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La metropolitana più bella del mondo è una discesa negli abissi marini

C’è una città in Italia che, più di tutte, è destinata a insinuarsi nel cuore di chi la visita e da quello non uscire più. Un luogo ricco di storia, fascino e leggende, misteri e tradizioni antichissime che oggi sono più vivide che mai. Un posto dove il sole e il mare convivono armoniosamente con succulente delizie gastronomiche e con il simbolo della cucina italiana: la pizza. Questa città si chiama Napoli.

E sappiamo bene che non abbiamo bisogno di aggiungere altro per farvi venire voglia di prendere il primo treno, o il primo volo aereo, e raggiungere una delle città più belle d’Italia, perché le bellezze di Napoli sono conosciute in tutto il mondo.

E come se non bastassero tutte le meraviglie visibili, e quelle nascoste dietro al cuore e all’anima del capoluogo campano, c’è un altro motivo per innamorarsi qui. Sì perché a Napoli si trova una delle più belle metropolitane del mondo.

Toledo, la metropolitana di Napoli

Sin dalla sua costruzione, la stazione della metropolitana della fermata Toledo ha fatto parlare di sé. Inaugurata il 17 settembre 2012, non ha mai smesso di incantare cittadini e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Del resto chi ci è già stato, non può che confermare quanta bellezza e fascino questa sappia emanare fin dal primo sguardo grazie a quei rimandi onirici e visibilmente collegati al mare e all’intera città.

Chi ancora non l’ha vista, invece, può comprendere facilmente di cosa stiamo parlando guardando le fotografie della metropolitana. Ma dobbiamo dirvelo: questa stazione vale assolutamente una visita perché non si tratta di un semplice luogo dove andare e tornare, ma di una vera e propria attrazione artistica e culturale.

Progettata dall’architetto spagnolo Óscar Tusquets, la stazione della metropolitana di Napoli è stata proclamata come la più bella d’Europa e del mondo dal Daily Telegraph e dalla CNN. Un anno dopo la sua inaugurazione, questa metro ha vinto il premio Emirates leaf international in qualità di Public building of the year. Nel 2015, invece, è stata insignita del premio Oscar delle opere sotterranee, sottraendo il primato ad altre importanti architetture di Sydney e Gerusalemme.

Un mare onirico nel cuore di Napoli

La fermata della metropolitana Toledo è situata nel cuore di Napoli, nel quartiere di San Giuseppe e nei pressi di Piazza Dante. Dalla fermata è possibile raggiungere il rione Carità e della zona dei Quartieri Spagnoli.

Se dall’esterno questa fermata ha un aspetto che assomiglia a quello di tutte le altre stazioni metropolitane che abbiamo visto e frequentato, è all’interno che custodisce il suo più straordinario segreto. Una volta entrati, infatti, è facile intuire che non si tratta di una stazione qualunque: due grandi mosaici di Kentridge accolgono i viaggiatori con scene che raccontano la storia di Napoli.

Il mezzanino, illuminato suggestivamente dai lucernari, ospita parte delle strutture murarie aragonesi che sono state rinvenute durante gli scavi. Ma è arrivando alla scale mobili che inizia la magia.

Il giallo ocra che ricorda la sabbia dorata e che caratterizza l’ambiente precedente lascia spazio all’azzurro, allo smeraldo e il blu: sono i colori del mare che rivivono in una galleria d’arte inaspettata creata sotto la città.

Si tratta della galleria del mare di Bob Wilson, un ambiente completamente ricoperto di mosaici dalle mille sfumature di blu che richiamano, per colori e motivi, il mare e l’acqua. Illuminate dall’interno, con un suggestivo gioco di colori e luci che rimandano alle atmosfere marine, la scale mobili offrono un’esperienza unica e inedita: una discesa ideale negli abissi marini.

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Borghi hotel itinerari culturali Viaggi

Ha comprato il borgo dove vivevano i nonni: ora è un albergo diffuso

Da proteggere e preservare, ma soprattutto da scoprire: i borghi d’Italia sono dei veri gioielli. Luoghi che vivono all’ombra delle città e delle grandi metropoli e che hanno il compito di custodire, tramandare e raccontare tradizioni e storie che appartengono alle persone, che appartengono al nostro Paese.

Purtroppo però molti di questi splendidi paesini, dove vivono e convivono storia, cultura, arte e gastronomia, hanno in comune lo stesso destino, quello dello spopolamento. Sono sempre di più, infatti, le persone che scelgono di andare via, di cercare la fortuna altrove, mentre a quelli che restano è affidato il compito di tenerli in vita.

Il fenomeno dello spopolamento ci riguarda da vicino. Negli ultimi anni sono tantissimi i borghi che sono rinati grazie a progetti di valorizzazione del territorio, ma anche per la vendita di case a un euro, per attirare nuovi residenti e ridare vita a questi luoghi. Un progetto diffuso in maniera nazionale che ha raccolto molto entusiasmo, soprattutto tra gli stranieri. Ed è stato proprio un uomo scozzese a ridare vita a un paesino italiano, non solo acquistando una casa, ma l’intero paese: il borgo di Ciacca.

C’era una volta un piccolo borgo

La storia di Cesidio Di Ciacca, l’uomo che ha comprato l’omonimo borgo, è iniziata tanti anni fa. Il manager scozzese, nato nel villaggio di pescatori di Cockenzie, è sempre stato affascinato dalle sue origini, come lui stesso ha raccontato in un’intervista alla CNN.

I suoi nonni, infatti, vivevano in un borgo rurale situato nel cuore della Ciociaria, ai piedi di Picinisco in provincia di Frosinone, finché non hanno deciso di cercare fortuna altrove. Si sono poi trasferiti in Scozia, a Edimburgo,  mentre il loro paese natale è sprofondato in un totale stato di abbandono. Eppure, dalla famiglia Di Ciacca, questo luogo non è stato mai dimenticato.

Sin da bambino Cesidio ha frequentato quei luoghi, quelle montagne e quel territorio aspro durante le vacanze estive, innamorandosi di quei panorami rurali e di quel ritmo slow. Crescendo, quel legame con le sue origini, si è intensificato sempre di più, fino a quando l’uomo ha deciso di tornare a vivere qui insieme a sua moglie.

Ma non si è limitato solo a ristrutturare la vecchia casa di famiglia. Cesidio Di Ciacca ha rintracciato i proprietari e gli eredi di terre, fienili abbandonati e appezzamenti di terra per fare delle proposte d’acquisto. Alla fine ha comprato tutto ciò che restava del borgo e ha deciso di dare una nuova vita a quel paese che tanti anni prima la sua famiglia aveva lasciato.

La nuova vita di Ciacca

Affacciato su colline verdeggianti, e nei pressi di Picinisco, l’antico villaggio dove vivevano i nonni di Cecidio Di Ciacca è stato trasformato in un hotel diffuso che ospita anche una cantina che produce vini a chilometro 0 che hanno l’intento di rievocare un passato mai dimenticato.

Le piccole abitazioni che prima caratterizzavano il piccolo borgo sono state inglobate in un’unica grande struttura, con annessa tenuta, che grazie a una lunga ristrutturazione si sono trasformate in camere d’hotel e luoghi comunitari. L’albero diffuso ha vinto anche il premio Stanze d’Italia promosso dal Touring Club italiano.

All’interno del borgo di Ciacca è stato creato anche un frutteto sociale, all’interno del quale vengono svolte diverse attività ludiche e ricreative per grandi e bambini. Non manca neanche una scuola di gastronomia per tramandare le ricette antiche della tradizione.

Il paesino di Ciacca, che ora vive grazie all’ospitalità diffusa, è diventato il luogo perfetto per chi desidera vivere un’esperienza all’insegna del turismo rurale. Ma anche il punto di partenza per scoprire la natura circostante, le abbazie e i monasteri del territorio ciociaro.

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Italia Puglia Salento vacanze Viaggi

Salento: le novità dell’estate di quest’anno

Il Salento ogni estate attira migliaia di turisti e viaggiatori desiderosi di vacanze a base di divertimento, relax e mare da favola. Anche quest’anno sarà meta di un grande flusso di visitatori pronti a popolare strade e spiagge della costa leccese.

Cibo buono, acque pulitissime, scorci suggestivi, cultura e storia, si può avere di più da una sola vacanza? Dall’entroterra alla costa, dalle città ai paesini fino alle spiagge, il Salento non delude mai. Quest’anno poi saranno Lecce e Otranto le regine della Puglia, vi spieghiamo il perché.

Un viaggio in Salento: tappa a Lecce

Tappa irrinunciabile di ogni viaggio in Salento è la maestosa Lecce, la “Firenze della Puglia”. Una città in cui il barocco emerge in tutte le sue tortuose vie, nelle chiese, nei palazzi nobiliari decorati in pietra giallo-rosacea. Se ci siete già stati non c’è problema, nell’estate 2022 c’è una nuova attrazione che vi farà tornare volentieri: l’apertura dell’ascensore panoramico nel campanile seicentesco del Duomo di Lecce. Una novità che permette di salire fino al terzo livello della torre a un’altezza di 43 metri per accedere a quattro balconi spettacolari e ammirare il panorama a 360 gradi. Sullo sfondo la costa dell’Albania con il mar Adriatico a fare da cornice.

Anfiteatro antico a Lecce

Fonte: iStock

L’anfiteatro antico a Lecce

Lecce sempre più bella

Altra novità a Lecce è l’Archivio Carmelo Bene. Infatti, a 20 anni dalla scomparsa del grande interprete, regista e drammaturgo, è stato istituito presso il Convitto Palmieri, l’archivio del protagonista della “neoavanguardia” teatrale italiana. Un lavoro maestoso, ancora incompleto che vede al lavoro molte istituzioni. All’interno dell’Archivio Bene si trova libreria che la biblioteca personale del maestro con rari volumi di storia dell’arte, del teatro, della letteratura e della storia, spesso accompagnati da postille redatte a mano dallo stesso Bene. Ma non solo, si potranno ammirare anche abiti di scena originali, locandine e tantissimi documenti.

La meravigliosa Otranto

Otranto estate 2022

Fonte: iStock

Uno scorcio di Otranto

Altro posto magico, cuore del Salento e novità dell’estate 2022 è la cava di bauxite di Otranto. Un piccolo gioiello nascosto, che non è ancora segnalato sulle guide, quindi non pienissimo di turisti. Il mini trekking vista mare per ammirare il “Lago di Bauxite” parte dalla città di Otranto e dura una ventina di minuti. Una passeggiata suggestiva tra le rocce color rosso acceso della cava, il laghetto verde smeraldo in basso, il verde brillante della vegetazione e il blu del cielo sopra la testa.

Altro punto panoramico, e mozzafiato, è poi l’imponente faro “Punta Palascia”, noto per essere il punto più a est d’Italia. Da qui si ha una vista a perdita d’occhio, per ammirare la bellezza del mare e dell’Italia. Un punto da cui tirare un profondo respiro per godersi l’atmosfera speciale dell’estate.

Vacanze italiane in Salento

Se ancora non avete scelto dove passare l’estate, la Puglia e il Salento sono il luogo perfetto. Tra cibo, natura, spiagge vivaci e vicoletti costeggiati da case tipiche della zona, c’è da perdersi. Non resterete delusi perché il Salento offre ogni tipo di interesse: relax, discoteche, cultura, musei, escursioni. Non vi resta che scegliere il vostro posto del cuore.

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Notizie Viaggi

In Italia è appena avvenuta una scoperta incredibile

L’Italia è un posto ricco di bellezze, paesaggi e tanta storia, che non smette mai di stupirci. In particolare, nel corso di alcuni scavi archeologici nella Maremma, è stata scoperta una terrazza monumentale di 600 metri di lunghezza, situata vicino alla riva dell’antico Prile.

Nel sito è in corso la terza campagna di ricerche condotta dall‘Istituto archeologico germanico di Roma. Perché si sa, i tesori sepolti e da scoprire non finisco mai e grazie a lavori di ricerca e recupero, possiamo ricostruire la storia di antiche civiltà e ritrovare capolavori del passato, che i nostri lontani antenati hanno lasciato per noi.

Gli scavi archeologici e la ricerca di vecchi tesori

“Nell’ambito del progetto di ricerca – spiegano Elena Nappi e Walter Massetti, rispettivamente sindaca e assessore del Comune di Castiglione della Pescaia – sono state condotte prospezioni geofisiche, carotaggi e scavi, che hanno portato alla scoperta di una nuova area archeologica situata in località Badia Vecchia, parte dell’insediamento etrusco di Vetulonia. Qui è stata individuata una terrazza monumentale di 600 metri di lunghezza situata vicino alla riva dell’antico Prile”.

Cosa significa? Che attraverso l’uso di strumenti specifici i ricercatori hanno rilevato la presenza di un’enorme terrazza nascosta nel sottosuolo. Questi studi si fanno in fase preliminare, per evitare di rovinare il terreno inutilmente.

Alla ricerca dell’antica terrazza

Così, una volta scoperta l’esistenza di questa perla che il tempo ha conservato gelosamente nel sottosuolo, si sono avviati i lavori volti al recupero. Gli scavi archeologici hanno interessato una porzione della terrazza e alcune costruzioni poste a nord di essa. È stato così possibile scoprire che quel belvedere si compone di un imponente muro in blocchi squadrati conservato per circa 2 metri di altezza. Una mole davvero massiccia per l’epoca.

Il reperto è stato costruito in epoca etrusca, probabilmente già nel V secolo avanti Cristo. Sulla terrazza sono state scoperte alcune stanze, forse magazzini e abitazioni, utilizzate fino al II secolo avanti Cristo. Incredibile pensare che su quelle rocce forse ci vivevano i nostri avi.

Ancora non sono chiare le funzioni di tale terrazza, ma presto gli studiosi potranno approfondire la questione e fornirci informazioni più dettagliate sul reperto. Quel che è certo è che non si smette mai di imparare e scoprire meraviglie del passato.

Una gita per gli amanti dell’archeologia

Se amate particolarmente la storia, il periodo etrusco e l’archeologia, allora quest’area fa per voi. Infatti, la zona toscana dove è stata rinvenuta la terrazza non è nuova a questo tipo di scoperte. Una tappa irrinunciabile è Vetulonia proprio nei pressi di Castiglione della Pescaia. Si tratta di un paese di nobili origini etrusche in cui è possibile assaporare la storia della civiltà perduta. Proprio in questo sito si trovano reperti archeologici di grande importanza da scoprire negli scavi e nel Museo Storico Archeologico recentemente rinnovato.

Alloggiando in un bel agriturismo della Maremma sarà possibile seguire un percorso esplorativo, indietro nel tempo, alle origini della storia del nostro popolo. Tra un panorama mozzafiato, un borgo d’altri tempi e tanto da imparare, la Toscana resta uno dei luoghi più preziosi di sempre.

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Cammini Notizie Viaggi

Il cammino che regala un viaggio emozionale e sensoriale

L’Italia, percorsa a piedi, è ancora più bella. I viaggi lenti stanno infatti spopolando regalando la possibilità ai viaggiatori di scoprire ciò che di più autentico c’è nel nostro Paese. Quello che vistiamo per raccontare è un viaggio emozionale e sensoriale lontano dalle consuete rotte turistiche, alla scoperta di antichi sapori e valori che sono le radici di una terra ricca di storia e cultura millenaria e dove il tempo sembra essersi fermato.

Kalabria coast to coast, il sud del nostro Paese come non lo avete mai visto

Si chiama Kalabria coast to coast ed è il prossimo cammino di Destinazione Umana, il tour operator che propone viaggi ispirazionali dall’alto valore umano, selezionati e curati in modo artigianale e dedicati al pubblico femminile.

Un percorso dedicato a tutte le donne che vogliono scoprire una Calabria inedita, attraversandola a piedi da costa a costa, dallo Ionio al Tirreno. 55 km attraverso una regione dalla natura dirompente, che unisce il mare e la montagna passando dalla costa ionica degli aranci a quella tirrenica degli dei, alla scoperta di piccoli borghi, ulivi secolari, filari di vite, campi di grano e fichi d’india, boschi di castagni e faggi e pittoresche pietre granitiche modellate dal tempo.

In partenza il 15 giugno 2022 da Soverato (CZ), che affascina il visitatore con le sue bianche spiagge e il mare cristallino, inizia il il cammino con destinazione Petrizzi (CZ), suggestivo borgo definito “Il fiore di pietra” perché ornato di fiori della pietra: il fico d’india d’autunno e la ginestra d’estate.

Si proseguirà attraverso antichi tratturi di campagna contornati da ulivi e campi di grano, il lago Acero e un’estesissima foresta di faggi dall’atmosfera fiabesca, per poi arrivare al caratteristico borgo di Monterosso Calabro (VV), meta molto affascinante dal punto di vista naturalistico e storico.

Monterosso Calabro cammino

Fonte: iStock

Una veduta di Monterosso Calabro

La tappa finale del cammino passerà all’interno dell’oasi naturalistica del lago Angitola e nell’area archeologica dei ruderi della città normanna di Rocca Angitola (VV) per poi raggiungere la costa tirrenica, nella pittoresca Pizzo (VV), arroccata su una roccia tufacea.

Qui le viaggiatrici potranno assaggiare e assistere alla produzione del famoso Tartufo di Pizzo, un delizioso gelato esportato e riprodotto in tutto il mondo. A conclusione del viaggio, la tappa a Tropea, gemma della “Costa degli Dei”, permetterà di rigenerarsi dopo le fatiche del cammino in un mare cristallino incorniciato da un paesaggio a dir poco sublime.

Il cammino Kalabria coast to coast è metafora di cambiamento, un viaggio a passo lento che è prima di tutto un’occasione di crescita interiore, per trovare coraggio e ispirazione e cambiare in meglio la propria vita grazie al distacco dalla quotidianità e all’incontro con gli altri, con le compagne di viaggio ma anche con le guide.

Per questo motivo, grazie al supporto della Travel Counselor di Destinazione Umana, Alice Bianchi, prima ancora della partenza le viaggiatrici avranno la possibilità di conoscersi tra loro in videocall e indagare insieme su quali aspettative hanno sul viaggio, cosa metaforicamente vorrebbero lasciare a casa e cosa, invece, vorrebbero acquisire dall’esperienza.

Non resta che vivere questa straordinaria avventura alla scoperta di una regione che è in grado di regalare un viaggio emozionale e sensoriale.

torpea kalabira coast to coast

Fonte: iStock

Tutta la magia di Tropea
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Ha riaperto la strada più bella del mondo

C’è chi la definisce “la strada più bella del pianeta“, c’è chi la considera “l’ottava meraviglia del mondo“. In qualsiasi modo la vogliate chiamare, la buona notizia è che finalmente, dopo oltre 500 giorni, ha riaperto una vera e propria bellezza che si trova in Italia.

Strada della Forra, spettacolo italiano

Sono stati 516 i giorni di chiusura della straordinaria Strada della Forra, ben 17 mesi che sono giunti al termine giovedì 26 maggio. Fu Winston Churchill a definirla “l’ottava meraviglia del mondo“, e finalmente è di nuovo transitabile: nel periodo estivo, come in passato, con un senso unico a salire dalle 10 alle 19, il tutto per evitare ingorghi.

Ma non solo. È stata lanciata una campagna per far diventare questa strada un Luogo del Cuore FAI, un’iniziativa importante e comprensibile dal momento che la Strada della Forra si snoda per circa 6 chilometri fra tornati, gallerie e una vista spettacolare sul Garda, tanto da essere tutt’ora considerata un capolavoro di ingegneria.

Il percorso della Strada della Forra, famoso in tutto il mondo

Un vero e proprio gioiello incastrato nella roccia, una strada tortuosa ricavata nella forra del torrente Brasa. Parte dai 65 metri del lungolago per arrivare ai 423 del borgo di Pieve di Tremosine, in provincia di Brescia.

strada della forra lombardia

Fonte: 123rf

Un tratto della Strada della Forra

Tremosine è un piccolo Comune formato da tante piccole frazioni che si trova affacciato sulla sponda nord-ovest del Lago di Garda, tra Limone e Gargnano, in provincia di Brescia. Si raggiunge sia da nord che da sud percorrendo la Gardesana occidentale (SS 45 bis) fino alla località Porto di Tremosine, dove si prende la deviazione che sale per 6 km fino alla frazione di Pieve attraverso la SP 38 conosciuta, appunto, come la Strada della Forra.

Un percorso che regala la sensazione di entrare nel cuore della montagna attraverso gallerie profonde e piante rampicanti. Vi basti pensare che persino James Bond, l’agente segreto più famoso di sempre, l’ha usata come sfondo per un uno dei suoi inseguimenti a bordo della sua Aston Martin, nel film “Quantum of Solace”.

Ma ancor più interessanti sono le meraviglie che si possono scoprire durante il percorso che è fattibile in auto, in moto, in bici e soprattutto a piedi. Del resto siamo nel Parco Alto Garda Bresciano, un altopiano che a nord confina con il Trentino Alto Adige e il comune di Limone, che si sviluppa tra montagne, colline, vallate a precipizio sul Lago di Garda, con 17 frazioni tra 400 e 600 metri di altitudine e una a livello del lago, Campione.

Tremosine fa parte de I Borghi più belli d’Italia, non a caso  è considerato la perla del Garda. Pieve è invece il capoluogo comunale e si trova appollaiato su una falesia calcareo-dolomitica scavata dal ghiaccio ed è caratterizzato da pittoresche viuzze lastricate. Bellissima, e anche antichissima, la sua Chiesa di San Giovanni Battista che corrisponde – senza il minimo dubbio – a uno dei punti panoramici più celebri di tutta la Strada della Forra: la Terrazza del Brivido, balcone a sbalzo sospeso sul lago a 350 metri di altezza.

Poi Vesio, con numerosi edifici costruiti tra il XVIII e XIX secolo. Insomma, in Italia ha riaperto quella che è la strada più bella del mondo. Non resta che percorrerla, come meglio si desidera, per scoprire la sua bellezza ma anche quella dei luoghi a cui conduce.

pieve lago di garda

Fonte: iStock

Il bellissimo Pieve sul Lago di Garda
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Forte Belvedere: il balcone panoramico sulla città di Firenze

Esiste un luogo di incredibile bellezza, una fortezza straordinaria e suggestiva che domina dall’alto una delle città più affascinanti del mondo e su questa si affaccia.

Stiamo parlando della fortezza di Santa Maria in San Giorgio del Belvedere, al secolo Forte Belvedere, conosciuta dagli abitanti della città e dai viaggiatori come strategico e incredibile punto panoramico, nonché come gioiello architettonico e imponente che veglia sull’intera città.

Situato nel punto più alto della della collina di Boboli, l’edificio nato per volere di Ferdinando I de’ Medici, apre le sue porte al pubblico gratuitamente per tutta l’estate e fino all’inizio dell’autunno. E preparatevi perché da qui potrete ammirare la vista più bella e magica di tutta Firenze.

Forte Belvedere di Firenze

Realizzata tra il 1590 e il 1595 su volere del granduca Ferdinando I de’ Medici, la fortezza aveva il ruolo di proteggere la sede del governo e di controllare tutto l’Oltrarno, oltre che dimostrare con la sua grandezza la potenza della famiglia nobiliare. Era stata concepita anche come rifugio per il Granduca e collegata, strategicamente, a Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti attraverso passaggi, corridoi e giardini.

Negli anni l’edificio ha sempre svolto una funzione militare fino a quando, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Soprintendenza ai Monumenti e dell’Azienda Autonoma del Turismo di Firenze ha avviato i lavori di restauro e di ripristino. Negli anni ’90, dopo un periodo di abbandono, la fortezza è stata sottoposta a un nuovo intervento di recupero che l’ha portata i suoi antichi splendori.

Da quel momento è stata aperta al pubblico diventando sede di mostre ed esposizioni, un luogo affascinante e seducente, anche grazie alla sua posizione strategica, simbolo del dialogo tra arte, cultura e storia che da sempre caratterizzano l’intera città.

Forte Belvedere

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Forte Belvedere

L’estate sul balcone panoramico di Firenze

Quella fortezza, che assume le sembianze di un balcone panoramico su Firenze, riapre al pubblico in estate per permettere di vivere esperienze uniche e straordinarie durante la bella stagione.

Non solo passeggiate e viste sublimi, però, l’edificio nei prossimi mesi ospiterà due mostre e alcuni eventi volti a intrattenere l’estate dei cittadini e di tutti i viaggiatori che visiteranno Firenze da giugno a ottobre.

Le date da segnare in calendario sono quelle che vanno dal 18 giugno al 2 ottobre. In questo periodo sarà possibile accedere al Forte Belvedere di Firenze gratuitamente, dal martedì alla domenica, dalle 10 fino alle 20.

Mostre, esposizioni, eventi e visioni sublimi, ma anche aperitivi romantici e unici. Sulla terrazza panoramica, infatti, c’è anche un punto ristoro all’interno del quale i visitatori possono fermarsi a contemplare la vista mozzafiato su Firenze al tramonto, o in qualsiasi altro momento del giorno, mentre i colori del sole tingono di oro tutto il panorama circostante.

Come arrivare al Forte Belvedere

Ci sono diverse opzioni per raggiungere il Forte Belvedere. La prima è quella di utilizzare la propria auto e raggiungere i parcheggi nei pressi della fortezza per poi proseguire a piedi fino all’ingresso.

Il secondo modo per raggiungere la terrazza panoramica è a bordo di un bus, una linea speciale che collega il centro storico all’ingresso del Forte di Belvedere e che viene attivata solo durante i periodi dell’apertura.

L’ultima opzione, e anche la più suggestiva, è quella di raggiungere la fortezza a piedi dal centro di Firenze, attraversando i colli e la natura circostante. Da Ponte Vecchio è possibile salire in cima alla fortezza attraversando la Costa San Giorgio. Altrimenti, dal quartiere San Niccolò vi basterà proseguire per un chilometro di strada ripida per arrivare.

Terrazza panoramica del Forte Belvedere

Fonte: Getty Images

Terrazza panoramica del Forte Belvedere
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A Milano sono sbocciati i fiori sui palazzi: ora sono opere d’arte

Chiudete gli occhi e immaginate di poter passeggiare in una città cosmopolita celebre in tutto il mondo per essere la capitale della moda e del design. Una metropoli che ospita ristoranti e negozi esclusivi, vie dello shopping celebri in tutto il mondo, un duomo bellissimo e straordinario e luoghi di cultura che tengono vivo il dialogo tra arte moderna e contemporanea.

Ora immaginate che in quella stessa città una strada sia stata trasformata in un’opera d’arte permanente, un piccolo museo a cielo aperto capace di trasportare in un mondo onirico, ma ben riconoscibile agli occhi di tutti gli appassionati del design per forme, linee ed evocazioni.

Adesso, finalmente, potete aprire gli occhi. Vi diamo il benvenuto nella nuova via Balzaretti, la strada situata nella zona Città Studi di Milano, che in occasione della Design Week si è trasformata in una galleria d’arte a cielo aperto che lascia senza fiato.

Milano: la strada che diventa opera d’arte

È impossibile non notare quella fioritura straordinaria che è esplosa sulle facciate delle case e degli edifici del quartiere di Milano in questi giorni. Non si tratta di un capolavoro firmato da Madre Natura questa volta, ma di un’opera nata dall’estro creativo e visionario di Toiletpaper, la rivista creata dall’artista Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari che ha trasformato la strada milanese della storica sede in museo en plein air.

Basta una passeggiata per i vicoli di Città Studi, tra via Pascoli e via Pinturicchio, per innamorarsi. Sulla via che già ospita l’edificio storico e iconico della rivista, che si contraddistingue per quella facciata fatta di rossetti dipinta nel 2021, sono comparse altre opere d’arte che hanno dato nuova vita all’intera zona in occasione della Design Week 2022.

Le facciate sembrano le pagine di una rivista da sfogliare, quella di Toiletpaper s’intende, e sono bellissime.

Milano: via Balzaretti diventa un'opera d'arte

Fonte: IPA

Milano: via Balzaretti diventa un’opera d’arte

Grazie alla collaborazione tra Toiletpaper e Organics by Red Bull, immagini oniriche, surreali e romantiche hanno cambiato il volto della via trasformandola in una micro galleria d’arte en plen air.

Ci sono fiori che esplodono sulle facciate, che si arrampicano sugli edifici e sembrano quasi entrarci dentro, dalle porte e dalle finestre. Una sorta di trompe-l’œil continuativo che inganna l’occhio e lo incanta, che trasforma quei dipinti bidimensionali in oggetti quasi reali. Sembra davvero che qui la natura si sia impadronita degli spazi e conviva perfettamente con l’arte e il design.

La strada più instagrammabile di Milano

Guardando ciò che è diventata via Balzaretti oggi non abbiamo più dubbi: la strada entra di diritto tra i luoghi più instagrammabili d’Italia. Con una scenografia unica, che catapulta i passanti in un universo sognante e meraviglioso, questa installazione site specific è un vero incanto.

I murales che hanno trasformato le facciate degli edifici storici di via Balzaretti, vanno ad aggiungersi alle altre opere di street art che caratterizzano il capoluogo lombardo creando così un itinerario sorprendente fatto di arte, contemporaneità e suggestione.

Grazie alla collaborazione tra Toiletpaper e Organics by Red Bull, questo intervento di arte urbana è riuscito a valorizzare, ancora una volta, il legame stretto e indissolubile tra la città e l’arte, in ogni sua forma.

Milano: via Balzaretti diventa un'opera d'arte

Fonte: IPA

Milano: via Balzaretti diventa un’opera d’arte
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È ritornata alla luce una città antichissima

Se da una parte è una meravigliosa notizia perché quella che vi stiamo per raccontare è una scoperta eccezionale, dall’altra parte non lo è così tanto per un semplice motivo: è ritornata alla luce una città antichissima ma a causa di un prolungato periodo di siccità.

Scoperta una città di 3400 anni fa sul fiume Tigri, in Iraq

Siamo in Iraq, sul fiume Tigri, una zona del Paese che a fine 2021 è stata colpito da una siccità prolungata. Una situazione che ha costretto la popolazione locale a prelevare grandi quantità di acqua dal bacino di Mosul per poter continuare a irrigare i campi. La conseguenza di tutto questo è stata che il livello dell’acqua del bacino è sceso così tanto da far riapparire il complesso urbano ai margini del corpo idrico vicino al sito archeologico di Kemune.

Lo scavo è cominciato a inizio 2022 e, grazie a questo, un gruppo di archeologi ha riportato alla luce una città di 3400 anni fa. Tali resti, risalenti all’Età del bronzo, erano rimasti sommersi per diversi decenni proprio nel bacino idrico di Mosul. Si pensa che la città potrebbe essere l’antica Zachiku, un importante centro dell’impero Mitanni (o anche Mitanni o Mitani), al potere tra il 1550 e il 1350 a.C..

Cosa è stato scoperto ulteriormente

Durante gennaio e febbraio di quest’anno l’archeologo Hasan Ahmed Qasim, presidente dell’Organizzazione per l’archeologia del Kurdistan, gli archeologi Jun.-Prof. dott.ssa Ivana Puljiz (Università di Friburgo) e il Prof. Dr. Peter Pfälzner (Università di Tubinga) hanno deciso spontaneamente di intraprendere scavi di salvataggio congiunti in collaborazione con la Direzione delle Antichità e del Patrimonio a Duhok.

Ad oggi sono riusciti a ricostruire gran parte della pianta della città e a dare nuova vita ad alcuni grandi edifici finora sconosciuti come una massiccia fortificazione, un magazzino a più piani e un complesso di officine. Ciò che sorprende maggiormente è che le strutture in mattoni di fango sono ancora ben conservate, nonostante siano rimaste sott’acqua per tantissimo tempo.

Ivana Puljiz ha spiegato che il grande palazzo dedicato allo stoccaggio risulterebbe molto importante poiché all’interno di questo deposito venivano immagazzinate enormi quantità di merci di varia natura, che erano poi trasportate da tutta la regione dell’odierno Iraq.

Ma non solo. Sono stati ritrovati anche cinque vasi di ceramica con un archivio di oltre 100 tavolette cuneiformi, alcune delle quali ancora in contenitori di argilla, che potrebbero fornire nuove informazioni sulla fine della città sommersa e sull’inizio del dominio assiro nella regione.

tavolette cuneiformi iraqu

Fonte: Universities of Freiburg and Tübingen

Tavolette cuneiformi all’interno di un vaso in ceramica,

Attualmente, per proteggere quanto ritrovato, gli edifici sono stati coperti con un telo di plastica e della ghiaia, sperando di preservare le pareti di argilla da ulteriori danni causati dall’acqua. Nel frattempo, il sito di scavo è di nuovo completamente scomparso nel bacino idrico.

Non è la prima volta che il bacino di Mosul mostra siti archeologici quando il livello dell’acqua si abbassa. È già accaduto, infatti, nel 2018 quando alcuni ricercatori avevano scoperto i resti di un grande palazzo che un tempo troneggiava sopra la valle del Tigri.

Probabilmente, a nord la struttura confinava con una città più grande. Anche nelle stanze del palazzo gli archeologi hanno riportato alla luce tavolette cuneiformi di Mitanni che indicano che questo sito poteva essere la città di Zachiku.

resti di epoca Mitanni fiume tigri

Fonte: Universities of Freiburg and Tübingen

Misurazione dei resti di epoca Mitanni
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Cammini Viaggi

Il Cammino della Magna Grecia, tra consapevolezza e meraviglie

C’è un cammino, in Italia, che porta a scoprire dei luoghi dalla bellezza autentica e che permette di ritrovare una vera e propria connessione con se stessi. Seppur non del tutto completato, offre la possibilità di toccare con mano delle vere e proprie meraviglie del Belpaese, attraverso le principali località in cui sorgevano insediamenti magno-greci.

Cammino della Magna Grecia, sulle orme di Pitagora

Siamo nel Sud Italia e, più precisamente, tra le bellezze della Calabria. Proprio qui la vicepresidente dell’associazione Passi Consapevoli, Claudia Rubino, ha deciso di lanciare questo progetto con lo scopo di valorizzare il territorio della provincia di Crotone, attraverso un nuovo modo di fare turismo che ripercorre il più antico modo di viaggiare: il viaggio a piedi.

Un cammino che prende sempre più forma con il passare dei giorni, poiché molti comuni continuano ad aderire a questa straordinaria iniziativa. L’obiettivo è quello di renderlo un anello che abbraccia questa affascinante zona italiana, lambendo anche la provincia di Cosenza.

L’ultimo ad aver deliberato la sottoscrizione del relativo Protocollo d’Intesa, aggiungendo una tappa importante e di grande centralità a un percorso che mira a valorizzare il territorio e le sue peculiarità, è lo stesso capoluogo: Crotone.

Crotone cammino magna grecia

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Il porto di Crotone

Cammino della Magna Grecia: le tappe (fino ad ora)

Come detto in precedenza, il Cammino della Magna Grecia è un progetto in costante crescita. Ciò non toglie che sia già possibile scoprire, passo dopo passo, alcune bellezze uniche al mondo, e tutte circondate dalla natura.

Partendo da Crotone, suggestiva città legata a Pitagora e situata tra le acque profonde del mar Ionio e i boschi dei parchi naturali, si arriva a Rocca di Neto.

Rocca di Neto è un suggestivo paesino che deve il suo nome all’omonimo fiume che scorre sul confine a sud del territorio comunale e che porta dritto alla tappa successiva: Strongoli, vera e propria perla calabrese che sorge su di un colle a pochi chilometri dal Mar Ionio, a circa 350 metri sul livello del mare.

Subito dopo direzione Melissa, che dal 2015 vanta la Bandiera Blu e la Bandiera Verde delle Spiagge per poi arrivare a Cirò Marina, nota località balneare.

Strongoli calabria

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Il territorio di Strongoli

Da Cirò Marina si raggiunge a passo lento a Cirò che, grazie a numerosi ritrovamenti, sfoggia una storia millenaria. La tappa successiva – sempre per il momento – è Crucoli, un borgo arroccato su una collina che vanta l’epiteto di ‘paese della sardella’. Da Crucoli si arriva a Umbriatico, il comune della provincia con la più bassa densità di abitanti, e poi a Pallagorio che è un paese arbëreshë della Calabria.

La tappa successiva è Zinga, una particolare frazione di Casabona, mentre di seguito si arriva a Belvedere di Spinello il cui abitato si protende in basso verso un sottile istmo a N. Da qui direzione Verzino, che presenta le caratteristiche tipiche della collina dell’alto crotonese, per poi giungere a Savelli che è situato ai limiti orientali della Sila Grande.

Sempre passo dopo passo si arriva a San Giovanni in Fiore, un centro abitato di montagna il cui nucleo urbano principale è arroccato sul Monte Difesa, per poi rimettersi in cammino verso Castelsilano, con poco più di 800 abitanti.

Da Castelsilano di nuovo in marcia verso Cerenzia, detta “città dell’olio” dagli abitanti, e Caccuri con scorci paesaggistici e architettonici davvero invidiabili. Ma non è finita qui! Il Cammino della Magna Grecia continua in direzione Altilia, un paese situato su un colle e che si affaccia sul fiume Savuto, per poi arrivare a Santa Severina che diede i natali a San Zaccaria, 91º papa della Chiesa cattolica.

Il viaggio lento continua verso Roccabernarda il cui centro mostra i ruderi di un castello poco studiato dal punto di vista archeologico, per poi arrivare a Petilia Policastro dove alcuni ritrovamenti di armi in pietra testimoniano la presenza di insediamenti umani già nel paleolitico.

San Giovanni in Fiore calabria

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Il borgo di San Giovanni in Fiore

Subito dopo si arriva a Mesoraca, ai piedi del Monte Giove (Sila Piccola), e a Cutro che è soprannominata la “città degli scacchi” o la “città del pane e degli scacchi”. Poi la sua frazione, San Leonardo di Cutro, situata su una collina a ridosso del Mar Ionio.

Ancora in sella alle proprie scarpe per percorre un tratto di Cammino della Magna Grecia che va dalle meraviglie di Le Castella a quelle di Capo Rizzuto. Dall’Isola si arriva a Capo Colonna, la cui importanza risiede nella quantità di elementi storici che sono legati a questa punta di terra protesa sullo Ionio, e poi di nuovo a Crotone.

I luoghi da visitare assolutamente durante il cammino

Grazie a tutte le tappe che è possibile fare durante il Cammino della Magna Grecia, il viaggiatore è in grado di scoprire luoghi dalla bellezza unica. Impossibile nominarli tutti, per questo abbiamo selezionato per voi quelli davvero imperdibili.

Strongoli, per esempio, vanta la Chiesa Matrice del XVI° secolo che è ricca di affreschi, altari, cappelle, statue e un battistero. Affasciante anche la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con una bellissima icona del 1500, della stessa Madonna, ad olio, su fondo dorato.

Altrettanto interessante è Crucoli che, tra scalinate e viuzze, mostra al visitatore monumenti di grande interesse come i ruderi del Castello normanno in piazza Di Bartolo. Belli sono anche la chiesa madre dedicata ai SS. Pietro e Paolo e il Palazzo Municipale Palapoli.

Particolarmente suggestivo anche Belvedere di Spinello che vanta un caratteristico centro storico, ma anche l’imperdibile Santuario di Santa Maria della Scala e, soprattutto, le innumerevoli bellezze naturalistiche.

Vale la pena fare una sosta anche a San Giovanni in Fiore che è il più antico, vasto e popolato centro abitato della Sila. Meravigliosa la sua Abbazia Florense che è considerata uno dei più importanti edifici religiosi della provincia di Cosenza.

Abbazia Florense san giovanni in fiore

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La facciata dell’Abbazia Florense

Molto pittoresco anche il borgo di Caccuri che fa parte del circuito de I Borghi più belli d’Italia, non sembra perciò un caso che sia avvolto da suggestioni romantiche e da un’atmosfera intima, perfetta per viaggi lenti e rilassanti sullo sfondo di castelli e antiche mura.

Merita una visita anche Cutro dove sono presenti numerose chiese al cui interno sono custoditi gelosamente manufatti di grande valore artistico. Nella chiesa dedicata alla santissima Annunziata, ad esempio, è presente una stampa in oro zecchino del Cristo di Giotto.

Infine, da non perdere assolutamente è l’Isola di Capo Rizzuto che sorge su un meraviglioso promontorio nel cuore dell’area marina protetta più vasta d’Europa, offrendo paesaggi davvero mozzafiato. Il luogo ideale per spaziare da spiagge incontaminate a interessantissimi siti archeologici.

Insomma, almeno una volta nella vita bisogna percorrere lo straordinario Cammino della Magna Grecia che non ha assolutamente niente da invidiare ai percorsi più noti di tutto il mondo.

Isola di Capo Rizzuto cammino magna grecia

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La meravigliosa Isola di Capo Rizzuto