L’atmosfera di Madrid, possiamo ben dirlo, è unica nel suo genere. La capitale spagnola è talmente particolare da incantare ogni anno migliaia di migliaia di turisti. Ma oltre alla sua storia, alla sua magia e al suo fascino, c’è anche un altro motivo per visitarla: qui, infatti, sorge il ristorante più antico del mondo.
Si tratta del Sobrino de Botin, nato nel 1725 come semplice locanda e diventato, nel corso dei secoli, uno dei punti di riferimento per chi vuole mangiare bene in città. Al punto da diventare uno dei ristoranti preferiti di Ernest Hemingway.
La storia del Sobrino de Botin
Ma qual è la storia del Sobrino de Botin? Pare che corresse l’anno 1700 quando a Madrid arrivò un cuoco francese di nome Jean Botìn. L’uomo si era formato in alcune notevoli cucine parigine e aveva lavorato in diversi altri paesi della Francia, ma aveva un’idea davvero ambiziosa: voleva lavorare per un nobile della corte d’Asburgo.
Insieme alla moglie, Botìn si trasferì in una strada vicinissima a Plaza Mayor. Non riuscì a raggiungere l’obiettivo di lavorare per l’aristocrazia, ma fu molto furbo nel rilevare, insieme alla moglie, che proprio la presenza della corte d’Asburgo in città aveva fatto crescere sensibilmente la popolazione, con tanti artigiani e visitatori che si recavano in città.
Botìn e la moglie dovettero attendere qualche anno prima di poter fare propri gli spazi che oggi ospitano il ristorante, ma riuscirono ad aprire una piccola locanda atta ad ospitare chi, ancora, non aveva una casa propria ed era disposto a pagare per dormire e mangiare.
Il ristorante più antico del mondo e l’arte della cucina
I coniugi Botìn riuscirono ad affermarsi rapidamente, per diverse ragioni. In primis per la posizione centrale nella capitale, ma anche per i lavori di ristrutturazione che interessarono prima il piano terra e poi il primo piano. Proprio questi lavori resero il ristorante ancora più particolare, accogliente e tradizionale, con la creazione di un forno a legna di un patio interno tanto rustico quanto suggestivo.
A rendere famosi i Botìn e Jean in particolare, però, era il talento culinario. Il cuoco francese riuscì persino ad aggirare un divieto (temporaneo) per il quale nelle locande e nelle osterie non si potevanp vendere carne, vino e altri generi alimentari. Come? semplicemente chiedendo agli ospiti di portare gli ingredienti: avrebbero pagato “solo” la manodopera. E le pietanze di Botìn erano così squisite che chiunque si recasse nella locanda era disposto a pagare anche più di quanto lo stesso cuoco volesse.
Il ristorante più antico del mondo, tra leggenda e gusto
Alla morte dei coniugi Botìn, la locanda ha cambiato nome, passando da Casa Botìn a Sobrino de Botìn [nipote di Botìn, ndr], perché fu proprio il nipote a rilevarlo, trasformandolo sempre più in un ristorante in senso stretto. Pare che la sua fama fosse tale da portare un giovane Goya a lavorare lì come lavapiatti e che diversi poeti, pittori, letterati e personaggi di spicco ci siano passati almeno una volta per godere delle sue deliziose pietanze.
Ma a proposito, cosa si mangia al Sobrino de Botin? Qualsiasi pietanza tipica spagnola, chiaramente, ma i suoi piatti forti sono l’agnello e il maialino da latte arrosto (cordero asado e cochinillo asado). Le carni vengono da un’area della Spagna, quella compresa tra Sepúlveda-Aranda-Riaza, notissima per le materie prime di qualità e vengono poi arrostite lentamente, con cura. A gestire il ristorante, oggi, è la famiglia Gonzalez, un trio di cuochi ed esperti della ristorazione che hanno deciso di portare avanti la tradizione di Botìn, con passione e dedizione.