Categorie
Idee di Viaggio Viaggi

Il teatro antichissimo che si nasconde sotto le viscere della città

Esistono luoghi che non smettono mai di incantare e di sorprendere perché sono proprio loro i custodi di un passato incredibile che non si può dimenticare e che appartiene alla storia dell’umanità. E questo è il caso di tutti quei siti archeologici, storici e culturali che oggi conservano e valorizzano una memoria tramandata da secoli e da generazioni.

È proprio in uno di questo luoghi che vogliamo portarvi oggi, nelle viscere di una città che secondo la leggenda fu fondata da Ercole e che fu distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel ’79 d.C. Stiamo parlando di Ercolano, i cui scavi archeologici insieme a quelli di Pompei e di Oplontis sono inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.

È proprio qui, all’ombra del grande vulcano e nei pressi del suggestivo Miglio d’oro, che esiste un teatro antichissimo sotto la città. Scopriamolo insieme.

La tappa più amata del Grand Tour d’Italia

Ercolano non ha bisogno di presentazioni perché questa città, da secoli, è meta prediletta di tutti i viaggiatori che vogliono fare un tuffo nel passato e scoprire un pezzo di storia che appartiene all’umanità intera. Proprio l’antico Teatro di Ercolano, raggiungibile con un percorso sotterraneo che si snoda per oltre 20 metri di profondità, è stato la tappa imprescindibile, e forse la più amata, del Grand Tour dei secoli scorsi.

Tra tutti i monumenti rivenuti con gli scavi, il Teatro antico di Ercolano si è guadagnato il primato. L’esplorazione di tutti i siti vesuviani distrutti dall’eruzione del Vesuvio, infatti, è cominciata proprio con lui nel 1700.

Correva l’anno 1709 quando, il Principe d’Elbeuf, venne a sapere che un contadino di Resina aveva scoperto dei marmi e delle colonne antiche in un pozzo vicino alla sua abitazione. Fu allora che il principe decise di acquistare il podere. Era il 1711 e grazie alla creazione di pozzi e cunicoli, veniva raggiunto e scoperto il Teatro di Ercolano.

Grazie a questa scoperta, re Carlo III di Borbone acquisto il fondo e iniziò ad avviare gli scavi di tutta l’area che, volta dopo volta, hanno portano alla luce i tesori sommersi dall’eruzione. Da quel momento il teatro è diventato una meta imprescindibile dei viaggiatori provenienti da ogni parte d’Europa.

Teatro Antico di Ercolano

Fonte: IPA

Teatro Antico di Ercolano

L’antico Teatro di Ercolano

È una visita avventurosa, straordinaria e unica quella che si snoda in un percorso sotterraneo che conduce nelle viscere della città di Ercolano, proprio lì dove sorgeva un teatro antico. Addentrarsi nel sottosuolo equivale a vivere un’esperienza unica e senza eguali che permette di scoprire un pezzo della nostra storia.

Il percorso che conduce all’antico Teatro di Herculaneum è una vera e propria esplorazione che consente di ammirare i resti dell’edificio, i reperti archeologici e anche i graffiti che qui sono stati lasciati nei secoli dai viaggiatori del Grand Tour che si addentravano nei cunicoli e nelle gallerie per toccare con mano la grande meraviglia di questo luogo.

Oggi, esattamente come allora, è possibile vivere questa avventura con tanto di caschi, mantelline e torce che permettono di osservare da vicino i resti dell’antico teatro sepolto dopo l’eruzione del 79 d.C.

L’importanza di questo teatro di epoca romana è riconosciuta all’unanimità, non solo per quello che i resti di questo monumento rappresentano per la storia, ma anche perché la sua scoperta ha segnato l’inizio degli scavi dell’intera area archeologica della città.

Teatro Antico di Ercolano

Fonte: IPA

Antico Teatro di Ercolano
Categorie
Notizie Viaggi viaggiare

Viaggio nella Terra di Mezzo, tra Hobbit e Anelli

Chi non vorrebbe trovarsi, almeno per una volta, a camminare tra i paesaggi e nelle terre che hanno caratterizzato le storie descritte nel celebre libro di J.R.R. Tolkien, “Il Signore degli Anelli”? Grazie a Preply, piattaforma globale di apprendimento delle lingue, potrebbe essere molto più semplice di quanto si possa pensare. Come?

Attraverso una guida di viaggio interamente dedicata agli appassionati della Terra di Mezzo, e a chiunque ne voglia sapere di più, in cui sono state inserite tutte le informazioni utili a compiere questo viaggio nella fantasia. Dai luoghi narrati nel romanzo a quelli in cui è stato girato il film, dalla lingua parlata dagli algidi ed eterei Elfi, a tutto ciò che riguarda gli Hobbit e il loro pittoresco stile di vita. Per vivere un tour a 360° nel magico mondo della Terra di Mezzo.

Il progetto

Un progetto nato in occasione dell’Hobbit Day 2022 (che si celebra proprio oggi) e dell’uscita de “Gli anelli del Potere”, la serie tv prequel de “Il Signore degli Anelli”, disponibile in streaming su Amazon Prime Video dal 2 di settembre. Una storia che narra le vicende antecedenti agli eventi che hanno conquistato milioni di seguaci in tutto il mondo, donando una panoramica diversa e più completa di Nani, Elfi, Hobbit, Orchi e uomini.

Una vera chicca per andare a fondo e scoprire tutti i segreti del più amato e famoso capolavoro fantasy degli ultimi anni, immergendosi nella fantasia e nel genio creativo del suo autore.

La guida si struttura come un viaggio all’interno del mondo tolkieniano, realizzata sia per gli amanti dello stesso sia per chi non ne ha una grande conoscenza. Mettendo in evidenza tutto ciò che lo caratterizza e che l’ha reso così unico e inimitabile. Un tour pieno di dettagli e informazioni per poter conoscere meglio i luoghi, le lingue e i diversi protagonisti che orbitano intorno agli anelli e alla Terra di Mezzo.

Il luoghi e le lingue della Terra di Mezzo

Partendo proprio da questa, dalla scoperta della Contea (sia quella immaginaria del libro che quella in cui è stato girato il film) abitata dai pacifici e vivaci Hobbit e proseguendo fino a Gran Burrone, luogo pregno della magia elfica e loro santuario. Ma non solo. Altro luogo descritto è Moria, il regno dei Nani, Fangorn, dove dimorano gli Ent, alberi antichissimi e parlanti. Ma anche Valinor, un reame beato guidato dai Valar e Númenor, un’isola a forma di stella e tutti i regni degli uomini.

Un intero universo creato dalla mente di J.R.R. Tolkien, fatto di personaggi, regni, luoghi incantanti e lingue. Come il Quenya, il latino degli Elfi o il Sindarin, il comune linguaggio utilizzato da Grand Burrone a Lothlorien. Fino all’Ovestron, l’idioma parlato dagli umani e dagli Hobbit e diffuso nella maggior parte della Terra di Mezzo. E tantissimi altri dettagli, informazioni e particolarità che hanno reso indimenticabile e che hanno donato un fascino irresistibile alla storia stessa.

Una guida completa alla scoperta del magico mondo nato dalla penna di J. R. R. Tolkien che vi accompagnerà nell’anima più vera e nascosta de “Il Signore degli Anelli”, fornendo spunti di lettura e film da guardare per comprendere meglio l’intera saga e appassionarvi ancora di più alla vita e alle vicende di tutti i fantastici protagonisti della Terra di Mezzo e della loro lotta tra bene e male.

Categorie
autunno Curiosità luoghi misteriosi maya mete storiche piramidi Viaggi

Il serpente piumato che appare sulla piramide Maya il giorno dell’equinozio

C’è qualcosa di incredibilmente magico che succede intorno a noi quando arriva l’autunno. C’è la natura che lentamente si addormenta, sprofondando in un lungo letargo, non prima di averci regalato la visione dello spettacolo più bello dell’anno.

E mentre ci prepariamo alla caccia alle foglie, organizzando un viaggio nei luoghi più straordinari dove va in scena il foliage, tutto il mondo celebra l’inizio della stagione con riti, tradizioni e feste pagane, spirituali e mistiche.

Ma c’è un luogo che, più di altri, durante l’equinozio d’autunno regala uno spettacolo senza eguali. Uno show misterioso e apparentemente inspiegabile che attira migliaia di visitatori e che lascia senza fiato. Sì perché qui, al cospetto della maestosa piramide Chichén Itzá, ogni anno appare l‘ombra del serpente piumato e la sua visione incanta.

Chichén Itzá e la grande piramide Maya

Organizzare un viaggio in Messico è sempre un’ottima idea, soprattutto quando l’itinerario ci conduce nello Yucatán, lì dove esiste quella che è probabilmente la più grandiosa testimonianza della civiltà Maya. È qui, infatti, che possiamo raggiungere Chichén Itzá, un complesso di fama mondiale considerato Patrimonio Mondiale dell’Umanità e annoverato tra le nuove sette meraviglie del mondo.

La grande piramide a gradoni di El Castillo occupa una superficie di oltre sei chilometri quadrati campeggiando al centro della scena. Incanta per la sua imponenza, per quelle incisioni grafiche rupestri, e per quello spettacolo di luci e suoni che si ripete ogni sera al calar del sole e che evidenzia i lineamenti e le geometrie di una struttura eccezionale.

Ma Chichén Itzá si configura come un vero e proprio complesso delle meraviglie all’interno del quale è possibile immergersi in un passato grandioso e mai dimenticato. Qui, infatti, è possibile contemplare l’osservatorio astronomico, el Caracol, e tantissimi templi tra cui quello dei guerrieri. E poi c’è lei, la piramide di Kukulkan, conosciuta anche con il nome El Castillo.

Ed è proprio al cospetto di questa che migliaia di cittadini e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo si riuniscono durante gli equinozi, sia in primavera che in autunno, per ammirare uno spettacolo seducente e misterioso che affonda le sue origini nelle antiche tradizioni Maya.

Durante la giornata, infatti, sulla questa piramide compare un’ombra a forma di serpente: è la discesa in terra del dio Kukulkàn, identificato nel serpente piumato.

La discesa del dio Kukulkàn

Accade che, durante le giornate degli equinozi, sul lato della scalinata della piramide di Kukulcàn appare un’ombra, che dall’alto scende verso il basso percorrendo tutti i 91 gradini, fino a terminare su quella scultura di serpente che si trova alla base della struttura.

In realtà il fenomeno visivo non è altro che un gioco di luci e ombre, creato dal sole, che dà vita a quella suggestiva sagoma a forma di serpente, ma per le leggende locali non ci sono dubbi. Si tratta della discesa del dio Kukulkàn che, proprio in occasione dell’autunno e della primavera, arriva sulla terra per incontrare i suoi seguaci, per portare loro benedizioni e buon auspicio per le stagioni che verranno. Il suo arrivo coincide con le prime luci dell’alba, salvo poi sparire al tramonto per altri sei mesi.

La discesa del Kukulkàn, in occasione degli equinozi, è un evento importantissimo per la tradizione locale e per la cultura Maya, nonché uno spettacolo che incanta e che suggestiona. Proprio per celebrare questo momento, al calar del sole, viene ricreato uno spettacolo di luci e suoni che omaggia la discesa del serpente piumato.

Chichén Itzá, equinozio

Fonte: iStock

Chichén Itzá, equinozio
Categorie
autunno feste tradizioni Viaggi Wanderlust

Feste, riti e tradizioni dal mondo per celebrare l’equinozio d’autunno

È un momento magico e sempre affascinante quello che segna, in maniera definitiva, la fine di una stagione e l’inizio di un’altra. Perché la natura che ci circonda cambia e si trasforma, mettendo in scena i suoi spettacoli più belli, e con lei cambiano anche le nostre abitudini e la quotidianità. Cambiamo anche noi.

E ora che il calendario si avvicina alla fine di settembre è tempo di salutare l’estate e dare il benvenuto all’autunno. Quest’anno, l’appuntamento è previsto venerdì 23 settembre nell’emisfero boreale, dove si attende e si celebra l’equinozio d’autunno.

Gli amanti di questa stagione, che si prepara come ogni anno a regalarci paesaggi e atmosfere magiche e suggestive, potranno festeggiare il suo arrivo con feste, riti e tradizioni dal mondo. Scopriamo le più affascinanti.

Benvenuto autunno

Le foglie che cambiano colore, e che infiammano il paesaggio con tinte che vanno dal rosso all’arancione, passando per il giallo e il marrone, la natura che silenziosamente ci saluta per lasciarsi andare a un meritato letargo e poi, ancora, i frutti autunnali che popolano i boschi e che arrivano sulle nostre tavole: tutto questo è l’autunno.

Quest’anno, la stagione più magica di sempre, è attesa venerdì 23 settembre. Più che un giorno, quello dell’equinozio, è un’istante che in Italia si verificherà alle 3.03 di notte.

Sono tantissime le usanze del mondo che celebrano questo momento. Alcune affondano le loro radici in riti pagani e antichissimi, altre in tradizioni secolari e in feste che si protraggono anche per il mese di ottobre.

Abbiamo selezionato, per voi, le più affascinanti e suggestive da scoprire, magari proprio con un viaggio che celebra l’inizio dell’autunno.

Mabon, la festa pagana della Wicca

Con il termine Mabon ci si riferisce all’equinozio d’autunno, uno degli otto Sabbat della Wicca. Conosciuto anche come Festa del Secondo Raccolto, questo giorno che si trova a metà tra i due solstizi, e che è caratterizzato dalle stesse ore di luce e bui, rappresenta l’equilibrio di tutte le cose.

È celebrato con l’introspezione. L’invito di questa festa è quello di riflettere sul passato e sul presente, di prendersi del tempo per sé per trovare armonia ed equilibrio e per celebrare i frutti raccolti dopo una lunga semina.

Giappone: Shūbun No Hi

La Shūbun No Hi è una delle feste più sentite di tutto il Giappone e fa parte dei 24 Setsubun, i giorni di transizione considerati i più importanti dell’anno. Le celebrazioni, che cadono di 23 settembre, sono dedicate alla nuova stagione, ai raccolti e ai buon auspici, ma anche a tutte le persone che non ci sono più.

In tutto il Paese, infatti, le persone fanno visita ai propri defunti portando loro in dono cibo e fiori. Poi la tradizione si conclude con lunghe passeggiate tra le foglie d’acero che si preparano a cambiare colore e che anticipano la meravigliosa tradizione della caccia ai colori autunnali.

In questo stesso periodo, in Giappone, si celebra anche lo Tsukimi, la festa dedicata all’osservazione della Luna. Una tradizione antichissima, questa, che secondo gli esperti affonda le sue origini nel festival autunnale che si tiene in Cina ogni anno, e che da questo è stato ispirato e influenzato.

Durante lo Tsukimi i cittadini si riuniscono per celebrare la Luna con cibo tradizionale e passeggiate al chiaro della Luna, visita ai santuari e osservazione delle bellezze naturali.

L’Equinozio in Lituania

Organizzare un viaggio in Lituania, in questo periodo, ci consente di prendere parte a una tradizione davvero straordinaria che si celebra ogni anno a Vilnius. Nella capitale, infatti, centinaia di candele illuminano il fiume Neris per dare il benvenuto all’autunno. Nel resto della città, invece, si snodano diversi mercatini locali che espongono sui banchi gli ultimi frutti del raccolto.

Machu Picchu: il luogo dove il sole è legato

Esiste un luogo nelle Ande peruviane che da sempre attira viaggiatori da tutto il mondo per il suo fascino e il suo mistero. Stiamo parlando di Machu Picchu, l’incredibile fortezza del Perù. È qui che esiste la pietra intihuatana che nella lingua quechua vuol dire luogo dove il sole è legato. Gli esperti ritengono che questa pietra abbia funzionato da osservatorio dell’anno solare che poteva definire l’arrivo dei solstizi e degli equinozi.

E in effetti è proprio qui che si recano miglia di persone durante l’equinozio d’autunno, per ammirare la proiezione dei raggi del sole sulla pietra che, proprio in questa occasione, annulla ogni ombra.

Categorie
deserti Posti incredibili vacanza natura Viaggi

L’oasi nel deserto nata dalle lacrime di una principessa

Le oasi del deserto non sono miraggi. Non sono sogni a occhi aperti o illusioni create dalla mente. Certo è che sono così straordinarie e apparentemente inspiegabili che non sembrano vere, eppure sono reali e per questo bellissime.

Sono luoghi che raccontano tutta la forza della natura, proprio lei che domina e conquista i deserti più aridi facendosi spazio tra le dune sabbiose. Sempre lei che consente di creare dei microcosmi dove vivono e convivono acqua, flora, fauna ed esseri viventi.

Ed è proprio in un’oasi che vogliamo portarvi oggi. Un piccolo paradiso che incanta per la sua bellezza paesaggistica, per quel fascino naturale che si fonde al mistero e alle leggende che qui sono nate e che sono state tramandate per secoli. Ci troviamo a Huacachina, in Perù, al cospetto dell’oasi nel deserto nata dalle lacrime di una principessa.

In Perù c’è una straordinaria oasi nel deserto

Probabilmente, tutti quelli che sognano di visitare il Perù, conoscono Huacachina. Questa piccola oasi, circondata da un villaggio dove vivono appena 100 anime, è una delle attrazioni turistiche più affascinanti dell’intero territorio.

Situata ad appena 20 minuti dalla città di Ica, e immersa nello sconfinato deserto di Atacama, quest’area è diventata il paradiso di tutti gli amanti delle attività outdoor. Il deserto che si snoda tutto intorno e le alte dune sabbiose, l’hanno resta una destinazione popolare per sport come il sandboarding e la corsa con le dune buggy.

Eppure c’è qualcos’altro, qui, che affascina e lascia senza fiato. Ed è quello scenario lussureggiante che si apre davanti agli occhi dei viaggiatori che attraversano il deserto e che raggiungono questo villaggio.

Al centro della scena domina un lago placido all’interno del quale si specchiano gli arbusti e la vegetazione circostante creando un piccolo paradiso naturale senza eguali. E il panorama che si palesa davanti allo sguardo è così affascinante che il Telegraph lo ha inserito tra le destinazioni più spettacolari del mondo intero.

Huacachina

Fonte: 123rf

Huacachina

La leggenda di Huacachina

Il lago che campeggia nel cuore di Huacachina è naturale, e si è formato grazie a delle correnti sotterranee ricche di minerali che filtrano attraverso la sabbia, e che hanno consentito alla vegetazione di crescere più rigogliosa che mai. Palme, eucalipti e splendidi esemplari di algarrobo pallido circondano lo specchio d’acqua e danno vita a un’oasi lussureggiante e incredibile.

Anche se le origini di questo luogo sono ampiamente spiegate dalla scienza, ci sono altre storie locali molto più suggestive, che rendono Huacachina ancora più affascinante e misteriosa.

Secondo la leggenda, infatti, proprio in questa zona del deserto viveva una bellissima principessa inca dal nome Huacca China. Amava trascorrere le sue giornate cantando, e la sua voce era così ammaliante che nessuno sapeva resisterle. La storia vuole che per sfuggire al corteggiamento prepotente di un uomo, la ragazza scappò via e si rifugiò all’interno di una laguna per nascondersi. Trasformatasi in sirena, però, non potè mai più lasciare quel luogo.

Una seconda versione della storia, dedicata ai più romantici, collega la nascita dell’oasi al dolore della principessa per la morte del suo grande amore. Sarebbero state le sue lacrime, infatti, a creare Huacachina che, in lingua madre, vuol dire proprio “Donna che piange”.

Huacachina

Fonte: iStock

Huacachina
Categorie
Notizie Nuova Zelanda Oceania Viaggi viaggiare

Addio a tutte le restrizioni Covid anche in questo Paese

Un Paese che potremmo definire magico, una zona del mondo che si trova esattamente alla parte opposta della nostra, un territorio che regala panorami immensi, spiagge da sogno e una qualità di vita abbastanza elevata. Di questo e di molto altro vi vogliamo parlare, ma non prima di avervi dato la buona notizia: anche questo Paese ha eliminato tutte le restrizioni Covid.

Nuova Zelanda, le regole di viaggio

Il Paese in questione è la Nuova Zelanda che, dopo mesi, ha finalmente riaperto le sue frontiere a tutti i viaggiatori, senza alcuna distinzione. Il 90% dei cittadini, di età pari o superiore a 12 anni, è adesso vaccinato con almeno due dosi. Condizione che permette di riaccogliere i turisti provenienti da tutto il mondo in sicurezza.

Il primo ministro, Jacinda Ardern, ha fatto sapere che è stata eliminata l’obbligatorietà del vaccino per i turisti in arrivo e la necessità di eseguire un autotest una volta atterrati in Nuova Zelanda. Abolita persino la mascherina, anche se è bene sapere che le singole strutture possono ancora decidere di adottarla.

Stop ai dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche sui voli nazionali e internazionali, ma la Air New Zealand, compagnia di bandiera del Paese, continuerà comunque a fornirli ai clienti che preferiscono indossarli.

Parco Nazionale di Abel Tasman nuova zelanda
Un angolo del Parco Nazionale di Abel Tasman in Nuova Zelanda

Per viaggiare verso la Nuova Zelanda, quindi, attualmente c’è bisogno di avere un passaporto con validità residua, rispetto alla data prevista per la partenza, di almeno 3 mesi.

È necessario, inoltre, richiedere una “Electronic Travel Authority” (NZeTA) prima di partire, che è obbligatoria per tutti i viaggiatori in transito in Nuova Zelanda anche qualora quest’ultima non fosse la destinazione finale del viaggio.

Se la vostra villeggiatura sarà inferiore ai 90 giorni, non avrete bisogno di un visto turistico. Sono richiesti, tuttavia, alcuni requisiti come il biglietto di andata e ritorno.

Perché fare un viaggio in Nuova Zelanda

Ci sono tanti motivi per cui vale la pena fare un viaggio in Nuova Zelanda, ma il primo in assoluto è che è la destinazione perfetta per chi ama la natura. Da queste parti, infatti, i paesaggi sono magnifici e tutto sembra un vero e proprio paradiso in terra.

Spiagge che si stendono a vista d’occhio, laghi incastonati nei massicci montani, colline verdi che creano profili perfetti e così via. Insomma, in molte situazioni pare quasi che qui l’uomo non sia mai arrivato.

Marlborough Sounds nuova zelanda
Marlborough Sounds dall’alto, Nuova Zelanda

Un altro motivo per cui vale la pena fare un viaggio in Nuova Zelanda è la cultura locale che, come potete immaginare, è completamente diversa dalla nostra. Ciò non toglie che abbia un fascino assolutamente irresistibile. Questa, del resto, è la terra del popolo Maori e nella parte centrale dell’Isola del Nord ci sono le maggiori testimonianze storiche di questa popolazione. Una cultura millenaria fatta di guerrieri, cacciatori e navigatori, arrivata fino ai giorni nostri ancora in tutta la sua ricchezza.

L’altra ragione per cui dovreste assolutamente organizzare un viaggio in Nuova Zelanda è che, difficilmente, incontrerete orde di turisti. Da queste parti, infatti, si vive all’insegna della tranquillità e delle emozioni intense. Essendo poi molto lontana da tutto, non è mai presa d’assalto dai viaggiatori.

La Nuova Zelanda, inoltre, è il Paese perfetto per gli amanti degli animali. Qui vive, per esempio, il kiwi, un uccello difficilmente osservabile, ma anche il pinguino dagli occhi gialli. Senza lasciare in secondo piano i mammiferi marini, come il simpatico delfino hector.

Infine, la Nuova Zelanda è uno dei migliori Paesi in cui viaggiare soprattutto per gli appassionati dell’universo “Hobbit” e del “Signore degli Anelli”. Sono diversi, infatti, i posti magnifici del Paese in cui sono state girate le due trilogie.

Cinque cose da vedere assolutamente in Nuova Zelanda

È veramente complicato scegliere solo cinque cose da vedere assolutamente in Nuova Zelanda. Del resto, questo è un Paese dai paesaggi incantati e dalla mille possibilità all’aria aperta e non solo. Nonostante ciò ci abbiamo provato.

Il primo luogo che vi consigliamo è Auckland, la principale città del Paese e dove si può fare di tutto di più. La sua particolarità più interessante è che è costruita su un vulcano. Passeggiandovi scoprirete un bel mix di antico e moderno, di palazzi coloniali e grattacieli. Interessanti anche i musei, così come la Sky Tower che regala una vista davvero mozzafiato.

Auckland nuova zelanda

Fonte: iStock

La bellissima Auckland in Nuova Zelanda

Straordinario anche il Parco Nazionale di Abel Tasman, probabilmente uno dei più spettacolari del mondo. Qui l’attrazione principale è l’Abel Tasman Coast Track, la passeggiata più famosa e più frequentata tra le lunghe camminate che si possono fare nel Paese. Un percorso contrassegnato in maniera chiara che vi permetterà di ammirare la natura più incredibile che esista. Il tutto passeggiando attraverso foreste e scogliere, fino ad arrivare a meravigliose spiagge incontaminate.

Poi Marlborough Sounds, nell’Isola Sud, un posto dove la natura dà il meglio di sé. Da queste parti, infatti, la costa è movimentata da chilometri e chilometri di fiordi che si insinuano nella costa montuosa e collinare. Dei paesaggi che vi resteranno nel cuore per sempre e delle zone dove scoprire la tipica tranquillità neozelandese.

Un altro luogo da non perdere in Nuova Zelanda è il ghiacciaio Franz Josef che vanta una lunghezza di 12 km e che è situato a soli 300 metri sul livello del mare. Si può visitare in diversi modi: a piedi camminando sul ghiaccio, dal cielo in elicottero o con escursioni nella parte anteriore. Molto particolari anche le diverse cascate che si notano lungo la strada.

Infine, il Milford Sound che è un famosissimo fiordo che si trova all’interno del Fiordland National Park. Vi basti pensare che, secondo i neozelandesi, è “l’ottava meraviglia del mondo” se non la più bella. Vi ritroverete al cospetto di pareti rocciose e cascate che si gettano nel mare, qualcosa di davvero fuori dal comune.

Insomma, la Nuova Zelanda è un Paese che vale assolutamente la pena scoprire soprattutto ora che sono state, finalmente, eliminate tutte le norme Covid.

Per maggiori informazioni e chiarezza sui requisiti di ingresso vi invitiamo a contattare l’ambasciata del Paese e a visionare il sito ViaggiareSicuri, un servizio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

ghiacciaio Franz Josef nuova zelanda

Fonte: iStock

Veduta aerea del ghiacciaio Franz Josef, Nuova Zelanda
Categorie
Luoghi da film Viaggi

Genova sempre più bella nella fiction Tv “Petra 2”

Dopo il grande successo della fiction televisiva targata Sky Original “Petra” con Paola Cortellesi, la seconda stagione delle indagini condotte dall’ispettore Petra delicato e dal vice ispettore Antonio Monte, interpretato da Andrea Pennacchi, tornano a Genova, svelando nuovi scorci inaspettati del Capoluogo ligure.

“Questa città è uno degli aspetti di questo progetto che mi ha incuriosita fin da subito”, ha detto la regista Maria Sole Tognazzi. “La particolarità di Genova è stato uno stimolo costante dalla prima stagione anche dal punto di vista delle riprese. Genova è una protagonista interessante e si merita tanti ruoli. Molto fotogenica”.

E ha proseguito dicendo: “Sono tornata a Genova con l’entusiasmo della prima volta, cercando con la macchina da presa di catturare l’anima di questa meravigliosa città. Quando si gira una seconda stagione (o perlomeno così è stato per me) si cerca di essere fedeli a quanto si è costruito precedentemente ma si ha anche un forte desiderio di portare delle novità e questo è quello che ho cercato di fare. Mantenere i luoghi iconici della serie e scoprirne di nuovi. Mantenere i personaggi a cui il pubblico si è affezionato e presentarne altri con la speranza che rimangano nel cuore”.

Le location di “Petra 2” a Genova

La vista più bella di Genova la si ammira dalla funicolare Zecca-Righi che Petra prende per recarsi da casa alla Questura e viceversa. Questo mezzo di trasporto a un solo binario fu costruito alla fine dell’800 da uno svizzero ed è tutt’ora funzionante (con qualche periodica revisione, naturalmente). Per chi visita Genova è una delle più belle esperienze da provare.

Nei quattro episodi della seconda stagione molti dei casi da risolvere sono ambientati tra i bui caruggi della città vecchia. In questi vicoli stretti del centro storico, un groviglio di stradine, con i palazzi che quasi si toccano tra loro, accade di tutto. Morti ammazzati, soprattutto, ma non solo. Gli stessi caruggi vestiti a festa per il carnevale dell’ultimo episodio della seconda stagione mostrano un centro storico meno cupo rispetto alle puntate precedenti (ma non vogliamo spoilerarvi).

Chi visita Genova non può non perdersi tra queste stradine. Basta sapere che ritrovare la strada è facile scendendo verso il porto che è sempre un ottimo punto di riferimento.

Ci sono anche ambienti inusuali, come un osservatorio astronomico, un teatrino per bambini o un club nautico, che concedono una tregua ai due investigatori, un momento di respiro o un incontro inaspettato. Ecco allora che in “Petra 2” viene raccontata una Genova ancora nuova e diversa dalla prima stagione.

I parchi di Nervi sono una della nuove location, un importante complesso botanico di Genova formati da un insieme di più parchi appartenuti, in passato, a ville private, tra cui Villa Gropallo, Villa Grimaldi Fassio e Villa Luxoro che oggi sono spazi museali.

Una di queste, Villa Saluzzo Serra, ospita il GAM, Museo di arte moderna che diventa un luogo di “vacanza” perfetta per Petra.

I quattro episodi di “Petra 2” sono anch’essi tratti, come la prima stagione della serie, dalle opere di Alicia Giménez-Bartlett ed edite in Italia da Sellerio. I titoli delle puntate sono: “Serpenti nel paradiso”, “Un bastimento carico di riso”, “Nido Vuoto” e “Carnevale diabolico”.

Categorie
Destinazioni vacanze estive Viaggi viaggiare

Puoi allungare le tue vacanze estive raggiungendo queste destinazioni

L’arrivo di settembre, lo sappiamo, segna inevitabilmente il passaggio dall’estate all’autunno. E se da una parte sono tantissime le persone che non vedono l’ora di perdersi e immergersi nei caldi colori autunnali, dall’altra ci sono tutti quelli che non vorrebbero mai dire addio alla stagione dei divertimenti.

Anche se in questo periodo dell’anno, i viaggi all’insegna del sole e del mare sono già un lontanissimo e nostalgico ricordo da rimpiangere, esiste un modo riviverli e farlo ancora.

Chi desidera allungare o ripetere le proprie vacanze estive, nel periodo che va da settembre a ottobre, potrà realizzare il suo sogno organizzando un nuovo viaggio. Attenzione, però, a scegliere le destinazioni giuste. Ecco quali sono le migliori secondo noi.

Sharm el-Sheikh: tra mare da sogno e barriera corallina

Sharm el-Sheikh non ha bisogno di presentazioni. Meta prediletta di tutti gli amanti del mare, la località balneare dell’Egitto, situata tra la penisola del Sinai e il Mar Rosso, è la destinazione perfetta da raggiungere per tutti coloro che sognano una fuga dal freddo, o per chi vuole allungare le vacanze estive.

Tra spiagge sabbiose, acque turchesi e cristalline e barriere coralline, avrete come l’impressione di non aver mai salutato l’estate. E questo è vero anche e soprattutto tra settembre e ottobre, quando le temperature mantengono una media di 28/30 gradi.

Sharm el-Sheikh

Fonte: iStock

Sharm el-Sheikh

Tenerife: viaggio nel clima più bello del mondo

Quello delle Canarie è stato riconosciuto all’unanimità come il clima più bello del mondo perché è proprio sulle isole dell’arcipelago spagnolo situato al largo della costa nord occidentale africana che è possibile vivere un’atmosfera di eterna primavera.

Se sognate di fare una vacanza all’insegna di mare, sole, cultura e siti naturali, allora Tenerife è l’isola che fa per voi. La temperatura media è di 27 gradi, tra la fine di settembre e ottobre, mentre le piogge sono quasi totalmente assenti.

Mare, arte e cultura: destinazione Cipro

Sono molti i Paesi d’Europa e del mondo che consento di allungare le vacanze estive. Cipro, isola immersa nel Mediterraneo orientale, è uno di questi. Se è una vacanza vista mare all’insegna del clima mite che sognate, pur non rinunciando all’arte, alla storia, al mito e alla cultura, allora questa destinazione è il posto giusto.

Tra mare e safari: benvenuti in Kenya

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio in Kenya. Il Paese dell’Africa orientale, che affaccia sull’Oceano Indiano, offre un paesaggio eccezionale e variegato che comprende savane, zone lacustri e rilievi montuosi. Non mancano le spiagge, ovviamente, che durante la bassa marea offrono visioni eccezionali: atolli bianchi affiorano in superficie tra le acque limpide e trasparenti all’interno delle quali è possibile immergersi anche in questo periodo dell’anno.

Il caldo torrido dell’estate, infatti, lascia spazio a temperature piacevoli che permettono di vivere avventure incredibili all’insegna di mare e safari.

Dubai: tra mare, shopping e relax

C’è un altro luogo da segnalare per tutti quelli che non vogliono allungare le vacanze estive. Si tratta di Dubai, una fantastica meta autunnale per tutte le persone che vogliono rilassarsi al mare, fare shopping e scoprire tutto il fascino della città degli Emirati Arabi Uniti.

Tra settembre e ottobre il sole è assoluto protagonista delle giornate, ma l’afa dei mesi precedenti lascia spazio a un clima decisamente più godibile. È questo il momento perfetto per scoprire il deserto e il mare, per visitare il Burj Khalifa e concedervi qualche sessione di shopping di lusso.

Dubai

Fonte: iStock

Dubai
Categorie
autunno Posti incredibili Viaggi

La finestra delle meraviglie con vista sull’autunno

C’è qualcosa di straordinariamente inspiegabile che accade quando l’autunno arriva. E non è solo il dolce silenzio della natura che si riposa dopo averci regalato splendide visioni, ma è anche quell’atmosfera nostalgica e un po’ romantica che avvolge e coinvolge i sensi, che li culla dolcemente e li accompagna verso un viaggio sensoriale senza eguali.

Colori, profumi, suoni e sapori: tutto cambia lentamente intorno a noi e il mondo che conoscevamo diventa ogni giorno un po’ più bello. Questa è la magia dell’autunno.

Eppure c’è un luogo che, più di altri, sa stupire e incantare durante questa stagione. Una finestra delle meraviglie che affaccia sulla vista più bella di sempre, quella sull’autunno. Preparate i bagagli, si parte.

La finestra con vista sull’autunno

I mesi che vanno da settembre a novembre ci invitano a organizzare nuovi e sorprendenti viaggi che ci permettono di esplorare le meraviglie messe in scena dalla natura in questo periodo. I luoghi del foliage, che sono in cima alle nostre travel wish list, sono tantissimi, e tutti promettono di farci vivere le esperienze di viaggio più belle di sempre.

Perché questo è il momento in cui le foglie che sono saldamente attaccate agli arbusti cambiano colore. Si tingono di rosso, di giallo e di arancione, prima di lasciarsi andare a una danza sinuosa e leggiadra tra il vento d’autunno.

Parchi urbani, giardini incontaminati e viali alberati: tutto diventa meraviglia in questo periodo dell’anno. Ma c’è un luogo che più di tutti, sembra restituire tutta la bellezza che appartiene a Madre Natura. Per scoprirlo dobbiamo affrontare un lungo viaggio che ci porta direttamente a Kyoto dove la caccia alle foglie è un vero e proprio rituale.

Qui che esiste un tempio particolarmente celebre per il suo giardino delle meraviglie. Ma ciò che lo rende davvero un posto unico, è una piccola stanza dotata di ampie finestre vetrate che affacciano direttamente sui magici colori dell’autunno.

Come in un quadro

Ci troviamo a Kamitakano, a Kyoto, sulla riva sinistra del fiume Takano e ai piedi del monte Hiei. È qui che sorge il pittoresco Rurikō-in, un tempio buddista immerso in un’area incontaminata e silenziosa dove la natura regna assoluta protagonista.

La vista negli spazi esterni del tempio è di per sé grandiosa, ma è solo raggiungendo il secondo piano della struttura che è possibile assistere a uno spettacolo che lascia senza fiato. Qui, infatti, esiste uno studio caratterizzato da ampie finestre di vetro che affacciano direttamente sul giardino, proprio lì dove ci sono decine di aceri che in autunno cambiano colore.

Ma non è tutto perché i grandi tavoli di legno laccato, posti al centro della stanza, si trasformano in specchi sui quali le foglie d’acero si riflettono, creando così un’atmosfera unica e surreale.

La sensazione, entrando all’interno della stanza, è unica. Sembra di stare all’interno di un quadro, una mostra immersiva sapientemente inscenata dalla natura. C’è chi parla di questa come la finestra con la vista più bella del mondo, e chi descrive lo spettacolo come il fogliame autunnale dei sogni. Quello che è certo è che lo studio di Rurikō-in è un luogo magico e senza eguali che permette di assistere allo spettacolo più bello dell’autunno.

Categorie
litorali mare Notizie Viaggi

“Una scoperta che capita una volta nella vita”: l’annuncio

Una scoperta che capita “una volta nella vita”. È stata annunciato così dagli archeologi l’ultimo, sensazionale ritrovamento che ci riporta indietro di migliaia di anni, continuando a riscrivere la storia. Ciò che ha dell’incredibile, è che sia avvenuto in maniera del tutto casuale, su una spiaggia piuttosto popolare, durante dei lavori di manutenzione. Ma non solo. I manufatti rinvenuti sono rimasti intatti per oltre tre millenni. Qualcosa di veramente straordinario.

La sensazionale scoperta a sud di Tel Aviv

Un gruppo di archeologi israeliani si è inaspettatamente ritrovato a fare un viaggio nel tempo quando, nei giorni scorsi, ha rinvenuto una grotta sepolcrale di 3.300 anni fa nel Parco Nazionale di Palmachim, appena a sud di Tel Aviv. Risalirebbe all’epoca dell’antico faraone egiziano Ramses II ed è piena di decine di pezzi di ceramica e manufatti in bronzo. La grotta è stata individuata su una spiaggia molto frequentata, nel corso di lavori di manutenzione, quando uno scavatore meccanico ne ha urtato il tetto: una roccia si è spostata, svelando un gruppo di sepolture intatte a circa 2,5 metri di profondità.

Gli esperti dell’Autorità israeliana per le Antichità sono stati chiamati immediatamente sul posto, e la loro eccitazione si percepisce in un video che ha registrato l’ispezione iniziale di un luogo in cui nessuno ha camminato per più di tre millenni. Nella grotta sono state conservate ciotole di varie forme e dimensioni, alcune delle quali dipinte di rosso, altre contenenti ossa, pentole, brocche e lucerne di argilla che conservavano ancora gli stoppini bruciati. Manufatti risalenti al regno di colui che è ricordato come il più grande, potente e celebrato faraone dell’impero egizio, morto nel 1213 a.C.

Almeno uno scheletro relativamente intatto è stato trovato anche in due appezzamenti rettangolari nell’angolo della caverna. Stando a quanto dichiarato da Eli Yannai, un esperto del Dipartimento delle Antichità, alla televisione pubblica israeliana Kan, la disposizione all’interno della grotta non ha subito spostamenti dal momento in cui essa venne sigillata. “Ciò consente adesso di ricostruire con maggiore precisione le usanze funerarie di quell’epoca”, ha spiegato Yannai, aggiungendo: “Non capita tutti i giorni di entrare in un set alla Indiana Jones”.

Yannai ritiene che i vasi siano stati importati dal Libano, dalla Siria e da Cipro, cosa che, secondo l’archeologo, era comune per le sepolture dell’epoca. Altri materiali organici potrebbero essersi disintegrati nel corso dei millenni, tra cui una probabile faretra che conteneva una serie di punte di freccia o di lancia in bronzo rinvenute nella grotta.

Le altre scoperte recenti avvenute a Israele

In Israele le scoperte sensazionali non sono di certo una novità. Proprio lo scorso agosto, a Horbat Hani, ai piedi delle basse colline a est di Shoham, un gruppo di soldati ha portato alla luce un antico complesso conventuale di suore bizantino, di circa 1500 anni.

All’inizio dell’anno, invece, vicino al lago di Galilea sono stati rinvenuti i resti di un insediamento che risale a 23mila anni fa. Uno studio ha messo in evidenza i ritrovamenti di resti di un campo di pescatori-cacciatori-raccoglitori precedentemente sommerso sulle rive del lago e, attraverso un’attenta analisi della varietà e dell’uso dei resti di animali, ha concluso che presentava un quadro di sussistenza diverso rispetto alla maggior parte degli altri siti del periodo Mesolitico.