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Borghi più Belli d’Italia: ci sono 8 new entry

Altri 8 gioielli del nostro Paese entrano a far parte dei “I Borghi più Belli d’Italia”. Salgono così a 334 i borghi ammessi all’interno dell’Associazione sorta dall’esigenza di salvaguardare e valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che spesso sono emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Scopriamo, dunque, quali sono gli 8 nuovi borghi più belli d’Italia.

Bagnara di Romagna, splendido esempio di ‘castrum’ medievale

Ciò che rende speciale Bagnara di Romagna, situato nella verde pianura ravennate a sud-ovest di Lugo, lungo gli Stradelli Guelfi, è che tra tutti i borghi fortificati che sorgevano lungo il percorso parallelo alla Via Emilia resta l’unico esempio di castrum medievale tuttora integralmente conservato, con l’intero sistema difensivo visibile ancora oggi.

Emblema della graziosa cittadina è la Rocca sforzesca, col grande mastio, i loggiati perimetrali, il cortile centrale restituito all’aspetto rinascimentale e alcuni ambienti interni con i soffitti lignei originali. Oggi vi si può visitare il Museo del Castello, con la sezione archeologica che comprende importanti reperti che illustrano la storia del borgo dall’Età del Bronzo al Medioevo, di cui rimane l’importante sito archeologico dei Prati di S. Andrea, parte fondamentale dell’originario abitato di Bagnara.

Bagnara Romagna

La Rocca Sforzesca di Bagnara di Romagna

Deiva Marina, tra terra e mare

Si trova in provincia della Spezia, Deiva Marina, che ha appena fatto il suo ingresso tra I Borghi più Belli d’Italia. La cittadina è divisa in due parti principali. C’è il borgo antico, caratterizzato da vicoli stretti e dalle case dalle tonalità pastello, tipiche dell’architettura ligure, che si sviluppa attorno alla piazza antistante la chiesa di Sant’Antonio Abate, cuore del centro storico. E c’è poi la zona turistica della Marina, caratterizzata da un’ampia passeggiata a mare, costellata da alberghi, ristoranti e villaggi. Perfetta anche per gli amanti del trekking, per le piacevoli passeggiate che offrono i sentieri dell’entroterra.

Gesualdo, nel cuore dell’Irpinia

Ci spostiamo in Campania, in provincia di Avellino, dove incontriamo il borgo di Gesualdo, uno dei paesi più tipici dell’Irpinia. Celebre per aver accolto il compositore Carlo Gesualdo, che vi si rifugiò dopo una serie di tragiche vicende, fino alla sua morte nel 1613, si inerpica su una collina sul fianco destro della piccola valle del fiume Fredane e si raccoglie attorno al suo Castello, da cui si può godere di un panorama davvero emozionante. Passeggiando per le vie, i vicoli e le piazze si possono ammirare monumenti, chiese e scorci caratteristici che testimoniano un passato illustre gelosamente custodito tra questi luoghi e tradizioni ancora solide, che vale la pena scoprire.

Ingria, tra i borghi meno popolosi d’Italia

Ingria è uno dei comuni meno popolosi d’Italia – conta circa 45 abitanti – ed è il primo che si incontra risalendo la Val Soana, in Piemonte. Si trova a poco più di 50 km a nord di Torino, ad una altitudine di 816 metri, ed è caratterizzata da tipiche case in pietra, con i tetti a “lose”, arcate, scalette e ballatoi squisitamente alpestri, che conferiscono un tono pittoresco a tutta la zona. Partendo dal borgo, si potranno scegliere suggestive passeggiate tra le incantevoli frazioni che costellano questo affascinante borgo, lungo le mulattiere e i sentieri che si snodano tra i boschi, corsi d’acqua, borgate e panorami mozzafiato.

Miglionico, fascino antichissimo

Tra i nuovi Borghi più Belli d’Italia scopriamo anche Miglionico, situato nella parte orientale della Basilicata, in provincia di Matera. Abitato sin dai tempi più remoti, come testimonia il rinvenimento in zona di vasi e tombe del VI secolo a.C., sorge su una collina tra i fiumi Bradano e Basento a 465 metri sul livello del mare. Secondo la tradizione, fu fondato da Milone, atleta olimpico di Crotone del VI secolo a.C.; secondo altri studiosi, il fondatore di Miglionico srebbe stato Milone di Taranto, un luogotenente di Pirro che prese parte anche alla battaglia di Heraclea, che su queste colline fondò una colonia militare.

Tra i siti di maggior interesse, spiccano il Castello del Malconsiglio, un tempo imponente maniero situato nella parte più alta del borgo, con mura di recinzione e torri di avvistamento, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, con portale rinascimentale e preziose tele – tra cui una di Tintoretto, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e il convento di San Francesco.

Miglionico

Veduta del borgo di Miglionico dal Castello

Rosazza, il borgo più misterioso d’Italia

Nell’alta Valle Cervo, lungo il corso dell’omonimo fiume in provincia di Biella, incontriamo l’affascinante e misterioso borgo di Rosazza, con le sue eccentriche strutture e architetture legate alla figura di Federico Rosazza, Senatore del Regno, già membro della Giovane Italia mazziniana e Gran Maestro Venerabile della massoneria biellese.

Prime fra tutte, il Castello di Rosazza, fatto erigere dallo stesso Senatore, con la sua caratteristica torre guelfa e i riferimenti all’esoterismo e alla Loggia, i muri e le colonne che richiamano i templi di Paestum e l’ingresso realizzato tramite un arco in pietra sbrecciata che riproduce l’arco di Volterra, opera etrusca del IV secolo a.C. Un luogo che, al di là delle suggestioni esoteriche, è custode di arte e cultura, tradizioni e mestieri legati alla vita della valle e un passato da riscoprire.

Varzi, un tuffo nel medioevo nel cuore dell’Oltrepò Pavese

Per incontrare Varzi bisogna giungere nel cuore dell’Oltrepò Pavese, nella splendida Valle Stàffora. Visitare il centro storico medievale di questo affascinante borgo lombardo è come compiere un viaggio a ritroso nel tempo. Attraverso una passeggiata tra le sue vie strette e ripide ricche di storia, le piazze, i palazzi, le chiese, le torri e il castello si ripercorrono otto secoli di storia. Invidiabile la sua posizione, che offre scorci di una bellezza paesaggistica unica e sorprendente. Il borgo fa parte, inoltre, del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli antichissimi.

Lollove, borgo senza tempo in Sardegna

L’ultima new entry tra i Borghi più Belli d’Italia è l’antico villaggio medievale di Lollove, situato a pochi chilometri da Nuoro. Dopo aver sofferto un massiccio spopolamento a metà degli anni ’60, questo affascinante borgo sardo è avvolto da un silenzio quasi surreale e regala suggestioni uniche, tra le sue ripide e strette viuzze acciottolate e le case in pietra grigia inerpicate sul declivio di una collina, da cui si può godere di uno splendido panorama che abbraccia la valle sottostante. Oggi il villaggio rivive grazie all’impegno dell’associazione turistica “Lollovers”, creata dai residenti per combattere l’abbandono di questi luoghi, proponendo eventi e mini tour esperienziali per fare conoscere la storia e le tradizioni di un borgo ricco di fascino.

Lollove

Una splendida veduta del borgo di Lollove

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Posti incredibili Viaggi

Perdersi in un labirinto di bambù: succede in Italia

Da vicino sembra un grande e intricato parco a metà tra un giardino e un orto botanico, dall’alto, invece, restituisce una visione sublime ed enigmatica, quella di una stella a otto punte. Stiamo parlando del grande labirinto di bambù che ha dato vita al sogno onirico di Franco Maria Ricci e che si trova nel nostro Paese. Pronti a smarrirvi?

Il Labirinto della Masone

Situato sulla Strada Masone nei pressi di Fontanellato, a pochi chilometri dalla città di Parma, questo parco culturale e surreale rappresenta il sogno più grande mai realizzato dell’editore Franco Maria Ricci.

Da sempre appassionato di labirinti ed enigmi, ha scelto di realizzare nella sua tenuta un grande e straordinario parco culturale, nonché il più grande labirinto al mondo interamente costituito di piante di bambù di specie diverse.

Labirinto della Masone

Labirinto della Masone

L’idea, che affonda le radici nelle sue fantasie infantili, ha preso sempre più forma con gli incontri che l’editore teneva con lo scrittore argentino Jorge Luis Borges appassionato anche lui di labirinti, di questi strani percorsi degli uomini fatti di certezze e incertezze.

Ispirato anche dal celebre Labirinto di Minosse, Franco Maria Ricci, ha realizzato il suo percorso, un luogo più dolce e meno pericoloso di quello della mitologia greca dove le persone sono invitate a passeggiare, a perdersi e ritrovarsi, contemplando la bellezza tutto intorno.

Così, nel 2015, il Labirinto della Masone è stato realizzato. L’idea iniziale ha dato vita a un luogo reale e surreale che permette un’esperienza tangibile e mistica al contempo, un viaggio tra arte, bellezza e introspezione. Un luogo in cui perdersi e ritrovarsi mentre si esplora il perfetto connubio tra uomo e natura.

All’interno del grande giardino, infatti, sono stati costruiti anche degli edifici in stile neoclassico che ospitano le collezioni d’arte appartenute all’editore, motivo che rende l’esperienza ancora più preziosa. Il risultato, quindi, è un parco affascinante in cui perdersi tra natura e cultura, prima di trovare la via d’uscita.

Labirinto della Masone

Labirinto della Masone

Perdersi e ritrovarsi nel più grande labirinto di bambù al mondo

Il Labirinto della Masone si snoda su 7 ettari di terreno puntellati da più di 200000 bambù di venti specie diverse che svettano verso il cielo. Il parco, nella sua totalità, ha la forma di una stella a otto punte all’interno della quale ci sono bivi e trappole che confondono dolcemente i visitatori.

La via d’uscita, tra gli infiniti e altissimi steli di bambù, è quella che conduce direttamente al cuore della struttura dove si trovano gli edifici in stile neoclassico, costruiti in mattone e progettati dall’architetto Pier Carlo Bontempi. Perfettamente inseriti nel contesto paesaggistico della tenuta, questi corrispondono alla sede della casa editrice di Franco Maria Ricci, a una biblioteca che ospita oltre 10000 volumi d’arte, un bar, un ristorante e lo straordinario museo che preserva la collezione artistica dell’editore.

Questo edificio, che si snoda su 5000 metri quadrati,  conserva al suo interno dipinti, sculture, disegni e oggetti d’arte che raccontano la storia dell’arte dal XVI al XX secolo.

Periodicamente, all’interno del Labirinto della Masone vengono organizzate mostre ed esposizioni temporanee, conferenze e diverse attività artistiche e culturali.

Il parco, nella sua totalità, risulta come un luogo magico all’interno del quale non esistono le leggi dello spazio, né quelle del tempo, ma solo quelle della natura e dell’arte i cui confini, qui, si annullano sapientemente. Chi vuole entrare?

Labirinto della Masone

Labirinto della Masone

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Europa Notizie treni Viaggi

Viaggi in treno, le nuove rotte da percorrere in Europa

Il mondo, compresa l’Europa, si appresta ad ammorbidire sempre di più le regole di viaggio. Per questo motivo è il momento opportuno per organizzare un’esperienza unica. Magari sulle rotaie e alla scoperta del Vecchio Continente. Ecco perché abbiamo deciso di illustravi le nuove rotte del 2022 da percorrere in Europa in treno, iniziando da quelle inaugurate alla fine del 2021 ma da fare assolutamente quest’anno.

Nightjet Vienna – Parigi

A dicembre del 2021 è stato lanciato il Nightjet da Vienna a Parigi (e viceversa), il treno notturno delle ferrovie austriache (ÖBB). A bordo di questo si può viaggiare in modo ecosostenibile e comodo – di notte – verso le più belle città e mete europee.

Circola tre volte a settimana in entrambe le direzioni e corre via Salisburgo, Monaco e Strasburgo. Sì, segue il percorso dell’Orient Express originale, ma a un prezzo decisamente più basso. Un viaggio di 14 ore che parte da Vienna alle 19:40 e arriva a Parigi alle 9:42, giusto in tempo per un croissant.

Nightjet Amsterdam – Zurigo

Da Amsterdam, città dal fascino magico a Zurigo (e viceversa) sempre a bordo del Nightjet. Anche questa rotta lanciata a dicembre 2021 fa scalo in luoghi meravigliosi come Colonia, Bonn e l’aeroporto di Francoforte, prima di attraversare la Svizzera a Basilea.

L’intero viaggio dura poco meno di 12 ore, arrivando a Zurigo poco dopo le 8:00 e ad Amsterdam dopo le 9:00 per chi viaggia nella direzione opposta.

vieggi treno 2022

In treno nei Paesi Bassi

Ouigo, alta velocità low cost

Si, avete letto bene. L’Ouigo offre viaggi ad alta velocità a prezzi low cost. E per andare dove? Da Madrid a Barcellona (e viceversa).

Da settembre 2021, inoltre, effettua fermate intermedie nelle vivaci Saragozza e Tarragona, mentre altri treni proseguono per Figueres.

In treno tra Transilvania e Danubio

Dallo scorso dicembre è possibile fare un viaggio indimenticabile che collega Vienna a Cluj-Napoca, nella Romania nord-occidentale e capitale non ufficiale della Transilvania.

11 ore di viaggio che si snodano fra Austria, Ungheria e Romania, costeggiando il Danubio e fermando anche a Budapest. Il prezzo, purché si prenoti con un paio di settimane di anticipo, non è alto, dal momento che si possono trovare biglietti a soli 27,90 euro.

transilviania treno

In Transilvania in treno

I viaggi in treno del 2022, quelli nuovi di zecca

L’estate del 2022 segnerà l’arrivo dell’European Sleeper Bruxelles -Praga, un treno notturno che partirà dalla capitale del Belgio per attraversare straordinarie città europee come Amsterdam, Hannover e Berlino, prima di arrivare a Praga intorno alle 10:30.

Un viaggio disponibile tre volte a settimana, con biglietti in vendita in primavera. La compagnia, inoltre, ha affermato che lancerà una rotta Bruxelles-Varsavia nel 2023.

A giugno del 2022 partirà, invece, il treno notturno che da Graz condurrà a Varsavia. Il convoglio che salirà sui binari dal capoluogo della Stiria, farà scalo a Ostrava, Chałupki e Cracovia prima di terminare la sua corsa a Varsavia verso le 9:00 del mattino.

Aprile 2022 sarà invece il momento della nuova tratta economica di Ouigo da Parigi a Lione. A basso costo lo sarà veramente considerando che il viaggio costerà poco meno di 10 euro a tratta e impiegherà circa 5 ore e mezza.

I prossimi mesi segneranno anche il debutto del treno notturno EuroNight che da Stoccolma arriverà ad Amburgo, facendo scalo anche a Copenaghen.

Nel corso dell’anno, inoltre, dovrebbe arrivare un treno di Nightjet che collegherà Roma con Zurigo.

treno svezia

In treno in Svezia

Viaggi in Italia in treno nel 2022: le novità che ci attendono

Novità per quanto riguarda i viaggi in treno anche in Italia. Partiamo dalla straordinaria ferrovia Cuneo – Ventimiglia – Nizza, fra le 10 migliori del mondo e grazie al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Basti pensare che è nota anche come Ferrovia delle meraviglie, un percorso di circa 100 chilometri che attraversa le Alpi piemontesi e scende fino al livello del mare per raggiungere la Costa Azzurra. Attiva da quasi due secoli, è tornata pienamente in funzione solo lo scorso 21 dicembre. Il 2022 è proprio l’anno giusto per salirvi a bordo.

Ma quello che stiamo vivendo è anche l’anno perfetto per compiere un viaggio sul treno turistico che compie un tragitto su una ferrovia a binario unico dell’800. Parliamo dell’Ancona – Fabriano lanciato nel settembre 2021 e che attraversa gli Appennini e la valle di Cesano, fino a raggiungere le località di Sassoferrato e Pergola prima di fare nuovamente ritorno sulla costa marchigiana.

Da novembre, invece, un Frecciabianca viaggia da Palermo a Catania, passando per Caltanissetta ed Enna. Un viaggio che dura più di tre ore, ma che si rivela una valida alternativa ai treni regionali che percorrono le stesse rotte.

Da non dimenticare, infine, il Frecciarossa da Milano a Parigi inaugurato a dicembre e che è già un gran successo. Due treni al giorno (a/r) con prezzi a partire da 29 euro. Da giugno, inoltre, aumenteranno i collegamenti.

cuneo ventimiglia

Un tratto di ferrovia Cuneo – Ventimiglia – Nizza

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Settimana bianca nella migliore località sciistica delle Alpi

Se cercate la neve, qui c’è. A La Rosière, in Alta Savoia, ai piedi del Monte Bianco e alle porte del Parco Nazionale della Vanoise, la neve d’inverno non manca mai, grazie alle correnti che favoriscono l’innevamento naturale. Questa località è nota per essere tra le dieci stazioni sciistiche più innevate della Francia.

Siamo a quasi 1900 metri di quota e, quando si arriva, ci si sente in cima al mondo. Da quassù si gode di una vista panoramica su tutta la valle e sulle montagne di Courchevel, Tignes e Val d’Isère, con il sole che illumina tutto il giorno le piste grazie alla sua esposizione a Sud. Specie prendendo la seggiovia Fort Express che regala una vista panoramica a 360 gradi sulle Alpi.

Sciare tra Francia e Italia

Il comprensorio sciistico è al confine con l’Italia da cui dista solo 9 km. Passare da una parte all’altra con gli sci attraverso l’Espace San Bernardo, che dal 1984 collega i due Paesi, è una delle più belle esperienze per gli sciatori che scelgono questa località sciistica per le loro vacanze. Si parte la mattina presto dall’hotel sci ai piedi, si arriva all’ora di pranzo a La Thuile, in Valle d’Aosta, dove al rifugio vi aspetta una fonduta o un piatto di polenta, e si torna indietro felici di aver trascorso una splendida giornata sciando.

La Rosière

La località sciistica di La Rosière, al confine con l’Italia

Le piste da sci

Non ci si annoia di certo a la Rosière. Qui si scia lungo i 160 chilometri di piste di ogni livello: per principianti (La Rosière Centre e Les Eucherts), intermedie (fino alla cima del Forte da dove ammirare il panorama del massiccio del Monte Bianco), livello confermato (Fontaine Froide dalla cima del Roc Noir passando per Tétras e Rouvinettes che porta all’Ecudets) e per esperti, come la nuova pista nera di Etagne che ha una pendenza del 74% e che ospita regolarmente le tappe di Coppa del Mondo di sci. I grandi sciatori apprezzeranno i ripidi pendii del Mont Valaisan e la sua cima alta 2800 metri. E naturalmente ci sono le piste adatte ai bambini.

Paradiso delle famiglie

Ed è proprio per le famiglie che La Rosière è una destinazione indicata. Ha infatti guadagnato il marchio “Famille Plus” a garanzia dell’accoglienza e del benessere delle famiglie con bambini. Per chi ha dei bimbi ci sono tantissime attività da fare, e non solo legate allo sci. Ci sono aree per gli slittini sulla neve e uno su rotaia, Xtreme Luge, che regala un’esperienza adrenalinica con i suoi 700 metri di dislivello, bob-treno (The Snake Gliss) e slitte di legno old stile (The Paret), slitte trainate dai cani e poi Paintball o Lasergame, arrampicata, pista di pattinaggio, visite guidate, spa – anche per bambini – e persino lezioni di pasticceria.

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Attività nella neve in Alta Savoia

Resort tutto incluso

A dominare la località di la Rosière, dove un tempo si trovava un piccolo aeroporto di montagna, la scorsa estate è sorto, un centinaio di metri più in alto, il Club Med La Rosière, uno ski resort direttamente sulle piste nel tipico stile savoiardo (il villaggio di La Rosière, è sorto 60 anni fa ed è stato costruito dai propri abitanti in pietra a vista e legno). Questo resort è perfetto per le famiglie con bambini, anche piccolissimi, perché offre servizi a partire dai quattro mesi in su. La formula tutto incluso – skipass e maestro compresi – è molto pratica perché si sa fin dalla partenza quanto costerà la vacanza o la settimana bianca di tutta la famiglia.

Tante le attività per i bambini e per i genitori, da fare insieme ma anche separatamente. Per i bimbi ci sono diversi club in base alle fasce d’età, dove i genitori possono lasciarli la mattina e riprenderli all’ora della merenda: il Baby Club Med dai 4 ai 23 mesi, il Petit Club Med dai 2 ai 3 anni, il Mini Club Med dai 4 ai 10 anni e il Junior Club per ragazzi dagli 11 ai 17 anni. Si scia, si gioca, si pranza e si fanno nuove amicizie.

Nel frattempo, i genitori si divertono sulle piste, sciando o ciaspolando, nella piscina riscaldata con vista sulle Alpi innevate, nella spa (dove si possono fare anche trattamenti mamma-bimba), in palestra oppure seguendo una lezione di yoga col metodo Heberson, il precursore di questa disciplina.

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Il Club Med La Rosière in Alta Savoia

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Stop al tampone per gli arrivi dai Paesi extra Ue

È arrivata un’ottima notizia che tutto il comparto turistico, ma anche i viaggiatori stessi, aspettavano da ormai due anni a questa parte: lo stop al tampone per gli arrivi dai Paesi extra Ue. A farlo sapere è stato il Ministro della Salute Roberto Speranza tramite le seguenti parole contenute in un post facebook: “A partire dall’1 marzo per gli arrivi da tutti i Paesi extraeuropei saranno vigenti le stesse regole già previste per i Paesi europei. Per l’ingresso in Italia sarà sufficiente una delle condizioni del Green Pass: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo

Cosa cambia per i viaggi dall’1 marzo

A partire dal giorno 1 marzo il nostro Paese andrà sempre di più verso una normalità. Il governo, infatti, ha deciso di semplificare ulteriormente gli arrivi dall’estero, e di sostenere maggiormente il settore turistico. Con una nuova ordinanza, appena firmata dal Ministro Roberto Speranza, è stata stabilita la fine della quarantena per chi proviene da Paesi extra Ue. Ciò vuol dire che per entrare in Italia basterà un Green Pass base, cioè anche un semplice tampone negativo. In poche parole, quello che già accade per i rientri o gli arrivi dai Paesi europei.

In questo momento, infatti, per rientrare dai Paesi extra Ue verso cui è concesso viaggiare, serve necessariamente il certificato da vaccinazione, il dPLF completato, ma anche l’esito negativo di un tampone molecolare o antigenico. Qui un approfondimento sulle regole.

Ma finalmente a breve non sarà più così. Questo provvedimento era nell’aria già da qualche giorno ed è anche la conseguenza di una situazione epidemiologica in netto miglioramento, dopo la recente riapertura delle discoteche e la fine dell’obbligo di mascherina all’aperto. La fine del regime di quarantena per gli arrivi dall’estero è perciò un altro tassello fondamentale nel piano del governo che punta dritto a una nuova fase di convivenza con il virus.

Ma non solo. La decisone arriva anche nello stesso giorno in cui i ministri per gli Affari europei dei Paesi dell’Unione hanno raccomandato agli Stati membri di “revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali” verso l’Unione “per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’Ue o dall’Oms, a condizione che abbiano ricevuto l’ultima dose del ciclo di vaccinazione primario da almeno 14 giorni o abbiano ricevuto una dose di richiamo”. Inoltre, “Gli Stati membri dovrebbero revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali per le persone che sono guarite dal Covid-19 entro i 180 giorni precedenti il viaggio“.

Sarà consentito anche l’utilizzo delle certificazioni cartacee a coloro che provengono da Paesi dove il Qr code non c’è o non è compatibile con il nostro, come gli Stati Uniti.

Viaggi di Pasqua, cosa aspettarsi

Una buona notizia, dunque, persino per le imminenti vacanze di Pasqua. Infatti, gli stranieri che vorranno venire in Italia, ma anche i concittadini che rientreranno, non dovranno più fare i conti con la complessità delle regole imposte dall’epidemia di Covid.

Ma questo è anche un forte segnale di ripresa poiché il Ministro della Salute manda in archivio gli elenchi delle Nazioni di provenienza scegliendo di puntare tutto sullo status vaccinale di chi varca i nostri confini. Un provvedimento che è stato preso per favorire il turismo nell’ambito del percorso di riaperture annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi: con gradualità ma anche con decisione, per favorire il ritorno alla normalità e la crescita economica. Con la nuova ordinanza firmata dal Ministro Speranza conta lo status vaccinale di ciascuno e non la Nazione di provenienza e questo perché, a causa della Variante Omicron, l’epidemia cambia troppo velocemente.

Verso la cancellazione degli elenchi di Paesi

Attualmente, è possibile viaggiare per turismo dall’Italia esclusivamente verso i Paesi contenuti nell’Elenco C (Stati membri Ue e Area Schengen) e quelli in Lista D (Paesi extra Ue a basso rischio epidemiologico). Ma a quanto pare stanno per cambiare anche i parametri per entrare nell’Elenco dei Paesi terzi per cui revocare le restrizioni per tutti i viaggiatori.

Secondo il Consiglio europeo è opportuno iniziare a prendere in considerazione il passaggio a un approccio basato esclusivamente sulla persona e andare verso la cancellazione dell’elenco dei Paesi. Per questo, al fine di dare ai Paesi terzi il tempo di aumentare i loro tassi di vaccinazione, Il Consiglio suggerisce che la raccomandazione dovrebbe essere riesaminata dalla Commissione entro il 30 aprile 2022. In sostanza, dalla fine del quarto mese dell’anno probabilmente il mondo sarà davvero quasi del tutto aperto.

Green Pass in Italia, le novità più attese

Tra le misure previste dal governo italiano c’è in ballo anche l’eliminazione dell’obbligo di Super Green Pass negli alberghi, quindi del certificato di vaccinazione o guarigione dal Covid-19. In questo momento è ancora in vigore la norma, varata a Natale, che prevede l’obbligo di Green Pass rafforzato in tutti gli hotel e nelle strutture ricettive.

Ma a partire dal mese di aprile, anche in vista delle vacanze di Pasqua, potrebbe essere più facile per i turisti italiani e stranieri soggiornare negli alberghi. Si parla, infatti, di abolire l’obbligo di Green Pass rafforzato. Non dovrebbe essere più necessario, quindi, essere guariti o vaccinati contro il Covid. Basterà, probabilmente, il certificato verde semplice e quindi quello ottenuto tramite tampone negativo.

Dal 1° aprile , inoltre, dovrebbe essere eliminato anche l’obbligo di mostrare il Green Pass per chi consuma al tavolo all’aperto di bar e ristoranti. Con una lettera inviata al ministro dello Sviluppo Economico il presidente della Fipe Enrico Lino Stoppani ha chiesto di “escludere l’obbligo del Green Pass per accedere ai pubblici esercizi”. Nei prossimi giorni arriverà la risposta del governo e non è escluso che già a maggio possa essere eliminato l’obbligo per i locali al chiuso.

Va ricordato, tuttavia, che la rimozione delle limitazioni agli spostamenti dall’Italia – o ai rientri – verso alcuni Stati non esclude che questi Paesi possano ancora porre limiti all’ingresso. Per questo motivo, prima di partire, vi invitiamo a visionare i siti istituzionali della vostra destinazione e la pagina web del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ViaggiareSicuri.

Infine, se volete sapere quali sono le regole di viaggio nelle maggiori destinazioni d’Europa e del mondo interno vi invitiamo a cliccare su questo nostro approfondimento.

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Asia città Istanbul Posti incredibili Viaggi

In questo antico e colorato quartiere è conservata l’anima della città

Ogni città nasconde un segreto, un tesoro prezioso celato nelle strade e nei quartieri meno battute dai viaggiatori. Si tratta dei luoghi che si trovano all’ombra dei possenti monumenti, delle grandi attrazioni turistiche attirano ogni giorno migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Come Balat, il quartiere storico e antico sulle sponde del Corno d’Oro che conserva e preserva l’anima intera della città di Istanbul.

Benvenuti a Balat

Situato nel distretto di Fatih, nella città vecchia sulla riva occidentale del Corno d’Oro, Balat è l’antico quartiere ebraico che è stato protagonista dell’emigrazione verso Israele e dell’immigrazione. Di quelle testimonianze storiche, le strade e le viuzze che si snodano per il quartiere ne sono impregnate, così come lo sono di colori, magia e suggestioni.

Le architetture colorate lo rendono forse uno dei luoghi più instagrammabili della città, eppure così non è perché Balat è un gioiello da scoprire, ma anche da comprendere nei contrasti e proteggere.

Balat

Balat

Entrando nel quartiere si ha la sensazione di trovarsi in un luogo dove il tempo si è fermato. I ritmi lenti invitano a fermarsi all’interno del parco situato nel punto più alto della zona, così da poter ammirare un panorama straordinario su Istanbul e su Balat. E poi si scende, ancora, per passeggiare tra le strade sulle quali si affacciano degli edifici contraddistinti da colori cangianti.

Un po’ Paese delle meraviglie, un po’ Luna park abbandonato: questa è Balat, piena di splendide contraddizioni. A edifici fastosi e raffinati se ne affiancano altri diroccati, usurati dal tempo ma al contempo estremamente affascinanti. Un caleidoscopio di colori e di sfumature che cambia a ogni passo, che nel suo forte contrasto tra splendore e degrado sa meravigliare.

Balat: cosa fare e cosa vedere

Moschee, sinagoghe, caffetterie e chiacchiere con i passanti, una giornata potrebbe non bastare per scoprire Balat, per assaporare la sua anima più vera in ogni sua forma. Perché una visita al quartiere ha bisogno di esploratori attenti, di viaggiatori pronti a percepire i collegamenti tra quei contrasti che si snodano tra le strade e che si concludono lì, nel cuore antico della città.

Balat

Balat

Cifit Carsi, questo è il suo nome. Qui, un tempo neanche troppo lontano, si incontravano gli artigiani e i commercianti che lavoravano senza sosta e stringevano affari. Alcuni sono andati via, altri sono rimasti. Sono gli stessi che si possono incontrare nei locali del quartiere, nelle caffetterie umili all’interno delle quali è possibile scoprire nuove storie mai raccontate da chi ancora abita Balat.

E poi ci sono i mosaici e gli affreschi che celebrano la grande bellezza dell’arte. Come quelli situati all’interno della Chiesa di San Salvatore in Chora, uno degli edifici sacri più famosi di tutta la città. C’è la splendida moschea del XVI secolo Al 18 di Sultan Selim Caddesi dove è possibile ammirare le iconiche maioliche di ceramica di Iznik.

E poi ci sono le botteghe e i forni, quelli nei quali fermarsi per ascoltare nuove storie e per ordinare un lahmacun e deliziare il palato con sapori tradizionali e straordinari trasformando la visita in un’esperienza sensoriale unica al mondo. Perché questa è Balat, ed è meravigliosa.

Balat

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Asia lusso Maldive Notizie vacanze Viaggi

In vacanza alle Maldive (come Miriam Leone)

Fanno invidia le foto apparse sui social di Miriam Leone, splendida attrice italiana, ex Miss Italia, in vacanza alle Maldive. Forse in luna di miele, con il marito Paolo Carullo che ha sposato lo scorso settembre in Sicilia, sua terra natìa.

Non solo le story e i post su Instagram ci fanno sognare, per i colori del mare dalle mille tonalità di verde smeraldo, per il bianco della sabbia che abbaglia, per il piacevole clima che c’immaginiamo là, mentre qui fa ancora freddo, ma anche per il lusso in cui sta trascorrendo la vacanza.

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Miriam Leone nel meraviglioso mare dell’atollo di Raa

Dove si trova il resort di lusso

Miriam e Paolo hanno infatti prenotato una water villa all’Emerald Maldive Resort nell’atollo di Raa, a Nord di Malè, la Capitale della Maldive dove si trova l’aeroporto internazionale. Per raggiungere il resort ci si imbarca su uno di quei piccoli idrovolanti che in pochi minuti arrivano ovunque. Volano bassi e guardare fuori dal finestrino, ammirando i piccoli cerchi verdi (sono le palme delle isole) circondati da una sottile striscia chiara (quella è la spiaggia) e da una azzurra (il mare dal fondale basso) che affiorano dall’acqua, è una vera gioia per gli occhi. Se siete stati alle Maldive almeno una volta sapete che questa è la (meravigliosa) sensazione che si prova.

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La spiaggia meravigliosa dell’Emerald Maldives

Il resort, che fa parte dei Leading Hotels of the World, è un cinque stelle ed è stato costruito su una piccola isola di 20 ettari, con una spiaggia tutt’intorno di un chilometro e mezzo (da percorrere più volte al giorno, avanti e indietro, per fare un po’ di movimento).

Com’è fatto il resort

Costruito in armonia con l’ambiente maldiviano, utilizzando materiali come bambù, pietre naturali e foglie di Ylang Ylang, i cui fiori hanno un buonissimo profumo intenso. Inoltre, è un resort “green”, che pone una grande attenzione all’efficienza energetica e alla conservazione dell’ambiente. Forse è proprio per questo è piaciuto a Miriam.

O forse sarà stata la water villa dove soggiorna, decisamente una delle più lussuose delle Maldive. Molto moderna, con una infinity pool privata che dà direttamente sull’Oceano Indiano, dove quando ci si sveglia la mattina basta mettersi a osservare l’acqua per vedere passare mante, squaletti pinna nera, magari qualche tartaruga e miriadi di pesci colorati.

Quanto costa una vacanza come Miriam Leone

Se la coppia ha prenotato la luna di miele, ha potuto approfittare di una tariffa promozionale “Honeymoon Special” che prevede uno sconto del 20% pagando circa 800 euro a notte per la camera. C’è anche un’offerta invernale, che prevede uno sconto del 10%, in quel caso la villa costa mille euro a notte.

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Le water villa del resort cinque stelle

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25 anni di patrimonio dell’Umanità: i trulli diventano una galleria diffusa

C’era una volta, tanto tempo fa, una distesa di costruzioni bianchissime e assai particolari sormontate da tetti a forma di cono. Quegli edifici che durante il Regno di Napoli furono replicati per l’espansione urbana del territorio esistono ancora oggi e si sono trasformati in una vera e propria attrazione turistica che richiama viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

Stiamo parlando dei meravigliosi trulli, quelli che popolano Alberobello e che oggi, come ieri, trasformano la città in una sorta di fiaba en plen air tutta da vivere.

Trulli di Alberobello: il nostro patrimonio

I trulli di Alberobello non hanno bisogno di presentazioni perché con il tempo si sono trasformati nel simbolo iconico della Puglia e dell’Italia intera. Un patrimonio mondiale dell’Umanità – come è stato deciso nel 1996 dall’UNESCO – che porta in alto la bandiera dell’orgoglio tutto italiano e che preserva la storia, la cultura e l’architettura del nostro Paese.

Le loro origini sono antichissime e assai misteriose eppure il tempo sembra non aver scalfito la bellezza eterna di queste abitazioni in pietra calcarea. Sparsi per tutta la Valle d’Itria, i trulli trovano la loro massima diffusione proprio ad Alberobello che conta più di 1500 strutture tra Monti e Aja Piccola.

Queste costruzioni che un tempo erano adibite ad abitazioni delle comunità rurali, o come alloggi temporanei, oggi sono diventati una delle mete preferite dei viaggiatori da tutto il mondo. Ma non si tratta solo di testimonianze storiche da osservare perché alcuni di questi trulli oggi si sono trasformati in bed and breakfast, uffici turistici, ristoranti e musei.

Per celebrare l’ingresso dei trulli di Alberobello all’interno dell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità, che le icone costruzioni stanno per trasformarsi in una galleria d’arte diffusa. L’obiettivo è presto detto: quello di creare un percorso visibile e invisibile, che attraversi il presente e il passato mettendo in collegamento queste costruzioni antiche in pietra a secco con i nuovi mondi in movimento dell’arte contemporanea.

Segni elementari: i trulli come galleria diffusa

La mostra d’arte contemporanea, organizzata in occasione del venticinquesimo anniversario dei trulli come patrimonio dell’Umanità, l’Associazione alla Cultura del comune, col sostegno della regione, ha organizzato la mostra Segni Elementari. L’arte contemporanea nei trulli patrimonio dell’umanità che trasformerà Alberobello in una galleria d’arte diffusa.

La mostra, curata dal direttore artistico Francesco Carofiglio, sarà visitabile fino al primo maggio 2022 e darà la possibilità di entrare all’interno di diverse costruzioni per ammirare la personale visione artistica di 22 artisti provenienti da tutto il mondo. Sarà quesa l’occasione perfetta per entrare nel fantastico, antico e misterioso mondo dei trulli di Alberobello ed essere proiettati in nuovi e affascinanti mondi tutti da scoprire.

La galleria diffusa si snoderà tra i trulli comunali di Via Monte Nero, Casa Pezzolla, passando per  Palazzo del Conte e Casa d’Amore. All’interno delle costruzioni di Alberobello verranno esposte più di 100 opere realizzate da artisti di fama internazionale e che, seppur diverse tra loro, instaureranno un dialogo continuo creando, nel tessuto urbano di un territorio magico e straordinario, una meravigliosa galleria d’arte da scoprire tappa dopo tappa.

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I meravigliosi trulli di Alberobello

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Premi europei per la mobilità sostenibile: le città finaliste

Mobilità green, città più sicure e meno inquinate con progetto di viabilità consapevoli e utilizzo di veicoli elettrici e mezzi alternativi come la bicicletta. La Commissione Ue ha annunciato i finalisti dei premi della Settimana europea della mobilità 2021. Amadora, Kassel e Luleburgaz si contendono il premio per le città più grandi (oltre 100 000 abitanti), mentre Alimos, Miajadas e Valongo sono le finaliste della categoria dei comuni più piccoli. Anche Firenzeunica italiana– tra le città in lizza per la mobilità green in Europa, per la sicurezza stradale.

Settimana europea della mobilità: i premi

La campagna della Settimana europea della mobilità si svolge ogni anno dal 16 al 22 settembre. L’anno scorso è stato registrato un aumento record del numero di città che hanno aderito alla campagna: oltre 3.100 città di 53 paesi diversi. I vincitori saranno annunciati nel corso di una cerimonia che si terrà il 28 marzo alle 15, online e in parte in presenza a Bruxelles. Ad essere riconosciute con l’ambito titolo green saranno tutte quelle azioni meritevoli in ambito sostenibile, portate avanti nel 2021, e presentate dalle città finaliste in occasione della Settimana europea della mobilità dello scorso anno.

Le categorie del premio sono: sicurezza stradale, l’European Mobility Week Award per i centri urbani con più di 100mila abitanti e per quelli con meno di 100mila abitanti, e il Sustainable urban mobility planning. Vengono riconosciute tutte quelle pianificazioni e azioni lodevoli delle città più sostenibili che hanno saputo migliorare il benessere dei cittadini attraverso soluzioni di trasporto più pulite, più verdi, accessibili, riducendo le emissioni di carbonio e inquinanti, apportando un netto miglioramento alla mobilità.

Firenze, unica città Italiana

Firenze, Rethymno (Grecia) e Varsavia sono in lizza per il premio dell’UE per la sicurezza stradale urbana, attribuito per straordinarie misure di sicurezza stradale, mentre i finalisti della categoria relativa alla pianificazione della mobilità urbana sostenibile sono Madrid, Mitrovica Sud (Kosovo) e Tampere (Finlandia). Firenze è quindi l’unica città italiana che la Commissione europea ha scelto come finalista nell’ambito della Settimana europea della mobilità 2021.

Il capoluogo toscano è in lizza in quanto, come sostenuto dalla commissione UE, ha mostrato “l’importanza che i dati in tempo reale hanno nel ridurre circostanze pericolose sulle strade urbane. Il sistema di monitoraggio e di analisi degli incidenti della città include la georeferenziazione e le caratteristiche delle strade, e ha portato a un’importante riduzione delle vittime della strada”. Sicurezza stradale che si misura anche grazie ai dati della Polizia Locale del capoluogo: gli incidenti mortali sono passati dai 25 registrati nel 2010 ai 7 del 2021.

Mobilità green, veicoli elettrici: le finaliste europee

Portogallo e Spagna si piazzano sul podio per le piccole e grandi città sostenibili. Per quanto riguarda le città con più di 100mila abitanti, le finaliste sono Amadora (Portogallo), Kassell (Germania) e Luleburgaz (Turchia). Amadora è stata selezionata per l’integrazione di tutte le fasce di età in eventi dedicati alla mobilità sostenibile, come tour ciclistici, prove di veicoli elettrici, ecc. Kassell ha invece promosso varie attività creative dedicate ai bambini nella mobilità sostenibile, con tour in bici o a piedi. Luleburgaz ha puntato sul fattore salute: psicologi, neurologi e cardiologi hanno portato il loro intervento/testimonianza sulla correlazione tra benessere della popolazione e  mobilità sostenibile.

Tra le finaliste con meno di 100mila abitanti troviamo: Alimos (Grecia), che trasformato alcune stazioni del trasporto pubblico in spazi per la creatività e il tempo libero; Miajadas (Spagna) che vanta una rete sicura di marciapiedi e piste ciclabili, e Valongo (Portogallo) dove si è lavorato molto per abbattere le barriere architettoniche, installando in città moltissime rampe -quasi un percorso- per carrozzine.

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Il viaggio a Manchester che vi cambierà la vita

Dimentica l’animo spigoloso e l’atmosfera sobria dei decenni passati. Manchester ha da tempo cambiato pelle ed è diventata una città energica, giovane e interessante, con una scena musicale e culturale di tutto rispetto e una vita notturna da far invidia alle più grandi metropoli.

Luogo di nascita della rivoluzione industriale, Manchester ha vissuto un lungo periodo di inerzia prima di ritrovare la sua nuova vocazione, puntando sul design, sulla tecnologia, sul turismo più inclusivo e sostenibile, fino a diventare una meta ospitale, cosmopolita e gay friendly.

Dalle università che attirano studenti da tutto il mondo, al gay village di Canal Street, passando per gli stadi di calcio, vera e propria religione per la popolazione cittadina, che divide il tifo tra le due squadre Manchester City e Manchester United, l’atmosfera cosmopolita si fonde con l’animo più classico dei musei e della Cattedrale, creando un mix originale e imperdibile.

Se hai voglia di ricaricare le energie circondato da “24 Hour Party People” o stai programmando un weekend all’insegna della buona musica e del buon cibo, non puoi non scegliere Manchester: ti aspetta un viaggio che ti cambierà la vita.

Manchester per i music lover

Sarà per il suo dinamismo, per essere stata incrocio di commerci e civiltà o solo per qualche fortunata coincidenza, dagli anni ’70 a oggi Manchester ha accumulato un’eredità musicale importantissima. Lo sanno bene i fan dei The Smiths, Joy Division, The Stone Roses o degli Oasis che non perdono occasione per prenotare uno dei Manchester Music Tour alla scoperta dei luoghi iconici in cui hanno suonato e composto i loro idoli.

Ogni anno, i festival cittadini ospitano centinaia di artisti e riescono a soddisfare gli amanti di qualsiasi genere musicale. Tra gli eventi da non perdere, il leggendario Manchester Jazz Festival, il Manchester Folk Festival con la migliore musica tradizionale e il Neighborhood Festival per conoscere gli artisti locali. E se sei un raver non perdere The Warehouse Project che organizza il più grande evento di musica elettronica del Regno Unito e lancia i migliori artisti del settore.

Manchester è anche la città dei club e delle location storiche più belle e interessanti in cui ascoltare musica dal vivo. Tra i locali più di tendenza: il Band on the wall, vecchia fabbrica tessile del XIX secolo trasformata una decina di anni fa in uno dei locali più popolari della città, con un notevole bar degli anni ’30 e la grandissima pista da ballo; The Bridgewater Hall che dietro le vetrate luccicanti ospita i migliori artisti di musica classica del globo e il Gorilla, locale hipster seminascosto dalla ferrovia che offre concerti di musica sperimentale oltre a una delle migliori cucine vegetariane della città.

Manchester per i food lover

La notizia non ti sorprenderà: nel Regno Unito ormai si mangia benissimo. Manchester saprà stupirti con la sua attenzione per la sostenibilità, le sue proposte meat free e la grande quantità di wine bar, pub e microbirrifici.

Le tre tappe per gli amanti del buon cibo assolutamente da non perdere:

Il Scranchester food tour, una passeggiata in 8 tappe (segretissime fino al momento dell’arrivo) alla scoperta dei migliori posti della città in cui mangiare e rilassarsi. Il miglior cibo etnico unito a quello della tradizione locale. Ogni tour prevede soste differenti, da provare e riprovare.

Una cena con vista al rooftop dell’Hotel Football per godere della vista della città e del suo monumento più amato: lo stadio Old Trafford.

Una giornata a Escape to Freight Island, luogo magico nato dalla riqualificazione di un vecchio magazzino affacciato su un canale che oggi ospita cocktail bar, numerosi ristoranti con cucine dal mondo, intrattenimento e musica dal vivo.

Prima di ripartire, approfitta per un giro sul canale a bordo del lussuoso Manchester’s Vatten Hus: a metà tra una barca e un hotel, è la location ideale per i tuoi scatti più instragrammabili.

Ogni momento dell’anno è ideale per visitare Manchester. Per maggiori informazioni sulla città e i suoi dintorni, visita il sito Visit Britain.

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©Visit Britain/Ben Selway