State organizzando un viaggio a Roma? Allora preparatevi a programmarne già un altro, e poi un altro ancora, perché la capitale è così ricca di meraviglie, misteri e leggende che non vi basterà un solo viaggio per scoprirle tutte.
Dalle suggestioni del quartiere Coppedé alla maledizione lanciata dalla strega intorno alla Fontana dei Quattro Fiumi, passando per l’enigmatica Porta Magica in Piazza Vittorio Emanuele II: quante leggende si nascondono tra le strade della città eterna? Così tante che non si possono contare.
Ma ne esiste una che, più di tutte, attira ogni giorno migliaia di cittadini e turisti. Una vera e propria icona da raggiungere, fotografare e scoprire per chiunque abbia il desiderio di vivere le proprie vacanze romane. Stiamo parlando della Bocca della Verità. E vi anticipiamo che qui le bugie non sono ammesse.
La Bocca della Verità
La Bocca della Verità non ha bisogno di presentazioni perché si tratta di una delle attrazioni turistiche più popolari e affascinanti della città eterna.
Fascino e mistero caratterizzano da sempre questo grande volto umano in marmo dalle dimensioni maestose, 1,80 metri di diametro e un peso di oltre 1.300 Kg, ma fu la sua apparizione nella celebre pellicola Vacanze Romane a renderlo immortale. Quella scena con Audrey Hepburn e Gregory Peck, protagonisti del film, ha attirato la curiosità di persone da tutto il mondo. Chi è la persona raffigurata? E cosa c’è di vero in tutte quelle leggende che aleggiano intorno a questa maschera di marmo?
Iniziamo con quello che sappiamo per certo. Questo grande e antico mascherone in marmo, conosciuto come Bocca della Verità, si trova nell‘omonima piazza e più precisamente nel portico anteriore della Basilica di Santa Maria in Cosmedin, collocato qui nel 1632.
Le sue origini, però, sono molto più antiche. Secondo gli esperti si tratta di un tombino costruito in epoca Romana e questo troverebbe conferma anche nell’effige del volto maschile perfettamente visibile. In passato, infatti, i tombini della città erano realizzati con raffigurazioni di divinità fluviali che avevano il compito di inghiottire l’acqua piovana e salvare i i quartieri più a rischio. Si è ipotizzato che sulla Bocca della Verità sia rappresentato il dio Oceano, un oracolo o un fauno.
La presenza dei fori, che corrispondo a bocca, naso e narici confermano la funzione di tombino.
La fine della storia e l’inizio di una leggenda
Le dimensioni maestose e la storia di questo tombino basterebbero a renderlo un gioiello antico da preservare e ammirare. Eppure la fama di questo tondo marmoreo va oltre la storia ed è legato a leggende antiche e suggestive che vivono e sopravvivono ancora oggi.
Sono in molti a Roma, e non solo, a credere che la bocca della scultura morda la mano di chi non racconta la verità. Una leggenda, questa, che affonda le sue origini nel Medioevo e che ha fatto sì che molti mariti gelosi portassero le loro mogli proprio al cospetto della Bocca della Verità per scoprire eventuali tradimenti. Ancora oggi, questa storia popolare, stuzzica la curiosità collettiva di cittadini e turisti provenienti da tutto il mondo.
Un’altra leggenda collegata alla Bocca della Verità racconta che questa possa pronunciare oracoli.
Tra le storie collegate al tondo marmoreo troviamo quella dell’imperatore Giuliano che parlò con il diavolo proprio attraverso la Bocca della Verità. Fu il demonio a promettergli grandi ricchezze e prosperità in cambio della restaurazione del paganesimo.
Un’altra leggenda, invece, ci parla di Virgilio Grammatico, scrittore ed erudito del VI secolo. La storia vuole che l’uomo, praticante di magia, costruì la Bocca della Verità per scoprire i tradimenti di sua moglie. La prima a mettere la mano nella Bocca fu proprio lei, perdendo il braccio per la bugia raccontata.
Quindi la Bocca della Verità morde? Mangia? Divora? Questo non vogliamo svelarvelo. Provate voi stessi a mettere la mano, ma per sicurezza cercate di non mentire.