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Valogno: il borgo dipinto che sembra uscito da un libro di fiabe

Esistono luoghi di una bellezza così indescrivibile che fatichiamo a credere che siano reali perché somigliano a quelli che fanno parte del nostro immaginario infantile. Borghi, città e territori che sembrano essere usciti da un libro di fiabe ma che in realtà sono a noi vicini, in attesa di essere esplorati.

Come il borgo di Valogno, una piccola frazione di Sessa Aurunca in provincia di Caserta che incanta al primo sguardo. Perché lì, sulle pareti delle case e degli edifici che si affacciano tra le strade e i vicoli del territorio, le opere d’arte dipinte sui muri fanno da sfondo a un itinerario pieno di fascino e suggestione.

Valogno è un borgo dipinto, una piccola galleria d’arte en plein air dove la fantasia e l’immaginazione diventano reali attraverso forme, colori e immagini che accompagnano il visitatore in un tour favolistico che fa sognare.

Valogno

Valogno

Valogno: come in un libro di favole

Come le pagine di un libro di fiabe da sfogliare, così è Valogno. Il piccolo borgo del parco regionale Roccamonfina-Foce del Garigliano, incastonato tra montagne e tufo vulcanico, è diventato il paese delle meraviglie. Lo ha fatto per colorare di gioia l’anima e lo sguardo delle persone, di chi qui vive e chi torna, di qui chi arriva e non vorrebbe mai andare a via.

A Valogno non ci sono supermercati, non ci sono i locali e neanche i pub. Ci sono tre chiese dove gli abitanti si recano ogni domenica per ascoltare la messa, e per fermarsi nel piazzale antistante per chiacchierare. Sono poche le persone che qui sono rimaste, meno di cento, tutti gli altri sono andati nelle grandi città a cercare fortuna.

Ma chi ha scelto di restare ha costruito da solo una nuova fortuna, cambiando quel destino che accomunava questo borgo a tutti quelli dimenticati nel nostro Paese. Una fortuna fatta di speranza e di bellezza, fatta di storie che ora sono narrate su quei muri segnati dal tempo, dalle esperienze e dagli abbandoni.

Così, attraverso l’arte, quel piccolo territorio arroccato a 400 metri sul livello del mare è rinato, trasformandosi in un borgo delle meraviglie dove le favole prendono vita.

Valogno

Valogno

La rinascita di un borgo mai dimenticato

Il destinato di Valogno, però, non era quello di essere dimenticato. Lo ha dimostrato Giovanni Casale che, lasciata la grande e caotica capitale italiana, si è trasferito proprio qui, alla ricerca di un nuovo inizio. Ed è stato proprio nel borgo che ha dato vita, nel 2008, all’Associazione culturale il Risveglio insieme alla sua famiglia. È nato così un vero e proprio laboratorio d’arte che ha richiamato all’attenzione tutti gli artisti del territorio italiano.

Insieme hanno innescato la rigenerazione urbana del piccolo borgo che per anni ha subìto un forte spopolamento, attraverso la street art, coinvolgendo anche chi è rimasto, nonostante tutto, sul territorio. Da qui è iniziata quella che possiamo definire la rinascita del borgo che ha, inevitabilmente, attirato giornalisti, fotografi e viaggiatori provenienti da tutto il mondo e che oggi conta circa 100 installazioni artistiche tra murales e ceramiche.

Aldilà della bellezza delle opere d’arte, quello che incanta di Valogno è il desiderio di raccontare storie e di lasciarle impresse sui muri come un dialogo eterno tra passato, presente e futuro.

Valogno

Giovanni Casale, Valogno

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Il last minute non è più low cost: cosa succede

Abbiamo sempre considerato il last minute una vera e propria strategia vincente, per riuscire a prenotare vacanze low cost in posti bellissimi – e solitamente al di fuori della portata delle nostre tasche. Ma la pandemia ci ha messo lo zampino, e oggi questo trucchetto non è più efficace. Anzi, i prezzi delle prenotazioni dell’ultimo momento hanno subito un’impennata notevole. E un nuovo studio spiega il perché.

Covid, così ha cambiato le nostre abitudini

Negli ultimi due anni, le abitudini di viaggio degli italiani sono nettamente cambiate. Tra chiusure dei confini, restrizioni negli spostamenti (anche sul nostro stesso territorio) e un pizzico di paura, molti hanno rinunciato alle vacanze e tanti altri hanno preferito qualcosa di più alla mano, optando magari per un weekend fuori porta o una gita nella natura – dove è possibile rispettare al meglio il distanziamento sociale. Ma negli ultimi mesi, finalmente, il settore turistico ha cominciato a vedere la luce in fondo al tunnel.

Il Covid ha allentato la sua morsa e molti Paesi stanno pian piano riaprendo le frontiere ai visitatori. Anche per gli italiani è tornato il momento di riprendere a viaggiare. Certo, sono ancora tante le famiglie che puntano a spendere il meno possibile, perché la crisi dovuta all’emergenza sanitaria ha colpito duramente tutti noi. E il last minute è sempre stata la scelta d’eccellenza per organizzare una vacanza low cost. Purtroppo, secondo un nuovo studio non è più così. A svelarlo è il rapporto Due anni di pandemia: il bilancio del settore alberghiero italiano, redatto dall’agenzia AlbergatorePro.

Last minute, perché non è più conveniente

Il report tiene conto dei dati ricavati durante il biennio 2020-2021, provenienti da fonti come l’Istat e la Federalberghi. Ne è emerso un aumento delle prenotazioni dell’ultimo momento, che – come abbiamo visto – si spiega bene con l’esigenza di trovare prezzi migliori per le proprie vacanze. La “booking window”, ovvero il periodo di tempo che intercorre tra la data di prenotazione e quella di check-in, è passata dai 54 giorni del 2019 ai 37 giorni dello scorso anno. Addirittura, nelle città d’arte del nostro Paese questo tipo di prenotazioni rappresenta il 30% del totale.

E per far fronte a questo repentino cambiamento, gli albergatori hanno dovuto apportare qualche modifica alle loro tariffe. Il rincaro è dunque giustificato dalla difficoltà che le strutture stanno fronteggiando per organizzare soggiorni con un anticipo sempre più breve. Senza contare un inevitabile calo della qualità dei servizi, con cui i vacanzieri sembrano dover avere a che fare. Il risultato è interessante (e un po’ preoccupante, per chi era abituato al last minute): l’incremento del prezzo della stessa camera in un dato giorno è in media del 28%.

Gli altri trend di viaggio

Oltre all’aumento dei costi per il last minute, ci sono altre tendenze curiose per quanto riguarda il mondo dei viaggi. Il rapporto ha infatti individuato un incremento delle prenotazioni dirette in struttura, a scapito dei portali di prenotazione (le Online Travel Agencies, alias OTA). Gli italiani preferiscono telefonare in albergo e fissare il proprio soggiorno in almeno il 36% dei casi. Ciò potrebbe avere innegabili vantaggi su entrambi i fronti: gli albergatori risparmiano sui costi di commissione – che possono oscillare tra il 15% e il 20% -, mentre i clienti possono ottenere uno sconto o alcuni servizi aggiuntivi gratuiti.

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Rurutu: l’isola emersa dalle acque è un sogno da vivere

Il mondo che abitiamo non smette mai di sorprenderci perché è ricco di meraviglie ancora da esplorare che sono in grado di farci vivere esperienze straordinarie e indelebili. È questo il motivo che ci spinge a metterci in viaggio ogni giorno, per visitare quei paradisi terrestri che hanno rubato forme, sembianze e colori all’Eden. Come l’isola di Rurutu, una delle più remote e incantevoli dell’arcipelago delle Australi.

Lontano da Tahiti, e dai sentieri più battuti dal turismo di massa, questa isola caratterizzata da paesaggi vulcanici, vegetazione lussureggiante e barriere coralline, appare agli occhi dei viaggiatori come una visione eterea e incantata.

Una vera e propria destinazione della felicità per fare il pieno di bellezza, per ammirare la natura selvaggia e autentica e osservare i movimenti spontanei delle creature che la popolano. Benvenuti sull’isola delle meraviglie, benvenuti a Rurutu.

Rurutu

Rurutu

L’isola delle meraviglie emerse dall’oceano

Situata nel cuore dell’Oceano Pacifico, l’isola dell’arcipelago delle Australi, è un vero e proprio sogno a occhi aperti, il luogo che ci meritiamo di vivere almeno una volta nella vita. Remota e incantevole, l’isola racconta le sue straordinarie origini attraverso il suo nome.

Rurutu, infatti, vuol dire scoglio che emerge in polinesiano e fa riferimento al fatto che l’isola è nata grazie a fenomeni vulcanici che oggi caratterizzano in maniera univoca l’intero territorio. Intorno a questo lembo di terra, trattato come un tesoro da proteggere, meravigliose scogliere coralline si snodano tutto intorno.

Appare così un paesaggio che lascia senza fiato, caratterizzato da rocce basaltiche, montagne insolite e stalattiti e stalagmiti intorno che estendono sulla barriera corallina.

Sono circa duemila gli abitanti di questa isola remota e pochi i turisti che durante l’anno si spingono fin qui. Questo ha permesso a Rurutu di mantenere intatto il suo paesaggio incontaminato e lussureggiante impregnato di natura, storia, cultura e tradizione.

Nella fitta vegetazione che caratterizza l’isola, infatti, sono presenti diversi resti archeologici che raccontano le sue origini. Proprio lì dove si nascondono alcune delle leggende più suggestive del territorio che sono conservate e tramandate dagli abitanti del luogo.

stalattite della caverna e stalagmite Rurutu

Stalattite e stalagmiti in una caverna a Rurutu

Rurutu: cosa fare e cosa vedere sull’isola

Non ci sono locali notturni, non c’è traffico e neanche grandi vie dello shopping, ma ci sono le tradizioni, antiche e mai dimenticate, preservate dagli abitanti dell’isola. Come quella relativa all’artigianato che diventa il mezzo per creare vere e proprie opere d’arte come i pē’ue e i tīfaifai, rispettivamente tappeti e coperte dai filari intrecciati e dai colori brillanti presi in prestito dalla natura.

Non mancano ovviamente le spiagge bianche e deserte bagnate da acque cristalline, valle lussureggianti e campi coltivati che si estendono fino all’orizzonte, e lì si perdono.

Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, inoltre, nuovi e speciali abitanti giungono su quest’isola regalando ai viaggiatori emozioni uniche. Si tratta delle megattere, balene costiere, che arrivano fin qui per accoppiarsi e partorire tra le acque limpide e incontaminate del luogo. Un evento imperdibile per tutti gli amanti della natura e per gli appassionati di snorkeling che possono nuotare insieme ai giganti dell’oceano.

Balene a Rurutu

Balene a Rurutu

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Case della Memoria, le abitazioni dei personaggi illustri aprono i battenti

Sono molte, ben sparse su tutto il territorio italiano: stiamo parlando delle dimore in cui vissero alcuni personaggi illustri, che hanno fatto la storia artistica e culturale del nostro Paese. Abitazioni che ancora oggi conservano il loro importante lascito, e che finalmente possiamo ammirare da vicino, grazie ad un appuntamento davvero speciale. Ecco le più suggestive case museo da visitare in occasione della prima edizione delle Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri.

Case della Memoria, l’appuntamento imperdibile

L’Associazione Nazionale Case della Memoria, che custodisce l’immenso patrimonio architettonico appartenuto ad alcuni celebri nomi della storia italiana, ha dato il via al suo primo appuntamento con un evento di portata nazionale. Si tratta delle Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri, un due giorni dedicato alle dimore in cui hanno sede alcune delle più importanti testimonianze tramandate da persone che hanno avuto un ruolo di rilievo in ambito artistico e culturale in Italia – e anche nel mondo.

Sabato 2 e domenica 3 aprile 2022 sarà dunque possibile visitare le 90 case museo (che si trovano in 13 regioni italiane) protette dall’associazione, una vera e propria vetrina sul passato. L’obiettivo è quello di valorizzare l’incredibile patrimonio lasciatoci dai volti più famosi del nostro Paese, esplorando non solo le loro opere più celebri, ma anche l’importante legame che hanno avuto con il territorio, carpendone così le radici più profonde e i luoghi che hanno offerto loro grande ispirazione nel corso della carriera.

Le case museo più belle da visitare

Sono davvero tantissime le dimore illustri che aprono i battenti per questo evento così speciale: da Nord a Sud, ci sono decine di luoghi proprio da non perdere. La Lombardia apre questa edizione con due splendide case museo, la Fondazione Vittorio Mazzucconi a Milano e la suggestiva Villa Bernasconi affacciata sulle sponde del lago di Como, nell’incantevole borgo di Cernobbio. Quest’ultima, bellissima architettura in stile Liberty, accoglie una delle più importanti testimonianze della storia della tessitura in Italia.

Il Piemonte, invece, accoglie i visitatori in ben cinque dimore storiche. Il Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, ha da alcuni anni intrapreso un percorso di valorizzazione dell’immenso parco che lo circonda, dove trovano spazio alcune delle più antiche specie vegetali presenti sul nostro territorio. Mentre il Museo Casa Don Bosco di Torino è l’occasione ideale per scoprire la vita e il lascito di un uomo che tanto ha dato al nostro Paese. Infine, a Saluzzo prende il via un vero e proprio itinerario alla scoperta delle sue case museo, con tre tappe bellissime: Casa Cavassa, Casa Silvio Pellico e Villa Belvedere-Radicati.

In Basilicata, e più precisamente ad Aliano, è possibile visitare Casa Carlo Levi, dove il celebre scrittore trascorse gran parte del suo periodo in esilio, e dove ambientò il suo più famoso romanzo, Cristo si è fermato a Eboli. Mentre in Emilia Romagna vi sono ben 17 dimore che aprono i battenti ai turisti. Tra le più importanti, c’è sicuramente Casa Rossini: si trova a Lugo, ed è dedicata alla figura del grandissimo compositore, che qui visse e diede alla luce le sue opere più suggestive. E, naturalmente, le ville che hanno ospitato tre grandi della musica italiana: Giuseppe Verdi (presso la sua casa di Roncole), Arturo Toscanini (a Parma) e Luciano Pavarotti (nella sua incantevole villa appena fuori Modena).

Case dei personaggi illustri che aprono i battenti

Castello di Miradolo

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La foresta incantata si tinge di blu: è magia

È una foresta incantata, quella di Hallerbos, che assomiglia proprio a quelle che abbiamo visto nelle fiabe. Ma questa è reale, come solo lei sa essere, anche se agli occhi appare magica, quasi finta, come se qualcuno l’avesse dipinta a suon di pennellate blu e viola.

In realtà, la foresta situata tra Zenne e Zonien, a pochi chilometri da Bruxelles, non porta la firma di nessun artista di prestigio, né è segnata dalla mano dell’uomo. A creare questo spettacolo di intensa meraviglia, che splende nella sua massima bellezza in primavera, è stata Madre Natura.

Nel periodo che va da aprile a maggio, infatti, le campanule in fiore che sbocciano ricoprono l’intera area boschiva tingendo la foresta di blu. Ed è allora che la magia ha inizio.

Foresta Blu di Halle

Foresta Blu di Halle

Benvenuti nella Foresta Blu

Ribattezzata Foresta Blu per quell’intensa e colorata distesa di fiori che sbocciano in primavera, Hallerbos è una foresta fitta e lussureggiante situata a poco più di mezz’ora dalla capitale del Belgio.

Si tratta di un vero e bosco magico che, durante questo periodo, fa sognare i cittadini del Paese e del mondo intero che si recano in questo luogo per osservare uno degli spettacoli più incredibili della natura.

Il bosco si estende su 552 ettari di terreno all’interno dei quali si snodano faggi, querce e aceri che con le loro chiome, tra le quali penetrano i raggi del sole che creano incredibili giochi di luci e ombre, svettano verso il cielo creando uno spettacolo di per sé meraviglioso.

Qui, in ogni stagione dell’anno, i cittadini si recano per lunghe passeggiate immergendosi completamente in un paesaggio naturale che, durante la stagione primaverile, diventa surreale. La fioritura delle campanule di Hallerbos, infatti, è celebre in tutto il mondo, perché è questa a colorare di mille sfumature, che vanno dal blu al viola, l’intera area boschiva.

La fioritura, attesa ogni anno, dura dalle tre alle quattro settimane. L’appuntamento è ad aprile.

Foresta Blu di Halle

Foresta Blu di Halle

Alla scoperta del bosco delle meraviglie

Situata tra le Fiandre e la Vallonia, la Foresta Blu di Halle è considerata una delle attrazioni naturalistiche più belle di tutto il Belgio, non è un caso che ogni anno cittadini e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo si recano qui per ritrovare le energie e stabilire un contatto con la natura più autentica.

Il modo migliore per scoprire la foresta è quello di attraversarla, facendo lunghe passeggiate tra i sentieri e le stradine che si snodano nel bosco per ammirare la natura e i suoi abitanti. Non è raro, infatti, avvistare cervi e caprioli che fanno capolino tra gli alberi. Ma qui si può anche meditare, leggere o praticare lo straordinario bagno nella foresta per fare il pieno di energia e benessere.

Hallerbos è bella tutto l’anno e in ogni stagione, ma è in primavera che si trasforma in un bosco delle meraviglie che sembra essere uscito da un libro di fiabe. I colori della natura che conosciamo, infatti, lasciano spazio a tinte inedite e straordinarie che colorano tutto di blu e di viola. È merito delle campanule in fiore che sbocciano ad aprile regalando allo sguardo una visione fatata.

Foresta Blu di Halle

Foresta Blu di Halle

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Napoli: c’è un nuovo murale in città e non è come gli altri

C’è sempre un buon motivo per visitare la città del sole e del mare, che sia per un city break o per una vacanza lenta alla scoperta delle meraviglie del golfo e del territorio intero. Napoli incanta e lo fa da secoli, lo fa con le sue tradizioni, le sue delizie gastronomiche, le leggende e le storie che impregnano le strade, i vicarielli e la case scarupate del centro storico.

Ma oggi c’è un altro motivo per visitare il capoluogo campano ed è un murale coloratissimo che balza subito all’occhio. Non si tratta di un’opera di street art qualunque, ma di un vero e proprio inno al cambiamento che celebra il mondo che abitiamo e il rispetto che dobbiamo al pianeta.

Unlock The Change, questo il nome dell’opera, è stato realizzato dallo street artist Zed1 con PalomArt ed è ben visibile nella periferia della città, sui muri della scuola Silio Italico a Fuorigrotta.

Napoli: il più grande eco murale del Sud Italia

La meraviglia è stata svelata: da giorni sui social impazzano le fotografie di quello che è il più grande eco murale anti smog di tutto il Sud Italia. A realizzarlo è stato lo street artist Zed1, al secolo Marco Burresi, che ha trasformato la parete di una scuola in una grande tela per raccontare una favola urbana dal significato profondo.

L’opera di street art è stata realizzata in occasione del 30esimo anniversario della messa al bando dell’amianto, avvenuta proprio il 27 marzo del 1992. Realizzato completamente con eco-pitture Airlite, il murale sarà in grado di assorbire quotidianamente lo smog prodotto dalle autovetture.

Promosso dalle B Corp italiane, in collaborazione con Yourban2030, il murale si snoda per 370 mq sulle pareti della scuola media statale di Fuorigrotta. L’obiettivo è quello di promuovere attraverso l’arte il cambiamento positivo della società attraverso un approccio sostenibile al mondo che abitiamo

Unlock The Change, che letteralmente vuol dire sbloccare il cambiamento, racconta con immagini e colori la storia di una bambina che si trova al varco tra il vecchio e il nuovo mondo. Proprio su quel confine è ben visibile, da una parte, una realtà fatta di nubi grigie e inquinamento, dall’altra un universo colorato e sostenibile di cui possiamo farci portavoce tutti.

Street Art a Napoli

Non è un caso che il più grande eco murale anti smog sia stato realizzato proprio a Napoli, città già riconosciuta come capitale della street art. Dal centro storico alle periferie, capolavori d’arte di ogni forma e dimensione si snodano tra i muri e le pareti di casa. Lo stesso Zed1, autore di Unlock The Change, ha firmato un suo personalissimo capolavoro nel Parco Merola, il parco dei Murales situato a Ponticelli.

Ma la street art a Napoli è diventata ormai parte integrante del tessuto urbano. Da Montesanto ai Quartieri Spagnoli, passando per il vomero e la zona Ospedaliera: ovunque si cammina in città è possibile trovare opere d’arte che incantano e meravigliano come il grande San Gennaro di Jorit a via Duomo o l’unica opera italiana di Banksy in Piazza dei Girolamini.

Oggi è toccato a Fuorigrotta, quartiere della zona occidentale di Napoli, diventare la tela di un’altra opera d’arte. Una che combatte l’inquinamento, che celebra la bellezza, che invita i cittadini della città e del mondo intero ad agire consapevolmente, a sbloccare il cambiamento.

Unlock The Change

Unlock The Change

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Ha appena aperto un ponte che collega due continenti

Dal 18 marzo 2022 i confini dell’Europa e quelli dell’Asia sono collegati dal ponte sospeso più lungo del mondo, il 1915 Canakkale Bridge che attraversa lo Stretto dei Dardanelli, canale che scorre tra il Mar Egeo e il Mar di Marmara, con la penisola di Gallipoli sul lato europeo e l’Anatolia (Asia Minore) sul lato asiatico.

L’inaugurazione in una data altamente simbolica

Il presidente turco Tayyip Erdogan, insieme al primo ministro sudcoreano e vari altri funzionari, ha ufficialmente inaugurato l’immenso ponte sospeso venerdì 18 marzo.
Canakkale, che è stata la pupilla degli occhi di varie civiltà, culture e società per migliaia di anni, abbraccia oggi un futuro nuovo di zecca. Ci siamo riuniti per inaugurare il ponte Çanakkale 1915, che vediamo come una collana di rubini sullo stretto“, ha affermato Erdogan, secondo il comunicato stampa della Presidenza turca.

Fino a poco tempo fa, persone e veicoli dovevano effettuare la traversata in traghetto, un viaggio di un’ora e mezza che poteva richiedere fino a cinque ore, compreso il tempo di attesa.
Ora, i viaggiatori possono farcela in soli sei minuti.

Si tratta, quindi, di un percorso alternativo a quello del Bosforo e si inserisce a completamento di un progetto autostradale tra la Tracia e l’Anatolia, in un tratto che mette in collegamento distretti e città quali Savastepe, Kinali, Canakkale e Tekirdag: il pedaggio per le autovetture sarà di 200 lire turche (circa 12 euro).

La data di inaugurazione ha un significato speciale e non è stata scelta a caso: infatti, il 18 marzo ha segnato il 107° anniversario di una battaglia della Prima Guerra Mondiale condotta nel 1915 dall’Impero Ottomano (come era allora chiamata la Turchia) contro le forze britanniche e francesi congiunte per il controllo dei Dardanelli.
La vittoria di Canakkale fu un evento cruciale della campagna di Gallipoli e gettò le basi per la guerra d’indipendenza e la nascita della moderna repubblica turca nel 1923 dalle ceneri dell’Impero.

Riferendosi agli avvenimenti storici che la data dell’apertura del ponte ha richiamato, il primo ministro sudcoreano Kim Boo-kyum ha dichiarato: “Il ponte Çanakkale 1915 lascerà alle spalle questa storia di collisioni e conflitti e sarà un ponte tra l’Oriente e Occidente, dando inizio a una nuova era di pace e prosperità”.

Gli ha fatto eco il presidente Erdogan: ““Parliamo sempre di costruire un ponte dal passato al futuro. Ecco, abbiamo messo in atto questa promessa sia nella parola che nello spirito”.

Un ponte da record

La costruzione del 1915 Çanakkale Bridge, iniziata a marzo 2017, è stata finanziata da un consorzio di società turche e sudcoreane ed è costata 2,5 miliardi di euro ma, secondo le parole di Erdogan, farà risparmiare alla Turchia 415 milioni di euro all’anno grazie alla riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di carbonio.

Avveniristico, ben augurante, da record e profetico: molte delle specifiche tecniche del ponte hanno anche un significato simbolico e rievocano la storia del Paese.

La campata media da record di 2.023 metri allude all’imminente centenario dell’istituzione della Repubblica Turca nel 2023, a seguito della caduta dell’Impero Ottomano.
Le torri misurano 318 metri di altezza, un cenno alla data (il giorno 18 del terzo mese) in cui la Turchia onora l’anniversario della battaglia di Gallipoli.

1915 Canakkale Bridge

Inaugurazione del 1915 Canakkale Bridge

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La splendida valle delle mele è in fiore. Una meraviglia

Con l’arrivo della primavera, la valle si ammanta di bianco. E nell’aria si diffonde un delicato profumo, quello delle mele. Un paesaggio pittoresco, che sembra uscito da un dipinto Impressionista.

I meleti della Val di Non

Stiamo parlando della Val di Non, una delle zone più belle e amate del Trentino. Immersa nella natura, tra monti e malghe, cela scorci fantastici, ancora poco conosciuti e tutti da scoprire.

La valle è famosa per i meleti che, con la bella stagione, soni uno spettacolo per gli occhi. Ad aprile, con l’evento “Aprile dolce fiorire”, creato dalla Strada della mela e dei sapori delle valli di Non e di Sole, si rende omaggio allo sbocciare della primavera e dei fiori di melo.

Eventi tra i meleti in fiore

Tantissime sono le iniziative a tema floreale. Dalle escursioni nella natura, agli eventi per le famiglie e per gli appassionati di cucina, con pic-nic, mercatini e passeggiate gastronomiche, fino alle idee weekend per le coppie in cerca di un romantico break.

A tu per tu con i produttori

Tra le passeggiate esclusive, quella in compagnia della famiglia Odorizzi, che per l’occasione apre le porte della propria azienda agricola e accompagna i partecipanti nei meleti in fiore per scoprire segreti e curiosità della coltivazione delle famose mele Melinda D.O.P., con una breve sosta per ammirare Castel Valer, il fiore all’occhiello tra i castelli della valle, l’antico maniero con la torre ottagonale più alta della provincia di Trento, incorniciato dalle stupende Dolomiti di Brenta, Patrimonio dell’Umanità.

O quella organizzata dalla piccola azienda vinicola LasteRosse che propone una camminata nella natura, tra meli, boschi e piccoli vigneti: 3317 passi di benessere in compagnia della famiglia Pancheri, con una splendida vista sul lago di Santa Giustina, un vero splendore dalle acque turchesi, dominato dal magnifico castello, il maestoso Castel Cles. Nessuno direbbe che, nelle sue profondità, questo lago nasconda magici e preziosi segreti come strade, mulini e ponti, finiti sott’acqua per far spazio a una diga. Un’esperienza piacevole, che si conclude con una visita alla cantina e una degustazione accompagnata da un assaggio di prodotti locali artigianali.

Cucinare con le mele (e non solo)

Tra le numerose iniziative, anche la passeggiata nei prati dove imparare a conoscere e raccogliere alcuni tipi di erbette spontanee commestibili che poi verranno impiegate in cucina per preparare i canederli da portare a casa.

Alla vigilia di Pasqua, il 16 aprile, nel Frutteto Storico di Cles viene organizzata una caccia al tesoro durante la quale i bambini, muniti di cestino, dovranno cercare le uova colorate nascoste tra gli alberi di mele e anche di pere.

Adotta un melo

In molti agriturismi della zona dove è possibile soggiornare l’iniziativa “Adotta un melo” dà la possibilità di scoprire i segreti dei meleti e di adottare una pianta, per poi fare ritorno in autunno per raccoglierne i frutti.

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La fioritura dei meleti nella Val di Non

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Lo spettacolo delle stelle va in scena in questi teatri del mondo

Le stelle ci affascinano da sempre. Lo fanno perché in loro riponiamo i nostri sogni e i desideri e perché sotto di esse ci sentiamo tutti cittadini dello stesso mondo, senza distinzione alcuna. Lo fanno anche perché illuminano il cammino, creando suggestivi e incantati sentieri che ci spingono a esplorare i luoghi che già conosciamo anche durante la notte.

I cieli stellati sono diventati col tempo le nostre destinazioni di viaggio preferite, mete ambite e proposte dall’astroturismo per vivere esperienze incantate. E se chi sotto alla volta celeste non smetterebbe mai di starci, neanche di giorno, ecco che può recarsi in tutti quei luoghi che mettono in scena la magia degli astri e dei pianeti.

Stiamo parlando dei planetari, teatri del mondo che hanno come obiettivo quello di rappresentare il cielo, le stelle e ai pianeti, per permetterci di esplorare in maniera ravvicinata tutto ciò che ancora non conosciamo, ma che esiste proprio sopra le nostre teste.

cupola planetario antico di Roma

Ex planetario di Roma nell’aula ottagona delle Terme di Diocleziano

Planetari: teatri di stelle per osservare la volta celeste

È qui, in questi teatri di stelle, che gli spettacoli più belli del cielo vengono riprodotti. È sempre qui che possiamo incantarci, di nuovo, davanti alle meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo.

I planetari sono luoghi di grande fascino e suggestione. Il loro compito è proprio quello di far conoscere ai visitatori la volta celeste, le stelle e i pianeti, attraverso proiezioni dettagliate e minuziose che si susseguono davanti agli occhi degli osservatori.

Grandi, piccoli, maestosi o spettacolari, indipendentemente dalle grandezze, tutti i planetari si configurano come luoghi magici dove grandi e bambini possono sognare ad occhi aperti. E nel mondo ce ne sono tantissimi, pensate che solo in Europa occidentale se ne contano oltre 350. In Italia, secondo l’Inaf, ce ne sono circa 100.

il più grande Planetario del Mondo

Shangai, il più grande Planetario del Mondo

I planetari più belli del mondo

Elencare tutti i planetari esistenti al mondo è quasi una missione impossibile, tuttavia abbiamo scelto quelli che, per un motivo o per un altro, ci sembrano le tappe di viaggio perfette e obbligate per tutti gli amanti delle stelle.

Il primo non può che essere quello di Shangai, il più grande planetario al mondo inaugurato nel 2021. La struttura, che fa parte del Museo della Scienza e della Tecnologia della città si snoda per oltre 5000 metri quadrati e garantisce un’esperienza ultraterrena.

Ci spostiamo ora a Berlino, in uno dei quartieri più alla moda della città. È qui, nel Prenzlauer Berg, che troviamo lo Zeiss-Großplanetarium, un teatro di stelle che risale al 1987 e che è considerato il planetario più grande dell’Europa centrale. A contendersi il primato, però, c’è anche il Carl-Zeiss-Planetarium di Stoccarda, un teatro con una cupola piramidale, e immerso in un parco naturale, che può ospitare fino a teatro a 200.000 spettatori.

Anche l’Italia ha i suoi planetari che, per bellezza, sembrano quasi fare concorrenza ai cieli stellati del mondo. Segnaliamo, tra i più avanzati tecnologicamente, quello di Città della Scienza, molto più di un’attrazione turistica. Ogni giorno, qui, vengono messi in scena spettacoli che svelano i misteri dell’universo, non mancano ovviamente le riproduzioni fedeli e dettagliati del cielo e delle stelle.

A Roma troviamo uno dei teatri di stelle più suggestivi del continente. Fondato nel 1928, e ospitato nell’aula ottagona delle Terme di Diocleziano, il planetario della capitale è ospitato all’interno dell’edificio del Museo della civiltà romana. Dopo una lunga ristrutturazione il planetario di Roma è tornato a trasportare le persone nell’universo, tra le stelle, le galassie e i pianeti.

Ultimo, ma non per importanza s’intende, è il planetario Galileo Galilei situato a Buenos Aires, proprio lungo la rotta delle stelle. Circondato da laghi e verde Situato nella parte finale del bosco di Palermo, è lì che vi aspetta per mostrarvi l’universo

Planetario Galileo Galilei a Buenos Aires

Planetario Galileo Galilei a Buenos Aires

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Parchi divertimento italiani: le novità che ci attendono

Sta per iniziare la stagione dei parchi divertimento. E, nonostante la chiusura e le limitazioni imposte dal Covid, ognuno di essi ha lavorato per migliorare l’offerta e le attrazioni. Scopriamo insieme le novità principali del 2022.

Le novità di Leolandia

Alle porte di Milano prende vita Leolandia che per quest’anno assicura tanto divertimento per tutta la famiglia, ma con un occhio di riguardo alla sostenibilità e alla cura dell’ambiente. Attualmente il parco è aperto solo nei i weekend, ma dal 26 maggio lo sarà tutti i giorni.

Le novità per la stagione riguardano Masha e Orso. Le due star del mondo dei cartoni animati saranno i protagonisti del nuovo spettacolo “Il talento di Masha” che si terrà nel Teatro della Foresta.

Nella Casa di Orso c’è anche la possibilità di scattare una foto con i due personaggi. Tantissime le giostre: spericolati vascelli pirata, trenini del west, adrenalinici cannoni e pazzesche macchine volanti.

Meraviglie anche nella Fattoria degli Animali dove si possono incontrare asinelli, mucche, poni e caprette. Ma la novità più grande riguarda la realizzazione di un parco fotovoltaico nel parcheggio per limitare i consumi dal punto di vista energetico.

leolandia 2022

Un angolo di Leolandia

Zoomarine, il più grande Parco marino italiano

Sul litorale laziale, a Torvaianica in provincia di Roma, prende vita Zoomarine che, oltre a essere il più grande Parco marino italiano, si prepara a farci fare un vero e proprio tuffo nel Medioevo.

Il “Regno di Camelot e il Castello di Re Artù” sono le nuove attrazioni. Da aprile, inoltre, ci si potrà divertire tra sette scivoli, due ponti tibetani, una piccola rampa climbing e la magica locanda di Merlino dove verranno riprodotte le atmosfere della corte dei cavalieri della Tavola Rotonda.

Non mancheranno di certo le sessioni di dimostrazioni educative con delfini, pappagalli, lemuri, pinguini, testuggini giganti, fenicotteri. Infine, la stagione 2022 mette in primo piano la solidarietà e l’integrazione sociale. Dal primo aprile, infatti, Zoomarine è il primo parco divertimenti in Italia interamente accessibile alle persone sorde: tutte le attività sono tradotte e comunicate anche nella lingua dei segni.

Gardaland con Jumanji

A Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona, prende vita uno dei Parchi divertimento più amati degli italiani: Gardaland che, nel 2022, si prepara a catapultarci in un mondo davvero fantastico: Jumanji.

Il 9 aprile, infatti, verrà inaugurata “Jumanji -The Adventure”, la prima attrazione al mondo a tema Jumanji, una montagna russa al buio per avventurieri di ogni età. Qui gli ospiti avranno la missione, in lotta contro il tempo, di riportare al leggendario tempio la sacra gemma preziosa per salvare il regno di Jumanji da una maledizione.

Ci sarà, inoltre, la possibilità di fare una nuova esperienza in cinema 4D come “Aquaman: The 4D Experience“, uno speciale adattamento del film di successo targato Warner Bros. In attesa dell’uscita nelle sale del secondo capitolo della saga, si potranno vivere le avventure del super eroe DC Aquaman ed essere trasportati nel regno sottomarino di Atlantide.

Poi c’è Miniland, l’area nella quale sono stati riprodotti con milioni di mattoncini Lego i monumenti più famosi d’Italia. Il parco acquatico nella sua interezza aprirà, invece, il 14 maggio.

Le novità di Parchi Costa in Romagna

Sabato 2 aprile tornano accessibili al pubblico l’Acquario di Cattolica e di Oltremare a Riccione. Nel primo si potrà entrare a contatto con gli squali toro più grandi d’Europa, i pinguini di Humboldt e le lontre asiatiche. Non mancheranno gli “Incontri straordinari” per scoprire i segreti e il backstage del parco.

A Oltremare Family Experience Park ci si immergerà nella natura grazie al “Passaporto dell’Avventura” che, superata ogni sfida quotidiana, si riempie con adesivi. Il 15 agosto, inoltre, sarà il compleanno di Ulisse, il delfino più famoso d’Italia.

Ma non è finita qui. Nell’area “Salva una specie” sarà possibile scoprire come salvaguardare il Pianeta e difenderlo da plastica e rifiuti. Verrà installata anche la mostra di “Scart: il lato bello e utile del rifiuto“, dal titolo “L’Acquario di rifiuti” in collaborazione con il Gruppo Hera.

Da poco ha riaperto completamente rinnovato anche l’Italia in Miniatura a Rimini (per il momento accessibile solo nei fine settimana). Qui si può scoprire il Belpaese in un giorno, fra trenini, piccole navi, oltre 300 miniature dei monumenti, palazzi, siti storici e 5000 veri alberi.

Giugno sarà il mese della ripartenza dell’Aquafan di Riccione tra scivoli e spettacolari giochi d’acqua. Lo scorso anno è stato inaugurato l’M280 con ben 280 metri di scivoli, enormi gommoni, spirali e discese mozzafiato: lo scivolo più alto e lungo della storia del parco. Immancabili, come ogni anno anche gli appuntamenti con l’animazione quotidiana, le dirette dagli Aquafan Studios di Radio Deejay e un ricco calendario di eventi.

italia in miniatura stagione 2022

Un angolo di Italia in Miniatura

Mirabilandia compie 30 anni

Quest’anno Mirabilandia compie 30 anni. Il parco tematico più esteso d’Italia riaprirà le sue porte il 2 aprile, mentre per Pasqua accoglierà ininterrottamente i visitatori da giovedì 14 a martedì 19 aprile.

Per festeggiare questa ricorrenza, ci saranno eventi esclusivi con aperture straordinarie fino a tarda sera, mentre nuovi personaggi animeranno le vie del parco di Ravenna. 46 le attrazioni per tutte le età, da Dinoland, la più grande area tematica d’Italia dedicata al mondo dei dinosauri, Bimbopoli e l’affascinante Far West Valley, alle attrazioni adrenaliniche, come iSpeed, Katun e Divertical.

Poi ci sono Eurowheel – che con i suoi 90 metri, e le attrazioni rombanti nei 35.000 metri quadrati di Ducati World, con il rollercoaster targato MotorValley. Per chi non rinuncia al caldo e alla tintarella, da giugno riaprirà anche Mirabeach, la laguna con piscine, giochi, acquascivoli e spiaggia di sabbia corallina.

Fasanolandia, in mezzo alla natura

Voliamo poi a Fasanolandia situata a Fasano in provincia di Brindisi. Tante le giostre e le attrazioni come SeaLion Aquarium, dove poter conoscere da vicino la biologia e l’etologia di otarie, leoni marini e pinguini. E ovviamente il parco animali tra rinoceronti, alligatori e zebre, ma anche cuccioli di ippopotamo.

Cinecittà World, il divertimento è tornato

A Roma riprende vita il Cinecittà World ,il parco del cinema e della TV che ha riaperto le sue porte sabato 19 Marzo. Per il 2022 l’offerta prevede 40 attrazioni, 7 aree a tema dedicate ai grandi generi cinematografici, 6 spettacoli live al giorno e un cartellone di oltre 100 eventi.

A giugno, inoltre, sarà inaugurato il nuovo “Lazy River”, il fiume lento Paradis, dove lasciarsi cullare dalla corrente immersi nella natura a bordo di comodi materassini. Ma non è finita qui. Il parco si impreziosisce anche con alcuni capolavori del cinema: “Il Giardino degli Dei“, una una passeggiata tra le sculture e i pezzi di set realizzate dalla storica famiglia De Angelis, scenografi da 3 generazioni e da oltre 80 anni a Cinecittà.

cinecittà world 2022

Akatium, Cinecittà World

Un viaggio nella storia tra statue realizzate per film come “Il Gladiatore”, “007 No time to die”, “Angeli e Demoni”, “Cleopatra”. Altra novità dell’anno “Saltopazzo“, il trampolino per lanciarsi in caduta libera da ben 7 metri di altezza.

Infine, durante l’estate Cinecittà World sarà la protagonista delle notti e dei party romani con le più famose serate dance della Capitale: il martedì ci sarà Aperò Estate, il sabato il Tecnho Farm & Undermoon e la domenica tanti incredibili Pool Party.

L’apertura del Roma World

Il 9 aprire aprirà anche il Roma World, il nuovo parco in cui poter vivere un giorno da antico Romano e dove essere catapultati indietro di di 2000 anni.

Tra aria buona e sentieri nei boschi, sarà possibile diventare Gladiatori per un giorno, fare shopping tra le bancarelle dell’antico mercato, incontrare gli animali della fattoria, ammirare il volo dell’aquila, lo spettacolo dei rapaci, scoprire la biodiversità dei boschi di sughere, visitare il Set di “Ben Hur” e provare l’emozione della corsa delle bighe. Tutte esperienze davvero imperdibili.