È arrivato quel periodo dell’anno che dà vita a vere e proprie migrazioni di massa che portano i viaggiatori a scoprire le meraviglie messe in scena da Madre Natura in primavera. Viaggi brevi da organizzare nei weekend o durante le vacanze di Pasqua per scoprire e riscoprire le tradizioni delle città, dei paesi e dei borghi di tutto il mondo.
Ma non c’è bisogno di andare dall’altra parte del globo per vivere esperienze uniche e indimenticabili. In Italia, infatti, esiste un luogo che, proprio durante la Pasqua, permette di vivere un’esperienza incredibile che emoziona e incanta, una manifestazione attesa tutto l’anno che esplode in tutta la sua autenticità proprio ad aprile.
Stiamo parlando dei Pasquali di Bormio, una tradizione folkloristica e religiosa che affonda le sue origini nel Medioevo e che, proprio durante questo il giorno di Pasqua, rende questa località di montagna ancora più magica e suggestiva.
Pasqua: bentornati a Bormio
Bormio non ha bisogna di presentazioni. Il paese montano incastonato nel cuore delle Alpi, infatti, attira ogni anno viaggiatori provenienti da tutto il mondo con un’offerta ampissima che spazia dallo sport, alle attività all’aria aperta, passando per l’enogastronomia e il benessere. Ma Bormio è anche il paese delle tradizioni autentiche e mai dimenticate, quelle preservate nei secoli e tramandate da generazioni.
Ne sono un esempio proprio i Pasquali di Bormio, una manifestazione unica e suggestiva che coinvolge grandi e bambini, e che attira ogni anno migliaia di visitatori.
Tanto antichi quando attesi, i Pasquali di Bormio affondano le loro origini in tradizioni contadine e religiose e si concretizzano con elaborate e minuziose portantine a tema religioso che vengono costruite dagli abitanti del paese durante i mesi invernali. Queste, poi, si trasformano in veri capolavori artistici che sfilano tra le strade di Bormio portate in spalle, dando vita una colorata e sentita parata che incanta.
I Pasquali di Bormio: tutto quello che c’è da sapere
La tradizione dei Pasquali di Bormio, che unisce elementi folkloristici e un credo religioso, affonda le radici nell’antica cultura contadina del paese. Le prime testimonianze, infatti, risalgono al XVII secolo, quando per il giorno di Pasqua era d’obbligo preparare e cucinare un agnello da distribuire nella piazza centrale del paese.
Negli ultimi anni del XIX secolo s’introdusse la benedizione dell’agnello vivo con una vera e propria gara tra i quartieri per adornare al meglio il proprio animale. Questi venivano adagiati su delle portantine di muschio decorate che, anno dopo anno, si sono trasformate in vere e proprie sculture d’arte.
Oggi le portantine, che raggiungono dimensioni maestose, vengono portate in strada in spalla il giorno di Pasqua. A costruirle sono gli abitanti dei diversi quartieri (Buglio, Combo, Dossiglio, Dossorovina e Maggiore) che lavorano tutto l’anno per creare dei veri e propri capolavori con l’obiettivo di meravigliare.
Dopo due anni di fermo dovuti all’emergenza sanitaria, l’evento folkloristico più atteso dai bormini sta per tornare. L’appuntamento con i Pasquali, infatti, è fissato al 17 aprile e si snoderà tra le vie del paese con una caratteristica e inedita sfilata.
A partecipare ci saranno tutti gli abitanti del paese, ai quali si uniranno, come ogni anno, anche turisti e vacanzieri. La manifesta è resa ancora più speciale dalla presenza dei bambini che, come gli adulti, indosseranno caratteristici abiti tradizionali. I Pasquali restano in esposizione in piazza del Kuerc fino al lunedì di Pasquetta. Pronti a partire?