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Prima parti e poi paghi: viaggiare non è mai stato così facile

Le vacanze, alle volte, sono una croce e delizia per via del costo che hanno. Ma per fortuna, c’è un nuovo modo di viaggiare che permette prima di partire e poi di pagare. Un metodo semplice e ricco di vantaggi per correre a esplorare quello che più si ama e che, nel profondo del nostro cuore, abbiamo sempre desiderato.

La formula di pagamento in questione è meglio conosciuta come “Buy now, pay later”, e noi siamo qui per spiegarti come funziona e come usufruirne, dal momento che è offerta da una FinTech tutta italiana che ha trasformato il mondo dei pagamenti online e in-store.

Come funziona e tutto quello che devi sapere

L’azienda che ti permette di comprare oggi, partire domani e pagare in seguito si chiama Scalapay e, grazie a essa, puoi dilazionare il tuo acquisto in tre rate, sempre senza interessi.

Leader italiano dei pagamenti “Buy now, pay later”, con pochi click puoi scegliere il viaggio dei tuoi sogni per poi pagarlo in tre momenti diversi: la prima non appena procedi all’acquisto, la seconda a distanza di un mese e la terza 30 giorni dopo ancora, tutto automaticamente addebitato sulla carta che hai usato per acquistare.

Ma non è finita qui: comprare con Scalapay vuol dire anche non aver nessun costo aggiuntivo in termini di interessi o commissioni.

Perché vale la pena comprare un viaggio in questo modo

Oltre a poter scegliere la meta che hai sempre desiderato, usare i servizi di Scalapay vuol dire acquistare un viaggio nella totale trasparenza, grazie a un semplice e preciso piano di pagamento che non presenta asterischi e costi nascosti.

Attenzione, ciò non implica che dovrà essere un’avventura dal prezzo inaccessibile. Questo sistema, infatti, ti consente di acquistare a rate, e con estrema chiarezza e semplicità, anche esperienze che richiedono importi molto piccoli.

Ma c’è un aspetto che, probabilmente, è molto più interessante di tutto quello che è stato appena detto: il pagamento così dilazionato è anche sinonimo di diversi vantaggi come, per esempio, un upgrade di camera, dei servizi alla spa, la possibilità di prolungare il tuo soggiorno e molto altro ancora.

Insomma, paghi con tutta la calma del mondo senza interessi o commissioni, ti fai un viaggio che di certo non dimenticherai, e in più avrai anche la possibilità di migliorare la tua esperienza con i servizi che vorrai aggiungere. Va da sé che questo modo di viaggiare è forse il migliore che ti potesse capitare.

Il ricco catalogo di Scalapay

Ma arriviamo al dunque: cosa offre Scalapay? Quali sono le mete che puoi raggiungere e le esperienze che puoi fare approfittando di questo metodo di pagamento?

Sarai felice di sapere che con tremila brand partner e con un catalogo sempre più in crescita, navigando sul sito di Scalapay troverai certamente tutto quello che stai cercando.

Ti basti pensare che sono oltre 200 le aziende del travel che hanno scelto di aderire a questa formula, di cui circa la metà sono strutture ricettive, tra cui TH Resorts, Garibaldi Hotels, Mangia’s. E tutto questo solo per il momento, perché l’azienda è in continua evoluzione.

Se ami la comodità e la tranquillità, puoi scegliere di fare una vacanza in un luogo paradisiaco in uno dei tanti villaggi turistici offerti dalle varie agenzie di viaggio e tour operator presenti sul sistema, come Alpitour. E da queste parti lo sai: il relax, ma anche il divertimento, sono assicurati.

Nel caso in cui tu non abbia amici con cui partire, ma allo stesso tempo non voglia privarti delle vacanze, niente paura! Tra i partner di Scalapay ci sono anche i tour operator che organizzano viaggi di gruppo in giro per il mondo, come WeRoad e SiVola. Un modo interessante per scoprire persone nuove e vedere posti straordinari.

Oppure vuoi andare in crociera? Bene, sei nel posto giusto: puoi trovare i biglietti che desideri per avventurarti nei mari di tutto il nostro pianeta, per poi scendere e fare tutte le escursioni previste dalle compagnie.

Non mancano di certo le esperienze adrenaliniche come i voli in mongolfiera per ammirare tutta l’Italia dall’alto: da Aosta a Cosenza, da Torino a Matera, dalle Dolomiti alla Puglia, dal Friuli all’Umbria, ma anche parchi divertimento come Mirabilandia che, con i suoi 850mila metri quadrati, 46 attrazioni, 6 aree tematiche e molto altro ancora, è il parco divertimento più grande di tutta Italia. La destinazione ideale per grandi e piccini che quest’anno, inoltre, festeggia 30 anni.

Insomma, il catalogo di Scalapay ti permette davvero di scegliere quello che più preferisci, ma pagando in 3 comode rate e senza interessi: il vero viaggio perfetto.

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Le vacanze degli italiani saranno all’aria aperta

Negli ultimi due anni, la pandemia ha costretto gli italiani a cambiare atteggiamento nei confronti della vita, vacanze incluse. Sempre più connazionali scelgono un tipo di vacanza in cui poter stare il più possibile all’aria aperta.

Lo studio

A dirlo è un’indagine condotta da Enit e Human Company in collaborazione con l’Istituto Piepoli. Secondo le previsioni dell’estate 2022, su 25 milioni di italiani che andranno in ferie quest’anno, uno su cinque ha programmato una vacanza outdoor e l’88% di essi (+3% rispetto al 2021) sceglierà come meta l’Italia.

Le mete top

Le destinazioni più richieste da chi ha deciso di trascorrere una vacanza a contatto con la natura sono la Puglia, la Toscana e la Sardegna, ma molto gettonate sono anche Lazio, Calabria e Sicilia.

Mare, mare, mare

Naturalmente, al mare. Il 58% di chi pianifica una vacanza outdoor sceglierà infatti una meta di mare, il 17% in montagna e il 14% in città e nelle località d’arte, prevalentemente nei mesi di luglio (42%) e agosto (46%).

“Le nuove prospettive offerte dall’outdoor”, ha commentato Roberta Garibaldi, Amministratore delegato dell’Enit “consentono di vivere pienamente e in modo nuovo spazi inattesi. Il contesto storico ci ha educato a vivere l’esperienza di viaggio con modalità rivisitate, rispondendo anche all’esigenza di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consentendo di potenziare la fruizione dell’esperienza di viaggio. Il turismo all’aria aperta pone le basi per consolidarsi sempre di più negli scenari turistici attuali”.

“All’aperto, conveniente, italiana. L’identikit della vacanza degli italiani per l’estate del 2022 è piuttosto definito”, ha spiegato Livio Gigliuto, Vicepresidente dell’Istituto Piepoli. “Gli italiani cercano soprattutto località di mare, le cercano in Italia, e cercano ampi spazi all’aperto per sfuggire ai rischi del contagio. La propensione all’open air, che sembrava solo una risposta alla pandemia, è diventata in fretta un nuovo punto fisso delle vacanze italiane e probabilmente resterà abitudine anche per gli anni a venire”.

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Scoperta incredibile: ritrovati i resti della nave di un celebre film

Quando la realtà e la fantasia si mescolano, non può che nascere una vera magia: è quanto accaduto di recente, lungo una splendida e selvaggia distesa di sabbia dorata lambita da acque turchesi che hanno riportato alla luce un grande mistero. Gli archeologi marini hanno studiato a lungo i bizzarri resti che sono giunti su questa spiaggia, e hanno infine scoperto che appartengono ad una nave resa famosissima da un film degli anni ’80.

Oregon, scoperta la misteriosa nave dei Goonies

Sette ragazzi partono alla ricerca di un misterioso galeone che, secondo la mappa da loro ritrovata, dovrebbe contenere il ricchissimo tesoro di un leggendario pirata. E, tra mille avventure, riescono davvero nell’impresa. Che tuttavia fallisce miseramente per colpa di alcuni malviventi, pur permettendo a questi giovani coraggiosissimi di “riscattare” la loro vita quotidiana con quel briciolo di gioielli portati in salvo. Ai più, questa trama non è certo sconosciuta: si tratta di un vero capolavoro del cinema, che ha conquistato ragazzi in tutto il mondo. I Goonies, questo il titolo del film, trarrebbe spunto da una storia vera, che coinvolge un’antica nave affondata ormai secoli or sono.

Si tratta della Santo Cristo de Burgos, un vascello spagnolo salpato nel 1693 dal porto di Manila e diretto verso Acapulco con un preziosissimo carico di materiali (all’epoca) di gran lusso. Il galeone, dopo aver virato fuori rotta, scomparve per sempre tra i flutti dell’oceano Pacifico. Ma si sa, il mare è sempre foriero di sorprese incredibili. E questa volta non è stato da meno: il mistero che da tanto tempo avvolge una bellissima spiaggia dell’Oregon ha finalmente trovato risposta – e, guarda caso, coinvolge proprio questa antichissima nave.

Da tantissimi anni, lungo il selvaggio litorale di Nehalem Bay – che sorge alla foce dell’omonimo fiume – bagnanti e turisti rinvengono periodicamente pezzi di porcellana blu e bianca e blocchi di cera d’api. È apparso chiaro sin dall’inizio che questi fossero i segni di un naufragio avvenuto nelle sue vicinanze, ma nessuno aveva pensato alla Santo Cristo de Burgos. D’altra parte, il vascello seicentesco era partito da ben 11mila km di distanza ed era diretto dall’altra parte del continente. Proprio da questo misterioso relitto sarebbe stato ispirato il regista de I Goonies. Anche se non si conosceva ancora la verità sul suo conto.

Emersi i resti della Santo Cristo de Burgos

Negli ultimi tempi, i continui ritrovamenti lungo la costa dell’Oregon hanno spinto alcuni esperti a studiare la questione più a fondo. Il primo ad interessarsene fu Scott Williams, archeologo dello Stato di Washington: assieme ad alcuni suoi colleghi, decise di fondare la Maritime Archaeologic Society. La società studiò a lungo i frammenti di porcellana e i blocchi di cera d’api, scoprendo l’origine cinese dei primi e alcuni segni spagnoli sui secondi. Ma la storia non si conclude certo così. C’erano bisogno di prove più consistenti per parlare del ritrovamento della Santo Cristo de Burgos.

La svolta è arrivata nel 2019: Craig Andes, grandissimo appassionato de I Goonies, aveva deciso di battere le spiagge dell’Oregon sperando di trovare anch’egli un misterioso tesoro. Rinvenne invece alcuni pezzi di legno all’interno di una grotta marina, e comunicò la sua scoperta a Williams. Gli archeologi marini iniziarono ad indagare, trovando (dopo due anni di lunghissimi sforzi) altre travi di legno databili a 3 secoli fa. E finalmente il mistero è stato svelato. Per Williams non ci sono più dubbi: “Abbiamo tronchi di legno duro tropicale asiatico portati a riva circa 300 anni fa, con lati quadrati e buchi di spine. Siamo convinti che provenga da quel naufragio”. Un altro relitto è dunque stato identificato.

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I giardini delle meraviglie che hanno stregato Virginia Woolf

A pochi chilometri dalla città di Londra esiste un posto di incantevole meraviglia. Un luogo straordinario, magico e incantato dove la natura viene tutelata e valorizzata da secoli.

Un vero e proprio universo che spalanca le sue porte a chiunque scelga di raggiungere questi giardini botanici che fanno da cornice a uno dei luoghi più ricchi di biodiversità al mondo.

Sono gli stessi giardini che hanno ispirato e conquistato la grande e immortale Virginia Woolf che proprio qui ha scelto di ambientare uno dei suoi più celebri racconti brevi. Benvenuti nei Royal Botanic Gardens di Kew.

I giardini di Kew

Sono solo dieci i chilometri che separano questi giardini delle meraviglie dalla città di Londra e che conducono i viaggiatori all’interno di un mondo straordinario dove la natura regna sovrana da secoli.

I Royal Botanic Gardens di Kew, situati tra Richmond upon Thames e Kew, affondano le loro radici in un passato antico e mai dimenticato. La costruzione di questo complesso sistema di serre e giardini, risale alla volontà della principessa Augusta che, nel 1759, sognò di creare un’area botanica nel quartiere a sud-ovest di Londra.

Edifici, aiuole sono state ampliate con gli anni, trasformando il progetto originario di soli 4 ettari, in un immenso parco di oltre 100 ettari dove vivono e convivono specie provenienti da ogni parte del mondo. Oggi i Royal Botanic Gardens di Kew appaiono come un luogo straordinario dove è possibile immergersi e perdersi in un universo naturalistico straordinario riconosciuto dall’Unesco nel 2003 come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Qui, ogni giorno, migliaia di cittadini e viaggiatori si incontrano per ammirare la grande bellezza delle specie floreali che vi risiedono. Le collezioni sono tantissime e comprendono specie rare provenienti da ogni parte del mondo. Tutte insieme, nello stesso luogo, creano uno spettacolo naturale ed emozionante che non si limita a una semplice osservazione, ma a una vera e propria esperienza naturalistica che coinvolge tutti i sensi.

La fama e la bellezza di questi giardini reali conquistano le persone da secoli. Nel 1900 Virginia Woolf rimase ammaliata da questo luogo al punto tale da trasformarlo nello scenario reale del suo racconto Kew Gardens descrivendo, minuziosamente, tutte le bellezze e i colori che gli appartengono.

Royal Botanic Gardens, Kew

Fonte: 123rf

La passerella tra gli alberi dei Royal Botanic Gardens, Kew

Tutte le meraviglie della natura in un unico luogo

Le cose da fare all’interno dei Kew Gardens sono tantissime. Il consiglio è quello di trascorrere qui un’intera giornata per essere sicuri di poter esplorare tutte le forme di bellezza che caratterizzano questo luogo.

Imperdibile è la Palm house, la residenza ufficiale delle palme esotiche costruita nella seconda metà dell’Ottocento che è oggi simbolo del giardini. Un altro edificio iconico è quello della Temperate house che si snoda su una superficie di quasi cinquemila metri quadrati. Al suo interno è custodita la Jubaea chilensis, la palma più grande della Terra.

Ci sono poi tantissime altre terre che ospitano altrettante specie botaniche provenienti da tutto il mondo. Molto suggestiva è la Pagoda, risalente alla fine del 1700, e ispirata all’architettura cinese. In tutto il complesso dei Kew Garden sono presenti circa 50mila varietà di piante e più di 10mila esemplari di arbusti.

Tra le attrazioni imperdibili all’interno del complesso c’è anche la Treetop Walk, una passeggiata sospesa a 18 metri dal suolo che permette ai visitatori di camminare tra gli alberi e ammirare la bellezza del complesso dall’alto.

Sempre all’interno del complesso è possibile ammirare quella che è la ninfea più grande del mondo scoperta proprio dai ricercatori dei Royal Botanic Gardens. Questo ennesimo primato conferma  la grande importanza di questi giardini, non solo dal punto di vista turistico e paesaggistico, ma anche scientifico.

La ninfea più grande del mondo. Royal Botanic Gardens, Kew

Fonte: IPA

La ninfea più grande del mondo. Royal Botanic Gardens, Kew
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Montecarlo Notizie Viaggi

Montecarlo, una “guida” principesca per il ritrovamento eccezionale

Durante alcuni regolari lavori di manutenzione, come spesso accade in questi casi, è stata fatta una scoperta eccezionale. L’impresa che stava lavorando all’interno del Palais Princier sulla rocca del Principato di Monaco (a casa del Principe Alberto, giusto per intenderci) ha rinvenuto dei meravigliosi affreschi rinascimentali.

A nove anni dalla scoperta del primo di questi affreschi e dal loro restauro – stiamo parlando di ben 600 metri quadrati di dipinti – ora sono visibili al grande pubblico e, per l’occasione, i primi visitatori hanno avuto l’onore di una guida davvero eccezionale: la Principessa Charlène di Monaco.

Una guida turistica d’eccezione

Sua Maestà la Princesse ha mostrato gli affreschi restaurati e condotto gli ospiti all’interno dei “Grandi appartamenti”, anch’essi appena riaperti dopo alcuni lavori.

La Principessa si è presentata all’appuntamento con un look ultra chic: camicia nera senza maniche, fusciacca bianca in vita, pantaloni ampi color crema e décolleté di pelle nera con tacco sottile, tutto Louis Vuitton.

Gli affreschi ritrovati

I dipinti più belli si trovano nella Galerie d’Hercule, che s’affaccia sul cortile interno del Palazzo, dove sono stati scoperti i primi affreschi, e anche nel Salon Matignon, rinominato Camera d’Europa per lo splendido medaglione che rappresenta l’episodio mitologico del rapimento d’Europa.

Gli affreschi di gusto manierista furono realizzati nel ‘500 da pittori italiani. Si tratta di un vero e proprio ciclo che si snoda in alcuni ambienti del Palazzo. Non si sa ancora chi sia l’artista degli affreschi ma ma si pensa a un pittore genovese. Nasce così un nuovo percorso di visita eccezionale a Palazzo.

Riaperti i Grandi appartamenti

Nuove opere abbelliscono i Grandi appartamenti all’interno del Palazzo del Principe. Tra i dipinti che i visitatori possono ammirare nel nuovo tour ci sono quadri di Jacopo Bassano, Orazio de Ferrari e Philippe de Champaigne, recentemente riacquistati dal Principe Alberto II e appesi alle pareti dell’Anticamera verde.

La visita del Palais Princier di Monaco

Ogni estate il Palazzo che si erge sul “rocher” del Principato di Monaco, dove vive di fatto da sempre il Principe, apre le porte ai visitatori. Ovviamente non è possibile accedere a tutti gli ambienti per non violare la privacy degli inquilini e non rischiare di trovarsi nella sala da pranzo mentre fanno colazione.

Una volta entrati nel grande edificio bianco, si arriva nella Galerie d’Hercule. La scala che collega la Galerie al Palazzo nella Corte d’Onore risale al XVII secolo e fu costruita con marmo di Carrara seguendo un’architettura a doppia rivoluzione ispirata al castello di Fontainebleau. La cappella del Palazzo è dedicata a San Giovanni Battista ed è del XVII secolo. La facciata è decorata con affreschi raffiguranti in particolare la storia di Santa Devota, Patrona del Principato.

Il Palazzo del Principe resterà aperto fino al 15 ottobre e il biglietto d’ingresso costa 10 euro per gli adulti e 5 per bambini e studenti. Naturalmente non ci sarà più Charlène alla guida del tour…

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lago Posti incredibili Viaggi

Esiste un lago che sembra uscito da un sogno: è bellissimo

Esistono luoghi che sembrano irreali, perché tanta è la perfezione che li caratterizza che pare siano stati creati artificialmente. E invece, ancora una volta, è merito della natura.

È lei che ci regala gli spettacoli naturali più straordinari del mondo, quelli che incantano la vista e inebriano i sensi, quelli che assumono i lineamenti e le forme che fino a quel momento appartenevano ai nostri sogni, e a loro soltanto.

Ed è un vero e proprio sogno anche quello che si spalanca davanti agli occhi dei viaggiatori che raggiungono il Lago di Ocrida, uno dei più grandi della penisola balcanica, uno dei più antichi della Terra. Uno dei più belli del mondo intero.

Il Lago di Ocrida

Lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa, e nascosto alla stregua di un tesoro prezioso nel sud della penisola balcanica, esiste un lago di immensa bellezza che per visioni e colori ricorda un paradiso terrestre. Si tratta del Lago di Ocrida, o Lago di Ohrid, il più antico e profondo bacino d’acqua di tutta l’Europa.

Situato tra l’Albania e la Macedonia del Nord, questo gioiello naturale è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 1979 perché così immenso è il suo tesoro naturalistico, storico e paesaggistico che merita di essere preservato e valorizzato.

Le sue origini risalgono a un milione di anni fa, e queste lo rendono il lago più antico del nostro continente. Nei secoli centinaia di specie floristiche e faunistiche hanno trovato nel lago e nei suoi dintorni il loro habitat naturale, il che lo rende un luogo perfetto per gli amanti della natura. Il Lago di Ocrida, infatti, è lo specchio d’acqua con il maggior numero di specie endemiche: se ne contano più di 200 tra esemplari animali e vegetali.

Per il suo aspetto, che incanta a vista d’occhio, il lago è diventato la cartolina dei Balcani. Ma non sono solo le mille sfumature di azzurro e di verde, che richiamano i paesaggi esotici, a lasciare senza fiato, ma è tutto lo scenario che caratterizza questo territorio. L’acqua dai colori intensi, che vanno a sfumare verso l’orizzonte, si alterna a villaggi di pescatori, a monasteri ortodossi e a natura lussureggiante che, tutti insieme, offrono visioni idilliache e paragonabili a pochissime altre cose al mondo. Sì, questo è uno dei posti più belli dei Balcani, ed è pura meraviglia.

Meravigliosi Balcani

Il Lago di Ocrida è il perfetto punto di partenza per scoprire tutte le meraviglie che appartengono a questo territorio. Da qui, infatti, è possibile raggiungere i villaggi dei pescatori, alcuni dei monasteri ortodossi più belli del mondo e, ancora, scoprire tutti quei luoghi dove la natura regna ancora incontaminata e selvaggia.

Imperdibile è la chiesa ortodossa macedone San Giovanni il Teologo a Kaneo, uno dei luoghi più fotografati di questo territorio straordinario. Situato su una scogliera della spiaggia di Kaneo, l’edificio si affaccia direttamente sul lago di Ocrida dando vita a uno scenario mistico e sospeso.

Anche Ohrid merita assolutamente una sosta prolungata. Caratterizzata da casette bianche e chiese suggestive, questa città della Macedonia del Nord sembra uscita da un libro di fiabe. È chiamata anche la Gerusalemme dei Balcani per via dei numerosi edifici sacri che si snodano tra le stradine acciottolate.

Fermatevi tra queste e godetevi gli straordinari scorci che si aprono davanti ai vostri occhi passo dopo passo. La vista, da qui, è bellissima.

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Notre-Dame sta per rinascere: come sarà

Tutti ci ricordiamo l’incendio che, nel tardo pomeriggio del 15 Aprile 2019, devastò la famosissima cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Un simbolo per il popolo francese ma anche per tutti coloro che, almeno una volta nella vita, vi si sono trovati davanti. Protagonista di eventi rimasti nella storia, leggende, film e romanzi, è una struttura maestosa, imponente, carica di vissuti e della più totale ammirazione di chi l’ha vista e se ne è (ovviamente) innamorato.

Un incendio che ha sconvolto il Mondo e che, a circa tre anni dall’evento disastroso, sta per essere accantonato almeno in parte, grazie alla ristrutturazione che segnerà in modo definitivo la rinascita di questo monumento meraviglioso che è già Patrimonio dell’Unesco.

Nel corso del 2020 la città decise di riaprire la cripta sotto Notre-Dame, così come la piazza pubblica davanti all’ingresso principale della cattedrale stessa. Il tutto è avvenuto con la promessa da parte del presidente francese, Emmanuel Macron, di raggiungere il completamento della ristrutturazione dell’edificio religioso entro le Olimpiadi del 2024, che avranno luogo proprio a Parigi.

Una promessa che sembra verrà mantenuta grazie al progetto guidato dallo studio di architettura Bureau Bas Smets, che ha deciso di donare nuova vita alla cattedrale, anche in funzione dei cambiamenti climatici in atto. Un atto dovuto da una città importante nel panorama mondiale come è Parigi. E che proprio nella ristrutturazione di Notre-Dame trova modo di svilupparsi aprendo nuove strade e possibilità a progetti futuri.

Nulla che stravolga la bellezza originaria dell’edificio, ovviamente, ma un progetto in grado di valorizzarla ancora di più, grazie alla creazione di una vetrina di eccellenza capace di rendere la “nuova” Notre-Dame un luogo di pura magia ed esclusività. Ma con un’attenzione particolare all’ambiente e alle sue impellenti necessità.

Il piano, infatti, include oltre il 30% di vegetazione in più per l’intera area, rispetto al passato. Aiutando in modo concreto e corposo a combattere il cambiamento climatico che sta affliggendo il nostro Pianeta e di cui vediamo ampiamente gli effetti. Verrà installato, inoltre, un sistema di raffreddamento in grado di inviare un sottile strato d’acqua lungo il perimetro della piazza durante le ondate di caldo, riportandola a temperature più basse. Ma non solo.

Oltre al verde, il nuovo progetto prevede la trasformazione di un parcheggio sotterraneo in una passerella utilizzabile per accedere a un centro di accoglienza e a un museo archeologico.

Altri dettagli inclusi nel piano di recupero, poi, riguardano anche un ampliamento della piazza dietro la cattedrale, un nuovo parco e una rigogliosa volta alberata poiché l’obiettivo è ripensare agli spazi pubblici che circondano Notre-Dame come a un complesso volto a incorniciare la cattedrale stessa. Donandole nuove vedute, nuove possibili attività e un rapporto più stretto con la vicina Senna. E, soprattutto, riportando l’Île de la Cité a essere il reale epicentro della tanto amata Ville Lumière.

Una ristrutturazione che donerà a Notre-Dame un aspetto forse un po’ diverso rispetto al passato ma non meno suggestivo. E che sicuramente aprirà le porte a una nuova era per la città di Parigi e per la sua più celebre cattedrale.

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Nel paradiso dei Big 5 come Ilary Blasi (senza Totti)

Lanciata la “bomba“, che ancora sta facendo disperare i tifosi della Roma e tantissimi amanti del gossip, Ilary Blasi ha fatto le valigie, preso su i tre figli avuti dall’ormai ex marito Francesco Totti, prenotato biglietti di Business e un jet privato ed è volata, accompagnata dalla sorella Silvia, in Tanzania.

Per chi ancora non lo sapesse – e, in Italia, forse si contano sulle dita di una mano – Totti e la Blasi hanno rilasciato un comunicato stampa in cui annunciano la separazione. Apriti cielo. Sono giorni che non si parla d’altro. Anche perché, dietro la separazione, dopo vent’anni di matrimonio, ci sarebbero tradimenti da parte di entrambi, foto scottanti e altre porcherie.

Non ci ha pensato su due volte, Ilary. Non si è posta il problema della sicurezza e della situazione pandemica nel Paese, cosa che invece sta impedendo a milioni di italiani di fare viaggi long distance (quasi l’80% quest’anno resterà in Italia, pochissimi andranno fuori dai confini nazionali e una manciata solo oserà viaggiare oltreoceano).

Del resto, nel lodge di lusso dove ha deciso di soggiornare il distanziamento è assicurato e la sanificazione degli ambienti è scontata. E poi, è tutto all’aperto, con vista sulla savana.

Dalle immagini postate su Instagram si vede una gigantesca terrazza con salotto che guarda negli occhi i Big Five.

Anche la jeep con cui Ilary e la famiglia fanno i safari all’alba e al tramonto (i momenti migliori per avvistare gli animali) sono aperte, quindi niente mascherina, finalmente.

La Tanzania e i Big 5

La Tanzania è uno Stato africano ricco di parchi nazionali: se ne contano ben 16 sedici e 639 riserve e, nel Paese, più del 30% del territorio è all’interno di un’area naturale protetta. I parchi più famosi sono il Parco Nazionale del Serengeti, la riserva naturale di Ngorongoro, il Tarangire National Park, il Lake Manyara National Park, la Riserva di caccia del Selous, il Parco Nazionale del Kilimangiaro, il Ruaha National Park e il Mikumi National Park. Nella regione occidentale del Paese si trova il Parco nazionale del Gombe Stream, che si occupa della tutela e dello studio degli scimpanzé.

Il Serengeti ha una delle maggiori concentrazioni di fauna del mondo. L’unica legge vigente è quella del ‘chi mangia chi’ e i ranger locali stanno molto attenti a non intervenire sulla natura anche quando questa può sembrare crudele: spesso capita che i cuccioli non sopravvivano all’attraversamento del fiume durante la grande migrazione.

Il paesaggio incontaminato è di certo uno dei più grandi punti di forza della Tanzania e questo la trasforma nella meta ideale dove fare devi veri e propri safari senza trovare nessuno. La stagione secca, quella che va da maggio a ottobre, è la più propizia per avvistare i grandi mammiferi e i predatori.

È stato stimato che qui viva il 20% dei grandi mammiferi dell’intera Africa. Per loro, come per i turisti, la Tanzania è bella e ospitale, con i suoi fiumi e i suoi grandi laghi – Vittoria, Tanganyika, Nyasa – la vasta pianura, i monti Meru (4.556 metri) e il Kilimangiaro (5.895 metri, la cima più elevata dell’Africa) e la bassa fascia costiera.

Inoltre, è uno dei pochi luoghi dell’Africa dove si possono avvistare i cosiddetti “Big five” in una sola volta ovvero il leone, il leopardo, il bufalo, il rinoceronte e l’elefante.

Zanzibar e la costa della Tanzania

La costa della Tanzania offre diverse spiagge che sono dei veri e propri angoli di paradiso. Una delle mete più gettonate, soprattutto dagli italiani, è l’sola di Zanzibar, famosa per le spiagge di sabbia finissima e l’acqua color smeraldo.

Altre località frequentate dai turisti che scelgono la Tanzania come meta per le vacanze sono Dar Es Salam, Bagamoyo e Mafia Island. Le spiagge della Tanzania sono per tanti un luogo dove rilassarsi lontani dallo stress, circondati da un ambiente naturale unico e incontaminato. Proprio ciò di cui hanno bisogno Ilary e soprattutto i figli.

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Il campo di girasoli che è come un dipinto di van Gogh

Vincent van Gogh adorava i girasoli, non è un mistero. Ne ha dipinta una serie infinita in un solo anno. Lui era fatto così, quando si fissava con un soggetto lo ripeteva fino all’esaurimento.

Del resto, come non innamorarsi di questo magnifico fiore che, più di altri, mostra chiaramente la sua sua sensibilità alla luce, al Sole e  al trascorrere delle ore, ruotando la corolla come fosse ipnotizzato.

Anche noi, quando ci troviamo ad ammirare una distesa infinita di girasoli restiamo incantati. Una macchia unica gialla che ti guarda aspettando solo un “Wow!” da parte nostra.

Campi di girasole in Italia

I campi di girasoli sono piuttosto comuni in Italia d’estate, specie in certe Regioni come la Toscana, l’Umbria, le Marche. Ma non solo naturalmente. Anche nei pressi delle grandi città si possono trovare distese di girasoli da ammirare.

In Toscana, il luogo dei girasoli per eccellenza si trova a Massa Marittima, lungo la strada che collega la Val d’Elsa a Punta Ala. Qui, infine distese di girasoli in fiore, coltivate da oltre un secolo, lasciano i viaggiatori di passaggio senza fiato per la loro bellezza.

Un viaggio on the road tra le suggestive strade del Monte Conero, nelle Marche, restituisce emozioni uniche e paesaggi mozzafiato. Tra questi, anche quelli dei campi di girasoli che si stagliano tra i borghi di Montefano e Sirolo.

Infine, c’è un indirizzo imperdibile per tutti coloro che passano dall’Umbria questa estate e che sognano di perdersi tra le distese infinite dei girasoli, e questo è Marsciano. A circa a circa 20 km da Perugia, tra le frazioni di Villanova e Fratta Todina è possibile ammirare tutto lo splendore dell’oro giallo.

Alle porte delle città

Alle porte di Milano, in piena Brianza, ogni anno apre un campo di girasoli davvero speciale. Si tratta di un intricatissimo labirinto nel quale perdersi. E quest’anno è quattro volte più grande di prima. Il campo di girasoli è a Ornago e sono decine di migliaia i visitatori che, in poche settimane l’anno, lo prendono d’assalto per ammirare lo spettacolo delle fioritura a qualunque ora del giorno.

Per raggiungere il campo bisogna andare a piedi o in bicicletta, almeno per l’ultimo tratto di strada in auto (seguendo i percorsi sentieristici che lo collegano ai paesi limitrofi.

Il labirinto di girasoli di Shirin quest’anno apre il 14 luglio e resta aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 21, mentre nel weekend dalle 9 alle 21.00.

Per accedere al campo è necessaria la prenotazione online e indicare il numero totale dei partecipanti (anche i non paganti). La permanenza massima all’interno del campo è di due ore, per consentire a tutti di potervi accedere. evitando le code all’ingresso.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 4 euro. Da 0 a 5 anni e per i disabili l’ingresso è gratuito.

Nelle serate del 21 e del 26 luglio sono previsti eventi musicali e l’accesso notturno al labirinto, il costo dell’ingresso per le due date è di 5 euro. Il 24 luglio è previsto un evento dedicato ai girasoli e a van Gogh.

Preparatevi dunque a scattare decine di fotografie, dentro e fuori il labirinto, sembrerà di passeggiare in un dipinto di van Gogh. Il tramonto, poi, sarà un’esperienza unica.

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Ode al mare della Sardegna: il più bello d’Europa

Esistono luoghi che non smettono mai di incantarci, lo fanno per tutte quelle meraviglie che naturalmente gli appartengono. Le stesse che ci conquistano, che ci ammaliano e che ci spingono ogni volta a ritornare lì. Perché di osservare la grande bellezza che appartiene al mondo che abitiamo non smetteremmo mai.

E non può essere un caso che, ogni anno, migliaia di persone provenienti da tutto il mondo scelgono di tornare proprio lì. In quella straordinaria isola fatta di storia, cultura e meraviglie naturalistiche, di un entroterra selvaggio e incontaminato, di un mare turchese e cristallino e di baie segrete da esplorare.

Ed è qui che vi portiamo anche noi, oggi. In questo paesaggio frastagliato e sorprendente, in questa terra meravigliosa dove ogni giorno persone vanno, vengono e ritornano. Perché è qui, in Sardegna, che esiste il mare più bello d’Europa.

Il mare della Sardegna

C’è un motivo che spinge i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo ad andare e tornare in Sardegna, ogni volta. E non sono solo tutte quelle meraviglie naturalistiche e quel patrimonio storico e culturale che appartengono a quest’isola nostrana, ma è anche e soprattutto il mare.

Sì, il mare di Sardegna è uno dei più belli d’Italia, uno dei più belli del mondo, da vedere e vivere almeno una volta nella vita. E potranno confermarvelo tutte quelle le persone che qui scelgono di tornare per una vacanza vista mare in quelli che sembrano dei veri e proprio paradisi terrestri che nulla hanno da invidiare alle isole tropicali.

Fare un tuffo in questo mare vuol dire immergersi e perdersi dentro a un tripudio di sfumature blu, che degradano e si intensificano, fino a sparire e a fondersi con l’azzurro del cielo. Un mare che bagna delicatamente e poi prepotentemente le lingue di sabbia bianca o dorata, le baie nascoste e quelle massicce scogliere che svettano verso il cielo e affondano nei preziosi fondali.

Ecco, questo è il mare della Sardegna: ed è una poesia visiva che incanta gli occhi e scalda il cuore.

Perché questo è il mare più bello d’Europa

Fotografie, racconti di viaggio e avventure vissute in prima persona dovrebbero essere sufficienti a raccontare e a descrivere tutta la meraviglia che appartiene per natura a questa terra circondata dal mare.

Ma se avete ancora dubbi sul fatto che qui si trovino le distese marine più suggestive e straordinarie del mondo, allora, vi diamo noi qualche motivo in più per ricredervi.

Il mare che bagna la Sardegna è una tavolozza di colori che vanno dall’azzurro al verde smeraldo. Le sue acque sono così trasparenti e cristalline che da qui è possibile ammirare il mondo sottomarino che viene custodito e preservato alla stregua di un tesoro prezioso. Lo stesso mondo sommerso che appartiene alle aree marine protette che si snodano intorno a tutta l’isola.

“Questa terra non assomiglia a nessun altro luogo”, aveva scritto David Herbert Lawrence, e aveva ragione. I contrasti visivi dati dai colori creano visioni suggestive e uniche. Da una parte c’è il mare, verde, azzurro e turchese, dall’altra le lunghe distese di sabbia bianca e dorata che brillano al sole e creano scenografie fiabesche.

E poi ci sono i fondali che ospitano le meraviglie del mondo sommerso. Un vero e proprio universo che rivela i suoi tesori preziosi solo a chi ha il coraggio di esplorare. Qui vive una quantità infinita di flora e fauna marina che raccontano la preziosa biodiversità che appartiene all’isola.

C’è la Posidonia oceanica, che crea i meravigliosi habitat che appartengono al mediterraneo, e ci sono i pesci, tra cui i dentici, le corvine e le spigole, e pure i delfini. E poi ci sono loro, gli straordinari coralli rossi, il tesoro del Mediterraneo. Uno dei tesori del mare della Sardegna che è uno dei più belli del mondo.