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È un Paese poco conosciuto, ma assolutamente incredibile

C’è un luogo nel mondo dove poter scoprire paesaggi magnifici caratterizzati da steppe a perdita d’occhio. Un Paese i cui abitanti si distinguono per essere particolarmente gentili e dove a ogni ora del giorno si sente odore di tè.

Raggiungerlo vuol dire fare un viaggio insolito, in uno di quesi posti ancora poco battuti dal turismo di massa e, allo stesso tempo, significa scoprire zone dall’inestimabile valore, del resto proprio da queste parti è nato il commercio internazionale attraverso la Via della Seta.

Viaggio in Uzbekistan, un Paese bellissimo

Ci troviamo in Asia Centrale, un’area del nostro mondo caratterizzata da estati molto calde e inverni molto freddi. Qua sembra di mettere piede in un altro pianeta, anche se nei fatti si trova a solo 5 ore di volo dall’Italia. Ma non solo. L’Uzbekistan possiede alcuni degli esempi di architettura islamica tra i più belli che esistano, e la natura poi, lascia davvero senza parole.

Prossima tappa dell’edizione del 2022 di “Pechino Express”, i viaggiatori entreranno da subito in contatto con la cultura e le tradizioni locali, nel modo più autentico. Il tragitto per loro prevede la partenza dalla fortezza Ayaz Qala nel deserto di Kyzylkum, fino a Khiva dove i più veloci affronteranno la prima prova vantaggio della stagione, e le coppie in gara arriveranno fino alla Kuhna Ark Citadel.

Uzbekistan, cosa vedere

Prendendo in considerazione il tour fatto dai protagonisti del programma televisivo in onda su Sky, la prima cosa da vedere in Uzbekistan è la fortezza Ayaz Qala nel deserto di Kyzylkum.

È situata, o meglio, i suoi resti si trovano a 20 km verso nord-est dalla citta di Bo’ston, nella regione di Ellik-kala della Repubblica di Karakalpakstan. È stata edificata su una collina piatta costituita da vari strati di rocce metamorfiche, ed è circondata su tre lati dai profondi dirupi. Il tutto nel deserto di Kyzylkum, le cui sabbie rosse si sono insediate a cavallo dei confini del Kazakistan e dell’Uzbekistan.

Ma non solo. Ci sono grandi distese di verde, campi di papaveri e alberi saxaul secchi e contorti, le cui foglie d’argento sembrano brillare.

fortezza di Ayaz Qala

La fortezza di Ayaz Qala

Khiva, dal canto suo, è una meravigliosa città di fango. Primo sito del Paese a essere stato iscritto dall’UNESCO fra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità, si trova all’estremo nord del Paese. I suoi monumenti storici, i Palazzi antichi, Madrase e minareti sono tutti custoditi tra le mura dell’Itchan Kala.

Tra le attrazioni imperdibili c’è sicuramente il Kalta-minor Minaret che seppur inconcluso svetta verso il cielo con i suoi 29 metri di maioliche turchesi. Bellissima anche la Kuhna Ark, ossia la residenza dei reali di Khiva, dove ammirare la Moschea d’estate e la sala del trono.

Infine, la meravigliosa Juma Mosque che vanta oltre 200 colonne di legno a sostenere il tetto dell’unica sala di cui si compone il sito, insieme a un incredibile minareto di ben 47 metri.

Khiva uzbekistan

La città di Khiva

Quali tappe fare durante un viaggio in Uzbekistan

Seppur poco conosciuto, l’Uzbekistan regala diverse meraviglie da visitare oltre a quelle di cui vi abbiamo già parlato. Tra le attrazioni imperdibili c’è sicuramente Samarcanda. Probabilmente la città più nota dell’intero Paese, è anche una delle più affascinanti tappe della Via della Seta. Proprio qui si incrociano storie e leggende, dai profili intriganti e fantasiosi.

Oggi è una città quasi totalmente restaurata che conserva un grande fascino e una storia straordinaria. Piazza del Registan, per esempio, è uno dei posti più mitici di tutto l’Uzbekistan. Qui ci sono ben tre Madrase maiolicate che vi si affacciano: la Madrasa di Ulugh Beg, di Sher-Dor e di Tillya-Kori.

Poi il  complesso di mausolei Shah-i-Zinda dove riposano i reali e vari familiari del Re Timur. Seconda la tradizione, inoltre, pare che qui siano seppelliti i resti di un cugino del profeta Maometto. Un insieme di oltre 40 splendidi edifici di architettura islamica che sono stati realizzati in quasi un millennio.

Samarcanda piazza principale

La Piazza Registan di Samarcanda

Un’altra tappa fondamentale dell’Uzbekistan è Bukhara, forse la città più bella di tutto il Paese, a tal punto che anche noi di SiViaggia le abbiamo dedicato un approfondimento che potete trovare qui.

Ancora una sosta cittadina ma questa volta con Tashkent, la capitale ma anche un luogo dove entrare in contatto con la cultura locale. Questa località si distingue per i colori e l’allegria del vivace mercato alimentare di Chorsu, o Chorsu Bazaar. Tra la calda ospitalità di un popolo sempre accogliente e i possibili assaggi esotici e talvolta inediti, sarà impossibile non innamorarsi di questo Paese.

Tashkent, uzbekistan

La Moschea khast Imam di Tashkent

Chi ama la natura, invece, deve assolutamente visitare la Valle di Fergana, l‘area più orientale e variegata del’Uzbekistan. Basti pensare che questa zona possiede una propria identità culturale e che qui potrete percorrere suggestive strade panoramiche puntellate da vallate estremamente fertili, tanto da meritarsi l’appellativo di “grande orto uzbeko“.

Poi la regione autonoma del Karakalpakstan che presenta un paesaggio desertico spazzato da venti che provocano impressionanti tempeste di sabbia. Qui si trovano i karakalpaki, un popolo di antica tradizione nomade che vive nel remoto villaggio di Moynaq.

Da queste parti c’è anche l’immenso letto del Lago d’Aral che un tempo era un gigantesco bacino di acqua salata: nella prima metà del 1960 era il quarto lago più grande al mondo con una superficie di circa 68.000 kmq. Oggi è parzialmente prosciugato, ma comunque in grado di regalare un’emozione tanto drammatica quanto sorprendente.

In generale, possiamo dire che l’Uzbekistan vanta vasti deserti, spettacolari catene montuose, fiumi, laghi, riserve naturali e una grande varietà di specie originali. Tantissimi sono i percorsi naturalistici tra riserve naturali e aree protette, e tutte che pullulano di varie specie endemiche di fauna e flora.

Come la Riserva Naturale di Zaamin che è anche la più antica. Istituita nel 1960 su uno sperone della catena del Turkestan, è abitata da molte specie faunistiche rare, come la lince turkestana. Interessante anche la Riserva naturale dello Zerafshan caratterizzata dalla presenza del cervo di Bukar.

Poi la Riserva acquatica di Tudakul, così come il Canyon di Sarmysh dove vi prendono vita oltre 650 specie botaniche, e molto altro ancora.

Insomma, l’Uzbekistan è un Paese ricco di cultura, abitato da persone sorridenti e ospitali, dalla natura variegata e sorprendente e, soprattutto, dalle città che arrivano dritte al cuore. Non resta che organizzarci un viaggio, siamo certi che sarà indimenticabile.

Valle di Fergana uzbakistan

Un angolo della Valle di Fergana

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Il museo a cielo aperto che splende sotto il cielo della Sicilia

C’era una volta, tanto tempo fa, un fiume che scorreva lento e poi veloce sulla costa settentrionale sicula. Erano ventuno i chilometri percorsi per raggiungere l’antica Halaesa che si snodavano tra la vegetazione lussureggiante e tratti di terreno arido e desolato, tra le montagne silenziose e maestose e il mare che faceva da sfondo a questo viaggio. C’è ora, in quello stesso luogo, un museo a cielo aperto che splende sotto il sole della Sicilia, ed è meraviglioso.

Non ci sono molti modi per descrivere Fiumara d’arte perché la sua esagerata bellezza, che si riflette negli occhi di chi guarda, incanta e stupisce fino a stordire. Una galleria d’arte en plen air che si snoda che scolpisce il territorio seguendo le antiche orme del vecchio fume, un unicum in tutto il territorio italiano.

Il parco di sculture, che ha preso forma nel 1982, oggi si caratterizza come uno degli agglomerati di land art più straordinari del nostro Paese capace di coniugare il linguaggio dell’arte contemporanea con il suggestivo paesaggio della fiumara.

38º parallelo - Piramide

38º parallelo – Piramide, Fiumara d’arte

Fiumara d’arte: così è nato il progetto

Correva l’anno 1982 quando, il collezionista d’arte Antonio Presti, ebbe l’idea di commissionare un monumento per onorare la memoria del padre recentemente scomparso. Per farlo si rivolse allo scultore Pietro Consagra. Ma la sua idea non era quella di creare un’opera contemplativa e personale da mettere in casa o in giardino, quanto più di far realizzare qualcosa che fosse accessibile a tutti, alla comunità. Così scelse di farla realizzare lì, sulla foce della fiumara.

L’opera dedicata al padre, però, era solo un pezzo di un puzzle più grande che Antonio Presti aveva nella sua mente. Voleva creare un parco di sculture sul letto del fiume per valorizzare il territorio, per far dialogare l’arte e la natura.

In occasione dell’inaugurazione della scultura di Consagra, che avvenne il 12 ottobre del 1986, l’imprenditore e collezionista italiano annunciò l’idea di trasformare la fiumara in un grandioso progetto di land art in Sicilia.

Labirinto di Arianna

Labirinto di Arianna, Fiumara d’arte

Una galleria a cielo aperto da scoprire

Quel giorno, di tanti anni fa, il territorio della fiumara è stato plasmato per sempre. Nonostante i diversi problemi a livello giuridico e amministrativo che hanno tenuto in sospeso il progetto, oggi la Fiumara d’Arte è uno dei parchi scultura più straordinari del nostro Paese, nonché uno dei più grandi d’Europa.

La prima opera a essere realizzata sul terreno è stata proprio quella di Pietro Consagra, la scultura La materia poteva non esserci realizzata nel 1986 in cemento armato e alta diciotto metri. Dopo di questa è seguita Una curva gettata alle spalle del tempo, di Paolo Schiavocampo, situata nei pressi di Castel di Lucio.

Altre opere sono state aggiunte negli anni, come il Monumento per un poeta morto di Tano Festa, ribattezzata dai siciliani come Finestra sul Mare, e Stanza di barca d’oro dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa.

Il risultato finale è un parco delle meraviglie che si snoda per chilometri, che omaggia tutto il territorio attraverso la presenza di sculture che incorniciano il mare, che danno movimento ai prati, che riflettono i colori del cielo. Un itinerario delle meraviglie che attraversa la città di Messina nei comuni di Castel di Lucio, Mistretta, Motta d’Affermo, Pettineo, Reitano e Tusa.

Finestra sul Mare

Finestra sul Mare, Fiumara d’arte

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Viaggiare è sempre più facile: i Paesi che allentano le regole

Si semplificano le regole per viaggiare all’estero, e la maggior parte delle destinazioni diventa finalmente di nuovo accessibile a chi non vede l’ora di andarci, senza dover sottostare a obblighi di quarantena, test all’ingresso o pre-partenza. Ecco quali Paesi hanno allentato (o lo faranno a breve) le restrizioni imposte per contrastare e contenere l’emergenza sanitaria, e quali sono le novità per chi vuole raggiungerli.

Australia

Dopo aver riaperto i confini ai viaggiatori internazionali (come hanno fatto di recente anche questi Paesi), l’Australia ha finalmente deciso di allentare le restrizioni di viaggio. Dal 17 aprile, ai viaggiatori che hanno completato il ciclo vaccinale non sarà più richiesto il tampone negativo prima della partenza. Fino ad allora, i turisti vaccinati, oltre alla certificazione di vaccinazione, dovranno fornire, al momento del check-in, il risultato negativo di un test Covid PCR o di Amplificazione degli Acidi Nucleici (NAAT) effettuato entro 3 giorni dalla partenza o, in alternativa, un certificato medico che evidenzi un Test Antigenico Rapido (RAT) negativo entro le 24 ore precedenti il viaggio per l’Australia.

I viaggiatori esenti dalla vaccinazione per motivi medici o sotto i 12 anni di età possono viaggiare alle stesse condizioni di un viaggiatore completamente vaccinato, dietro presentazione di un documento d’identità e della rilevante documentazione medica. Per rimanere sempre aggiornati sulle regole autonome che possono variare in base allo Stato o territorio d’arrivo, è bene consultare il portale del Governo. Intanto, l’altra buona notizia è che da aprile le navi da crociera possono attraccare di nuovo nei porti australiani, dopo due anni di stop.

Spagna

Anche la Spagna volta pagina sul Covid, e da aprile ha allentato le restrizioni. Per chi presenta sintomi lievi non sono più obbligatori i tamponi e nemmeno le quarantene, ma nei 10 giorni successivi bisognerà limitare le relazioni sociali e utilizzare sempre la mascherina, che resta obbligatoria negli spazi chiusi.

I viaggiatori in arrivo in Spagna dall’estero, per via aerea o marittima, sono sottoposti a un controllo sanitario prima dell’entrata nel Paese. In particolare: controllo della temperatura corporea, controllo documentale e controllo visivo sullo stato del passeggero. Per quanto concerne il controllo dei documenti, tutti i passeggeri in arrivo dall’estero dovranno compilare, prima del viaggio, un “formulario di salute pubblica”, attraverso il sito internet “Spain Travel Health”, ottenendo un codice QR da presentare (su dispositivo mobile o stampato) al proprio arrivo. Il governo di Madrid ha spiegato che queste misure potranno cambiare nel caso in cui si noti un peggioramento della situazione epidemiologica.

Svizzera

Anche la Svizzera ha allentato la morsa delle restrizioni Covid, e sarà più facile visitare le sue attrazioni. Al momento, non sono più previste condizioni di ingresso quali certificazione verde o test negativi o modulo online, né è richiesta quarantena ai viaggiatori vaccinati. Inoltre, i turisti in Svizzera non sono più tenuti a indossare la mascherina o a presentare il Green Pass per entrare in bar, ristoranti e altri luoghi al chiuso, come impianti sportivi e teatri. I collegamenti aerei e ferroviari sono attivi seppur con alcune riduzioni. Si invita, pertanto, a verificare l’offerta e l’operatività dei voli direttamente sui siti delle compagnie aeree e sul sito delle ferrovie.

Polonia

Dalla fine di marzo, anche la Polonia ha posto fine alle limitazioni di viaggio imposte durante la pandemia. Non è più, quindi, necessario compilare il modulo di ingresso PLF né esibire alcun tipo di certificato di vaccinazione o test Pcr negativo per Covid-19. Caduto anche l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso, che resta valido solo nelle farmacie e nelle strutture sanitarie.

Infine, non ci sono restrizioni che riguardano la capacità massima di riempimento delle infrastrutture turistiche e culturali. Con l’arrivo della bella stagione, le compagnie aeree di linea e le low cost stanno ripristinando molti dei 60 collegamenti che, già prima dell’emergenza sanitaria permettevano ai turisti italiani di raggiungere facilmente gli scali polacchi con voli diretti. Al momento, sono previsti oltre 70 collegamenti tra Italia e Polonia.

Canada

Da aprile, i viaggiatori vaccinati che visitano il Canada non dovranno sottoporsi al test pre-partenza. Possono comunque essere selezionati in aeroporto per un controllo a campione, ma non dovranno mettersi in quarantena in attesa del risultato del test. I cittadini stranieri vaccinati possono entrare nel Paese dopo aver dimostrato il completamento del ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, con vaccini riconosciuti dal Governo canadese (Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca/COVISHIELD e Janssen).

I certificati, corredati da traduzione in lingua inglese o francese, dovranno essere esibiti alle Autorità di frontiera. Bisognerà poi inviare le informazioni obbligatorie tramite ArriveCAN (app o sito Web), inclusa la prova della vaccinazione in inglese o francese, e un piano di quarantena.

Maldive

Le Maldive hanno rimosso già da un mese le ultime restrizioni d’ingresso legate al Covid. A partire dal 13 marzo 2022, i viaggiatori stranieri completamente vaccinati non sono più tenuti a presentare l’esito negativo di un test Pcr all’arrivo a destinazione, né hanno bisogno di effettuare un altro test prima di lasciare l’arcipelago dell’Oceano Indiano. Tuttavia, i viaggiatori in arrivo, indipendentemente dal loro status vaccinale, sono tenuti a compilare una dichiarazione sul proprio stato di salute redatta entro 48 ore dalla partenza. I bambini, che ancora non possono essere vaccinati, devono presentare un test Pcr negativo all’arrivo.

Sudafrica

I confini sudafricani sono attualmente aperti a tutti i viaggiatori internazionali. Il Sudafrica ha allentato ulteriormente le restrizioni anti Covid-19, togliendo l’obbligo di tampone per i turisti vaccinati. Per l’ingresso nel Paese sarà necessario esibire un certificato valido attestante l’avvenuto completamento del ciclo vaccinale, qualora il viaggiatore sia vaccinato; esibire il risultato negativo di un test effettuato non oltre le 72 ore prima della data del viaggio, qualora il viaggiatore non sia vaccinato. Ai viaggiatori che non siano in grado di produrre idonea certificazione viene richiesto di effettuare un test antigenico all’arrivo, a proprie spese e, in caso di esito positivo, di osservare un periodo di quarantena di dieci giorni.

Per i cittadini italiani, è stata altresì reintrodotta dalle autorità sudafricane l’esenzione dall’obbligo di visto per breve soggiorno. Non sarà quindi necessario presentare domanda di visto di ingresso nelle Ambasciate e Consolati sudafricani per soggiorni inferiori ai 90 giorni.

Cambogia

Le Autorità cambogiane hanno comunicato che è ora possibile, per tutti i cittadini stranieri e per tutte le motivazioni – incluso il turismo – entrare nel Paese. I viaggiatori che sono vaccinati con ciclo completo possono entrare in Cambogia senza effettuare quarantena. Per farlo, oltre al visto devono possedere: un certificato che attesti il completamento del ciclo vaccinale, con almeno due dosi, e la data delle inoculazioni; un’assicurazione sanitaria, con massimale non inferiore a 50.000 dollari (circa 46mila euro) e che comprenda copertura del Covid-19.

Rientro in Italia

In base all’ordinanza del 22 febbraio, in vigore fino al 30 aprile 2022, è possibile tornare a viaggiare in tutto il mondo – fatte salve le limitazioni dei Paesi di destinazione. Per il rientro in Italia, permangono tuttavia alcuni obblighi.

Chi vuole fare ingresso nel nostro Paese è tenuto a compilare il Passenger Locator Form. Inoltre bisogna esibire il certificato di vaccinazione completa effettuata da meno di 9 mesi o, in alternativa quello di vaccinazione completa con dose di richiamo. Per chi non è vaccinato, è fatto obbligo di presentare il certificato di guarigione dal Covid da meno di 6 mesi o l’esito negativo di un tampone molecolare o antigenico, effettuati rispettivamente nelle 72 ore o nelle 48 ore precedenti all’arrivo. In assenza di tali documenti, è obbligatorio sottoporsi a una quarantena di 5 giorni.

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Riparte il treno storico della Lombardia

Sta per (ri)partire un treno storico, inaugurato nei primi decenni del Novecento e interrotto negli Anni ’50 ma che oggi diventa un vero e proprio viaggio nel tempo. È entrato a fare parte, infatti, di un progetto di valorizzazione voluto dalla Fondazione FS, che ha già fatto ripartire diversi treni storici su molte tratte ferroviarie turistiche. Le corse a bordo di questo treno storico saranno due. Ecco quando partiranno.

Il treno in partenza si chiama “Besanino“, perché percorreva – e ripercorrerà ancora – un tratto di Brianza, in Lombardia, partendo da Milano fino ad arrivare a Lecco. Questa primavera, effettuerà due corse speciali all’interno del programma del servizio turistico voluto dalla Regione Lombardia. La prima corsa è in programma il 24 aprile e la seconda il prossimo 9 ottobre.

“Lo scorso anno”, ha spiegato l’assessore regionale a infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi “i cittadini hanno accolto con entusiasmo la corsa speciale per i 110 anni del ‘Besanino’. Considerata la risposta particolarmente positiva di tutto il territorio, avevamo assicurato il nostro impegno affinché questo itinerario fosse inserito nel programma del servizio turistico già per il 2022. Promessa mantenuta, con un’ulteriore sorpresa: quest’anno i cittadini avranno ben due occasioni di poter viaggiare sul treno storico da Milano per Besana, Molteno e Lecco”.

La linea percorre uno storico tratto ferroviario che passa per la stazione di Monza Sobborghi, un tempo deposito delle locomotive e officina che serviva la linea. Dopo Villasanta, sottopassando la linea Seregno-Carnate, prosegue per Biassono-Parco e per Macherio, a fianco del fiume Lambro. A Triuggio, dopo una breve galleria, scavalca il corso d’acqua e la valle sottostante tramite un viadotto in muratura. La linea passa, poi, attraverso una galleria che immette alla stazione di Besana Brianza. Dopo aver oltrepassato le stazioni di Renate, Nibionno e Costa Masnaga, si congiunge a Molteno con la linea Como-Lecco.

“Questo ulteriore itinerario che tocca le località brianzole” ha spiegato l’assessore “arricchisce ulteriormente il calendario di viaggi che abbiamo finanziato e strutturato già dal 2018, offrendo a cittadini e turisti la possibilità di fare un viaggio nel passato, a bordo di convogli d’epoca di particolare rilievo storico”.

Questa linea ferroviaria rappresenta la storia della Brianza, un territorio che è sinonimo da sempre di industrializzazione, e che oggi, con il rilancio dei treni storici turistici, rappresenta anche il futuro della mobilità sostenibile.

Un tempo questa linea era percorsa da treni con automotrici ALn 668 degli Anni ’50 e negli Anni ’70 con locomotive D.445.  Lo scorso anno, in occasione dell’anniversario del “Besanino”, il convoglio era stato trainato da una locomotiva elettrica in livrea storica nella tratta tra Milano e Monza e da una locomotiva a vapore nella restante parte del tragitto. E così sarà anche quest’anno, mentre le carrozze sule quali si viaggerà saranno le Centoporte degli Anni ’30 e le Corbellini degli Anni ’50.

Info utili

Il treno storico “Besanino Express” partirà dalla Stazione Centrale di Milano alle 9.05, farà una prima tappa a Sesto San Giovanni alle Arrivo 9.21, a Monza alle 9.28, a Villasanta alle 10.07, a Triuggio alle 10.30, a Besana Brianza alle 10.46, a Costa Masnaga alle 11.02, a Molteno alle 11.11, a Oggiono alle 11.20 per arrivare a Lecco, destinazione finale del viaggio, alle 11.45. Giusto giusto per l’ora di pranzo.

Una volta giunti a Lecco, si potrà pranzare lungo il lago oppure fare un tour del centro storico o imbarcarsi su un battello e fare il giro del lago o ancora addentrarsi nella natura per qualche piacevole passeggiata. La partenza da Lecco è poi alle 16.30 con arrivo a Milano Centrale alle 19.32.

Il biglietto intero di sola andata da Milano a Lecco costa 11 euro (quindi 22 euro per andata e ritorno), ma costa meno se si sale a bordo nelle stazioni successive. È gratuito per i ragazzi da 0 a 14 anni non compiuti, ma è comunque necessario prenotare il biglietto gratuito per assicurarsi il posto a sedere.

Per viaggiare a bordo dei treni storici è obbligatorio il possesso di Green Pass Rafforzato valido, a esclusione dei minori di 12 anni e dei soggetti esenti. È obbligatorio indossare mascherina di tipo FFP2. La violazione di tali obblighi comporta l’intervento delle forze dell’ordine e l’interruzione del servizio alla prima stazione utile.

A bordo dei treni sono state potenziate le attività di sanificazione e disinfezione, sono stati installati dispenser di disinfettante per le mani, il personale è stato dotato dei sistemi di protezione necessari (mascherine, guanti) ed è stato introdotto un nuovo criterio di prenotazione dei posti a bordo che garantisce il rispetto delle distanze di sicurezza prescritte dalle autorità sanitarie.

lecco

Il lungolago di Lecco

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Bruxelles: i giardini delle meraviglie spalancano le porte

Sono solo tre le settimane che abbiamo a disposizione per entrare, attraversare e osservare quelle che sono tra le più grandi serre del mondo, un vero e proprio giardino delle meraviglie che ospita e conserva da secoli alcune delle piante più rare e pregiate della terra. Benvenuti nelle Serre Reali di Laeken.

Ci troviamo a pochi chilometri da Bruxelles, 5 per la precisione. È qui che durante lo straordinario risveglio della natura in primavera, che si trasforma in una vera e propria attrazione di viaggio per i cittadini di tutto il mondo, che le serre reali aprono le porte per pochi giorni.

Ed è proprio questa parziale accessibilità a rendere questo microcosmo così speciale. La scelta di limitare le visite a un solo periodo all’anno è fatta proprio per mantenere inalterato il fragile equilibrio che caratterizza ogni specie vivente che ha trovato nelle Serre Reali di Laeken la sua casa.

Serre Reali di Laeken

Serre Reali di Laeken

C’era una volta il giardino del re Re

Correva l’anno 1873 quando, l’architetto Alphonse Balat venne chiamato dal Re Leopoldo II per progettare un complesso di serre all’interno del castello di Laeken che doveva essere l’ultimo tassello della sua residenza belga. La richiesta era chiara, quella di creare un luogo straordinario destinato a incantare negli anni a venire. E così è stato fatto.

Le Serre Reali di Laeken, costruite secondo i dettami dell’Art Nouveau, si configurano come una piccola e grandiosa città di vetro incastonata in un panorama che lascia senza fiato. Padiglioni monumentali si alternano a cupole di vetro, ampi portici e vetrate dalle linee sinuose, che creano un paesaggio ondulato e fuori dall’ordinario.

Straordinarie all’esterno, incantate all’interno. Le serre di Bruxelles sono nate per ospitare la collezione privata delle piante del Re, e da quel giorno di tanti secoli fa non hanno mai smesso si assolvere questo dovere. Oltre alle collezioni antiche, che vivono ancora qui oggi, si aggiungono tutta una serie di esemplari rari e preziosi che provengono da ogni parte del mondo.

Serre Reali di Laeken

Serre Reali di Laeken

Serre Reali di Laeken: cosa vedere e quando andare

Le Serre Reali di Laeken rappresentano davvero un unicum in tutto il mondo, non solo perché sono ospitate all’interno di un edificio che è diventato col tempo un gioiello dell’Art Nouveau, ma anche perché le collezioni di piante lo trasformano in una dele più grandi serre del mondo.

Una tappa imperdibile e imprescindibile in un viaggio a Bruxelles, dato che si trova solo a 5 chilometri dalla capitale, sia per le sue fattezze architettoniche che per la presenza di piante rare e uniche. C’è solo un momento dell’anno, però, in cui questi giardini delle meraviglie aprono le porte ai visitatori consentendo l’esplorazione di quell’immenso complesso che si snoda per oltre 3 ettari.

È qui, tra i padiglioni e i viali alberati, che troviamo le piante africane, le palme, le rose e le azalee nonché la più grande collezione di camelie. Alcune specie sono conservate nel giardino principale, quelle che invece richiedono in una manutenzione speciale sono protette nelle serre.

Sono tantissime, infatti, le cure che un’abile squadra di giardinieri dà alle piante ogni giorno, da anni, per preservare questo microcosmo naturale di bellezza. Un universo al quale possiamo accedere durante quel breve periodo di primavera. Tra aprile e maggio, infatti, le porte delle Le Serre Reali di Laeken si aprono a tutti. Ed è in quel momento che possiamo vedere avverarsi la magia.

Serre Reali di Laeken

Serre Reali di Laeken

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Perdersi in un labirinto di tulipani, vera emozione

Un campo di 25mila metri quadrati (più di due volte il Duomo di Milano) dove spuntano oltre 200mila tulipani di decine di varietà. Chi viene a raccoglierli, con l’ormai nota formula “you pick” (li scegli e li raccogli da solo), può inebriarsi di colori e di profumi, li può ammirare, fotografare e portarseli a casa, dopo che lo staff avrà insegnato il corretto modo di recidere il tulipano, nel rispetto della pianta.

Non siamo nei Paesi Bassi, ma in Italia, in una località chiamata Terno d’Isola che si trova alle porte di Bergamo. Qui sorge Tulipania, uno dei campi di tulipani più famosi d’Italia, i primi ad aprire nel nostro Paese e ad avere successo.

Il labirinto di tulipani

Chi lo visita questa primavera – la fioritura dei tulipani dura poco – potrà anche provare l’emozione di camminare circondati da tulipani perdendosi in un intricatissimo labirinto, da cui in realtà non si vorrebbe mai uscire, vista la bellezza. I bambini ne andranno matti, ma anche i loro genitori.

Tantissime sono le varietà di tulipani che sono state piantumate nel campo, alcune precoci, altre tardive, in modo che si possa visitare il campo anche più volte nella stessa stagione trovandolo sempre diverso. Ciò, infatti, garantisce un periodo di fioritura che si prolungherà almeno per tutto il mese di aprile.

Gli eventi tra i campi di tulipani

Chi viene a Tulipania non lo fa solo ed esclusivamente per raccogliere i fiori. Nel campo ci sono delle postazioni di gioco per i bambini, come la piscina di paglia e il percorso sui ceppi.

Tra le novità di quest’anno c’è anche la possibilità di fare dei bucolici pic-nic nel campo e degli aperitivi tra i fiori.

L’ingresso al labirinto è libero, si pagheranno solo i fiori che si vorranno raccogliere o portare a casa. È consigliata la prenotazione online.

labirinto-tulipani

Il campo di tulipani a Tulipania

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Visto per i nomadi digitali: a che punto siamo in Italia?

Lavorare senza smettere di viaggiare e viceversa, un sogno questo che fino a poco tempo fa era destinato a essere realizzato solo da pochi e che invece, oggi, è accessibile a molti. Con l’avvento della pandemia, e della conseguente emergenza sanitaria, infatti, tantissime aziende hanno sperimentato lo smart working, una modalità di lavoro agile che ha permesso a tutti i lavoratori di lavorare da casa, o da qualsiasi altra parte del mondo.

Non ci è voluto poi molto affinché questa situazione di crisi si trasformasse nell’opportunità di cambiare il proprio stile di vita, proprio come hanno fatto sempre i nomadi digitali.

Ma non è stato solo il desiderio di poter lavorare comodamente da casa ad aumentare la richiesta dello smart working, quanto più la possibilità di poterlo fare ovunque e in qualsiasi parte del mondo. Lo hanno dimostrato le workation, un trend vacanziero che si è diffuso velocemente, e con entusiasmo, e che permette di continuare a lavorare nei luoghi di villeggiatura, e in tutte quelle strutture ricettive che hanno messo a disposizione dei viaggiatori servizi ad hoc e alloggi straordinari con connessione e viste incantevoli.

Il visto per i nomadi digitali

La consapevolezza del desiderio espresso da sempre più persone rispetto a questo nuovo stile di vita, ha fatto sì che anche le normative di alcuni Paesi si adeguassero alla richiesta crescente. Sono nati così i digital nomad visa, visti per nomadi digitali che consentono di vivere e lavorare sul territorio straniero per un determinato e limitato periodo di tempo.

Anche nel nostro Paese la consapevolezza dei cambiamenti ha preso piede velocemente, e abbiamo assistito alla creazione di villaggi dedicati agli smart worker e altre iniziative create appositamente per tutti i lavoratori da remoto. Ma è solo di recente che l’Italia ha mostrato una certa apertura anche nei confronti dei cittadini stranieri che desiderano lavorare nel BelPaese.

Non si tratta ancora di un visto per i nomadi digitali, ma la strada è stata aperta. Con il Decreto Sostegni-ter, infatti, è stata introdotta nel nostro ordinamento la figura del nomade digitale, intesa come persona che proviene da un Paese terzo e che svolge attività lavorativa qualificata sul territorio attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici.

Cosa potranno fare i nomadi digitali in Italia

L’introduzione della figura dei nomadi digitali, e la conseguente definizione, hanno come obiettivo quello di attirare talenti e professionisti nel Bel Paese. Grazie al decreto, i lavoratori da remoto provenienti da altri Paesi potranno lavorare sul nostro territorio grazie al rilascio di un permesso di soggiorno della durata di un anno.

Le condizioni per ottenerlo prevedono la sottoscrizione di un’assicurazione sanitaria che copra gli eventuali rischi su tutto il territorio nazionale e il rispetto delle disposizioni fiscali e contributive italiane.

Si tratta di una nuova opportunità per il nostro Paese che era stata già intravista dagli altri. Molto presto potremmo ritrovarci a vedere nuove affluenze nelle nostre città, incontrare nomadi digitali che provengono dall’estero tra le meravigliose campagne toscane, chiacchierare di lavoro davanti al Vesuvio o fare incontri interessanti al cospetto del Colosseo.

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Cercasi foto di rifugi e bivacchi: perché e come fare

Sta per arrivare il 150esimo anniversario della SAT (Società Alpinisti Tridentini). Per festeggiare l’evento l’intenzione è quella di ridare alle stampe la pubblicazione dei rifugi della SAT. Il tutto attraverso una nuova veste grafica che l’obiettivo di raccontare la storia, i sentieri e le curiosità dei presidi delle terre alte.

Cos’è la SAT

La SAT è una società che opera nel nostro meraviglioso Trentino e che conta circa 27.000 soci. Il lavoro principale è quello di occuparsi della manutenzione di 5.500 km di sentieri della regione garantendo, allo stesso tempo, l’ospitalità attraverso 34 rifugi d’alta quota e promuovendo moltissime attività culturali, corsi d’alpinismo e iniziative nelle scuole di ogni grado.

Fondata nella splendida cornice di Madonna di Campiglio il 2 settembre 1872, ha una storia che si intreccia con le vicende politiche e storiche del Trentino, fino almeno al primo dopoguerra. Oggigiorno cura la segnaletica e la manutenzione di 842 sentieri (4.357 km), 125 sentieri attrezzati (863 km con circa 9 km di tratti attrezzati) e 68 vie ferrate (263 km con 19 km di tratti attrezzati) per un totale di 5.550 km.

Un vero e proprio punto di riferimento stabile per tutti gli alpinisti. In fondo, i rifugi diventano sempre più luogo di accoglienza e incontro sociale. Basti pensare al Rifugio Mandron, inaugurato dalla SAT nel 1959, che sorge sul ciglio della costa erbosa della Conca Mandron, a poca distanza dai laghetti omonimi, ossia in vista di quello che uno dei più vasti e importanti ghiacciai italiani.

Oppure aI Bivacco Presanella che si trova in Val Nardis, nel gruppo della Presanella, a 2205 m s.l.m. Edificato dalla SAT nel 1885, è stato completamente ristrutturato nel 1999. Oggi si caratterizza per essere in muratura e dotato di un unico locale. Sempre aperto, può ospitare 12 persone ed è utilizzato prevalentemente per la salita alla Presanella.

Ma questi sono solo alcuni degli esempi di tutte le occasioni di ospitalità gestite dalla SAT.

AAA cercasi foto di rifugi e bivacchi

Per festeggiare i sui 150 anni, la società è alla ricerca di foto di rifugi e bivacchi SAT che diventeranno parte dell’archivio fotografico e che potrebbero essere utilizzati nella pubblicazione 2022. Chi volesse condividere i propri scatti (fotografie in alta risoluzione) può partecipare semplicemente inviandoli entro il 15 aprile 2022 alla seguente e-mail: comunicazione@sat.tn.it.

Ma questa non è l’unica celebrazione per questo importante traguardo. Infatti, verranno organizzati eventi, iniziative, pubblicazioni e mostre per un cammino condiviso in vista del 3 settembre 2022. Per esempio, sono proposti a tutti gli escursionisti 15 itinerari su tutto il territorio provinciale per scoprire i valori, la storia e le radici dell’associazione.

Sentieri per tutti poiché la proposta non è solo escursionistica: per quanto possibile, alcuni di questi tragitti potranno essere percorsi anche da diversamente abili. Camminandovi sarà possibile incontrare persino riferimenti storici e culturali, riferimenti alla cultura materiale e all’ambiente naturale. Elementi che verranno evidenziati dalla cartellonistica a inizio e fine percorso, ma anche lungo il tragitto. Vi basterà scansionare un QR code informativo e il gioco sarà fatto.

Panorami, paesaggi e realtà tutte da conoscere che regaleranno momenti di vita da trascorre su catene montuose, su valli o insediamenti abitati di una delle zone più belle ed emozionanti del nostro Paese.

foto rifugi e bivacchi sat

Un angolo del Trentino

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Il treno panoramico che attraversa i laghetti della Svizzera

I viaggi in treno sono tra le esperienze più belle che si possano fare, specie se per turismo. E la Svizzera, in questo, è la numero uno. Se alcuni treni sono molto famosi, come il Bernina Express (meglio conosciuto come Trenino rosso del Bernina) o il Glacier Express, ce ne sono altri meno noti, ma non meno belli.

Prendete per esempio la Ferrovia Vigezzina-Centovalli, quella che parte da Domodossola e che arriva a Locarno, sul versante elvetico del Lago Maggiore. È considerata una delle tratte ferroviarie più panoramiche d’Italia. Sul tratto svizzero si può anche proseguire oltre Locarno, andando alla scoperta di un paesaggio davvero da cartolina, che arriva fino al pittoresco Lago di Thun.

Il prossimo treno parte da Locarno il 9 aprile. Si tratta di un treno panoramico, proprio per poter ammirare la bellezza del territorio che si attraversa, fatto di un susseguirsi di gole profonde, montagne selvagge, fiumi e cascate. Una natura prorompente, in cui si inseriscono armoniosamente tanti piccoli borghi disseminati lungo l’intero tragitto.

Viaggio tra i panorami svizzeri

Il treno attraversa la Val Divedro, tra le Alpi Pennine e le Alpi Lepontine, al confine tra Italia e Svizzera, seguendo il fiume Diveria e infilando la galleria del Sempione, lunga 19,8 chilometri, che dal 1906 collega i due Paesi.

Il convoglio risale poi la valle del Rodano, fiancheggiando i soleggiati pendii delle montagne svizzere che sembrano una cartolina vivente. Il treno supera un dislivello di 450 metri prima di arrivare a Goppenstein, nel Canton Vallese, porta d’ingresso alla valle del Lötschen.

Da Kandersteg (siamo già nel Canton Berna), il percorso a bordo del treno conduce a Frutigen, in direzione Nord. Questo percorso è molto famoso: con una pendenza di oltre il 27%, in questo punto si attraversa una galleria elicoidale di 1.655 metri, tunnel bui e viadotti spettacolari. Poco prima di entrare a Frutigen, il treno transita sull’imponente viadotto di Kander, l’opera più fotografata della linea ferroviaria, per poi sfilare davanti al millenario Castello di Tellenburg, ormai in rovina. Da Frutigen, l’itinerario conduce alla bella cittadina di Spiez, nell’Oberland bernese, affacciata sul pittoresco Lago di Thun.

Il pittoresco Lago di Thun

Il Lago di Thun è incastonato in uno scenario alpino da sogno, con vista sulle vette da 4.000 metri e circondato da diversi villaggi, oltre che dalle cittadine di Thun e Spiez. La baia di Spiez, dominata da un bel castello, è a sua volta puntellata da bellissimi vigneti. Navigarlo con il battello nelle giornate di sole è un’esperienza bellissima. Una particolare attrattiva turistica è costituita dalle 12 chiesette romaniche, ormai millenarie, che si ergono tutt’attorno al lago.

La vicina cittadina di Spiez è anch’essa un piccolo gioiello. È dominata dal suo antico castello medievale che, come tutte le cose svizzere, è stato perfettamente restaurato. Si può visitare il castello e anche il centro storico che è davvero molto bello. Poi la sera si sale di nuovo a bordo del treno per fare ritorno a casa, anche se il consiglio migliore, per godersi il viaggio, è di fermarsi almeno una notte.

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Cartolina del Lago di Thun in Svizzera

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Festival di primavere da vivere: un’esplosione di colori e profumi

C’è qualcosa di meraviglioso che succede intorno a noi da marzo ad aprile. Si tratta dello straordinario risveglio della natura che avviene attraverso un’esplosione di colori e profumi che inebriano i sensi e che permettono di assistere agli spettacoli più belli del mondo.

Uno show, questo, tanto bello quanto sperato da cittadini e viaggiatori che, proprio in questo periodo, volano in ogni parte del globo per assistere a questo caleidoscopio di colori. Gli altri, quelli che restano, mettono in scena grandiosi spettacoli che prendono in prestito i colori e le forme della natura.

Sono i festival di primavera, quelli che omaggiano i fiori e i profumi, quelli che celebrano la bellezza, la rinascita e la nuova stagione. Alcuni di questi sono così stravaganti, originali e particolari, che meritano di essere visti e vissuti almeno una volta nella vita. Ecco i nostri preferiti.

National Cherry Blossom Festiva

National Cherry Blossom Festiva

Festival di primavera nel mondo

Iniziamo il nostro viaggio tra i festival di primavera nel mondo immergendoci nella grandiosa battaglia d’acqua che si tiene ogni anno in Thailandia. Si tratta del Songkran Water Festival, celebrato dal 13 al 15 aprile, che coincide con il capodanno buddista. Un momento durante il quale, tutti i cittadini del Paese, scendono in strada per festeggiare i nuovi inizi e per cacciare via le energie negative proprio con l’acqua.

Sempre in questo periodo si tiene il romantico, suggestivo e straordinario National Cherry Blossom Festival. Per celebrare la fioritura dei ciliegi di oltre 3000 alberi, i cittadini americani scendono tra le strade di Washington DC per ammirare la rinascita della natura.

Celebrare la natura in Europa: i festival da non perdere

Sono tanti, anzi tantissimi, i luoghi da raggiungere questa primavera per celebrare la natura a suon di colori e di profumi in Europa. Ne sanno qualcosa a Madeira dove, dal 5 al 29 maggio, i cittadini mettono in scena uno spettacolo floreale di incredibile bellezza. Si tratta del Festival dei fiori di Madeira che si tiene a Funchal: in questa occasione i fiori invadono letteralmente l’intero territorio trasformandosi ora in sculture, ora in carri e tappeti colorati.

Se pensiamo alla primavera non possiamo non pensare ai tulipani. E sono loro gli assoluti protagonisti del Tulp Festival, una manifestazione profumata e inebriante che trasforma Amsterdam, dal 1 al 30 aprile, in una città fiorita. Sono oltre 40 le aree, tra spazi pubblici, parchi, centri commerciali, negozi e musei, che vengono addobbate con tulipani di ogni colore e specie.

Tulp Fest, Amsterdam

Tulp Fest, Amsterdam

Il 25 aprile, invece, sarà Zurigo a celebrare la primavera con una tradizione secolare. Stiamo parlando della Sechseläuten, una festa che si snoda tra le strade e le piazze della città e che culmina con l’incendio del Böögg, il maestoso pupazzo di neve che viene bruciato in piazza per salutare, almeno per il momento, l’inverno.

Festival di primavera in Italia

Restiamo in Italia per scoprire due degli appuntamenti più suggestivi del nostro stivale assolutamente da non perdere. Il primo è la Festa del Tulipano e di primavera che si tiene a Castiglione del Lago ad aprile. Con ben 14 giorni di festa continua, il comune umbro si prepara a ospitare grandiose sculture realizzate con petali di tulipano che sfileranno in città tra il 18 aprile e il 1 maggio

Per tutto il mese di aprile, in Trentino Alto Adige, si tiene uno degli eventi più profumati dell’anno, si tratta del Festival Lana in fiore che celebra la fioritura dei meli e delle erbe selvatiche che esplodono nel paese in provincia di Bolzano.

Lana in fiore

Lana in fiore