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Puoi visitare queste botti di vino e poi dormirci dentro

I viaggi più belli, quelli che ci permettono di costruire nuovi e indelebili ricordi, passano inevitabilmente per le esperienze emozionali e suggestive, quelle che passano attraverso la stimolazione dei sensi, i sapori di un territorio, i profumi di un luogo e la sua cultura più autentica.

Ne sono un esempio i tour enogastronomici che compiamo nelle regioni a noi vicine, o quelli per i quali siamo disposti ad andare dall’altra parte del mondo. Ma c’è un’esperienza che, più di tutte, ci ha letteralmente conquistati perché unisce la sete di esplorazione con la possibilità di dormire all’interno di alloggi straordinari.

Per viverla dobbiamo recarci in Portogallo, un Paese che con le sue meraviglie continua a stupirci viaggio dopo viaggio. È qui, infatti, tra i vigneti di una delle regioni vinicole più famose del mondo intero, che è possibile visitare enormi botti di vino, fare degustazioni e poi dormirci dentro.

Dormire in una botte

Dormire in una botte di vino, Portogallo

Dormire in una botte di vino in Portogallo

Per iniziare questa esperienza che avvolge e travolge i sensi dobbiamo recarci a Lamego, un importante centro vinicolo incastonato tra le suggestive colline della Beira Alta nella valle del Douro. È qui che esiste un vigneto noto per i suoi eccellenti vini che ogni anno attira numerosi visitatori provenienti da ogni parte del Paese.

Ma qui, tra gli infiniti vigneti dell’azienda Quinta da Pacheca che si perdono a vista d’occhio, l’esperienza va oltre alle passeggiate nella vigna e le degustazioni. Arrivando a Lamego, infatti, noterete delle enormi botti di vino in mezzo alla natura: sono quelli gli alloggi della vostra prossima avventura.

Nei suoi vitigni, che sono i più antichi di tutto il Portogallo con ben 300 anni di storia alle spalle, Quinta da Pacheca ha creato il Wine House Hotel. Dieci suite a forma di botte che prendono il nome dall’uva che qui viene coltivata. Immersi nella natura, con vista sul fiume Douro, questi alloggi speciali sono destinati a far vivere, agli ospiti, una delle esperienze più magiche di sempre. Pronti a partire?

Dormire in una botte

I vigneti di Quinta da Pacheca

Una suite che profuma di vino in mezzo alla natura

Romantico, fiabesco e sognante: è questo il panorama che si gode da Quinta da Pacheca mentre si osservano i vigneti che si perdono all’orizzonte. Uno sguardo, questo, che può essere l’ultimo, prima di andare a dormire e il primo del risveglio, se si sceglie di dormire proprio in una botte di vino immersa nella natura.

Queste suite a forma di Wine Barrels rispondono alle esigenze dei viaggiatori alla ricerca di alloggi unici e straordinari, meglio ancora se a contatto con la natura. Una vacanza rurale che però garantisce agli ospiti tutti i comfort degli hotel di lusso.

Le botti, costruite rigorosamente in legno, misurano circa 30 metri quadrati e sono caratterizzate da una grande letto rotondo e un bagno privato. Non mancano, ovviamente, una grande finestra che affaccia direttamente sulle vigne più antiche del Paese e un lucernario sul soffitto, per ammirare le stelle del cielo del Portogallo.

Le botti di vino in mezzo alla natura si trovano a Lamego, ad appena qualche chilometro dal centro cittadino. Motivo per il quale si configurano come un ottimo punto di partenza per esplorare i dintorni e vivere avventure straordinarie.

Dormire in una botte

Wine Barrels, gli interni delle suite

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Curiosità Viaggi

I passeggeri più noiosi in volo: il nuovo studio

In molti credono che fare l’assistente di volo sia uno dei lavori più belli del mondo. Probabilmente queste persone hanno ragione, ma quando lo dicono non si rendono conto che è comunque un lavoro rivolto al pubblico e che, come tale, presenta qualche grana. Proprio su questa linea è stato condotto un nuovo studio che svela quali sono i passeggeri più noiosi in volo, ma questa volta dal punto di vista dei viaggiatori stessi.

L’identikit dei passeggeri più noiosi in volo

A condurre questa nuova ricerca è stato Only Wanderlust, un sito web di risorse di viaggio, che ha recentemente intervistato più di 1.500 viaggiatori chiedendo loro un’opinione su quali fossero i passeggeri più fastidiosi a bordo di di un aereo. A tal proposito è stata stilata una lista di viaggiatori fastidiosi:

  • il calciatore: colui che prende a calci il tuo sedile;
  • il poco pulito: il passeggero con un cattivo odore corporeo;
  • l’urlatore: i passeggeri che parlano ad alta voce;
  • l’appoggiatore: i viaggiatori che per spostarsi si appoggiano al tuo sedile;
  • il brillo: quelli che bevono un bicchieri di troppo in volo;
  • i bambini o i neonati: ma solo quando piangono;
  • il reclinatore: colui che abbassa il sedile proprio davanti a te;
  • il profumato: il passeggero che ha decisamente esagerato con il profumo;
  • i no mask: i passeggeri che non indossano correttamente le mascherine;
  • il ronfatore: il passeggero che russa;
  • il maleodorante: il passeggero che rimuove calze o scarpe e, ahinoi, non si è lavato i piedi;
  • l’impaziente: i passeggeri in piedi e che prendono i bagagli non appena l’aereo atterra;
  • il pasto BYO: il passeggero che porta con sé e mangia del cibo puzzolente;
  • le vesciche deboli: le persone che si alzano regolarmente dai loro posti;
  • il chiacchierone: il vicino di posto che parla continuamente durante il volo;
  • il ladro di bracciolo: il vicino che, puntualmente, si ruba il tuo bracciolo;
  • il troppo rilassato: il passeggero che mette i piedi sopra o tra il tuo sedile;
  • l’applauditore: i passeggeri che applaudono quando l’aereo atterra;
  • l’occupatore: i passeggeri che non appena si siedono allargano le gambe;
  • il gufo notturno: i viaggiatori con schermi luminosi di telefoni o tablet durante i voli che avvengono di notte.

La discussione dei risultati ottenuti

Inutile nasconderlo. A tutti, almeno una volta nella vita, è capitato di interfacciarsi con uno – a volte di più – di questi passeggeri, ma anche di mettere in atto alcuni dei comportamenti sopraelencati.

Infatti, nonostante la lista stilata, molte delle persone intervistate -due persone su tre – hanno giustamente affermato che anche se fastidioso, tutte le persone hanno il diritto di sdraiarsi durante un volo. Per questo motivo la società che ha condotto lo studio ha deciso di contattare diverse compagnie aeree per chiedere il loro contributo.

I vettori presi in considerazione hanno detto tutti essenzialmente la stessa cosa: “non esiste una politica sul diritto di reclinarsi“. Alla luce di tutto questo hanno deciso di dare un piccolo consiglio a tutti i viaggiatori che si ritrovano a bordo il passeggero soprannominato “il reclinatore“: “Se il viaggiatore sdraiato di fronte a voi è davvero problematico, il consiglio è di chiedergli educatamente di alzare il sedile. In caso di nessuna risposta, potreste rivolgervi con gentilezza all’assistente di volo“.

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Borghi castelli Viaggi

Il fascino di Miglionico, tra i borghi più belli d’Italia

In provincia di Matera affascina Miglionico, piccolo borgo dalle antiche origini che si fregia dell’appartenenza al circuito dei Borghi Più Belli d’Italia.

Roccaforte longobarda, passò poi tra i possedimenti del conte normanno di Matera, Alessandro Loffredo, che diede il via alla costruzione del Castello nel 1100, un fulgido esempio di architettura fortificata pre-sveva che, ancora oggi, cattura subito lo sguardo di chi arriva in paese.

Il maniero, che svetta imponente sullo sperone della collina di Cencree a dominio delle valli dei fiumi Basento e Bradano, è l’attrattiva più spettacolare del borgo e lo lega a un evento storico cruciale, quello della Congiura dei Baroni contro Re Ferdinando I di Napoli.

Miglionico

Veduta di Miglionico

Il Castello del Malconsiglio, storia di intrighi, tradimenti e sospetti

Il maestoso castello, con torri circolari e quadrate, è delimitato da un ampio cortile liberamente visitabile dove, al centro, spicca la cisterna che riporta lo stemma nobiliare dei Revertera, i duchi della vicina Salandra, che divennero proprietati del feudo nel 1624.
A loro si deve la trasformazione della fortezza in un elegante palazzo nobiliare con un notevole loggiato che dà accesso al secondo piano.

Ma la storia del Castello di Miglionico è legata a doppio filo alla Congiura dei Baroni delle Terre del Mezzogiorno nel 1485: nella “Sala Stella” si riunirono, infatti, i baroni ribelli capeggiati dai Sanseverino e dai Del Balzo.

La triste fine dei congiurati, uccisi nel 1487 per volere del Re, è valsa al maniero il nome di “Castello del Malconsiglio”.

Oggi tra le sue stanze è possibile seguire un percorso multimediale guidato tramite installazioni e schermi per conoscere meglio la storica vicenda e raggiungere la sala dove si svolse la congiura: qui potrete sedervi tra i manichini alla tavola imbandita di fronte al Re.

Miglionico

Piazza e Castello del Malconsiglio

L’imperdibile Polittico di Cima da Conegliano

Se meta di sicuro interesse è il Castello, da non perdere a Miglionico è anche il Polittico di Cima Da Conegliano all’interno della Chiesa Madre intitolata a Santa Maria Maggiore, in Piazza del Popolo.

Risalente alla metà del XIV secolo e ampliata nel Cinquecento con l’aggiunta delle cappelle laterali, la chiesa conserva pregevoli opere di elevato valore artistico quali, ad esempio, la seicentesca tela raffigurante la Madonna con Bambino e i SS. Bartolomeo e Martino di Pietro Antonio Ferro, la Madonna del Rosario a opera di Girolamo Todisco, la Madonna col Bambino in gloria tra i Santi Eligio e Carlo Borromeo e la Vergine Assunta a firma di Alessandro Fracanzano, e l’organo settecentesco a 312 canne del maestro Rubino da Castellaneta.

Tra tutte, però, spicca il Polittico di Giambattista Cima da Conegliano, realizzato nel 1499 a 18 pannelli in quattro ordini racchiusi in una cornice di legno con suggestivi dipinti a olio su tavola.

Da notare anche il Crocifisso ligneo del Seicento di Padre Eufemio portato in processione il 3 maggio per le vie del centro storico.

Tutta la bellezza del centro storico

Immancabile è una passeggiata lungo le strette stradine del’incantevole borgo dove lasciare vagare lo sguardo sulle facciate degli eleganti palazzi seicenteschi: Palazzo Petito, Palazzo Corleto e Palazzo Ventura-Aspriello.

Ecco poi il Convento di San Francesco, la Chiesa del Purgatorio con la torre del campanile con orologio e la cappella della Madonna delle Grazie con le pareti interne impreziosite dagli affreschi degli allievi di Giovanni Todisco.

Miglionico centro storico

Centro storico

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Posti incredibili Viaggi

Passeggiare sotto un tunnel di glicini in fiore: succede in Italia

Meravigliosa è la primavera che con la sua rinascita ci permette di godere, sotto i tiepidi raggi di sole che vanno via via a intensificarsi, tutte le meraviglie che mette in scena Madre Natura. Inebrianti profumi si librano nell’aria, un’esplosione di colori in ogni dove cattura lo sguardo, lo rapisce e lo incanta.

La straordinaria stagione del risveglio ci ricorda perché il mondo che abitiamo è un luogo meraviglioso. Non è un caso che, proprio in questo periodo, viaggiatori di tutto il mondo si mettono in cammino per ammirare la rinascita della natura attraverso le fioriture più grandiose del globo.

Ma ce n’è una, tra le tante, che più di tutte fa invidia alle storie d’amore più belle, perché è romantica, suggestiva e magica. E si trova in Italia. Stiamo parlando della fioritura di glicini nel Giardino Bardini.

Il giardino delle meraviglie a Firenze

Come un balcone romantico che si affaccia sulla città così è Villa Bardini, conosciuta anche come Villa Belvedere. La sua strategica posizione geografica permette di godere di uno dei panorami più belli di tutta la città di Firenze.

Villa Bardini non ha bisogno di presentazioni in quanto la sua popolarità è secolare. Fin dal Cinquecento, infatti, è sempre stata considerata un’oasi urbana per il riposo e per lo svago, per ammirare con lo sguardo della città e godere della bellezza delle coltivazioni agricole.

Oggi, quella stessa villa, si è trasformata in uno dei giardini più belli del culla del Rinascimento. L’attuale disposizione all’italiana, così come le straordinarie specie floristiche che si possono ammirare, sono dovute al collezionista Stefano Bardini, della quale oggi la villa porta il nome.

Il giardino delle meraviglie di Firenze, che sembra una favola da attraversare a suon di passeggiate, è bellissimo a ogni ora del giorno e a ogni stagione. Non solo per la presenza di quei tre giardini che raccontano le epoche, gli stili e le culture diverse, ma anche per quello spettacolo che lascia senza fiato che viene inscenato quando la primavera arriva.

In questo periodo, infatti, lo splendido pergolato di glicini situato nella zona del parco agricolo raggiunge l’apice della sua bellezza. I giochi di colore, tra chiari, scuri e mille sfumature di glicine, rendono questa galleria in fiore una vera meraviglia per gli occhi.

La fioritura dei glicini (e non solo) a Villa Bardini

Villa Bardini può essere paragonata a uno scrigno prezioso che ha il compito di custodire tutte le meraviglie che Madre Natura ha creato. Ed è calzante questo ruolo per i tre giardini che caratterizzano il parco: il giardino all’italiana, il bosco all’inglese con le sue contaminazioni esotiche, e il parco agricolo che conserva il frutteto e il pergolato di glicini.

In questo polmone verde della città fiorentina, il tunnel fiorato si configura come un vero e proprio fiore all’occhiello, nonché come l’elemento più amato dai visitatori. E come potrebbe essere altrimenti? I grappoli violacei, ora chiari e ora scuri, fanno da cornice a questo viale delle meraviglie che conduce direttamente alla Loggia del Belvedere dalla quale è possibile ammirare tutta Firenze e San Miniato al Monte

I glicini non sono gli unici a regalare una straordinaria fioritura di primavera. Accanto a questi, infatti, le altre collezioni botaniche del Giardino Bardini danno spettacolo. Ci sono le ortensie, gli iris e le rose che regalano esplosioni di colore tra le piante e le aiuole, incorniciate da alberi in fiore.

Fioritura dei glicini: quando andare

Per ammirare i glicini in tutto il loro splendore, è necessario organizzare una visita alla Villa Bardini nei mesi tra aprile e maggio. Un’esplosione di mille sfumature che vanno dal lilla al viola, passando per il rosa e l’azzurro malva, tinge di meraviglia l’intero giardino. Lo spettacolo è fruibile anche online, in streaming, grazie alle webcam installate proprio sul pergolato.

Fioritura di glicine ai Giardini Bardini

Fioritura di glicine ai Giardini Bardini

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Caraibi Europa Notizie Viaggi

Finalmente salpa la straordinaria Wonder of the Seas

L’attesa è finita: il 4 marzo ha debuttato la straordinaria nave Wonder of the Seas di Royal Caribbean salpando da Fort Lauderdale direzione Caraibi per poi fare rotta verso Barcellona e Roma.

La nuova ammiraglia, con il suo primo viaggio ufficiale negli Stati Uniti e in Europa, inaugura un nuovo modo di vivere tutta la bellezza di una crociera riservando ai viaggiatori un’esperienza inedita di vacanza e portando a bordo avventure adatte agli ospiti di ogni età.

La Wonder of the Seas splende nei Caraibi e nel Mediterraneo

Avveniristica e da record (è, infatti, la nave più grande del mondo superando la Symphony of the Seas della stessa flotta), la Wonder sorprende i viaggiatori grazie alle sue otto differenti aree, definite “quartieri”, e dona un’incredibile esperienza di navigazione per un vacanza appagante e indimenticabile.

Solo per fare un esempio, la prima Classe Oasis comprende tutti i nuovi servizi e attività come la Suite Neighborhood, il bar a sbalzo The Vue, in posizione panoramica sul ponte della piscina, mozzafiato al tramonto, e la Wonder Playscape, area giochi interattiva all’aperto per i bambini con una vista che lascia senza parole.

Ma non è ovviamente tutto.

Spettacolari sono poi lo scivolo più alto mai realizzato a bordo di una nave, “The Ultimate Abyss“, l’immenso spazio verde del quartiere Central Park e la coinvolgente ed emozionante esperienza del ponte piscina ispirato ai Caraibi.

Gli amanti dell’avventura avranno soltanto l’imbarazzo della scelta e potranno reimmaginare il proprio modo di stare a bordo vivendo emozioni uniche e portando con sé ricordi che non si possono dimenticare.

La nuovissima e incredibile nave Wonder of the Seas mette in evidenza il meglio di Royal Caribbean e rinnova il classico concetto di crociera dando vita a un’idea di vacanza a bordo mai vista prima.

Gli immancabili classici resi ancora più incredibili

Sulla Wonder, il rinomato concetto di “quartiere” della Classe Oasis si mostra arricchito da esperienze inedite e rafforzato dalla presenza di grandi classici resi ancora più incredibili.

Le nuove avventure e i nuovi successi sono ancora più spettacolari a partire dalla Suite Class Neighborhood, l’ottavo quartiere presente solo qui, che offrirà agli ospiti della classe Royal Suite un altissimo Suite Sun Deck in una nuova posizione, dotata di piscina a sfioro, bar, numerosi lettini e angoli per rilassarsi.
Non mancano il ristorante esclusivo Coastal Kitchen, la Suite Lounge e la più grande Ultimate Family Suite per nuclei di 10 persone.

Il Wonder Playscape, l’area di gioco a tema sottomarino, permetterà di vivere un’avventura completamente nuova con scivoli, pareti di arrampicata, giochi, un murale interattivo che si attiva al tatto e puzzle che faranno sbalordire i bambini, e altrettanto incredibile sarà l’esperienza sul ponte della piscina: The Lime &Coconut sarà pervasa da una coinvolgente atmosfera caraibica, con due bar a bordo piscina e musica dal vivo, il trio di scivoli ad alta velocità, The Perfect Storm e il parco acquatico per bambini Splashaway Bay.

Gli itinerari

La nuova nave offrirà differenti formule per vivere la sua straordinaria unicità, grazie a proposte di 7 notti, come quella che da Fort Lauderdale esplorerà i Caraibi orientali e occidentali, facendo tappa in destinazioni quali Cozumel (Messico), Philipsburg (Sint Marteen), San Juan, Porto Rico, per citarne alcune.

A prescindere dall’itinerario caraibico che gli ospiti sceglieranno, ogni percorso di navigazione raggiungerà l’isola privata di Royal Caribbean.

Per crociere di 7 notti nel Mediterraneo, con partenze da Barcellona e da Roma, i passeggeri avranno invece modo di andare alla scoperta di destinazioni iconiche, come, per esempio, Palma di Maiorca e Capri.

Royal Wonder of the Seas

La Royal Wonder of the Seas

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Viaggio a bordo del Tequila Train in Messico

Il treno più amato del Messico regala non solo l’opportunità di ammirare dal finestrino straordinari paesaggi ma anche l’occasione di sorseggiare tequila “all you can drink”.

È il lussuoso Jose Cuervo Express, soprannominato a ragione “Tequila Train”, che attraversa da otto anni la campagna messicana e oggi offre un’esperienza che non capita tutti i giorni.

tequila city

Veduta della città di Tequila

Un viaggio di lusso e un’esperienza inebriante

Il treno in stile vintage, nero e oro, viaggia dalla città di Guadalajara, capitale dello Stato messicano di Jalisco dove sono nati la tequila e i mariachi, fino alla piccola città di Tequila, designata Pueblo Mágico (Città magica) dal Segretariato messicano del turismo.

Il viaggio di 11 ore a bordo del treno Tequila è meraviglioso quanto la destinazione finale: la nuova esperienza Elite, infatti, vede gli ospiti soggiornare in un’elegante carrozza con pannelli in legno chiamata “Elite Wagon”, dotata di finestre dal pavimento al soffitto per una vista “inebriante” quanto i drink e cocktail serviti a bordo.

I viaggiatori hanno anche accesso a due lussuose aree lounge e un open bar premium rifornito con Reserva de la Familia, Maestro Dobel, Gran Centenario e 1800.
Ma non soltanto: a disposizione per degustazioni anche rum, vodka, whisky e un nuova linea di cocktail personalizzati.

La carrozza vanta 2 sale per 10 persone, 2 tavoli per 4 persone e 3 sale con tavolo per 2 persone.

A bordo attende i viaggiatori un trattamento esclusivo

A bordo del Tequila Train, oltre a godere della bellezza del convoglio e del paesaggio, e assaporare la vasta scelta di bevande in un ambiente raffinato, gli ospiti potranno gustare deliziosi spuntini tipici locali per avere un autentico assaggio del Messico e intrattenersi partecipando a una lotteria.

E non finisce qui: durante il tragitto, un maestro tequilier (un sommelier di tequila) accompagnerà i passeggeri in una coinvolgente degustazione a tre bicchieri e, grazie alla sua esperienza e ai suoi racconti, permetterà loro di apprezzare nel modo migliore ciò che stanno sorseggiando.

Una conclusione degna di un viaggio unico

Il comfort di un treno di lusso, un trattamento da prima classe, i sapori della tequila, dei drink e dei cocktail “all you can drink”, degustazioni guidate da un esperto sommelier, piatti regionali: il viaggio a bordo del Jose Cuervo Express è un’esperienza unica per vivere e conoscere più a fondo il Messico e le sue peculiarità e tradizioni.

Ma non è tutto: per concludere, gli ospiti hanno l’opportunità di visitare la più antica distilleria dell’America Latina, la Rojeña di Jose Cuervo, nell’accogliente città di Tequila: dall’agave alla bottiglia, scopriranno così il processo di produzione della tequila (con annessa degustazione).
La piccola distilleria color terracotta è l’attrazione più popolare della cittadina e il negozio interno consente di acquistare i distillati a prezzo di fabbrica.

Infine, se le condizioni meteo lo permettono, la visita si conclude passeggiando tra i campi di agave e assistendo a una dimostrazione di raccolta.

L’esperienza Elite ha un prezzo che si aggira attorno ai 166 dollari a persona e può essere vissuta, a scelta, sia all’alba che al tramonto.

La degustazione con il maestro tequilier e la visita ai campi di agave sono incluse per tutti i passeggeri, anche coloro che non prenotano l’Elite.

treno tequila messico

Jose Cuervo Express

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Esplorare l’anima selvaggia della Sardegna a bordo di un treno

Sono le esperienze, quelle più autentiche e straordinarie, che ci muovono verso quelle destinazioni che già conosciamo o che da tempo sono in cima alle nostre travel wish list. Lasciare da parte i sentieri più battuti del turismo, quelli che passano tra i monumenti iconici e le attrazioni turistiche più conosciute, è ormai una consuetudine per i viaggiatori che sono alla ricerca di avventure che inebriano i sensi, che incantano la vista e che riscaldano il cuore.

Le esperienze, come abbiamo già anticipato, sono al centro di tutto. È da queste che si costruisce il viaggio straordinario verso le meraviglie del mondo. E tra queste non può mancare quello che ci conduce direttamente nelle viscere della Sardegna più autentica e selvaggia, a bordo di un treno.

Non un treno qualunque, intendiamoci, ma quello che prende in prestito i colori dalla natura che attraversa. Il Trenino Verde, infatti, si immerge negli incontaminati paesaggi sardi, percorrendo in lungo e in largo strade che squarciano il territorio, dall’entroterra alla costa, per scoprire e riscoprire la grande bellezza.

A bordo del Trenino Verde

Il Trenino Verde, probabilmente, non ha bisogno di presentazioni perché la sua presenza in terra sarda è trattata alla stregua di un monumento di immenso valore. E in effetti lo è davvero, con la sua storia centenaria, con i suoi record ferroviari, con i suoi itinerari che lasciano ogni volta senza fiato.

Un’esperienza che ogni viaggiatore dovrebbe fare almeno una volta nella vita, ma anche due, o cinque per seguire tutte le rotte che si snodano all’interno dell’anima più autentica della regione di Sardegna, tra la costa e il mare.

La ferrovia del Trenino Verde è la testimonianza di un lavoro antico e fruttuoso condotto per mettere in mostra l’infinita bellezza del territorio. Si tratta della più lunga rete ferroviaria turistica di tutta Europa con i suoi 438 chilometri che creano ben 5 itinerari diversi.

Attivo da oltre un secolo, il Trenino Verde offre agli ospiti a bordo un viaggio nel viaggio che passa tra le rigogliose foreste, tra gli immensi uliveti che si perdono a vista d’occhio. Che attraversa ponti e costruzioni architettoniche, che passa leggiadro su distese pianeggianti fino ad inerpicarsi sulle alture quasi a fatica, come se volesse raggiungere il sole che fa brillare il territorio circostante.

Un viaggio lento nel cuore della Sardegna

È un viaggio lento quello a bordo dei vagoni del Trenino Verde, ma emozionante, suggestivo e magico. Ogni chilometro percorso racconta una storia, ogni paesaggio lascia senza fiato. È come stare nel salotto di casa, mentre fuori il mondo si mette in movimento per far vedere le sue meraviglie.

E sono tante, le bellezze che appaiono agli occhi di chi guarda dal finestrino del Trenino Verde. Ci sono le rive del lago San Sebastiano e le lussureggianti colline di Isli seguite dalle campagne di Nurallao. E poi ci sono i borghi, quello di Mandas e quello di Laconi, e ancora quelli di Orroli, Nurri, Villanova Tulo che caratterizzano la linea che va da Mandas a Sadali. I paesaggi sono modellati dai venti, dal sole e delle stagioni e sono sempre straordinari.

Al viaggiatore è data la possibilità di scegliere l’intensità dell’avventura. Ci sono i viaggi brevi ed estremamente spensierati ( Bosa-Nigolosu Express) adatti a grandi e bambini, e quelli un po’ più lunghi che attraversano i territori più aspri della regione (Mandas-Laconi; Laconi-Mandas; Bosa-Macomer). E poi ci sono quelli impegnativi, durante i quali ci si ritrova seduti per ore sui sedili di un secolo fa, in vagoni che non hanno l’aria condizionata, ma che attraversano un paesaggio estremamente primordiale che ci fa innamorare (Mandas-Seui; Arbatax-Gairo; Palau-Tempio). Pronti a partire?

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Treno verde, Sardegna

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L’edificio che riaffiora dal Lago Valvestino è pura magia

Tra Lombardia e Trentino si trova un lago che ha una storia incredibile. Si tratta di un lago artificiale le cui acque hanno un colore quasi innaturale. Soprattutto d’estate, con il sole a picco e il cielo limpido, diventano di un azzurro intenso. Sono talmente chiare che le montagne che lo circondano si riflettono benissimo, creando un effetto magico. Ma la magia che accade una volta all’anno è un’altra.

Il lago che nasconde un mistero

Il lago si chiama Valvestino e si trova nei pressi di altri due laghi più famosi, questa volta naturali, uno è il lago d’Idro e l’altro è il lago di Garda. Una particolarità del lago di Valvestino è la costa che lo circonda, fatta di meravigliose insenature che ricordano i fiordi della Scandinavia con le rocce a strapiombo. E poi c’è l’imponente diga, quella di Ponte Cola, tra il fiume Toscolano e il torrente Droanello, che alimenta la centrale elettrica di Gargnano. Alta più di 120 metri, è in grado di accumulare, nel suo grande bacino, un invaso di oltre 50 milioni di metri cubi d’acqua.

Il fenomeno dell’edificio che spunta dalle acque

A lungo i fondali di questo lago artificiale creato nel 1964 hanno tenuto nascosto un tesoro. Una volta all’anno, quando il livello dell’acqua del lago si abbassa, si assiste a un fenomeno incredibile: riemergono i resti di un antico edificio, che raccontano una storia secolare. Si tratta della dogana di Lignago, che segnava il confine tra l’Impero austriaco e la Repubblica di Venezia. In questo punto s’incrociavano sentieri e mulattiere ed era un passaggio obbligato per i viandanti. Ancora adesso, nell’alto Garda si dice in dialetto: “Te pasaré da Lignàc” (“Passerai da Lignago”), per indicare un percorso inevitabile.

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I ruderi della dogana di Lignago

Quando riemerge dalle acque, la dogana o “castello”, così chiamato per la forma e per quelle che sembrano “guglie” che in realtà sono solo i segni dell’erosione del tempo e dell’acqua, attira l’attenzione di una folla di curiosi che posta foto sui social facendo così accorrere ancora più gente.

Questo edificio, costruito nel XIX secolo, funzionava proprio come una dogana. Quando il lago non c’era ancora, serviva per controllare il passaggio delle merci da e verso il confine con i territori austro-ungarici. Quando con la fine della guerra la dogana smise la sua funzione, venne sommersa da milioni di metri cubi di acqua della diga.

Paradiso dei motociclisti

Ricca di curve, la strada che si snoda lungo il lago Valvestino è amata dai motociclisti, soprattutto nel periodo estivo. Si può assistere a questo evento passando sulla Strada Provinciale 9 dal Garda verso la Valvestino.

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Il lago artificiale di Valvestino con le sue acque crristalline

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Europa Grecia Notizie Viaggi

Cambiano le regole per andare in Grecia

Alla Grecia, mancava solo l’abolizione del Plf come ultima misura anti Covid per tornare alla normalità. Ed è ciò che ha appena fatto. Dopo aver eliminato il tampone obbligatorio all’ingresso, dal prossimo 15 marzo, infatti, per viaggiare verso questo Paese tanto amato dagli italiani non sarà più necessario compilarlo prima di arrivare. Era l’ultimo requisito rimasto e anche quello è stato cancellato dalle autorità greche.

Cosa cambia per i viaggi in Grecia

Seguendo la raccomandazione del Comitato di esperti del ministero della Salute della Grecia, nessuno visitatore sarà più obbligato a compilare il modulo di localizzazione passeggeri. Saranno comunque controllati i certificati di vaccinazione.

Inutile dire che l’adozione di nuovi protocolli sanitari porta automaticamente la Grecia in testa alla concorrenza. Anche all’Italia, dove attualmente la compilazione del Plf per chi arriva dall’estero resta ancora obbligatoria.

Le misure che restano

Ciò non significa che con questa mossa la Grecia consideri liberi tutti! Restano ancora in vigore alcune misure, che però non influiscono affatto sulle vacanze di chi decide di andare in Grecia.

Gli alberghi e tutte le strutture ricettive turistiche che hanno più di 50 camere sono obbligati a instaurare una collaborazione con un medico o con una struttura sanitaria, che agisce secondo le indicazioni del ministero per il controllo del Covid che prevede la fornitura di guanti monouso al personale addetto alle pulizie e agli addetti all’area cucina, l’abolizione dell’uso dei guanti per i turisti durante il buffet. Resta obbligatorio l’uso del liquido disinfettante, la rimozione delle tovaglie usa e getta e l’abolizione della pulizia delle superfici con un dispositivo a vapore con temperatura superiore ai 70°C. Tutto questo sarà fatto come disinfezione, solo dopo un caso Covid confermato nella stanza.

Tutto pronto per andare in Grecia

Detto questo, non resta che scegliere la prossima meta greca dove andare, prenotare un volo (se ci seguite regolarmente vedete che pubblichiamo le offerte low cost non appena vengono lanciate) e un hotel o una camera in una casa privata. E non per forza d’estate. Chi desidera regalarsi un fine settimana prima delle vacanze estive può organizzare un “greekend” ad Atene o a Salonicco, per esempio, due mete perfette per la primavera.

Se, invece, v’immaginate già sdraiati sulla sabbia calda di una spiaggia delle Cicladi (o di altre isole greche) allora vi consigliamo di non indugiare e di puntare il dito sulla mappa scegliendo la vostra isola. Se cercate quelle meno note e quindi anche meno frequentate, ecco alcune dritte.

Le isole meno turistiche della Grecia

Tra le isole dove potrete trovare meno folle di turisti c’è Antipaxos, un angolo di paradiso nelle calme acque del Mar Ionio vicino a Corfù e al largo dell’Epiro continentale. Quest’isola è un’opera d’arte color pastello che richiama l’attenzione come una mitologica sirena. Si dice che il Dio del mare, Poseidone, la creò come nido d’amore per la futura moglie, la ninfa Anfitrite. Nessuna automobile, nessun rumore, nessuno stress. Qui sarete soli con il vostro asciugamano e le spiagge di ciottoli bianchi o di sabbia vellutata tutte per voi.

Altra meta è Lipsi, nel Mar Egeo, non è uno bensì 24 isolotti da sogno (e protetti) dove fuggire. Un piccolo arcipelago dove isolarsi ritrovandosi in spiaggia completamente soli, tra insenature nascoste e grotte incredibili.

E poi c’è una minuscola isola a pochi minuti dalle coste di Creta, nel Mar Libico, che si chiama Chryssi e che significa “oro”. Un piccolissimo paradiso con acque tropicali, dune di sabbia battute dal vento e una foresta protetta di ginepri. Per passare il tempo basta fare il giro dell’isola (solo 4 chilometri di circonferenza). Qui non servono troppi abiti né scarpe e neppure il cellulare. La vita su Chryssi è tornata alle origini: niente acqua corrente, niente ombra, niente servizi, solo la natura greca, in tutto il suo splendore.

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L’isola di Lipsi, nelMmar Egeo, in Grecia

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Lo spettacolare deserto di sabbia che si trasforma col vento

Esistono luoghi così belli da lasciare senza fiato, così straordinari da accelerare i battiti del nostro cuore, visioni straordinarie che ci ricordano che il mondo che abitiamo è un posto meraviglioso che dobbiamo proteggere e preservare. E pensando proprio a questi spettacolari capolavori della natura non possiamo non pensare ai Lençóis Maranhenses.

Un’infinta distesa desertica di sabbia bianca, bagnate da acque che prendono in prestito i colori del cielo, si palesa davanti agli occhi di viaggiatori e avventurieri che si spingono fino allo Stato del Maranhão, in Brasile, per guardare il mutevole e straordinario quadro dipinto da madre natura: il Parco Nazionale dei Lençóis Maranhenses.

Viaggio nel Parco nazionale dei Lençòis Maranhenses

Il nome stesso di questo suggestivo parco è un preludio alla meraviglia visiva che attende viaggiatori da tutto il mondo. Lençóis in portoghese vuol dire lenzuolo e fa riferimento proprio a questa immensa distesa di sabbia bianchissima che si perde a vista d’occhio.

Parco nazionale dei Lençóis Maranhenses

Parco nazionale dei Lençóis Maranhenses

Spiagge paradisiache che si snodano, tra zone pianeggianti e altre dune, per oltre 15000 chilometri quadrati intervallate da splendide lagune dalle mille sfumature di blu.

L’uomo qui si è fermato, perché tanta era la bellezza messa in scena dalla che questa poteva solo essere contemplata. Le vaste distese di dune, infatti, sono state create durante l’era quaternaria attraverso agglomerati di sedimenti fluviali. La sabbia è esposta ai forti venti dell’entroterra che arrivando a creare dune che sfiorano i 40 metri di altezza.

Lo spettacolo della natura che cambia col vento

Come se non bastasse la sola visione ordinaria del Parco nazionale dei Lençòis Maranhenses, c’è qualcosa di meraviglioso che succede durante le stagioni. La forte esposizione al vento è destinata a cambiare quel paesaggio desertico caratterizzato da infinite distese di sabbia bianca e una quasi assenza di vegetazione.

Succede infatti che, durante la stagione invernale, le precipitazioni copiose invadono il territorio creando dei bacini d’acqua dal colore verde smeraldo e dalle sfumature di blu. Sono le piccole lagune che rendono il paesaggio ancora più suggestivo.

A volte confluiscono tra loro, altre volte restano isolate come oasi nel deserto e spiccano con un tripudio di colori incantati che trasforma l’intero paesaggio in un sogno a occhi aperti. Tutto merito, anche, della presenza di minerali come calcio, magnesio e rame, che tingono le acque di mille sfumature di verde e azzurro che fanno da contrasto al bianco tutto intorno.

Per molto tempo, il Parco nazionale dei Lençòis Maranhenses, è rimasto sconosciuto a gran parte del mondo e poi riscoperto dai piloti che sorvolavano la tratta aerea di Belèm-Fortaleza. Del resto la visione è impattante: dalla fitta e lussureggiante vegetazioni ci si ritrova davanti a una distesa quasi desertica che, come un lenzuolo bianco, ricopre tutto il territorio.

Dal 1981, gli straordinari Lençòis Maranhense, sono stati inglobati in quella che è diventata la riserva del parco volta a proteggere lo straordinario paesaggio e tutto il suo ecosistema. Ovviamente una meraviglia della natura così, non poteva che dare adito a storie e leggende suggestive da tramandare oggi e domani.

In molti credono che proprio sotto la sabbia bianca dei Lençòis Maranhense sia sepolto l’antico villaggio degli índios caetés, gli indigeni che popolavano e sorvegliavano questa terra.

Parco nazionale dei Lençóis Maranhenses

Parco nazionale dei Lençóis Maranhenses