Categorie
location serie tv Luoghi da film Viaggi

Le vere location del film “Belfast”

Scritto e diretto da Kenneth Branagh, il film semi-autobiografico “Belfast”, candidato a sette Oscar, è stato uno dei pochi film girati durante la pandemia. Motivo per cui non tutte le scene sono state ambientate in luoghi reali, tantomeno a Belfast.

Tuttavia, le immagini del film, girato in bianco e nero, in quanto ambientato tra gli Anni ’60 e ’70, quelli dei “troubles”, i conflitti etnico-nazionalisti scoppiati nell’Irlanda del Nord che hanno causato migliaia di morti, mostrano alcuni scorci molto famosi di Belfast che hanno cambiato radicalmente la città negli ultimi anni.

Il panorama di Belfast che viene mostrato all’inizio del film è un’immagine reale e attuale. Si vede in lontananza la città adagiata sulla foce del fiume Lagan, una posizione che l’ha sempre favorita nello sviluppo dell’industria cantieristica e che l’ha resa famosa (è la città del Titanic). La scena dall’alto delle colline è stata girata a Cave Hill (o Cavehill), una collina che prende il nome da una serie di grotte nei pressi delle colline che circondano Belfast e dove si trova un vecchio forte, McArt’s Fort. Da queste parti la chiamano anche “Napoleon’s Nose” perché una delle rocce ricorda il profilo dell’Imperatore Napoleone Bonaparte (anche se a Jonathan Swift ricordava la sagoma di un gigante dormiente a guardia della città, tanto da avere ispirato i suoi “Viaggi di Gulliver”).

Cave Hill Belfast

Belfast vista dalla collina di Cave Hill

Il Titanic Quarter

Tra le location più riconoscibili nel film c’è senza dubbio il quartiere del Titanic, con il museo Titanic Belfast che proprio nel 2022 celebra dieci anni di vita. È nei cantieri navali Harland and Wolff che si trovavano qui, nel Thompson Dry Dock, che fu costruito uno dei transatlantici più famosi del mondo (anche per la triste vicenda che ha vissuto) ed è intorno a quest’area che si è sviluppato tutto un quartiere che oggi è un’attrazione turistica. Le nove gallerie del museo raccontano nel dettaglio tutta la storia della nave e del suo viaggio inaugurale, dalla creazione al tragico naufragio.

A dominare la piazza del museo del Titanic c’è la grande scultura di bronzo “Titanica” di Rowan Gillespie, che si vede nella prima scena del film, che rappresenta una donna e che ricorda una polena che un tempo veniva posta sulla prua dei galeoni.

Il Titanic Belfast, il museo dedicato al transatlantico

I murales di West Belfast

Un’altra location ben riconoscibile, specie per chi ha visitato Belfast, è quella dei murales, una delle maggiori attrazioni della città che ricordano al mondo il passato burrascoso e l’astio, mai placato, fra nazionalisti e lealisti. Realizzati sui muri che segnavano il territorio nel periodo dei “troubles”, erano la commemorazione di eventi storici, opinioni politiche, gruppi terroristici o personaggi di spicco nella lotta.

È nel Gaeltacht Quarter, a West Belfast, che si trova la maggiore concentrazione di murales. Diviso in due dai diversi orientamenti religiosi oltre che politici già in epoca vittoriana, questa zona di caseggiati operai vide l’esasperarsi delle tensioni a causa della Peace Line, creata nel 1970 per separare la parte lealista e protestante del quartiere intorno a Shankhill, da quella repubblicana e cattolica di Falls Road. Oggi, West Belfast rimane sicuramente uno dei luoghi più suggestivi della città e, se in passato era considerata una zona a rischio, oggi è possibile visitarla in totale tranquillità.

belfast-murales

I famosi murales di Belfast

I murales più famosi raffigurano la fenice che risorge, simbolo dell’Irlanda rinata dalle ceneri dell’insurrezione di Pasqua, oppure il volto di Bobby Sands, l’attivista politico morto in seguito allo sciopero della fame, e altri personaggi politici e mitologici irlandesi (si sa che in Irlanda la mitologia ha una grande importanza).

Le scene esterne

Inizialmente si era pensato di girare le scene in esterno di “Belfast” per le strade della città. Tuttavia, la Capitale dell’Irlanda del Nord è molto cambiata rispetto agli anni in cui è ambientato il film e non era semplice trovare le location adeguate. Ecco perché le strade di Belfast, quelle dove si svolgono i ”riots” sono state ricreate sulla pista dell’aeroporto inglese di Farnborough, a una sessantina di chilometri da Londra, dove ogni due anni viene organizzato un International Air Show. Anche la scena del cinema è stata girata in uno degli hangar e non in una vera sala cinematografica.

A Sud di Londra, invece, nei pressi dei Longcross Studios che si trovano nel Sussex, l’edificio dismesso di una scuola è stato impiegato per ambientarvi le scene girate nella scuola di Buddy, il bambino protagonista, interpretato dall’attore Jude Hill, appunto, ma anche quelle dell’ospedale e della chiesa.

La trama di “Belfast”

Buddy è un adolescente con una vita serena, una famiglia affettuosa e sta sperimentando le prime cotte. Il padre lavora in Inghilterra, mentre la madre, l’attrice Caitríona Balfe, protagonista della serie Tv “Outlander”, il fratello maggiore Will e i nonni paterni (la nonna è interpretata dall’attrice Judi Dench, la famosa “M” dei film di James Bond) vivono con lui a Belfast. Improvvisamente, nella sua città scoppiano i tumulti e la sua famiglia deve affrontare la situazione, incerta se attendere che il conflitto finisca o se lasciarsi tutto alle spalle e iniziare una nuova vita altrove.

film-belfast

Una scena del film “Belfast”

Categorie
panorami vacanze avventura Viaggi

La passerella impressionante che svela un paesaggio finora inesplorato

È stata da poco inaugurata una passerella che regala uno spettacolo a dir poco mozzafiato. È il Ponte sulle Cassandre del Mallero, un collegamento aereo sopra uno dei luoghi naturali fino ad oggi sconosciuti. Un’incredibile opera di ingegneria “sospesa” sopra uno spettacolare orrido creato dal torrente Mallero, in Valmalenco.

Siamo nella zona di Sondrio. La passerella, che può essere percorsa a piedi ma anche in bicicletta, è sospesa sopra il torrente collegando le due piccole frazioni di Mossini, una contrada di Maioni, e Ponchiera.

La Passerella sulle Cassandre

Sospesa a un centinaio di metri sopra il torrente e le sue cassandre, le gole selvagge nelle quali si getta il torrente, è un’esperienza che lascerà senza fiato. Il ponte è sorretto da due funi portanti agganciate ai piloni ed è reso stabile da delle funi al livello inferiore.

Sono 145 metri da brivido, ma se si riesce a restare con gli occhi bene aperti, si può scorgere un paesaggio inedito ed estremamente suggestivo, tra la Via dei Terrazzamenti e la Strada del Vino, due splendidi itinerari che caratterizzano la media e la bassa Valtellina.

Questo inedito percorso ciclopedonale può essere abbinato a degustazioni dei rinomati prodotti agroalimentari e dei vini della Valtellina. Infatti, per il weekend del 9 e 10 aprile è previsto l’evento “Assaggi all’altezza”, con piatti gourmet che saranno serviti “tra cielo e terra” a orari definiti agli ospiti che godranno del superbo panorama naturale sotto i loro piedi.

Un territorio da scoprire

Da quando è stato inaugurato lo scorso mese di novembre, il Ponte sulle Cassandre ha portato però scompiglio ai due paesini abituati al silenzio e alla tranquillità che da allora sono stati completamente stravolti. La passerella, infatti, è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.30. Per i turisti, che possono andarci quando vogliono, anche durante la settimana, è una buona notizia, ma non lo è per gli abitanti dei due piccoli Comuni di Sondrio che sono costretti a convivere con il traffico mai visto finora.

E dire che anche le due contrade potrebbero godere del passaggio dei turisti. Basti pensare che a Ponchiera, proprio di recente, sono emerse tracce di insediamenti romani. La parte vecchia del borgo, invece, è fatta di edifici del XVI e XVII secolo, come la chiesa parrocchiale della SS. Trinità, già esistente nel 1506. Da essa proviene un prezioso calice d’argento, fatto realizzare dagli emigranti a Napoli nel 1692, ora custodito presso il Museo valtellinese di storia e arte.

Mossini, invece, è un microscopico abitato fatto di case rurali, il cui edificio più importante è la chiesa di San Bartolomeo del XV secolo. Questo paese è però famoso per i vigneti, che godono di una splendida vista sull’abitato di Sondrio.

Il ponte è stato realizzato non soltanto come attrazione a sé, ma anche allo scopo di dare continuità a percorsi pedonali già esistenti, oltre che a contribuire allo sviluppo del territorio e alla sua valorizzazione in chiave turistica.

Passerella-ponte-Cassandre

La Passerella delle Cassandre

Categorie
attrazioni turistiche italiane e internazionali luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Cosa si nasconde ancora oggi sotto il Colosseo

Dopo tanti secoli, Roma nasconde ancora molti segreti. Alcuni di essi non sono neppure visibili ai turisti, in quanto si nascondono tuttora nel sottosuolo della Capitale. La storia millenaria, infatti, ha coperto con strati di strade e di edifici molte tracce del nostro passato. Ma c’è un luogo iconico di Roma, il Colosseo, che ancora cela un incredibile segreto.

I laghetti sotto il Colosseo

Proprio sotto l’Anfiteatro Flavio, il più grande anfiteatro romano del mondo, nel pieno centro della città, ancora oggi ci sono dei piccoli laghi. Qui, incredibilmente, l’acqua è limpida e cristallina. E sono una vera meraviglia.

Ci troviamo sotto uno dei Sette colli di Roma, il Celio, sotto le fondamenta del convento dei Padri Passionisti, che comprende anche la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo e dove un tempo, intorno al I secolo d.C., si ergeva un gigantesco santuario dedicato all’Imperatore Claudio, le cui strutture ciclopiche furono inglobate nel convento intorno al 1100. Tanto per capire le dimensioni, il tempio poteva contenere l’intero Colosseo.

Qui, è stato rinvenuto un labirinto fatto di laghetti sotterranei che scorrono per oltre due chilometri. Si tratta di un sistema di cave romane, scavate a partire dal IV secolo a.C., che si sviluppa in una sequenza di sale dove le volte variano tra un’altezza di otto metri fino a passaggi di appena un metro e mezzo.

Una volta entrati, non si sente più nulla della metropoli caotica che vive in superficie e che si muove ininterrottamente dieci metri sopra la testa. L’unico rumore è quello del gocciolio dell’acqua che, da secoli, plasma la roccia e crea bellissime stalattiti, per poi alimentare i laghetti.

L’origine di queste cave è dovuta molto probabilmente a una falda acquifera, alimentata nel corso dei secoli anche dalle infiltrazioni di acqua, purificata dallo strato di tufo, motivo per cui sarebbe così limpida. La temperatura dell’acqua è costante e non supera i 10°C mentre quella dell’ambiente sotterraneo è di circa 12°C. Insomma, ci si potrebbe anche vivere,

Proprio perché alimentati dalle infiltrazioni, il livello dell’acqua dei laghetti varia a seconda delle stagioni e delle piogge. La siccità, infatti, ne ha prosciugati alcuni. La presenza di fili elettrici dimostrerebbe che, forse, furono sfruttate come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il fiume sotto il Colosseo

Ma i laghetti sotterranei non sono l’unico segreto che si cela sotto l’imponente Colosseo. C’è anche un fiume. Arriva dalla Basilica di San Clemente, dove è ben visibile nei bellissimi sotterranei, e giunge diretto fino all’Anfiteatro. Un tempo sfociava nel Tevere, finché la dinastia dei Tarquini, i re etruschi che regnarono su Roma nel VI secolo a. C., responsabili di numerosi lavori di ingegneria e della prima grande monumentalizzazione della città, non lo incanalarono nella Cloaca Massima, la fogna costruita per bonificare la valle del foro.

Il corso d’acqua, ancora senza nome, non solo si è preservato fino a oggi, ma mantiene ancora lo stesso tracciato, sebbene sia nascosto sotto terra. Sarebbe, questo, dunque, il terzo fiume che attraversa Roma, oltre al Tevere e all’Aniene.

Categorie
Notizie parchi divertimenti Vacanze Con Bambini Viaggi

Gardaland apre in anticipo: la data e le novità

Non si poteva più aspettare, così a Gardaland hanno deciso di aprire i cancelli in anticipo di tre settimane. Dal prossimo 12 marzo (anziché il 2 aprile), il parco dei divertimenti più famoso d’Italia aprirà al pubblico per la nuova stagione.

La novità di Gardaland

I visitatori troveranno subito una grande sorpresa. Si tratta di una nuova e incredibile esperienza nel cinema 4D, Aquaman: The 4D Experience. Consiste in uno speciale adattamento del film, in attesa dell’uscita nelle sale del secondo capitolo della saga, previsto per dicembre 2022.

Gli ospiti di Gardaland potranno vivere le avventure del supereroe DC Aquaman e, attraverso coinvolgenti effetti speciali e immagini 3D in alta definizione, essere trasportati nel regno sottomarino di Atlantide, sentendosi protagonisti di questa avvincente storia.

Usando la sua straordinaria forza e la sua incredibile velocità, Aquaman sarà impegnato in una missione per scongiurare una guerra tra i mondi dell’oceano e della Terra, salvando così il nostro Pianeta. In rotazione con Aquaman, sarà proiettato l’adattamento del film Wonder Woman.

Le altre attrazioni

Oltre al cinema 4D, a Gardaland Park ci sono altre 25 attrazioni con cui divertirsi e trascorrere una giornata ricca di emozioni, da quelle fantasy per i più bambini, come Volaplano e Doremifarm, a quelle più avventurose per tutta la famiglia come i celebri Mammut e Fuga da Atlantide, passando per le adrenaliniche rollercoaster come Raptor, che ancora oggi resta l’unica “wing coaster” d’Italia, e Oblivion, il primo e unico dive coaster nel nostro Paese.

Tanti anche gli show a cui assistere, dal Welcome to Gardaland che dà il benvenuto agli ospiti che arrivano, accompagnato da una nuova canzone, all’inedito “La soffitta di Prezzemolo” al Teatro della Fantasia oltre ai divertenti Meet & Greet con i personaggi più amati dai bambini, come Peppa Pig e i 44 Gatti.

Apertura ufficiale dal 2 aprile

Per l’apertura della stagione che resta comunque quella del 2 aprile e che durerà fino al 1° novembre oltre a cambiare gli orari che, a seconda del giorno, varieranno tra le 17 e le 23, e all’apertura anche dei tre resort interni, Gardaland Hotel, Gardaland Adventure Hotel e Gardaland Magic Hotel, ci sarà la vera grande novità dell’anno, la nuova e incredibile attrazione tanto attesa. Stiamo parlando dell’inaugurazione di Jumanji -The Adventure, la prima attrazione al mondo ispirata alla popolare serie cinematografica di Sony Pictures.

La nuova attrazione “Jumanji -The Adventure”

Dopo essere stati trasportati nella dimensione parallela del gioco di Jumanji, gli ospiti del parco si faranno strada nella giungla affrontando pericolosi animali e ostacoli di ogni tipo. In una gara contro il tempo, la missione sarà quella di riportare al leggendario tempio la sacra gemma preziosa e salvare Jumanji.

Dovranno affrontare gli “animatronics“, grossi robot come il possente ippopotamo, che coglie tutti di sorpresa emergendo da una palude, o i pericolosi ragni, che si calano dall’alto sopra il veicolo in corsa o ancora lo spaventoso gigante di pietra che, ruggendo, esce da una caverna e con la mano blocca il passaggio.

Saranno 12 le ambientazioni scenografiche della nuova attrazione, ispirate alle scene più famose della serie. L’avventura nel mondo di Jumanji sarà vissuta a bordo di speciali vetture lunghe tre metri e larghe 2 a forma di fuoristrada, proprio come il 4×4 del film riprodotto nei minimi dettagli. Ma non vogliamo spoileare ulteriormente. Chi lo desidera, può guardare il video della preview nel nostro articolo di qualche tempo fa.

Info utili

Il parco aprirà in anticipo nei weekend dei giorni 12 e 13, 19 e 20, 26 e 27 marzo con orario 10-17. Nel biglietto d’ingresso all’anteprima Gardaland 2022 è compresa anche la visita alla Miniland di Legoland Water Park, il primo parco targato Lego d’Italia aperto lo scorso giugno, e a Gardaland SEA LIFE Aquarium, l’acquario interamente tematizzato che ospita oltre 5.000 creature marine e che, proprio il primo giorno di apertura, il 12 marzo, ospiterà l’incontro con una delle creature mitologiche più sognate: la sirena.

In occasione della Festa del Papà, il 19 marzo, al SEA LIFE Aquarium, dalle 11 alle 12 e dalle 14 alle 15, viene organizzato un incontro con due papà social con i quali affrontare temi legati al mondo sottomarino, dall’importanza al rispetto di questo ambiente fino al ruolo di genitore e di influencer.

Il biglietto intero combinato dell’apertura speciale Anteprima Gardaland 2022 costa 25 euro e 22 euro il ridotto. A partire dal 2 aprile, invece, il biglietto intero costerà 44 euro, ridotto 40. Combinato con il SEA LIFE costerà rispettivamente 47 e 43 euro.

Si ricorda che per accedere a Gardaland Resort (parco, hotel, acquario ecc.) tutti gli ospiti dai 12 anni in su hanno l’obbligo di presentare il Green Pass rafforzato.

Gardaland-2022

Gardaland, il parco a tema più amato d’Italia

Categorie
Notizie Viaggi

Il cielo di marzo dà spettacolo e saluta l’inverno così

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci, lo fa con tutti quegli spettacoli della natura che, stagione dopo stagione, si susseguono davanti ai nostri occhi regalandoci visioni d’incanto. Le fioriture che si perdono all’orizzonte, i mari e gli oceani, i deserti e le montagne e poi i cieli, che mettono in scena sopra di noi degli show straordinari.

Tutto merito dei corpi celesti che danzano e volteggiano, che si avvicinano e poi si allontano che fanno dei grandi giri e poi ritornano. Così come ritorna lei, la bianca e candida Luna, la protagonista assoluta del cielo notturno che entra in scena proprio quando il sole tramonta.

E il cielo di marzo, possiamo dirvelo, è più magico che mai, perché si prepara a salutare il freddo inverno e a dare ufficialmente inizio alla stagione primaverile.

Cielo di marzo: benvenuta primavera

Mentre le giornate si allungano sempre un po’ di più, il sole torna a essere il protagonista assoluto con i suoi tiepidi raggi che riscaldano la pelle. Il 20 marzo, infatti, alle 16e33 arriverà il tanto atteso equinozio di primavera: la durata del giorno sarà superiore a quella della notte e aprirà le danze alla stagione della rinascita.

Ma generosa com’è, la stella del sistema solare, lascerà sempre il giusto spazio alla notte, che a partire da marzo ci regalerà spettacoli di straordinaria bellezza. Scopriamo insieme tutti gli appuntamenti imperdibili nel cielo di primavera.

Cielo di marzo: gli appuntamenti imperdibili

I grandi protagonisti del cielo di marzo sono i pianeti che tornano a incantare le nostre notti di primavera. Il cielo sarà un po’ affollato tra le costellazioni del Capricorno e quella dell’Acquario perché è qui che si riuniranno gli astri durante le prime ore dell’alba.

Sarà proprio il cielo del mattino a regalarci gli spettacoli più belli di questa primavera, non solo con la loro presenza, ma anche con una serie di imperdibili congiunzioni. Venere, Marte e Saturno, come sempre, occuperanno l’intera scena ma non resteranno immobili. Danzeranno, si avvicineranno tra loro e poi ritorneranno ai loro posti.

La data da segnare in calendario è quella del 12 marzo: all’alba sarà possibile vedere il luminoso pianeta di Venere più vicino che mai al pianeta rosso. L’appuntamento è nella costellazione del Capricorno.

Per ammirare la congiunzione tra la splendida Luna e i pianeti Marte, Venere e Saturno, dovremmo attendere il 28 marzo. Occhi puntati verso il cielo nelle prime ore del mattino, lo spettacolo si terrà prima dell’arrivo del sole.

Con l’assenza degli astri in cielo nella prima parte della notte, sarà ancora possibile osservare le grandi costellazioni invernali come Orione e Cassiopea, che però si spostano verso Sud-Ovest.

Non è ancora tempo, invece, per esprimere i desideri al passaggio delle luminose comete anche se, secondo l’Unione Astrofili Italiani, nei giorni successivi all’equinozio, e più precisamente il 21 marzo, sarà possibile osservare qualche meteora nei radianti delle theta Virginidi e delle beta Leonidi.

Per avvistarle, però, occorrerà essere degli osservatori molto scrupolosi perché la luce intensa della Luna Piena, che sarà nel suo massimo splendore il 18 marzo, potrebbe disturbare la caccia alle stelle.

Categorie
Asia Cina Idee di Viaggio luoghi misteriosi Viaggi

Hunan, la Provincia delle voci segrete delle donne

Hunan è un’affascinante Provincia montuosa nella Cina Meridionale, famosa principalmente per essere il luogo di nascita del leader comunista Mao Zedong. Ma la verità è che da queste parti, tra pendii rocciosi e incantevoli villaggi fluviali rurali, è venuto al mondo il Nü shu (o Nüshu), l’unico sistema di scrittura creato e utilizzato esclusivamente dalle donne.

Nü shu, la storia

Il Nü shu è un linguaggio che sboccia nella Cina del secolo XVII, periodo in cui la figura della donna era ancora più sottomessa e denigrata rispetto alla situazione attuale. La corretta traduzione è “scrittura delle donne“, basti pensare che è stato ideato in modo tale da essere compreso e diffuso esclusivamente tra le persone di sesso femminile.

Il motivo per cui queste persone coraggiose decisero di inventare una nuova lingua non è affatto da sottovalutare: dopo la conquista da parte della Cina della Provincia dello Hunan, le donne della popolazione Yao videro un totale cambiamento di assetto della loro società che da “Matriarcale” diventò “Patriarcale”, e quindi regolata dalle norme maschili del diritto paterno.

Una condizione che le costrinse a cambiare abitudini sociali compreso il loro linguaggio, facendo una rivisitazione completa del dialetto che si utilizzava in quella zona. Di questo mutarono i caratteri fondamentali per la comprensione, a tal punto che gli uomini dell’epoca non erano assolutamente a conoscenza di tale ingegnoso sistema, ideato proprio dal genere che essi ritenevano “inferiore”.

Obbligate, quindi, a rinunciare a tutto compresa la loro personalità, queste donne vedevano nella loro lingua segreta uno dei loro pochi sfoghi. Donne che per lo più erano analfabete, e tra le altre cose spesso sottoposte alla violenta fasciatura dei piedi.

Nel corso del tempo, questa lingua venne utilizzata in testi di svariato genere, oltre che nei ricami. Infatti, erano solite cucire e ricamare senza destare alcun tipo di sospetto o attenzione da parte degli uomini. Tutto ciò permetteva loro di poter lasciare una testimonianza della vita che vivevano ad altre donne come loro, oppure semplicemente a chi avrebbe voluto interessarsene e capirne di più.

Quando il Nü shu fu scoperto per la prima volta, in molti pensarono che si trattasse di un linguaggio usato per dissacrare una società di tipo patriarcale. Nei fatti si scoprì che non era così: molti scritti riguardavano il matrimonio, il dolore per la separazione dalla famiglia di origine o lodi della futura sposa da leggere durante le complicate cerimonie nuziali che si tenevano all’epoca.

Fino agli anni che vanno dal 1966 e il ’76, ovvero durante la rivoluzione culturale cinese, questa pratica fu trasmessa di generazione in generazione. Da quel momento in poi, il Nü shu venne considerato un pericoloso linguaggio criptato, analizzato da molti esperti accademici ma senza successo.

Al giorno d’oggi, le persone che conoscevano questa scrittura segreta sono venute tutte a mancare e la sua sopravvivenza è principalmente nelle mani di quei pochi studiosi che l’hanno appresa dalle anziane abitanti della zona. Tuttavia, questa lingua sembra voler vivere una sorta di rinascita e in particolare a Puwei, un villaggio circondato dal fiume Xiao e accessibile solo tramite un piccolo ponte sospeso.

La rinascita del Nü shu

Stando a quanto dichiarato alla BBC da alcuni abitanti di Puwei, un tempo il Nü shu era ampiamente parlato nella zona di Hunan. Dopo che gli esperti trovarono tre scrittori di Nüshu nel villaggio negli anni ’80, Puwei è diventato il punto focale per la ricerca su questo sistema di scrittura.

Nel 2006 è stato inserito nell’elenco del patrimonio culturale immateriale nazionale dal Consiglio di Stato cinese e un anno dopo è stato costruito un museo sull’isola di Puwei che ospita un’aula scolastica e sale espositive. Video, dipinti e mostre culturali adornano le pareti, mentre i corsi di ricamo e calligrafia offrono opportunità pratiche di connessione culturale. È stato, inoltre, recentemente ampliato e ospita un festival annuale con poesie e canzoni eseguite in Nü shu.

Cosa vedere nella provincia di Hunan

Hunan significa letteralmente “a sud del lago”, non a caso la Provincia si sviluppa a sud del Lago Dongting, il secondo lago d’acqua dolce più grande della Cina. Da queste parti, piccoli paesi dall’architettura tradizionale si trovano incastonati in catene montuose color smeraldo, e tutti abbracciati da una leggera nebbia.

Da non perdere è certamente la zona paesaggistica di Wulingyuan-Zhangjiajie. Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1992, è nota per essere il luogo che ha ispirato il regista James Cameron per la creazione dei personaggi di “Avatar”. Un parco a dir poco straordinario e diviso in 3 aree: le montagne fluttuanti Hallelujah di “Avatar” nella zona di Yuanjiajie, il monte Tianzi, la riserva naturale della valle Suoxi e Yangjiajie. All’interno del parco, inoltre, si trova l’ascensore esterno in vetro più alto del mondo che permette di raggiungere la parte più elevata di Yuanjiajie.

Svetta, tra l’altro, anche il monte Tianmen, conosciuto come la “Porta del Paradiso”. Per salirvi basta prendere la funivia più lunga del globo che parte dalla stazione ferroviaria e sorvola la fitta vegetazione della foresta ai piedi della montagna per oltre 7 km. Se invece volete recarvici a piedi, vi basta percorrere la tortuosa e incantevole strada delle “99 curve” e salire i 999 gradini fino alla cima.

strada "99 curve" cina

La strade delle “99 curve”

Per una scarica di adrenalina ancora maggiore, potreste attraversare uno dei ponti di vetro più lunghi e alti del mondo e camminare sospesi nel vuoto sopra al Grand Canyon di Zhangjiajie. Uno spettacolo della natura che si trova a circa 60 km dal centro di Zhangjiajie, a nord-est del Parco Forestale Nazionale.

Bellissima anche Fenghuang, una piccola città ad ovest della Provincia dello Hunan risalente a più di 1.300 anni fa. Visitarla è come fare un tuffo nell’epoca imperiale cinese. Attraversata del fiume Tuo, è possibile ammirare ancora lavandaie e pescatori, ma anche una fitta serie di case che impreziosiscono uno scenario costituito da ponti, giardini, pagode e torri.

Infine, ma non per importanza perché questa zona della Cina nasconde meraviglie in ogni angolo, non potete di certo perdervi il Lago Dongting che copre generalmente una superficie di 2820 km². In estate, quando i suoi immissari riversano le loro acque di piena nel lago, la sua superficie può ingrandirsi fino a raggiungere i 20000 km². Del resto, questo è uno degli scenari più visitati e decantati dalla poesia e dalle arti tradizionali cinesi. Una zona, quindi, da non perdere assolutamente, sia per il suo fascino naturale che per la sua particolare storia legata a Mao Zedong ma anche alle donne.

provincia di hunan donne

Le meraviglie della Provincia di Hunan

Categorie
itinerari culturali Notizie vacanza natura Viaggi

Sembra un dipinto: lo spettacolo del risveglio della natura

La foto fa emozionare: sembra di trovarsi davanti a un dipinto che ha preso in prestito i colori dai campi e dai fiori e non è certo l’unico in questo periodo. Sono dei veri e propri capolavori artistici da contemplare questi paesaggi che si palesano all’improvviso davanti ai nostri occhi. Quadri di immensa bellezza che portano la firma di Madre Natura proprio ora che lei si prepara alla sua grandiosa e straordinaria rinascita.

La primavera non la si può non amare, perché è questa la stagione che ci ricorda quanto è meraviglioso il mondo che abitiamo quando è la natura a dominarlo. Così ecco che i mesi che vanno da marzo a giugno si trasformano per noi in grand tour che attraversano il mondo in lungo e in largo tra fioriture lussuose e infinte che si perdono a vista d’occhio.

Il risveglio della natura si trasforma in un capolavoro, come dimostra questa fotografia scattata a Longyan dove i fiori di ciliegio si alternano alle foglie di tè. Un’opera d’arte che si può osservare e attraversare, per perdersi e immergersi in tutta questa meraviglia.

Fioritura di ciliegi a Longyan

Fioritura di ciliegi a Longyan

I ciliegi fioriscono e danno spettacolo

È difficile scegliere un’istantanea, e una soltanto, che sappia rappresentare al meglio tutto ciò che sta per accadere intorno a noi. Eppure la fotografia dei ciliegi che stanno fiorendo in un giardino di tè a Longyan, in Cina, è il perfetto preludio a tutto ciò che ci prepariamo a vivere.

È la natura che si riappropria dei suoi spazi dopo un lungo e doveroso letargo. Lo fa attraverso le meravigliose fioriture che si susseguono in tutto il mondo, che invadono i campi infiniti che splendono sotto al sole e persino i deserti più aridi, quasi a ricordarci che non c’è nulla che essa non possa fare.

La fioritura degli alberi di ciliegio, poi, è una vera e propria esperienza per i sensi che ogni anno mette in moto viaggiatori da ogni parte del mondo pronti all’osservazione. Si tratta dell’Hanami, un termine giapponese che fa riferimento alla tradizione locale di osservare la bellezza della fioritura primaverile degli alberi, diffusasi poi in tutto il mondo.

Questo spettacolo, però, non è prerogativa del Giappone, come dimostra la bellezza mozzafiato dei campi da tè delle colline in provincia di Fujian. In questa zona, infatti, ogni primavera fioriscono circa diecimila alberi di ciliegio che, messi in fila, appaiono dall’alto come dei nastri rosa che avvolgono il territorio circostante.

Il panorama si tinge di rosa mentre il profumo inebriante dei fiori di ciliegio si diffonde nell’aria. Lo show ha inizio.

Fioritura di ciliegi a Longyan

Fioritura di ciliegi a Longyan

Dove ammirare i ciliegi in fiore

Il Giappone è sicuramente il regno dei ciliegi in fiore, qui ogni anno i cittadini, affiancati dai turisti, si riuniscono per le strade, per i parchi e nei luoghi più diversi per ammirare i sakura, i boccioli di ciliegio, in tutto il loro splendore.

Ma l’Hanami è un’esperienza sensoriale che si può vivere anche in altre parti del mondo. A Washington, per esempio, sono tantissimi gli alberi di ciliegio piantati sulle rive del fiume Potoma che ogni anno danno spettacolo.

A Bonn, in Germania, c’è un tunnel di ciliegi che esplode in tutta la sua bellezza quando la primavera arriva. Anche l’Italia, però, offre la possibilità di praticare l’Hanami a Roma, con le fioriture del laghetto dell’Eur e quelle del Giardino Giapponese all’interno dell’Orto Botanico, e a Milano nel Giardino Zen in Piazza Piola.

Fioritura di ciliegi a Longyan

Fioritura di ciliegi a Longyan

Categorie
Notizie Viaggi

Ecco “Volare”, il programma di fidelizzazione di ITA

ITA Airways, la neonata compagnia aerea italiana, ha presentato il nuovo programma di fidelizzazione per i suoi clienti. Si chiama “Volare” e prende il posto delle MilleMiglia di Alitalia. Ma come funziona?

Come funziona “Volare” di ITA

ITA ha deciso di creare una società dedicata al programma “Volare”, guidata dall’amministratore unico Emiliana Limosani, direttore commerciale della compagnia. Già parzialmente attivo dal giorno del primo decollo della compagnia, ovvero il 15 ottobre 2021, il programma è ora pienamente operativo e i punti ottenuti possono essere utilizzati per ottenere biglietti premio. Ma come funziona esattamente “Volare”?

Partiamo dal presupposto che l’iscrizione al programma è sempre gratuita. Per farlo basta andare sul sito della compagnia o utilizzare l’applicazione scaricabile presso Apple Store e Play Store, oppure attraverso gli altri canali che di volta in volta saranno comunicati da ITA.

Possono partecipare tutte le persone che abbiano compiuto i sedici anni di età e il cui trasporto per via aerea avvenga a titolo oneroso con ITA. All’atto dell’iscrizione, verrà richiesto al socio di generare le credenziali e di fornire alcuni dati come nome, cognome, data di nascita, numero di telefono etc. Informazioni necessarie per entrare nella propria area personale.

Al primo tentativo di accesso verrà poi richiesto di confermare l’indirizzo e-mail fornito nel momento in cui è stata fatta l’iscrizione e, in caso di esito positivo della verifica, ad ogni persona verrà associato un unico profilo ai fini della partecipazione al programma. Di conseguenza, ogni socio potrà avere un solo portafoglio punti.

Dal 1° marzo 2022 fino alla data di conclusione del Programma (15 ottobre 2024), il socio riceverà il Codice Volare corrispondente al proprio conto. Utilizzandolo nella propria area riservata si potrà:

  • accedere al proprio portafoglio punti;
  • ricevere, non appena tecnicamente possibile, i punti maturati a seguito di ogni volo effettuato e di ogni acquisto che diano diritto all’accumulo di punti;
  • ricevere l’accredito dei punti maturati per i voli ITA Airways effettuati dal 15 ottobre 2021 al 28 febbraio 2022;
  • utilizzare la funzione di recupero punti nella area personale per ricevere l’accredito dei punti connessi ad acquisti precedenti all’ottenimento del Codice Volare, secondo i criteri comunicati di volta in volta comunicate da ITA Airways e ferma restando la necessaria indicazione dei codici che consentano di identificare i beni/servizi acquistati (e.g. codice biglietto).

L’accredito dei punti avverrà automaticamente in ciascuna delle circostanze di seguito elencate:

  • voli con ITA Airways realmente acquistati da, o per conto del, socio ed effettuati dal medesimo soggetto;
  • acquisto e fruizione di beni e/o servizi forniti da ITA Airways (boutique di bordo), non appena tecnicamente disponibili;
  • acquisto dei servizi ancillari disponibili a pagamento sui voli ITA Airways;

L’ammontare dei punti accumulati è calcolato sulla base della spesa del cliente al netto degli importi connessi alle tasse e altri eventuali oneri (tra cui l’IVA), a partire dal modello 1 euro = 10 Punti.

La maturazione dei punti in virtù dell’acquisto di biglietti aerei potrà avvenire anche in base alla tipologia di acquisto effettuato (classe, destinazione, etc.), con possibilità di ricevere punti bonus, secondo modalità che verranno comunicate da ITA Airways di volta in volta.

Ma non è finita qui: i soci che nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 31 marzo 2022 (soggetto a possibili proroghe) abbiano acquistato un volo, da effettuarsi nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 31 agosto 2022, potranno beneficiare della iniziativa “Doppi Punti” che consentirà di conseguire il doppio dei punti che sarebbero stati ordinariamente attribuiti.

I punti aggiuntivi che verranno riconosciuti nell’ambito di tale iniziativa saranno anche computati ai fini del calcolo delle soglie per l’accesso ai Club Esclusivi e saranno accreditati entro il 31 settembre 2022, a condizione che il socio abbia effettuato i voli acquistati entro la predetta data del 31 agosto 2022.

Come utilizzare i punti ITA

Sempre a partire dal 1° marzo 2022 i soci hanno la possibilità di utilizzare i punti per richiedere i seguenti premi:

  • acquisto dei biglietti aerei ITA Airways;
  • acquisto dei servizi ancillari ITA Airways (in fase di prenotazione e in fase di check-in, non appena tecnicamente disponibili);
  • acquisto di buoni sconto ITA Airways, non appena tecnicamente disponibili.

Per il rimborso di beni/servizi acquistati con l’utilizzo dei punti si applicheranno le policy di rimborso di ITA Airways e, ove ricorrano i relativi presupposti, il rimborso sarà riconosciuto utilizzando lo stesso mezzo di pagamento dell’acquisto originario (punti, denaro o un insieme di punti e denaro, fermo restando che le tasse aeroportuali saranno sempre rimborsate in denaro).

Le novità che ci attendono di ITA Airways

A brevissimo per i clienti di ITA Airways sarà possibile accumulare e redimere punti con gli altri partner dell’alleanza SkyTeam. Stando a quanto dichiarato, tra questi partner ci sono Air France, Klm, Delta Air Lines, China Airlines, China Southern, Garuda, Korean Air, Middle East Airlines, Tarom, Aerolineas Argentinas la russa Aeroflot. I voli della compagnia di Mosca (volava a Fiumicino e Malpensa) dal 27 febbraio sono banditi in Italia in seguito alla chiusura dei cieli decisa dall’Unione europea per la guerra della Russia in Ucraina.

Gli aerei dedicati ai campioni dello sport

Inoltre, sono stati battezzati i primi quattro aerei con nuova livrea azzurra e con i nomi di Paolo Rossi, Pietro Mennea, Gino Bartali e Fausto Coppi. Ma non solo. Anche Francesco Totti è stato scelto da ITA Airways nell’ambito del programma “Volare”. Il suo nome compare sulla fiancata dell’aereo, sotto la cabina di pilotaggio.

L’omaggio rientra nell’iniziativa “Naming Azzurri” con cui la nuova compagnia di bandiera ha chiesto sui social di candidare i nomi dei campioni e delle campionesse azzurre non in attività cui verranno dedicati gli aerei con la nuova livrea. In un futuro prossimo gli aerei saranno intitolati, oltre che ai campioni già citati, a Federica Pellegrini, Carmine e Giuseppe Abbagnale, Flavia Pennetta, Roberto Baggio, Enzo Bearzot, Giacomo Agostini, Novella Calligaris, Deborah Compagnoni, Alex Del Piero, Andrea Lucchetta, Adriano Panatta, Gustavo Thoeni, Tazio Nuvolari, Dino Meneghin, Gigi Riva, Valentino Rossi, Marcello Lippi, Sara Simeoni, Marco Simoncelli, Francesca Schiavone, e Alberto Tomba.

Le destinazioni di ITA Airways

Entro giugno ci saranno voli per sette destinazioni intercontinentali: Miami e Boston che sono già decollati, mentre il 2 aprile partirà il Malpensa-New York poiché finora l’unico volo a lungo raggio era il Fiumicino-New York Jfk, decollato in novembre. In giugno cominceranno anche i collegamenti diretti da Roma per Los Angeles, Buenos Aires, San Paolo e Tokyo Haneda. Con il programma estivo ITA dice che ci saranno inoltre 34 destinazioni internazionali (oltre al lungo raggio) e 23 nazionali.

Alfredo Altavilla, presidente di ITA, ha fatto infine sapere che i voli dall’Europa verso l’Asia, che finora accorciavano la rotta sorvolando la Russia, dovranno fare un tragitto più lungo poiché lo spazio aereo russo è chiuso alle compagnie europee che hanno serrato i cieli ai vettori di Mosca.

francesco totti aereo

Airbus A330 di ItA Airways dedicato a Francesco Totti

Categorie
Borghi mete storiche Viaggi

Varzi, un tuffo nel medioevo, nel cuore dell’Oltrepò Pavese

È un tuffo nel passato quello che si compie visitando Varzi, raccolto e grazioso borgo dell’Oltrepò Pavese nel cuore della Valle Staffora, incastonata tra Emilia Romagna, Piemonte e Liguria.

Lungo il corso del torrente da cui la valle prende il nome, il quieto borgo collinare è custode di ben otto secoli di storia tra fortificazioni, muri in pietra, architettura medievale ed elementi rinascimentali e barocchi.

A circa un’ora d’auto da Pavia e a 90 chilometri da Milano, è la meta perfetta per lasciarsi alle spalle la caotica città e ritagliarsi del tempo di qualità per riscoprire un contatto autentico con il territorio: qui passa anche l’antica Via del Sale che è percorribile praticando trekking in varie tappe fino a Genova.

varzi vicolo

Centro storico di Varzi

Le meraviglie del centro storico di Varzi

Una visita a Varzi non può prescindere dal pittoresco centro storico cui, in epoca medievale, si accedeva da due porte vegliate da torri: la Torre di Porta Soprana e la Torre di Porta Sottana, costruite a scopo difensivo nel 1275.

Le strette vie e i vicoli lastricati sono fiancheggiati da case in pietra e dai caratteristici portici, tratto distintivo di Varzi, che assomigliano a gallerie: davvero suggestiva è Via del Mercato dalla doppia fila di portici risalenti tra il XIV e il XVI secolo.
Sede in passato del mercato settimanale e via di passaggio delle carovane del sale, oggi ospita negozietti di prodotti tipici tra cui segnalare un’eccellenza locale, il salame Varzi DOP.

Da scoprire sono poi Via Roma, che ospitava il mercato della settimana decenni fa, Via della Maiolica, al confine del muro difensivo, Vico Dietro le Mura, “tunnel” al di sopra del muro di difesa di epoca medievale, e Via di dentro, l’arteria principale da cui partono tutte le vie minori.

Cuore pulsante di Varzi è Piazza della Fiera, su cui si affacciano svariati locali che propongono le bontà della cucina locale e i giardini pubblici dove sostare all’ombra per una pausa rigenerante.

Infine, degne di nota sono la Chiesa dei Rossi con accanto l’ospizio per pellegrini, la Chiesa dei Bianchi del 1646, unica nel suo genere grazie all’interno a forma di quadrifoglio, e la Chiesa dei Cappuccini, edificata alla fine del XII secolo ed esempio di architettura romanica.

varzi

Scorcio del centro di Varzi

Il magnifico Castello e le attrattive “fuori le mura”

Non si può lasciare Varzi senza aver ammirato il Castello dei Malaspina e l’annessa Torre delle Streghe che svetta sul borgo dal XIII secolo: dopo una salita di 130 gradini si gode di un panorama straordinario sull’abitato, le antiche mura, le case in pietra e le colline tutt’intorno.

Nella Torre, costruita per volere dei Malaspina, vennero rinchiuse venticinque donne e alcuni uomini accusati di stregoneria durante l’Inquisizione: da qui il soprannome.

In frazione Cella, invece, da non perdere è il Tempio della Fraternità, monumento custode dei cimeli delle varie guerre, edificato per lanciare un messaggio di pace.

Abbracciato da un rilassante paesaggio collinare, il borgo è punto di partenza ideale per passeggiate nella natura come il sentiero, adatto a tutti, che porta alla Casa del Partigiano, arroccata sul promontorio dove il partigiano Primula Rossa prese il comando per liberare Varzi.

Tra boschi di castagni e lungo il corso del torrente Staffora, c’è davvero l’imbarazzo della scelta per immergersi in un clima di serenità e relax.

varzi panorama

Varzi e la sua campagna

Categorie
isole Vacanze natura Viaggi

Le isole italiane poco affollate ma straordinarie

Sono tante e non smettono mai di stupirci, stiamo parlando delle meraviglie del mondo che abitiamo, quelle che muovono turisti provenienti da ogni parte del mondo pronti a contemplare e a immortalare, con lo sguardo e con lo smartphone, la grande bellezza.

La verità, però, è che attraversando quelli che sono i sentieri più battuti dal turismo di massa, spesso e volentieri ci ritroviamo a rinunciare alle esperienze più autentiche, quelle che ci permettono di riconnetterci alla natura e alla bellezza più selvaggia di un determinato territorio.

Niente è impossibile, però, perché esistono dei luoghi di straordinaria bellezza che si trovano, per nostra fortuna, lontani dai circuiti del turismo di massa. Destinazioni che sembrano sospese nel tempo e nello spazio, dove la vita scorre lenta e la natura è lasciata a regnare, come una sovrana generosa. Piccoli tesori semi nascosti che si trovano proprio qui, nel nostro Paese.

Le isole meno frequentate d’Italia: piccole oasi di pace

Per vivere esperienze uniche in quelli che sembrano dei veri e propri paradisi naturali, non abbiamo bisogno di raggiungere l’altra parte del globo perché il Paese che abitiamo è un vero e proprio forziere delle meraviglie. All’interno di questo ecco che sono preservate quelle piccole isole italiane che, essendo poco frequentate, conservano tutta la loro perfetta autenticità.

Si tratta di lembi di terra, più o meno grandi, che emergono dal nostro mare e che prendono in prestito dalla natura i colori più belli per vestirsi e incantare. Luoghi dove gli abitanti, anche se pochi, continuano a preservare le tradizioni antiche e a tramandarle, vivendo senza caos e stress, ma seguendo solo i ritmi del tempo scandito dalle onde del mare.

Isola di Pianosa

Isola di Pianosa

Relax in Sicilia

La Sicilia è probabilmente una delle regioni del BelPaese più amata dai turisti e come dargli torto? L’immenso patrimonio artistico e culturale si incontra e si scontra con la storia del territorio e con le meraviglie naturali. Eppure, nonostante questa sia una delle mete più ambite dai vacanzieri, esistono alcune isole che si tengono ben lontane dal turismo di massa.

C’è Linosa, la meravigliosa isola di origine vulcanica che sorge proprio al centro del Mediterraneo. Qui non ci sono discoteche o locali notturni per venire incontro alla voglia di movida, ma ci sono le splendide spiagge selvagge e nere, dovute alla presenza di sabbia vulcanica, e i vulcani spenti da contemplare. Non ci sono aeroporti in questa piccola isola di appena 5,43 chilometri quadrati, ma è facilmente raggiungibile via mare.

E poi c’è Alicudi, la più selvaggia delle isole Eolie. Un vero e proprio paradiso terrestre dove è possibile ammirare le atmosfere mediterranee e i magici contrasti dati dalla terra e dalle acque trasparenti e cristalline del mare. Dimenticate le auto e il traffico, sulla piccola isola ci si muove a piedi o in sella a un mulo.

Alicudi

Alicudi

Pace e relax tra Toscana e Lazio

Ci spostiamo ora al centro nel nostro stivale per scoprire altri due tesori nostrani sospesi tra cielo e mare. Al largo dell’arcipelago Toscano troviamo Pianosa, l’isola pianeggiante facilmente raggiungibile dall’isola d’Elba. Fino al secolo scorso questo lembo di terra è stato la sede di un carcere di massima sicurezza che ha reso per molto tempo inagibile il territorio. Oggi Pianosa conserva uno dei patrimoni naturali più incredibili del nostro Paese, nonché fondali straordinariamente ricchi di tesori da esplorare.

Nel Lazio, invece, troviamo la piccola e selvaggia Palmarola situata a pochi chilometri da Ponza. Questo lembo di terra lungo appena tre chilometri è straordinariamente ricco di grotte, calette, scogliere a picco sul mare e scorci di immensa bellezza. Dormire su quest’isola deserta e selvaggia è un’esperienza davvero unica, ma bisogna prenotare con largo anticipo vista la presenza di un solo e unico affittacamere.

Isola di Palmarola

Isola di Palmarola