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La strada del benessere immersa nella natura che conduce alle terme

C’è un nuovo modo per vivere esperienze all’insegna del benessere nel nostro Paese, ed è quello che ci conduce direttamente nel cuore dell’Appenino Tosco-Emiliano, proprio lì dove esiste una strada da percorrere a piedi o in bicicletta. Si tratta della Strada delle terme e, come il nome stesso suggerisce, permette a cittadini e viaggiatori di raggiungere i due centri termali che si trovano sulla montagna bolognese, fuori dai confini cittadini. Munitevi di casco e bicicletta, o di scarpe comode. Si parte!

Sull’Appenino Tosco-Emiliano è nata una strada

C’è un luogo di incredibile bellezza, in Italia, dove la natura è assoluta protagonista. Un posto dove benessere, sport e relax convivono in un meraviglioso territorio, quello della montagna bolognese, meta prediletta di tutti i viaggiatori che amano le vacanze termali.

È da qui che è possibile partire per conoscere un gioiello naturalistico che tocca due regioni e che attira ogni anno migliaia di viaggiatori, un paradiso naturalistico amato dagli appassionati dell’outdoor, e perfetto per tutti coloro che vogliono vivere esperienze a ritmo slow: l’Appennino Tosco-Emiliano.

Lontano dalla folla e dal caos cittadino, l’Appennino ospita tutta una serie di paesaggi autentici che possono essere scoperti grazie a una rete di sentieri da percorrere a piedi nel bel mezzo della natura incontaminata.

Ed è proprio in questo straordinario scenario che è nata una nuova via, la Strada delle terme che unisce le Terme di Porretta ad Alto Reno Terme e il Villaggio della Salute Più di Monterenzio. Completamente mappato, questo percorso può essere attraversato a piedi o in bicicletta, ma anche con la propria auto, e permette di raggiungere le due terme del territorio.

Non sono solo le due destinazioni a rendere la Strada delle terme la nostra prossima via da percorrere, ma anche il paesaggio naturale che si snoda tutto intorno e che permette di perdersi e immergersi in un’atmosfera straordinaria dove vivere un’esperienza all’insegna del benessere a stretto contatto con la natura.

Lago di Brasimone

Fonte: iStock

Lago di Brasimone

La Strada delle terme

Come abbiamo anticipato, la Strada delle terme congiunge Alto Reno Terme a Monterenzio in Val Sillaro, e lo fa mettendo a disposizione tre percorsi che possono essere attraversati a piedi, in bicicletta o in automobile. Tutti e tre garantiscono una vista meravigliosa sulla natura che caratterizza tutto l’Appenino Tosco-Emiliano.

I punti di arrivo sono i bagni termali della Porretta, che vantano una storia di oltre 2.000 anni e che ospitano 12 sorgenti termali che affacciano lungo il fiume Reno, e il Villaggio della Salute Più, uno straordinario anfiteatro naturale perfettamente incastonato tra la natura lussureggiante della Val Sillaro. Entrambi garantiscono vacanze all’insegna del relax e del benessere mentale e fisico.

Se la meta delle vostre prossime vacanze e uno dei due centri termali, allora, non vi resta che percorrere la Strada delle terme, il quale obiettivo è proprio quello di arricchire l’esperienza con l’esplorazione dei territori circostanti, ricchissimi di punti di interesse dall’immenso valore paesaggistico, naturalistico, storico e culturale, come il Parco regionale dei laghi Suviana e Brasimone, l’Alto Reno o il torrente Sillaro.

Il percorso a piedi è di circa 90 chilometri, e su suggerimento degli ideatori della Strada delle terme, può essere suddiviso in quattro tappe. La via da percorrere in bicicletta, invece, misura circa 110 chilometri, mentre il percorso in automobile, di 90 chilometri, si completa in qualche ora. Tutte e tre le vie, che sono state mappate e geolocalizzate su Google Earth e su Google Maps, e che suggeriscono tutti i punti d’interesse nei dintorni, consentono di esplorare i meravigliosi luoghi che appartengono a questo incontaminato territorio.

Porretta Terme

Fonte: iStock/Manuela Finetti

Porretta Terme
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L’ultimo grande spettacolo d’autunno nei Giardini di Sissi

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio durante la stagione autunnale, anzi, ce ne sono tantissimi. Perché è questo il momento dell’anno in cui Madre Natura ci regala i suoi spettacoli più belli

Ci sono luoghi che, più degli altri, si trasformano nel palcoscenico ideale di uno show naturale e straordinario, quello che incanta gli occhi e riscalda il cuore, lo stesso che ci ricorda quanto è bello il mondo che abitiamo.

E non dobbiamo per forza volare dall’altra parte del globo per assistere a questi spettacoli, perché anche il BelPaese ospita paesaggi di infinita bellezza che aspettano solo di essere scoperti. Come quello che si palesa davanti agli occhi di cittadini e viaggiatori che raggiungono i Giardini di Castel Trauttmansdorff che, con l’ultimo grande spettacolo del foliage, si trasformano in una fiaba tutta da vivere.

Bentornati dei giardini delle meraviglie

Non hanno bisogno di presentazioni i Giardini di Castel Trauttmansdorff, quelli che ospitano uno scenario da fiaba che da sempre incanta avventurieri provenienti da ogni parte del mondo. Situati a Merano, e suddivisi in quattro aree tematiche, questi giardini che si snodano per oltre 12 ettari, ospitano uno dei paesaggi botanici più variegati e affascinanti del nostro pianeta.

Gli esemplari floristici che qui risiedono, e che provengono da ogni parte del mondo, consentono di fare un viaggio nel viaggio in una cornice straordinaria: un anfiteatro naturale che si estende su un dislivello di 100 metri e che offre visioni panoramiche e incantate sulle montagne circostanti e sulla città di Merano.

L’area che circonda il Castel Trauttmansdorff, proprio lì dove un tempo l’Imperatrice Sissi trascorreva le stagioni invernali, non è solo un orto botanico, ma una vera e propria esperienza sensoriale che permette di perdersi e immergersi in un piccolo eden terrestre dove la natura è assoluta protagonista.

I Giardini di Castel Trauttmansdorff sono straordinari, in ogni stagione dell’anno, perché in base a questa si plasmano, si trasformano e cambiano volto. Ed è proprio nel bel mezzo dell’autunno che, mettendo in scena l’ultimo grande spettacolo del foliage, si trasformano in un giardino delle meraviglie, lì dove nasce la magia.

Lo spettacolo del foliage nei Giardini di Castel Trauttmansdorf

Prima della chiusura della stagione 2022, i Giardini di Castel Trauttmansdorf si preparano ad allietare i sensi e a incantare lo sguardo di cittadini e viaggiatori con l’ultimo grande spettacolo dell’anno: quello del foliage.

L’orto botanico meranese cambia colore. Le foglie si tingono di rosso, di giallo e di marrone prima di staccarsi dagli arbusti per poi lasciarsi andare a una danza soave, accompagnata dal vento. A fare da contrasto a questa palette cromatica c’è il verde, che resta sempre presente in alcuni esemplari. Nel resto del giardino, invece, fanno capolino i frutti che maturano sotto il sole tiepido d’autunno, come le mele e le pere locali.

Non mancano neanche i frutti mediterranei come melograni, fichi e uva che, all’interno dei Giardini del Sole, ricreano un’atmosfera magica e suggestiva che rimanda ai paesaggi del Sud. Ma sono tanti, anzi tantissimi, gli esemplari da scoprire e i paesaggi da ammirare che cambiano passo dopo passo e che sono incorniciati dai caldi e dorati colori della stagione.

Chi vuole toccare con mano la grande bellezza dei Giardini di Castel Trauttmansdorf in pieno foliage, e ammirare l’ultimo grande spettacolo dell’autunno, potrà farlo fino al 15 novembre, ultimo giorno di apertura dei giardini.

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Tra i quartieri più cool del mondo ce n’è uno italiano

I nostri viaggi ci insegnano che anche una semplice passeggiata può trasformarsi in un’esperienza incredibile. E questo accade tutte le volte che ci perdiamo e ci immergiamo nei quartieri popolari delle città che visitiamo, quando camminiamo tra le strade, i vicoli e le viuzze delle destinazioni che raggiungiamo.

Ci sono strade, poi, che si sono trasformate in vere e proprie attrazioni turistiche, lì dove le case, gli edifici e i monumenti raccontano la storia dei luoghi che visitiamo e delle persone che li abitano.

È proprio per questo che la rivista britannica Time Out ha stilato un elenco dei quartieri più cool del mondo, quelli da conoscere, attraversare ed esplorare, passo dopo passo. Ne sono stati individuati 20 e tra questi ce n’è uno italiano: è spettacolare.

Bentornati a Napoli

È uno dei quartieri più celebri e straordinari della città di Napoli, quello inserito nella lista delle strade più cool redatta dalla rivista Time Out, l’unico di tutto il BelPaese. E non ci stupisce il fatto che sia proprio nella città del mare e del sole, quella che ha fatto innamorare poeti, scrittori, artisti e viaggiatori di tutto il mondo, che si trova una delle strade più affascinanti dell’intero globo.

Torniamo quindi a Napoli, oggi, sotto il cospetto del Grande Vesuvio che sorveglia l’intero Golfo e che regala scorci unici e inediti da ogni punto della città. La nostra destinazione è uno dei rioni più celebri del capoluogo campano, una strada in cui il folklore si fonde con la storia, con il mistero e con le leggende.

Stiamo parlando del rione Sanità, uno dei quartieri più popolari di Napoli, quello in cui si trovano i mercatini di strada che vendono i prodotti agricoli e locali, ma anche quelli di moda. Qui ci sono ristoranti storici e le trattorie semplici dove è possibile assaggiare le specialità della città.

Sempre qui ci sono gli edifici storici usurati dal tempo, e le storie che ancora vengono tramandate dagli abitanti della città. E poi, ancora, le Catacombe di San Gennaro e il Palazzo dello Spagnolo.

Rione Sanità

Fonte: iStock/font83

Rione Sanità

Dentro il rione Sanità

Sviluppatosi urbanisticamente dal XVII secolo, nei pressi della collina di Capodimonte, il rione Sanità fa parte del più grande quartiere Stella. È situato nella zona nord della città ed è raggiungibile sia con le linee 1 e 2 della metropolitana, sia con la Cumana e la Circumflegrea.

Il quartiere fu scelto dai nobili e dai borghesi napoletani per costruire le loro dimore, e in seguito divenne il percorso ufficiale della famiglia reale per raggiungere la Reggia di Capodimonte dal centro della città.

Oggi, invece, è considerato parte dell’anima di Napoli. Gli edifici che si affacciano su strada portano i segni del tempo, ma anche le firme di artisti di fama internazionale che proprio sulle facciate delle vecchie costruzioni hanno creato capolavori visivi di immensa bellezza.

Il rione Sanità è anche il luogo di nascita di uno dei personaggi più cari alla città, stiamo parlando di Totò che nacque proprio al civico 107 di via Santa Maria Antesaecula.

Ed è proprio qui, tra la storia mai dimenticata, le tradizioni e quel pullulare di vita continua, da mattina a sera, che il Time Out ha individuato il quartiere più cool di Italia. La scelta è ricaduta sul rione Sanità a seguito di un sondaggio che ha preso in considerazione l’architettura, i locali presenti, le attività da fare ma anche e soprattutto lo spirito comunitario.

Ed è proprio in questo vivace e colorate quartiere, incastonato tra il Museo Archeologico di Napoli e la collina di Capodimonte, che l’anima della comunità vive e rivive ogni giorno nei mercati, nei ristoranti, nelle chiacchiere e negli incontri.

Rione Sanità

Fonte: iStock/font83

Rione Sanità
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Montone, il borgo a forma di ellisse

È una cartolina medievale che si regala all’improvviso a chi vi giunge dopo aver percorso brevi tornanti, un borgo immutato nei secoli dove passeggiare tra vicoli ombrosi abbelliti da gerani, al cospetto di antiche case, graziose chiese e austere mura secolari.

Ci troviamo in Umbria, nell’Alta Valle del Tevere, l’affascinante “Valle Museo” ricca di bellezze artistiche, dove svetta su un colle, dalla caratteristica forma di ellisse, Montone, Bandiera Arancione del Touring Club e Borgo Tra i Più Belli d’Italia, dall’aspetto urbanistico e architettonico perfettamente conservato.

Qui si respira ancora il glorioso passato legato al condottiero Braccio da Montone, maestro dell’arte guerresca e famoso capitano di ventura, e ci si lascia sorprendere dall’incanto dei panorami che si aprono sui rilievi boscosi dell’Appennino umbro-marchigiano.

montone umbria

Fonte: iStock

Scorcio del centro storico

Un salto nel passato: quando Montone dominava l’Italia centrale

Raccolto e quieto borgo dove trascorrere momenti perfetti rilassandosi a contatto con la natura, Montone, edificato tra il IX e il X secolo d.C., un tempo fu protagonista della Storia e visse un periodo di grande splendore grazie alla figura di Andrea Braccio Fortebracci, il condottiero di nobile famiglia nativo del luogo, con l’ambizione di creare un unico Stato in Italia centrale con capitale Perugia, in opposizione a quello della Chiesa.

Grazie alle sue indiscusse capacità, arrivò a controllare buona parte del territorio ma venne ferito a morte durante la cruciale battaglia dell’Aquila nel 1424: Montone passò allora sotto il dominio della Chiesa.

Del forte legame tra i Fortebracci e il borgo sopravvivono ancora oggi i resti del mastio della Rocca progettata dall’architetto Fioravanti (distrutta per volere del papa Sisto IV nel 1478) e la tradizionale rievocazione storica della “Donazione della Santa Spina” che, ogni anno in agosto, ricorda l’omaggio della reliquia ricevuta dal figlio di Braccio, il condottiero Carlo Fortebracci, per aver sconfitto i Mori combattendo per la Repubblica di Venezia.

La Santa Spina è oggi custodita in un reliquiario d’argento cesellato nel Convento di Sant’Agnese ed esposta nella Collegiata di Santa Maria e San Gregorio Magno il Lunedì dell’Angelo e la penultima domenica d’agosto: entrambe le giornate sono anche occasione per rivivere l’atmosfera medievale con figuranti dai costumi storici, gare tra arcieri, sbandieratori, tamburini e spettacoli teatrali.

Cosa vedere a Montone in uno scenario idilliaco

Montone

Fonte: Ph trolvag – Wikipedia

Edificio storico a Montone

Immerso in un paesaggio di quieti boschi e limpide sorgenti in posizione panoramica a dominio della valle dove scorre il torrente Carpina, Montone vanta un osservatorio astronomico tra i più all’avanguardia d’Italia ed è ideale punto di partenza per rigeneranti passeggiate, trekking e cicloturismo nel cuore della natura.

Andando alla scoperta del borgo, lo sguardo si sofferma invece sul cospicuo patrimonio religioso con edifici di assoluto pregio a partire dalla Chiesa di San Francesco in stile gotico, risalente al XIV secolo: la rendono unica la panoramica gradinata, la porta in legno intagliata da Bencivenni, e i numerosi affreschi di scuola umbra.
Nucleo centrale del Polo Museale di Montone insieme al vicino ex convento francescano, la chiesa vanta notevoli resti di affreschi quattrocenteschi eseguiti da Antonio Alberti con Storie di San Francesco e i quattro Evangelisti nella volta.

Da non perdere la Pinacoteca dove è possibile ammirare il Gonfalone con la Madonna del Soccorso, a opera di Bartolomeo Caporali nel 1481, un ragguardevole gruppo ligneo del Duecento, Crocifisso con la Vergine e San Giovanni, in origine parte di una composizione per la liturgia del Venerdì Santo, e poi dipinti, teli umbri, tessuti, paramenti e argenti sacri, e arredi liturgici.

Ma non è tutto: di sicuro interesse sono anche gli altri due poli di Montone: il Polo di Santa Caterina, sede della biblioteca e dell’Archivio storico comunale, che conserva lo Statuto di Montone del 1586 e bolle pontificie dal XIV al XVII secolo, e il Polo di San Fedele, che ospita il teatro e l’auditorium.

Infine, una visita al borgo deve includere anche la collegiata di Santa Maria e San Gregorio Magno, con il dipinto seicentesco dell’Ultima Cena del fiammingo Calvaert, e la Pieve di San Gregorio o Pieve vecchia, la più antica chiesa di Montone, costruita nell’anno Mille in stile romanico bizantino e poi rimaneggiata durante il XVI secolo.

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Puoi dormire nella caserma dei pompieri infestata dai fantasmi: quella di Ghostbusters

Avete già pensato a come trascorrere la notte più spaventosa dell’anno? Potreste rispettare la tradizione, e andare di casa in casa intonando il celebre Dolcetto o Scherzetto, oppure organizzare una gita fuori porta, meglio ancora se in una delle destinazioni del dark tourism. E poi, ancora, andare alla scoperta dei boschi più spaventosi del mondo.

Le cose da fare, ad Halloween, sono tantissime e per gli amanti del brivido ci sono alcune esperienze davvero incredibili. Se siete disposti a prendere un aereo, e raggiungere l’altro capo del mondo, allora, vi suggeriamo l’avventura giusta per voi. E vi anticipiamo che sarà straordinariamente unica.

Sì perché questo Halloween potrete dormire in una caserma dei pompieri infestata dai fantasmi. Non una qualsiasi, intendiamoci, ma quella dei Ghostbusters.

Halloween: dormire tra i fantasmi a Portland

Era il 1984 quando, sul grande schermo, apparivano per la prima volta Peter Venkman, Raymond “Ray” Stantz e Egon Spengler, tre ricercatori universitari, e Winston Zeddemore, marine e pilota di elicotteri, tutti con una passione speciale per il paranormale. Si trattava dei quattro Ghostbusters, i protagonisti di una delle pellicole più celebri della storia del cinema che si è trasformata in un vero e proprio fenomeno culturale ancora oggi più vivido che mai.

Perché oggi vi parliamo di loro ve lo spieghiamo subito. Non solo perché ci avviciniamo ad Halloween, e le storie di fantasmi riscuotono sempre un certo successo, ma anche e soprattutto perché durante la notte più spaventosa dell’anno potrete dormire proprio all’interno della caserma dei pompieri dei Ghostbusters.

L’azienda Vacasa in collaborazione con Sony Pictures, infatti, ha deciso di rendere disponibile una delle esperienze più incredibili di sempre, quella che permetterà a un fortunatissimo gruppo di viaggiatori di dormire all’interno della caserma infestata dai fantasmi riprodotta seguendo l’iconico modello del quartier generale dei Ghostbusters.

Se non avete paura dei fantasmi, e sapete maneggiare bene le trappole fumogene, allora non vi resta che prenotare un biglietto aereo per Portland. È nella è la città più grande e popolosa dello Stato dell’Oregon che i viaggiatori potranno trascorrere tre notti in un alloggio che replica la caserma dei pompieri.

La caserma dei pompieri dei Ghostbusters

Fonte: Ufficio Stampa Vacasa

La caserma dei pompieri dei Ghostbusters

Dormire nella caserma dei Ghostbusters: l’esperienza

L’idea di Vacasa e Sony Pictures è nata in seguito alla rilevazione di strane attività nei quartieri della città di Portland. Gli Acchiappafantasmi, quindi, si sono sentiti in dovere di uscire dalla loro caserma per pattugliare la zona, lasciando quindi la loro caserma vuota e scoperta.

Ed è proprio qui che entrano in scena i viaggiatori di tutto il mondo, ai quali è chiesto proprio di sorvegliare il quartier generale dei Ghostbusters durante la loro assenza.

La caserma è un edificio costruito negli ultimi anni del 1800 ed è caratterizzata da due camere da letto, un bagno, una cucina e diversi ambienti condivisi. All’interno della struttura ci sono tantissimi rimandi cinematografici, ma quello che più davvero conta è che l’edificio è dotato di un sistema di contenimento dei fantasmi approvato proprio dai Ghostbusters.

Per sicurezza, però, all’interno della caserma troverete diverse trappole per fantasmi e anche un misuratore PKE, per rilevare l’energia psicocinetica qualora il sistema di contenimento non dovesse funzionare alla perfezione. Non mancano, ovviamente, le iconiche tute e la Cadillac del 1959 per le missioni esterne.

Potrete vivere quest’incredibile esperienza dal 28 al 31 ottobre, e trascorrere tra i fantasmi la notte di Halloween. Le prenotazioni saranno disponibili dal 21 ottobre alle ore 10 EDT sulla piattaforma Vacasa.

Dormire nella caserma dei La caserma dei pompieri dei Ghostbusters

Fonte: Ufficio Stampa Vacasa

Dormire nella caserma dei pompieri dei Ghostbusters
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Questo è il luogo preferito da Re Carlo III in Italia

Fontane, cascate, siepi e giochi d’acqua: questo giardino italiano è tutto una sorpresa. Tra i suoi estimatori più sentiti c’è anche Re Carlo III d’Inghilterra.

Quando ancora non era monarca, ma “soltanto” il principe del Galles, Carlo chiese di poter esaudire un suo grande desiderio, quello di poter soggiornare all’interno della villa nel parco. Il permesso gli fu concesso in via del tutto eccezionale dalle autorità locali e dall’ambasciatore italiano a Londra.

Fu così che Villa Lante, a Bagnaia, a pochi chilometri da Viterbo, in piena Tuscia, divenne il suo luogo del cuore. Non seppe mai, però, che essendo la villa disabitata dovettero fare un grosso lavoro di alletimento per renderla abitabile.

Villa Lante a Bagnaia

La residenza cinquecentesca fu ideata da Jacopo Barozzi da Vignola, ma fu portata a termine su volere del cardinale Gianfrancesco Gambara. Villa Lante comprende due palazzine, pressoché identiche, anche se costruite da proprietari diversi in differenti periodi. Una è la palazzina Gambara e l’altra la palazzina Montalto, dal nome del cardinale Alessandro Peretti di Montalto, nipote di Papa Sisto V, che completò il progetto.

Acquisì il nome attuale di Villa Lante solo nel XVII secolo, quando passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere, I duca di Bomarzo, e quando ormai la villa aveva già cent’anni di vita.

I due edifici che formano la villa sono identici esteticamente, ma cambiano molto al loro interno. Sono soprattutto gli affreschi che le differenziano: la palazzina Gambara ha affreschi con paesaggi, mentre quelli del casino Montalto, hanno uno stile più classicheggiante e diversi trompe-l’œil.

Il giardino di Villa Lante

Il parco della villa è uno dei più famosi d’Italia. Nel 2011, è stato votato come “Parco più bello d’Italia“. Rappresenta il prototipo del giardino a sorpresa manieristico. Dopo quelli della Reggia di Caserta e dell’incantevole Castello di Racconigi, spicca per bellezza questo incantevole parco.

Il suo ordine è dato da precise regole geometriche. Attraversato da un asse acquatico a tratti invisibile si chiude, poi, nella splendida fontana dei Mori del Giambologna, il tutto su una superficie di circa 22 ettari.

Oltre alla Fontana dei Mori vi è quella dei Giganti, una raffigurazione pittoresca dell’Arno e del Tevere. La Fontana della Catena, invece, richiama l’idea dell’uomo che deve essere pronto a combattere le forze della natura per poi calmarsi nelle acque della Fontana della Tavola, fino a zampillare nella Fontana dei Lumini, formando tante fiammelle di candele argentate.

Un luogo davvero suggestivo, grazie alle statue, alle scalinate e ai giochi d’acqua, nonché agli splendidi giardini adombrati da querce e platani. Tutto il perimetro è attraversato da un ruscello naturale che si snoda seguendo il pendio del terreno e che giunge ad attraversare il centro di un’enorme tavola in pietra, con lo scopo di tenere fresche le vivande dei primi proprietari, spingendosi poi fuori dai gorgoglii delle fontane e convogliando nel calmo laghetto nella Fontana dei Mori.

Nel giardino ci sono due casini che fanno da cornice ad altre fontane completando una composizione conosciuta come ‘teatro delle acque’. Questi casini, come i loro omologhi più grandi sulla terrazza inferiore, hanno logge aperte sorrette da colonne Ioniche. Uno dei casini dà accesso a un piccolo giardino segreto.

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Il lago più bello del mondo è incastonato in una distesa di rocce rosse

Esistono luoghi che sono così belli da sembrare un sogno che si spalanca all’improvviso davanti agli occhi dei visitatori. E questo accade soprattutto quando ci mettiamo in viaggio per scoprire ed esplorare le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo.

A volte è la natura a creare gli spettacoli più straordinari che esistono, altre volte, invece, quelle attrazioni che ci spingono a volare in lungo e in largo per il globo portano la firma dell’uomo. Ed è proprio quando l’uomo si inserisce delicatamente in un paesaggio naturale, rispettando l’ambiente circostante, che nascono quelli che sono capolavori visivi destinati a incantare.

Ed è quello che possiamo ammirare quando giungiamo all’interno della Monument Valley, un altopiano sterminato che si snoda nel confine tra Utah e Arizona, proprio lì dove esiste uno dei laghi più belli del mondo incastonato tra una distesa di rocce rosse che si infiammano al tramonto.

Una cartolina dalla Monument Valley

Svettano verso il cielo e caratterizzano l’intero pianoro, sono le guglie rocciose simbolo del West in tutto il mondo, considerate le preziose testimoni dell’attività erosiva nei secoli.

Ci troviamo all’interno della Monument Valley, una cartolina sensazionale che è diventata il simbolo degli Stai Uniti occidentali. Situata al confine tra Utah e Arizona, a circa 70 km dal centro abitato più vicino, Kayenta, questa vasta area ospita quello che secondo noi è uno dei laghi più belli del mondo intero.

Un paesaggio naturale, reso ancora più bello dall’intervento dell’uomo, che dà vita a una delle visioni più magiche e straordinarie che appartengono all’intero pianeta. Protagonista assoluto di questa cartolina dalla Monument Valley è il lago Powell, un bacino caratterizzato da acque turchesi e cristalline perfettamente incastonato in una distesa di rocce rosse fiammanti che creano uno spettacolo mozzafiato.

Lago Powell

Fonte: iStock

Lago Powell

Powell: il lago più spettacolare del mondo

Il lago Powell, questo il suo nome, è situato all’interno della Monument Valley, nell’area protetta del Glen Canyon National Recreation. Proprio qui, in questo paesaggio fiammante e sterminato, è stata realizzata una diga nel 1956 per permettere all’acqua del fiume Colorado di arrivare.

Così, anno dopo anno, il lago Powell si è riempito e ha creato uno spettacolo che oggi incanta gli occhi e riscalda il cuore di tutti i viaggiatori che osano spingersi fin qui.

Il lago, come abbiamo anticipato, è un bacino artificiale, ma essendo incastonato in uno scenario naturale dal grande valore paesaggistico e naturalistico, regala quella che è la cartolina di viaggio più bella mai esistita.

Con un’estensione di quasi 300 chilometri e una profondità di 170 metri, il lago è diventato il protagonista assoluto di questo luogo incantato, nonché una delle attrazioni turistiche più amate dai vacanzieri americani e dai viaggiatori di tutto il mondo.

Le cose da fare, qui, sono tantissime e tutte permettono di osservare gli scorci fatati che aprono una finestra spettacolare su tutta l’area del Glen Canyon National Recreation dove si alternano spettacolari e maestose rocce bianche e rosse.

La zona più frequentata dai turisti è sicuramente la Wahweap Bay, la sponda a sud del lago, insieme al porto Wahweap Marina che è il punto di partenza per numerose attività sportive, nonché il luogo da dove partono le crociere panoramiche che attraversano il bacino e che permettono di ammirare il contrasto tra l’azzurro delle acque e quella sconfinata distesa di rocce rosse.

Lago Powell

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Lago Powell
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Voli low cost per i mercatini di Natale del Nord Europa

È tempo di pensare all’inverno, alla neve e ai mercatini di Natale. Specie se iniziano a fioccare le prime offerte per chi prenota in anticipo.

La prima a lanciare una promozione è Ryanair, che ha messo a disposizione dei viaggiatori decine di voli low cost per raggiungere le città del Nord Europa dove si svolgono i mercatini.

Ci sono voli a partire da 9,99 euro (solo andata) in partenza dai principali aeroporti italiani. Dalla Germania alla Danimarca, dalla Svezia alla Repubblica Ceca, le più famose mete dei mercatini finalmente sono raggiungibili senza restrizioni e sono pronte ad accogliere i visitatori con le loro mille luci e le bancarelle colme di prodotti locali.

Le città dei mercatini di Natale

  • Praga, Repubblica Ceca

È una delle mete migliori per godere della fiabesca atmosfera dei mercatini natalizi. Quello più famoso si trova nella piazza Vecchia dove spicca il luminoso albero di Natale nella cornice della Chiesa di San Nicolò e del municipio che ospita l’Orologio Astronomico. Lungo tutte le vie di Praga si snodano tanti altri pittoreschi mercatini.

I mercatini di Natale più belli dell'est Europa: Praga

Fonte: 123rf

La Piazza Vecchia di Praga a Natale
  • Stoccolma, Svezia

A Stoccolma ci sono tantissimi mercatini di Natale sparsi per tutta la città sulle isole dell’arcipelago che la circonda. Uno dei più affascinanti è sicuramente quello di Gamla Stan, che ha 200 anni di storia e che si tiene nella pittoresca piazza Stortorget, illuminata a festa per tutti coloro che vorranno respirare l’atmosfera natalizia.

  • Copenhagen, Danimarca

La Capitale danese accoglie tantissimi eventi durante il periodo natalizio, ma ce n’è uno assolutamente imperdibile che, ogni anno, illumina gli splendidi Giardini di Tivoli trasformandoli in un vero e proprio paradiso per chi ama l’atmosfera del Natale. Tra bancarelle e ristoranti, c’è spazio anche per il pattinaggio su ghiaccio, con una pista d’eccezione: il laghetto di Tivoli.

  • Vienna, Austria

A Natale i luoghi più belli di Vienna si trasformano in suggestivi mercatini di Natale. La magia dell’Avvento viennese trasforma la piazza di fronte al Municipio in un luccicante villaggio che sembra uscito da un libro di fiabe. Da non perdere il mercatino alla Reggia di Schönbrunn, la sontuosa residenza della principessa Sissi, e l’Art Advent di fronte alla Chiesa di San Carlo.

Vienna natale

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I mercatini di Natale di Vienna
  • Berlino, Germania

I mercatini di Natale a Berlino solitamente sono tantissimi tanto che la città è completamente illuminata a festa e invasa dal profumo di cannella. Sui lunghi viali e nelle piazze, ma anche tra le viuzze e nei musei s’incontrano bancarelle.

  • Budapest, Ungheria

A Budapest le luci del Natale rallegrano le piazze e i luoghi più caratteristici, a partire dal mercatino di piazza Vorosmarty, il più ricco, spettacolare e antico della città. Bancarelle, vin brulè, decorazioni che si estendono fino al mercatino della Cattedrale, di fronte alla Basilica, dove si svolge un vero e proprio festival invernale con piste di pattinaggio, eventi musicali e balli popolari.

Budapest mercatino

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La magia di Budapest a Natale
  • Helsinki, Finlandia

La piazza del Senato, a Helsinki, accoglie i più famosi mercatini di Natale della Finlandia. I visitatori possono vivere la magia natalizia tra le oltre 150 casette di legno che mettono in mostra migliaia di prodotti artigianali e di leccornie tutte da gustare.

  • Cracovia, Polonia

Questa città regala un’atmosfera davvero speciale durante il periodo natalizio, con le luci fiabesche che illuminano la piazza del Mercato e il pittoresco albero di Natale. Il mercatino, Jarmark Bozonarodzeniowy, offre suggestive bancarelle con oggetti d’artigianato, i classici presepi polacchi, luminarie e i piatti tipici.

  • Vilnius, Lituania

Dall’istante in cui nella piazza della Cattedrale di Vilnius viene acceso l’albero di Natale, ecco che la magia si fa spazio tra le strade della città. E i mercatini attirano tantissimi turisti, curiosi di scoprire le tante piccole meraviglie che sono offerte ai turisti.

vilnius-natale

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La piazza della Cattedrale di Vilnius a Natale
  • Tallinn, Estonia

I mercatini di Natale di Tallinn, che vengono allestiti ogni anno nella piazza del Municipio, possono vantare un incredibile record: le bancarelle si raccolgono attorno a uno splendido albero di Natale che venne allestito per la prima volta nel lontano 1441, e fu in assoluto il primo albero di Natale del Vecchio Continente.

  • Bratislava, Slovacchia

Questa Capitale è davvero deliziosa e in occasione delle festività natalizie diventa addirittura magica. A Bratislava è meraviglioso perdersi tra le numerose bancarelle di souvenir che propongono tessuti, oggetti in legno e in vetro, ceramiche tradizionali, ornamenti natalizi e ghirlande. Inoltre, si possono gustare i prodotti tipici della cucina del posto oltre a crepes, cioccolata calda, strudel e il tradizionale idromele.

I mercatini di Natale più belli dell'est Europa: Bratislava

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I mercatini di Natale a Bratislava
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Giornate FAI d’autunno: i luoghi da visitare in Italia

Sabato 15 e domenica 16 ottobre tornano, per l’undicesima edizione, le Giornate FAI d’autunno, il grande evento di piazza che il Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Un’occasione incredibile per scoprire la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo del nostro Paese, sorprendente e inaspettato, e che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono tesori d’inestimabile valore.

Un weekend tra i Beni del FAI

Sono oltre 700 le proposte in 350 città d’Italia, in tutte le regioni. Dai palazzi delle istituzioni alle architetture civili – ospedali, carceri, scuole e università, e perfino porti – da chiese e conventi a dimore private, ville e castelli. E ancora, siti archeologici e moderni centri di ricerca, borghi immersi nella natura, parchi, giardini e orti in città, villaggi operai, laboratori artigianali e industrie del made in Italy.

Un impegno quotidiano (lo scorso settembre c’è stata la Giornata del Panorama dei Beni del FAI) volto a recuperare, proteggere e valorizzare monumenti e luoghi unici del nostro Paese, e ad educare e sensibilizzare la collettività, in particolare i più giovani, alla conoscenza, all’amore e al godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico che tutto il mondo ci invidia. Beni che i delegati e volontari della Fondazione sono pronti a svelare al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione.

Palazzo Diotti

Fonte: Ufficio Stampa

Palazzo Diotti a Milano

Le aperture da non perdere questo autunno

A Roma apriranno in esclusiva le Corsie Sistine, ambiente di cura lungo 120 metri, realizzato a fine Quattrocento per il Complesso di Santo Spirito in Sassia e decorato da un ciclo di affreschi in cui furono attive le stesse botteghe di artisti della Cappella Sistina. Parte dello stesso complesso, con apertura riservata agli iscritti FAI, il Palazzo del Commendatore e la Biblioteca Lancisiana, edificati a metà Cinquecento, dai sontuosi ambienti affrescati e con una collezione di testi rari dal XVI secolo in poi.

Chi è a Milano il 15 e 16 ottobre potrà visitare Palazzo Diotti, sede della Prefettura, che ospita i capi di stato in visita nella città. Dimora nobiliare di fine Settecento, è caratterizzata da scaloni neoclassici, raffinati arredi, una sala affrescata dal giovane Andrea Appiani e numerosi ambienti monumentali. A Venezia, nel sestiere di Castello, si potrà ammirare il Complesso di San Francesco della Vigna, con la facciata della chiesa, ricca di capolavori, realizzata da Andrea Palladio e – nelle visite di domenica – i chiostri e la straordinaria vigna, che da 600 anni si affaccia sulla Laguna nord.

Tra le aperture di maggior rilievo a Torino c’è il Campus Einaudi, progettato dall’archistar inglese Norman Foster e incluso dalla CNN fra i 10 edifici universitari più spettacolari del mondo, anche per l’inserimento nel paesaggio. A La Spezia, le Giornate FAI saranno dedicate anche al porto, mai aperto al pubblico perché sempre operativo, in un suggestivo percorso che coniugherà passato, presente e futuro, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando divenne base di partenza degli scampati ai lager nazisti alla volta della Terrasanta.

Se siete in visita a Bologna, invece, non perdetevi Palazzo Vassé, con affreschi di fine Cinquecento e la “Galleria della Meridiana”, una lunga sala con un calendario solare seicentesco rappresentato sul pavimento e due fori sul soffitto che permettevano di seguire il movimento notturno degli astri. A Coriano, nell’entroterra riminese, aprirà le porte San Patrignano, la comunità di recupero fondata nel 1978, dove le visite si concentreranno sui laboratori di alto artigianato, dalla tessitura alla pelletteria al ferro battuto, le cui attività saranno raccontate degli stessi ragazzi che vi operano.

Tra le attrazioni imperdibili a Firenze, un itinerario ottocentesco legato alla baronessa Favard, con due aperture di eccezione: il Palazzo di città, sul Lungarno Vespucci e la villa di campagna, a Rovezzano, entrambi ricchi di ambienti decorati e sede di prestigiose scuole. A Napoli si apriranno le porte del Suor Orsola Benincasa, cittadella circondata da mura di tufo sorta tra XVI e XVII secolo sul colle Sant’Elmo per volontà della religiosa, figura carismatica dell’epoca, da inizio Novecento istituzione universitaria.

Tra i luoghi proposti a Palermo, il complesso monumentale del Carmine, edificato a partire dal XIV secolo, dove sarà eccezionalmente possibile salire sul campanile, da cui la vista spazia sulla cupola in maiolica policroma della chiesa, realizzata nel Seicento e su tutto il centro della città. A Cagliari, meta autunnale imperdibile, infine, le Giornate FAI porteranno alla scoperta di Palazzo Bacaredda, edificio eclettico che rievoca il gotico aragonese, realizzato nel 1907 come sede del Municipio, funzione che riveste tuttora. Si entrerà tra l’altro nell’ufficio del sindaco, che conserva un grande arazzo fiammingo, capolavoro di fine Cinquecento, e nella Sala dei Matrimoni, ornata da un ciclo pittorico dedicato all’amore in Sardegna.

Suor Orsola Benincasa

Fonte: Ufficio Stampa

Il complesso monastico di Suor Orsola Benincasa a Napoli

Villa dei Vescovi, tra visite guidate e trekking speciali

Un’altra chicca imperdibile durante le Giornate FAI di autunno 2022 sono le visite guidate che portano i visitatori a scoprire la storia di Villa dei Vescovi, uno dei Beni in cui si può anche soggiornare. Uno splendido edificio di inizio Cinquecento situato in località Luvigliano, frazione di Torreglia (in provincia di Padova), da scoprire eccezionalmente attraverso un percorso che parte dal suo legame con il paesaggio naturale circostante per arrivare a scoprire le particolarità architettoniche e pittoriche e i vari cicli ad affresco. Ci sarà, inoltre, la possibilità di partecipare a speciali trekking lungo i sentieri escursionistici attorno alla Villa, immersi nel Parco dei Colli Euganei. Percorsi di facile e media intensità, della durata massima di 1 ora e mezza

Giornate FAI d’autunno, le novità di quest’anno

Con le Giornate FAI d’autunno 2022 si avvia la collaborazione tra FAI e ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani nell’ambito di un accordo recentemente firmato, volto a sviluppare e diffondere buone pratiche e a sensibilizzare le amministrazioni sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico dello Stivale.

In nome della tutela dell’ambiente, il FAI lancia a ottobre la campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, per invitare i cittadini a partecipare a questa missione con l’iscrizione annuale al Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, con la speciale quota di 29 euro anziché 39 dedicata ai nuovi iscritti fino al 16 ottobre. Il ricavato della raccolta fondi di quest’anno, inoltre, sosterrà il progetto di transizione ecologica del FAI, volto a rendere i suoi Beni sempre più resistenti agli effetti del cambiamento climatico ed ecologicamente sostenibili, attraverso progetti per il risparmio energetico, la riduzione di consumi, risorse ed emissioni, la tutela e il recupero di paesaggi e biodiversità, e per l’educazione diffusa a una cultura dell’ambiente, della natura e della sostenibilità.

Durante il weekend del 15 e 16 ottobre, all’accesso di ogni luogo verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, a sostegno dell’attività della Fondazione. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta in occasione dell’evento potranno beneficiare degli accessi prioritari in tutti i luoghi aperti, nonché di aperture e visite straordinarie in molte città, e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Venezia San Francesco

Fonte: Ufficio Stampa

Il Complesso di San Francesco della Vigna, a Venezia
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Come in un sogno: il resort nel deserto illuminato solo dalle stelle

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare veri. Posti che per forme, colori e lineamenti rimandano a tutte quelle immagini che, fino a questo momento, hanno popolato il nostro universo onirico. Eppure sono reali e per questo destinati a incantarci.

A volte si tratta di scenari naturali che lasciano senza fiato, altre volte quei capolavori che ci incantano sono costruiti dall’uomo e diventano simboli e attrazioni da raggiungere e da esplorare. Ma è quando l’attività di Madre Natura incontra quella dell’uomo che nascono quelli che sono gli spettacoli più belli del mondo, da guardare e da vivere.

E questo è il caso di un’oasi nel deserto d’Egitto, lì dove è stato costruito uno degli eco-resort più sostenibili del globo intero che di notte è illuminato solo dalle stelle.

Benvenuti nell’Oasi di Siwa

Quello di oggi è un viaggio unico e sensazionale, emozionale e sensoriale che ci conduce direttamente tra le dune dorate del deserto d’Egitto.

Ci troviamo all’interno di Siwa, un’oasi del deserto libico che appartiene al territorio egiziano e che si trova a circa 300 chilometri dalla costa del Mar Mediterraneo.

È qui, dove un tempo esisteva un tempio dedicato al dio Sole, che è nato un eco resort straordinario, una struttura affascinante e suggestiva da Mille e una Notte che promette di vivere l’esperienza di viaggio più incredibile del mondo.

Il suo nome è Adrère Amellal Resort, ed una struttura ricettiva che non ha nulla a che vedere con tutti gli hotel che abbiamo raggiunto e frequentato fino a questo momento. All’interno dell’edificio, che più che un resort sembra un santuario, non ci sono luce né elettricità.

Non ci sono neanche l’aria condizionata o il servizio in camera, perché qui, a offrire i servizi di vero lusso, ci pensano le bellezze naturali dell’area circostante che caratterizzano in maniera univoca quella che è l’esperienza di viaggio più straordinaria di una vita intera.

Adrere Amellal, interni dell'eco-resort

Fonte: IPA

Adrère Amellal, interni dell’eco-resort

Il resort nel deserto illuminato dalle stelle

Se è vero che la scelta delle destinazioni di viaggio segue inevitabilmente la nostra voglia di vivere esperienze uniche, è altrettanto vero che le emozioni più incredibili passano anche per gli alloggi. E quello di Siwa è fuori dall’ordinario.

Immerso in una spettacolare oasi, circondata da dune dorate che brillano il sole, sorge quello che è uno dei resort più ecologici e sostenibili del mondo, nonché una struttura affascinante che ci permette di vivere un sogno a occhi aperti.

L’Adrère Amellal Resort si palesa davanti ai viaggiatori che osano spingersi fin quaggiù come un tempio naturale, un’edificio che per forme, colori e materiali, si integra perfettamente all’interno di un paesaggio mozzafiato.

Tutto è stato realizzato per garantire un’esperienza di sostenibilità. Porte e mobili, infatti, sono realizzate in legno d’ulivo, mentre l’edificio intero è stato costruito con il kershef, un materiale locale costituito di salgemma, argilla e paglia. I tronchi sono stati trasformati in sedute e piani d’appoggio mentre le fronde di palma in elementi di decor.

Tutti gli ambienti, sia quelli privati che quelli condivisi, sono in perfetta armonia con la natura che circonda l’edificio. Inoltre, come abbiamo anticipato, all’interno del resort non è presente corrente elettrica. Tutto è illuminato con candele di cera d’api e lanterne. E quando questo non basta, ci pensa il cielo del deserto a illuminare di magia gli spazi popolati dagli ospiti.

Affacciato su uno spettacolare lago salato, dal quale viene prelevata l’acqua utilizzata, e circondato da dune sabbiose che si tingono di oro sotto il sole, l’Adrère Amellal Resort è davvero un luogo da fiaba.

Sono 40 le camere che si snodano all’interno dell’edificio, e che assomigliano a piccole grotte naturali, e tutte offrono una vista mozzafiato sul paesaggio desertico circostante.

Bello in ogni momento del giorno, spettacolare di notte. Quando il sole tramonta, infatti, tutti gli ambienti dell’eco-resort vengono illuminati da centinaia di candele in cera d’api. Ma il vero show inizia quando le stelle popolano il cielo notturno che fa capolino tra le grandi finestre delle camere da letto, ed è magia.

Adrere Amellal

Fonte: IPA

Adrère Amellal