Categorie
Borghi Notizie Veneto Viaggi

Soave è il Borgo dei Borghi 2022, piccola perla veneta

Come di consueto, anche quest’anno si è tenuto l’attesissimo appuntamento con Kilimangiaro, la speciale puntata dello show di Rai3 durante la quale abbiamo scoperto il vincitore del Borgo dei Borghi 2022. La vittoria è andata per la prima volta al Veneto, che ha partecipato all’iniziativa con un piccolo paesino delizioso: stiamo parlando di Soave, splendida perla incastonata tra le colline ricche di vigneti.

Soave, il Borgo dei Borghi 2022

Ogni anno si rinnova l’appuntamento con il concorso del Borgo dei Borghi, che puntualmente premia uno dei suoi 20 partecipanti con un prestigiosissimo titolo. Stavolta il riconoscimento va al paesino di Soave, che già da tempo vanta anche la Bandiera Arancione per le sue eccellenze territoriali. Si tratta di un borgo incantevole, che ospita le vestigia del suo florido passato sotto forma di splendide architetture che punteggiano il suo territorio. E non solo: è anche un’importante meta enogastronomica, apprezzata soprattutto per il suo rinomato vino.

Immerso nel panorama splendido delle campagne venete, a non molta distanza dalla città di Verona, il paesino è circondato da rigogliosi vigneti da cui si produce il celebre bianco Soave Doc. È proprio qui, in questo ambiente naturale da sogno, che si snoda la Strada del Vino: ben 50 km da percorrere a piedi o in mountain bike, tra colline verdeggianti e antiche cantine, dove poter assaporare un buon calice pregiato assieme a qualche altra specialità gastronomica della zona. Ma è nel centro storico del borgo che possiamo perderci ammirando le sue meraviglie.

Le bellezze di Soave, piccolo borgo veneto

Paese ricco di storia, Soave affonda le sue radici in epoca romana, a cui risalgono alcuni antichi sepolcreti. È invece durante il periodo medievale che venne eretto il suggestivo Castello Scaligero, ancora oggi in perfetto stato di conservazione – grazie ai numerosi restauri che subì nel corso dei secoli. Passato di mano in mano tra le più importanti famiglie dell’epoca, il maniero venne poi dotato nel ‘300 di imponenti mura di cinta che circondavano il nucleo storico del borgo, anch’esse conservatesi magnificamente.

La fortezza visse vicende alterne, finendo persino trasformato in fattoria e poi abbandonato per lungo tempo. Ma nell’800 venne finalmente restaurato e tornò al suo antico splendore, proprio come lo si può ammirare oggi. I suoi rigogliosi cortili, il grande mastio e le imponenti sale che custodiscono antichi reperti sono bellezze tutte da scoprire. Ma il borgo di Soave non è certo rappresentato solo dal suo affascinante castello: vi sono molte altre splendide testimonianze storiche, come ad esempio le meravigliose chiese che albergano nel nucleo più antico del paese.

Il Santuario di Santa Maria della Bassanella, risalente addirittura all’XI secolo, è un piccolo scrigno di opere d’arte molto prestigiose, tra cui alcuni affreschi di un grande artista locale. Mentre il Duomo dedicato a San Lorenzo è un piccolo capolavoro rinascimentale che conserva bellissimi arredi barocchi. Lungo le viuzze del paese, inoltre, si possono ammirare alcuni incantevoli palazzi nobiliari ancora oggi di grande splendore. Ne sono esempio il Palazzo di Giustizia, eretto nel XIV secolo, che accoglie il tribunale e una vivace enoteca, ma anche il piccolo gioiello gotico-veneziano di Palazzo Cavalli, che un tempo presentava sulla facciata alcuni suggestivi affreschi quattrocenteschi.

Categorie
itinerari culturali Notizie Viaggi

È la Capitale Europea della Cultura 2022, ed è splendida

È una destinazione ancora poco conosciuta ma che sa riservare tante sorprese. Basti pensare che si è aggiudicata il titolo di Capitale Europea della Cultura 2022. Una meta perfetta per chi è alla ricerca di luoghi finora poco battuti e perciò ancora preservati dal turismo di massa, ricchi di arte, storia e tradizioni affascinanti. Quest’anno potrebbe essere quello giusto per visitarla, considerando i tanti eventi che si terranno in questa splendida città. Scopriamola insieme.

Un tuffo nell’arte della Capitale Europea della Cultura 2022

È la seconda città più grande della Lituania ed è stata nominata Capitale Europea della Cultura 2022, insieme alla serba Novi Sad e a Esch-sur-Alzette in Lussemburgo. Parliamo di Kaunas, una destinazione fatta per vagare senza fine, che trae il suo fascino proprio dalle sue strade che costituiscono una vista emozionante per gli amanti d’arte.

La città ruota attorno allo stile Art Déco, e l’architettura modernista tipica del periodo tra le due guerre ha permeato edifici, musei, hotel, così come i siti residenziali e industriali. Pensate che ben 44 oggetti in stile modernista sono elencati come Patrimonio Europeo. Le testimonianze più importanti dell’architettura modernista interbellica si trovano nel Palazzo delle Poste Centrali di Kaunas, nel Museo della Guerra Vytautas Magnus, nel Cinema Romuva e nella Funicolare Aleksotas, una delle più antiche funivie d’Europa.

Imperdibile anche una visita all’Art Deco Museum, che offre un’esperienza unica per immergersi nella splendida architettura locale, nelle storie del periodo che l’ha influenzata e nell’autentico arredamento Art Déco e Bauhaus. La bellezza di questa città del design di fondazione trecentesca non si esaurisce, però, solo nei suoi gioielli architettonici: le strade di Kaunas sono, infatti, un tripudio di giganteschi graffiti che trasformano angoli e scorci in una fantastica galleria d’arte a cielo aperto. Questo è senza dubbio un luogo che saprà incantarvi a ogni passo.

Cosa fare e vedere a Kaunas questa primavera

Il clima mite della primavera e l’abbondanza di eventi culturali, fanno di Kaunas e della Lituania una destinazione allettante per un city break. Quest’anno, la città offre oltre mille eventi, mostre di artisti di fama mondiale e uno spazio culturale dedicato agli artisti ucraini.

Coloro che amano l’arte, potranno ammirare fino a settembre 2022 la mostra “The Learning Garden of Freedom” della celebre Yoko Ono, fatta di arte concettuale, installazioni legate al concetto di spazio, film sperimentali e performance art. Fino a luglio, invece, Marina Abramović, ospiterà la sua mostra personale “Memory of Being” basata sulla sua serie “The Cleaner”.

Uno dei principali eventi nell’agenda culturale primaverile di Kaunas è “The Confluence”, la seconda parte della trilogia del Mito Contemporaneo di Kaunas, che riunisce tutti gli eventi culturali del 2022, tra festival, concerti, mostre e iniziative. La kermesse, prevista per maggio, avrà luogo dove confluiscono i due più grandi fiumi lituani, Neris e Nemunas, che caratterizzano la città, proprio per questo definita spesso “culla”. Da qui l’idea di offrire uno spettacolo acquatico, di acrobati, artisti circensi, tour musicali sul fiume e un progetto innovativo di design ambientale.

In sostegno all’Ucraina colpita dalla guerra è stato, inoltre, aperto in questa splendida Capitale Europea della Cultura 2022 uno spazio culturale-creativo nel Palazzo delle Poste Centrale, uno dei simboli lituani più legato al periodo tra le due guerre mondiali.

Capitale Europea Cultura 2022 splendida

Splendida veduta del centro storico di Kaunas

Categorie
itinerari culturali Notizie Viaggi

A primavera questa città si riempie di fiori (ed è una meraviglia)

Con l’arrivo della primavera e l’allungarsi delle giornate, Bolzano si veste di una nuova luce che ne svela un volto inedito. Tutt’intorno è una vera e propria esplosione di colori e di profumi che trasforma ogni angolo del capoluogo altoatesino in una suggestiva opera d’arte. Tanti sono gli appuntamenti che invitano a visitare la città e a lasciarsi conquistare dal suo fascino naturale. Ecco alcuni dei più imperdibili.

Gli eventi di primavera a Bolzano

In questo periodo dell’anno, sono tanti gli eventi che permettono di ammirare il capoluogo altoatesino in tutto il suo splendore. Chi è in visita a Bolzano durante le festività pasquali, troverà fino al 18 aprile, in Piazza Walther, il Mercatino di Pasqua, appuntamento tradizionale che vede una ventina di espositori proporre prelibatezze altoatesine, prodotti dal maso, giochi per bambini e artigianato artistico tipico delle festività pasquali.

In primavera inizia, inoltre, il fitto programma di visite guidate, per andare alla scoperta delle principali attrazioni storico-artistiche ed esplorare i meravigliosi angoli nascosti della città, porta fiorita delle Dolomiti. Tra gli appuntamenti imperdibili, la seconda edizione di “Bolzano In Fiore Arte/Kunstgarten Bozen”, una rassegna che per 10 giorni – dal 22 aprile al 1° maggio – invita a riscoprire gli angoli più belli del capoluogo altoatesino attraverso suggestivi percorsi tra natura e arte, cultura e tradizione.

In diversi luoghi della città alcune installazioni d’arte contemporanea, create sotto la regia di RespirArt, e suggestive decorazioni di piante e fiori creeranno oasi originali e variopinte mentre su quattro palchi – Piazza Walther, piazza della Mostra, Parco dei Cappuccini e Parco delle Semirurali – per tutta la durata del festival si susseguiranno spettacoli di danza, musica e teatro organizzati in collaborazione con le più importanti istituzioni culturali di Bolzano.

L’ultimo fine settimana, i riflettori saranno puntati sulla tradizionale “Festa dei Fiori” in Piazza Walther, kermesse storica che quest’anno compie 131 anni, che trasforma il salotto buono della città in un immenso orto botanico dai mille colori, coinvolgendo numerosi floricoltori che, oltre ad esporre bellissimi fiori e piante ornamentali, sono a disposizione di tutti i visitatori per consigli su come curare il proprio giardino o balcone.

Durante tutto il periodo del festival non mancheranno incontri con gli esperti e laboratori, e tanti appuntamenti anche per i più piccoli, tra cui l’orto didattico Slow Food, il laboratorio su api e miele e lo stand informativo dei Giovani Floricoltori, dove ogni bambino potrà imparare a piantare una piantina. I fiori saranno al centro anche della scena culinaria, con le settimane gastronomiche “Food&Flower”, durante le quali i ristoranti aderenti all’iniziativa proporranno deliziosi piatti gourmet creati utilizzando erbe aromatiche fresche e fiori commestibili.

Primavera questa città si riempie fiori meraviglia)

La Festa dei Fiori a Bolzano

Alla scoperta dei castelli di Bolzano

Lungo circa 20 km, il Castelronda è un itinerario storico e panoramico senza uguali che passa da Bolzano, San Genesio e Terlano, regalando lungo il percorso un’impagabile vista sui castelli e sulla natura che abbraccia la città e i suoi dintorni.

Per non perdere l’occasione di un tuffo nel passato di Bolzano, dal 4 al 6 giugno l’appuntamento è con il tradizionale “Castelronda, tre giorni nei castelli”, con un ricco programma di eventi per rivivere le atmosfere medioevali. Gruppi altoatesini e provenienti dal resto d’Italia e dall’estero accoglieranno i visitatori in costumi d’epoca e proporranno diverse attività: dai duelli tra cavalieri all’artigianato d’altri tempi, dagli spettacoli col fuoco a quelli dei giullari, dal tradizionale mercato all’investitura dei cavalieri. Da non perdere, infine, le visite guidate per scoprire segreti e curiosità, e gli appuntamenti musicali che contribuiranno a rievocare suggestioni del tempo che fu.

Castel Flavon

Il suggestivo Castel Flavon (in tedesco Haselburg)

Categorie
Destinazioni Viaggi

5 scalinate per toccare il cielo con un dito

Tutti sogniamo di avvicinarci al cielo e sfiorarne l’aria impalpabile con la mano. Un desiderio che rimane nel cuore degli adulti ed è un retaggio dell’infanzia, quando l’etere sembra un grande dipinto azzurro da scoprire e indagare.

Tra grattacieli sempre più alti che ci avvicinano al cielo, allontanandoci dalla città, e terrazze panoramiche per ammirare l’orizzonte, oggi vi parliamo di cinque scalinate che vi condurranno vicinissimi al sole. Dei percorsi in salita, che ad ogni gradino avvicinano l’uomo alla magnificenza dell’infinito. Scale, magari faticose, ma che offrono una vista mozzafiato e delle emozioni impossibili da provare altrove.

Cinque scalinate da visitare, percorrere ed ammirare. La natura e la forza dell’uomo hanno plasmato delle vere bellezze, vale la pena viaggiare e scoprirle tutte.

Machu Picchu in Perù

Le rovine di Machu Picchu

Le antichissime rovine di una cittadella costruita dagli Inca secoli fa. Per arrivare sino alla cima ed ammirarne i resti, bisogna superare i 3.000 passi e raggiungere quota 2.400 metri. Un percorso in salita, ma che conduce allo splendore. Giunti alla vetta potrete ammirare Machu Picchu, tra templi, palazzi, terrazze, costruzioni in pietra. Tutto circondato da boschi tropicali.

Il Monte Popa in Myanmar

Monte Popa in Myanmar

Le scalinate del Monte Popa in Myanmar

Il monte Popa è uno stratovulcano alto 1.518 metri situato nel centro della Myanmar. Sulle sue pendici si trovano numerosi templi che lo rendono una popolare meta di pellegrinaggi. Per raggiungere il celebre monastero situato sul suo fianco è necessario togliersi le scarpe e fare 777 scalini a piedi nudi. Un’impresa ricompensata dalla magnificenza del posto, dalla vista spettacolare e dalla compagnia delle scimmiette che scorrazzano libere.

Scalinata Haiku a Sigiriya in Sri Lanka

I resti del portale a forma di leone a Sigiriya in Sri Lanka

Sigiriya o Roccia del Leone è un’enorme placca magmatica, unico rimasuglio di un vulcano eroso. Con la sua altezza di 370 metri è ben visibile già a chilometri di distanza. Proprio in cima, il Re Kasyapa, nel quinto secolo, fece costruire un palazzo di cui oggi rimangono delle importanti vestigia. L’accesso a corte era possibile grazie ad una scalinata scavata nella roccia a cui si accedeva passando per un portale a forma di fauci di leone. Tutt’oggi la scalinata rimane tra le più suggestive al mondo, tappa indiscussa dei viaggi in Sri Lanka.

La roccia di Guatapé in Colombia

 Piedra del Penol colombia

La scalinata da brivido per raggiungere la vista migliore della Colombia

La roccia di Guatapé, una roccia monolitica chiamata “El Penon de Guatapé”, vi farà toccare il cielo con un dito. Per raggiungere la gigantesca roccia, dovrete superare 659 gradini. Arrivati alla cima sarete a 2135 m di altezza, davvero a un passo dal cielo. In realtà, da ogni gradino potrete ammirare una vista unica, poiché costruiti a cielo aperto.

Cascata del Pailón del Diablo in Ecuador

Cascada El Pailón del diablo

Le scale per raggiungere la cascata El Pailón del Diablo in Ecuador

Nel cuore dell‘Ecuador c’è una scalinata da brivido, sospesa nel vuoto e incastonata nella montagna. Migliaia di scale lungo un sentiero di circa mille metri per raggiungere la vetta e guardare dall’alto la “Pailon del Diablo”, la spettacolare cascata che si trova sul fiume Pastaza. Considerata una delle attrazioni più popolari della zona, il suo nome significa letteralmente “Calderone del Diavolo”.

Per toccare il cielo con un dito vale la pena scalare rocce, vulcani, montagne e fare migliaia di gradini. Le scalinate più suggestive al mondo sono da inserire nella “to do list” di ogni vero viaggiatore.

Categorie
Curiosità itinerari culturali luoghi misteriosi Viaggi

Scilla e Cariddi: la leggenda senza tempo sospesa tra le due sponde

Passano i secoli ma la leggenda di Scilla e Cariddi non smette di stuzzicare la fantasia degli appassionati di mitologia antica. Una storia costellata di passione, amori non corrisposti, sete di vendetta e un finale drammatico. Ma non importa, le gesta mitologiche delle creature che abitano lo stretto Reggio- Messina è incredibile così. Due vicende che si intrecciano a causa del triste epilogo che le unisce e le rende celebri.

La leggenda di Scilla e Cariddi

Scilla, ninfa dalla bellezza sconvolgente, viene trasformata dalla maga Circe in un orrendo mostro ed infesta le acque dello Stretto insieme a Cariddi, devastante creatura marina creata da Zeus capace di ingoiare e rigettare l’acqua del mare causando mortali vortici. A spezzare la bellezza di Scilla è la gelosia di Circe con un sortilegio che dà vita ad uno dei miti che più alimentano il fascino e il mistero dello Stretto.

La vicenda di Scilla

La leggenda narra che vicino agli scogli di Zancle, Scilla incontrò Glauco, pescatore trasformato in una divinità marina per aver mangiato l’erba che ridava vita ai suoi pesci e poi istruito all’arte della profezia da Oceano e Teti. La ninfa, terrorizza dall’essere per metà umano e per metà pesce, scappò via, nonostante i tentativi di Glauco di spiegarle la sua vicenda.

la leggenda di scilla e cariddi

La baia di Scilla

La vendetta di Circe e la nascita del mito

In preda alla disperazione, Glauco si rivolse alla maga Circe, dea figlia di Elio e della ninfa Perseide, famosa per i suoi incantesimi in grado di cambiare le sembianze degli uomini. Egli desiderava un bell’aspetto per attrarre l’amata Scilla a sé. Ma l’unico risultato che Glauco ottenne fu quello di scatenare la gelosia della maga che tentò di sedurre l’uomo-pesce. Rifiutata da Glauco, Circe scatenò la sua furia su Scilla trasformandola in un feroce mostro munito di sei teste di cane latranti.

La punizione di Cariddi

Secondo la leggenda, in preda alla disperazione Scilla si rifugiò in una grotta sotto la Rocca dove sorge il Castello e che esiste ancora oggi. In prossimità di alcuni scogli, a pochi chilometri da Cariddi che abita la sponda Sicula. Prima di essere un mostro, Cariddi era una naiade, figlia di Poseidone e Gea, dedita alle rapine e famosa per la sua voracità. Un giorno rubò a Eracle i buoi di Gerione e ne mangiò alcuni. Così Zeus la fulminò, gettandola poi in mare, dove mutò in un gigantesco mostro marino spaventoso. Cariddi divenne così la creatura più temuta, infestando le acque della sponda messinese con la sua furia.

leggenda scilla cariddi

Lo stretto di Messina e gli scogli infestati da Scilla e Cariddi

La leggenda ha da sempre spaventato marinai i viaggiatori, rendendo lo stretto tra Reggio e Messina famoso in tutto il Mediterraneo. Visitando le località è possibile ammirare gli scogli e le grotte in cui si nascondono i mostri marini e apprezzare la magia e il brivido della leggenda. Ma non solo, in queste zone è possibile godere della vista di un mare stupendo e di un entroterra ricco di sorprese e bellezze da visitare. Non lasciatevi spaventare, godetevi la bellezza di questi posti incredibili diventati leggenda già nell’antichità.

Categorie
Curiosità vacanza natura Viaggi

Lo spettacolo più bello della natura è una corsa che si tiene sott’acqua

Cos’è che ci spinge a prendere un aereo e a volare dall’altra parte del mondo? I parchi naturali e i deserti, i gioielli architettonici, le straordinarie fioriture di primavera e poi, ancora, i cieli stellati che illuminano la notte. C’è chi si mette in viaggio per scoprire le straordinarie opere costruite dall’uomo e chi per ammirare gli spettacoli messi in scena da Madre Natura. Ma c’è chi lo fa anche per assistere a quelli che sono considerati i fenomeni più incredibili del nostro pianeta.

La corsa delle sardine è uno di questi. Si tratta della più grande migrazione del regno animale che si tiene ogni anno in Sudafrica nel periodo che va tra giugno e luglio.

Centinaia, migliaia e miliardi di pesci stretti in banchi occupano chilometri e chilometri di mare per iniziare la loro corsa altri luoghi. È proprio in questa occasione che viaggiatori, turisti e sub professionisti si recano dall’altra parte del mondo per prendere parte a questa entusiasmante avventura.

La corsa delle sardine

La corsa delle sardine è una delle migrazioni animali più spettacolari del mondo, nonché la più grande del regno marino. Dall’inizio di giugno e fino alla metà di luglio, questi pesci si mettono in viaggio per lasciare le acque fredde del banco di Agulhas, dove hanno deposto le uova, per recarsi verso la costa orientale del SudAfrica.

I loro spostamento dà vita a uno spettacolo di incredibile bellezza che viene immortalato ogni anno da viaggiatori e fotografi professionisti che giungono nel Paese proprio per ammirare la migrazione.

Annoverata tra i fenomeni naturali più incredibili del nostro pianeta, la corsa riguarda precisamente la specie sudafricana Sardinops sagax. Gli animali si riuniscono in banchi massicci creando una scia ben visibile, sia dal litorale che ad altezza aerea, che misura oltre 7 km di lunghezza, 1,5 km di larghezza e 30 metri di spessore.

Migrazione delle sardine: quando e dove

La straordinaria migrazione delle sardine avviene ogni anno, tra i mesi di giugno e luglio. Palcoscenico di questo spettacolo fuori dall’ordinario è il mare azzurro e cristallino del Sudafrica. La corsa è ben visibile nei pressi del Waterfall Bluff, un’area di ripide scogliere costiere a Lusikisiki Eastern Cape non lontano dalla costa.

Secondo una leggenda popolare e locale, la migrazione delle sardine inizia quando sbocciano i fiori dell’aloe sulla terra. È quello il momento in cui gli abitanti del luogo capiscono che il fenomeno sta per prendere vita.

E quando questo periodo tanto atteso arriva, i pescatori si mettono sulle loro barche per ammirare lo spettacolo della natura, insieme a loro anche turisti e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Sotto le acque limpide e trasparenti non ci sono solo le sardine, ma tanti altri predatori che arrivano e irrompono in questa striscia animata. Sono i delfini e gli squali ramati, ma anche gli uccelli che si tuffano nel mare per pescare.

Quello che balza agli occhi è uno spettacolo naturale di intensa meraviglia: il sole splende alto nel cielo e illumina le acque terse, mentre le sardine corrono più veloce che possono per raggiungere la loro nuova casa.

corsa delle sardine

Corsa delle sardine

Categorie
luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

L’esperienza scintillante tra le lanterne di Hoi An

Esiste un luogo magico e incantato, una città dove il sogno d’oriente prende forma al calar del sole, tra le luci e le lanterne, tra la storia e cultura, tra edifici caratteristici, tegole decorate e case antiche che assumono le sembianze di un passato mai dimenticato. Questo luogo si chiama Hoi An ed è una vera meraviglia.

Ci troviamo in Vietnam, lungo la costa centrale del Paese, in quella che è una delle città più suggestive e affascinanti di tutto il mondo. Attraversata da canali e caratterizzata dalle influenze culturali che si sono susseguite nei secoli, Hoi An è un gioiello tutto da scoprire.

È conosciuta come la Città delle Lanterne, un nome questo che fa riferimento alla presenza massiccia di lanterne colorate situate in ogni parte della città. Ma è anche un luogo che affascina con il suo immenso patrimonio culturale, storico e architettonico che si snoda dalla città vecchia fino al mare.

Hoi An

Hoi An

La città magica del Vietnam

Situata in Vietnam, Hoi An è la città più caratteristica e magica di tutto il Paese. Un mix perfetto di passato e presente che conserva le testimonianze di tutte le influenze culturali che qui hanno lasciato il segno ben visibile nelle stradine, nei vicoli e nelle viuzze, negli edifici preziosi e nelle botteghe.

Il centro storico, che corrisponde alla parte della città vecchia, è un agglomerato di gioielli architettonici che comprende edifici vietnamiti, giapponesi e cinesi. Proprio per questo motivo, e per la presenza di quello che è stato uno dei più importanti porti commerciali tra il XV e il XIX secolo, è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’Unesco.

Crocevia di incontri, popolazioni e culture, Hoi An conserva un fascino senza tempo. Le antiche pagode che si trovano al di là del fiume incantano, mentre il mercato all’aperto racconta la storia vivida e presente che scrivono i cittadini ogni giorno. Tra il centro storico e il resto della città si snodano ristoranti che portano in tavola i piatti della tradizione gastronomica, i negozi di tessuti e stoffe pregiate e i mercati all’aperto e al chiuso.

E come se questo non bastasse da solo a rendere la città magica, è quando il sole cala e lascia lo spazio al crepuscolo che uno spettacolo di incredibile bellezza prende vita. Hoi An sprofonda nel buio e a illuminarla sono solo le lanterne che l’accendono di mille colori.

È possibile trovarle ovunque: appese ai muri degli edifici, fuori le porte delle case, nei giardini, negli spazi esterni dei locali e persino sul fiume. Ed è davanti a questo spettacolo che il sogno orientale prende vita.

Hoi An

Hoi An

Hoi An: lanterne e non solo

C’è qualcosa di meravigliosamente straordinario in questa città che non si può spiegare, ma solo vivere. Sarà merito di quei templi, delle pagode e di tutti quegli edifici dall’architettura sontuosa ed eclettica che si snodano in quell’agglomerato di viuzze chiuse al traffico, oppure per quel fiume romantico costeggiato da antichi palazzi, mercati e templi. Senza dimenticare le spiagge, situate a pochi minuti dal centro, e raggiungibili con lunghe e suggestive passeggiate che permettono di scovare gli scorci più meravigliosi della città.

Hoi An è bella sempre, a ogni ora del giorno e della notte. Ma c’è un momento preciso in cui la città sembra dare il meglio di sé ed è durante la Luna piena. Ogni mese, il 14esimo giorno del ciclo lunare, si celebra la notte di Hoi An. Le strade vengono chiuse al traffico e tutta la città vecchia viene illuminata esclusivamente dalle lanterne.

Danze folcloristiche, eventi e manifestazioni fanno da sfondo a un’atmosfera incantata mentre le piccole lanterne mosse dal vento creano uno scenario magico.

Hoi An

Hoi An

Categorie
Europa Notizie panorami treni Viaggi

Migliori viaggi in treno da fare in Europa, c’è anche l’Italia

L’Europa ospita una rete ferroviaria superba, che offre viaggi davvero spettacolari che già da soli possono essere una vacanza in sé. La CNN celebra alcuni dei tragitti più belli ed emozionanti, che portano alla scoperta di paesaggi europei unici e sorprendenti, inclusi quelli italiani, tra i protagonisti di questo racconto su binari senza tempo.

I migliori viaggi in treno da fare in Italia per la CNN

“Solo in Italia uno dei percorsi principali del Paese può essere così bello”. Esordisce così Julia Buckley, giornalista della CNN, parlando del viaggio in treno che va da Firenze a Orvieto e da qui a Napoli, dove si svelano allo sguardo “alcuni dei paesaggi più classici d’Italia”. Arrivare in treno a Firenze è già un viaggio che lascia a bocca aperta: la stazione di Santa Maria Novella si trova, infatti, a pochi passi dalla Basilica, capolavoro del Rinascimento fiorentino, riconoscibile per la sua facciata in marmo bianco e verde scuro. Si attraversa poi l’Arno, prima di immergersi nei colori dei paesaggi della Toscana, con le colline che fanno capolino su entrambi i lati.

“Siediti a sinistra per la vista delle cime frastagliate dell’Appennino; scegli i posti a destra e vedrai Orvieto, una delle più belle città antiche dell’Italia centrale, scolpita su una roccia di tufo dalla civiltà etrusca”, suggerisce Buckley. Arrivando a Roma, i passeggeri possono ammirare le antiche mura della città. Lasciata la Capitale, il viaggio prosegue verso Napoli, che accoglie con una vista spettacolare del Vesuvio mentre ci si addentra nella sua storia millenaria.

Da non perdere, per la CNN, anche il viaggio in treno che va da Nizza a Ventimiglia, toccando Francia, Principato di Monaco e Italia. Un percorso che raccoglie tre Paesi in meno di un’ora, regalando vedute mozzafiato dello scintillante Mediterraneo, e attraversando alcune delle sue città più deliziose. Si toccano alcune delle città più famose della Costa Azzurra, come Èze e Mentone, godendo di una vista privilegiata di Montecarlo, fino ad approdare a Ventimiglia, tappa della Ferrovia delle Meraviglie. “Saprete di aver raggiunto l’Italia quando sentirete il profumo delle bouganville in fiore invadere l’aria”, commenta Julia Buckley.

I viaggi in treno più belli d’Europa

Tra i tragitti in treno più belli d’Europa secondo la CNN c’è quello da Barcellona al Montserrat, in Spagna. La linea ferroviaria di oltre 35 miglia attraversa la campagna fino ai piedi della montagna della Catalogna, dove i vagoni della ferrovia a cremagliera trasportano i passeggeri dal 1892 (con una pausa dal 1957 al 2003).

L’Italia ricompare anche nel viaggio a bordo del famoso Semmering, in Austria. Si tratta di una delle più spettacolari ferrovie panoramiche d’Europa, da cui si ammirano paesaggi mozzafiato. Inizia in Bassa Austria e arriva in Stiria, ed è stata la prima ferrovia ad essere inclusa tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Per la CNN è assolutamente da prendere se si sta viaggiando tra Vienna e Venezia, così da godere di un tragitto ancora più stupefacente tra due delle più belle città europee.

Chi ama le avventure nordiche, non può perdersi la Ferrovia di Bergen, considerato uno dei migliori viaggi in treno al mondo. Si snoda tra Oslo e Bergen attraversando l’Hardangervidda, il più elevato altopiano montuoso d’Europa. Si collega, inoltre, alla straordinaria Ferrovia di Flåm, una delle linee ferroviarie più ripide del pianeta.

Categorie
lago luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Il misterioso Lech de Ciampedel, il lago che appare e scompare

Nella fiabesca cornice della Vallunga, a Selva di Val Gardena, ogni anno la primavera porta con sé una magia: sì perché tra i verdi boschi, l’abbraccio delle maestose vette e i primi germogli appare anche uno spettacolare lago segreto, visibile soltanto per poche settimane.

Un capolavoro della Natura dai colori sbalorditivi, una gemma preziosa che risplende sotto i raggi del sole e diventa una meta imperdibile lungo gli itinerari alla scoperta della Val Gardena, Patrimonio UNESCO: è l’incredibile Lech de Ciampedel, lo specchio azzurro che appare e scompare.

La nascita dell’etereo e misterioso lago trentino

Lo abbiamo appena accennato: è la primavera a dare vita all’etereo Lech de Ciampedel nel cuore di Selva di Val Gardena quando le temperature si fanno via via più miti e i ghiacci si sciolgono raggiungendo la valle.

Qui si incontrano e si fondono plasmando il lago dalle infinite sfumature verde smeraldo in cui le vette dolomitiche possono specchiarsi: è un’emozione davvero unica e difficile da descrivere a parole, alberi solitari emergono dalle acque e raccolte spiaggette invitano a fare una piacevole sosta in un luogo paradisiaco.

Ciò che rende ancora più prezioso il Lech de Ciampedel è proprio il poco tempo in cui rimane visibile prima di lasciare il posto al vivace verde dei prati: risplende come una gemma solo tra maggio e giugno ed è questo il momento ideale per vivere la valle e le sue sorprese nella bellezza dei contrasti di inizio estate.

Come e quando visitare il lago

La comparsa del lago verde smeraldo rappresenta, ogni anno, un vero e proprio evento per gli amanti delle montagne più belle d’Italia.

Non a caso, l’Associazione Turistica Selva Val Gardena organizza, da maggio a giugno, escursioni guidate verso il misterioso laghetto, comodamente raggiungibile a piedi con una passeggiata al cospetto della valle del canyon lunga sette chilometri fino al prato fiorito conosciuto come “Pra da rì”, il Prato che ride.

Tra boschi e ghiaioni di bianca roccia dolomitica, il paesaggio è mozzafiato e lo diventa ancora di più non appena si scorge il Lech de Ciampedel: uno spettacolo da immortalare prima che il caldo dell’estate lo faccia evaporare.

La Val Gardena, eden per l’outdoor

Dopo i mesi invernali, con la tarda primavera e l’inizio dell’estate la Val Gardena si trasforma in un paradiso per gli amanti della vita all’aria aperta, delle escursioni e dell’outdoor.

Impreziosita dai contrasti tra le cime innevate delle Dolomiti e i rigogliosi pascoli alpini trapuntati di fiori, propone ben 600 chilometri di sentieri escursionistici ben segnalati e curati, 600 chilometri di trail per mountain bike, il trail Arena Val Gardena e moltissimi percorsi per arrampicata.

Inoltre, le località della valle sono collegate con i monti e i pascoli alpini a 2000 metri di altezza grazie a 17 impianti di risalita: da quassù la vista è talmente incantevole da lasciare senza parole.

In un simile scenario idilliaco, il lago che appare e scompare è un fiore all’occhiello e un soggetto fotografico unico nel suo genere: ammirarlo è un privilegio da non lasciarsi sfuggire così come una passeggiata lungo il mistico Sentiero della Posta con i “Buchi freddi”.

Val Gardena ┬®Fabrizia Postiglione

La magia della Val Gardena

Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali Monumenti Viaggi

Il Palazzo situato a una delle maggiori altitudini del mondo

Nel cuore di Lhasa, la principale città del Tibet a 3650 metri di altitudine, svetta una delle meraviglie architettoniche dell’Oriente e simbolo del territorio: il Potala, maestoso Palazzo color bianco e ocra che lascia senza parole chiunque lo ammiri per la prima volta.

Le sue dimensioni imponenti, la struttura e l’altezza emanano un’aura quasi magica: nel corso dei secoli, è stato dimora dei Dalai Lama, sede del governo tibetano, un autentico microcosmo che ha sempre vissuto di vita propria.

Oggi i pellegrini posso accedervi il lunedì, il mercoledì e il venerdì attraversando la porta occidentale e percorrendo la strada principale che conduce alla cima della fortezza: al suo interno non è permesso scattare fotografie e ogni sala dispone di telecamere e rilevatori di movimento.

potala lhasa

Porta del Potala

Alla scoperta dei tre piani del Palazzo Rosso del Potala

Il piano terra

Al piano terra, la visita inizia con la Cappella del Nato Santo dove spiccano le statue degli otto Buddha della medicina, dei cinque Dalai Lama e dell’undicesimo, del Buddha Śākyamuni e di Guru Rinpoche, venerato come secondo Buddha.

Proseguendo lungo il corridoio, ecco la sala delle riunioni, la stanza più ampia del Potala: la impreziosiscono capitelli finemente scolpiti, quattro cappelle e il grande trono appartenuto al sesto Dalai Lama.

Nell’ala ovest della sala si trova la cappella delle tombe dei Dalai Lama, tra le principali attrattive del Palazzo: l’ambiente è dominato da uno stupa alto 12,6 metri e ricoperto da 3700 chili d’oro, affiancato da due stupa di dimensioni minori.
Altri otto stupa simboleggiano gli otto accadimenti principali nella vita di Buddha.

È poi il momento di visitare la cappella Rigsum Lhakhang, consacrata agli otto insegnanti indiani cui si deve l’introduzione in Tibet di riti e pratiche tantriche.

Infine, ultima cappella del piano terra è “lamrim“, ovvero sentiero graduale, termine che sta a indicare gli stadi progressivi lungo la via dell’illuminazione.

Il secondo piano

Salendo al secondo piano, si ammirano subito le prime tre sale comunicanti che custodiscono ben tremila statue cinesi.

Un piccolo corridoio porta alla Cappella di meditazione del re Songtsen Gampo e poi alla Mostra di Tesori del Potala, collezione dal grande valore con pezzi unici quali un Buddha in cristallo e un mandala tridimensionale con più di duecentomila perle.

La visita a questo piano si conclude con le tre affascinanti cappelle: la Cappella dei Nove Buddha della Longevità con pregevoli dipinti accanto alle finestre, la Cappella di Sakyamuni con il trono del settimo Dalai Lama e la biblioteca, e la Cappella Kalachakra con mandala di oltre sei metri di diametro e oltre 170 statue.

Il terzo piano

Dopo aver incontrato le tombe dell’ottavo e del nono Dalai Lama, al terzo piano di notevole interesse è la Cappella di Arya Lokeshvara, la più sacra e venerata dell’intero edificio.

Ma non è tutto.

Una galleria si affaccia poi sulla tomba del tredicesimo Dalai Lama e conduce alla Cappella della felicità immortale.

Concludono la visita la Cappella della vittoria sui tre mondi, con biblioteca, e la Cappella dei mandala tridimensionali che ospita incredibili mandala tridimensionali adornati di gemme preziose.

Il Palazzo Bianco, splendide vedute panoramiche

Il Palazzo Bianco è custode degli alloggi più riservati. La prima sala che si incontra dopo aver ammirato un panorama davvero suggestivo sulla città è quella del trono dove i Dalai Lama incontravano gli ospiti ufficiali: qui lo sguardo si posa su alcuni bellissimi dipinti murali.

Ecco poi la sala dei ricevimenti, con una raccolta di statue in bronzo e balcone panoramico, la camera della meditazione, con oggetti rituali dell’ultimo Dalai Lama, e infine la camera da letto del Dalai Lama dove sono raccolti alcuni suoi effetti personali.

Prima o dopo la visita al Potala, è stupendo concedersi una passeggiata rilassante lungo il viale delle ruote di preghiera dove sono numerose le bancarelle che vendono gli oggetti più disparati.

potala

Il maestoso Potala