Esiste una città italiana che non smette mai di incantare, che stupisce e meraviglia ogni volta, proprio come se fosse la prima. Lei è Firenze, il capoluogo della Toscana, la città d’arte per antonomasia nonché la culla del Rinascimento.
Dal Duomo celebre, maestoso e iconico con quella cupola progettata dal Brunelleschi e il campanile di Giotto, passando per la Galleria dell’Accademia dove è conservata la scultura del David di Michelangelo e per la Galleria degli Uffizi dove sono esposti i capolavori di Botticelli e di Leonardo da Vinci.
Firenze è una vera meraviglia, e lo è anche per quegli scorci meravigliosi che si perdono sul fiume Arno, quelli da ammirare dai ponti conosciuti in tutto il mondo, tra i quali il Ponte Vecchio, e per quel centro storico brulicante di vita, storie e persone. E per quelle fessure che si aprono improvvisamente sulle facciate dei palazzi nobiliari e che profumano di vino.
Le buchette del vino
Appaiono davanti allo sguardo curioso dei passanti quelle fessure che sembrano finestrelle o porticine. Succede improvvisamente, durante una semplice passeggiata tra le strade di Firenze. E quando ne vedete una, fermatevi pure, e preparatevi a un’esperienza incredibile che affonda la sua storia in tempi lontani.
Quelle che avete davanti sono le celebri buchette del vino e, come il nome stesso suggerisce, si tratta di aperture tramite le quali viene venduto il vino ai passanti. Belle, quanto affascinanti e suggestive, queste fessure decorano e impreziosiscono in maniera unica i palazzi del centro storico da secoli.
Per scoprire le loro origini dobbiamo fare un passo indietro nel tempo e spostarci in una Firenze inedita e seducente, quella del XVII secolo. È durante questo periodo che, le famiglie nobiliari che avevano investito nella produzione del vino, iniziarono a diffondere l’usanza di vendere i loro prodotti direttamente dalle loro case e dai loro palazzi, senza intermediazione.
Per facilitare la compravendita, vennero create queste buchette che solitamente erano collegate alla cantina. Attraverso queste avveniva la vendita al dettaglio di bottiglie di vino in strada garantendo una totale discrezione dell’atto.
Le buchette del vino, visibili ancora oggi in città, hanno la forma di finestrelle, con tanto di arco decorato e porticina in legno. Alcune di queste sono ancora attive e visibili in tutto il loro antico splendore, come quelle di via del Giglio e in via del Sole. Altre sono state murate e si sono trasformate nella preziosa testimonianza della storia che appartiene alla città.
Sorseggiare il vino a Firenze, in una buchetta
Alcune delle buchette del vino della città di Firenze sono ancora attive e hanno un fascino indescrivibile. Durante l’emergenza sanitaria, molte di queste sono state ripristinate per servire bevande e drink in totale sicurezza.
Ancora in funzione o murate, le buchette del vino sono tantissime: la città, infatti, ne ospita circa 180. L’invito è quello di organizzare una vera e propria caccia al tesoro nel cuore del capoluogo della Toscana.
Se è vero che non esiste una catalogazione ufficiale di questi piccoli gioielli architettonici, è vero anche che grazie al lavoro dell’Associazione Buchette del Vino, che ha come obiettivo quello di valorizzare e preservare questo patrimonio, possiamo orientarci tra i quartieri e le strade della città per scoprirle, fotografarle e sorseggiare del vino.
Tra le più famose troviamo quella incastonata in un’antica facciata di via del Giglio e quella di palazzo Antinori in via del Trebbio. E poi ancora è possibile trovarle in via delle Belle Donne, sulla facciata del Palazzo Viviani, in via dell’Oriuolo e in via Borgo Pinti.