura, sulla cima del monte, sono stati costruiti ben quattro edifici spirituali che raccontano e rappresentano le medesime religioni professate nel Paese. Ma quel tempio immenso, sia per dimensioni che per significato, che si trova a un passo dal cielo è aperto a tutti: chiunque può salire fin qui e immergersi in un panorama surreale, mistico e spirituale.

Situata un’altezza di 3567 metri sul livello del mare, la torre di Ambuluwawa appare agli occhi di chiunque sceglie di spingersi fino qui come un miraggio. L’edificio, infatti, è una scala a chiocciola che si snoda per oltre 40 metri di altezza e che caratterizza l’intero paesaggio di Gambola.

La sua visione, anche da lontano, è spettacolare. Ma è solo salendo in cima che si può vivere una delle esperienze più significative di una vita intera. Scalino dopo scalino, con un tratto da percorrere all’esterno, si arriva alla fine, lì dove è possibile ammirare il panorama circostante che si perde all’infinito oltre le montagne. Sempre lì dove è possibile ritrovarsi a un passo dal cielo.

Torre di Ambuluwawa

Fonte: iStock

Torre di Ambuluwawa
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È italiano “il più bel giardino vitato d’Europa”

L’Italia è davvero un Paese dalle mille scoperte e che, anche negli angoli più remoti e sconosciuti, sa regalare piccole perle di bellezza da vivere in ogni minima sfaccettatura e particolarità. Come nel caso di un’eccellenza tutta italiana e un luogo da cui lasciarsi conquistare all’istante. Parliamo di Mezzocorona, un piccolo comune di circa 5.500 abitanti, situato a nord di Trento e più precisamente nella Piana Rotaliana, esattamente ai piedi del Monte di Mezzocorona.

Un borgo che sorge in un triangolo verde di infinita bellezza, delimitato dal fiume Adige e dal torrente Noce e che, proprio per la sua ubicazione e per la qualità e fertilità delle sue terre, vanta una storia e una tradizione vitivinicola riconosciuta nel Mondo, tanto da essere stato nominato come “il più bel giardino vitato d’Europa”.

La storia e le tradizioni

Una vocazione agricola nata tantissimi anni fa e che si concretizza al massimo del suo splendore e in un tripudio di qualità, appunto nella produzione vitivinicola. Qui, infatti, viene coltivata l’uva che da origine al famoso Teroldego Rotaliano DOC, una vera e propria eccellenza enologica tutta trentina, cresciuta e coltivata seguendo la tradizione del luogo, con metodi a “spalliera” o a “pergola trentina”. E che è possibile scoprire visitando i tanti vigneti del luogo e le cantine caratteristiche e pronte ad accogliere chiunque vorrà assaporare il nettare pregiato del posto e le sue infinite sfumature di profumi e gusto, vivendo un viaggio attraverso i sensi. Ma non solo.

Addentrandosi tra le terre di Mezzocorona si possono respirare tracce di un passato fiorente e lontano ma che ancora vive tra le vie del paese e nella memoria dei suo abitanti. Questo borgo, infatti, nasconde origini antichissime, che arrivano direttamente dal 6000 a.C. e che si possono riscoprire grazie alla presenza di reperti storici dal grande valore archeologico e culturale, tra cui alcuni insediamenti e necropoli che da epoche remote arrivano fino al Medioevo, accompagnandoci in un tour che dal passato arriva ai giorni nostri.

Tra vino e natura

Un luogo che unisce la storia all’amore per la tradizione enogastronomica italiana ma che regala anche piacevolissimi momenti in cui potersi rilassare e immergere nella natura, passeggiando nella valle o sul Monte di Mezzocorona e godendo della possibilità di avventurarsi in bellissime escursioni in bicicletta o a piedi.

Da qui, infatti, lasciandosi cullare dal dondolio lieve della funivia o percorrendo i tanti sentieri del posto, si può raggiungere la cima del monte e i suoi tanti angoli nascosti come la “caverna”, in cui si trova la particolarissima costruzione medievale di Castel San Gottardo, o Castel Firmian, risalente al ‘400 e che porta il nome della dinastia che lo abitò nel corso del tempo.

Insomma, una vera e propria oasi verde di rara bellezza e valore perfetta per vivere dei bellissimi momenti alla scoperta delle eccellenze italiane che rendono il nostro Paese famoso nel Mondo, ma anche per chi voglia trascorrere qualche giorno di pace, avventurandosi nella natura, tra trekking, incantevoli scoperte storiche e la bellezza di un luogo lontano dal tempo e ricco di tradizioni tutte da scoprire.

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La città italiana dove tutti hanno lo stesso (famoso) cognome

Nel mondo esistono moltissime città peculiari, che si contraddistinguono per le più svariati meraviglie, particolarità o stranezze. E proprio di una (apparente, almeno) stranezza parleremo oggi, andando a scoprire una città italiana dove tutti (o quasi) hanno lo stesso cognome.

E no, non è un cognome qualsiasi. Al contrario, è molto noto perché a portarlo è anche un attore e regista di origini italiane che nel corso della sua carriera è stato nominato agli Oscar e ha vinto un Golden Globe.

La storia di una città piccola ma da scoprire

Di quale cognome e di quale città stiamo parlando? Il cognome è Tucci, proprio quello dell’attore Stanley Tucci, e la città (piccolissima) è Marzi. Si tratta di un Comune italiano che conta appena 962 abitanti e si trova nella provincia di Cosenza, in Calabria. Non tutti la conoscono, ma Marzi è davvero suggestiva: risale al 984 dopo Cristo e ha visto passare tanta, tanta storia tra i suoi vicoli.

Uno scorcio di Marzi, in Calabria

Pare che i suoi abitanti, un tempo, andassero alla ricerca di un’antica divinità (probabilmente Ecate) che a loro giudizio dimorava in questo luogo che si contraddistingueva per la pace e per il torrente che scorreva sereno e incantevole. Il centro della cittadina è stato anche teatro di drammi, come quello del terremoto del 1948, che lo distrusse.

Marzi e il “cittadino” Stanley Tucci

Ma cosa c’entra questo comune in Calabria con Stanley Tucci? Come abbiamo già detto, il cognome più diffuso (quasi metà del paese lo porta) è proprio quello dell’attore e regista. Nel corso della serie originale della CNN Searching for Italy, l’attore si è recato a Marzi con i suoi genitori, Stanley Tucci Junior e Joan Tropiano, sulle tracce dei suoi nonni.

Il paese di Marzi in Calabria, dove molti si chiamano Tucci

Il nonno di Stanley, Stanislao Tucci, viveva nella città e il padre dell’attore cercava di rintracciare la casa dove aveva abitato da bambino, ma la “caccia” al luogo è stata difficile, perché in moltissime porte compariva il famoso cognome, spiazzando un po’ l’allegra combriccola, che si è però goduta ogni momento e ha anche “approfittato” dell’ospitalità delle persone del luogo.

La curiosa ricerca della casa, però, ha portato la giornalista Christiane Amanpour (che accompagnava l’attore e i suoi genitori) a volerne sapere di più sulla presenza così elevate di questo cognome nella città.

Marzi e Tucci: combinazione inscindibile

In effetti, Christiane Amanpour ha scoperto che almeno metà della popolazione di Marzi si chiama Tucci. Una cosa che, a ben pensarci, non è del tutto stupefacente: la città è piccina e Tucci è un nome molto, molto diffuso in questo angolo di mondo, anche per via di antichi legami di parentela e di sposalizi tra famiglie provenienti da nuclei molto vicini.

Panoramica di Marzi, in Calabria

L’esplorazione del luogo, però, è servita ad accendere i riflettori sul borgo che, in realtà, è una è piccola perla compresa nella valle del fiume Savuto. Dunque, la particolarità del cognome è un’ottima scusa per il turismo, che si spera arrivi copioso in quel di Marzi, una cittadina che tra storia, buona cucina e pace ha da offrire davvero tanti spunti e tanta bellezza.

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Ora puoi dormire nel palazzo di Sissi apparso su Netflix

Fuggire dal solito tran tran, viaggiare verso un luogo storico e dimorare all’interno di vero palazzo nobiliare sarebbe bellissimo, vero? Immaginatevi, allora, quanto possa essere suggestivo dormire nel palazzo di Sissi visto su Netflix, quella straordinaria location barocca perfettamente incastonata nella campagna bavarese.

Ora smettete di immaginare e iniziate a pensare di farlo davvero, perché sì, Palazzo di Weissenstein, dimora imponente edificata nel 1700, apre le porte per far soggiornare ospiti che vogliano essere trattati come nobili e… come imperatori e imperatrici, naturalmente.

Il Palazzo di Sissi e la sua storia

Sì, nonostante nella serie tv Netflix il Palazzo di Weissenstein sia la dimora della principessa/imperatrice ottocentesca Sissi, in realtà è stato costruito nel secondo decennio del 1700. Era una delle dimore più invidiate dell’antica Germania, per la sua bellezza e la sua pace: non a caso fu costruito per divenire la residenza estiva dei principi-vescovi di Bamberga.

Il Palazzo, costruito da due dei più grandi architetti germanici dell’epoca (Johann Dientzenhofer e Johann Lucas von Hildebrandt) lo immaginarono e lo realizzarono con una pianta a ferro di cavallo, una grande corte d’onore, delle splendide scuederie curvilinee e un parco sul retro, che assicura serenità e privacy.

Il Palazzo di Weissenstein, location della serie tv dedicata a Sissi: ora ci si può dormire

I suoi interni, se possibile, sono ancor più suggestivi. Ogni sala è decorata con grande fasto e lo Scalone D’Onore, che si sviluppa su tre piani, è sormontato da colonne corinzie scanalate. Nella volta sopra lo Scalone è stato realizzato un affresco (firmato da Johann Rudolph Byss e Giovanni Francesco Marchini) che raffigura le divinità dell’Olimpo e i continenti conosciuti fino ad allora.

All’interno del palazzo si trovano anche di capolavori rinascimentali e barocchi di grandi pittori europei, tra cui Pieter Bruegel il Vecchio, Rembrandt e Van Dyck Rubens e Tiziano.

L’apertura al pubblico del Palazzo di Sissi

Vista la sua opulenza e la sua bellezza non è un caso che il Palazzo di Weissenstein sia uno dei luoghi chiave di Sissi nella serie Tv “L’imperatrice”. L’edificio era più che degno di essere trasformato nella reggia imperiale della Principessa, con degli standard di sfarzo davvero elevati. Ora però l’erede della tenuta, la Contessa Benedicta von Schönborn-Wiesentheid, ha deciso di aprirlo al pubblico collaborando con Airbnb.

Il Palazzo di Weissenstein, location della serie tv dedicata a Sissi: ora ci si può dormire

«Sissi – ha dichiarato la Contessa – era un’icona fashion, una sportiva, una viaggiatrice, una poetessa, ma è stata anche un’eroina tragica uccisa dalla lama di un assassino. Questa è l’occasione per poter condividere un piccolo assaggio del suo mondo». Agli ospiti sarà messa a disposizione una stanza solitamente chiusa, decorata e allestita con arredi che trasporteranno gli ospiti proprio al tempo di Sissi.

Come dormire nel Palazzo di Sissi?

Ma come si fa a dormire nel Palazzo di Sissi? Come abbiamo detto, la Contessa Benedicta von Schönborn-Wiesentheid ha scelto di collaborare con Airbnb, che a partire a partire dal 2 novembre 2022 alle ore 19 (CET) lo renderà disponibile nella sezione Dimore Storiche o cliccando sull’apposito collegamento.

Il Palazzo di Sissi dove si può dormire

Il soggiorno comprende anche un tour esclusivo del Palazzo, con l’accesso ad aree generalmente chiuse al pubblico e dunque inaccessibili. Tra queste anche la “Sala delle Conchiglie”, dove sono previste una cena e una colazione in stile imperiale.

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Arriva l’aereo supersonico: 2 ore tra New York e Parigi

Si è ricominciato di nuovo a parlare di aerei in grado di superare il muro del suono. L’industria dell’aeronautica, dopo l’esperimento del Concorde, sembrerebbe volere tornare a investire sui velivoli supersonici, e con un progetto ben più estremo.

Drako: in sole 2 ore tra New York e Parigi

Se gli aerei dalla velocità impressionante pensati fino a questo momento, come Overture della Boom Technology, sono in grado di volare a Mach 1,7 e dunque al di sotto del fatidico Mach 2 raggiunto dal Concorde, un gruppo di tecnici ha messo a punto qualcosa di ben più rapido: un velivolo ipersonico, da Mach 3 e oltre, capace di andare da Parigi a New York in poco meno di due ore e da Londra a Singapore in due o poco più.

Il nome del progetto è Drako ed è stato pensato proprio per le linee dirette, quelle che di norma oggi sono coperte dai Boeing 777 e 787, dagli A330 e dai nuovissimi Airbus 350. Tuttavia, il potenziale del velivolo è decisamente superiore e non saranno di certo da meno le dimensioni.

Come funzionerà Drako

Per arrivare a certi livelli di velocità, Drako potrebbe sfruttare una coppia di motori TBCC, Turbine-Based Combined Cycles, la cui filosofia di base è impiegare il motore più efficiente rispetto alla velocità di quel momento. Ciò vuol dire che in condizioni di basse velocità può essere sufficiente un tipico motore turbofan, per poi passare al ramjet sull’oceano con lo scopo di superare la barriera del suono e andare oltre; e il turbofan viene spento fino a quando non sarà di nuovo necessario.

A impressionare ancora di più è che Drako, secondo l’idea di questi tecnici, potrà raggiungere Mach 3 a 95 mila piedi, e che probabilmente sarà in grado di spingersi a Mach 6 dove possibile.

Quali sono alcuni dei problemi di realizzazione

Ben più delicata la questione dell’autonomia che richiederà almeno una qualche forma di idrocarburi o ecocarburanti, ed è piuttosto improbabile che entro il 2050 avremo un sostituto in questo senso. Inoltre, prima di vedere la vera e propria realizzazione di un progetto come questo c’è da prendere in considerazione la legislazione sull’alta velocità, in particolare nei confronti dei boom sonici.

In molti Paesi del mondo, infatti, gli aerei non sono autorizzati a proiettare un boom sonico, ossia un rumore simile a un tuono che avvertiamo quando un aereo vola più rapidamente della velocità del suono, rendendo perciò impossibile la realizzazione di un’idea di tale portata.

Questo aereo, inoltre, richiederà una tecnologia e dei materiali completamente nuovi per sopravvivere alle alte velocità senza rompersi ed essere abbastanza economico da permettere alle compagnie aeree di utilizzarlo. Un altro problema riguarderà il raffreddamento: la “pelle” dell’aereo (probabilmente in titanio) si surriscalda fino a oltre 6000°C durante il volo a causa dell’attrito dell’aria.

Un progetto, quindi, che ci catapulta direttamente nel futuro, anche se è bene capire se chi ha pensato a tutto questo sia andato troppo oltre o meno.

Quando sarà teoricamente pronto

Come si può visionare dal video di presentazione di questa ambiziosa idea, sulla coda del vilivo sono presenti i colori di Air France, ovvero la medesima compagnia che ebbe il Concorde tra le sue fila. L’anno di un eventuale lancio previsto sarebbe il 2049.

Tuttavia, questa rimane un’idea in fase embrionale e un qualcosa che è veramente molto complicato realizzare.

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L’incredibile scoperta al largo del Mare d’Irlanda

Tutti conoscono il Titanic e la sua drammatica storia: il transatlantico, nel corso del suo primo viaggio verso l’America, colpì un iceberg e affondò nel giro di pochissime ore, inabissandosi nelle profondità oceaniche portando con sé circa 1.500 persone che non riuscirono a mettersi in salvo. Ma non molti sanno che la sua travagliata vicenda è strettamente legata a quella di un’altra nave, che un secolo fa scomparve nel nulla. Finalmente, il suo relitto è stato oggi trovato.

La nave che tentò di salvare il Titanic

Facciamo un tuffo indietro nel tempo, tornando al 15 aprile 1912: il Titanic, con il suo carico di umanità accomunata dal desiderio di vivere un’avventura meravigliosa dall’altra parte dell’oceano, sta navigando tranquillamente in quello che è il suo viaggio inaugurale, ignaro della sorte che lo attende. Poche ore prima della tragedia, l’equipaggio della SS Mesaba invia un messaggio al transatlantico, con l’obiettivo di avvisare del pericolo incombente. In quel tratto oceanico, vi sono iceberg giganti dai quali tenersi alla larga. Il messaggio, in effetti, raggiunge il Titanic, ma per qualche motivo non viene trasmesso al ponte. E il resto è storia, una storia terribile che ancora oggi ricordiamo con dolore.

Ma che ne è stato della Mesaba, la nave mercantile britannica che tentò di mettere in allarme il transatlantico, purtroppo senza riuscire ad impedirne il tragico destino? Varata a Belfast nel settembre 1897, iniziò ad operare l’anno successivo attraversando più e più volte l’oceano Atlantico. Nonostante alcuni incidenti di percorso, continuò i suoi viaggi sino a quando, nel settembre 1918 (ovvero 6 anni e mezzo dopo la tragedia del Titanic), venne silurata e affondata da un sottomarino tedesco al largo della contea di Wexford. Ben 20 membri dell’equipaggio persero la vita, mentre altri 78 riuscirono a salvarsi. Da quel momento, della nave non si ebbero più notizie.

Il ritrovamento della SS Mesaba nel Mare d’Irlanda

Gli esperti sapevano che la Mesaba era affondata al largo del Mare d’Irlanda, ma la posizione precisa del relitto non è mai stata scoperta. Fino a quando un team di ricercatori della Bournemouth University e della Bangor University non sono riusciti nell’impresa. Per individuare ciò che resta della nave mercantile, gli scienziati si sono affidati alla tecnologia: utilizzando il sonar multibeam, un ecoscandaglio multifascio di ultima generazione, è stato possibile mappare il fondale marino nei dintorni dell’area in cui si credeva che il Mesaba si fosse inabissato.

Prima di identificare la nave mercantile che stavano cercando, gli esperti hanno scandagliato le profondità del Mare d’Irlanda individuando ben 273 relitti, tutti situati in un’area di circa 20mila km quadrati. “Siamo riusciti a sviluppare un metodo relativamente economico. Prima dovevamo immergerci più volte per identificare un relitto: ora, invece, ci basta collegare le informazioni che riceviamo dal sonar con quelle storiche, senza dover interagire fisicamente con ogni nave affondata” – ha spiegato Innes McCartney, uno degli scienziati coinvolti nella scoperta.

In effetti, una delle principali difficoltà è che negli abissi marini è molto buio, quindi non è possibile vedere ciò che si ha davanti fin quando non ci si avvicina molto. Il sonar, in particolar modo quelli più all’avanguardia, permette di scandagliare i fondali individuando anche ciò che non si riesce a vedere ad occhio nudo. Ed è così che, finalmente, abbiamo aggiunto un nuovo tassello alla storia della SS Mesaba, che era rimasta dimenticata sott’acqua per oltre un secolo.

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Dove si trova l’essere vivente più grande del mondo

Nello Stato americano dello Utah, terra di parchi meravigliosi come il Bryce Canyon, lo Zion o l’incredibile Arches, esiste un luogo che ha ancor più dell’incredibile. Nessuno lo conosce, pochi i turisti che lo visitano, eppure vi si trova l’essere vivente più grande e antico che esista sulla faccia della Terra.

Si tratta della Fishlake National Forest, un parco che prende il nome dal lago di acqua dolce più grande dello Stato abitato da aquile, giaguari e leoni di montagna.

La foresta di pioppi tremuli

Nel distretto di Fremont River Ranger, nella zona a Sud del parco, si può ammirare un luogo unico al mondo: una enorme foresta di pioppi tremuli americani, così chiamati perché le loro foglie tremano anche solo in presenza di una leggera brezza. E fin lì niente di strano. Il fatto è che in realtà non si tratta di tanti alberi, bensì di uno solo.

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Fonte: Wikimedia Commons – Mark Muir

L’essere vivente più grande e vecchio della Terra

Il “gigante tremulo”

Il fenomeno è pazzesco. Si calcola che le radici di questo gigantesco albero a cui è stato dato il nome di “Pando” (dal latino “pandère”, “distendere”, “spiegare”) o di “Trembling Giant” (“gigante tremulo”) misurino 106 acri, pari a 428.967 metri quadrati, per un peso di circa 5.896.700 di chilogrammi, il che lo rende l’organismo vivente più pesante mai conosciuto.

Sarebbe anche l’organismo più antico esistente sul nostro Pianeta. Gli esperti hanno calcolato che abbia 80mila anni. In termini scientifici, si tratta di una colonia clonale o genet ovvero un gruppo di individui geneticamente identici, un po’ come alcuni funghi o batteri, cresciuti nello stesso luogo, tutti originati da un unico antenato.

Gli studiosi hanno infatti stabilito che tutte le ramificazioni di Pando (ne hanno contate circa 47mila) fanno parte dello stesso organismo vivente, con un massiccio sistema di radici il cui peso è stato stimato in circa 6 .615 tonnellate.

I pioppi tremuli tendono a riprodursi sviluppando orizzontalmente le proprie radici al di sotto del terreno. Dopo aver percorso una certa distanza, si sviluppano in verticale dando origine a un nuovo fusto.

Un albero di questa specie può vivere anche fino a 200 anni, ma la colonia di cui fa parte può superare le migliaia di anni e occupare un’area di diverse centinaia di metri quadrati in quanto continua riprodursi da una stessa radice.

Negli Stati Uniti non è l’unica foresta fatta di pioppi tremuli, ma Pando è decisamente la più grande in assoluto.