Categorie
città eventi itinerari culturali Leonardo Da Vinci Lombardia Milano mostre Notizie Viaggi

La Visione di Leonardo: la mostra che ti porta nella mente del genio

È un viaggio diverso, inedito e straordinario quello in cui vi accompagniamo oggi. Un’avventura multidimensionale, immersiva e unica che utilizza la tecnologia per raccontare storie e idee, che vi permetterà di entrare nella mente visionaria del genio Leonardo da Vinci.

È proprio allo scienziato, inventore e artista italiano che il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano ha scelto di dedicare una mostra diffusa e permanente accessibile a tutti. Ma non si tratta di un’esposizione tradizionale dove l’osservatore è chiamato a contemplare le opere del maestro.

La Visione di Leonardo, questo il nome della mostra, è una sorta di caccia al tesoro che vi condurrà nei luoghi simbolo del capoluogo lombardo. Gli stessi che si legano indissolubilmente alla figura dell’artista. Ed è proprio raggiungendoli che, grazie alla tecnologia, le visioni di Leonardo da Vinci appariranno davanti ai vostri sguardi increduli.

La Visione di Leonardo: la mostra da non perdere

È una mostra diffusa e permanente che cambia per sempre il modo di vedere la città perché ci permette di osservarla con gli occhi del visionario Leonardo da Vinci. A partire dal 30 giugno, infatti, installazioni animate e tridimensionali ispirate alle idee dello scienziato e inventore, creano un nuovo percorso urbano, un itinerario unico e straordinario in città per entrare nella mente di Leonardo.

Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia partecipa alla mostra come partner scientifico affiancando il lavoro di Bepart, ideatore del progetto basato sulla realtà aumentata. Si esce quindi dagli spazi museali per raggiungere alcuni luoghi iconici di Milano che ospitano virtualmente otto opere tutte da ammirare, capolavori in digitale che trasformano il capoluogo lombardo in una grande e inedita sala espositiva contemporanea.

Le tappe da inserire in questo nuovo itinerario sono Piazza Gae Aulenti, Parco Sempione, il Castello Sforzesco e Piazza della Scala. E poi, ancora, Palazzo Reale, Conca del Naviglio, Darsena e il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. Se al primo sguardo avrete come l’impressione che nulla in questi luoghi sia cambiato, provate a puntare il vostro smartphone nel punto preciso indicato dal Gps: sarà allora che le opere del genio si paleseranno davanti ai vostri occhi.

Per accedere alla mostra La Visione di Leonardo, infatti, avrete bisogno del vostro smartphone e dell’app ImaginAr. Sarà questa a indicarvi i luoghi da raggiungere, sarà sempre lei, grazie a tecnologia e innovazione, a trasformare le tappe milanesi in sale espositive open air.

La Visione di Leonardo, opera di David Szauder

Fonte: Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

La Visione di Leonardo, opera di David Szauder

Una mostra digitale, multidimensionale e immersiva accessibile con un’app

Come abbiamo anticipato, vi basterà scaricare l’app ImaginAR per iniziare un viaggio all’interno della mente di Leonardo. I contenuti artistici creati dagli otto artisti digitali coinvolti vengono visualizzati proprio grazie alla fotocamera del telefono che si trasforma in un terzo occhio grazie tecnologia della realtà aumentata.

A circondare le opere ci saranno proprio questi spazi celebri che già conosciamo: le installazioni, infatti, appaiono contestualizzate nello scenario urbano, tra le superfici, gli edifici e i panorami che li caratterizzano.

In questo viaggio immersivo e incredibile sarà possibile andare alla scoperta del volto più bello di Milano in maniera inedita grazie a un itinerario urbano legato indissolubilmente alla figura dello scienziato. in ognuna delle 8 tappe, un’installazione digitale con animazioni tridimensionali e un audio presentato la visione dell’artista in un dialogo costante con la realtà circostante.

La mostra diffusa è fruibile in autonomia, portando con sé lo smartphone, oppure prenotato un tour guidato da una guida specializzata.

La Visione di Leonardo, opera di Giulia Roncucci

Fonte: Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

La Visione di Leonardo, opera di Giulia Roncucci
Categorie
Luoghi da film Viaggi

Quarta stagione di “Stranger Things”: dove è stata girata

Ormai ci siamo, la quarta stagione di “Stranger Things”, serie amatissima e fenomeno di Netflix che ha tenuto incollati allo schermo milioni di telespettatori, sta arrivando alla sua conclusione. E con lei anche le a dir poco misteriose, surreali e inquietanti avventure dei giovani protagonisti.

Una serie e una quarta stagione che ha saputo conquistare un pubblico enorme sia per la trama, sempre fitta di particolari, tensione e suspance, che per il legame di amicizia tra i vari personaggi. Ma anche per le location, suggestive, sinistre, spesso cupe che hanno reso ancora più interessante e densa la narrazione con scorci e viste davvero uniche e dall’alto tasso emozionale. Ma dove si trovano davvero questi luoghi e, soprattutto, esistono veramente?

Partiamo col dire che le riprese della quarta stagione di “Stranger Things” sono partite tra il 2020 e il 2021, anni difficili per tutti e che hanno creato non pochi intoppi alla realizzazione della serie. Tuttavia, sono stati prontamente risolti dalla produzione che ha saputo creare degli escamotage davvero eccellenti.

Nella serie tv, per esempio, molte scene di questa nuova stagione sono ambientate in Russia, ma è realmente così? No, nella realtà la produzione si è spostata in Lituania e più precisamente a Vilnius. Uno dei luoghi che compare di più di questa città è l’ex prigione secolare di Lukiškes, oggi dismessa.

La stessa cosa è stata fatta nelle stagioni precedenti per la città di Hawkins, punto focale della serie e luogo nato dalla mente dei produttori e creatori di “Stranger Things”. Hawkins, che dovrebbe essere nel bel mezzo dell’Indiana, è in realtà parte degli Screen Gems Studios e di alcuni scorci intorno alla città di Jackson, in Georgia, un paese di soli circa 5000 abitanti. E di Atlanta, sempre in Georgia, dove l’Elementary and High School di Stockbridge ha prestato le mura alla Hawkins Middle School mentre il campus dell’Università Emory è riconoscibile nella suggestiva location del Laboratorio Nazionale di Hawkins.

Ma non solo. Avete presente la cava abbandonata che appare nella serie e in cui molto spesso si ritrovano i nostri amati protagonisti? Bene, questo luogo esiste davvero e nella realtà lo si può visitare andando alla cava di Bellwood, anch’essa ad Atlanta.

Sempre in seguito alle scelte obbligate imposte dalla pandemia e dall’impossibilità di girare all’aperto, molte delle scene della quarta stagione di “Stranger Things” sono state realizzate in alcuni set creati ad hoc all’interno degli Albuquerque Studios in New Mexico.

Insomma una serie creata facendo un bel collage di location o presunte tali ma che, forse anche per questo, ha saputo trasmettere emozioni e immagini di grande effetto e impatto emotivo, contribuendo in modo magistrale alla riuscita e al successo di questa serie così amata, in ogni suo singolo episodio e particolare e di cui non vediamo l’ora di scoprire la fine, con la già attesissima e annunciata da Netflix quinta serie.

Non ci resta che aspettare, quindi, provando a immaginare cos’altro potrebbe succedere ai nostri amati giovani protagonisti e in quali altre location verremo accompagnati per gustarci la fine di questa serie ormai cult degli ultimi anni.