Vi è mai capitato di provare una specie di nostalgia per i posti in cui non siete mai stati? Se è così non preoccupatevi, è un sentimento che hanno vissuto (e vivono) in molti, a tal punto da avere un nome preciso: Fernweh.
Fernweh, come è nato
Un’emozione, una sensazione e, in alcuni casi, anche un’ansia che è riemersa in maniera drammatica durante il periodo della pandemia, quando non potevamo praticamente uscire di casa e nemmeno attraversare i confini comunali.
Un sentimento che è apparso per la prima volta nel libro del 1902, The Basis of Social Relation, di Daniel Garrison Brinton. L’autore nelle sue pagine descrive tutto ciò come un profondo desiderio/dolore di viaggiare o una “irrequietezza pungente”.
Per poi arrivare al 20° secolo, quando si è integrata la parola Fernweh nel lessico tedesco. Vi basti pensare che le agenzie di viaggio hanno iniziato a usarla negli spot pubblicitari per spingere le persone a partire. Del resto, culturalmente, i tedeschi viaggiano per sentirsi più liberi e per vivere quelle esperienze che difficilmente possono trovare in Germania, come quelle fatte di caldo e di sole.
Fernweh, ossia la nostalgia per posti in cui non si è mai stati, deriva da “Fern” che vuol dire “lontano” e “weh” che è invece “nostalgia”, e può essere inteso come il desiderio di essere da qualche altra parte e di esplorare luoghi lontani.
L’identikit di chi soffre di Fernweh
A livello generale, è possibile soffrire di Fernweh in maniera più o meno grave, ma anche in periodi circoscritti della propria vita. Ci sono persino persone che ci nascono e che cercano di alleviare questa sensazione viaggiando spesso. Altrettanti individui sviluppano questo sentimento per vari motivi, interni o esterni, fino ad arrivare a chi lo pratica mentalmente, sognando a occhi aperti e immaginando luoghi dove vorrebbe andare ed essere, anche se magari non verranno mai raggiunti fisicamente.
Questo vuol dire che ci sono persone che convivono con il Fernweh per tutta la vita, ossia coloro che hanno costantemente voglia di essere in un posto diverso rispetto a quello dove si trovano. Capita che questi essere umani si trasferiscano in un’altra città o in un altro Paese, ma nonostante questo il disagio rimane, non li abbandona. Per quale motivo? Perché, molto probabilmente, il malessere che sperimentano non dipende dal luogo, ma da loro stessi.
È importante, tuttavia, non confondere il Fernweh con il desiderio di viaggiare. Il secondo, infatti, ci fa vivere anche la voglia di tornare a casa, mentre il Fernweh crea dolore e obbliga a lasciare la propria Patria per vedere il mondo.
Fernweh e Wanderlust
Il Fernweh, però, non è solo. Spesso questa parola viene accostata a un altro importante termine: Wanderlust, anch’esso nato dalla lingua alto-tedesca per poi essere prestato a quella inglese. Con la parola Wanderlust si intende il “desiderio di viaggiare, voglia di vagabondare”, a tal punto che in psicologia si parla persino di Sindrome di Wanderlust per indicare l’ossessione di andare altrove e cercare qualcos’altro. Non solo con l’intento di mettersi alla prova e crescere, ma anche con lo scopo di lasciarsi alle spalle una situazione negativa o di rifiutare determinate condizioni sociali.
In poche parole, la tematica del viaggio è decisamente cara al romanticismo tedesco.