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L’Italia si tinge di magia: la mappa del foliage

Quando il calendario segna l’imminente arrivo dell’autunno, ci prepariamo a vivere quello che è probabilmente uno dei periodi più incantati di tutto l’anno. Del resto nulla è più magico di quel paesaggio che si tinge di colori intensi che vanno dal rosso all’arancione, passando per il giallo e il marrone.

Osservare le foglie cambiare colore, guardarle ondeggiare e poi cadere sui viali delle città, dei borghi e dei villaggi, è qualcosa che riempie la vista e riscalda il cuore. Impossibile resistere al fascino del foliage.

Dalle grandi metropoli, come New York, passando per i territori sconfinati e selvaggi: sono molti i luoghi del mondo che diventano palcoscenico di questo incredibile spettacolo autunnale. Ma non c’è bisogno di andare dall’altra parte del globo per perdersi e immergersi nei colori dell’autunno perché anche l’Italia ha i suoi luoghi magici, e sono quelli che abbiamo selezionato in questa mappa del foliage.

Foliage: la magia ha inizio

Succede che, quando l’autunno arriva, le foglie verdi saldamente attaccate agli alberi iniziano a cambiare colore. Diventano gialle, arancioni e rosse, viola e marroni, poi lasciano gli arbusti e lentamente ondeggiano nel vento fino a cadere e a popolare i viali e le strade di città, borghi e villaggi, parchi e giardini.

Quando questo accade, la bellezza dei colori trasforma i paesaggi che conosciamo, dando vita a quel fenomeno che conosciamo come foliage. Uno spettacolo naturale davvero imperdibile che muove le masse, che invita cittadini e viaggiatori a passeggiare tra boschi, foreste e parchi per ammirare e fotografare il panorama d’autunno che incanta e lascia senza fiato.

Paesi come il Giappone, la Svizzera e gli Stati Uniti sono da sempre le destinazioni ideali da raggiungere in autunno, perché è proprio qui che, da settembre a novembre, inizia una vera e propria caccia alle foglie. Ma non c’è bisogno di andare così lontano per immergersi nei colori della stagione, perché anche in Italia ci sono luoghi che, in questo periodo, lasciano senza fiato. Scopriamoli.

Lago di Tovel

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Lago di Tovel

Mappa del foliage in Italia

Uno dei luoghi da segnare, e da raggiungere, per ammirare il foliage in Italia è la regione del Trentino. Paradiso delle attività outdoor, nonché territorio naturale per eccellenza, la Val di Non è uno dei luoghi di osservazione più magici di tutto il Paese. I vigneti, così come i meleti, cambiano colore trasformando completamente il paesaggio. Imperdibili sono le passeggiate tra i laghi, come quello di Tovel, dove è possibile assistere a uno spettacolo magico. La fitta e lussureggiante vegetazione che incornicia lo specchio d’acqua in questo periodo dell’anno cambia colore e, affacciandosi sul lago, crea incredibili giochi di luce e riflessi.

Anche Verona merita un posto nella nostra personale mappa del foliage. È proprio in città, nel quartiere veronetta, che esiste un parco che sembra sospeso nel tempo e nello spazio, disposto solo a seguire i ritmi della natura e dell’alternarsi delle stagioni. All’interno del rinascimentale Giardino Giusti, meta prediletta di cittadini e artisti, gli alberi centenari che incorniciano l’arte, si colorano di giallo, di rosso e di arancio, dando vita a un foliage urbano che lascia senza fiato.

Un altro luogo da raggiungere, e che in autunno incanta come non mai, è il Monferrato. Durante questo periodo dell’anno, tra ottobre e novembre, le dolci colline che ospitano i vigneti sconfinati si accendono di rosso, giallo e arancione, trasformando l’intero paesaggio in un quadro straordinario dalle mille sfumature d’autunno.

La Valle d’Aosta è un’altra tappa da aggiungere alla nostra mappa del foliage. Se è la magia dell’autunno che volete osservare e vivere, allora, dovete recarvi all’interno dei boschi delle Alpi Graie nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. A mettere in scena lo spettacolo più bello sono i numerosi alberi che puntellano il territorio: i castagni, i noccioli e i pioppi si tingono di oro e di rosso creando un paesaggio mozzafiato.

Se avete in mente di organizzare un viaggio in autunno, allora l’Abruzzo è una di quelle destinazioni alle quali non potete rinunciare. Per ammirare la bellezza dell’autunno, e tutti i suoi colori, il consiglio è quello di raggiungere la foresta di Lama Bianca, a pochi chilometri di distanza da Sant’Eufemia a Maiella. A dare spettacolo, qui, ci sono i faggi che svettano verso il cielo e che si trasformano in una cornice suggestiva e magica che celebra la stagione.

Anche in Toscana, nella zona del chianti, l’arrivo dell’autunno trasforma ogni cosa. Le dolci colline del territorio diventano palcoscenico di uno spettacolo opulento che raggiunge il suo massimo splendore quando i vigneti si tingono di oro.

Vigneti del Chianti

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Vigneti del Chianti

C’è un luogo, nel Lazio, che più di altri è in grado di regalarci uno spettacolo autunnale unico. Ci troviamo nel cuore dei Monti Cimi, già zona intrisa di fascino e suggestione, dove ogni anno la stagione trasforma il panorama. Raggiungete il Lago di Vico e lasciatevi incantare dai colori delle foglie che cambiano giorno dopo giorno.

Restiamo ancora nella regione del centro Italia, perché è proprio qui che la capitale, in autunno, mette in scena i suoi spettacoli più belli all’interno dei parchi urbani. Luogo di eccellenza per ammirare il foliage è Villa Borghese. Questo polmone verde cittadino, infatti, si trasforma in un paesaggio da fiaba incorniciato da viali alberati che assumono sfumature inedite e straordinarie.

Ci spostiamo ora in Campania, per raggiungere uno dei luoghi più belli e affascinanti d’Italia. La Costiera Amalfitana, da sempre destinazione prediletta di artisti, pittori e scrittori, ospita una riserva natura di incredibile bellezza. Stiamo parlando della Valle delle Ferriere ed è proprio qui che, in autunno, è possibile assistere allo spettacolo del foliage.

C’è un altro luogo da aggiungere sulla nostra mappa, e da raggiungere tra ottobre e novembre, e si trova nel sud del nostro stivale. In Calabria, e più precisamente nell’affascinante Parco della Sila, aceri, pioppi, castagni e faggi si preparano a diventare i protagonisti assoluti dello spettacolo del foliage.

L’ultima destinazione da raggiungere per ammirare il foliage in Italia ci conduce direttamente tra le straordinarie terre di Sicilia. Ci troviamo in provincia di Messina all’interno del Parco dei Nebrodi. Quest’area, che si estende per oltre 30mila ettari, ospita tantissimi esemplari di flora, tra cui faggi e pioppi. Sono proprio loro che in autunno cambiano colore tingendo il paesaggio di giallo, rosso e arancione.

Faggio in autunno

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Faggio in autunno
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Ritorna Discover EU: come viaggiare gratis in treno

Saranno 35.000 i giovani che, per la seconda volta quest’anno, potranno viaggiare in treno gratis alla volta di splendide destinazioni europee. Riparte, infatti, il progetto DiscoverEU, dedicato ai viaggiatori che abbiano compiuto 18 anni e risiedano in uno degli Stati membri dell’Ue o dei paesi terzi associati a Erasmus+. Un programma su misura per i neo-maggiorenni desiderosi di scoprire i tesori più belli d’Europa.

Cos’è DiscoverEU e come si ottengono i pass gratuiti

DiscoverEU è un’azione del programma Erasmus+ che offre ai diciottenni l’opportunità di scoprire l’Europa attraverso esperienze di apprendimento (quest’anno sono state aggiunte anche sei nuove mete). Ci si sposta principalmente in treno (sono previste eccezioni per consentire di partecipare a coloro che vivono su isole o in zone remote), alla volta dei posti più belli del Vecchio Continente.

I candidati selezionati sono premiati con un pass di viaggio, che offre loro la possibilità di apprezzare il patrimonio storico, artistico e culturale di destinazioni ricche di fascino e storia, e di entrare in contatto con persone, usi, costumi e tradizioni. Inoltre, l’iniziativa permette di sviluppare competenze preziose per il futuro, ad esempio l’indipendenza, la fiducia e l’apertura verso altre culture. A partire da quest’anno, i partecipanti selezionati ricevono anche una carta sconto, da utilizzare per oltre 40 mila servizi tra trasporti pubblici, visite culturali, alloggio, vitto e sport.

Quando fare domanda e i requisiti per partecipare

La prossima tornata di candidature avrà luogo dalle ore 12 di martedì 11 ottobre alle ore 12 di martedì 25 ottobre 2022, quando sul sito comparirà la scritta “Partecipa”.

Per poter ottenere i pass di viaggio, è necessario:

  • essere nato tra il 1º gennaio 2004 (incluso) e il 31 dicembre 2004 (incluso);
  • inserire correttamente il numero della carta d’identità, del passaporto o della carta di soggiorno legale nel modulo di domanda online;
  • essere cittadino o residente legale a lungo termine in uno degli Stati membri dell’Unione europea, compresi i Paesi e territori d’oltremare o in uno dei paesi terzi associati al programma Erasmus+ (Islanda, Liechtenstein, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia).

Non è finita qui, perché bisogna partecipare anche a un quiz sul Portale europeo dei giovani, il sito online di supporto e informazione per questo tipo di progetti. Si tratta di 5 domande a risposta multipla, più una domanda di spareggio. Chi verrà selezionato potrà viaggiare in treno gratuitamente per un periodo di almeno 1 giorno e al massimo 30 giorni tra il 1º marzo 2023 e il 29 febbraio 2024. Si può partire da soli o in gruppo con un massimo di 4 amici, a condizione che soddisfino le condizioni di ammissibilità.

Se siete tra quelli che non raggiungeranno la maggiore età prima dell’anno prossimo, non disperate, perché potrete partecipare alla prossima estrazione nella prima metà del2023. Invece, i giovani che hanno vinto un pass DiscoverEU nell’ambito delle tornate precedenti dell’iniziativa non possono presentare di nuovo domanda.

Bisogna, infine, tenere a mente che la Commissione europea desidera ricevere un resoconto dai giovani viaggiatori e li incoraggerà a condividere le loro esperienze e avventure in Europa. Per questo motivo i candidati selezionati diventano ambasciatori DiscoverEU. Ciò vuol dire che sono invitati a raccontare le loro esperienze di viaggio attraverso i social media, o a fare una presentazione a scuola o nella loro comunità locale. I candidati sono invitati anche ad aderire al gruppo Facebook ufficiale #DiscoverEU.

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Chiara Ferragni giramondo: ora va anche in crociera

Che piaccia o meno, Chiara Ferragni è in trend un giorno sì e uno no per tutto quello che dice e fa. E per chi è appassionato di viaggi come noi, dà spesso spunti originali, alcuni da seguire (isole, città d’arte, musei), mentre altri assolutamente no (jet privati che inquinano più di un 777, trekking su speroni di roccia che stanno su con lo sputo, Champagne stappato sui ghiacciai precari ecc.).

Fatto sta che, oltre a essere una influencer – o una imprenditrice digitale, come ama definirsi lei -, è anche una bella giramondo. Non c’è settimana che non visiti qualche luogo, per svago o per lavoro (spesso per entrambe le cose, visto che viene pagata per i post di hotel, resort, ristoranti, ville e quant’altro dove viene invitata).

L’abbiamo vista su una minuscola ed esclusivissima isola greca quest’estate e poi in giro per le Baleari, tra Ibiza, Formentera e la misteriosa isola di Es Vedrà, ma prima ancora a Palermo, a Portofino, a New York, giusto per citare i suoi ultimi viaggi.

Insomma, la Ferragni non si fa mancare nulla. Ora si regala persino una crociera. L’occasione è un breve team building con lo staff della sua azienda, The Blonde Salad, il blog che l’ha resa celebre e da cui è nato tutto il business online (solo su Instagram vanta più di 27 milioni di follower) e off line.

La crociera di The Blonde Salad

Il gruppo dei nove colleghi, oltre al boss Chiara, si è imbarcato a Ibiza sulla Costa Toscana per una crociera di alcuni giorni durante i quali avranno l’opportunità di vivere insieme alcune delle esperienze uniche offerte dalla nave più innovativa e sostenibile della flotta Costa.

Oltre al “duro” lavoro del gruppo, non mancheranno di certo momenti di relax nella SoleMio Spa, esperienze gastronomiche in alcuni dei 21 ristoranti a bordo della Costa Toscana ed escursioni a terra.

Innanzitutto, a Chiara è stata assegnata una super suite, una nuova tipologia con “terrazza sul mare” e una splendida dependance dove fare colazione, prendere un aperitivo o semplicemente godersi il suono delle onde del mare a prua della nave che è un omaggio all’Italia e in particolare alla Regione Toscana.

A bordo della Costa Toscana

A partire dai ponti della nave che hanno tutti nomi delle città toscane: Montalcino, Pietrasanta, Viareggio, Montecatini, Lucca, Pienza, Bolgheri e Montepulciano.

Piazza del Campo comprende una grande scalinata affacciata a poppa sviluppata su tre ponti, con una balconata all’aperto sull’ultimo ponte il cui pavimento di cristallo fa vivere l’esperienza di volare sul mare.

Piazza dei Miracoli, a prua della nave, è il punto d’incontro di tre diverse esperienze: shopping, degustazione e intrattenimento. Un altro punto suggestivo e panoramico è la Passeggiata Volare, che raggiunge il punto più alto della nave a 65 metri d‘altezza.

La zona principale della nave, il Colosseo, è invece uno spazio al centro sviluppato su tre ponti dedicato agli spettacoli. Gli schermi luminosi, posizionati sia sulle pareti sia sulla cupola, offrono la possibilità di creare una storia diversa in ogni porto di scalo e in ogni momento della crociera.

Una nave super green

Costa Toscana è una vera e propria “smart city” itinerante. Grazie all’utilizzo del gas naturale liquefatto (Gnl) con cui si riesce a eliminare quasi del tutto l’immissione di ossidi di zolfo nell’atmosfera, di ossido di azoto e di CO2 (fino al 20%) è una nave super green.

Oltre a zero emissioni, la nave offre tutta una serie di innovazioni tecnologiche all’avanguardia studiate per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. L’intero fabbisogno giornaliero di acqua è soddisfatto trasformando quella del mare tramite l’utilizzo di dissalatori.

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Fonte: Ufficio stampa

La Costa Toscana nel porto di Barcellona durante il suo battesimo

Il consumo energetico è ridotto al minimo grazie a un sistema di efficientamento energetico intelligente. Inoltre, a bordo viene effettuato il 100% di raccolta differenziata e il riciclo di materiali come plastica, carta, vetro e alluminio.

I legni di mare che arredano le isole del ristorante Archipelago a bordo sono stati recuperati grazie ai “Guardiani della Costa”, il programma di educazione ambientale per la salvaguardia del litorale italiano promosso dalla Costa Crociere Foundation. Per ogni cena che si degusta nel ristorante, Costa dona parte del ricavato per sostenere progetti ambientali e sociali della fondazione.

Le escursioni con gli esperti

Durante l’estate appena trascorsa, Costa Toscana offriva itinerari di una settimana tra alcune delle più belle città e isole del Mediterraneo, tra cui Savona, Civitavecchia/Roma, Napoli, Ibiza (dove si è imbarcato il gruppo di The Blonde Salad), Valencia e Marsiglia. E le escursioni organizzate dalla compagnia di navigazione sono il top.

Vengono infatti organizzati tour a firma di National Geographic Expeditions, realizzati in collaborazione con il Tour Operator Kel 12, che prevedono la visita di luoghi speciali accompagnati da guide speciali, come fotografi, vulcanologi e archeologi. Insomma, per Chiara Ferragni e il suo team solo il meglio…

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Fonte: Ufficio stampa

Uno dei bar esterni della Costa Toscana
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Valle Orco, tra antiche leggende e itinerari mozzafiato

Un paesaggio unico, mozzafiato. Tipico delle vallate in cui l’azione modellante dei ghiacciai ha agito per millenni, regalando scorci dalla bellezza suggestiva e assolutamente indimenticabili. La Valle Orco inizia a Pont Canavese e si estende fino al Colle del Nivolet, esattamente dove il Piemonte confina con la Valle d’Aosta. E in particolare nella zona protetta più antica d’Italia, il Parco del Gran Paradiso, che ne ospita una parte.

Valle Orco, cosa fare e cosa vedere

Un luogo in cui perdersi totalmente e in cui programmare escursioni all’insegna della natura e della voglia di immergersi in un paesaggio che vi lascerà senza parole a ogni passo. La meta ideale per gli amanti del trekking, dell’arrampicata (è qui che all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso è nato il free climbing italiano), dell’alpinismo e per chiunque voglia godere della possibilità di seguire un itinerario esclusivo per le proprie avventure a piedi o in bicicletta. Ma anche in cui poter osservare da vicino la bellezza unica della fauna del posto, tra marmotte, camosci, volpi, stambecchi, aquile e tutto ciò che nasce e vive nella natura più incontaminata e selvaggia.

Una valle spesso sottovalutata poiché distante dalle grandi città e quindi poco conosciuta. Ma che proprio grazie a questa sua riservatezza e minor visibilità è riuscita a tenersi alla larga dal grande turismo di massa. Preservandosi in tutta la sua bellezza e regalando a chi la voglia visitare dei momenti di vero relax, lontano dal caos e dai ritmi frenetici a cui si è soliti, per abbracciare uno stile di vita più lento e attento. Immersi in paesaggi unici e itinerari mozzafiato.

Per esempio sostando a Cuorgnè, un borgo dal cuore medievale o a Sparone, visitando la Chiesa di Santa Croce, in località la Rocca, edificata nel X secolo. O ancora a Ceresole meta amata dai re che l’hanno impreziosita con titolo di “Reale” e che vanta il famoso e grande Lago di Ceresole.

La leggenda della Valle Orco

Ma non solo. Perché la Valle Orco racchiude in sé molto di più. Il suo nome, infatti, è legato a una leggenda che narra della presenza, proprio in queste terre, di due orchi, moglie e marito. Una coppia dall’animo gentile e che, sempre secondo la leggenda, viveva serena e in modo pacifico con gli abitanti della vallata. Un giorno, però, sfortunatamente, la Valle Orco fu invasa da dei draghi,  il cui nascondiglio negli anfratti della montagna ne celava l’esistenza. Animali aggressivi con l’uomo e saccheggiatori di villaggi a causa del loro interesse per l’oro. Da quanto si narra, i due orchi cercarono di fermare l’avanzata dei draghi, proteggendo gli abitanti della zona e rimanendo vittime del loro fuoco.

Per vendicarli, furono gli stessi abitanti a organizzare un’imboscata ai draghi, uccidendoli uno per uno. E dedicando la valle ai loro amici perduti, chiamandola appunto Valle Orco. Una storia affascinante, che regala un’atmosfera carica di fascino e magia a questo luogo. Donando a chi lo visita la possibilità di circondarsi della bellezza della natura e della meraviglia di sentirsi raccontare le fantastiche storie che si tramandano tra i suoi boschi, fiumi e angoli nascosti e ancora da scoprire.

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La cappella delle meraviglie nel cuore della Costa Azzurra

Parlare di Costa Azzurra vuol dire, inevitabilmente, fare un sogno a occhi aperti. Lo stesso che accomuna da secoli viaggiatori, vacanzieri, principi e imprenditori, e poi ancora artisti che hanno scelto di trasformare questo territorio nella loro musa.

Tutto ciò che conosciamo di quella porzione della costa della regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ci incanta da sempre. E non abbiamo di certo bisogno di elencare tutti i motivi che rendono un viaggio qui un’esperienza indimenticabile.

Quello che possiamo fare, però, è parlarvi di un luogo che non tutti conoscono. Un capolavoro artistico e religioso, ma anche spirituale e mistico che lascia senza fiato e che si trova proprio in Costa Azzurra. Si tratta di una cappella delle meraviglie, quella di Saint-Pierre, che porta la firma indelebile di Jean Cocteau.

Villefranche-sur-Mer: la cappella di Saint-Pierre

Per scoprire questo luogo che sembra uscito da una favola, dobbiamo recarci in uno dei luoghi più suggestivi della Francia. Un porto bagnato da acque cristalline e da una vegetazione lussureggiante e rigogliosa.

Ci troviamo a Villefranche-sur-Mer, un delizioso paesino di pescatori incastonato tra Nizza e Monaco, e caratterizzato da case colorate che si affacciano sul mare turchese che brilla sotto il sole. Le passeggiate che conducono sul lungomare o nei vicoli stretti e suggestivi, si trasformano in un’esperienza di viaggio senza uguali da vivere a ritmo slow.

Seguendo le barche dei pescatori, che ondeggiano sinuosamente nei pressi del molo, è possibile raggiungere il porto. È proprio lì che si trova la meravigliosa cappella di Saint-Pierre decorata da Jean Cocteau nel 1957.

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer

Fonte: iStock

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer

La visione poetica di Jean Cocteau

Entrare nella piccola cappella di Saint-Pierre è come fare un viaggio un universo inedito e straordinario, fatto di spiritualità, ma anche di fascino e mistero. Un’opera visiva e poetica che porta la firma riconoscibile del grande Jean Cocteau.

Le origini della cappella di Saint-Pierre, che risalgono al XII secolo, sono strettamente collegate alla storia stessa di Villefranche-sur-Mer e alla volontà dei pescatori locali di dedicare un luogo sacro al loro patrono, San Pietro.

Per molto tempo, però, la cappella in completo stato d’abbandono fu utilizzata soprattutto come deposito per le reti dei pescatori, vista la vicinanza col Port de la Santé. Fu solo all’inizio degli ’50 che il poeta ebbe l’idea di ristrutturarla con una sua personale visione, la stessa che ha caratterizzato la sua intera opera.

I lavori di ristrutturazione, degli interni e degli esterni, cominciarono il 5 giugno del 1956, dopo una lunga trattativa condotta con l’amministrazione locale e i pescatori. Jean Cocteau si occupò in prima persona di realizzare gli affreschi interni, mentre per il restauro esterno scelse di collaborare con alcuni esperti regionali.

Così nasceva uno dei più grandi capolavori della Costa Azzurra. L’edificio accoglie i visitatori con decorazioni geometriche e colorate che si stagliano sul mare azzurro che fa da sfondo. All’interno, invece, 5 scene sapientemente disegnate raccontano la storia di San Pietro. Tra gli episodi della vita del Santo, però, appaiono anche simboli mistici e riferimenti all’intera produzione artistica del poeta. Le pareti laterali addossate all’ingresso, invece, sono di stampo profano e sono ispirate ai gitani del villaggio di Les-Saintes-Maries-de-la-mer e alle ragazze di Villefranche-sur-Mer.

Così è stata creata la cappella delle meraviglie, un luogo silenzioso e incredibile dove va in scena la grande bellezza, quella che incontra la religione e l’arte, pensata da Jean Cocteau.

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer

Fonte: IPA

Cappella di Saint-Pierre, Villefranche-sur-Mer
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5 meraviglie del mondo che forse ancora non conosci

Sono tante, anzi tantissime, le meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo. Siti naturali, creazioni artificiali, capolavori architettonici, storici e artistici, che ogni giorno, e a ogni viaggio, ci permettono di perderci e immergerci nella grande bellezza del pianeta.

Alcuni luoghi poi, sono destinati a incantare. Sonno gli stessi che muovono le masse, quelli che col tempo sono diventati icona di Paesi, città e villaggi. Posti che devono essere tutelati e valorizzati perché rappresentano il patrimonio dell’intera umanità, la nostra.

Nel mondo, infatti, esistono 1154 siti dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Unesco e che si snodano in ben 167 Paesi.  E se è vero che alcuni di questi sono diventati delle vere e proprie celebrità, è vero anche che ne esistono altri che sono meno conosciuti e che, anzi, a volte sono sottovalutati. Eppure sono bellissimi e meritano di essere scoperti.

Siti Unesco da scoprire

All’ombra dei sentieri più battuti dal turismo di massa, esistono luoghi straordinari, siti intrisi di fascino, mistero e suggestione. Posti poco affollati, spesso non presenti sulle guide di viaggio, e persino sottovalutati, ma comunque bellissimi, come dimostra il fatto che fanno parte della rete Unesco.

Ne abbiamo selezionati cinque, sparsi in tutto il mondo, da raggiungere quanto prima per vacanze incredibili, all’insegna della grande bellezza che appartiene alla terra che popoliamo.

I dolmen di Antequera

Il nostro viaggio inizia in Spagna, e più precisamente nell’Andalusia meridionale. È qui che troviamo il Sito dei dolmen di Antequera, diventato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 2016. La loro fama è preceduta da luoghi come l’Alhambra di Granada o l’Alcazar di Siviglia, che ogni anno attirano migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, eppure la bellezza di questo sito è indiscussa.

Nel sito sono conservati tre monumenti culturali e due naturali, tra i quali anche uno dei megaliti più grandi e pesanti di tutta Europa. L’area archeologica, che si trova appena fuori dal centro cittadino, rappresenta un unicum nel mondo. Qui è possibile perdersi tra il fascino e il mistero della storia e della leggenda, tra dolmen antichissimi e giganti di pietra.

Dolmen de Romeral, Antequera

Fonte: iStock

Dolmen de Romeral, Antequera

Centro storico di Bukhara, Uzbekistan

Ci spostiamo ora in Uzbekistan, e più precisamente a Bukhara. Soprannominata “la sacra”, “la nobile”, questa città non è sempre in cima alla lista delle destinazioni da raggiungere e, spesso, vive all’ombra di Samarcanda, che col tempo è diventata sempre più popolare.

Eppure Bukhara è una città straordinaria. È affascinante, suggestiva e bellissima. I monumenti architettonici, la moschea e i bazar caratterizzano in maniera univoca il centro storico che, dal 1993, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Un gioiello urbano dal grande valore storico, artistico e culturale che ospita oltre 140 edifici storici, tutti Patrimonio dell’Unesco.

Wuyishan, Fujian, Cina

Ci spostiamo nella Cina più selvaggia, per conoscere il lato più autentico di questo straordinario Paese. La nostra ricerca dei siti Patrimonio dell’Unesco meno conosciuti ci porta all’interno del Parco Nazionale di Wuyishan, luogo di nascita del tè Oolong, nonché sede di una delle foreste subtropicali più importanti del mondo intero.

Il paesaggio che si snoda in questo territorio è frammentato, variegato e mozzafiato e ospita un’incredibile biodiversità composta da numerose specie di flora e di fauna. Diventato Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, il Parco Nazionale di Wuyishan è uno di quei luoghi da raggiungere almeno una volta nella vita.

Parco Nazionale del Pirin

81 vette che superano i 2500 metri di altezza, 180 laghi che si snodano sotto le montagne e che si alternano a grotte, insenature, sorgenti e ruscelli.

Ci troviamo all’interno del Parco Nazionale del Prin, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1993. Situato nel sud-ovest della Bulgaria, a circa 4 ore di viaggio da Bansko, questo luogo è un paradiso naturale da visitare almeno una volta nella vita.

Parco nazionale di Mesa Verde, Colorado

Da sempre raggiunti da viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, i Parchi Nazionali degli Stati Uniti non hanno bisogno di presentazione perché sono una vera e propria attrazione turistica. Sicuri, però, di conoscerli tutti?

Tra i meno popolari troviamo quello di Mesa Verde, in Colorado, iscritto alla lista del Patrimonio Mondiale Unesco dal 1978. Si tratta di un luogo incredibile che, a ogni chilometro percorso, lascia senza fiato. Lo fa con i suoi incredibili canyon, con i panorami straordinari, ma soprattuto con quella rete di abitazioni degli indiani Anasazi costruite tra il VI e il XII secolo tra le rocce, e che ancora oggi sono conservate all’interno del parco.

Parco nazionale di Mesa Verde, Colorado

Fonte: iStock

Parco nazionale di Mesa Verde, Colorado
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Voli low cost per partire per un viaggio last minute

C’è chi non ha fatto vacanze quest’estate e c’è anche chi ci è andato ma ha già voglia di ripartire. Specie con le offerte di voli low cost che ci sono ora.

La compagnia aerea easyJet sta promuovendo tantissime rotte aeree a prezzi davvero bassissimi.

Pensate che si può andare a Napoli con 12,49 euro (solo andata, naturalmente) o a Milano con 16,99 euro o ancora a Catania con 19,49 euro. E di offerte come queste ce ne sono tantissime.

Chi ha ancora voglia di mare può infatti scegliere una meta del Sud, dove essere abbastanza certi di trovare ancora caldo. Da Napoli, per esempio, si può prendere la Trans vesuviana e arrivare sulla Costiera sorrentina in poco tempo. Da Catania si può arrivare facilmente alla vicina Riviera dei Ciclopi o a Taormina e ai Giardini Naxos o ad altre bellissime spiagge.

Perché andare a Catania

Ma questa è la stagione ideale anche per visitare le città d’arte. Catania è senza dubbio una delle città d’arte più belle della Sicilia, meta ogni anno di migliaia di turisti innamorati e affascinati dalla sua architettura, dai suoi panorami mozzafiato, in bilico tra il bianco che ammanta il vulcano fumante e l’azzurro del Mediterraneo, proprio di fronte.

Catania mete italiane

Fonte: 123rf

Catania, tra vulcano e mare

La città stessa sembra mettere in comunicazione queste due forze della natura, perfettamente opposte e complementari. Lungo le strade, la vita scorre al di sopra e al di sotto della pietra lavica dell’Etna con la quale molti palazzi, storici e no, sono costruiti, nelle rovine greco-romane che testimoniano il passaggio millenario dei popoli in quest’area estremamente ricca; nella Catania Barocca e in quella medievale; nel fermento dei suoi vicoli, dei suoi mercati storici, la sua Piscarìa, da secoli cuore pulsante dei catanesi.

Insieme a Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli, Catania fa parte dei Comuni del Barocco siciliano dichiarati nel 2002 patrimonio dell’umanità dell’Unesco. E anche questo è un tour che varrebbe la pena fare.

Weekend a Napoli

Napoli, invece, offre un’infinità di cose da fare. Solo nel quartiere di Forcella, in una sola occhiata si possono scorgere tre imperdibili monumenti: la Chiesa del Gesù Nuovo, l’Obelisco dell’Immacolata e il Monastero di Santa Chiara.

Tra i luoghi irrinunciabili troviamo il Palazzo Reale dalla lunga facciata e un’opera suggestiva, conosciuta in tutto il mondo, da vedere almeno una volta nella vita, è sicuramente il Cristo Velato, all’interno della Cappella di San Severo. E poi c’è la Cappella che contiene il tesoro di San Gennaro, tra le meraviglie ebanistiche della tradizione napoletana.

galleria borbonica

Fonte: Francesca Di Pietro

La Napoli sotterranea

E che dire della città nella città, quella cioè creata dalla fitta rete di cunicoli sotterranei – l’antica Neapolis -che affascina per la sua imponenza e per il mistero attorno a cui si celano leggende come quella del “munaciello”. Per scoprire di che si tratta bisogna andarci…

Milano, la meta no. 1

Poi vi abbiamo anche consigliato Milano tra le mete di stagione. Questa città non ha bisogno di promuoversi. Proprio di recente l’hanno definita la Capitale culturale d’Italia. Ogni giorno sono decine gli eventi, le inaugurazioni e gli happening socioculturali che si tengono nel Capoluogo lombardo. Proprio in questi giorni è stato inaugurato l’ennesimo museo, la Fondazione Luigi Rovati che raccoglie un’importante collezione di reperti etruschi ma anche opere d’arte contemporanea.

Ma Milano è anche la Capitale italiana del design e della moda. Qualcuno sostiene lo sia anche della gastronomia, non per le sue specialità gastronomiche, intendiamoci, ma per i suoi ristoranti, stellati e d’altissima qualità, dove è possibile provare di tutto. E poi lo è anche dell’intrattenimento con i suoi concerti, gli spettacoli teatrali e le manifestazioni che regolarmente si tengono in città.

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Fonte: IPA

La Fondazione Rovati a Milano
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Viaggi Wanderlust

In questo piccolo villaggio puoi dormire in una libreria

Le esperienze di viaggio, quelle che ci permettono di costruire ricordi indelebili, passano anche per gli alloggi, sopratutto quando questi sembrano riuscire a esaudire quelli che sono i desideri di tutti gli avventurieri.

Chi sogna di vivere a stretto contatto con la natura, e recuperare con lei un rapporto primordiale, per esempio, può trascorrere il suo tempo nei lodge immersi nella foresta e nelle case sugli alberi, così come chi è appassionato di cartoni animati può prenotare una stanza nei numerosi hotel a tema che si snodano nel mondo. Ma questi sono solo alcuni degli alloggi straordinari che possiamo trovare, e prenotare, in giro per il globo.

In Scozia, per esempio, c’è quello che possiamo definire il paradiso di tutti gli appassionati della lettura. Si tratta di una libreria all’interno della quale si può leggere, acquistare libri e soprattutto dormire. Benvenuti a The Open Book.

Wigtown: dormire in una libreria in Scozia

Ci troviamo sulla costa sud-occidentale della Scozia, in una deliziosa cittadina incastonata in un’insenatura del Mare d’Irlanda. Il suo nome è Wigtown, ed è qui che si può vivere un’esperienza di viaggio al di fuori dell’ordinario.

Abitata da appena 900 persone, Wigtown è conosciuta come la città del libro della Scozia, perché numerose sono le librerie che si snodano su tutto il territorio. Si contano sicuramente più libri che abitanti, e questo è uno dei motivi per cui i viaggiatori di tutto il mondo, appassionati di lettura, scelgono di trascorrere qui vacanze a ritmo slow.

Ma c’è una nuova esperienza che arricchisce quella che sembra un’avventura all’insegna del sapere, della conoscenza e della curiosità, ed è quella che permette di dormire tra il profumo della carta stampata e l’inchiostro delle parole. Perché è qui che la libreria The Open Book è stata trasformata in parte in un bed and breakfast.

The Open Book: la libreria che diventa un bed and breakfast

Ribattezzata Scotland’s National Book Town, la cittadina di Wigtown ospita dieci incredibili librerie all’interno delle quali è possibile perdersi e immergersi tra tantissimi testi, ma solo una permette di dormire immersi tra i libri.

Il suo nome è The Open Book ed è l’alloggio straordinario che consente a tutti i viaggiatori di vivere una vacanza alternativa e diversa dalle solite. La stanza messa a disposizione degli ospiti è stata ricavata in uno spazio al secondo piano della piccola libreria e può ospitare un massimo di due persone.

L’alloggio è prenotabile su Airbnb, tuttavia gli host e i gestori scelgono di affittare lo spazio solo durante alcuni periodi dell’anno. La libreria, invece, è sempre aperta e pronta ad accogliere tutti gli avventurieri che giungono fino in Scozia.

Il prezzo è di circa 40 euro a notte, ma l’esperienza offerta da The Open Book non si limita al solo pernottamento. Agli ospiti dell’inedito bed and breakfast, infatti, è richiesto di collaborare attivamente nella gestione della libreria. I viaggiatori saranno chiamati a indossare i panni di libraio per tutta la durata del soggiorno, accogliendo gli altri visitatori e consigliando le letture migliori.

Ma non è tutto perché gli ospiti potranno anche organizzare eventi all’interno dello spazio della libreria come letture, degustazioni e dibattiti.

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Vi spieghiamo come le compagnie aeree scelgono il prezzo dei voli

Siamo abbastanza certi che almeno una volta nella vita vi sia capitato di chiedervi “ma come vengono scelte le tariffe dei voli?”. Domanda più che legittima. Del resto in questi ultimi mesi i prezzi sono lievitati di giorno in giorno. I motivi di questi aumenti ve li avevamo già spiegati tempo fa, ma il linea di massima riguardano la mancanza di personale, la crescita dei costi del carburante, le tariffe aeroportuali e i costi di gestione.

In sostanza, abbiamo tutti notato che volare non è più economico come lo è stato, in alcune circostanze, fino a poco tempo fa. Ma soprattutto a tutti è successo di andare sulla pagina web di una compagnia aerea, leggere una certa cifra da pagare e trovarla aumentata pochi minuti dopo. Perché accade questo? Chi sceglie il costo di partenza? Qual è il processo di creazione della tariffa?

Tutti gli elementi che stabiliscono il costo di un biglietto aereo

A dare una risposta a queste domande ci ha pensato Simple Flying, un noto magazine internazionale, che ha condotto una lunga analisi a tal proposito.

La prima cosa di cui vi sarete resi conto acquistando un biglietto aereo è che, al giorno d’oggi, il prezzo non è fisso. Esso, infatti, è controllato delle migliaia di compagnie aeree esistenti che chiaramente cercano di massimizzare i profitti derivanti dalla vendita dei voli. Entrano in gioco, quindi, diversi elementi che aiutano a stabilire il prezzo di un biglietto.

Le cassi di prenotazione

Le tariffe sono attualmente determinate attraverso l’uso di un sistema di “classi di prenotazione”. In sostanza, i costi sono differenti in base alla classe selezionata. Molti vettori utilizzano una suddivisione generica in Economy, Premium Economy e Business Class, mentre altre compagnie aeree arrivano ad avere persino 10 classi diverse.

Questo vuol dire anche a ogni sedile è assegnato uno specifico prezzo per classe tariffaria, e quando una classe tariffaria è stata venduta, il prezzo salirà a quella successiva .

Ma ovviamente questo non è l’unico fattore. Le classi di viaggio, infatti, vanno a combinarsi con la disponibilità. Tutto ciò accade attraverso delle complesse formule (algoritmo) che servono per calcolare il numero di posti ancora liberi e modulare il prezzo di conseguenza, secondo le classiche regole della domanda e dell’offerta.

Una delle novità, invece, riguarda la personalizzazione dei prezzi: attraverso i cookie è possibile tracciare i vali profili dei viaggiatori, di cui si possono ottenere informazioni anche tramite programmi di fedeltà.

La profilazione del clienti

Partiamo dal presupposto che ogni compagnia aerea ha un propio algoritmo che lavora per determinare le diverse tariffe. Formule che sono gelosamente custodite ma di cui è possibile sapere gli elementi tenuti in considerazione.

Tra questi, per l’appunto, c’è la profilazione del cliente. Un esempio pratico è la distinzione tra leisure e business, dal momento che le due tipologie di viaggiatori hanno tempistiche ed esigenze diverse. Presumibilmente, coloro che viaggiano in business saranno disposti a spendere di più e, di conseguenza, potrebbero prenotare un volo vicino alla data di partenza. Ma non solo. Vengono tenute in considerazione anche le ricerche e gli acquisti precedenti del cliente.

Comprare un biglietto in anticipo

Molti di noi sono convinti che comprando un volo con molto anticipo il prezzo sarà più basso. La verità è che acquistare un biglietto abbastanza prima della partenza gioca certamente un ruolo determinante, ma non è detto che sia realtà assoluta.

Le compagnie, infatti, monitorano l’andamento delle prenotazioni anche con lo scopo di individuare il momento in cui diventa possibile massimizzare il profitto. Allo stesso tempo, in ballo c’è anche la tendenza in tempo reale delle vendite: pochi posti disponibili significa prezzi più alti. Effetti che però sono per lo più sul brevissimo termine.

In sostanza, prenotare un volo in anticipo consente sicuramente di pagare un po’ meno, ma non è detto che il risparmio sia notevole in quanto i costi dei biglietti cambiano in continuazione anche in base a quanti posti vengono riempiti su ogni volo.

La durata del soggiorno e i biglietti andata e ritorno

Un altro fattore che determina il prezzo di un volo è la durata del soggiorno. Fare un viaggio A/R più distante comporta, in alcune circostanze, una tariffa più bassa, ancor di più se i collegamenti scelti sono schedulati nel fine settimana.

In generale, quindi, le tariffe più economiche richiedono solitamente un soggiorno lungo e probabilmente un viaggio aereo durante un weekend. Anche la scelta di prenotare un viaggio andata e ritorno mette a disposizione prezzi più bassi rispetto alla sola andata.

Il monitoraggio dei competitor

Per creare un determinato prezzo è fondamentale anche monitorare la concorrenza. In sostanza, i vettori tracciano i prezzi dei competitor che operano sulle stesse rotte (o comunque simili), a tal punto che l’andamento delle tariffe li influenza a vicenda.

Infine, resta la questione (già nota) dei periodi conosciuti per il picco di prenotazioni, come le vacanze estive o invernali. Anche se non è sempre semplice capirlo in quanto ogni Paese ha le sue tradizioni con conseguenti fasi che possono essere considerate “alta stagione”.

Cosa dobbiamo aspettarci nel futuro

Recentemente è entrato a far parte della costruzioni del prezzo la ‘disaggregazione’, ossia il pagamento di servizi che una volta erano inclusi nel prezzo. Le compagnie aere maggiori, in questo, hanno seguito l’esempio delle low cost offrendo tariffe che non includono alcun servizio, come il bagaglio.

Alla luce di tutto ciò, però, non è possibile dire con certezza come le compagnie aeree nel futuro sceglieranno le tariffe dei loro biglietti. L’unica cosa sicura è che il loro obiettivo principale sarà fissare i prezzi per massimizzare il profitto. E la potenza dell’analisi e i dati continueranno a crescere, come nella maggior parte dei settori.

Solo gli ultimi due anni hanno visto un cambiamento significativo nei prezzi: dopo il crollo subito nel 2020, sono rimbalzati rapidamente nel 2021 per i viaggi nazionali. Quest’anno, invece, si è registrata una tendenza al rialzo anche per quelli internazionali.

Ma non è finita qui. Notizia degli ultimi giorni è che in Olanda, per esempio, dal 1° gennaio 2023 l’imposta applicata sui voli in partenza per singolo biglietto aereo passerà dagli attuali 7,95 a 28,58 euro. Il tutto per rendere l’aviazione più sostenibile e ridurre l’impatto ambientale. Un’eco-tassa che per i passeggeri potrebbe tradursi in un aumento dei costi su ogni singola tratta.

Meno recentemente Michael O’Leary, numero uno della low cost Ryanair, ha annunciato che per i prossimi cinque anni (e, verosimilmente, per molti altri a venire) i voli a basso costo non esisteranno più. Dichiarazioni di cui vi avevamo già parlato.

Infine, tutti i vettori sembrerebbero ridimensionare o ricalibrare i loro network invernali anche a causa del prezzo elevato del jet fuel.

In sostanza, quindi, quelli a venire non saranno anni facili per quanto riguarda i costi dei biglietti aerei.

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L’inaccessibile chiesa costruita alle porte del paradiso

Esiste un luogo, molto lontano, che è così straordinariamente mistico da non sembrare reale. Si tratta di un posto che all’apparenza sembra inaccessibile perché è posto così in alto che pare attraversare le nuvole. E in effetti, la sua posizione, è davvero unica al mondo.

Si tratta di una piccola chiesa che sovrasta idealmente tutta la regione di Imereti, in Georgia, perché è situata sulla cima di un monolite maestoso che svetta verso il cielo fino a raggiungere un’altezza di 40 metri.

Tutto intorno, a fare da cornice, c’è una vegetazione rigogliosa e lussureggiante che contribuisce a creare un paesaggio idilliaco e bellissimo, ma anche mistico e spirituale, che sembra configurarsi come la porta di accesso al paradiso.

Katskhi Pillar e la chiesa che sfiora il cielo

Ci troviamo in Georgia, a circa 10 chilometri dalla città mineraria di Chiatura. È qui che in maniera del tutto sorprendente irrompe nello scenario un gigantesco pilastro naturale che definisce completamente lo scenario. Il suo nome è Katskhi Pillar, ed è un monolite calcareo immerso all’interno di un paesaggio naturale e incontaminato.

La sua altezza è incredibile: Katskhi Pillar raggiunge i 40 metri, arrivando a guadagnarsi un posto tra le nuvole. Ma quello che davvero incanta, in questa visione surreale, è la presenza di una piccola chiesa che si trova proprio sulla sua cima e che sembra sfiorare il paradiso.

Gli abitanti locali lo considerano il pilastro della vita, perché in effetti è proprio in quel luogo che, in totale solitudine, gli asceti per secoli si sono recati per vivere esperienze spirituali e uniche.

Considerato dai local anche come simbolo di Vera Croce, Katskhi Pillar è un posto estremamente affascinante e seducente che ha sempre attirato l’attenzione di tutti. Sono molte le leggende e le storie locali che ruotano intorno a questo luogo sacro, alcune di queste vedono l’utilizzo del pilastro anche da parte delle antiche religioni per i riti di fertilità.

Ma quando il cristianesimo si è diffuso in Georgia, Katskhi Pillar è diventato un luogo di culto. Secondo gli storici i monaci asceti hanno iniziato ad abitare la cima del pilastro naturale intorno al X secolo, proprio in quella piccola chiesetta eretta nel VI secolo in onore nel monaco teologo bizantino Massimo il Confessore.

Per molto tempo l’eremo fu dimenticato e abbandonato, fino a quando un gruppo di alpinisti, nel 1944, scalando il monolite calcareo ha scoperto quel luogo di culto. L’edificio del monastero è stato restaurato e l’attività religiosa in cima è stata ripresa negli anni ’90.

Katskhi Pillar

Fonte: istock

Katskhi Pillar

L’audace pellegrinaggio per avvicinarsi al paradiso

La piccola chiesa ortodossa, situata sulla cima del gigantesco monolite, è raggiungibile solo attraverso un’antica scala di ferro. È un pellegrinaggio pericoloso quello che affrontano i monaci che scelgono di salire fino alla cima, ma necessario per avvicinarsi al paradiso.

Dal 1995, ad abitare il Katskhi Pillar, c’è il sacerdote ortodosso Maxime Qavtaradze. Il monaco vive una quotidianità di intensa spiritualità e solitudine, scendendo dalla roccia una sola volta a settimana. Per farlo deve scalare 131 scalini attaccati alla parete.

Ai viaggiatori non è permesso il pellegrinaggio fino in cima, riservato solo ai sacerdoti uomini. Tuttavia alle persone che arrivano in visita al Katskhi Pillar è concesso di scalare solo una prima parte del pilastro di pietra calcarea, per raggiungere una croce del VI secolo incastonata nel monolite e lì pregare.

Katskhi Pillar

Fonte: iStock

Katskhi Pillar