Viaggiare non vuol dire solo staccare la spina e organizzare una fuga dalla quotidianità, anche se non possiamo negare che farlo fa bene al corpo e alla mente, ma è molto altro. Vuol dire concedersi una possibilità per esplorare il mondo, per arricchire il bagaglio personale e per scoprire i popoli, le culture e i territori che ci circondano.
Ma vuol dire anche crescita, opportunità e coraggio, vuol dire riconoscere i propri limiti, affrontarli e superarli. Vuol dire aprirsi in maniera totale e assoluta a un’esperienza, a volte ignota, che ci permette di condurre un duplice viaggio, quello verso il mondo e quello dentro noi stessi. Ecco perché ogni partenza può trasformarsi in una terapia per l’anima.
E se è vero che ogni avventura, vicina o lontana che sia, ci insegna sempre qualcosa, è altrettanto vero che esistono luoghi incredibili che ci costringono a metterci a nudo. Che ci invitano ad andare oltre il visibile e a connetterci con lo spirito, prima che con il corpo. Hasnon è uno di questi, perché è qui che esiste un albero, situato ai margini della foresta, dove i pellegrini giungono per donare i loro abiti in cambio della guarigione.
Hasnon, l’albero della guarigione
Il nostro viaggio di oggi ci porta lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa, in un comune francese di appena 3000 abitanti situato nel dipartimento del Nord della regione dell’Alta Francia.
Hasnon è una piccola cittadina incorniciata da paludi, boschi e salici, dove la vita scorre a ritmo lento tra passeggiate tra i negozi, circa una ventina, sport e attività outdoor. Non ci sono molti turisti qui, se non quelli che giungono durante la stagione invernale, e nel periodo natalizio, per ammirare le luci e i presepi, per vivere la magica atmosfera dell’Avvento.
Non ci sono molti turisti, dicevamo, ma ci sono i pellegrini che arrivano ad Hasnon per raggiungere la foresta di Raismes Saint Amand Wallers. Non lo fanno solo per un’immersione totale nella natura, o per avvistare gli animali che popolano l’area, ma per raggiungere l’albero della guarigione.
Immerso nella natura, e avvolto in un mistico silenzio, questo albero situato nei pressi di una piccola cappella viene raggiunto ogni giorno da persone di ogni età, e provenienti da ogni parte del Paese. Si tratta di pellegrini che donano capi d’abbigliamento con la speranza di guarire una malattia o una ferita.
Un viaggio dell’anima
Quello di Hasnon non è l’unico esempio di albero della guarigione. L’usanza di appendere capi d’abbigliamento e parti di questi sui rami affonda le sue origini in una tradizione celtica, tanto antica quanto affascinante che è ancora vivida in molte parti del mondo, come in Francia, in Irlanda, in Scozia e in Inghilterra.
Le persone che arrivano nei pressi dell’arbusto, che si trova quasi sempre vicino a una fonte o a un pozzo sacro, appendono abiti o parti di essi con l’intendo di donarli all’albero, invocando con una preghiera lo spirito del bene. Lo fanno con la speranza di ottenere una cura, di guarire da una malattia o una ferita, ma anche come buon auspicio per il futuro.
Così l’albero, immerso in un silenzio mistico e spirituale, si riempie di lembi di stoffa che svolazzano al vento e che conservano e preservano la speranza di viaggiatori e dei pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.