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A bordo del treno vintage per un viaggio epico

Un treno che ha fatto la storia d’Italia, simbolo del benessere e della ripresa economica degli Anni ’60. L‘ETR 250, meglio conosciuto come treno “Arlecchino“, entrò in servizio il 23 luglio del 1960, in occasione delle Olimpiadi di Roma, compiendo il viaggio inaugurale da Bologna a Venezia.

Restaurato da qualche anno, ora è tornato a viaggiare sui binari in alcune occasioni speciali.

Il treno “Arlecchino”

L’elettrotreno “Arlecchino” era uno di quei convogli lussuosi, caratterizzati dall’alta qualità e da un design all’avanguardia. Prodotto dalla Breda, si ispirava al design degli aerei.

Il treno Arlecchino restaurato

Fonte: 123rf

Il mitico “Arlecchino”

Gli interni curati nei minimi dettagli, con una particolare disposizione delle sedute negli scompartimenti e i colori vivaci degli allestimenti con poltrone avvolgenti, pareti ricoperte di vinilpelle, pannelli e tappeti caratterizzati da una vasta gamma di tinte pastello – da cui il soprannome “Arlecchino”, appunto – rendevano il viaggio su questo mezzo una vera e propria esperienza, oggi come allora.

Dei quattro esemplari prodotti allora, oggi ne rimane uno solo in Italia, l’ETR 252, mentre gli altri furono smantellati alla fine degli Anni ’90. Nel 2013, la Fondazione FS recuperò questo “superstite” e lo trasferì al Deposito Rotabili Storici di Pistoia dove venne stazionato e in seguito restaurato e ammodernato. Tutto l’allestimento è stato sistemato nella più totale fedeltà al modello originale, riproducendo anche quei colori vivaci che lo hanno reso famoso. Oggi ha anche una meravigliosa carrozza panoramica.

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Fonte: @Fondazione FS

La carrozza panoramica del treno “Arlecchino”

Chi ha la fortuna di viaggiare a bordo dell’”Arlecchino” oggi trova aria condizionata, un nuovo impianto di illuminazione, un bar di bordo aggiornato ma coerente con lo stile dell’epoca. Anche in materia di sicurezza il treno è aggiornato, perché monta il Sistema controllo marcia treno (Scmt) che consente di viaggiare su tutte le tratte ferroviarie mantenendo velocità elevate e alti standard di sicurezza.

Le prossime partenze

Chi ha sognato di viaggiare a bordo del mitico “Arlecchino” può farlo tenendo d’occhio le prossime partenze. Il 27 agosto il treno partirà dalla stazione Centrale di Milano alla volta di Venezia per un viaggio a dir poco epico, vista anche la destinazione. Il treno farà tappa anche a Verona e Padova prima di raggiungere la stazione di Santa Lucia.

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Fonte: @Fondazione FS

La Prima classe dell’”Arlecchino”

Il treno effettuerà un itinerario di sola andata, quindi i posti a bordo delle quattro carrozze non saranno molti. I pochi fortunati non possono dunque farsi sfuggire questo appuntamento imperdibile viaggiando a bordo del convoglio che ha fatto sognare intere generazioni, con il suo belvedere e la raffinatezza degli interni realizzati dai più grandi designer italiani.

Info utili

Il biglietto di sola andata da Milano Centrale a Venezia Santa Lucia costa 60 euro, da Verona 40 euro e da Padova 22 euro. Si possono anche percorrere tratte più brevi: da Milano a Verona costa 36 euro, da Milano a Padova 54 euro e da Verona a Padova 32 euro.

I bambini fino ai 4 anni non compiuti viaggiano gratis, ma è obbligatoria la prenotazione del posto, mentre pagano il 50% i ragazzi dai 4 ai 14 anni non compiuti.

Il treno parte da Milano alle 9.20 con arrivo a Verona alle 11.02, a Padova alle 11.57 e a Venezia alle 12.25.

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Fonte: @Fondazione FS

L’”Arlecchino” in partenza dalla stazione
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In Italia esiste un vero (e bellissimo) villaggio scozzese

L’immagine di kilt, wisky e cornamuse fa subito pensare alla Scozia ma se vi dicessimo che anche in Italia si cela un borgo dove vivono i discendenti di un antico clan scozzese, in un territorio che ricorda proprio le Highlands?

Si tratta di Gurro, piccolo e raccolto paesino della Valle Cannobina, al confine con la Svizzera, tra il lago Maggiore e l’Ossola, una perla nascosta che lascia senza fiato.

Una nascita leggendaria

Il legame con la Scozia si rivela già nella fondazione del borgo: si narra, infatti, che nel 1525, dopo la sconfitta nella Battaglia di Pavia, i superstiti tra i mercenari scozzesi al servizio del Re Francesco I di Francia ripartirono per tornare a casa ma le abbondanti nevicate li costrinsero a fermarsi in Valle Cannobina fino alla primavera.

Il terreno fertile, le distese dei prati adatti alla coltivazione e all’allevamento e la conformazione delle montagne ricordarono loro le Highlands scozzesi e così decisero di stabilirsi in quella zona dando vita a quello che oggi è conosciuto come il borgo di Gurro.

Se la storia della fondazione ha il profumo di leggenda, esistono tuttavia prove concrete a supporto: il dialetto locale che, come confermato da una ricerca svolta dagli studiosi dell’Università di Zurigo, include circa 800 parole di origine gaelica, i nomi dei discendenti dei soldati registrati nei registri parrocchiali (ad esempio, Dromont e Lenatt), il costume tradizionale delle donne con la sottoveste in tessuto scozzese, e i cognomi quali Donaldi, Gibi e Pattriti che avrebbero origine da MacDonald, Gibb e Fitzpatrick.

Inoltre, le antiche case del villaggio sono caratterizzate da travi a forma di croce di Sant’Andrea, tipiche delle abitazioni scozzesi e presenti soltanto qui e in nessun altro paese della Valle Cannobina.

Un angolo di Scozia sulle montagne italiane

gurro museo

A 16 chilometri da Cannobbio, Gurro ha appena 212 abitanti e vanta un pittoresco centro storico con le casette in pietra strette le une alle altre con grandi logge in legno e piccole vie che attraversano l’intero abitato.

Fiore all’occhiello è il Museo etnografico della Valle Cannobina, spaccato della vita di un tempo, che raccoglie attrezzi da lavoro realizzati in legno a testimonianza di una civiltà agricola e rurale, giocattoli, abiti, pizzi e vasellame.
Non manca la sezione dedicata agli strumenti di filatura, gli strumenti per la pettinatura e il telaio per la tessitura dal momento che Gurro è famoso per la lavorazione della lana e della canapa.

La popolazione è ancora oggi molto legata alle proprie origini scozzesi e la domenica e durante particolari ricorrenze indossa il kilt tradizionale: la seconda domenica di luglio si svolge la festa del paese celebrata con la sfilata con il tartan al suono della cornamusa.

Ma la vicinanza alla Scozia non finisce qui. Il tenente colonnello Gayre of Gayre and Nigg, barone di Lochoreshyre, nel 1973 dopo svariate ricerche appurò l’appartenenza degli abitanti di Gurro al Clan Scozzese e fece in modo che potessero usufruire dei diritti riservati agli appartenenti ai Clan Scozzesi e, in particolare, al Clan Gayre.

Per l’occasione, Gurro ricevette il kilt ufficiale del Clan Gayre dal colore verde e la sporran originale, borsetta di pelo e pelle usata come portaoggetti e fissata nella parte anteriore del kilt: entrambi i cimeli sono oggi conservati presso il Museo etnografico.

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La passeggiata sospesa tra gli alberi nel cuore della foresta

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio in Irlanda, per stupirsi e incantarsi davanti alle bellezze di questo incredibile territorio. Del resto l’Isola di Smeraldo, così chiamata per il suo sconfinato paesaggio verde, sa regalare emozioni uniche e autentiche che stupiscono a ogni passo compiuto.

Molto più di un semplice scenario da fotografare, immergersi nel paesaggio irlandese è un vero e proprio viaggio sensoriale che fa sognare. I paesaggi urbani si alternano alle campagne sconfinate dalle quali dominano castelli e dimore mentre i paesaggi marini offrono viste mozzafiato sull’oceano.

E se tutto questo non dovesse bastare per andare o tornare dal Paese, allora, lasciatevi dire che c’è un altro motivo per il quale dovreste raggiungere l’isola verde adesso. Ed è una passeggiata sospesa tra gli alberi nel cuore della foresta di Avondale.

Una passeggiata sulla foresta

È un modo inedito, sorprendente e straordinario quello che ci permette di esplorare la foresta dall’alto verso il basso. Si sale tra le cime degli alberi e si cammina a ritmo lento con lo sguardo che si perde tra le fronde e tra i giochi di luci e di ombre creati dall’incontro del sole e degli arbusti. È questa l’emozione di passeggiare sopra gli alberi.

Per vivere quella l’esperienza, dobbiamo recarci nella foresta di Avondale, un parco ricco di fauna selvatica che comprende alberi esotici e un arboreto, e che si snoda per oltre 200 ettari di terreno sulla sponda occidentale del fiume Avonmore. Tutto intorno, invece, si estende la verdeggiante e sconfinata campagna di Wicklock.

È qui che possiamo cimentarci in un’avventura straordinaria e mozzafiato attraversando la foresta dall’alto grazie a una treetop experience in piena regola che ci permette di ammirare la natura incontrastata da un altro punto di vista.

Avondale Treetop Walk

Fonte: Courtesy Coillte

Avondale Treetop Walk

Beyond the Trees Avondale

L’attrazione Beyond the Trees Avondale, inaugurata nella foresta irlandese nella contea di Wicklow, ha tutte le carte in regola per rendere l’esperienza dell’esplorazione indimenticabile.

Si parte dal giardino recintato di Avondinaugurale e si percorre una passerella sospesa che rivela tutti i segreti della foresta. Da quest’altezza è possibile osservare le specie che abitano quest’area naturalistica come tassi, larici, abeti rossi e sequoie giganti.

La passeggiata che si snoda per oltre un chilometro, e svetta verso il cielo a un’altezza di 23 metri, offe diversi punti di osservazione lungo il tragitto dotati di cartelli informativi che illustrano gli esemplari di flora e di fauna che popolano la foresta è che è possibile incontrare.

La treetop termina al cospetto di un’imponente torre panoramica in legno immersa in un suggestivo boschetto di eucalipto. La struttura, che sembra sfiorare il cielo con i suoi 38 metri di altezza, permette una passeggiata verticale che si snoda su una passerella a spirale e che conduce su una terrazza scenica dove osservare il panorama più bello di sempre. Qui, infatti, è possibile abbracciare con lo sguardo tutta la foresta di Avondale, la valle e la campagna circostante e i monti Wicklow che si stagliano sullo sfondo.

E per chi ha voglia di vivere esperienze adrenaliniche, c’è uno scivolo a spirale all’interno della torre che consente di scendere rapidamente a terra.

Avondale Treetop Walk, tower

Fonte: Courtesy Coillte

Avondale Treetop Walk, torre panoramica

 

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Riparte il Treno di Dante, da Firenze a Ravenna su un convoglio storico

Il primo treno è partito nel 2021, in occasione delle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante Alighieri, ma poiché il Sommo Poeta è sempre nei nostri cuori – oltre che sui nostri libri di scuola – e perché l’itinerario attraversa luoghi meravigliosi dal punto di vista paesaggistico e culturale, il Treno di Dante ha continuato a viaggiare anche dopo.

E ora torna sui binari che collegano Firenze a Ravenna, su quei luoghi che ripercorrono le vicende storiche e letterarie legate a Dante per un viaggio unico e imperdibile.

Il viaggio sul Treno di Dante

Il treno storico messo a disposizione dalla Fondazione FS, composto da carrozze “Centoporte”, percorre 136 chilometri lungo la linea ferroviaria Faentina, la prima in Italia ad attraversare gli Appennini nel 1893, toccando le terre percorse del Sommo Poeta nel suo esilio.

treno-dante

Fonte: Fondazione FS

I luoghi attraversati dal Treno di Dante

Il treno parte da Firenze, la città dove Dante è nato nel 1265 e tocca sei Comuni. La città offre tantissimi luoghi da visitare che raccontano il Poeta, tra cui la Casa di Dante e la vicina Chiesa di Santa Margherita, dove il Poeta incontrò Beatrice, che la tradizione vuole sia sepolta qui. E ancora il profilo del Poeta scolpito sul pavimento della piazzetta della Chiesa, mentre la maschera di Dante è custodita a Palazzo Vecchio.

Si prosegue verso Vaglia, il primo Comune del Mugello, per poi raggiungere la prima fermata di Borgo San Lorenzo. Il treno riparte verso Ronta, Scarperia e San Piero a Sieve, due paesi uniti da sempre e dominati dalla famiglia dei Medici, per continuare sulle colline di Vicchio, che ha dato i natali a Giotto e al Beato Angelico.

Oltrepassato Crespino del Lamone, borgo noto per la qualità dell’acqua e le fontane, il treno prosegue e sosta a Marradi, la cittadina appenninica dove nacque il poeta Dino Campana, per poi fare tappa a Brisighella, in provincia di Ravenna.

Le case colorate del centro storico di Brisighella

Fonte: 123rf

Il Comune di Brisighella

La fermata successiva è Faenza, famosa in tutto il mondo per la ceramica artistica. Infine, si arriva a destinazione a Ravenna, la città in cui il Sommo Poeta completò la composizione del ciclo della “Divina Commedia” e trascorse gli ultimi anni della sua vita, fino alla morte nel 1321. Qui si trova la Tomba di Dante Alighieri vicino alla quale sono stati inaugurati recentemente il Museo e la Casa dedicati al Poeta.

Le prossime partenze

Il primo treno parte il 27 agosto per finire con una corsa straordinaria il 1° novembre. A settembre e ottobre sono previsti tanti appuntamenti tra la Romagna e la Toscana che vanno ad arricchire l’esperienza a bordo dello storico convoglio.

Il weekend del 2 e 3 settembre ad Argillà, per esempio, si svolge il Festival Internazionale della Ceramica di Faenza, mentre l’11 settembre, per le celebrazioni dei 701 anni dalla morte del Sommo Poeta (Dante morì nella notte tra il 13 e il 14 settembre), si tiene una cerimonia con cui la città di Firenze offre l’olio per la lampada votiva sulla tomba che si trova a Ravenna.

ravenna

Fonte: 123rf

Il centro storico di Ravenna

A ottobre, il Treno di Dante porta alla Sagra delle Castagne il 9 e del Marron buono di Marradi il 30. Chi vuole può approfittarne per visitare le vicine località di Brisighella o Faenza, usufruendo del servizio Trenitalia regionale incluso nel prezzo del biglietto.

Info utili

Il Treno di Dante parte da Firenze alle 8.50 per giungere a Ravenna alle 11.57 e fare rientro alle 17.54. Il viaggio dura tre ore.

I biglietti per il Treno di Dante sono in vendita online a 56 euro A/R. Sono previsti sconti per i bambini, mentre è gratis fino a 4 anni di età. Sono previsti anche diversi pacchetti turistici a completamento del viaggio, come per esempio “Alla scoperta dei luoghi danteschi di Ravenna”, “Dante e i mosaici bizantini di Ravenna”, “Ceramiche, mosaici e luoghi danteschi fra Faenza e Ravenna” e “Sapori di montagna e luoghi danteschi fra Marradi e Ravenna”.

faenza

Fonte: Ph zoomzoom – 123rf

Faenza, la città della ceramica

I viaggiatori sono accompagnati lungo la tratta ferroviaria da un’assistente di viaggio che narra la storia dei luoghi toccati durante l’esilio di Dante e che più ne influenzarono l’esistenza e l’opera.

Il Treno di Dante rappresenta un’esperienza di viaggio unica, tra arte, cultura ed enogastronomia, all’insegna del turismo “slow” e sostenibile. Il percorso è incantevole e coniuga celebri città d’arte e borghi medievali completamente immersi nella natura oltre a essere un viaggio attraverso il tempo e la storia.

Treno-di-Dante-interno

Fonte: Treno-di-Dante-interno

L’interno dei vagoni “Centoporte”
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“House of the Dragon”, la più bella location della serie Tv

Il tanto atteso prequel della serie Tv di grande successo “Game of Thrones”, basato sul romanzo fantasy di George R. R. Martin “Fuoco e sangue”, debutta il 22 agosto in tutto il mondo, in contemporanea con la messa in onda sulla HBO negli Stati Uniti (in Italia viene trasmessa in versione originale, in italiano dal 29 agosto).

“House of the Dragon” comprende dieci episodi e racconta la storia di Casa Targaryen, quella di Daenerys, “Madre dei Draghi”, “Nata dalla Tempesta”, molto prima delle vicende narrate nel “Trono di spade”.

Anche se la maggior parte delle riprese è stata fatta nel Regno Unito, sono tante le ambientazioni e le location in altri Paesi dove sono state girate le scene – tra cui la Cornovaglia – che resteranno impresse per sempre nella mente dei fan. E una di queste è spettacolare e chiunque può visitarla.

Il Castello di Monsanto, set di “House of the Dragon”

Si tratta del Castello di Monsanto, a Idanha-a-Nova, nel distretto di Castelo Branco, in Portogallo. A vederlo, sembra proprio di stare a Westeros. Le rovine di questa rocca medievale, che fa parte di un bellissimo borgo-fortezza su un’altura a 600 metri, regalano una vista impagabile del villaggio fatto di strade acciottolate, giardini lussureggianti e fontane zampillanti.

L’imponente castello, molto probabilmente di origine romana, ma di forte impronta medievale, è di difficile accesso, ma di notevole impatto visivo.

Il castello con le sue mura furono donati ai Cavalieri templari da Alfonso I, meglio conosciuto come Alfonso Henriques, detto il Conquistatore, conte del Portogallo dal 1128 al 1139 e poi primo re del Paese. E furono proprio i templari a dare al castello la forma attuale.

Dell’imponente fortezza medievale rimane solo la Torre de Lucena e do Pião, di forma quadrangolare, luogo di vedetta nel Medioevo.

Le rovine del castello sono molto suggestive, ma per un turista che le visita oggi sono secondarie rispetto al borgo di Monsanto.

Monsanto, il villaggio costruito tra le pietre

Questo borgo non è particolarmente turistico, ma è sicuramente di grande interesse e fascino. E ci aspettiamo che avrà un boom di visitatori dopo l’uscita di “House of the Dragon”. Pare che le sue origini siano di molto precedenti all’arrivo dei Cavalieri templari.

Il villaggio di Monsanto in Portogallo

Le sue origini, in effetti, sono molto antiche e vengono fatte risalire al paleolitico, ma sono state rinvenute anche tracce di successive presenze romane e di dominazioni musulmane.

Si narra che la popolazione abbia resistito sette anni all’assedio romano nel II secolo a.C., avvenimento che diede origine alla Festa das Cruzes, celebrata tutti gli anni il 3 maggio.

Un borgo interessante, Monsanto, misterioso e decisamente fuori dal comune. Secondo alcuni anche sacro. Si venne a sviluppare su uno dei versanti della collina: in alcuni casi si è approfittato di massi di granito per costruire le pareti delle case, in altri un unico blocco di pietra ne è diventato il tetto.

Tra gli edifici del centro spiccano la Torre de Lucano, sovrastata da un gallo d’argento, trofeo attribuito a Monsanto in un concorso del 1938, quando fu considerato il villaggio “più portoghese”.

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Dentro la tana degli ippopotami per conoscere Fritz

Sono tante le cose che ci spingono a raggiungere anche gli angoli più remoti della terra, come quelle attrazioni iconiche e straordinarie che sono diventate i simboli di città e Paesi interi, così come anche i gioielli architettonici e i monumenti paesaggistici. Sono anche gli straordinari spettacoli che portano la firma di Madre Natura a muovere le masse, così come la possibilità di fare incontri ravvicinati con gli esseri viventi che popolano il mondo.

E oggi è proprio in uno di questi posti che vogliamo portarvi oggi. In una baia delle meraviglie abitata da creature straordinarie che hanno fatto di questo posto la loro casa.

Loro sono Fiona, Tucker e Bibi, ma c’è anche Fritz che è l’ultimo arrivato e ha già fatto il suo debutto. Loro sono gli ippopotami di Hippo Cove, e sono bellissimi.

Benvenuti nella baia degli ippopotami

Fare incontri ravvicinati con gli animali che popolano il mondo è un sogno che accomuna tutti quei viaggiatori che ogni giorno si mettono in cammino proprio per ammirare gli straordinari esemplari che abitano la nostra terra.

Non è sempre facile, però, entrare in contatto con queste creature, soprattutto quando parliamo di quelli che sono tra gli esemplari più grandi della terra. È questo il caso dell’ippopotamo che, al contrario di quanto può dimostrare il suo aspetto buffo e pacifico, è in realtà uno dei mammiferi più pericolosi al mondo.

Ma non è questo il caso di Fiona, Tucker, Bibi e Fritz, che hanno trovato la loro casa in una baita e che sono abituati a vivere e a interagire con gli esseri umani.

Per incontrare queste creature, e per osservarle nella loro quotidianità, dobbiamo recarci a Cincinnati, all’interno di quello che è uno degli zoo più antichi e grandi degli Stati Uniti d’America. Il Cincinnati Zoo & Botanical Garden, infatti, ospita oltre 500 animali e 3.000 specie di piante.

Nominato monumento storico nazionale nel 1987, lo zoo ospita un’area completamente dedicata agli ippopotami. Proprio qui è nata Fiona, figlia di Bibi e star del web che ha conquistato l’America e anche il nostro Paese.

Nel 2017, infatti, la notizia della sua nascita prematura ha tenuto il mondo intero col fiato sospeso. Si pensava non sarebbe sopravvissuta e invece, grazie all’intervento di veterinari e specialisti, ha vinto la sua battaglia ed è diventata una vera celebrità del web nonché simbolo di speranza.

Ora Fiona ha festeggiato un altro evento importantissimo, quello della nascita del suo fratellino Fritz.

Hippo Cove

Fonte: IPA

Hippo Cove

La nascita di Fritz

Il Cincinnati Zoo & Botanical Garden è in festa questi giorni, con tanto di fiocco blu appeso ai cancelli di ingresso per la nascita di Fritz, fratello di Fiona e figlio di Bibi.

Il cucciolo, che gode di perfetta salute, ha già incontrato i visitatori dello zoo nell’area Hippo Cove, una delle più frequentate e apprezzate dai viaggiatori e dai cittadini. In questa baia, infatti, tutte le persone possono osservare da vicino gli ippopotami grazie a una grande finestra di vetro che affaccia direttamente sulla baia degli ippopotami.

L’orario migliore per osservare Fritz e gli altri esemplari che popolano l’area, secondo gli esperti, è quello che va dalle 15.00 alle 17.00. Quando le temperature si fanno più calde, infatti, gli animali escono dall’acqua e si dedicano alle loro attività quotidiane.

Il piccolo ippopotamo Fritz, Hippo Cove

Fonte: IPA

Il piccolo ippopotamo Fritz, Hippo Cove
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Arte sott’acqua: la mostra in fondo al mare è spettacolare

È un vero e proprio mondo da scoprire, quello sommerso, che incanta e stupisce, che si svela un po’ alla volta e che ci lascia senza fiato. Sì perché è proprio lì, in fondo al mare, che esistono luoghi ancora inesplorati che conservano un patrimonio di inestimabile valore che viene nascosto e protetto dall’acqua come fosse un tesoro prezioso.

E in effetti, quei fondali marini, preziosi lo sono per davvero. E non solo perché sono abitati da infinite e variegate specie di flora e fauna marina, ma anche perché tutto intorno si snodano meraviglie inedite e inaspettate che portano la firma di Madre Natura e anche quella dell’uomo. Hotel, ristoranti e acquari, e poi ancora relitti e foreste antichissime, organismi, rocce e sculture.

E poi ci sono le mostre, quelle che svelano un nuovo modo di vivere l’arte. Esposizioni che si trasformano in esperienze immersive, nel senso stretto del termine, e che permettono di vivere in maniera inedita luoghi silenziosi, straordinari e spettacolari. Lì dove la natura incontra l’arte e si trasforma nello scenario magico e suggestivo di un nuovo percorso sensoriale destinato a lasciare senza fiato.

Underwater, la mostra subacquea

Se l’idea di accedere a una mostra in fondo al mare vi entusiasma, allora, non vi resta che segnare in agenda uno degli appuntamenti artistici più incredibili dell’estate. Fino al 23 settembre 2022, infatti, la mostra personale di Mariella Gentile Underwater vi condurrà all’interno del magico scenario dell’Area naturale marina protetta Isole di Ventotene e Santo Stefano.

In questa straordinaria cornice in provincia di Latina, già celebre per l’immenso patrimonio culturale storico e naturalistico che l’ha resa Riserva Naturale Statale e Area Marina Protetta, si snoda un percorso artistico, straordinario ed emozionale che non è paragonabile a nessun’altra esperienza.

Una mostra, accessibile esclusivamente via mare, che porterà i visitatori alla scoperta dei quadri dipinti da Mariella Gentile realizzati con tecniche pittoriche impermeabili e compatibili con l’ambiente marino. Il percorso prende vita sotto l’acqua e può essere effettuato in modalità snorkeling, deep snorkeling oppure attraverso un’immersione con le bombole. A supportare gli ospiti della mostra, nell’accesso alla stessa, c’è il DivingWorld di Ventotene di Valentina Lombardi.

Mostra Underwater di Mariella Gentile

Fonte: ANSA

Mostra Underwater di Mariella Gentile

L’esperienza in fondo al mare

La mostra Underwater di Mariella Gentile, che viene sposa il progetto di rivalutazione del carcere di Santo Stefano, è un’esperienza unica e inedita che vuole essere anche un invito personale a ritrovare se stessi attraverso un contatto ravvicinato e autentico con la natura.

All’interno del parco marino, in un anfiteatro sommerso, sarà possibile toccare con mano le 7 opere della pittrice che sono state collocate sulle pareti rocciose che, in questo caso, assolvono la funzione delle pareti in un museo. Ma non ci sono spazi chiusi o delimitati perché tutto intorno c’è il mare che si perde all’infinito.

Lungo il percorso, poi, i visitatori saranno invitati a scoprire le 32 mele sparse sul fondale dall’artista che completano la mostra.

L’accesso, come anticipato, è esclusivamente via mare. Dopo aver raggiunto il punto esatto della mostra in barca, con partenza dal porto romano di Ventotene, gli istruttori diving conducono i visitatori all’interno del percorso espositivo. Ed è allora che l’esperienza magica in fondo al mare ha inizio.

Mostra Underwater di Mariella Gentile

Fonte: ANSA

Mostra Underwater di Mariella Gentile

 

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Non solo Dracula: in Transilvania ci sono anche le fate

Esistono luoghi al mondo che sanno essere affascinanti e seducenti come pochi altri. Che richiamano e attraggono i viaggiatori quasi come se fossero una calamita. Sono quelle destinazioni che incantano non solo per la bellezza che gli appartiene, ma anche e soprattutto per le storie che conservano e preservano, per quei miti e quelle leggende mai dimenticate.

Ed è questo il caso della Transilvania, la regione situata nel cuore della Romania, famosa per le sue cittadine medievali, per quello straordinario e sconfinato paesaggio naturale e per le testimonianze dei vari popoli che sono rimaste intatte in tutto il territorio.

Ma la regione è celebre anche per i suoi castelli, quelli che svettano verso il cielo facendosi spazio tra i boschi e le montagne, come quello di Dracula che, siamo certi, non ha bisogno di presentazioni. Ma c’è anche un altro castello da raggiungere ed esplorare qui, e non ha nulla a che fare con la favola spaventosa del Conte Vlad. Si tratta di una dimora incantata che sorge proprio lì, dove un tempo vivevano le fate.

Le fate della Transilvania

È un territorio magico, quello che appartiene alla Transilvania, che incanta e seduce con le sue storie e con le sue leggende che sembrano quasi rivivere in quei paesaggi naturali e onirici. La Valle delle Fate è uno di questi.

Boschi e prati lussureggianti danno il benvenuto ai viaggiatori mentre sullo sfondo si staglia un castello fiabesco che sembra uscito da un racconto dei Fratelli Grimm. Ci troviamo nel cuore della Transilvania, a Porumbacu de Sus e a circa 30 chilometri da Sibiu.

È qui che possiamo scoprire ed esplorare un territorio magico dominato dalla presenza di un castello che è così bello da non sembrare reale. Una dimora che non solo incanta per le sue forme sinuose e per il paesaggio che si snoda tutto intorno, ma anche per la leggenda che riguarda la sua nascita.

Si narra, infatti, che tanto tempo fa uomini e fate convivevano pacificamente in questa incontaminata valle ai piedi della montagna. Tutto cambiò improvvisamente con l’arrivo di un drago che, vista la bellezza di questo luogo, decise di creare qui la sua dimora.

Per proteggere questo territorio uomini e fate si unirono in battaglia, e dopo giorni di lotta riuscirono a sconfigger il drago. Purtroppo, però, l’intera valle fu totalmente distrutta da quella battaglia. Fu allora che le fate scelsero di andare via per trovare una nuova casa, con la promessa che un giorno, quando la natura sarebbe rinata, sarebbero tornate.

Con il tempo i boschi sono tornati rigogliosi, i fiumi si sono colmati di acque limpide e trasparenti e i fiori dei campi sono sbocciati più colorati che mai. Nessuno sa se le fate sono tornate in questo luogo, quello che invece sappiamo è questo angolo incantato della regione fu scoperto da una coppia nel 2014 che qui scelse di creare la propria dimora, omaggiando le fate.

Così, solo con l’ausilio di materiali naturali, come sabbia, argilla, paglia e legno, venne costruito il Castello di Argilla della Valle delle Fate.

Il Castello della Valle delle Fate

Sin dalla sua costruzione, il Castello di Argilla della Valle delle Fate non ha mai smesso di incantare. Tutto merito di quelle forme incredibili che ricordano le dimore che abbiamo visto sui libri delle fiabe. Ma anche di quella natura straordinaria e incontaminata che circonda la struttura e che rende l’intero paesaggio un sogno a occhi aperti.

Il castello, come anticipato, è stato realizzato esclusivamente con materiali naturali e questo lo rende ancora più suggestivo. Le pareti sono state create con argilla e paglia mentre le porte e le finestre sono state realizzate in legno da artigiani locali. Il tetto, che svetta verso il cielo, sembra imitare il movimento delle montagne che si stagliano sullo sfondo creando uno scenario unico.

Il castello nella Valle delle Fate è oggi aperto ai visitatori. Salendo sulle due torrette principali potrete ammirare l’intera valle che si perde verso i meravigliosi Carpazi. Tutto intorno, invece, si snoda un romantico giardino fatto di erba soffice e fiori colorati dove è possibile trascorrere le giornate.

Per quanto riguarda le fate, invece, nessuno le ha più viste. Ma tutti sono pronti a giurare che si trovino proprio qui per proteggere quel luogo che un tempo era la loro dimora.

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Per soggiornare in questo hotel a 1 euro devi diventare “youtuber” per un giorno

Viaggiare intorno al mondo per esplorare Paesi e culture, per conoscere le storie e contemplare i monumenti iconici, per scoprire tutte quelle meraviglie che appartengono alla terra che abitiamo, è il sogno di tutti. Un sogno che però, molto spesso, non può essere realizzato anche per una questione di budget.

Non possiamo ignorare, infatti, i costi da sostenere per gli spostamenti, per i treni e gli aerei, e quelli per i pernottamenti. Tuttavia, facendo qualche ricerca e scegliendo i posti giusti dove alloggiare possiamo sicuramente risparmiare.

In Giappone, per esempio, esiste un hotel che offre la possibilità di prenotare una stanza a meno di un euro a notte, 100 yen per la precisione. L’unica cosa che dovrete fare, per accedere a questo prezzo incredibile, è accendere la webcam della stanza e tenerla attiva giorno e notte.

L’hotel che costa solo 1 euro a notte

Se sognate di visitare il Giappone, di conoscere la cultura, la storia e le tradizioni di un Paese straordinariamente variegato, allora Fukuoka potrebbe diventare la vostra base di partenza per un viaggio low budget.

Ci troviamo sulla costa settentrionale dell’isola di Kyushu, un luogo pieno di meraviglie storiche, culturali e paesaggistiche tutte da scoprire. Un posto che alterna la visione di antichi templi con quella di spiagge popolate e grandi e contemporanei centri commerciali. Di cose da fare, qui, ce ne sono tantissime. Del resto stiamo parlando della quinta città più grande del Paese.

Perché Fukuoka è il luogo ideale da raggiungere, per chi sogna il Giappone, è presto detto. In città, infatti, esiste un hotel che costa meno di 1 euro a notte e che promette un’esperienza, bizzarra, ma sicuramente originale e low cost.

Dormire in diretta su streaming

100 yen, è questo il conto da pagare per chi sceglie di dormire all’interno dell’Asahi Ryokan. E non ci sono trucchi né inganni, né tanto meno qualche amara sorpresa al momento del pagamento. Tutto quello che dovete fare, per ottenere questo super prezzo, è dormire in diretta streaming.

La struttura, situata nel cuore della città e vicinissima alle principali vie dello shopping, offre diverse stanze con vari servizi, destinati a coppie, famiglie e viaggiatori solitari.

Tuttavia, se volete risparmiare sul pernottamento e ottenere una camera a meno di 1 euro, dovete prenotare la stanza numero 8. È proprio qui, infatti, che c’è una webcam accesa h24 che trasmette in diretta su YouTube tutto quello che succede al suo interno.

Il motivo? Lo ha spiegato direttamente il proprietario della struttura. Testuya Inoue, questo il suo nome, ha ereditato l’Asahi Ryokan da sua nonna, e ha pensato bene di introdurre questa novità per fare pubblicità all’hotel sfruttando il potere del web.

Tutto ciò che succederà nella camera 8 dell’hotel, infatti, sarà trasmetto in diretta streaming su YouTube. Gli spettatori non potranno interagire direttamente con gli ospiti ma potranno seguire le loro attività quotidiane, e guardarli mentre dormono. Prima di accedere alla stanza, ovviamente, agli ospiti è richiesto di firmare un consenso per la ripresa, così come è chiesto di non trasmettere contenuti volgari e osceni.

Se pensate che la vista di viaggiatori che dormono o che trascorrono il tempo in camera a leggere sia poco allettante, lasciatevi dire che vi sbagliate, perché il canale YouTube dell’hotel conta oltre 13000 iscritti con altrettante migliaia di visualizzazioni per ogni video.

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Dentro la palafitta per un viaggio nel tempo: succede in Italia

C’è un posto speciale nel nostro Paese che ogni giorno attira migliaia di visitatori provenienti da ogni dove. Un luogo unico, magico e quasi incantato che promette di fare un viaggio incredibile nel tempo e di riportarci direttamente nella preistoria. Una sorta di varco temporale che, una volta attraversato, ci catapulta in un passato straordinario.

Ci troviamo nella Valle di Ledro, un luogo che conserva un patrimonio storico, culturale e paesaggistico unico. Una terra che oggi, esattamente come ieri, preserva le testimonianze antiche di un passato mai dimenticato. Questo territorio, infatti, è stato abitato fin dall’Età del Bronzo e le tracce dell’insediamo sono ben visibili nell’area archeologica e nelle stanze del Museo delle Palafitte a Ledro.

Proprio le palafitte di Ledro, dichiarate insieme all’area archeologica Patrimonio Mondiale dell’Unesco, rappresentano una delle più importanti testimonianze palafitticole dell’Italia e dell’Europa intera. Qui è possibile immergersi nel passato, osservare da vicino gli utensili dell’epoca del Bronzo, scoprire come si viveva un tempo e persino dormire in una palafitta preistorica.

C’erano una volta le palafitte

È uno scenario inedito e sorprendente quello che si apre davanti agli occhi dei viaggiatori che giungono nella Valle di Ledro. Qui, infatti, c’è uno straordinario villaggio sulle palafitte che ospita le antiche capanne di legno e paglia, costruite sull’acqua, dove vivevano i primi abitanti del territorio.

Le capanne, ricostruite secondo i dettami del tempo, sono state trasformate in hub tematici che permettono ai visitatori di scoprire le abitudini di vita preistoriche e di osservare da vicino alcuni reperti dell’epoca del Bronzo. Quest’esperienza straordinaria, poi, si arricchisce dell’annesso Museo delle Palafitte di Ledro che conserva tutte le testimonianze antiche rinvenute durante gli scavi del sito.

Se vi state chiedendo come vivevano i nostri antenati, come si vestivano e quali erano le loro abitudini, un viaggio in questo luogo preistorico può fornire le risposte a tutte le vostre domande. Ma può fare anche di più, come svelarvi come si dormiva in una palafitta.

Dormire in una palafitta: l’esperienza

Quella di dormire in una palafitta non è un’occasione che possiamo vivere ogni giorno, motivo per il quale bisogna coglierla subito. Ed è proprio quello che hanno fatto tutte le persone che hanno partecipato al concorso “Una notte in palafitta”.

In occasione del cinquantesimo anniversario del Museo delle Palafitte, infatti, è stato lanciato un concorso per dare la possibilità alle persone di dormire all’interno di una delle palafitte ricostruite nel villaggio adiacente al sito archeologico di Molina di Ledro.

Il concorso, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, è stato vinto da Luciana Rigotti di Roncegno che ha scelto di donare la sua vittoria al marito e alla figlia. “È stata un’esperienza davvero speciale che non dimenticheremo mai e che ci ha permesso, anche solo per una notte, di vivere come gli antenati, di scoprire e sperimentare il territori” hanno dichiarato i due dopo aver trascorso la notte nel villaggio.

Purtroppo, la possibilità di dormire in una palafitta è limitata al concorso che si è già concluso, tuttavia il medesimo contest è stato proposto anche negli scorsi anni permettendo ad altre fortunate persone di poter vivere la stessa esperienza. Si replicherà anche l’anno prossimo?

Intanto, nell’attesa, potete sempre andare alla scoperta di questo territorio unico, ricco di storia e natura, per fare un viaggio nel tempo straordinario.