Ve lo avevamo accennato a marzo: il Consiglio dell’Unione europea (Ue) ha prorogato la validità del Green Pass fino all’estate del 2023. Un’approvazione arrivata in seguito alla proposta lanciata a febbraio dalla Commissione europea. Quella che mancava, fino a questo momento, era l’accettazione da parte del Parlamento Europeo – arrivata il 4 maggio – anche se, per far sì che diventi una regola definitiva, è ancora necessario un accordo con il Consiglio Ue, ossia con i governi.
Green Pass per i viaggio fino a giugno 2023
I negoziati per far entrare in vigore questa norma prenderanno il via subito. Il tutto con lo scopo che le regole siano valide prima della scadenza attuale, prevista per il 30 giugno di quest’anno.
Il testo è stato promosso con 432 voti favorevoli, 130 contrari e 23 astenuti nella sezione dedicata ai cittadini dell’Ue e con 441 sì, 132 no e 20 astenuti per quella sui cittadini di Paesi terzi.
La decisione è stata presa, come sottolinea il Parlamento europeo, “per assicurare che i cittadini dell’Unione possano beneficiare del diritto alla libera circolazione indipendentemente dall’evoluzione della pandemia“. In sostanza, nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare, gli Stati membri dovranno assicurare ai cittadini europei possessori di Green Pass di potersi muovere liberamente all’interno dell’Ue.
Qualora invece le restrizioni risultassero necessarie: “Dovrebbero essere limitate e proporzionate in base agli ultimi consigli scientifici del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e del comitato per la sicurezza sanitaria Ue“.
Le modifiche approvate, inoltre, consentiranno ai Paesi Ue anche di rilasciare certificati relativi anche a nuovi tipi di test antigienici.
Cosa significa questa proroga
Va precisato, tuttavia, che la proroga della validità del certificato digitale Covid Ue sarà solo “teorica” Ciò vuol dire che non avrà alcun impatto sulle decisioni degli Stati membri, ognuno dei quali resta sovrano in materia sanitaria.
Anche attualmente, infatti, le regole cambiano a seconda dei Paesi di destinazione. Oggi il Green Pass che accerta la vaccinazione, la guarigione o il tampone negativo (antigenico/molecolare) continua a essere necessario per l’ingresso in alcuni Paesi dell’Ue (tra cui Germania, Francia, Austria, Spagna, Portogallo), compresa l’Italia dove il 28 aprile il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che proroga al 31 maggio le attuali misure per gli arrivi dall’estero (per maggiori approfondimenti potete cliccare qui), mentre come sappiamo il Green Pass per accedere alle attività al chiuso è stato quasi del tutto sospeso.
La maggior parte dei restanti Paesi Ue tra cui Danimarca, Norvegia, Svezia, Irlanda, Croazia, Slovenia, Grecia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Islanda, Svizzera, Lussemburgo, non richiedono il Green Pass ai viaggiatori per varcare i loro confini.
Per questo motivo, i deputati di Strasburgo chiedono che il periodo di applicazione del certificato sia il più breve possibile e domandano alla Commissione di valutare, dopo sei mesi dalla proroga annuale attualmente prevista, l’utilità e la conformità del certificato e la sua revoca non appena la situazione epidemiologica lo permetterà.
Una decisione che ha suscitato già qualche polemica tra la politica italiana. Tuttavia, la pandemia non è ancora terminata ed è necessario mantenere alta l’attenzione, soprattutto quando finirà l’estate e potrebbe presentarsi – sperando ovviamente che non accada – un’ulteriore ondata di Covid-19.