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Curiosità Viaggi

La più piccola capitale del mondo si trova in un paradiso terrestre. La riconoscete?

Megalopoli, borghi, paesini e villaggi: ogni giorno ci mettiamo in viaggio per raggiungere i luoghi più conosciuti o quelli più remoti del mondo che abitiamo, per lasciarci incantare dalla sue meraviglie, per toccare con mano le tradizioni, le culture e i patrimoni immensi che appartengono alle popolazioni che li preservano. Ci lasciamo ispirare dalle fotografie che vengono pubblicate sui social network, dalle guide e dai consigli che ci danno gli amici. Altre volte siamo spinti solo dalla curiosità.

Ed è proprio la curiosità che ci ha portati alla scoperta di uno dei luoghi più straordinari del mondo. Una città che sorge su un’isola incredibile e che vanta il record di essere la capitale più piccola del mondo. Il suo nome è Victoria e si trova in uno dei paradisi terrestri più spettacolari della terra.

Victoria, la più piccola capitale del mondo

È la capitale più piccola del mondo – anche se si contende il primato con Adamstown, Pitcairn – eppure conserva un fascino senza tempo che non tutti conoscono. I viaggiatori, infatti, la utilizzano come punto di scalo per poi raggiungere i luoghi di vacanza più celebri. Del resto ci troviamo a Mahé, l’isola più grande dell’arcipelago delle Seychelles, quella bagnata dall’Oceano Indiano e caratterizzata da spiagge di sabbia bianca, acque dalle mille sfumature di azzurro e resort incredibili.

Vista su Mahé da Victoria

Vista su Mahé da Victoria

Situata sulla costa est di Mahé e affacciata sul mare e sulle isole del Parco Nazionale Marino di S.te Anne, la piccola Victoria è spesso ignorata dai viaggiatori che scelgono l’isola per vacanze all’insegna di pace e relax.  Eppure la capitale più piccola del mondo è un gioiello tutto da scoprire.

Basta una giornata, o forse due, per innamorarsi di Victoria, una piccola città che si snoda su una superficie di appena 8,9 chilometri quadrati. Eppure è qui, tra architetture coloniali, edifici colorati e mercati, che è possibile entrare in contatto con l’anima più autentica dell’isola, con le sue tradizioni, le usanze e la cultura.

Cosa vedere a Victoria

Accantonate per un momento le spiagge da sogno di Mahé, dedichiamoci alla scoperta di Victoria. Fondata nel 1778 dai coloni francesi, la piccola capitale dell’arcipelago è il più grande insediamento urbano delle Seychelles. Si raccoglie attorno a due centri urbani, che si snodano rispettivamente intorno all’orologio e intorno al mercato.

Le due parti della città sono raggiungibili a piedi, con una passeggiata che attraversa strade gremite di gente, bar, ristoranti e negozi caratteristiche dove si svolge la vita quotidiana.

Victoria, Torre dell'Orologio

Victoria, Torre dell’Orologio

La Torre dell’Orologio merita assolutamente una visita perché è considerata l’attrazione della città. Se vi sembra di averla già vista non vi sbagliate, si tratta di una riproduzione dell’orologio situato sul Vauxhall Bridge a Londra.

Il mercato, invece, è l’anima pulsante della città, la sua parte più autentica. Un’esplosione di colori e profumi, e un via vai continuo di gente, caratterizzano il Sir Selwyn Selwyn-Clarke Market. Qui è possibile trovare banchi di frutta, verdura e pesce, spezie e prodotti artigianali. Non mancano chiacchiere con i produttori locali e con i clienti abituali per conoscere i segreti dell’isola.

Degno di visita e anche il Seychelles National Botanical Gardens, il giardino botanico di Victoria che conserva ed espone tutte le specie vegetali che appartengono a questa isola.

Ultimo, ma non meno importante è il tempio indù Vinayagar, l’unico di tutto l’arcipelago delle Seychelles. Eretto in nome del dio indù, l’edificio è stato costruito solo negli anni ’90 ed è l’attrazione più fotografata di tutta la città.

Tempio di Victoria

Tempio indù Vinayagar

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Posti incredibili Viaggi

È questo l’hotel più remoto del mondo ed è spettacolare

Chiudete gli occhi e immaginate di trovarvi in uno degli angoli più remoti del pianeta che abitiamo, tra ghiacciai e cieli tersi, tra aurora boreale e sole di mezzanotte, senza connessione dati né wifi, senza automobili e traffico. Un sogno? Sì, ma che si avvera all’interno dello Sheldon Chalet, l’hotel più remoto ed esclusivo di tutto il mondo.

Svegliarsi in mezzo al nulla, e senza preoccupazioni, circondati solo dalla natura più selvaggia e autentica: è questa l’esperienza che tutti ci meritiamo almeno una volta nella vita, e che possiamo vivere proprio all’interno di quella che è la struttura ricettiva di lusso più isolata tra quelle che conosciamo.

Incastonato tra i ghiacciai del Parco nazionale e Riserva di Denali in Alaska, e raggiungibile dagli ospiti solo in elicottero, l’hotel offre un’esperienza rilassante e rigenerante a contatto con la natura più autentica e primordiale. Pronti a partire?

Sheldon Chalet, l'hotel più remoto al mondo

Sheldon Chalet, l’hotel più remoto al mondo

Alaska: dormire tra le cime di un ghiacciaio

Lo Sheldon Chalet è stato proclamato all’unanimità come uno dei rifugi di lusso più remoti del mondo, e lo è davvero. Inserito dal Times tra le destinazioni più incredibili della Terra, l’hotel è situato sulla cima di un ghiacciaio ed è raggiungibile dagli ospiti in elicottero in circa un’ora di volo con partenza dalla cittadina di Talkeetna.

Un dettaglio, questo, che anticipa in qualche modo l’esperienza esclusiva che si andrà a vivere, una vacanza all’insegna del relax, della rigenerazione dei sensi e delle energie immersi totalmente nella natura autentica e primordiale del Parco nazionale e Riserva di Denali.

Tutto qui è curato nei minimi dettagli, del resto l’obiettivo dello chalet, che è a conduzione familiare, è proprio quello di permettere ai viaggiatori di vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario in mezzo al nulla, ma con lusso.

Arroccato sul picco del Ruth Glacier, a 1800 metri d’altezza, lo Sheldon Chalet non è un resort dalle grandi dimensioni. La struttura, infatti, ha solo 5 camere da letto e può ospitare fino a massimo 10 persone. Ecco perché l’esperienza è davvero esclusiva. Ecco perché per riuscire a prenotare una stanza possono volerci mesi.

Sheldon Chalet, l'hotel più remoto al mondo

Sheldon Chalet, l’hotel più remoto al mondo

Vivere un sogno in mezzo al nulla

Nei dintorni non c’è niente, ma quel niente basta a sorprendere e a incantare. Perché è la natura qui a dare forma ai sogni, a mettere in scena gli spettacoli più belli del mondo. Senza telefono, smartphone, televisione e altre distrazioni, ecco che gli ospiti possono concentrarsi sulle meraviglie del mondo che abitiamo.

L’aurora boreale, per esempio, con le sue luci e i suoi colori avvolge il piccolo chalet e regala atmosfere fiabesche. E poi c’è il sole di mezzanotte nei mesi estivi che si configura come l’esperienza più romantica di sempre.

E sono tante le avventure da vivere: dalle passeggiate notturne illuminate solo dal candore della luna, all’esplorazione delle grotte di neve, dei crepacci e dei laghi. Ovviamente la caccia all’aurora boreale resta una delle attività preferite dai viaggiatori.

La bellezza fuori e il lusso dentro. I proprietari dello chalet, infatti, coccolano gli ospiti a suon di ostriche e champagne, servendo prelibatezze culinarie che si possono gustare nella sala comune dotata di ampie vetrate che permettono di osservare il panorama circostante.

Ma quanto costa vivere in questo sogno? Le tariffe partono da 25000 dollari a notte, ma per dormire nel cuore delle montagne dell’Alaska ne vale davvero la pena. Del resto la lista di prenotazioni è sempre lunghissima.

Sheldon Chalet, l'hotel più remoto al mondo

Sheldon Chalet, l’hotel più remoto al mondo

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Cammini itinerari culturali Toscana Viaggi

I 7 cammini della Toscana che attraversano la storia

Itinerari che attraversano città d’arte, piccoli borghi e meraviglie naturali alla scoperta del patrimonio paesaggistico ed architettonico di un’intera regione. In Toscana, infatti, è stato presentato l’Atlante dei Cammini toscani, realizzato da Toscana Promozione Turistica, presentato alla Bit – la Borsa internazionale del turismo di Milano. Sette percorsi per altrettanti cammini da percorrere per chi intraprende l’itinerario mosso dalla fede, o semplicemente per ammirare le bellezze che il territorio può offrire. Tutto in maniera green e slow.

L’Atlante dei sette cammini toscani

Turismo lento e sostenibile. Quello dei cammini è un settore di viaggio che sta vivendo una crescita esponenziale negli ultimi anni. Vie storiche, itinerari religiosi, sentieri alla scoperta di siti Unesco e bellezze artistico-culturali che arricchiranno il turista in cammino. L’Atlante dei cammini toscani descrive nel dettaglio i 7 grandi itinerari da percorrere in regione. Un totale di 1.369 km suddivisi in 72 tappe che attraversano ben 119 comuni, tra città e borghi, alcuni inseriti tra il circuito dei più belli d’Italia, 7 province e 20 distretti turistici.

Per ogni itinerario, il pellegrino o turista in cammino troverà informazioni precise su: tragitto, indicazioni geografiche, strutture ricettive e ospitalità, servizi, punti ristoro e, ovviamente, luoghi di interesse che meritano una sosta. Si camminerà sui passi appenninici delle Radici, della Cisa, dell’Alpe Serra e della Croce Arcana, tra i parchi delle Alpi Apuane e dell’Appennino Tosco Emiliano, toccando città d’arte simbolo della regione Toscana, come Siena, Firenze, Arezzo e Lucca, spesso snodi di scambio tra un cammino e l’altro.

Dalla via Francigena alla via di Francesco d’Assisi

Natura, itinerari spirituali, percorsi volti alla scoperta di meraviglie architettoniche. I sette cammini sul territorio toscano, che è possibile integrare tra loro, decidendo di percorrerne più di uno, anche in sequenza, sono:  Via Francigena,  Via Lauretana Toscana, Via Matildica del Volto Santo, Via Romea Germanica, Via Romea Strata, Via Romea Sanese,  Via di Francesco in Toscana.

Via Francigena: paesaggi e storia della Toscana

Lungo il tragitto religioso e culturale che collega Canterbury a Roma, storica direttrice percorsa ogni anno da migliaia di pellegrini e viaggiatori, ben 16 tappe sono in Toscana, che si attraversa per boschi, colline e borghi medievali.
Dal nord al sud della Toscana si scoprono incanti della natura, tradizioni, luoghi dell’arte e dell’enogastronomia locale. L’itinerario, forse tra i più noti dei cammini religiosi di tutta Europa, prende il via dalla Lunigiana, con Pontremoli, i suoi castelli e le sue pievi, per giungere a Pietrasanta e alla meravigliosa Lucca. Da qui si punta alle colline della Val d’Orcia, sino a San Gimignano, con le sue torri che svettano, il piccolo borgo di Monteriggioni, che precede l’entrata a Siena. Si scende sin verso il monte Amiata e si risale sino a Radicofani, ultima tappa del percorso.

Via di Francesco in Toscana: sulle orme di San Francesco

I luoghi legati alla vita di San Francesco d’Assisi in Toscana faranno da filo conduttore in questo cammino. Ne sono esempi la Basilica di Santa Croce di Firenze e il Santuario della Verna. L’itinerario attraversa la Valtiberina
Toscana, dove si incontrano gli eremi di Cerbaiolo e Montecasale e il castello di Montauto. Si raggiunge la tappa di Anghiari, poi si punta a sud verso il centro storico di Arezzo, dove si trova la Basilica di San Francesco. Attraverso la Valdichiana Aretina si prosegue fino a Cortona, dove San Francesco fondò il suggestivo Eremo Le Celle.

Via Lauretana Toscana: da Siena ai tesori etruschi di Cortona

Il territorio senese, in questo itinerario etrusco-romano, si connette alla Valdichiana. Il tragitto toscano è lungo ben 114,6 Km, da percorrere in 5 giorni: può essere intrapreso a Siena, in interscambio con la via Francigena, per arrivare a Cortona, attraverso territori di Asciano, Rapolano Terme, Sinalunga, Torrita di Siena, Montepulciano, in un susseguirsi di chiese, edicole mariane e meravigliosi borghi.

Via Romea Strata: dall’Appennino ai luoghi di Leonardo da Vinci.

In Toscana si trovano gli ultimi 108 km del percorso della via Romea Strata, un insieme di percorsi che si estendono su oltre 1400 km nell’Europa centro orientale, che conducono alla Francigena, da Polonia, Ungheria e Croazia, attraverso Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, e Veneto, dove si connette alla via Romea Nonantolana-Longobarda, che dall’Emilia Romagna entra in Toscana attraverso gli Appennini della Montagna Pistoiese. Dal borgo di Cutigliano si scende verso Pistoia per poi dirigersi verso il Montalbano e le terre di Leonardo da Vinci: Anchiano, Vinci e Cerreto Guidi. Ultima tappa a San Miniato.

Via Romea Germanica: dall’Appennino a Roma

In Toscana la Via Romea Germanica si sviluppa in 7 tappe. La Via Romea Germanica è il percorso che i pellegrini scandinavi e dell’Europa centrale facevano per raggiungere Roma. Il tratto toscano prende il via nella Valle del Casentino (AR) attraverso lo storico valico appenninico del Passo Serra, attraversa tutto il territorio Aretino
passando per Chitignano, Arezzo fino a Cortona.

Via Matildica del Volto Santo: dalla Garfagnana a Lucca.

L’ultima tappa di questo itinerario religioso che riserva continue sorprese è il Duomo di San Martino a Lucca, dove si trova la statua del “Cristo nero dei lucchesi”. Dall’Appennino toscano, la via Matildinica (che ha origine da Mantova) attraversa Garfagnana e la Media Valle del Serchio per poi giungere, infine, a Lucca, visitando splendide pievi e chiese, siti legati alla figura di Matilde di Canossa, vice regina d’Italia nel XI secolo.

Via Romea Sanese: tra i filari del Chianti dalla Firenze rinascimentale alla Siena medievale.

Pievi, badie e borghi medievali. Camminate tra i filari del Chianti che connettono due capitali della storia e della cultura: la rinascimentale Firenze e la medievale Siena. E’ forse meno nota dei percorsi sopra citati come la via Francigena e la via Lauretana, ma riserva incredibili meraviglie, già nelle tappe di partenza e arrivo. Il cammino, infatti, inizia da Firenze, e più precisamente da piazza della Santissima Annunziata. Le tappe intermedie, dove sostare per ammirare il patrimonio storico culturale di cui è ricco tutto il percorso sono: Sant’Andrea in Percussina, San Casciano in Val di Pesa, Badia a Passignano, San Donato in Poggio, Castellina in Chianti.  L’ultima tappa è la splendida Siena con la Basilica di San Francesco.

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itinerari culturali mete storiche Notizie treni storici Viaggi

Partono i treni storici per un viaggio romantico nel tempo

Lo scorso anno ne sono partiti tre. Tutti quanti sold out. Quest’anno saranno venti i treni storici che ripercorrono una tratta ferroviaria in disuso da tempo e che porteranno i visitatori alla scoperta di luoghi inediti, ricchi di storia e di cultura, ma anche di arte, folklore e di gastronomia.

I treni storici delle Marche

L’itinerario percorso è un “Viaggio romantico nel tempo” e il treno storico sarà quello della tratta Ancona-Fabriano-Pergola, riattivato, a fini turistici per svelare un territorio ricco di bellezze paesaggistiche. Musei, monasteri, eremi, aree archeologiche, ma anche tartufo e vini, tradizioni e artigianato saranno i protagonisti di una serie di viaggi tematici da intraprendere affacciati al finestrino, viaggiando a bordo di carrozze d’epoca e, per alcune corse, trainati da una sbuffante locomotiva.

La Regione Marche, in collaborazione con Fondazione FS, ha rimesso in moto uno dei numerosi “rami secchi” delle ferrovie italiane, che hanno dato vita a una forma di turismo nuovo e sostenibile, come la Pergola-Fabriano, che porta il turista davvero dentro le eccellenze meno conosciute.

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Un treno con la locomotiva a vapore della Fondazione FS

Il programma dei viaggi

Il programma 2022 del treno storico Ancona-Fabriano-Pergola prevede moltissime date, con corse tematiche a fini didattici, ideali per le scolaresche in gita, e quelle prettamente
turistiche, dedicate alla scoperta di luoghi storici, tra spiritualità e leggende, antichità romane e tradizioni artigianali.

Ci saranno treni dedicati al principe delle specialità locali, il tartufo con le sue fiere
dedicate, fino ai viaggi di svago aperti a tutti, ciclisti compresi, come il treno di Halloween, quello in notturna a “mirar le stelle” nella notte di San Lorenzo, e il Christmas Rail dei mercatini di Natale.

Non mancheranno viaggi con esperienze interattive e culturali di grande valore, come le visite guidate ai musei della carta a Fabriano, delle miniere di Cabernardi a Sassoferrato e dei Bronzi dorati a Pergola, uno dei Borghi più belli d’Italia, insieme alle visite nelle aree archeologiche di Sentinum, al Monastero di San Silvestro a Fabriano e quello di Fonte Avellana.

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Pergola, nelle Marche, uno dei Borghi più belli d’Italia

Ci saranno anche delle corse che consentiranno di trascorre un intero weekend pernottando nel cuore delle Marche, una due giorni immersiva durante la quale potranno assaporare l’esperienza di un viaggio in treno ricco di tappe e visite di elevato valore storico e artistico.

Una corsa, infine, ospiterà studenti Erasmus che partecipano al progetto europeo “Rail to Land” coordinato dall’Università Politecnica delle Marche, un’iniziativa che prevede la presenza di una carrozza espositiva multimediale

Le date dei treni storici

Il primo treno storico partirà il giorno di Pasquetta, il 18 aprile, con il viaggio “Pasquetta sul Treno Storico”. Il 15 maggio sarà la volta del “Treno dello Zolfo”; il 2 giugno il “Treno dei Monasteri”; il 15 giugno “Rail to Land” per gli studenti dell’Erasmus; il 10 agosto, notte di San Lorenzo, toccherà al “Treno degli Innamorati” per un viaggio notturno; il 25 settembre partirà il treno “Fermata: Antica Roma”; il 16 ottobre è la volta del treno gastronomico “Tartufo in Carrozza: il Treno del Sapore”; il 26 ottobre parte “A Scuola in Treno”.

Il “Weekend in Treno sulla Subappennina” sarà, invece, i giorni del 29 e 30 ottobre, mentre il 31 ottobre, in occasione di Halloween, partirà il notturno “Treno del Brivido”; il 4 novembre il tema del viaggio sarà “L’Italia in Treno” e il 13 novembre quello del “Treno dei Mestieri”; il 16/11 si ripeterà “A Scuola in Treno” e il 27 “Fermata: Antica Roma”.

Saranno a bordo di treni a vapore quelli di Natale che partiranno i giorni 8, 9, 10 e 11 dicembre “Christmas Rail – La Magia del Natale in Treno a Vapore”, mentre il 18 dicembre partirà l’ultimo treno storico dell’anno per “La Fantasia del Natale”.

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Notizie turismo sostenibile Viaggi

Turismo sostenibile in Italia: lo studio che rivela come siamo messi

Per turismo sostenibile si intende quel tipo di viaggio che rispetta l’ambiente e i paesaggi, valorizzandoli e contribuendo alla loro tutela. In sostanza, si passa da un luogo all’altro ma aiutando a ridurre le emissioni di CO2 e rallentando, di conseguenza, il cambiamento climatico. Ma come siamo messi in Italia al riguardo?

Italia e turismo sostenibile: com’è la situazione

Ve lo sveliamo subito: l’Italia è abbastanza sostenibile, ma si potrebbe fare molto di più. O almeno questo è quello che emerge da un sondaggio commissionato dalla piattaforma di prenotazione viaggi Omio e realizzato da YouGov, che ha chiesto agli italiani di autovalutarsi in ambito di sostenibilità.

Nel dettaglio: la maggior parte degli intervistati in Italia si considera abbastanza consapevole sulle tematiche ambientali, mentre uno su cinque pensa di poter fare di più. A rappresentare gli ostacoli principali per una maggiore sostenibilità sono costo, opzioni di viaggio e durata dello stesso.

Cosa svela lo studio sul turismo sostenibile in Italia

Più della metà (63%) del campione preso in esame considera il proprio comportamento quotidiano abbastanza sostenibile, ma vede anche ulteriori possibilità per agire in modo più consapevole in materia di rispetto dell’ambiente. Il 17% si ritiene già molto sostenibile e non vede la necessità di migliorarsi ulteriormente.

Quasi un intervistato su cinque del nostro Paese, ossia il 15% del campione, ritiene, invece, di non fare ancora abbastanza. Ad essere particolarmente critica è la generazione dei Fridays for Future: una persona su cinque (21%) di coloro che hanno tra i 18 e i 24 anni afferma di non adottare un approccio sufficientemente sostenibile.

I risultati dimostrano che gli italiani hanno a cuore il tema della sostenibilità. Di tutto il campione, solamente il 2% degli intervistati non è interessato ma, allo stesso tempo, vorrebbe fare di più.

Non è finita. Un italiano su cinque , infatti, è convinto di poter viaggiare in modo più green, anche tramite mezzi “più lenti” come treno e autobus. A questo proposito vi avevamo già parlato di tutti i (numerosi) vantaggi di viaggiare su rotaie.

Tra questi, il 4% ritiene che rinunciare ai viaggi in aereo a favore di spostamenti in treno e autobus sia una possibile soluzione per agire in modo più sostenibile, mentre per il 17% utilizzare mezzi pubblici e bicicletta può avere un impatto significativo sull’ambiente.

Questo perché un terzo degli italiani considera che gli spostamenti in aereo e in nave non siano sostenibili. Il 33% degli intervistati presi in esame in questo studio pensa che treni e autobus siano delle alternative valide, mentre il 27% ritiene che si dovrebbero proprio evitare i viaggi in aereo (15%) e le crociere (12%).

Inoltre, per il 17% degli intervistati compensare le emissioni di CO2 derivanti dai viaggi aerei conta come viaggio sostenibile; mentre il 32% ritiene che viaggiare più rispettoso corrisponda a compensare più CO2 per l’intero viaggio di quanta se ne consumi in totale.

È bene sapere che, in ogni caso, viaggiare in modo sostenibile non significa solamente utilizzare mezzi eco-friendly: il 37% ritiene importante anche la quantità di rifiuti da imballaggio prodotti nel luogo in cui si trova, mentre il 23% cerca di prediligere alloggi sostenibili.

Quasi la metà (48%) degli intervistati sostiene che utilizzare prodotti riciclati durante i propri spostamenti possa contribuire al benessere del pianeta: il 12% considera i prodotti realizzati in modo davvero sostenibile una valida opzione. Importanti anche le scelte alimentari: per il 10% consumare cibi vegetariani o vegani è l’aspetto più rilevante della vita quotidiana per agire in modo più sostenibile.

Il 41% degli intervistati riscontra difficoltà soprattutto nel prezzo e desidererebbe avere a disposizione alternative di viaggio sostenibili più economiche o, comunque, di egual costo. Per quasi una persona su 5 (19%), anche i biglietti degli autobus e dei treni sono troppo costosi per preferire questi mezzi di trasporto ai viaggi in aereo o in nave.

Mentre più di un terzo, corrispondente al 35% del campione, sottolinea la mancanza di opzioni e di informazioni sulle alternative di viaggio sostenibili, tra cui collegamenti veloci in autobus e in treno. Un numero di persone che aumenta se si considerano le fasce più giovani: il 45% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni pensa di non avere alternative. Un terzo (34%) vorrebbe più informazioni su come viaggiare in modo più sostenibile.

Oltre al costo, anche il tempo è un fattore da non sottovalutare: un intervistato su tre (32%) considera l’autobus e il treno come mezzi poco veloci, mentre il 37% ritiene che questi mezzi non garantiscano la stessa flessibilità che si ha in auto.

Insomma, le premesse nel nostro Paese sono buone. Occorre, però, lavorare di più su tutti i fronti, non solo dal punto di vista del viaggiatore.

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Gite in barca sul Lago di Como come negli Anni ’20

Se volete sentirvi per un giorno come Lady Violet di “Downton Abbey“, allora dovete assolutamente provare questa meravigliosa esperienza. Quella di imbarcarsi su un piroscafo d’epoca e navigare sulle calme acque del Lago di Como.

Dalle panche di legno dell’antica imbarcazione (originale), col vento tra i capelli, si possono ammirare i borghi color pastello affacciati sul lago e sorseggiare un flûte di Champagne.

Partono le prime minicrociere sul Lago di Como a bordo dell’antico piroscafo a vapore Concordia. Si tratta di un autentico piroscafo del 1926, con ruote a pale alimentate da una macchina a vapore, costruito dai Cantieri N. Odero di Sestri Ponente.

A bordo del piroscafo

Si viaggia all’interno delle due elegantissime sale al coperto, i cui interni sono ancora quelli in stile Liberty, ma chi preferisce godersi la brezza del lago può accomodarsi sulle sedute all’esterno e riempirsi gli occhi di bellezza.

Il piroscafo può ospitare fino a 500 passeggeri ed essendo dotato di cucina e bar di bordo, ben si presta come location anche per eventi privati.

Il Concordia è parte integrante della cultura e della storia della navigazione lariana e Navigazione Lago di Como ha compiuto ogni sforzo affinché si potesse riportarlo a disposizione dei turisti che desiderano visitare il territorio in modo insolito, dopo due anni di stop a causa della pandemia per alcuni interventi di riparazione.

I luoghi delle crociere

La meraviglia di Menaggio si dispiega sul lungolago dove ci si lascia emozionare dalla spettacolare vista panoramica sul lago, le incantevoli montagne che lo circondano, il gruppo montuoso delle Grigne e il profilo di Bellagio. Merita una passeggiata sul lungolago, l’elegante strada delimitata da una ringhiera decorata in ferro battuto tra palme e profumo di fiori, per poi immergersi nel centro storico dall’atmosfera medievale, dove curiosare tra i negozi tipici e fare una piacevole sosta nei tanti locali.

Moltrasio, una meravigliosa cittadina che si specchia sul lago di Como, è un posto da sogno ed è famoso soprattutto per le splendide ville realizzate con una pietra da costruzione grigia tipica della zona. Qui hanno girato alcune scene di “Murder Mystery”, il film con Jennifer Aniston e Adam Sandler.

Poi Torno, un piccolo e tranquillo borgo lombardo sul litorale meridionale del primo bacino del Lago di Como. È uno dei Comuni più suggestivi e affascinanti del lago e, pur essendo uno dei più piccoli borghi turistici di questa zona, rappresenta il luogo ideale per gli amanti della natura, della cultura e delle vacanze trascorse in un angolo romantico e tranquillo.

E infine Como. La cittadina si gira comodamente a piedi e offre diverse attrattive: il Duomo, il palazzo comunale, il lungolago. Poi ci sono le ville, che si possono ammiare con una bella passeggiata. Costruite tra il ‘600 e il ‘700, durante la dominazione degli Asburgo, sono dimore eleganti che hanno ospitato moltissime personalità illustri. Le più belle: Villa Monastero, Villa Saporiti, Villa Gallia, Villa Geno, Villa Carlotta e la più famosa Villa Olmo.

Le minicrociere sul Lago di Como

Si potrà salire a bordo del piroscafo Concordia lungo l’itinerario Como-Menaggio i prossimi 17, 18, 23, 24 e 25 aprile. Ci saranno tre corse giornaliere: alle ore 9.50 per Menaggio, con arrivo a destinazione per le 12.10; alle 13.10, con rientro a Como alle 16.30;
alle 16.45, tra le località di Cernobbio, Moltrasio e Torno, con rientro a Como alle ore 17.38. Quest’ultima crociera, più breve, della durata di un’ora circa, navigherà lungo il primo bacino.

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Il piroscafo Concordia sul Lago di Como

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Un archeologo dilettante ha fatto una scoperta straordinaria

Al posto giusto nel momento giusto“, sembrano quelle situazioni da film e invece succedono anche nella vita reale. O almeno questo è quanto accaduto a un archeologo dilettante che, durante una delle sue uscite, ha fatto una scoperta straordinaria e sulla quale aleggiano diversi misteri.

Bubendorf, il luogo del ritrovamento

Un ritrovamento che ha avuto luogo, in realtà, durante gli ultimi mesi del 2021 ma che è stato reso noto soltanto nelle ultime ore per motivi di riservatezza e per esplorare tutta la zona circostante al luogo del rinvenimento: Bubendorf, non lontano dal Castello di Wildenstein.

Bubendorf si trova in Svizzera, un comune del Canton Basilea Campagna, nel distretto di Liestal. Una zona nota per il quasi totale incontaminato paesaggio naturale fatto di oltre 1.000 km di sentieri escursionistici. E proprio qui, il 6 settembre scorso, Daniel Lüdin, un archeologo volontario e dilettante, stava passeggiando con il suo metal detector quando lo ha sentito suonare e si è ritrovato di fronte a un “tesoro”.

La scoperta di Daniel Lüdin

Durante la sua perlustrazione, e non appena il dispositivo ha rilevato qualcosa di consistente, Lüdin ha iniziato a scavare portando alla luce diverse monete romane e alcuni frammenti di ceramica. Nel dettaglio: ha trovato sotto il terreno, addossato ad alcune pietre con andamento regolare, un vaso di ceramica contenente ben 1290 monete del  IV secolo -soprattutto di rame.

Dopo aver esaminato il ritrovamento, gli archeologi sono rimasti doppiamente sorpresi: un pezzo di cuoio divideva le monete in due parti, una situazione strana se si pensa all’epoca in cui furono nascoste. Tesori del periodo tra il 332 e il 335 d.C., infatti, sono poco noti.

Realizzate con una lega di rame e una minima quantità di argento, avevano, probabilmente, un basso potere d’acquisto. Questo perché l’inflazione imperava durante l’epoca di Costantino il Grande, dal cui regno – come rivela la goffratura – risalgono le monete.

Dagli studi è emerso che il valore del “tesoretto” corrispondeva a circa due mesi di guadagno di un soldato dell’epoca. Ma se il loro valore nominale è piuttosto modesto, il loro valore scientifico è “incommensurabile“, come ha assicurato l’archeologo cantonale Reto Marti.

Tuttavia, al ritrovamento non è possibile attribuire un reale corrispettivo in denaro. “Le monete in realtà non sono vendibili, farlo sarebbe illegale“, ha spiegato Marti.

Gli altri misteri legati a questa scoperta

I misteri legati a questa scoperta fortuita non sono finiti qui. Ci si domanda, infatti, il motivo per il quale queste monete siano state sepolte. In tempi di crisi economiche e guerre civili, in epoca tardo romana, molte persone usavano sotterrare i loro oggetti di valore per proteggerli.

Ma nonostante ciò, sono praticamente inesistenti i tesori di questo tipo risalenti all’intero impero romano, visto che il periodo è stato caratterizzato da sostanziale stabilità politica.

Ci si chiede, inoltre, cosa sorgesse in quell’area. Un tempietto? Un’edicola religiosa sotto la quale fu creato il deposito di monete? Al momento non è possibile avere risposte. Sono necessarie ulteriori letture dei materiali che giacciono nell’area dello scavo.

Per ora, quel che ci è dato sapere è che: “Forse le monete erano conservate in una specie di santuario o sacrificate agli dei“, o almeno questo è quanto ipotizzano gli archeologi.

Castello di Wildenstein scoperta

Il Castello di Wildenstein nei pressi del ritrovamento

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Incastonata tra le Alpi c’è una città da fiaba sospesa sull’acqua

La chiamano La perla delle Alpi, perché in effetti a guardarla bene sembra davvero un gioiello prezioso. Si tratta di Annecy, la cittadina situata nel cuore della regione Alvernia-Rodano-Alpi e incastonata in una cornice suggestiva che riporta alla mente l’immaginario favolistico.

C’è chi l’ha ribattezzata la Venezia francese, perché in effetti quei canali che attraversano la città e che riflettono le ombre delle case e degli edifici che brillano al sole, ricordano la nostra meravigliosa laguna.

Le acque dolci, limpide e cristalline da una parte, e le montagne della regione alpina francese che si stagliano contro il cielo, rendono il capoluogo dell’Alta Savoia uno dei luoghi più suggestivi del Paese. Una cartolina da fiaba tutta da vivere e immortalare.

Annecy

Annecy

Un luogo da fiaba: benvenuti ad Annecy

Situata tra le alte colline e le montagne pre alpine, al confine con la Valle d’Aosta, Annecy è un luogo da favola che ogni anno accoglie visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Vengono qui per conoscere i segreti del centro storico, per fare gite in barca o in battello e per ammirare le splendide montagne di Semnoz e Tournette che fanno da sfondo a questa cartolina.

La città dell’Alta Savoia si snoda per 13 chilometri quadrati nei pressi del lago omonimo. Un bacino di origine glaciale conosciuto per le sue acque pulite, limpide e chiare all’interno delle quali si specchiano le montagne circostanti.

Non è solo la scenografia naturale a incantare e ad attirare i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, ma anche il prezioso patrimonio artistico, culturale e storico che appartiene al territorio. Annecy, infatti, conserva la storia dei Conti di Savoia e dei Conti di Ginevra, che la scelsero come residenza prima del 1980, quando questa fu annessa alla Francia per volontà di Napoleone III.

Ecco quindi che architetture caratteristiche dominano suggestivamente il centro storico che si snoda tra strade acciottolate, edifici colorati e strutture medievali, mentre tutto intorno i canali regalano sorprendenti giochi di luci riflesse quando splende il sole.

Annecy

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Dalla città vecchia ai suggestivi dintorni

Non basta un giorno per scoprire tutta la bellezza di Annecy, perché sono tanti i tesori nascosti tra le strade e i vicoli, tra i ponti, i canali e gli angoli nascosti. E poi ci sono gli scorci, quelli meravigliosi davanti ai quali innamorarsi, quelli da immortalare in istantanee di grande bellezza. Come quelle da scattare dal Palais de I’Île, situato proprio all’incrocio dei due canali che attraversano il centro storico e che sfociano poi nell’omonimo lago.

La città vecchia di Annecy, poi, è una vera meraviglia, un tripudio di storia e cultura che esplode proprio tra le case colorate, gli edifici, i ristoranti e i piccoli negozi che si susseguono uno dopo l’altro e che raccontano la vita degli abitandi della città. Qui è possibile vedere i due canali, Le Port e Le Canal du Vassé, che attraversano la città e che gli hanno dato l’apellativo di Venezia Francese.

Ovviamente, il Lago di Annecy è una tappa imprescindibile in questo viaggio. Con le sue acque azzurre, che sembrano aver rubato il colore dal cielo terso, crea un ambiente favolistico e quasi surreale. Nei dintorni del lago è possibile dedicarsi a a passeggiate per scoprire gli scorci naturali più suggestivi di tutto il territorio.

Non mancano poi le escursioni nei dintorni, come quella al Semnoz che consente di attraversare gli straordinari paesaggi alpini che circondano tutta la città. Salire in cima, poi, permette di godere dello splendido panorama sul lago e su Annecy.

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Weekend di offerte low cost per volare i prossimi due mesi

Per tutto il weekend di Pasqua, si possono prenotare voli Ryanair a 4,99 euro (a tratta) per volare a maggio e giugno. Tantissime le offerte e tantissime le destinazioni in Italia e in Europa.

L’offerta scade alla mezzanotte del 17 aprile e, se non avete trovato una sorpresa soddisfacente nell’uovo di Pasqua, potete pensarci da soli e farvi un regalo. I viaggi sono il dono più bello che si possa fare a qualcuno, quindi fate felici anche i vostri cari regalando loro una vacanza, senza svenarvi.

Primo sole in Sardegna

La Sardegna è la meta migliore per i mesi di maggio e giugno. Ci sono voli a 4,99 euro per Cagliari, per esempio, dove si hanno più chance di trovare già un bel caldo. Cagliari è una base strategica per visitare le spiagge più belle della Sardegna del Sud. Una fila di spiagge occupa un’area rigorosamente protetta con dune di sabbia e ginepri millenari, che portano i nomi di Cala Campana, Su Giudeu e Cala Cipolla.

Raggiungendo Capo Spartivento, che regala un panorama mozzafiato verso il mare, si arriva a un vecchio faro del 1864, il primo in Italia a essere stato trasformato in una luxury guesthouse. E poi c’è Teulada. Adagiata su un fondovalle, racchiusa dai rilievi incontaminati, è nota per gli scenari costieri di impareggiabile bellezza, dove gli strapiombi si alternano a cale di sabbia caraibica. Come la Tuerredda, inserita tra le dieci spiagge più belle della Sardegna e per anni votata come più bella d’Italia.

Se non si può andare al mare, allora a pochi chilometri da Cagliari, percorrendo la bellissima strada panoramica (SS 19) in direzione Sud-Ovest, si trova Pula, una delle maggiori località turistiche della Sardegna, conosciuta per le bellissime spiagge, ma anche per le attrazioni archeologiche e culturali che, da anni, richiamano un numero sempre maggiore di turisti. Il paese ospita un piccolo museo archeologico che raccoglie i reperti punico-romani del vicino sito archeologico di Nora, considerata la più antica città dell’isola, la cui visita è d’obbligo.

E poi c’è il fascino rimasto pressocché intatto di Cagliari. L’architettura è tuttora invariata, ma rinnovata è sicuramente la scena gastronomica cittadina, che vede nuovi giovani talenti sperimentare con gli ingredienti locali – pesce, carne, formaggi – abbinamenti originali e mitteleuropei. Il Capoluogo sardo è la città perfetta dove trascorrere una vacanza all’insegna del relax, senza farsi mancare nulla, dalle librerie ai musei, dallo shopping al mare. Bellissimo anche qui.

La Tuerredda a Teulada, nel Sud della Sardegna

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In Italia c’è un eden tropicale sospeso tra cielo e acqua

Sospeso tra il cielo terso e le acque cristalline di uno dei laghi più belli del BelPaese, si apre questo paesaggio silente, suggestivo e incantato. Un eden tropicale dove convivono, in perfetto equilibrio, piante rare e fiori esotici, splendidi pavoni e pappagalli colorati, insieme a fagiani di diverse specie. Ci sono anche le camelie che, insieme ai rododendri, ai cedri e ai limoni creano un paesaggio inedito e fuori dall’ordinario. Un paradiso terrestre che sembra trasportare in mondi lontani e sconosciuti e che invece si trova qui, tra le meraviglie del nostro stivale.

Ci troviamo al cospetto delle Isole Borromee sul Lago Maggiore, un arcipelago situato nel golfo omonimo che comprende in tutto tre isole, un isolotto e uno scoglio che incantano da sempre per la grande bellezza che preservano. Ma una, più di tutte, ha l’onere e l’onore di ospitare quello che forse è il giardino botanico più bello del mondo.

Accessibile in traghetto da Stresa, Isola Madre è un luogo onirico caratterizzato da colori straordinari e profumi inebrianti. Ospita un giardino che parla di passato, presente e futuro, e lo fa attraverso l’eleganza, la bellezza e una cura minuziosa che viene perpetuata da secoli.

Isola madre

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Isola Madre: il giardino botanico

Allo scrittore francese Gustave Flaubert è bastato guardare l’Isola Madre, col suo patrimonio botanico unico, per descriverla come il luogo più voluttuoso visto al mondo. E in effetti quell’eden tropicale che abbraccia lo sguardo dei visitatori incanta e stordisce tutti i sensi celebrando la grande bellezza della natura.

L’attuale Parco Botanico dell’Isola Madre, che segue i dettami dei giardini all’inglese, è stato realizzato tra la fine del 700 e i primi anni dell’800 per volere del conte Vitaliano Borromeo. Il suo aspetto originario è stato mantenuto nei secoli e il giardino è diventato con il tempo meta imprescindibile di personaggi illustri come scrittori, artisti e imperatori.

Da quel momento è diventato la casa di piante, fiori e alberi provenienti da tutto il mondo, e suddivisi in diversi giardini, che qui hanno trovato l’habitat ideale grazie alle temperature miti e favorevoli.

I colori più belli della natura qui esplodono durante ogni stagione dell’anno e fanno da cornice ai boschetti e agli agrumi che si snodano tutto intorno, e agli alberi che svettano verso il cielo. Il risultato è un paesaggio onirico e quasi magico ottenuto dal lavoro sapiente di esperti giardinieri che, da anni e giorno dopo giorno, si prendono cura di tutti gli esemplari presenti nel giardino.

A completare la visione da sogno che il parco botanico offre ci pensano gli animali che qui vivono e passeggiano in libertà. Fanno capolino, dai cespugli e dai fiori, fagiani di diverse specie, pappagalli e meravigliosi pavoni.

Isola madre

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Dall’antico cipresso alle protee: il giardino più bello del mondo

Una passeggiata all’interno del Parco Botanico dell’Isola Madre può trasformarsi in una vera e propria esperienza sensoriale, un viaggio intorno al mondo che passa per la visione di esemplari vegetali provenienti da ogni dove. Dai boschi di bambù a quelli di magnolie, passando per le fioriture di glicine e per i filari di agrumi che si perdono a vista d’occhio.

Ci sono le ninfee e i fiori di loto che danno vita a una sogno orientale e poi, ancora, le fioriture primaverili che incantano come solo loro sanno fare. Tra gli esemplari più rari e suggestivi troviamo le protee, fiori preistorici e simbolo del Sudafrica, che si snodano su una grande terrazza mettendo in scena una bellezza rara e indescrivibile.

Al centro del giardino campeggia il Palazzo Borromeo, un edificio costruito nel XVI secolo sui resti dell’antica Chiesa dedicata a San Vittore. I suoi interni, oggi aperti al pubblico, sono stati riportati al loro antico splendore grazie alla ricostruzione di arredi tipici dell’epoca.

Ed è proprio sul palazzo che ombreggia, imponente e maestoso, il più grande e antico esemplare europeo di cipresso portato qui nel 1862 dall’Himalaya, che sembra vegliare sull’isola e su tutte le sue meraviglie.

Isola Madre

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