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I muri dei vicoli di Napoli celebrano l’eternità di Totò

Napoli è una città che incanta, che rapisce il cuore e se ne tiene un pezzo così da costringerti a tornare, e farlo ancora. Perché la città del sole e del mare, della pizza e delle canzoni fa innamorare, e non la fa solo per quelle vedute suggestive e romantiche del golfo dove si staglia imponente il Vesuvio o per lo straordinario Duomo di San Gennaro, neanche per il sontuoso Palazzo Reale e per lo splendido Maschio Angioino, anche se questi da soli basterebbero.

Napoli incanta per la sua anima autentica e sincera, generosa e terribilmente, quella che si può toccare con mano quando si attraversano i vicoli e i vicarielli della città, tra i panni stesi e le case scarupate, tra le leggende, gli ospedali delle bambole e le botteghe artigianali. Quella che è raccontata nei muri degli edifici dei Quartieri Spagnoli, gli stessi in cui vive e rivive ancora oggi l’eterno Totò.

Ed è proprio tra queste vecchie stradine che oggi vi portiamo, tra i murales del capoluogo partenopeo, quelli che sono aumentati a dismisura per celebrare il 55esimo anniversario della scomparsa del principe Antonio De Curtis, in arte Totò, morto il 15 aprile del 1967.

Murales di Totò nei Quartieri spagnoli

Murales di Totò nei Quartieri spagnoli

Totò e gli altri sui muri di Napoli

A 55 anni dalla morte del principe Antonio De Curtis, un titolo questo che gli spetta di diritto per la nobiltà d’animo che ha sempre caratterizzato l’attore partenopeo, il ricordo è sempre più vivido, sempre più emozionante. Ed è celebrato proprio lì, nel quartiere simbolo della città, nel cuore pulsante di Napoli.

Tra i muri dei vicoli del capoluogo campano ci sono i murales che ritraggono Totò nelle vesti dei suoi personaggi iconici, ma non è solo. Insieme a lui anche i grandi colleghi come Nino Taranto e Peppino De Filippo che si mostrano ancora una volta insieme, per far ridere e sognare, per emozionare in quello che è diventato un museo a cielo aperto nella città di Napoli.

Una tappa obbligata questa, da aggiungere nell’itinerario di viaggio alla scoperta della città, delle sue tradizioni e della sua storia, che è raccontata anche attraverso i muri. Gli stessi muri che ora celebrano il grande ed eterno Totò.

Murales di Totò nei Quartieri spagnoli

Murales di Totò nei Quartieri spagnoli

Napoli e Totò: una storia d’amore senza fine

Quella tra la città partenopea e Totò è una storia d’amore destinata a non finire. È stato proprio lui che, con la sua arte, ha raccontato il volto più autentico di Napoli al mondo intero, i suoi difetti e i suoi pregi, i vizi e le virtù, quelli che echeggiano ancora oggi tra i vicoli e i vicarielli. E ora, il capoluogo campano, lo ringrazia così, con quei disegni murali che animano e colorano le strade di un quartiere in continua evoluzione e valorizzazione.

Il legame tra Napoli e Totò è sempre stato vivido nella città che ha dato i natali all’attore e paroliere campano. Lo dimostrano gli omaggi presenti nel Rione Sanità, il luogo in cui Totò è nato e cresciuto, lo stesso in cui si può avvistare la sua casa. Poi c’è il Vico Totò, la stradina di via Portacarrese a Montecalvario che a lui è stata dedicata, e ora ci sono i muri dei Quartieri Spagnoli, che proprio in occasione dell’anniversario dei 55 anni della sua scomparsa, hanno ospitato nuove e inedite opere di street art.

Impossibile non immortalare quelle immagini, impossibile non soddisfare la voglia di farsi un selfie proprio con al Principe de Curtis ritratto nelle sue espressioni più iconiche, quelle che abbiamo visto e rivisto nei film. Ma non ci sono solo le rappresentazioni dei suoi personaggi, ma anche veri e propri omaggi, come quella in cui l’attore compare su una carta da gioco del mazzo napoletano interpretando il simbolo ‘A Mat, il re di denari, che acquisisce nel gioco il valore più alto per far per un giocatore. E cosa meglio di questa carta poteva rappresentare l’eterno Totò?

Murales di Totò nei Quartieri spagnoli

Murales di Totò nei Quartieri spagnoli

 

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Europa mercatini Notizie Viaggi

Se vuoi fare il pieno di like devi assolutamente visitare questi mercati

È un itinerario inedito e sorprendente quello che ci porta da Londra a Barcellona, passando per Rotterdam, Monaco è Madrid. Un viaggio, questo, alla scoperta dell’identità di queste città, delle culture e delle tradizioni, delle usanze di intere popolazioni. Un’esperienza che si snoda tra colori e profumi che inebriano i sensi fino a stordirli proprio lì, tra i mercati alimentari più suggestivi e caratteristici di tutta Europa.

Formaggi, salumi, pesce e carne, prodotti tipici e caratteristici ci consentono di vivere un’avventura senza pari, quella che ci fa toccare con mano l’anima più autentica di una destinazione, la stessa che possiamo conoscere attraverso i produttori locali e delizie enogastronomiche. Ma sono anche tappe anche da immortalare e da condividere, queste, per mostrare la grande bellezza dei luoghi che esploriamo e per fare anche il pieno di like.

A indicarci le tappe fondamentali del nostro prossimo viaggio ci ha pensato Musement, piattaforma di prenotazione di esperienze di viaggio, che ha stilato l’elenco dei mercati alimentari più popolari sul web, quelli più instagrammati e frequentati, attraverso l’analisi degli hashtag di ben 99 mercati d’Europa. Curiosi di scoprire quali sono i più fotogenici?

Un tour tra i food market d’Europa

Colori, profumi, sapori e tantissimi prodotti: ci accolgono così i food market d’Europa, quelli situati nei centri storici della città, quelli che sono il simbolo della vita urbana, quelli brulicanti di storie, di persone e racconti. E se è vero che la scoperta di una destinazione passa anche e soprattutto per le sue tradizioni gastronomiche è vero anche che nessun posto è meglio del mercato per scoprirle e assaporarle tutte.

Se poi, questi luoghi, sanno trasformarsi anche in cimeli estetici per il nostro feed di Instagram, allora, ecco che diventano inevitabilmente tappe obbligate da aggiungere al nostro itinerario di viaggio alla scoperta del continente europeo.

I mercati più instagrammati e instagrammabili d’Europa

Il Borough Market di Londra non ha bisogno di presentazioni perché quel grande edificio in stile vittoriano, situato proprio nel quartiere centrale di Southwark, è una tappa obbligata per i cittadini e per i viaggiatori che giungono nella capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito. E la conferma ci arriva proprio dal fatto che quello di Londra è in cima alla lista dei mercati più instagrammati d’Europa. Formaggi, salumi, carni, vini e tè si snodano su oltre 100 bancarelle messe a disposizione di cittadini e viaggiatori per soddisfare tutti i sensi.

Al secondo posto troviamo anche La Boqueria, il celebre mercato su Las Ramblas a Barcellona, nonché uno dei luoghi più iconici di tutta la città che con i suoi oltre 2000 metri incanta e stupisce la vista, l’olfatto e, naturalmente, anche il palato.

Al terzo posto, ancora sul podio, troviamo il Markthal, il bellissimo e suggestivo mercato coperto di Rotterdam che ospita anche negozi e ristoranti. Seguono il Viktualienmarkt di Monaco di Baviera e Naschmarkt di Vienna, conquistando rispettivamente il quarto e il quinto posto. Più giù troviamo il Torvehallerne di Copenhagen, il mercato di San Miguel a Madrid e Leadenhall Market di Londra. Conquistano il nono e il decimo posto l’Old Spitalfields Market della capitale del Regno Unito e il mercato di Kauppatori di Helsinki.

E l’Italia? I mercati del BelPaese non rientrano nella top ten di quelli più instagrammati, tuttavia quello di Torino Porta Palazzo e il Mercato Centrale di Firenze si sono guadagnati, rispettivamente, la quattordicesima posizione e la diciannovesima.

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Notizie prenotazioni Viaggi

È boom di viaggi, ma anche di caos: cosa succede

Questa primavera la ricorderemo come la stagione della rinascita dei viaggi, dopo oltre due anni di restrizioni e misure imposte per contrastare la pandemia di Covid-19. A confermarlo è il boom di prenotazioni che si è registrato in queste ultime settimane che ha superato le più rosee aspettative degli operatori turistici. Tuttavia, questo graduale ritorno alla normalità ha comportato una serie di disagi forse non previsti, tra cui la cancellazione di voli, ritardi e compagnie impreparate.

Aumenta la voglia di viaggiare, ma anche i disagi

Dal 1° aprile ci siamo lasciati alle spalle l’emergenza sanitaria, e nonostante le incertezze di questo particolare momento storico, la voglia di viaggiare è tornata più forte che mai. Che sia per una vacanza a lungo rimandata a causa della pandemia, o una gita fuori porta, i viaggiatori sono tornati a riempire valigie e prenotare soggiorni nelle destinazioni tanto bramate. Secondo il motore di ricerca francese Jetcost, le ricerche di voli sono aumentate del 150%, mentre quelle degli alberghi sono aumentate del 210% nei primi tre mesi del 2022. L’Italia è stata la destinazione preferita di questa Pasqua – con Roma come città più gettonata – seguita da Spagna e Portogallo.

A sottolineare il boom di prenotazioni sono state anche le compagnie aeree, tra cui le low cost Wizz Air, che ha volato il 16% in più dello stesso periodo del 2019, e Ryanair che ha registrato quasi il 10% di voli in più. Percentuali destinate a salite nei prossimi mesi e in vista dell’estate, considerando anche le tante nuove offerte e rotte messe a disposizione da diversi vettori. Tuttavia, la preoccupazione ora è che gli aeroporti non abbiano il personale sufficiente a gestire questo alto numero di passeggeri.

Stando alle testimonianze di alcuni addetti ai lavori, raccolte dal Corriere della Sera, l’improvvisa impennata delle prenotazioni ha messo in difficoltà il settore, portando alla cancellazione di migliaia di voli nell’ultimo mese e costringendo, in alcuni casi, le compagnie ad alzare i prezzi per scoraggiare le persone a prenotare su alcune rotte, cosa che però non ha fermato i più determinati a farsi le sognate vacanze, pronti a pagare anche dieci volte tanto la tariffa media.

Il problema della carenza di personale

A mettere in difficoltà le compagnie aeree è stato l’aumento dei casi Covid-19 provocato dalla variante Omicron, che ha comportato improvvise carenze di personale. Ne è stato un caso emblematico il Regno Unito, con buona parte del personale impiegato negli aeroporti di Londra costretto a rimanere a casa a causa dell’alto tasso di infezione di assistenti di volo e piloti, che ha portato le compagnie aeree, tra cui easyJet e British Airways, a dover sospendere centinaia di voli nella settimana di Pasqua.

Ciò avveniva proprio quando le compagnie britanniche rimuovevano l’obbligo di mascherina per i passeggeri sui collegamenti interni e su quelli tra Paesi europei dove non c’è più l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione. Al problema dei contagi si aggiunge anche l’insufficienza del personale a fronte della domanda crescente. Una delle conseguenze della pandemia è stata, infatti, la crisi del trasporto aereo che ha portato al licenziamento di migliaia di dipendenti in un periodo in cui il traffico è stato ridotto al minimo per le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.

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Cammini trekking vacanza natura vacanze avventura Viaggi

In cammino seguendo le tracce dei lupi

“Un trekking lungo per conoscere: i luoghi che attraverseremo, gli uomini dei borghi ammirati, il lupo che avremo accanto”. Si presenta così la Via dei Lupi, affascinante cammino di conoscenza di questo splendido animale che porta alla scoperta della natura dell’Appennino centrale e dei tesori che custodisce. Un percorso ricco di suggestioni che si snoda da Tivoli fino a Civitella Alfedena, attraversando quattro aree protette in 14 tappe per una lunghezza complessiva di 210 chilometri.

La finalità di questo magico percorso è quella di promuovere il ritorno allo stato selvatico e naturale di alcune aree, attraverso politiche mirate alla salvaguardia del territorio e alla conservazione del  lupo appenninico, nonché alla promozione della biodiversità e di uno sviluppo locale sostenibile. Vivere, quindi, l’esperienza di un turismo slow, ecologico e consapevole, seguendo le tracce di questi meravigliosi predatori.

Come prepararsi per la nuova Via dei Lupi

Ideata alla fine degli anni Novanta, la Via dei Lupi è promossa da un’organizzazione no-profit sostenuta dalle Aree Protette attraversate, da una Associazione Culturale, una Rete di Imprese Turistiche, un Dipartimento di una Università, una sezione CAI e i Volontari del Servizio Civile Universale che hanno unito le forze per rilanciare, sostenere, occuparsi e promuovere il percorso modificato di recente, così da raggiungere un totale di 14 tappe.

Tra le principali novità c’è l’inserimento del sentiero ad anello all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in 5 tappe. Con questo trekking si esplorano, in diverse giornate, ben 4 Aree Protette Regionali che tutelano il pre-Appennino e l’Appennino Laziale ed Abruzzese, giungendo a uno dei più antichi Parchi nazionali d’Italia.

Cosa serve, dunque, per immergersi in questa avventura? A rispondere sono gli organizzatori che, sul sito, ricordano che oltre a un buona preparazione fisica e mentale e un equipaggiamento idoneo alle escursioni in montagna, è fondamentale avere con sé alcuni strumenti utili. Si tratta di: una cartografia escursionistica dei luoghi attraversati, una bussola, una lampada e/o frontale con batterie di ricambio, un fischietto, un’applicazione con cui poter leggere sui propri smartphone i percorsi georiferiti(scaricabili dal sito), o in alternativa uno strumento di rilevazione satellitare GPS.

Parco Regionale Monti Simbruini

Il suggestivo Parco Regionale Monti Simbruini

Le principali tappe della Via dei Lupi

La lunga avventura sulle tracce dei lupi parte da Tivoli, custode di ville Patrimonio UNESCO. Questa prima tappa, dolce e non molto impegnativa, si sviluppa per buona parte lungo il crinale della Riserva di Monte Catillo, attraversando la singolare Sughereta di Sirividola, e toccando diverse cime.

La seconda tappa attraversa una delle aree più belle e visitate del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili. Qui si può scegliere tra due sentieri: uno impegnativo e piuttosto lungo porta sulla vetta di Monte Gennaro, mentre l’altro, più breve, porta a scoprire i resti della Villa di Orazio, nel borgo di Licenza.

Il cammino prosegue portando alla scoperta di buona parte del versante orientale del Parco dei Monti Lucretili, con l’incantevole Laghetto del Fraturno, e da qui fino a Riofreddo, al confine tra Lazio e Abruzzo. Con la quarta tappa si attraversa su di un fianco il Monte San Fabrizio, per poi ammirare l’estesa Piana dei Cavalieri con i suoi innumerevoli paesi. Alternando radure e faggete, si entra nel territorio del Parco Regionale dei Monti Simbruini per arrivare a Cervara di Roma, il borgo che sembra nato dalla tela di un artista, dove si può visitare l’area faunistica del cervo.

Proseguendo, si passa su un antico tratturu, fino al Piano di Camposecco. Da lì, tra verdi pascoli e un belvedere panoramico, si arriva nella frazione di Livata. Inizia, quindi, la sesta tappa, nell’insieme breve e con un dislivello principalmente in discesa, che lambisce delle aree del Parco dei Monti Simbruini di estrema suggestione, come la Piana di Fondi e le faggete circostanti, e la Piana di Frassigno e i suoi boschi misti di querce, frassini e carpini.

La settima tappa conduce, invece, al borgo di Trevi, con la sua bella Torre Caetani, mentre con l’ottava lasciamo il Lazio per andare ad esplorare le perle naturalistiche i borghi dell’Abruzzo. Questo sentiero è il più lungo e impegnativo dell’intera Via dei Lupi, e permette di entrare e attraversare buona parte della Riserva naturale di Zompo lo Schioppo, che prende il nome dalla cascata naturale più alta dell’Appennino centrale, dopo quella del Rio Verde di Borrello.

La Riserva naturale di Zompo lo Schioppo

Si giunge, quindi, a Civita d’Antino, dove, abbandonato il fondovalle, si possono ammirare gli antichi ruderi di Morino Vecchio. Il percorso conduce nel bosco, attraversando la strada che risale l’ampio versante della catena spartiacque tra la Val Roveto e la Valle di Collelongo e Villavallelonga, nell’area della Marsica, e regalando emozioni a ogni scorcio.

Con la tappa numero 10 si entra, infine, nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove lungo il sentiero si affaccia sui bellissimi Prati d’Angro e sull’ampia conca della Val di Sangro, cuore del Parco, che ospita lil grazioso borgo di Pescasseroli. Circondato da montagne e boschi centenari di faggi, pini, abeti, aceri e querce, il rinomato paese abruzzese sorge in una delle zone montane più suggestive d’Italia, per la selvaggia bellezza paesaggistica e per la straordinaria varietà della flora e della fauna.

Una volta giunti qui, si può scegliere se proseguire per una delle nuove tappe del percorso ad anello proposto per la Via dei Lupi, e quindi concludere il trekking sul ramo orientale, arrivando così al piccolo borgo antico di Civitella Alfedena, un vero e proprio gioiello architettonico arroccato a 1123 metri d’altitudine nel cuore dei Monti Marsicani. Qui, negli anni ’70 del secolo scorso, fu costruita una delle prime Aree Faunistiche che ospitò il lupo.

In alternativa, si può optare per attraversare e conoscere tante altre zone del Parco Nazionale, scegliendo la tappa che conduce al borgo di San Donato Val di Comino, nel versante laziale del Parco, e proseguendo per il ramo sud fino al Santuario di Madonna di Canneto, interamente immerso nel bosco. A questo punto, si può optare per la tappa molto lunga del ramo est, che offre una incredibile varietà di panorami e ambienti naturali, conducendo nella meravigliosa Valle Iannanghera e nella tappa finale di Civitella Alfedena. Oppure, si può raggiungere il borgo dagli altrettanto emozionanti sentieri che si sviluppano dal Rifugio e Passo di Forca Resuni. Insomma, qualunque sia il sentiero che deciderete di percorrere, preparatevi a fare il pieno di emozioni senza fine.

Civitella Alfedena, il borgo dei lupi

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Budapest città Europa Notizie parchi naturali vacanza natura Viaggi

Mongolfiera trasformata in una torre di osservazione: succede a Budapest

C’è qualcosa di diverso a Budapest in questi giorni, un grande e gigantesco pallone colorato che svetta verso il cielo in uno dei parchi urbani più frequentati della romantica città tagliata in due dal Danubio. Si tratta di una novità assoluta per i cittadini e i viaggiatori, una mongolfiera che permetterà a chiunque di ammirare la splendida capitale dell’Ungheria dall’alto.

La nuova attrazione di Budapest

I motivi per organizzare un viaggio a Budapest sono tantissimi, dallo splendido e suggestivo Ponte delle Catene, che unisce la zona collinare di Buda con quella pianeggiante di Pest, alla funivia che porta sulla collina del castello, sui luoghi delle magiche visioni, passando per il Museo storico che racconta e ripercorre tutta la storia della città e per la splendida Piazza della Santa Trinità.

Imponente, regale, straordinaria, Budapest è un gioiello da scoprire e riscoprire in ogni giorno dell’anno e in ogni stagione, ma dal 1 maggio 2022 c’è un altro motivo per raggiungerla e viverla intensamente, ed è una mongolfiera trasformata in una torre di osservazione nel centro cittadino.

Per scoprire questa nuova attrazione dobbiamo recarci all’interno del Városliget, anche conosciuto come City Park, il primo parco pubblico del mondo situato nella XIV circoscrizione. L’area, che si estende per oltre 100 ettari, si trova proprio nel cuore della città, vicino a Hősök tere, una delle più importanti piazze della capitale.

Ed è proprio questo uno dei luoghi più imperdibili della città, quello dove si riuniscono ogni giorno gli abitanti di Budapest, lo stesso che i turisti e i viaggiatori raggiungono per fare dei picnic o delle lunghe passeggiate all’insegna del relax e della spensieratezza. Ed è sempre qui che è stata installata una mongolfiera che offrirà la vista panoramica più suggestiva di sempre su Budapest a un’altezza di 150 metri.

Una mongolfiera panoramica per Budapest

Inaugurata il 1 maggio del 2022, la mongolfiera di Budapest, ribattezzata Ballon Lookout Tower, è ben visibile sul prato del parco urbano Városliget, sulla collina di Mimoza. Il grande pallone resterà lì per offrire un volo panoramico a chiunque desideri vedere la città dall’alto, con l’obiettivo di attirare turisti e viaggiatori a scoprire le meraviglie di Budapest e a vivere esperienze uniche.

La mongolfiera, che occupa un’area del parco di 10000 metri quadrati, svolge il ruolo di una torre panoramica in movimento, una sorta di navetta di andata e ritorno verso il cielo che porta grandi e bambini a un’altezza di 150 metri in pochi minuti. L’aeromobile potrà ospitare fino a un massimo di trenta persone per ogni volo, anche se in realtà non si tratta di un vero e proprio volo dato che il mezzo resterà fissato a terra con delle corde, garantendo così elevati standard di sicurezza.

L’esperienza durerà in tutto dieci minuti: cinque per la salita e altri cinque di sospensione nel cielo, un timing perfetto per ammirare il panorama e scattare le istantanee più belle della città dall’alto.

Le prime fotografie diffuse dell’attrazione fanno già sognare, e se a guardare quella mongolfiera vi pare di averla già vista non vi sbagliate. La società francese che ha realizzato il grande aeromobile si è ispirata ad Aerostato, un dipinto su tela firmato dal pittore Pál Szinyei-Merse.

La nuova torre di osservazione di Budapest è una mongolfiera

La nuova torre di osservazione di Budapest è una mongolfiera

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Alpi città Cuneo Curiosità montagna Notizie Piemonte Viaggi

Il museo diffuso più grande delle Alpi

C’è una zona del nostro Paese che è un pullulare di meraviglie, un susseguirsi di borghi molto interessanti, castelli sontuosi, complessi monumentali importantissimi, musei imperdibili e una natura che toglie il fiato, un patrimonio così vasto e speciale che ha fatto sì che proprio qui prendesse vita il museo diffuso più grande delle Alpi.

Il Museo Diffuso Cuneese

Parliamo della provincia di Cuneo in Piemonte dove è nato, nel 2016, il progetto ‘Museo Diffuso’ da un’idea della Fondazione San Michele di Cuneo e dal Rotary Club di Cuneo, in collaborazione con i Rotary Club di Cuneo Alpi del Mare, Bra, Canale Roero, Mondovì, Barcellonette.

L’obiettivo è chiaramente la promozione turistica di questo particolare territorio, ma mettendo a sistema chiese e monumenti attraverso la realizzazione di un portale web contenente videoguide in tre lingue (italiano, inglese, francese) raggiungibile attraverso l’utilizzo di QR CODE. In poche parole, tramite una semplice applicazione scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet è possibile accedere al portale e usufruire della guida in autonomia direttamente in loco.

Un progetto la cui forza principale è essere modulabile e implementabile nel tempo e nello spazio: l’ingresso di nuovi interlocutori può portare a un ampliamento dell’offerta, mantenendo però sempre una linea uniforme e riconoscibile.

Augusta Bagiennorum cuneese

Augusta Bagiennorum, resti del teatro romani

Provincia di Cuneo, cosa vedere assolutamente

Imperdibile, in questa zona, è certamente l’area archeologica di Augusta Bagiennorum in località Roncaglia a Benevagienna. Un’antica città fondata alla fine del I secolo a.C. e riscoperta a fine Ottocento, per opera di Giuseppe Assandria e Giovanni Vacchetta che, affittando i campi dai contadini, condussero diverse campagne di scavo.

La città romana aveva forma di trapezio ed era cinta su tre lati da un fossato e da una palizzata in legno. Oggi, tra le cose più belle da ammirare ci sono un teatro che all’epoca era in grado di contenere circa 3.000 spettatori e il Museo Archeologico allestito negli spazi dell’elegante Palazzo Lucerna di Rorà, nel centro di Benevagienna.

Un’altra tappa imperdibile è Mondovì Breo con la chiesa dei Santi Pietro e Paolo che si affaccia su una delle piazze più caratteristiche del borgo. Sorge a ridosso del colle, in una posizione rialzata rispetto all’abitato, ed è incassata tra le case che le fanno da corona.

Gli interni, invece, presentano una bella decorazione pittorica e pregevoli esempi di scultura. Particolarmente interessanti sono i busti ritratto del parroco don Giovanni Gazzano e del benefattore don Marco Antonio Bruno situati lungo la navata centrale.

Mondovì cuneese

La città di Mondovì

Bellissimo anche il Complesso monumentale di San Francesco a Cuneo, ossia l’edificio medievale più importante della città. Basti pensare che si trova in un quartiere che era uno dei più antichi della città e ospitava una chiesa dedicata al Santo di Assisi già alla fine del Duecento.

A Fossano, invece, già all’inizio del XIV secolo esisteva una Confraternita del Cristo Crocefisso che distribuiva elemosine e accoglieva bisognosi e pellegrini forestieri. Qui, tra il 1730 e il 1739, venne edificata una chiesa con una facciata dalle forme mosse e che, all’interno, presenta decorazioni che furono affidate ai fratelli Pietro Antonio e Giovanni Pietro Pozzo per le finte architetture, Michele Antonio Milocco per gli affreschi, Cipriano Beltramelli e Bernardino Barelli per gli stucchi.

A Montà d’Alba da non perdere è il Santuario dei Piloni che si compone di diversi nuclei appartenenti a epoche differenti. Nonostante uno stato di profondo abbandono che ha caratterizzato tutto il complesso fino agli anni Ottanta, oggi la struttura è stata completamente recuperata e restaurata, a tal punto da diventare uno dei siti più frequentati del Roero.

Tracce di Medioevo a Manta con Santa Maria del Castello, di cui non si conosce la data di edificazione, ma che si ritiene sia stato costruita tra 1416 e 1426. All’epoca la chiesa era ad aula unica, ma nel tempo venne più volte rimaneggiata: la copertura lignea fu sostituita da una volta a botte e furono aperte cappelle laterali, come quella dedicata alla Madonna del Rosario che fu poi demolita nel 1958, ma della quale ancora si vede l’arco di ingresso.

Manta piemoente

Veduta del Castello di Manta

Non possono mancare di certo i paesaggi come quello di Castelmagno dove sorge un santuario che risulta essere frequentato già dal periodo romano. La Valle Grana, infatti, era certamente nota ai Romani come un’importante crocevia grazie alla possibilità di passare alla Valle Stura e alla Valle Maira attraverso il passo di Valcavera e il colle del Mulo.

Infine a Cussanio il Santuario della Madonna della Provvidenza che si raggiunge percorrendo uno scenografico viale a doppia fila di carpini, da cui si gode un’ottima visuale sul complesso.

Tutte le novità di quest’anno

Quest’anno al Museo Diffuso Cuneese si sono aggiunte meraviglie come il Complesso Museale di San Francesco in Cuneo, di cui vi abbiamo parlato sopra;  il Museo Casa Galimberti di Cuneo, che si distingue per essere un luogo unico per leggere la storia non solo della città, ma dell’intera Nazione; Via Roma e Piazza Galimberti sempre in Cuneo città che sono, rispettivamente, il cuore pulsante del capoluogo piemontese e la piazza più amata dai cuneesi;  l’Area Archeologica e il Museo della Necropoli di Valdieri, dove si sviluppano particolari insediamenti di carattere naturalistico, come testimoniano la presenza della Riserva del Ginepro Fenicio e del Sentiero delle Farfalle; l’Area Archeologica e il Museo Archeologico di Bene Vagienna, di cui vi abbiamo parlato sopra, e il Museo degli Usi e della Gente di Montagna di Serra di Pamparato, che sorge all’interno di un palazzo storico risalente al XVIII secolo.

Nel corso della primavera verrà ultimato anche l’ultimo contenuto video dedicato al Forte di Vinadio e alle fortificazioni della Valle Stura. Il sito, quindi, si arricchisce di una nuova sezione dedicata in modo specifico all’archeologia. Ad oggi sono oltre 30 le videoguide realizzate, per un totale di 38 località coinvolte e 513 contributi video dedicati. Infine, per il 2022 il Rotary Club Cuneo si occuperà di coinvolgere nel progetto alcuni siti di Villar San Costanzo quali la Parrocchiale di San Pietro in Vincoli, la Riserva Naturale dei Ciciu e l’Abbazia di San Costanzo al Monte, mentre l’ATL si focalizzerà sulle città di Cuneo, Fossano, Borgo San Dalmazzo e Mondovì.

Un vero e proprio Museo Diffuso da non perdere e che si trova nel cuore delle nostre Alpi.

Castelmagno cuneese

Il santuario di Castelmagno

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In viaggio sulle Dolomiti Paganella con i trattamenti benessere ispirati alla montagna

Un viaggio in montagna all’insegna del relax, per rigenerare corpo e mente. Accade sull’Altopiano della Paganella dove centri benessere come l’AcquaIn Spa & Wellness, ad Andalo, e Dolomia Wellness, sulle rive del Lago di Molveno, regalano momenti unici grazie a pisine, bagni turchi, saune, bio-saune e trattamenti personalizzati.

Per chi sogna di visitare quest’angolo di Trentino e sogna di rigenerarsi, Dolomiti Paganella ha selezionato 5 trattamenti benessere ispirati alla montagna da provare subito!

Sauna alle erbe, profumo di montagna e benessere

Le erbe alpine tipiche del Trentino sono le protagoniste della sauna alle erbe. Un trattameto che regala una intensa sensazione di benessere grazie a calore, vapore e al potere delle erbe alpine. Nella sauna la temperatura arriva a 50°C, mentre l’umidità raggiunge il 40%. Il risultato è un bioclima rilassante, ottimo per stimolare la circolazione e purificare l’organismo.

Climasauna al fieno, relax a 50°C

Nella climasauna umidità e calore sono maggiori, mentre il profumo del fieno essiccato ci trasporta nei prati del Trentino. Il corpo e la mente si rilassano grazie a una temperatura di 50°C e all’umidità dell’ambiente, che arriva al 50%. La permanenza consigliata è di 10/20 minuti.

Benessere dolomiti

Massaggio alpino, armonia alpina per corpo e mente

50 o 75 minuti di puro relax: il massaggio alpino distende tutto il corpo sfruttando i benefici delle erbe alpine racchiuse nelle “Cotton Swabs” e massaggiate insieme agli oli caldi. L’atmosfera diventa così magica, con i profumi del territorio che invadono l’aria in una speciale “armonia alpina”.

Trattamento Detox alla schiena con miele di castagno

Realizzato dagli operatori olistici di Brentanima, il Trattamento Detox Profondo Schiena, aiuta a eliminare le tossine fisiche, emotive e mentali. Si parte con uno scrub preparato con succo di limone, zucchero di canna e miele di castagno. Per passare poi a una spugnatura con decotto alle erbe e al riallineamento della colonna vertebrale con il metodo Breuss. Tutto si conclude con una pioggia profumata e rinfrescante a base di acqua aromatica alla menta.

Massaggio vitale al pino cembro, il potere dell’aromaterapia

Le Alpi e l’aromaterapia si uniscono grazie a un massaggio vitale al pino cembro. Dura 40 minuti e utilizza estratti di pino cembro, rosmarino e arnica montana. Piante benefiche per articolazioni e muscoli. L’esperienza è resa ancora più intensa dai bastoncini di pino cembro riscaldati e passati lungo il corpo con movimenti ritmici. Il modo perfetto per sciogliere le tensioni muscolari.

Contenuto offerto da Dolomiti Paganella.

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Gli iris sono in fiore: apre il giardino delle meraviglie sul balcone di Firenze

Tre petali interni eretti e tre petali esterni che ricadono fioriscono ininterrottamente, sono gli iris che inebriano i sensi, che colorano prati e giardini, che creano meraviglie visive tutte da osservare dalla primavera fino all’estate. Sono i fiori che danno spettacolo all’interno di quel giardino situato sulla terrazza panoramica e suggestiva di Firenze, lì dove inizia la magia.

Giardino dell’Iris al Piazzale Michelangelo

Ci troviamo nel capoluogo della Toscana, nella culla del rinascimento italiano, in uno dei punti più panoramici della città: un balcone che si affaccia su Firenze e che ogni giorno è frequentato da cittadini, turisti e vacanzieri che giungono nel piazzale per ammirare lo straordinario paesaggio della città e dell’Arno dall’alto.

Ed è proprio qui, in uno dei luoghi più iconici di Firenze, che si snoda un giardino delle meraviglie aperto al pubblico solo per poche settimane, ma quelle bastano per ammirare la grande bellezza messa in scena dagli iris in fiore.

Sono più di 3000 le specie floristiche che invadono il terreno, esemplari rari, preziosi e più comuni che provengono da ogni parte del mondo. Splendono come non mai mostrando i loro colori più belli e lo fanno anche perché sono protagonisti del Concorso Internazionale dell’Iris che si tiene dal 9 al 14 maggio.

Giardino dell'Iris, Firenze

Giardino dell’Iris, Firenze

Un giardino delle meraviglie a Firenze

Situato tra l’angolo di Viale dei Colli e Piazzale Michelangelo, il Giardino dell’Iris si estende su una superficie di oltre due ettari configurandosi come l’unico giardino botanico dedicato a questo fiore in Europa.

Suddiviso in piccoli viali selciati, piazzole e scalinate, il parco è circondato da grandi uliveti che svettano verso il cielo, ma sono le piante di iris a occupare e invadere il giardino, a colorarlo di meraviglia quando la fioritura ha inizio.

Grazie alle sue varietà provenienti da ogni parte del mondo, e alla cornice romantica e suggestiva che fa da sfondo al questo tripudio di colori, il Giardino dell’Iris è diventato uno dei luoghi più popolari di Firenze, un luogo magico da scoprire ed esplorare a primavera inoltrata.

Per scoprire le sue origini dobbiamo fare un salto temporale alle metà degli anni ’50 quando le Signore Flaminia Specht e Nita Stross Radicati della Società Amici dei Fiori istituirono il Concorso Internazionale annuale per le migliori varietà di Iris. Per quell’occasione si pensò di creare un’area esclusivamente dedicato all’esposizione di questo fiore.

Il Giardino, realizzato nel Piazzale di Michelangelo su progetto dell’architetto Zetti, fu inaugurato nel mese di maggio del 1957. Con il tempo si è arricchito di specie provenienti da ogni parte del mondo, diventando un unicum in tutta Europa.

Giardino dell'Iris, Firenze

Giardino dell’Iris, Firenze

L’appuntamento imperdibile

Come abbiamo anticipato, il giardino delle meraviglie che si affaccia su Firenze, è aperto solo poche settimane all’anno, che coincidono con la fioritura degli iris. L’appuntamento per ammirare questa esplosione di colori, profumi e meraviglia, è a Firenze, dal 25 aprile al 20 maggio 2022.

Saranno oltre 3000 le varietà di ibris provenienti da tutto il mondo che si potranno osservare ogni giorno, dalle 10.00 alle 18.00. L’ingresso al Giardino dell’Iris è gratuito.

Giardino dell'Iris, Firenze

Giardino dell’Iris, Firenze

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Se compri un volo l’altro è a metà prezzo: l’offerta

È tempo di pensare alle vacanze estive. O meglio, c’è chi si è già organizzato e chi, invece, ancora non sa cosa fare esattamente. Ma niente paura, la compagnia aerea low cost Ryanair ha appena lanciato un’offerta non solo per te, ma anche per chi vuole viaggiare in tua compagnia.

L’offerta Ryanair valida solo 24 ore

La promozione è valida fino alle 23.59 di oggi 27 aprile 2022 e prevede la possibilità di comprare un secondo titolo di viaggio a metà prezzo. In poche parole, se acquisti un volo Ryanair il secondo biglietto lo paghi con il 50% di sconto.

Attenzione, però, questa offerta è valida solo per le partenze che vanno dall’1 maggio a 31 dello stesso mese, giusto in tempo per raggiungere una bellissima meta in cui è già estate. La cosa importante per ottenere un secondo biglietto è acquistare un volo con tariffa Value, ossia la tipologia base a cui corrisponde il prezzo più basso e che comprende: tasse aeroportuali, oneri e bagaglio a mano Ryanair inteso come borsa piccola.

La prenotazione deve essere effettuata per più di 1 passeggero e l’offerta è soggetta a disponibilità. Inoltre, non è cumulabile con altre offerte speciali, sconti o promozioni. Eventuali modifiche effettuate facenti parte della promozione “Acquista un volo, ne avrai un altro a metà prezzo” saranno soggette alla tariffa standard di modifica del volo descritta nella Tabella delle Tariffe di Ryanair. Ma dove andare grazie a questa offerta?

Dove viaggiare con “Acquista un volo, ne avrai un altro a metà prezzo”

A partire da soli 16,99 euro potresti raggiungere Corfù, meravigliosa isola della Grecia famosa in tutto il mondo per il suo mare incredibilmente cristallino e per le sue spiagge a dir poco paradisiache. Ma non solo. Quest’isola è anche un misto di cultura, vita notturna, atmosfera coloniale e natura che mozza il fiato.

Le regole di viaggio per la Grecia, inoltre, sono state nettamente semplificate. Per cui questo è proprio il momento adatto per prenotare un viaggio per due persone verso Corfù, che durante il mese di maggio regala temperature quasi completamente estive.

Con soli 19,10 euro potresti raggiungere anche Malta, incredibile arcipelago situato in mezzo al Mediterraneo e anche una delle mete predilette per chi vuole imparare l’inglese. Qui il mare cristallino e il sole sono quasi perenni, e tutto si lascia apprezzare grazie al connubio tra natura e arte, tra la possibilità di fare un tuffo nella Bluee Lagoon e dopo pochi minuti visitare siti Unesco e altre meraviglie storico-culturali.

Insomma, una destinazione che ha molto da dire e che a maggio regala condizioni meteo decisamente piacevoli.

Infine, vi consigliamo di approfittare di questa offerta che mette a disposizione un secondo biglietto al 50% del prezzo per raggiungere Palma di Maiorca. Con voli a partire da soli 18,74 potrete scoprire questa bellissima isola spagnola che si distingue per essere il vero e proprio paradiso delle Baleari. Tante le spiagge in cui rilassarsi e assaporare la varietà dei colori, dal bianco della sabbia al turchese del mare, come le avventura che si possono provare nel suo entroterra entrando in contatto con il verde delle montagne e i mille colori dei fiori che sbocciano.

Insomma, non resta che approfittare di questa promozione lanciata dalla compagnia aerea a basso costo irlandese per correre a scoprire una delle meraviglie del nostro continente.

corfù voli offerta

Capo Drastis, nell’isola di Corfù

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Il Paese del sorriso alleggerisce le regole di viaggio: cosa sapere

Lo chiamano il Paese del sorriso per via dell’allegria e della gentilezza dei suoi abitanti. Da queste parti le diverse località affascinanti per cultura e l’incredibile natura incontaminata, sono la casa di una popolazione vivace, tollerante e pacifica. Elementi che la rendono una meta di grande attrazione per ogni visitatore curioso, e che adesso ha anche alleggerito le regole di viaggio per tutti i turisti internazionali in arrivo.

Viaggio in Thailandia, le regole da seguire

Il Paese in questione è la Thailandia, vera e propria perla del sud-est asiatico conosciuta principalmente per le paradisiache spiagge tropicali, gli sfarzosi palazzi reali, le rovine antiche e i templi magistralmente decorati che contengono straordinarie rappresentazioni del Buddha.

Ma la buona notizia è che, dopo mesi di norme ben più rigide, dall’1 maggio i turisti stranieri vaccinati contro il virus Covid-19 possono entrare in Thailandia senza bisogno di sottoporsi a tamponi, prima della partenza o una volta atterrati.

A dichiararlo è stato il primo ministro Prayuth Chan-ocha, affermando che: “Molti Paesi stanno allentando in modo significativo le restrizioni ai viaggiatori e il nostro Paese dipende in modo considerevole dal turismo per sostenere l’economia“.

È bene sapere, però, che nonostante l’abolizione della politica del tampone obbligatorio, i viaggiatori  vaccinati che intendono entrare in Thailandia devono comunque richiedere il Thailand Pass sull’apposito sito che trovate qui, e avere un’assicurazione sanitaria con una copertura di almeno 10mila dollari.

Bangkok thailandia

Lo Skyline di Bangkok

Nuove regole di viaggio anche per chi non è vaccinato

Anche chi non si è sottoposto alla vaccinazione contro il Covid-19, a partire dal giorno 1 maggio può entrare in Thailandia seguendo regole più semplici, ma comunque più complicate di chi è vaccinato.

Nel dettaglio: queste persone non sono più tenute a mostrare la prova di un test RT-PCR negativo prima dell’arrivo, né a sottoporsi al test una volta giunti in Thailandia.

Devono, però, registrarsi sul sito che vi abbiamo mostrato sopra per ottenere il Thailand Pass esibendo, allo stesso tempo, una prenotazione alberghiera di 5 giorni e una polizza assicurativa con copertura non inferiore a USD 10.000 (ridotta da USD 20.000), circa 9.250,00 euro.

Una volta arrivati nel Paese del sorriso, inoltre, devono sottoporsi a una quarantena di 5 giorni ed eseguire un test RT-PCR al quinto giorno dal loro arrivo.

Viene fatta un’eccezione per i viaggiatori non vaccinati in grado di caricare tramite il sistema Thailand Pass la prova di un test RT-PCR negativo effettuato entro 72 ore dal viaggio. Loro, come i turisti completamente vaccinati, potranno spostarsi in totale libertà sull’intero territorio.

In sostanza, quindi, caricando il risultato negativo di un tampone molecolare effettuato entro le 72 ore dal viaggio, anche i non vaccinati possono entrare in Thailandia senza particolari limitazioni.

Palazzo Reale Bangkok thailandia

Il maestoso Palazzo Reale di Bangkok

Cosa visitare in Thailandia

Le cose da fare e da visitare in Thailandia sono davvero tantissime. Noi ne abbiamo selezionate alcune a partire dalla Capitale: Bangkok, una città in cui si viene immediatamente travolti dai rumori, dagli odori tipici, dagli ingorghi inestricabili e dai fiumi di folla. Un luogo in cui ammirare maestosi palazzi come quello Reale che si distingue per essere un sito emblematico dove scoprire il tempio del Buddha di Smeraldo, un museo e una serie di padiglioni altamente scenografici.

Oppure il Monte d’Oro, un tempio costruito su una collina che offre una vista panoramica su tutta la città.

Irresistibile è il Nord della Thailandia, la regione più autentica di tutto il Paese. Qui ci si può ritrovare in mezzo alla giungla, conoscere una cultura antica ma ancora visibile e attuale, fare trekking in valle incontaminate ed entrare in contatto con le famose hills tribes.

Non solo, qua ci si può prendere cura anche degli elefanti, (simbolo nazionale thailandese), farci il bagno e nutrirli. Il tutto facendo una visita in uno dei tanti santuari della zona.

santuari elefanti thailandia

Nutrire gli elefanti in Thailandia

Straordinaria è Ayutthaya, l’antica capitale del Paese che oggi è un sito archeologico patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Basti pensare che qui sono conservati 67 templi risalenti al 1300 compreso il Wat Mahathat, uno dei templi più importanti del Regno.

Particolarmente famoso il volto in pietra del Buddha posto tra le radici di un albero all’interno del tempio, un colpo d’occhio incredibile.

Ritornando al Nord, da non perdere è la città di Chiang Mai il cui centro storico è un vero e proprio pullulare di templi. Tra tutti vi consigliamo il famoso Wat Phra Singh, ossia “Il Tempio del Buddha Leone”, e il Wat Chiang Man, il più antico della città.

tempio del leone thailandia

Il Wat Phra Singh

La Thailandia è anche il Paese perfetto per chi vuole concedersi un po’ di relax grazie ai trattamenti termali. Di tutte le zone vi consigliamo la provincia di Mae Hong Son che  pullula di cascate, foreste e sorgenti termali dove esperte signore hanno imparato l’arte del massaggio tradizionale.

L’ambientazione è davvero irresistibile: da alte montagne (che raggiungono anche i 2000 metri) si passa a vallate ricche di fitta vegetazione che fanno credere di essere atterrati in un vero Paradiso Terrestre. Meta particolarmente indicata anche per chi ama fare trekking.

Infine, durante un viaggio in Thailandia non può di certo mancare il mare e, in questo caso, è davvero difficile scegliere dove andare. Noi riteniamo che siano imperdibili le isole di Koh Phi Phi, nel Mare delle Andamane, tra Phuket e Koh Lanta.

Queste isole sono diventate famose grazie al film “The Beach”, con Leonardo DiCaprio. Ma, a causa del turismo di massa, la Spiaggia di Maya Bay a Koh Phi Phi Leh è stata persino chiusa per anni, ma fortunatamente riaperta a inizio 2022.

Presenti anche altre straordinarie spiagge come la Long Beach, con 600 metri di spiaggia bianca, bagnata da un mare turchese e la Monkey Beach, la casa di centinaia di scimmie, assolutamente non timide, che sono in attesa dell’arrivo di turisti che gli diano delle apprezzate banane.

Mae Hong Son thailandia

Un angolo della provincia di Mae Hong Son

Cosa fare al rientro in Italia

Secondo la normativa attuale è possibile viaggiare in Thailandia per turismo partendo dall’Italia. Tuttavia, ci sono delle regole da seguire in base alla presenza della vaccinazione o meno. Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visionare questo nostro approfondimento anche se, è bene sapere, le attuali regole sono in vigore fino al 30 aprile 2022, ma con possibilità di proroga.

Koh Phi Phi thailandia

Veduta aerea di Koh Phi Phi