Non è un periodo felice per il turismo. Già messo a dura prova dalla pandemia, il settore deve ora fare i conti con le conseguenze del conflitto russo-ucraino. Pesa quindi – ancora – l’incertezza degli spostamenti, con un calo medio delle prenotazioni nel primo trimestre 2022, del -53% rispetto al 2019.
A scattare una fotografia della situazione del comparto turistico sono le Associazioni del Turismo Organizzato ASTOI Confindustria Viaggi, AIDIT-Federturismo Confindustria, Assoviaggi-Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi-Conflavoro PMI, in occasione della 25° edizione della BMT presso la Mostra d’Oltremare a Napoli.
Turismo: i traguardi raggiunti
Nonostante la dura e lunga crisi del settore turistico, sono per fortuna molti i i traguardi raggiunti, per la sopravvivenza del comparto, grazie alla collaborazione tra le associazioni e al lavoro comune di interfaccia con il Governo
Tanto per cominciare, il decreto Milleproroghe 2022, entrato in vigore lo scorso 1° marzo, ha allungato a 30 mesi il periodo di validità dei voucher emessi per viaggi, pacchetti turistici, gite scolastiche, non fruiti a causa della pandemia da Covid-19.
Tra gli obiettivi portati a segno, ci sono inoltre:
- il fondo per Tour Operator e Agenzie di Viaggio pari a 625 milioni per i danni subiti nel 2020;
- i Tax credit affitti;
- l’introduzione e la proroga della cassa Covid e semplificazioni per l’accesso retroattivo agli ammortizzatori ordinari del primo trimestre 2022 per un totale di 95 settimane dall’inizio della crisi;
- l’istituzione dei Corridoi Turistici Covid free per 6 destinazioni (settembre 2021), proroga e loro ampliamento per 12 mete totali (gennaio 2022) ed eliminazione del divieto sui viaggi extra UE (febbraio 2022).
L’impatto della crisi e del conflitto sul settore
La ripartenza del settore era stata avviata con l’ordinanza del Ministero della Salute che finalmente autorizzava gli spostamenti per turismo in qualsiasi parte del mondo. Tuttavia, in contemporanea si è innescato il conflitto tra Russia e Ucraina, che ha generato, da un lato un’instabilità geopolitica, e dall’altro una significativa diminuzione del potere d’acquisto degli italiani, costretti a fronteggiare significativi aumenti del costo di beni e servizi.
Sul fronte incoming, nel 2019 gli arrivi dalla Russia erano pari a circa 1,8 milioni di persone. Ma i turisti russi non saranno i soli a non visitare il nostro Paese. Diminuiscono, infatti, anche i visitatori americani, che nel 2019 avevano fatto registrare oltre 6 milioni di arrivi, con oltre 16 milioni di pernottamenti. I dati Banca d’Italia-Eurosistema indicano nel 2021 ancora -50% sulla spesa complessiva dei turisti stranieri in Italia e, con lo scenario di incertezza internazionale in atto, si attende un ulteriore decremento per il 2022.
Proprio per questo, le Associazioni del Turismo Organizzato ritengono che, “in vista della Pasqua, l’allentamento delle restrizioni deciso dal Governo, al fine di agevolare l’incoming, avrebbe potuto essere più coraggioso per consentire ai turisti di prenotare serenamente le proprie vacanze in Italia, prendendo come esempio la Francia ed altri Paesi dove tutte le limitazioni sono già state tolte”.
Per quanto riguarda l’outgoing, dopo i primi positivi segnali di ripresa, si sta assistendo ad un raffreddamento delle prenotazioni dei viaggi internazionali, dovuto al clima di timore e di incertezza generato dal conflitto bellico. Stando ai dati ASTOI Confindustria Viaggi, l’andamento delle prenotazioni relativo ai primi trimestri del 2021 e 2022 rispetto al 2019 evidenzia un calo medio rispettivamente del 95% nel 2021 e del 53% nel 2022.
Le richieste al Governo
Le Associazioni del Turismo Organizzato chiedono che il Governo, in considerazione della scarsità delle risorse disponibili e a fronte dei gravissimi problemi evidenziati, provveda, quanto prima, a deliberare un nuovo scostamento di bilancio per mettere a disposizione del settore sostegni adeguati.
Per sostenere la domanda sarebbe, inoltre, importante attivare un meccanismo di detraibilità fiscale delle spese per vacanza – sul modello di quelle sanitarie – sostenute dai consumatori per l’acquisto di pacchetti o servizi turistici presso Agenzie Viaggi /Tour Operator, prevedendo un triennio di sperimentazione.
“L’impatto sul comparto è stato importante e continuerà purtroppo ad esserlo anche quest’anno. Le conseguenze per imprese e addetti, senza ulteriori sostegni, saranno gravi ed irreversibili. Auspichiamo, pertanto, che il Governo intervenga subito tenendo seriamente conto di tutti i fattori che stanno determinando un inaspettato prolungamento della crisi con effetti devastanti sul settore, minando radicalmente la ripresa prevista nel 2022”, il commento del Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi, Pier Ezhaya.